16-07-2021

luglio 16, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) si è imposto nella diciannovesima tappa, Mourenx – Libourne, percorrendo 207 Km in 4h19′07″, alla media di 47.901 Km/h. Ha preceduto di 58″ il francese Christophe Laporte
(Cofidis, Solutions Crédits) e il danese Casper Phillip Pedersen (Team DSM). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 13° a 2′37″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′45″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) e 5′51″ sull’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 12° a 23′36″

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) si è imposto anche nella terza tappa, Oristano – Cagliari, percorrendo 180.9 Km in 4h08′34″, alla media di 43.666 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Jonathan Milan
(Bahrain – Victorious) e il francese Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation). L’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) è ancora leader della classifica con 6″ sul belga Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation) e sull’italiano Giovanni Aleotti (Bora -Hansgrohe)

DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)

Il norvegese Tord Gudmestad (Team Coop) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Grodzisk Mazowiecki, percorrendo 165 Km in 3h32′43″, alla media di 46.541 Km/h. Ha preceduto allo sprint i cechi Tomáš Bárta (Topforex – ATT Investments) e Alois Kaňkovský (Elkov – Kasper). Nessun italiano in gara. Il norvegese Gudmestad è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del connazionale Eirik Lunder (Team Coop) e 6″ sul tedesco Tobias Nolde (P&S Metalltechnik)

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il portoghese Frederico José Oliveira Figueiredo (Efapel) si è imposto nella prima tappa, Turcifal – Serra do Socorro, percorrendo 85.3 Km in 2h10′38″, alla media di 39.178 Km/h. Ha preceduto di 15″ i connazionali José Carlos Prates Neves Fernandes (W52 / FC Porto) e João Ricardo Cardoso Benta (Radio Popular Boavista). Nessun italoiano in gara. Oliveira Figueiredo è il primo leader della classifica con 19″ su Prates Neves Fernandes e 21″ su Cardoso Benta.

TOUR OF KOSOVO

Il francese Tristan Delacroix (Team Sprinter Nice Métropole) si è imposto nella prima tappa, Lebanë – Therande, percorrendo 142 Km in 3h12′56″, alla media di 44.16 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’albanese Ylber Sefa (nazionale albanese) e il connazionale Léo Bouvier (Team Francese Défense). Miglior italiano Davide Italiani (Gragnano Sporting Club), 6°. Delacroix è il primo leader della classifica con 3″ su Bouvier e 4″ su Sefa. Miglior italiano Italiani, 6° a 10″

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Zisen Li (Tianyoude Hotel Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Qinghai Lake – Chaka, percorrendo 139.5 Km in 3h14′31″, alla media di 43.03 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Weiyi Zhang (Pardus Cycling Team) e Hao Yue (Henan). Nessun italiano in gara. Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) è ancora leader della classifica con 13″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 2′31″ sul connazionale Tiantian Hu (Shunshizhen)

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

L’italiano Alessandro Verre (Team Colpack Ballan) si è imposto nella prima tappa, circuito di Pollein, percorrendo 110.7 Km in 3h16′09″, alla media di 33.862 Km/h. Ha preceduto di 31″ il neozelandese Reuben Thompson (Equipe continentale Groupama-FDJ) e di 1′31″ l’italiano Sergio Meris (Team Colpack Ballan). Verre è il primo leader della classifica con 31″ su Thompson e 1′31″ su Meris.

MOHORIC BIS A LIBOURNE, IL CICLISMO PARLA SEMPRE PIU’ SLOVENO.

luglio 16, 2021 by Redazione  
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Come a Le Creusot, anche a Libourne Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious) sceglie alla perfezione il momento di attaccare, prevalendo sui compagni della fuga vincente. Lo sloveno ottiene così la seconda vittoria al Tour 2021 mentre la maglia gialla è sempre più sulle spalle di Pogacar.

