NELLA PIOGGIA INGLESE TRIPLETTA DI MIKKEL BJERG E “FULMINE” DI CHLOÉ DYGERT OWEN

settembre 24, 2019 by Redazione  
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In una gara falsata in parte dalla pioggia il più forte del lotto dei partenti, il danese Mikkel Bjerg, ha firmato il suo terzo successo mondiale consecutivo. Tra le donne è nata una stella, l’americana Chloé Dygert, che ha strapazzato la concorrenza.

Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Le prove contro il tempo in programma oggi, quella degli Under23 e quella riservata alle Donne Elitem, si sono disputate sotto un nubifragio incessante che ha messo in difficoltà anche la macchina organizzativa, oltre che ostacolare il regolare svolgimento delle gare iridate.

In mattinata la prova maschile è stata ampiamente falsata dalla presenze di tratti letteralmente allagati che rendevano quasi impossibile il transitare degli atleti. Prova ne è stata la caduta di due ottimi rappresentanti della specialità, l’ungherese Attila Valter e il danese, Johann Price Pejtersen, campione europeo di categoria, caduti dopo aver perso il controllo della bicicletta in uno dei tanti guadi che ingombravano la strada.
Nonostante il maltempo e alcune pecche organizzative il vincitore è risultato comunque il più forte, il danese Mikkel Bjerg, partito quando la pioggia era diventata meno forte. Grazie a quello odierno il futuro portacolori dell’UAE-Team Emirates ha così portato a tre i suoi successi mondiali nella specialità, ottenuti consecutivamente.
La medaglia d’argento è andata allo statunitense Ian Garrison, che ha corso nelle ore del nubifragio e ha accusato al traguardo 26″ di ritardo; il suo connazionale Brandon McNulty, tra gli ultim a partirei, ha invece conquistato la medaglia di bronzo piazzando in terza posizione a 27″ da Bjerg.
Da dimenticare la prova della nazionale italiana, oggi in cara con Antonio Puppio e Matteo Sobrero: il primo ha concluso la sua prova in 22a posizione a 2’25” dal vincitore mentre Sobrero, che ha patito anche una foratura, ha concluso ventottesimo a 2’48” dal danese tricampione del mondo.

Dopo quanto accaduto al mattino, prima di far partire la prova femminile si è preferito attendere che migliorasse la situazione meteo, rinviando la gara di quasi un’ora.
L’esito della prova è stato letteralmente inaspettato poichè la già due volte campionessa iridata Annemiek van Vleuten ha incontrato sulla sua strada la statunitense Chloé Dygert Owen, autrice di una prova “monstre”. Sui 30,3 km di gara la statunitense ha letteralmente polverizzato la concorrenza distribuendo a mani basse distacchi mostruosi: 1’32” ad Anna van der Breggen, 1’53” alla Van Vleuten, 2’38” ad Amber Neben, 2’41” a Lisa Klein, 3’02” ad Elisa Reusser, 3’13″ a Leah Thomas, 3’16” a Lucinda Brand, 3’18” ad Alena Amialiusik e 3’20” a Lisa Brennauer.
Basti aggiungere che il tempo della vincitrice, 42’11”, gli sarebbe valso un più che onorevole 11° posto prova degli under23.
Giornata opaca anche in questa corsa per le italiane con Elisa Longo Borghini diciassettesima a 4’35” e Vittoria Bussi trentacinquesima a 6’28”.

Domani nell’ultimo giorno di prove contro il tempo il programma prevede la prova degli uomini Elite, che dovrebbero gareggiare con condizioni meteo decisamente più gradevoli e che tali dovrebbero confermarsi fino a sabato, mentre è previsto il ritorno della pioggia in “grande stile” per la gara più attesa, la prova su strada riservata ai professionisti in programma domenica prossima.

Mario Prato

Chloé Dygert Owen fulmine sotto la pioggia nella cronometro riservata alle donne (foto Bettini)

Chloé Dygert Owen fulmine sotto la pioggia nella cronometro riservata alle donne (foto Bettini)

24-09-2019

settembre 24, 2019 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO – CRONOMETRO DONNE ELITE

La statunitense Chloé Dygert Owen si è imposta nella corsa a cronometro, Ripon – Harrogate, percorrendo 30.3 Km in 42′11″ alla media di 43.10 Km/h. Ha preceduto di 1′33″ l’olandese Anna van der Breggen e di 1′54″ l’olandese Annemiek van Vleuten. Due italiane in gara: Elisa Longo Borghini 17° a 4′36″, Vittoria Bussi 35° a 6′30″

