27-05-2018

maggio 27, 2018 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’irlandese Sam Bennett (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa (neutralizzata ai fini della classifica), circuito di Roma, percorrendo 115 Km in 2h50′49″ alla media di 40.39 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Quick-Step Floors) e il lussemburghese Drucker. Il britannico Christopher Froome (Team Sky) si impone in classifica con 46″ sull’olandese Dumoulin e 4′57″ sul colombiano Miguel Ángel López. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida Pro Cycling Team), 5° a 8′03″

BALOISE BELGIUM TOUR

Il france Bryan Coquard (Vital Concept Cycling Club) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Landen – Tongeren, percorrendo 157.7 Km in 3h47′26″ alla media di 41.60 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Laporte e il belga Jans. Miglior italiano Riccardo Minali (Astana Pro Team), 10°. Il belga Jens Keukeleire (Lotto Soudal) si impone in classifica con 15″ sul connazionale Vanendert e 39″ sul neozelandese Smith. Miglior italiano Davide Rebellin (Sovac – Natura4Ever), 32° a 10′35″.

CIRCUIT DE WALLONIE

Il danese Mikkel Frølich Honoré (Team Virtu Cycling) si è imposto nella corsa belga, circuito di Mont-sur-Marchienne, percorrendo 176.9 Km in 4h01′11″ alla media di 44.01 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Larsen e il belga Lamb.

BOUCLES DE L’AULNE – CHÂTEAULIN

Il francese Kévin Le Cunff (St Michel – Auber93) si è imposto nella corsa francese, circuito di Châteaulin, percorrendo 179.5 Km in 4h24′12″ alla media di 40.76 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Vichot e di 4″ il connazionale Martin. Miglior italiano Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert), 6° a 4″.

PARIS-ROUBAIX ESPOIRS

Il belga Stan Dewulf (Lotto-Soudal U23) si è imposto nella corsa francese, Péronne – Roubaix, percorrendo 188.3 Km in 4h19′22″ alla media di 43.56 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Den Berg e di 7″ l’olandese Arensman. Unico italiano al via Edoardo Affini (SEG Racing Academy), 16° a 5′43″

RÁS TAILTEANN (Irlanda)

Il belga Robbe Ghys (Sport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Naas – Skerries, percorrendo 144.6 Km in 3h19′53″ alla media di 43.41 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Luuc Bugter (Delta Cycling Rotterdam) e di 6″ l’olandese Bax. Due italiani in gara: Matteo Cigala (Viner Caremark Pactimo) 6° a 12″, Seid Lizde (Holdsworth Pro Racing) 100° a 9′48″. Bugter si impone in classifica con 1″ l’elvetico Thièry e con 2″ su Ghys. Lizde 63° a 37′24″, Cigala 64° a 37′28″

HAMMER STAVANGER (Norvegia)

Il team australiano Mitchelton-Scott si è imposto anche nella terza prova, circuito di Stavanger, percorrendo 48.7 Km in 53′47″ alla media di 54.33 Km/h. Ha preceduto di 2′19″ il team tedesco Team Sunweb e di 2′22″ il team statunitense BMC Racing Team. Unico team italiano la via la Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini, 7° a 7′18″. La Mitchelton-Scott si impone in classifica davanti al Team Sunweb e al BMC Racing Team. 7° la Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini

TOUR DU CAMEROUN

Il francese Noël Richet (UC Orléans) si è imposto nella seconda tappa, Kribi – Douala, percorrendo 175.7 Km in 4h43′52″ alla media di 37.14 Km/h. Ha preceduto di 1″ il camerunense Ngeh e lo slovacco Mahďar. Richet è il nuovo leader della classifica con 8″ su Ngeh e 9″ su Mahďar

TOUR OF JAPAN

L’estone Martin Laas (Team Illuminate) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Tokyo, percorrendo 112.7 Km in 2h23′12″ alla media di 47.22 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Giacoppo e lo spagnolo Fernández Casasola. Miglior italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini), 5°. Lo spagnolo Marcos García Fernández (Kinan Cycling Team) si impone in classifica con 35″ sull’austriaco Pernsteiner e 53″ sul francese Lebas. Miglior italiano Canola, 14° a 4′05″

ROMA: NON CHIAMATELA PASSERELLA

maggio 27, 2018 by Redazione  
Filed under News

Potrebbe non trattarsi della tradizionale passerella di fine corsa. Le insidie delle strade romane, sampietrini in primis, avranno il potenziale per rendere meno scontato del solito l’ultimo giorno di gara e anche gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi bene aperti… e non certo per ammirare i monumenti della capitale.