La più classica delle tappe di trasferimento di un Tour che ha spremuto le energie di molti – basti il dato delle molte cadute e delle decine di ritiri – parte da Mourenx e termina a Libourne dopo 207 km. Un solo GPM di quarta categoria può fungere da trampolino di lancio per la fuga. Vedremo la sua consistenza e nel caso se la Deceuninck Quick Step di Mark Cavendish impedirà un eccessivo lievitare del vantaggio, in previsione della volata finale e del sorpasso del britannico nei confronti di Eddy Merckx nel computo delle vittorie di tappa al Tour. Non partivano da Mourenx né Miguel Angel Lopez (Team Movistar) né Michael Woods (Team Israel StartUp Nation). Il colombiano è stato vittima nelle prime tappe di un paio di cadute che lo hanno subito tolto dalla lotta per la classifica generale. Il canadese invece ha puntato senza grandi pretese alla classifica GPM e lo rivedremo la settimana prossima alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Julien Bernard (Team Trek Segafredo), Jonas Rutsch (Team EF Education First), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Simon Clarke (Team Qhubeka NextHash), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). Sulla Cote de Bareille, unico GPM di giornata posto al km 12.1, scollinava per primo Rutsch. Era invece Zimmermann a vincere il successivo traguardo volante di Saint-Sever posto al km 54.1. Dopo un centinaio di km si univano al gruppo di testa altri 14 ciclisti, ovvero: Mike Teunissen (Jumbo Visma), Jasper Stuyven ed Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Davide Ballerini (Team Deceuninck Quick Step), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Christophe Laporte (Team Cofidis), Silvan Dillier (Team Alpecin Fenix), Michael Valgren (Team EF Education Nippo), Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), Casper Pedersen (Team DSM), Brent Van Moer (Team Lotto Soudal), Ion Izagirre (Team Astana), Max Walscheid (Team Qhubeka NextHash) ed Anthony Turgis (Team Total Energies). A 80 km dall’arrivo il vantaggio sul gruppo maglia gialla era di circa 1 minuto e 20 secondi. Dopo un timido inseguimento da parte dell’Israel StartUp Nation, con Chris Froome a tirare in bell’evidenza nelle prime posizioni, il gruppo a circa 75 km dalla conclusione tirava i remi in barca ed il vantaggio della fuga aumentava progressivamente. La vittoria di tappa si decideva negli ultimi 20 km quando iniziavano scatti e contro scatti tra i fuggitivi. L’attacco decisivo era portato da Matej Mohoric che ripeteva l’exploit di Le Creusot ed andava a vincere per la seconda volta al Tour 2021. In seconda posizione si piazzava Laporte a 58 secondi di ritardo mentre Pedersen era terzo. Il gruppo maglia gialla arrivava a quasi 20 minuti di ritardo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva agevolmente la maglia gialla e domani nella cronometro da Libourne a Saint-Emilion potrà ulteriormente aumentare il vantaggio sui rivali, ormai presunti tali, visto che la vittoria bis al Tour 2021 è praticamente ipotecata.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Matej Mohoric a Libourne (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Matej Mohoric a Libourne (foto: Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MOURENX – LIBOURNE

luglio 16, 2021 by Redazione  
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L’altimetria odierna dice che quella di Libourne sarà tappa per velocisti. Ma le energie fin qui spese potrebbero lasciare il segno e costituire un ostacolo di non poco conto per le formazioni chiamate a lavorare per rientrare sui fuggitivi di giornata

Sulla carta la terzultima frazione del Tour 2021 dovrebbe essere destinata all’arrivo in volata, dopo che le squadre degli sprinter saranno andate a riacciuffare l’immancabile fuga di giornata. Subito dopo la partenza da Mourenx si affronterà il tratto più intricato di questa tappa, perché i primi 50 Km saranno caratterizzati da una serie di facii collinette che fungeranno da ideale trampolino di lancio per un tentativo a lunga gittata. Dopo il traguardo volante di Saint-Sever inizierà una fase centrale di “stanca” altimetrica perché per quasi 115 Km si pedalerà sul velluto della pianura, fatto piuttosto raro al Tour de France, poi si torneranno ad affrontare alcune modeste colline prima di ritrovare strade perfettamente pianeggianti negli ultimi 8 Km. Abbiamo utilizzato il condizionale, però, perché questa tappa giunge in un momento particolare, all’uscita dalla cinque giorni pirenaica e nella terza e ultima settimana di un’edizione del Tour particolarmente combattuta e dispendiosa, al punto che diversi corridori già domenica scorsa hanno fatto notare di essere più stanchi del solito. Non è detto, dunque, che stavolta il lavoro delle squadre degli sprinter riesca a portare a termine il suo compito, considerato che non avranno certo l’apporto delle formazioni i cui velocisti sono già tornati a casa e, ovviamente, delle squadre dei corridori che stanno ancora lottando per le posizioni di rincalzo e che oggi cercheranno di risparmiarsi in vista della cronometro di domani.

Libourne vista dal fiume Dordogna e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