CAMPIONATI DEL MONDO – CRONOMETRO UOMINI U23

Il danese Mikkel Bjerg si è imposto nella corsa a cronometro, Ripon – Harrogate, percorrendo 30.3 Km in 40′20″ alla media di 45.07 Km/h. Ha preceduto di 27″ lo statunitense Ian Garrison e di 28″ lo statunitense Brandon McNulty. Due italiani in gara: Antonio Puppio 22° a 2′25″, Matteo Sobrero 27° a 2′48″

TIBERI IMPERATORE NELLO YORKSHIRE (SCHERZI DEL DESTINO A PARTE)

settembre 23, 2019 by Redazione  
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Le prime prove contro il tempo vedono il quarto posto per Camilla Alessio nella gara femminile, che manca il terzo gradino del podio per soli 4”. Antonio Tiberi, invece, si dimostra più forte della sfortuna e degli inconvenienti e fa risuonare l’inno di Mameli nel cielo dello Yorkshire.

Dopo l’esordio mondiale della prova a staffetta contro il tempo di ieri, la rassegna iridata è tornata alla tradizione con le consuete prove contro il tempo dedicate alla categoria juniores.
In mattinata sono scese sul percorso iridato le ragazze, impegnate su un solo giro dello stesso percorso che ospiterà tutte le prove contro il tempo. Ad imporsi è stata la russa Aigul Gareeva, nonostante negli ultimi 500 metri abbia imboccato la deviazione riservata alle ammiraglie. Per sua fortuna il suo vantaggio era cosi cospicuo che le ha permesso di centrare il successo mondiale, dopo la medaglia d’argento a cronometro conquistata agli ultimi europei e il successo, sempre europeo, nella prova in linea lo scorso anno. I restanti gradini del podio sono stati occupati dalla campionessa europea di specialità, l’olandese Shirin van Anrooij, che ha terminato la prova con 4″ di ritardo, e dalla figlia d’arte Elynor Bäckstedt (suo padre è l’ex professionista Magnus), che ha rischiato di veder vanificati i suoi sforzi evitando d’un soffio una caduta e che al traguardo ha accusato un passivo di 11″.
Le ragazze azzurre impegnate oggi rispondevano ai nomi di Camilla Alessio e di Sofia Collinelli: la prima non è riuscita a confermare l’argento dello scorso anno per una manciata di secondi e si è piazzata ai piedi del podio, a 15″ dalla Gareeva, dopo una prova che l’aveva vista passare in settima posizione all’intertempo e poi recuperare decisamente terreno nella parte conclusiva della gara; la figlia del campione olimpico di Atlanta ’96 Andrea Collinelli è stata, invece, protagonista di una gara opposto a quella della Alessio e, dopo esser transitata in quarta posizione al rilevamento intermedio posto a metà gara, è calata nel finale e ha chiuso in ottava posizione con 36″ di ritardo.
La Alessio al termine della gara non è riuscita stemperare la delusione è ha così commentato: “È una stagione in cui tutto è andato storto. Ho avuto problemi sin dall’inizio e nel corso dell’anno non sono mai riuscita ad entrare in condizione veramente. Oggi ho dato tutti quello che avevo, ma evidentemente non era sufficiente. Complimenti alle avversarie, che sono state più forti. Mi dispiace chiudere qui l’esperienza con le juniores, in una categoria che mi ha regalato tanto. La medaglia dello scorso anno è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Oggi invece..”