Un circuito cittadino da ripetere più e più volte è il classico “format” delle passerelle di fine giro, ma stavolta non ci sarà il solito clima da ultimo giorno di scuola spensierato. Roma è Roma e il fatto di correre tra i monumenti della “Città Eterna” darà quel “quid” in più al gruppo che si lancerà lungo le strade della capitale certamente con più ardore. Ed anche il percorso ci metterà del suo perché ci sarà un’insidia che l’altimetria non può evidenziare, la presenza dei “sampietrini”, i cubetti di porfido che pavimentano molte strade di Roma e che hanno questo nome in ricordo degli operai che, all’epoca dello Stato Pontificio, erano preposti alla loro manutenzione e che erano stipendiati dalla “Fabbrica della Basilica di San Pietro”. Non è certo il pavè della Roubaix, ma si tratta comunque un fondo stradale meritevole di particolare attenzione da parte del gruppo per la sua scivolosità – soprattutto in caso di fondo stradale bagnato dalla pioggia o in conseguenza della caduta di qualche borraccia – e per le vibrazioni che inevitabilmente saranno innescate dagli spazi tra un blocchetto e l’altro. Ne sa qualcosa il russo Denis Menchov che, nell’affrontare un tratto di sampietrini nel corso della crono conclusiva del Giro d’Italia 2009, scivolò inattesamente a terra percorrendo l’ultimo chilometro, ruzzolone che non gli impedì di imporsi nel “Giro del Centenario”, riuscendo anche a guadagnare una ventina di secondi sul corridore che lo seguiva in classifica, l’abruzzese Danilo Di Luca che poi sarà estromesso dall’albo d’oro di quell’edizione per la positività al CERA. Poiché nel corso di ciascun giro – lungo 11,5 Km cadauno – si dovranno percorrere 4,8 Km sul porfido e sono previste 10 tornate, alla fine di quest’ultima frazione i corridori avranno incamerato quasi una cinquantina di chilometri di pavè, all’incirca la stessa razione di pietre che caratterizza la Roubaix; dunque, la tappa capitolina potrebbe rivelarsi molto più dura del previsto, con cadute e frazionamenti nel gruppo che potrebbero anche avere un certo peso. Se la situazione di classifica fosse decisamente “solida” molto probabilmente scatterà nel gruppo un certo senso di “fair play”, con i corridori di testa che rallenteranno per attendere chi sarà rimasto attardato; ma se ci fossero uomini che da quelle particolari situazioni di corsa potrebbero trarne vantaggio – come il poter entrare nella top ten della corsa (o nella top five, ricordate quel che fece Vinokurov a Parigi nel 2005?) o, addirittura, fare le scarpe a una maglia rosa che abbia un vantaggio risicato – allora la tappa cambierà completamente registro e diventerebbe anche determinante. In caso di corsa particolarmente “accesa” nelle operazioni di recupero potrebbe non aiutare molto nemmeno il disegno altimetrico perché il tracciato prevede una salita nelle fasi iniziali del circuito e sicuramente lì vedremo il gruppo messo in fila indiana, in particolar modo nei tratti più stretti del percorso.
L’ultimo raduno di partenza avrà luogo nella cornice delle Terme di Caracalla, dagli anni ’30 del secolo scorso tornate a “vivere” come luogo di concerti, dalle quali il gruppo si metterà in marcia per percorrere fuori gara il tratto finale del circuito, sino al “chilometro 0” che sarà fissato presso la futura linea d’arrivo, al termine del rettilineo di Via dei Fori Imperiali, la centralissima arteria che fu realizzata in epoca fascista su progetto dell’ingegner Barnaba Gozzi per collegare in linea retta il Colosseo con Piazza