Libourne vista dal fiume Dordogna e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Ci sono soli due precedenti a Libourne ed entrambi presentano il comun denominatore della cronometro, anche se non si trattò di tappe simili. Se quella della 1957 fu una tradizionale cronometro individuale, 66 Km con partenza da Bordeaux che misero il suggello al primo dei cinque Tour vinti da Jacques Anquetil, nel 1992 la tappa disputata nella cittadina girondina fu una prova collettiva, quarta frazione di un’edizione della Grande Boucle “transfrontaliera”, che scattò dalla Spagna e prima di arrivare a Parigi toccò anche Belgio, Olanda, Germania, Lussemburgo e Italia, dopo si disputò lo storico tappone del Sestriere, quello dell’indimenticata cavalcata di Claudio Chiappucci. Il via venne dato da San Sebastián, dove si conclusero il cronoprologo – vinto come da previsione da Miguel Indurain, reduce dalla sua prima vittoria al Giro d’Italia – e la prima tappa in linea, conquistata dal francese Dominique Arnould. In un Tour povero di montagne i Pirenei furono “bruciati” subito nella seconda tappa che, dopo aver scalato i colli d’Ispéguy e di Marie-Blanque, terminò a Pau con la vittoria di un “carneade”, lo spagnolo Javier Murguialday. Dopo la tappa di Bordeaux – che doveva esser per velocisti (quell’anno gli sprinter fallirono il ricongiungimento con la fuga di giornata in cinque occasioni sulle sette a loro disposizione) e che invece fu vinta dall’olandese Rob Harmeling – si corse la cronosquadre di Libourne su di un tracciato pianeggiante di 63 Km e mezzo, al termine del quale s’impose la Panasonic-Sportlife, che impiegò un’ora, tredici minuti e quindici secondi a completare la prova, viaggiando a quasi 52 Km/h. La formazione migliore tra quelle dei grandi favoriti fu la Carrera di Chiappucci, che terminò seconda con sette secondi di ritardo dopo aver fatto registrare i tempi migliori ai precedenti rilevamenti cronometrici; ventuno furono i secondi patiti dalla Gatorade – Chateaux d’Ax di Bugno, terza, mentre la Banesto dell’atteso Indurain concluderà la cronometro in settima posizione con 50 secondi di ritardo.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Mourenx : previsioni non disponibili
Hagetmau (40.7 Km): poco nuvoloso, 23.1°C (percepiti 24°C), vento debole da N (4 km/h), umidità al 62%
Mont-de-Marsan (Km 70.7) : nubi sparse, 24.7°C, vento debole da NNW (8-9 km/h), umidità al 56%
Barsac (Km 163.6) : cielo coperto, 24.7°C, vento moderato da N (13-15 km/h), umidità al 61%
Libourne: nubi sparse, 25.3°C (percepiti 27°C), vento moderato da N (12-14 km/h), umidità al 56%

GLI ORARI DEL TOUR

12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Mourenx
12.30: partenza ufficiale
12.45-12.50: scollinamento Côte de Bareille
13.40-13.50: traguardo volante di Saint-Sever
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 64 Km dalla partenza)
17.05-17.35: arrivo a Libourne

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Pau – Luz Ardiden

1° Mark Cavendish
2° Davide Ballerini s.t.
3° Dries Devenyns s.t.
4° Tim Declercq s.t.
5° Michael Mørkøv s.t.

Classifica generale

1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 21′02″
3° Mark Cavendish a 22′12″
4° Michael Mørkøv a 23′15″
5° Mads Pedersen a 27′25″

Miglior italiano: Davide Ballerini, 23° a 1h03′22″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Borgato: “In queste occasioni li abbiamo visti pochi”
Conti: “Hanno tolto il Tour a Lance Armstrong e l’hanno lasciato lì”
De Luca: “La coda delle ruote dei fuggitivi”
Garzelli: “Stra aprendo qualche secondo in più”
Garzelli: “Certe volte uscivano dalla nebbia ed entravano nel sole”
De Luca: “Sembra che stia rientrando nel Tour Guerreiro”
De Luca: “In vetta saranno 2115 metri di altitudine tra il canadese Woods e Poels”
Garzelli: “Se passano quarti o quinti a vicenda”
Garzelli: “Possibilità di lottare al podio”
Garzelli: “Lunghi rettiline”
De Luca (ricordando la visita al santuario di Bartali dopo la vittoria nella tappa di Lourdes): “Bartali aveva attribuito alla Madonna il segreto della sua vittoria”)
Garzelli: “Pochi gli arrivi in salita, come i protagonisti di questo Tour”
Garzelli: “La classifica a pois”
Televideo: “Il secondo (Gaudu) di lancia in discesa”

DISCOTOUR

Addio monti (Ennio Morricone)

15-07-2021

luglio 15, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto anche nella diciottesima tappa, Pau – Luz-Ardiden, percorrendo 129.7 Km in 3h33′45″, alla media di 36.407 Km/h. Ha preceduto di 2″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) e l’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 24° a 3′45″. Pogačar è ancora maglia gialla con 5′45″ su Vingegaard Rasmussen e 5′51″ su Carapaz Montenegro. Miglior italiano Cattaneo, 12° a 23′36″

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella seconda tappa, Sassari – Oristano, percorrendo 185.5 Km in 4h26′40″, alla media di 41.738 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Barnabás Peák (Team BikeExchange) e il belga Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Enrico Battaglin (Bardiani-CSF-Faizanè), 4°. L’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) è ancora leader della classifica con 4″ sull’iialiano Alberto Bettiol (nazionale italiana) e Vanmarcke.

DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)

Il norvegese Tord Gudmestad (Team Coop) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Baboszewo, percorrendo 168 Km in 3h48′22″, alla media di 44.14 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Bartosz Rudyk (TC Chrobry Scott Głogów) e Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski). Nessun italiano in gara. Il norvegese Eirik Lunder (Team Coop) è ancora leader della classifica con 9″ sul tedesco Tobias Nolde (P&S Metalltechnik) e 10″ su Gudmestad

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Qiang Wang (China Huajian Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Gonghe – Xihaizhen, percorrendo 126.3 Km in 3h06′58″, alla media di 40.531 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Pengcheng Li (Sichuan) e di 3″ il connazionale Liang Gao (CCN Cycling Team). Nessun italiano in gara. Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) è ancora leader della classifica con 13″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 2′31″ sul connazionale Tiantian Hu (Shunshizhen)

POGACAR VEDE ANCORA LA LUCE A LUZ ARDIDEN. TERZA VITTORIA AL TOUR, MAGLIA GIALLA ORMAI IN CASSAFORTE

luglio 15, 2021 by Redazione  
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Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ancora protagonista nella diciottesima tappa che arriva in cima a Luz Ardiden. Il talento sloveno parte con uno scatto irresistibile a poco meno di 1 km dall’arrivo e si dimostra ancora il più forte battendo Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). La seconda maglia gialla consecutiva è sempre più sulle sue spalle.

La diciottesima tappa da Pau a Luz Ardiden vede ancora i Pirenei protagonisti al Tour 2021. Questa volta sono quattro i GPM da affrontare, di cui i primi due di quarta categoria. Saranno però Col du Tourmalet e la salita conclusiva verso Luz Ardiden a decidere le sorti di una tappa che può vedere il successo di una fuga ma anche la lotta tra i big come successo ieri sul Col du Portet. Dopo il via, attaccavano immediatamente tre ciclisti: Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Christopher Juul-Jensen (Team BikeExchange) e Sean Bennett (Tean Qhubeka NextHash). Juul-Jensen scollinava in prima posizione sula Côte de Notre-Dame de Piétat, primo GPM posto al km 10.6. All’inseguimento dei tre di testa si portavano Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Pierr-Luca Perichon (Team Cofidis). I due francesi raggiungevano il terzetto di testa al km 33. All’inizio della ‘scalata’ del Col de Loucrup la fuga aveva 1 minuto e 20 secondi sul gruppo tirato dagli uomini della Bahrain Merida. La maglia a pois Wout Poels aveva evidentemente intenzione di chiudere il discorso e vincere matematicamente la maglia in questione sui due GPM che sarebbero seguiti, anche se a questo punto l’avversario più temibile era proprio Tadej Pogacar (UAE team Emirates). Alaphilippe scollinava in prima posizione. In vista del traguardo volante di Pouzac, il gruppo veniva tirato dagli uomini della BikeExchange per permettere a Michael Matthews di fare la volata e guadagnare quanti più punti possibile su Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). Per questa ragione, anche Juul-Jensen si era rialzato dalla fuga. Era Cavendish a giungere quinto, aumentando così il suo vantaggio nella classifica della maglia verde. A 6 km dallo scollinamento Alaphilippe e Mahoric venivano raggiunti in testa da Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo), Ruben Guerreiro (Team EF Education Nippo), Omar Fraile e Ion Izagirre (Team Astana), Pierre Latour (Team TotalEnergies), Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM), Valentin Madouas e David Gaudu (Team Groupama FDJ). Era l’INEOS Grenadiers a tirare in testa al gruppo maglia gialla. Il vantaggio della fuga non decollava, anzi diminuiva. A 5 km dallo scollinamento la fuga aveva soltanto 25 secondi di vantaggio sul gruppo. Latour scollinava in prima posizione. Nella discesa successiva David Gaudu guadagnava qualche centinaio di metro sui compagni di fuga. Gaudu iniziava l’ascesa finale verso Luz Ardiden con circa 25 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, che nel frattempo era rientrato sul resto dei fuggitivi. Era sempre l’INEOS Grenadiers a imprimere un’andatura decisa. Gaudu veniva ripreso a poco più di 9 km dall’arrivo. Dopo la vittoria di ieri di Pogoacar, anche oggi avremmo visto lo scontro tra i big di classifica per la vittoria di tappa, anche se si registrava la crisi di Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) segnalato a oltre tre minuti dalla testa della corsa. A 5 km dall’arrivo l’UAE Team Emirates dava il cambio all’INEOS e si metteva in testa a tirare. A 3 km dall’arrivo restavano in testa Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), Sepp Kuss e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), Enric Mas (Team Movistar) e la maglia gialla Pogacar. Mas tentava la progressione a poco più di un km dall’arrivo mentre Kuss si lasciava sfilare. Ma era ancora Pogacar che accelerava e andava a trionfare per la seconda volta consecutiva, davanti a Vingegaard e Carapaz. Il podio di Luz Ardiden è curiosamente lo stesso della tappa precedente, con Pogacar che domina incontrastato, avendo vinto per la terza volta al Tour 2021. Lo sloveno ormai ha un vantaggio incolmabile sia su Vingegaard che su Carapaz e la cronometro di dopodomani potrebbe ulteriormente allungare le distanze. Domani è in programma la diciannovesima tappa da Mourenx a Libourne per un totale di 207 km. Un solo gpm di quarta categoria posto dopo 54 km è l’unica insidia altimetrica della tappa. Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) ha la grande possibilità di superare il record di vittorie al Tour, lasciandosi alle spalle Eddy Merckx. Bisogna vedere se la fuga sarà d’accordo, visto che il chilometraggio elevato potrebbe in qualche modo favorirla.