Successo azzurro, invece, tra i pari età maschili, dove il laziale Antonio Tiberi si è dimostrato più forte non solo del lotto dei partecipanti ma anche di un incidente tecnico accadutogli appena sceso dalla rampa d’avvio e che lo ha costretto a cambiare bici. Non è stato l’unico problema che ha avversato la gara dell’azzurro perchè Tiberi, al termine del primo giro di gara, è anche rimasto “imbottigliato” in mezzo alle ammiraglie che seguivano gli atleti partiti prima di lui. Nonostante tutte questi intoppi degni del miglior Paperino, il ragazzo che corre per il Team Franco Ballerini ha recuperato il terreno perso pedalata dopo pedalata e ha fatto fermare il cronometro in 38′28″, un tempo migliore di tutti quelli che lo avevano preceduto e che si è rilevato irraggiungibile per quelli che lo hanno seguito, a cominciare dai corridori che gli hanno fatto da corona sul palco, l’olandese Enzo Leijnse e il tedesco Marco Brenner, rispettivamente secondo a 8″ e terzo a 13″. Della partita erano anche il campione eyropeo Andrea Piccolo, che ha chiuso 6°, a 29” e Andrea Piras, 23° a 2′19″ ma con un bagaglio d’esperienza che gli tornerà utile per il prosieguo della carriera, essendo al primo anno nella categoria juniores.
Dopo la conclusione della tormentata ma vittoriosa gara il neocampione del mondo ha commentato: “Quando ho dovuto cambiare la bici ho pensato di aver perso questa occasione. Poi, però, gli intertempi mi dicevano che stavo recuperando e la cosa mi ha dato nuove energie. Alla fine del primo giro ho trovato un po’ di traffico sotto lo striscione, con alcune ammiraglie e macchine dell’organizzazione che mi hanno costretto a frenare. Per fortuna che non ho perso molto” . Tiberi ha avuto un pensiero anche per chi non può essere presente in questa edizione Mondiale, dedicandogli la vittoria: “La voglio dedicare a Samuele Manfredi. Noi siamo tutti al suo fianco. Questa vittoria è per lui!”.

Domani il programma prevede le gare a cronometro U23 uomini e donne Elite, da disputare sul medesimo tracciato di 30.3 Km con partenza da Ripon e arrivo sempre fissato ad Harrogate. Si comincia alle 10,20 con il primo Under23 al via: Antonio Puppio partirà alle 10,44 (11,44 in Italia); Matteo Sobrero alle 11,41 (12,41). Le donne gareggeranno nel pomeriggio con il via della loro gara alle 14,50 (15,50): Vittoria Bussi partirà alle 15,05 (16,05), Elisa Longo Borghini alle 15,53 (16,53).

Mario Prato

Antonio Tiberi vola a prendersi la maglia iridata nella cronometro riservata agli juniores (foto Bettini)

Antonio Tiberi vola a prendersi la maglia iridata nella cronometro riservata agli juniores (foto Bettini)

23-09-2019

settembre 23, 2019 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO – CRONOMETRO DONNE JUNIOR

La russa Aigul Gareeva si è imposta nella corsa a cronometro, circuito di Harrogate, percorrendo 13.7 Km in 22′16″ alla media di 36.92 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Shirin van Anrooij e di 11″ la britannica Elynor Bäckstedt. Due italiane in gara: Camilla Alessio 4° a 15″, Sofia Collinelli 8° a 36″

CAMPIONATI DEL MONDO – CRONOMETRO UOMINI JUNIOR

L’italiano Antonio Tiberi si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Harrogate, percorrendo 27.6 Km in 38′28″ alla media di 43.05 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’olandese Enzo Leijnse e di 13″ il tedesco Marco Brenner. In gara anche gli italiani Andrea Piccolo, 6° a 30″, e Andrea Piras, 23° a 2′19″

22-09-2019

settembre 22, 2019 by Redazione  
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CAMPIONATI DEL MONDO – STAFFETTA MISTA

La nazionale olandese si è imposta nella staffetta mista, circuito di Harrogate, percorrendo 27.6 Km in 38′27″ alla media di 43.07 Km/h. Ha preceduto di 23″ la nazionale tedesca e di 51″ la nazionale britannica. La nazionale italiana ha terminato in quarta posizione con un ritardo di 1′00″.

TROFEO MATTEOTTI

L’italiano Matteo Trentin (nazionale italiana) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Pescara, percorrendo 195 Km in 4h44′22″ alla media di 41.14 Km/h. Ha preceduto allo sprint il costaricense Andrey Amador Bikkazakova e l’italiano Daniel Savini (Bardiani – CSF)

GOIKSEE PIJL

Il tedesco Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe) si è imposto nella corsa belga, circuito di Gooik, percorrendo 198.1 Km in 4h21′20″ alla media di 45.48 km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alberto Dainese (SEG Racing Academy) e il belga Timothy Dupont.

GRAND PRIX D’ISBERGUES – PAS DE CALAIS

Il danese Mads Pedersen (Trek – Segafredo) si è imposto nella corsa francese, circuito di Isbergues, percorrendo 197.3 Km in 4h41′58″ alla media di 41.98 Km/h. Ha preceduto di 38″ il tedesco John Degenkolb e il francese Christophe Laporte. Miglior italiano Alexander Konychev (Team Dimension Data), 6° a 38″.