Venezia, opera che fu compiuta demolendo il cosiddetto “quartiere Alessandrino”, realizzato alla fine del XVI secolo su iniziativa del cardinale Michele Bonelli nelle adiacenze dei Fori Imperiali. Percorsi i primi 300 metri già sul lastricato si giungerà in Piazza Venezia dove, svoltando a destra, si andrà a imboccare il tratto in salita, diviso in due settori distinti da una breve e ripida discesa. La prima porzione d’ascesa è la più consistente, misura 1,2 Km e sale al 3,8% (primi 400 metri al 7,2%), da percorrere in compagnia dei sampietrini sino a 400 metri dalla scollinamento. Di fatto si tratta dell’ascesa al colle del Quirinale, sul quale il gruppo giungerà dopo esser transitato da Largo Magnanapoli, piazza del rione Monti sulla quale incombe la medioevale Torre delle Milizie mentre a due passi si apre il sagrato della barocca chiesa dei Santi Domenico e Sisto. Allo scoccare del primo chilometro ci sarà il passaggio di fronte al Palazzo del Quirinale, “nato” nel 1583 come residenza estiva dei papi in un’area considerata più salubre rispetto a quella del Colle Vaticano, divenuto dopo l’Unità d’Italia prima residenza ufficiale della famiglia Savoia e poi del Presidente della Repubblica. Si ritroverà l’asfalto nei 400 metri conclusivi di questa prima parte della salita che, costeggiato il fabbricato della “Manica Lunga”, avrà termineall’altezza dell’incrocio delle “Quattro Fontane”, così chiamato per le quattro fontane che ne adornano gli angoli, opera dall’architetto ticinese Francesco Borromini. Qui si svolterà a sinistra per imboccare uno dei tratti più infidi del circuito, la breve discesa in porfido che spezza in due la salita iniziale e sulla quale si affaccia di sbieco l’imponente Palazzo Barberini, che appartenne ad una delle più influente famiglie dell’aristocrazia romana e che oggi accoglie una delle due sedi della Galleria Nazionale d’Arte Antica. Al termine della discesa sotto le ruote s’incontrerà uno “sputo” d’asfalto al momento del passaggio da Piazza Barberini, al cui centro troneggia la berniniana Fontana del Tritone, subito dopo il quale riprenderanno pietre e salita nei 500 metri al 2,4% che condurranno a uno dei luoghi turisticamente più celebri della capitale, la chiesa della Santissima Trinità dei Monti, punto più elevato della scenografica scalinata che sale dalla sottostante Piazza di Spagna. Sfiorata Villa Medici, sede dal 1803 dell’Accademia di Francia, si pedalerà per circa 800 metri sull’asfalto nell’affrontare la breve discesa che, disegnata nelle pendici del Pincio – colle belvedere dal quale ammire il panorama su Roma sorseggiando un aperitivo o un caffè nella neoclassica Casina Valadier – plana con un paio di tornanti su Piazza del Popolo, dove si ritroverà il lastricato nei successivi 400 metri, di fatto costituiti dal periplo di uno dei più celebri spazi aperti di Roma, sul quale si affacciano la basilica di Santa Maria del Popolo e le due chiese “gemelle” di Santa Maria dei Miracoli e di Santa Maria in Montesanto, quest’ultima nota con il soprannome di “Chiesa degli artisti”. Transitando tra questi due luoghi di culto si andrà a imboccare il più lungo rettifilo previsto dal tracciato, coincidente con l’intera Via del Corso. Lunga 1500 metri e totalmente da percorrere su asfalto, è l’ultimo tratto della storica strada consolare Flaminia e deriva il nome dalle corse dei “bàrberi”, cavalli originari dell’Africa settentrionale, che un tempo si tenevano in occasione del carnevale. Vi si affacciano palazzi della nobiltà