Giuseppe Scarfone

Anche a Luz Ardiden Pogacar anticipa i diretti avversari di classifica (foto Bettini)

Anche a Luz Ardiden Pogacar anticipa i diretti avversi di classifica (foto Bettini)

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, ACKERMANN REGOLA LA VOLATA

luglio 15, 2021 by Redazione  
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Pascal Ackermann vince in volata la seconda frazione della corsa sarda. Alle sue spalle Barnabas Peak e Sep Vanmarcke

Pronti via ed evade subito la fuga di giornata composta da 5 attaccanti: Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec), Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise), Laurent Pichon (Team Arkéa Samsic) e Emil Dima (Giotti Victoria – Savini).
Il gruppetto al comando raggiunge un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti, con il plotone che non lo lascia mai veramente prendere il largo. Sul secondo GPM di giornata il vantaggio degli uomini in testa è ormai risicato a pochi secondi, e il forcing della compagine azzurra guidato da Ganna e Ciccone pone fine definitivamente al tentativo del mattino.
Nella discesa seguente si avvantaggiano in 4: Fausto Masnada (Nazionale Italiana), Santiago Buitrago (Bahrain Victorius), Krists Neilands (Israel Start Up Nation) e un mai domo Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec). Nonostante il buon accordo però, il plotone rinviene su di loro quando al traguardo mancano 7 km e le squadre dei velocisti stanno già preparando i treni per la volata.
Sul traguardo il più veloce di tutti è il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe), vincitore davanti all’ungherese Peak Barnabas (Team BikeExchange), sorpresa odierna, e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation). Diego Ulissi resta al comando della classifica generale.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Pascal Ackermann vince in volata la seconda tappa. Photo Credit: Bettini Photo

Pascal Ackermann vince in volata la seconda tappa. Photo Credit: Bettini Photo

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAU – LUZ-ARDIDEN

luglio 15, 2021 by Redazione  
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Ultima tappa di montagna al Tour de France 2021. In programma la mitica ascesa al Col du Tourmalet, immediatamente seguita dall’arrivo in quota nella stazione di sport invernali di Luz-Ardiden, 13 Km al 7.4% che nel 1985 fecere terribilmente soffrire un campione del calibro di Bernard Hinault

C’è ancora un’ultima opportunità offerta agli scalatori per giocarsi un posto al sole alle spalle dell’irraggiungibile Pogačar, o quantomeno un comunque prestigioso piazzamento nella top ten del Tour e quest’opportunità sarà servita loro su di un piatto d’argento dall’ultima tappa di montagna di questa edizione della Grande Boucle. Tolte le due crono e la breve tappa-passerella di Parigi, si tratterà della frazione più corta del Tour 2021, poco meno di 130 Km infarciti con due delle salite più impegnative della catena pirenaica. Affrontato in partenza da Pau un modesto GPM di quarta categoria, al quale ne seguirà un altro poco prima di metà tappa, la corsa entrerà nel vivo a 77 Km dal traguardo, quando si giungerà ai piedi del più impegnativo dei due versanti del mitico Col de Tourmalet, quello che transita per la località di sport invernali di La Mongie, dove al Tour del 2004 s’impose il varesino Ivan Basso: sono 17 i chilometri che si dovranno percorrere per arrivare sino ai 2115 metri dello storico valico, terza salita più lunga di questa edizione preceduta solo dai 22 Km del versante di Sault del Ventoux e dai 21 Km dell’ascesa di Tignes. Assegnato anche lo speciale “souvenir” dedicato allo storico organizzatore del Tour Jacques Goddet, che fu a capo della Grande Boucle al 1947 al 1986, e affrontata la successiva e non meno lunga discesa successiva rimarrà da percorrere solo la difficile ascesa finale verso Luz-Ardiden, 13.3 Km al 7.4% che nel 1985 misero alla frusta nientemeno che un campione del calibro di Bernard Hinault, in quell’occasione tormentato da una fastidiosa bronchite che non gli impedì di vincere il suo quinto e ultimo Tour in carriera con 1’42” di vantaggio sul compagno di squadra Greg Lemond.