TOUR OF KAYSERI (Turchia)

Il turco Onur Balkan (Salcano Sakarya BB Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Kayseri, percorrendo 147.5 Km in 3h26′38″ alla media di 42.83 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Oguzhan Tiryaki e di 4″ l’azero Elchin Asadov. Balkan si impone in classifica con 4″ su Tiryaki e 8″ su Asadov.

TOUR OF CHINA II

Il sudafricano Reynard Butler (ProTouch) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Mingshan, percorrendo 91.2 Km in 1h56′26″ alla media di 47.00 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Youcef Reguigui e il britannico Matthew Gibson. Miglior italiano Andrea Guardini (Bardiani-CSF), 4°. Il cinese Xianjing Lyu (Hengxiang Cycling Team) si impone in classifica con 1″ sul portoghese José Carlos Prates Neves Fernandes e 15″ sul costaricense Kevin Rivera. Miglior italiano Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 6° a 51″.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

L’indonesiano Muhamad Nur Fathoni (KFC Cycling Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Siak, percorrendo 102.8 Km in 2h20′55″ alla media di 43.77 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malesiano Mohamed Harrif Saleh e il filippino Aidan James Mendoza. Il malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki (Terengganu Cycling Team) si impone in classifica con 5″ sull’iraniano Mohammad Ganjkhanlou e sull’olandese Stephan Bakker.

TRENTIN, SEGNALI DI MONDIALE: IL VENETO FA SUO IL TROFEO MATTEOTTI

settembre 22, 2019 by Redazione  
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Partito insieme a quattro coraggiosi dopo circa 40 km dalla partenza, Matteo Trentin (nazionale italiana) e compagni d’avventura reggono al ritorno del gruppo. Proprio il capitano designato della nazionale ai prossimi mondiali di Harrogate si impone in uno sprint ristretto su Andrey Amador (Movistar) e Daniel Savini (Bardiani CSF).

Il Trofeo Matteotti giunge quest’anno alla sua 72° edizione e, complice l’inserimento in calendario – ormai da qualche anno – all’inizio dell’autunno, rappresenta una corsa di sicuro interesse anche come ‘riscaldamento’ premondiale. La corsa offre un parterre di sicuro interesse, con la presenza di quattro squadre WT delle ventitré complessive. È presente anche la nazionale italiana, che schiera due punte di diamante come Matteo Trentin e Sonny Colbrelli, da cui ci aspettiamo molto domenica prossima nello Yorkshire. Il percorso è lungo complessivamente 195 km, distribuiti su un circuito di 15 km da ripetere 13 volte. Pescara e i suoi dintorni faranno da sfondo alla lotta per la vittoria, in quella che è ormai è la semiclassica abruzzese più importante nel panorama ciclistico italiano. Dopo la partenza da Pescara iniziavano i tentativi per riuscire a portar via la fuga di giornata. Nonostante gli sforzi di alcuni ciclisti – tra i quali Danilo Celano (Amore & Vita – Prodir), Simone Sterbini (Giotti Victoria) e Federico Burchio (D’Amico – UM Tools), il primo giro del circuito vedeva il gruppo ancora compatto. Soltanto al km 38 la fuga riusciva ad evadere grazie all’azione di cinque uomini: Matteo Trentin e Matteo Fabbro (nazionale italiana), Andrey Amador (Movistar), Daniel Savini (Bardiani CSF) e Fabien Doubey (Wanty Gobert). Dopo 60 km la fuga aveva poco più di 4 minuti di vantaggio. Dopo 75 km, al termine del quinto giro, il vantaggio della fuga era ancora stabile intorno ai 4 minuti. Savini, a causa di una scivolata sull’asfalto bagnato, era costretto ad abbandonare momentaneamente la fuga, che non demordeva e a 50 km dal termine aveva ancora un vantaggio superiore ai 4 minuti. Savini riusciva a rientarre sul quartetto di testa mentre nel gruppo inseguitore gli sforzi di EF Education First e Dimension Data si andare a riprendere i fuggitivi. L’Astana provava a dare una scossa alla corsa e riusciva a 5 giri dal termine a portare il ritardo dalla fuga sotto i 4 minuti. A 20 km dal termine – dopo alcuni contrattacchi di alcuni uomini dal gruppo degli inseguitori, tra i quali si segnalavano Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli) e Simon Clarke (EF Education First) – il vantaggio del quintetto in testa alla corsa era sceso a 2 minuti. I cinque fuggitivi si davano cambi regolari ed era soprattutto Fabbro a lavorare alla perfezione per Trentin. In questo modo il quintetto di testa riusciva a giocarsi la vittoria. Era Matteo Trentin a prevalere su Amador e Savini. Chiudevano la top five Doubey e Fabbro, mentre era Sep Vanmarcke (EF Education First) a regolare la volata del gruppo. Bella e promettente la prova del capitano della nazionale ai prossimi Campionati Mondiali; Trentin dimostra di essere in forma e potrà certamente dire la sua domenica prossima ad Harrogate, anche se la concorrenza sarà di livello altissimo. Con il Trofeo Matteotti, come detto all’inizio, finiscono le corse di preparazione al Mondiale 2019 e adesso l’interesse si sposterà per una settimana intera nello Yorkshire, dove oggi sono iniziale le prove iridate con la cronostaffetta mista di 28 km sul circuito di Harrogate.