romana (come il Doria-Pamphili, sede dell’omonima galleria, una delle principali collezioni d’arte private), chiese come la Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso (è la chiesa “nazionale” dei lombardi che risiedono nella capitale), rinomati alberghi e luoghi del potere come Palazzo Chigi, costruito nel 1582 e dal 1961 sede del Governo, fino a quella data ospitato nel Palazzo del Viminale. All’uscita dal “Corso” il gruppo si ritroverà nuovamente in Piazza Venezia, stavolta pedalando sul lato dell’omonimo palazzo – con il celebre balcone di mussoliniana memoria – mentre di fronte si avrà l’imponenza del Vittoriano, il monumento a re Vittorio Emanuele II per realizzare il quale si racconta che l’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi si sia ispirato alle scenografie naturali delle Dolomiti. Qui avrà inizio il più lungo tra i sette settori di porfido che s’incontreranno in ciascun giro, 1800 metri all’inizio dei quali i “girini” sfrecceranno tra il colle del Campidoglio e il quartiere del Ghetto, dov’è possibile deliziare il palato con alcune prelibatezze della cucina “giudaico-romanesca” come gli spettacolari carciofi alla giudía. È l’occasione per unire il piacere della tavola alla vista di alcuni tra i monumenti secondari della capitale come il Portico d’Ottavia, il Foro Piscario e il Teatro di Marcello. Si lambirà quindi il corso del Tevere dalle parti del Tempio di Vesta e della fotografatissima Bocca della Verità (è il chiusino d’un antico tombino, esposto nell’atrio della Basilica di Santa Maria in Cosmedin), dove si svolterà in direzione di Piazza di Porta Capena, giungendovi dopo aver costeggiato la cavea del Circo Massimo sul lato del Palatino. Giunti nella piazza dove un tempo troneggiava la Stele di Axum, rinvenuta semi-interrata da soldati italiani nel 1935 durante la guerra d’Etiopia e restituita nel 2005 allo stato africano, inizierà una sorta di “circuito nel circuito”, un anello interamente su asfalto lungo poco meno di 3 Km che si snoderà attorno alle Terme di Caracalla e che ricalca una piccola parte del tracciato del Gran Premio della Liberazione, una delle più prestigiose corse del calendario U23, che si tiene annualmente il 25 aprile e nel cui albo d’oro risalta la vittoria di Gianni Bugno nel 1985, ottenuta pochi mesi prima del suo passaggio al professionismo, mentre l’edizione 2018 è stata conquistata dal 22enne veronese Alessandro Fedeli. Sfiorate la villa dove abitò Alberto Sordi, prossimamente trasformata in un museo dedicato all’indimenticato attore romano, e la chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, si farà ritorno in Piazza di Porta Capena all’imbocco della penultima razione di pavè, poco meno di 300 metri lungo Via di San Gregorio, strada che punta dritta come un fuso verso l’Arco di Costantino costeggiando il Celio, uno dei sette colli “canonici” sui quali fu fondata la città di Roma e sul quale si trovano, tra i monumenti più prossimi al tracciato della tappa, la chiesa di San Gregorio Magno al Celio e l’adiacente complesso di oratori. Un altro arco i corridori lo incontreranno proprio accanto al Colosseo, ma non si tratterà di un’opera d’arte, essendo quello metallico dell’organizzazione, emblema della “flamme rouge” un tempo accesa per avvisare i corridori del sopraggiungere dell’ultimo chilometro e che anticiperà il rientro del gruppo sul lastricato dei Fori Imperiali, per uno dei rettilinei d’arrivo più spettacolari della storia del ciclismo. Alto che Campi Elisi!!!