Lo scollinamento del versante di La Mongie del Tourmalet e l’altimetria della diciottesima tappa (www.dotsport.it)

Lo scollinamento del versante di La Mongie del Tourmalet e l’altimetria della diciottesima tappa (www.dotsport.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Inaugurata nel 1975, la stazione di sport invernali di Luz-Ardiden ci mise un decennio per farsi “notare” dagli organizzatori del Tour de France, che dal 1985 ne hanno fatta una meta ricorrente della Grande Boucle, finora riproposta in otto occasioni. Abbiamo citato poco sopra della prima volta, quella della crisi di Hinault al termine di una frazione di 209 Km che era scattata da Tolosa e proponeva Aspin e Tourmalet prima di arrivare al traguardo di Luz-Ardiden, inaugurato dallo spagnolo Pedro Delgado. Due anni più dopo la tappa partì da Pau, come quest’anno, ma si arriva dalla direzione opposta, scalando Marie-Blanque e Aubisque prima di raggiungere la sede d’arrivo, dove colse la vittoria il norvegese Dag Otto Lauritzen. Dodici mesi più tardi fu riproposto l’abbinamento con il Tourmalet – la tappa scattava da Saint-Girons e prevedeva anche Portet-d’Aspet, Menté, Peyresourde e Aspin, un vero e proprio tappone – e anche stavolta a vincere fu uno spagnolo, Laudelino Cubino. E sarà ancora un iberico a trionfare nel 1990, quando tagliò per primo la linea d’arrivo Miguel Indurain – che l’anno dopo s’imporrà nel primo dei suoi cinque Tour consecutivi – al termine di una tappa che pure proponeva Aspin e Tourmalet. Si cambierà lingua nel 1994 quando, finora unico francese, sarà Richard Virenque a inserire il suo nome nell’albo d’oro degli arrivi a Luz-Ardiden, e anche in questa occasione si andava al traguardo passando per il Tourmalet. Successivamente saranno ancora i corridori provenienti dalla vicina Spagna a laurearsi “mattatori” di questo traguardo, conquistato dal basco Roberto Laiseka nel 2001 e dall’austuriano Samuel Sánchez nel 2011. E se, dopo la cancellazione dei successi ottenuti sulle strade del Tour da parte di Lance Armstrong fossero state riassegnate le vittorie di tappa, un altro spagnolo risulterebbe vincitore su questo traguardo: è Iban Mayo, che nel 2003 giunse a Luz-Ardiden 40 secondi dopo l’arrivo dell’americano.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Pau : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.5°C, vento debole da NNW (3 km/h), umidità al 89%
Pouzac – traguardo volante (62.7 Km): cielo coperto, 17.9°C, vento debole da NNW (6 km/h), umidità al 86%
La Mongie (Km 89.5) : cielo sereno, 16.4°C, vento debole da N (7-8 km/h), umidità al 54%
Luz Ardiden : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

13.30: inizio diretta su Eurosport1
13.35: partenza da Pau
13.50: partenza ufficiale
14.05-14.10: scollinamento Côte de Notre-Dame de Piétat
14.55: inizio diretta su RAI 2 (a circa 41 Km dalla partenza)
15.10-15.20: scollinamento Côte de Loucrup
15.20-15.35: traguardo volante di Pouzac
15.40-15.55: inizio salita Col du Tourmalet
16.20-16.45: scollinamento Col du Tourmalet
16.45-17.05: inizio salita Luz-Ardiden
17.20-17.45: arrivo a Luz-Ardiden

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Muret – Saint-Lary-Soulan (Col du Portet)

1° Cees Bol
2° Luka Mezgec s.t.
3° Max Walscheid s.t.
4° Simon Clarke s.t.
5° Mark Cavendish s.t.

Miglior italiano: Davide Ballerini, 10° (s.t.)