Giuseppe Scarfone

Matteo Trentin vince il Trofeo Matteotti (foto Bettini)

Matteo Trentin vince il Trofeo Matteotti (foto Bettini)

YORKSHIRE 2019, STAFFETTA MISTA: SUCCESSO MONDIALE OLANDESE, DELUSIONE ITALIA

settembre 22, 2019 by Redazione  
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Le prime medaglie dei Mondiali vanno nell’ordine a Olanda, Germania e ai padroni di casa della Gran Bretagna. Medaglia di legno alla nazionale italiana, penalizzata da una foratura di Elisa Longo Borghini.

Con l’inedita, per la rassegna iridata, prova a staffetta mista ha preso il via l’appuntamento clou del calendario ciclistico 2019, i Mondiali strada che si disputano ad Harrogate, nella contea inglese dello Yorkshire.
La prova a staffetta che ha visto impegnati prima un terzetto maschile e poi quello femminile alla ricerca del tempo totale migliore, per ovvie ragioni di traffico sul percorso ha visto le undici compagini presenti partire in tre gruppi ben distinti.
Il primo gruppo comprendeva una selezione U.C.I. e le nazionali di Spagna, Belgio e Gran Bretagna, con quest’ultima chiara dominatrice di questa porzione di partecipanti.
Il secondo gruppo comprendeva le nazionali di Repubblica Slovacca, Svizzera, Francia e Danimarca ed era la formazione confederata l’autrice del miglior tempo al primo intertempo; successivamente gli elvetici si sono dovutu inchinare ai padroni di casa, anche a causa della sfortuna che ha colpito Elise Chabbey, prima vittima di una foratura e poi appoggiatasi, con conseguente rallentamento, alle transenne all’uscita di una delle ultime curve.
Il terzo e decisivo gruppo ha visto impegnata, oltre alle rimanenti squadre, la nazionale italiana che schierava Edoardo Affini, Davide Martinelli ed Elia Viviani per il terzetto maschile, Elena Cecchini, Tatiana Guderzo ed Elisa Longo Borghini.
Fin dalle prime battute si è capito che gli azzurri erano partiti con intenzioni bellicose. Il loro primo passaggio all’intertempo ha fatto segnare il miglior tempo, corretto successivamente da un’Olanda in condizione super. La prova degli azzurri è comunque proseguita in maniera lineare, rimanendo sempre ai piani nobili della classifica provvisoria. Altro miglior tempo provvisorio è stato quello fatto segnare dalle ragazze al loro passaggio all’intertempo, corretto anche questo dalle solite olandesi. Il “fattaccio” che è costato il debutto con medaglia alle ragazze e ai ragazzi in maglia azzurra ha visto protagonista Elisa Longo Borghini, vittima di una foratura quando mancavano meno di 6 km al termine della prova, quando più che concrete erano le possibilità di salire sul podio. Successivamente la piemontese ha messo in mostra tutto il suo stato di forma riuscendo a riportarsi sulle compagne e riuscendo a dare ancora il suo apporto nelle ultimissime fasi finali.
La lotta per il podio ha visto così tornare in lizza le padroni di casa che, dopo essere rimaste sempre in testa alla classifica provvisoria, sono comunque salite sul terzo gradino del podio in questa gara al debutto mondiale. L’oro è andato alla selezione olandese che ha firmato tutti e quattro i migliori tempi nei rilevamenti sul percorso. Medaglia d’argento alla Germania che, nonostante abbia perso per strada un certo Tony Martin, ha centrato il secondo posto.
Dopo questo esordio di una prova già conosciuta nel Mondo della mountain-bike e che aveva visto il suo esordio su strada ai recenti Campionati Europei, la rassegna iridata proseguirà con le prove individuali contro il tempo. Le prime a gareggiare domani saranno le donne della categoria juniores, impegnate in mattinata ad Harrogate sui 13,7 km; la distanza sarà doppia, invece, per gli uomini juniores che correranno nel pomeriggio. Martedì sarà la volta della Donne Elite e degli Under23 maschili, mentre mercoledì la gara degli Elite Maschili metterà fine alla serie dedicata alle cronometro e lascerà la scena alle prove in linea.

