MEMORIAL PANTANI, LUTSENKO ALLUNGA E RADDOPIA

settembre 21, 2019
Categoria: News

Dopo la Coppa Sabatini conquistata l’altro ieri, il kazako Alexey Lutsenko fa suo anche il Memoria lMarco Pantani.

Alexey Lutsenko (Astana), dopo aver vinto la Coppa Sabatini giovedì conquista anche la sedicesima edizione del Memorial Marco Pantani, corsa di 200 Km chilometri dall’alto valore affettivo dedicata al fuoriclasse di Cesenatico, come sempre città dove è posta la sede d’arrivo. Era anche la corsa nella qaule il CT della Nazionale Italiana Davide Cassani scioglieva le ultime riserve per scegliere i corridori che difenderanno i colori azzurri nel Mondiale in programma da domani a domenica 29 nello Yorkshire. La startlist al via era d’alto livello e, oltre ad Lutsenko, in grande forma e uno dei protagonisti più attesi domenica prossima, si schieravano ai nastri di partenza Vincenzo Nibali e Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e gli ultimi vincitori del Tour de France Egan Bernal (Team Ineos) e del Giro delle Fiande Alberto Bettiol (EF Education First). Presente anche Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia), vincitore del Giro della Toscana qualche gorno fa. Tra le squadre alla partenza la selezione italiana scelta per l’occassione da Cassani era composta da sette elementi tra i quali spiccavano Davide Formolo, Kristian Sbaragli, Fabio Felline e Davide Cimolai. Era, invece assente Davide Ballerini (Astana), vincitore l’anno scorso in maglia di questa gara, quando ancora vestiva le insegne dell’Androni Giocattoli-Sidermec.
Partenza come da programma alle ore 11,15 dalla centralissima Via Roma a Castrocaro Terme, dove si percorreva un circuito cittadino di 3,8 km da ripetere 5 volte. Nelle prime fasi non si registrava nessun tentativo di fuga, anche per il fatto che il gruppo procedeva ritmo molto sostenuto. Appena il gruppo lasciava Castrocaro e il tracciato e iniziava ad incontrare le colline romagnole, partiva la prima fuga di giornata grazie ad una bella azione di Diego Rosa (Team Ineos). Seguivano il corridore piemontese altri sette ciclisti e così al chilometro 20 si forma un gruppo di otto attaccanti: Rosa, Simone Consonni (UAE-Team Emirates), Mattia Bais (Androni Giocattoli), Quentin Pacher (Vital Concept), Romain Sicard (Total Direct Énergie), Guillame Martin (Wanty-Gobert), Romain Le Roux (Arkéa-Samsic) e Filippo Zana (Sangemini – Trevigiani – MG.Kvis). Il gruppo controllato da Bahrain-Merida e Nippo Vini Fantini Faizanè, controllava a debita distanza. Era un buon segnale di riscatto per Diego Rosa, che dal prossimo anno vestirà la maglia dellìArkéa Samsic, fautore della prima fuga della corsa. Il corridore originario di Corneliano d’Alba veniva da una stagione anonima, nella quale i risultati sulla strada non rappresentavano il suo vero valore.
Affrontate le salite di Teodorano e di Monte Cavallo si entrava nell’ampio circuito di Montevecchio, 35,6 chilometri da percorrere 3 volte caratterizzato da una salita di 5 chilometri con pendenza media del 6%. Bais, oggi anche il suo onomastico, a sorpresa era il primo dei fuggitivi a transitare sul GPM di Montevecchio, sia al primo, sia al secondo passaggio. Il gruppo, sfilacciato a 4′30” di ritardo, era tirato dalla Neri Sottoli e già faceva registrare numerosi ritiri (il nome più eccellenti era quello di Sacha Modolo (EF Education First), protagonista di una stagione negativa). Nel terzo giro di circuito Pacher perdeva le ruote dei fuggitivi e veniva ripreso dal gruppo, Martin passava per primo all’ultimo scollinamento e, seguito da Diego Rosa, allungava sugli ex compagni di fuga. Nel gruppo iniziavano le varie scaramucce, con Formolo, Ulissi, Lutsenko e Carlos Betancur (Movistar) che provavano senza successo ad evadere. La media della corsa dopo 3 ore di gara era di 38,700 km/h, segno dell’intensità e della fame di vittoria che ci stavano mettendo i protagonisti odierni. A meno di 50 chilometri dall’arrivo Rosa e Martin conservavano 55” di vantaggio sul gruppo, ora tirato in prima persona da Vincenzo Nibali, che si era tagliato fuori dal mondiale e che oggi con molta umiltà si era messo a disposizione del compagno di squadra, nonché capitano odierno, Sonny Colbrelli. Successivamente aii due in testa alla corsa si aggiungeva Alexis Guérin della Delko Marseille e si costituiva un terzetto che entrava nel circuito finale di Cesenatico, 5 chilometri da ripetere 4 volte, con un vantaggio di 13” sugli inseguitori. Tale gap scendeva a 8” al termine del secondo giro di circuito, ancora una volta grazie al lavoro della Bahrain-Merida; ma quando il team arabo allentava la corda e nessun altro prendeva in mano le redini dell’inseguimento, il distacco ritornava a salire vertiginosamente, tanto si arrivavano a toccare i 40”. Il rerzetto all’attacco era ben motivato, con Rosa che dava il tutto per tutto, Martin che voleva ripetersi anche in Romagna dopo aver vinto ad aprile una tappa del Giro di Sicilia e Guérin che era ancora alla caccia del primo successo stagionale
All’ultimo giro di circuito il vantaggio toccava i 25”, mentre il gruppo vedeva in testa alternarsi Bahrain-Merida, Astana e nazionale italiana e sembrava tutto pronto per un finale nel segno dei fuggitivi. A tre chilometri dalla linea d’arrivo, quando il lorovantaggio era ancora di 20”, nel gruppo attaccava con decisione Lutsenko. Il kazako che solo due giorni fa aveva vinto la Coppa Sabatini, capendo che per provare ad aggiudicarsi la corsa doveva contare solo sulle proprie capacità e che nessun gregario ce l’avrebbe fatta ad agguantare i fuggitivi, attaccava con decisione staccando tutti. A 2 chilometri dall’arrivo Rosa e compagni conservavano 13” di vantaggio, ma la stanchezza da un lato e la grandissima forma di Lutsenko dall’altra facevano in modo che a 500 metri dal traguardo venissero ripresi dal già vincitore del Tour of Oman e dell’Arctic Race. In volata Lutsenko aveva la meglio sui diretti rivali, mentre Rosa si doveva accontentare solo del secondo posto. Il terzo posto andava a Martin mentre Consonni, quarto, precedeva allo sprint Colbrelli. Sesto posto per Visconti, mentre Sbaragli al nono posto era il primo all’arrivo della selezione italiana. Grande vittoria di Lutsenko che dimostrava ancora una volta di avere una condizione straordinaria, kazako che sarà uno dei favoriti per il mondiale nello Yorkshire,e che ai microfoni della stampa a fine corsa ringraziava il proprio DS Giuseppe Martinelli per averlo spronato e invitato ad attaccare a quasi 2 chilometri dall’arrivo, quando lui stesso aveva perso le speranze.

Luigi Giglio

Due giorni dopo la vittoria alla Coppa Sabatini Alexey Lutsenko vince anche il Memorial Pantani (foto Bettini)

Due giorni dopo la vittoria alla Coppa Sabatini Alexey Lutsenko vince anche il Memorial Pantani (foto Bettini)

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