Classifica generale

1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 18′31″
3° Mark Cavendish a 22′12″
4° Michael Mørkøv a 23′15″
5° Mads Pedersen a 23′16″

Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 1h00′30″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Non essendoci curve tornanti”
De Luca: “La leggenda dice che in questa chiesa c’è un coccodrillo impalmato” (imbalsamato)
De Luca: “Intanto 1743 per questo castello” (costruito nel 1743)
Genovesi: “Il morchese di Montespan”
Garzelli: “Froome ha cambiato metodo di costruzione”
De Luca: “Venne rappresentato per la volta Cyrano de Bergerac”
Conti: “Virenque, il grande dei francesi”
Conti: “Una fuga partita pedalando su diverse tappe”
Garzelli: “L’azione di Latour è un po’ che è rimasto a una quarantina di secondi”
De Luca: “McNulty scandire il gruppo”
Garzelli: “Sfortunato a bucare poropio in questo momento”
De Luca: “Andare a vincere la vittoria di tappa”
De Luca: “Izagirre deve abbandonare le ruote”
Garzelli: “Salto in avanti classifica”
De Luca: “È mancato la punta”
De Luca: “Sfigurato in volto Anthony Perez” (stava solo faticando in salita, manco fosse stato travolto da un’ammiraglia)
De Luca: “Strano vederlo toccare sul ciclocomputer”
De Luca: “Vingegaard sta rientrando sulle ruote”
Televideo: “Keldermann” (Kelderman)

DISCOTOUR

‘O padrone (Pino Daniele)

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, BUONA LA PRIMA PER ULISSI

luglio 14, 2021 by Redazione  
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Diego Ulissi vince la prima tappa della corsa sarda davanti ad Alberto Bettiol e Giovanni Aleotti

Prima tappa della Settimana Ciclistica Italiana, corsa a tappe che si corre sulle strade della Sardegna. Nella frazione odierna, 156 km da Alghero a Sassari, si susseguono vari Gran Premi della Montagna, ultimo dei quali la temibile Scala di Giocca con scollinamento a soli 3 km dal traguardo.
Nella prima parte di percorso più pianeggiante se ne vanno in 5: Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Luca Wackermann (Eolo-Kometa Cycling Team), Simon Pellaud (Androni Giocattoli), Sagastibel Azurmendi (Euskatel-Euskadi) e Rune Herregodts della Sport Vlaanderen-Baloise. La fuga procede spedita, ma dietro il plotone controlla e si lancia all’inseguimento con ritmo serrato quando la strada sale lungo le ripide salite sarde intorno a Sassari.
Pellaud ed Herregodts sono gli ultimi della fuga del mattino ad arrendersi quando al traguardo mancano 17 chilometri: qua dal gruppo ci provano Bettiol, Moscon e Ciccone (Nazionale Italiana) ai quali si uniscono in seconda battuta l’ucraino Mark Padun (Bahrain Victorius), Ben Hermans (Israel Start Up Nation), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Ilnur Zakarin (Gazprom Rusvelo).
L’ultimo strappo di Scala di Giocca non fraziona ulteriormente la testa della corsa, portando così ad uno sprint a ranghi ristretti sul traguardo finale di Sassari. Il più veloce di tutti qui è Diego Ulissi che alza le braccia al cielo anticipando il connazionale Alberto Bettiol. Chiude il podio un altro italiano, Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe) rinvenuto nei metri finali.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Ulissi alza le braccia al cielo sul traguardo di Sassari. Photo Credit: Bettini Photo

Ulissi alza le braccia al cielo sul traguardo di Sassari. Photo Credit: Bettini Photo

14-07-2021

luglio 14, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella diciassettesima tappa, Muret – Saint-Lary-Soulan (Col du Portet), percorrendo 178.4 Km in 5h03′31″, alla media di 35.267 Km/h. Ha preceduto di 3″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) e di 4″ l’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 17° a 4′46″. Pogačar è ancora maglia gialla con 5′39″ su Vingegaard Rasmussen e 5′43″ su Carapaz Montenegro. Miglior italiano Cattaneo, 12° a 19′41″

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA

L’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) si è imposto nella prima tappa, Alghero – Sassari, percorrendo 155.8 Km in 3h40′31″, alla media di 42.391 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alberto Bettiol (nazionale italiana) e Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe). Ulissi è il primo leader della classifica con 4″ su Bettiol e 6″ su Aleotti

DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)

Il norvegese Eirik Lunder (Team Coop) si è imposto nella prima tappa, circuito di Teresin, percorrendo 168 Km in 3h41′48″, alla media di 45.446 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Tobias Nolde (P&S Metalltechnik) e lo slovacco Matúš Štoček (Topforex – ATT Investments). Nessun italiano in gara. Lunder è il primo leader della classifica con 4″ su Štoček e 5″ su Nolde

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) si è imposto nella quarta tappa, Guide – Longyangxiazhen, percorrendo 100.5 Km in 2h55′33″, alla media di 34.349 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e Tiantian Hu (Shunshizhen). Nessun italiano in gara. Peng è ancora leader della classifica con 13″ su Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 2′24″ su Hu

SUL COL DE PORTET E’ POGACAR SHOW. LO SLOVENO METTE IL SIGILLO AL TOUR 2021

luglio 14, 2021 by Redazione  
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Dopo la fuga iniziale che comprendeva diversi ciclisti francesi vogliosi di ben figurare nel giorno della festa nazionale, sulla salita finale del Col de Portet restano in gioco solo i big di classifica e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince con autorità davanti a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), dimostrando di essere il ciclista più forte del Tour 2021, ormai a un passo.