Mario Prato

La nazionale olandese è la prima formazione al mondo a imporsi ai mondiali nella neonata staffetta mista (foto Bettini)

La nazionale olandese è la prima formazione al mondo a imporsi ai mondiali nella "neonata" staffetta mista (foto Bettini)

PRIMUS CLASSIC: IL BELGA THEUNS OFFRE 1000 BIRRE GRATIS

settembre 22, 2019 by Redazione  
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Nella nona edizione della Primus Classic la vittoria va al belga Theuns (Trek-Segafredo) e così, come da promessa, il birrificio Haacht che organizza la gara ha dovuto offrire 1000 birre Primus ad alcuni fortunati tifosi.

Nonostante il parco dei corridori sia folto di grandi nomi in piena preparazione mondiale – citiamo Petes Sagan (Bora-Hansgrohe), Greg Van Avermaet (CCC Team) e Mathieu Van der Poel (Coredon-Circus), a spuntarla è il belga Dylan Theuns, che corona l’ottima tattica della Trek-Segafredo per anticipare la volata.
La corsa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di due corridori, Michael Schär e Nathan Van Hooydonck, compagni di squadra al CCC Team che procedono con ottimo accordo fino ai meno 7 dal traguardo, nonostante un tentativo dei migliori elementi del gruppo quando al traguardo mancavano poco meno di 50 chilometri.

Ripresi i due la volata sembra scontata, ma la tattica vincente della Trek-Segafredo prevede prima un attacco di Jasper Stuyven e, ripreso questo, è il turno di Theuns. L’attacco sfalda il gruppo e l’inseguimento, vano, è lanciato da Sagan al servizio di Pascal Ackermann. Proprio il tedesco si vedrà beffato per non più di una quindicina di metri sul traguardo e dovrà accontentarsi del secondo posto, con buona pace del birrificio che dovrà elargire le 1000 birre gratis.

Jasper De Buyst (Lotto Soudal) giunge terzo, rimanendo in scia ad Ackermann mentre più staccati transitano sulla linea d’arrivo Dylan Groenewegen (Jumbo Visma), Timothy Dupont (Wanty – Gobert Cycling Team), Jakub Mareczko (CCC Team), Van Avermaet, Giacomo Nizzolo (Dimension Data), Mike Teunissen (Jumbo Visma) e Cyril Lemoine (Cofidis).

Andrea Mastrangelo

Primus Classic, ledizione 2019 è di Dylan Teuns (foto Bettini)

Primus Classic, l'edizione 2019 è di Dylan Teuns (foto Bettini)

MEMORIAL PANTANI, LUTSENKO ALLUNGA E RADDOPIA

settembre 21, 2019 by Redazione  
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Dopo la Coppa Sabatini conquistata l’altro ieri, il kazako Alexey Lutsenko fa suo anche il Memoria lMarco Pantani.