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

La chiesa dei Santi Domenico e Sisto era la chiesa della “Prima comunione” della figlia di Aldo Fabrizi nell’omonimo film di Alessandro Blasetti (www.davinotti.com)

La chiesa dei Santi Domenico e Sisto era la chiesa della “Prima comunione” della figlia di Aldo Fabrizi nell’omonimo film di Alessandro Blasetti (www.davinotti.com)

Non c’è solo il Quirinale: nell’omonima piazza si affaccia l’imponente Palazzo della Consulta, che nel 1952 il regista Mario Camerini trasformò nel Palazzo Ducale di Parma in una scena di “Moglie per una notte” (www.davinotti.com)

Non c’è solo il Quirinale: nell’omonima piazza si affaccia l’imponente Palazzo della Consulta, che nel 1952 il regista Mario Camerini trasformò nel Palazzo Ducale di Parma in una scena di “Moglie per una notte” (www.davinotti.com)

Palazzo Barberini diventa la residenza d’un ministro nel film “San Michele aveva un gallo”, firmato dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani (www.davinotti.com)

Palazzo Barberini diventa la residenza d’un ministro nel film “San Michele aveva un gallo”, firmato dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani (www.davinotti.com)

La chiesa della Trinità dei Monti e la sua scalinata immortalate nel film “La ragazza che sapeva troppo” di Mario Bava (www.davinotti.com)

La chiesa della Trinità dei Monti e la sua scalinata immortalate nel film “La ragazza che sapeva troppo” di Mario Bava (www.davinotti.com)

La Casina Valadier al Pincio teatro delle nozze sfumate di Renato Pozzetto in “Mia moglie è una strega” (www.davinotti.com)

La Casina Valadier al Pincio teatro delle nozze sfumate di Renato Pozzetto in “Mia moglie è una strega” (www.davinotti.com)

La facciata interna di Villa Medici sullo sfondo di una scena de “Il conte Tacchia” (www.davinotti.com)

La facciata interna di Villa Medici sullo sfondo di una scena de “Il conte Tacchia” (www.davinotti.com)

La basilica di Santa Maria del Popolo come la vede Tom Hanks in “Angeli e Demoni”…. cioè ribaltata rispetto a come la si vedrebbe normalmente (www.davinotti.com)

La basilica di Santa Maria del Popolo come la vede Tom Hanks in “Angeli e Demoni”…. cioè ribaltata rispetto a come la si vedrebbe normalmente (www.davinotti.com)

Monica Vitti pedinata da un’investigatore privato in “Io so che tu sai che io so”, film diretto e interpretato da Alberto Sordi (www.davinotti.com)

Monica Vitti pedinata da un’investigatore privato in “Io so che tu sai che io so”, film diretto e interpretato da Alberto Sordi (www.davinotti.com)

L’improbabile presidente della Repubblica interpretato da Claudio Bisio percorre trionfalmente Via del Corso in Benvenuto Presidente! (www.davinotti.com)

L’improbabile presidente della Repubblica interpretato da Claudio Bisio percorre trionfalmente Via del Corso in Benvenuto Presidente! (www.davinotti.com)

Il cortile del Palazzo dei Conservatori, sul Campidoglio, spacciato per residenza papale ne In nome del popolo sovrano (1990) (www.davinotti.com)

Il cortile del Palazzo dei Conservatori, sul Campidoglio, spacciato per residenza papale ne In nome del popolo sovrano (1990) (www.davinotti.com)

Una scena dell’indimenticato “Un americano a Roma”, il film della celebre battuta di Sordi “Maccarone, mhai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno...!”, è girata nel quartiere del Ghetto, presso il Portico d’Ottavia (www.davinotti.com)

Una scena dell’indimenticato “Un americano a Roma”, il film della celebre battuta di Sordi “Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno...!”, è girata nel quartiere del Ghetto, presso il Portico d’Ottavia (www.davinotti.com)

Audrey Hepburn e Gregory Peck al cospetto della Bocca della Verità nel celebre “Vacanze romane” (www.davinotti.com)

Audrey Hepburn e Gregory Peck al cospetto della Bocca della Verità nel celebre “Vacanze romane” (www.davinotti.com)

Il campanile di Santa Maria in Cosmedin fa da sfondo ad una scena dello spassoso “Bianco rosso e Verdone” (www.davinotti.com)

Il campanile di Santa Maria in Cosmedin fa da sfondo ad una scena dello spassoso “Bianco rosso e Verdone” (www.davinotti.com)

Nino Manfredi ai piedi dell’Obelisco di Axum in “Straziami, ma di baci saziami” (www.davinotti.com)

Nino Manfredi ai piedi dell’Obelisco di Axum in “Straziami, ma di baci saziami” (www.davinotti.com)

Federico Fellini ricostruisce un locale notturno della “Dolce vita” negli ambienti delle Terme di Caracalla, dove Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ballano sulle note di Adriano Celentano (www.davinotti.com)

Federico Fellini ricostruisce un locale notturno della “Dolce vita” negli ambienti delle Terme di Caracalla, dove Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ballano sulle note di Adriano Celentano (www.davinotti.com)

Da un celebre registra ad un altro: Vittorio De Sica gira all’esterno della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo una scena de “Ladri di biciclette” (www.davinotti.com)