Ci sono volute diciassette tappe al Tour per avere un arrivo in salita con tutti i crismi e finalmente oggi potremo probabilmente assistere alla lotta tra i big non solo per la classifica finale ma anche per la vittoria di tappa. Sono quasi 179 i km da Muret a Saint-Lary-Soulan. L’arrivo è in cima al Col de Porte, un hors-categorie di 16 km all’8,7 % di pendenza media. Ma gli ultimi 60 km sono davvero estenuanti, visto che l’ultima salita è preceduta in rapida successione dal Col de Peyresourde e dal Col de Val Louron-Azet. Vediamo se nei primi 115 km, tutti pianeggianti, riuscirà a formarsi la fuga e se avrà chance di successo, ma a nostro parere Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Raichard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) hanno in mente qualcosa per ravvivare la tappa. Dopo molteplici attacchi si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Lukas Postlberger (Team Bora Hansgrohe), Anthony Perez (Team Cofidis), Dorian Godon (Team AG2R Citroen), Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Maxime Chevalier (Team B&B Hotels KTM). Nonostante fossero tutti uomini fuori classifica ad oltre due ore di ritardo da Pogacar, l’UAE Team non dava troppo spazio ai sei in testa. Era evidente che Pogacar volesse mettere un sigillo importante sulla vittoria del Tour vincendo una tappa con un arrivo in salita, dopo aver già vinto la cronometro di Laval. Dopo 40 km, la fuga aveva poco più di 5 minuti di vantaggio dal gruppo maglia gialla. La fuga aumentava il vantaggio a 8 minuti al km 60. Dopo 80 km il vantaggio della fuga restava invariato. Al traguardo volante di Bagnères-de-Luchon Van Poppel transitava in prima posizione. Sulle prime rampe del Col de Peyresourde dal gruppo maglia gialla contrattaccavano Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Elie Gesbert e Nairo Quinatana (Team Arkea Samsic), ma era soltanto un fuoco di paglia visto che il gruppo rientrava su di loro nel giro di un paio di km. Turgis era il primo a scollinare ma la fuga col passare del tempo diminuiva il proprio vantaggio sul gruppo. La seconda salita di giornata, il Col de Val Louron-Azet, dava un’altra mazzata alla fuga visto che lungo le sue rampe si disgregava a poco a poco. Perez scollinava per primo seguito da Godon. I due francesi provavano a fare il miracolo nel giorno della festa nazionale francese. A 20 km dall’arrivo, quando mancavano circa 5 km all’imbocco dell’ultima salita verso il Col de Portet, la coppia di testa aveva 3 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Perez staccava Godon a poco più di 13 km dall’arrivo. Il forcing dell’UAE Team Emirates era sempre più intenso e dopo i primi 7 km della salita, quelli più duri, il vantaggio di Perez era sceso drasticamente. Il francese aveva ormai solo 35 secondi di vantaggio a 9 km dalla conclusione. Perez veniva ripreso proprio da Pogacar a 8 km dall’arrivo, dopo un’ultimo scatto di Rafal Majka. A 7 km dall’arrivo, oltre a Pogacar, restavano in testa Jona Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Anche Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) pativa il ritmo dei primi tre e si faceva sfilare. La vittoria di tappa era ormai una questione a tre tra Carapaz, Pogacar e Vingegaard. Era Carapaz a scattare per primo a 1 km e 800 metri dall’arrivo. Pogacar rispondeva prontamente e la coppia prendeva qualche decina di metri di vantaggio su Vingegaard. Ma il danese non si dava per vinto e riprendeva Pogacar e Carapaz a circa 200 metri dal traguardo. A questo punto Pogacar accelerava e andava a vincere con un’ultimo e decisivo scatto sul traguardo del Col de Portet. Vingegaard era secondo a 3 secondi di ritardo mentre Carapaz era terzo a 4 secondi di ritardo. Pogacar mette il sigillo a un Tour de France che non è mai stato in discussione mentre Vingegaard per adesso si tiene stretta la seconda posizione davanti a Carapaz. Domani è in programma la diciottesima tappa da Pau a Luz Ardiden di quasi 130 km. Nel finale si affronteranno prima il Col du Tourmalet e poi l’arrivo in salita a Luz Ardiden. I primi due facili GPM di quarta categoria nei primi 55 km possono dare il la per la fuga di giornata. Ma non escludiamo un altro show di Pogacar, per la serie non c’è due senza tre.

Giuseppe Scarfone

La vittoris di Tadej Pogacar sul Col de Portet (foto: Getty Images Photo)

La vittoris di Tadej Pogacar sul Col de Portet (foto: Getty Images Photo)

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