Alexey Lutsenko (Astana), dopo aver vinto la Coppa Sabatini giovedì conquista anche la sedicesima edizione del Memorial Marco Pantani, corsa di 200 Km chilometri dall’alto valore affettivo dedicata al fuoriclasse di Cesenatico, come sempre città dove è posta la sede d’arrivo. Era anche la corsa nella qaule il CT della Nazionale Italiana Davide Cassani scioglieva le ultime riserve per scegliere i corridori che difenderanno i colori azzurri nel Mondiale in programma da domani a domenica 29 nello Yorkshire. La startlist al via era d’alto livello e, oltre ad Lutsenko, in grande forma e uno dei protagonisti più attesi domenica prossima, si schieravano ai nastri di partenza Vincenzo Nibali e Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e gli ultimi vincitori del Tour de France Egan Bernal (Team Ineos) e del Giro delle Fiande Alberto Bettiol (EF Education First). Presente anche Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia), vincitore del Giro della Toscana qualche gorno fa. Tra le squadre alla partenza la selezione italiana scelta per l’occassione da Cassani era composta da sette elementi tra i quali spiccavano Davide Formolo, Kristian Sbaragli, Fabio Felline e Davide Cimolai. Era, invece assente Davide Ballerini (Astana), vincitore l’anno scorso in maglia di questa gara, quando ancora vestiva le insegne dell’Androni Giocattoli-Sidermec.
Partenza come da programma alle ore 11,15 dalla centralissima Via Roma a Castrocaro Terme, dove si percorreva un circuito cittadino di 3,8 km da ripetere 5 volte. Nelle prime fasi non si registrava nessun tentativo di fuga, anche per il fatto che il gruppo procedeva ritmo molto sostenuto. Appena il gruppo lasciava Castrocaro e il tracciato e iniziava ad incontrare le colline romagnole, partiva la prima fuga di giornata grazie ad una bella azione di Diego Rosa (Team Ineos). Seguivano il corridore piemontese altri sette ciclisti e così al chilometro 20 si forma un gruppo di otto attaccanti: Rosa, Simone Consonni (UAE-Team Emirates), Mattia Bais (Androni Giocattoli), Quentin Pacher (Vital Concept), Romain Sicard (Total Direct Énergie), Guillame Martin (Wanty-Gobert), Romain Le Roux (Arkéa-Samsic) e Filippo Zana (Sangemini – Trevigiani – MG.Kvis). Il gruppo controllato da Bahrain-Merida e Nippo Vini Fantini Faizanè, controllava a debita distanza. Era un buon segnale di riscatto per Diego Rosa, che dal prossimo anno vestirà la maglia dellìArkéa Samsic, fautore della prima fuga della corsa. Il corridore originario di Corneliano d’Alba veniva da una stagione anonima, nella quale i risultati sulla strada non rappresentavano il suo vero valore.
Affrontate le salite di Teodorano e di Monte Cavallo si entrava nell’ampio circuito di Montevecchio, 35,6 chilometri da percorrere 3 volte caratterizzato da una salita di 5 chilometri con pendenza media del 6%. Bais, oggi anche il suo onomastico, a sorpresa era il primo dei fuggitivi a transitare sul GPM di Montevecchio, sia al primo, sia al secondo passaggio. Il gruppo, sfilacciato a 4′30” di ritardo, era tirato dalla Neri Sottoli e già faceva registrare numerosi ritiri (il nome più eccellenti era quello di Sacha Modolo (EF Education First), protagonista di una stagione negativa). Nel terzo giro di circuito Pacher perdeva le ruote dei fuggitivi e veniva ripreso dal gruppo, Martin passava per primo all’ultimo scollinamento e, seguito da Diego Rosa, allungava sugli ex compagni di fuga. Nel gruppo iniziavano le varie scaramucce, con Formolo, Ulissi, Lutsenko e Carlos Betancur (Movistar) che provavano senza successo ad evadere. La media della corsa dopo 3 ore di gara era di 38,700 km/h, segno dell’intensità e della fame di vittoria che ci stavano mettendo i protagonisti odierni. A meno di 50 chilometri dall’arrivo Rosa e Martin conservavano 55” di vantaggio sul gruppo, ora tirato in prima persona da Vincenzo Nibali, che si era tagliato fuori dal mondiale e che oggi con molta umiltà si era messo a disposizione del compagno di squadra, nonché capitano odierno, Sonny Colbrelli. Successivamente aii due in testa alla corsa si aggiungeva Alexis Guérin della Delko Marseille e si costituiva un terzetto che entrava nel circuito finale di Cesenatico, 5 chilometri da ripetere 4 volte, con un vantaggio di 13” sugli inseguitori. Tale gap scendeva a 8” al termine del secondo giro di circuito, ancora una volta grazie al lavoro della Bahrain-Merida; ma quando il team arabo allentava la corda e nessun altro prendeva in mano le redini dell’inseguimento, il distacco ritornava a salire vertiginosamente, tanto si arrivavano a toccare i 40”. Il rerzetto all’attacco era ben motivato, con Rosa che dava il tutto per tutto, Martin che voleva ripetersi anche in Romagna dopo aver vinto ad aprile una tappa del Giro di Sicilia e Guérin che era ancora alla caccia del primo successo stagionale
All’ultimo giro di circuito il vantaggio toccava i 25”, mentre il gruppo vedeva in testa alternarsi Bahrain-Merida, Astana e nazionale italiana e sembrava tutto pronto per un finale nel segno dei fuggitivi. A tre chilometri dalla linea d’arrivo, quando il lorovantaggio era ancora di 20”, nel gruppo attaccava con decisione Lutsenko. Il kazako che solo due giorni fa aveva vinto la Coppa Sabatini, capendo che per provare ad aggiudicarsi la corsa doveva contare solo sulle proprie capacità e che nessun gregario ce l’avrebbe fatta ad agguantare i fuggitivi, attaccava con decisione staccando tutti. A 2 chilometri dall’arrivo Rosa e compagni conservavano 13” di vantaggio, ma la stanchezza da un lato e la grandissima forma di Lutsenko dall’altra facevano in modo che a 500 metri dal traguardo venissero ripresi dal già vincitore del Tour of Oman e dell’Arctic Race. In volata Lutsenko aveva la meglio sui diretti rivali, mentre Rosa si doveva accontentare solo del secondo posto. Il terzo posto andava a Martin mentre Consonni, quarto, precedeva allo sprint Colbrelli. Sesto posto per Visconti, mentre Sbaragli al nono posto era il primo all’arrivo della selezione italiana. Grande vittoria di Lutsenko che dimostrava ancora una volta di avere una condizione straordinaria, kazako che sarà uno dei favoriti per il mondiale nello Yorkshire,e che ai microfoni della stampa a fine corsa ringraziava il proprio DS Giuseppe Martinelli per averlo spronato e invitato ad attaccare a quasi 2 chilometri dall’arrivo, quando lui stesso aveva perso le speranze.

Luigi Giglio

Due giorni dopo la vittoria alla Coppa Sabatini Alexey Lutsenko vince anche il Memorial Pantani (foto Bettini)

Due giorni dopo la vittoria alla Coppa Sabatini Alexey Lutsenko vince anche il Memorial Pantani (foto Bettini)

21-09-2019

settembre 21, 2019 by Redazione  
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MEMORIAL MARCO PANTANI

Il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) si è imposto nella corsa italiana, Castrocaro Terme e Terra del Sole – Cesenatico, percorrendo 199.8 Km in 4h50′26″ alla media di 41.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Diego Rosa (Team INEOS) e il francese Guillaume Martin

PRIMUS CLASSIC

Il belga Edward Theuns (Trek – Segafredo) si è imposto nella corsa belga, Brakel – Haacht , percorrendo 197 Km in 4h36′42″ alla media di 42.72 km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann e il belga Jasper de Buyst. Miglior italiano Giacomo Nizzolo Jakub Mareczko (CCC Team)

OKOLO SLOVENSKA / TOUR OF SLOVENIA

L’italiano Elia Viviani (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Hlohovec – Senica, percorrendo 142.1 Km in 3h17′36″ alla media di 43.15 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Arnaud Démare e il norvegese Alexander Kristoff. Il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) si impone in classifica con 1″ su Démare e 3″ sull’elvetico Stefan Küng Miglior italiano Marco Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 20° a 1′24″

TOUR OF KAYSERI (Turchia)

Il bielorusso Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club) si è imposto nella prima tappa, circuito di Mazakaland, percorrendo 132.2 Km in 3h03′18″ alla media di 43.27 Km/h. Ha preceduto allo sprint il turco Ahmet Örken e il kazako Gabiden Azen. Bazhkou è il primo leader della classifica con 4″ su Örken e 6″ su Azen.

TOUR OF CHINA II

Il costaricense Kevin Rivera (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella terza tappa, Mingshan – Mengding Mountain, percorrendo 104.7 Km in 2h36′33″ alla media di 40.13 Km/h. Ha preceduto di 4″ il cinese Xianjing Lyu (Hengxiang Cycling Team) e il portoghese José Carlos Prates Neves Fernandes. Miglior italiano Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 7° a 41″. Lyu è il nuovo leader classifica con 1″ su Prates Neves Fernandes e 15″ su Rivera. Miglior italiano Frapporti, 6° a 51″.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

La terza tappa della corsa indonesiana, circuito di Siak (85.5 Km), è stata interrotta e annullata dopo circa 20 km a causa degli incendi che stavano colpendo la zona attraversata dalla corsa. Il malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki (Terengganu Cycling Team) rimane così leader classifica con 2″ sull’olandese Stephan Bakker e sull’iraniano Mohammad Ganjkhanlou.

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