Da un celebre registra ad un altro: Vittorio De Sica gira all’esterno della chiesa dei Santi Nereo e Achilleo una scena de “Ladri di biciclette” (www.davinotti.com)

Nella chiesa di San Gregorio Magno al Celio Fantozzi partecipa al funerale della madre del mega direttore naturale Conte Lamberti “immaturamente scomparsa all’età di 126 anni!!!”  (www.davinotti.com)

Nella chiesa di San Gregorio Magno al Celio Fantozzi partecipa al funerale della madre del mega direttore naturale Conte Lamberti “immaturamente scomparsa all’età di 126 anni!!!” (www.davinotti.com)

L’Arco di Costantino crolla (per finta) in “Che gioia vivere”, film del 1961 del regista francese René Clément (www.davinotti.com)

L’Arco di Costantino crolla (per finta) in “Che gioia vivere”, film del 1961 del regista francese René Clément (www.davinotti.com)

“Totò cerca casa!” nientemento che all’interno del Colosseo (www.davinotti.com)

“Totò cerca casa!” nientemento che all’interno del Colosseo (www.davinotti.com)

Via dei Fori Imperiali e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

Via dei Fori Imperiali e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

LA CARICA DEL 101° A CERVINIA

maggio 26, 2018 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1974, partita da un’altra terra “santa”, quella della Città del Vaticano).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

L’ultimo attacco di Dumoulin, ma re Froome non cede – La gioia di Froome: “La battaglia più dura della mia vita” – Pinot, crisi drammatica. Arriva a 45′ e vomita al traguardo – Dumoulin, battuto solo da un fenomeno: “Ho dato proprio tutto – Il Giro è di super Froome. Dumoulin non fa il miracolo. Domani passerella a Roma (Gazzetta dello Sport)

Giro, a Cervinia vince Nieve Froome controlla Dumoulin e resta saldamente in Rosa – «Pozzo», unico italiano in un Giro bellissimo – Giro d’Italia nella Capitale: tutte le toppe della tappa romana (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Froome set to become first Briton to win Giro d’Italia after extraordinary comeback (The Independent)

Froome closes on Giro d’Italia. Geraint Thomas: “Simon Yates will be stronger for this experience” – “Battle of my career”: Chris Froome on verge of victory at Giro d’Italia to seal one of the most amazing comebacks in cycling history (The Daily Telegraph)

Francia

Froome jubile, Pinot dévisse – Froome: «La plus grande bataille de ma vie» – Dumoulin : «J’ai donné tout ce que j’avais» – Pinot, la déconvenue – Pinot en grande difficulté (L’Equipe)

Froome tout près de la victoire finale, Pinot perd tout – L’émouvant message de soutien de ses équipiers à Pinot – Geniez désormais 1er Français – Froome «optimiste» en vue du Tour de France (Le Figaro)

Spagna

Froome sentencia el Giro y Nieve se exhibe por la etapa (AS)

Mikel Nieve estrena el casillero español y Froome, virtual campeón – El repugnante escupitajo de un aficionado a Froome (Marca)

Mikel Nieve logra la primera victoria española en Cervinia – Nieve: “Hemos hecho un gran Giro ganando cinco etapas” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Froome plaatst zich met Giro-eindzege tussen de allergrootsten (en lonkt naar ultiem record Merckx) – “Dankbare” Dumoulin bewijst ultieme eer aan ploegmaat, Froome spreekt van “brutale Giro” – Froome weerstaat aanvallen Dumoulin en is zeker van Giro-eindzege, Nieve wint de rit (Het Nieuwsblad)

Chris Froome à une formalité de signer le triplé Tour-Vuelta-Giro (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Pinot naar ziekenhuis afgevoerd, totaal uitgeput – Lekker toetje Robert Gesink ondanks lekke band (De Telegraaf)

‘Deze Giro-zege blijft staan’ – Pinot opgenomen in ziekenhuis met uitdrogingsverschijnselen – Thomas Dekker: Dit jaar een betere Dumoulin gezien – Dappere Dumoulin buigt voor Froome na ultiem duel – Dumoulin toont in laatste bergrit zijn grote hart – Poels: Dumoulin was de grootste concurrent – Dumoulin: Ik was zo moe en naar de klote – Gesink: Ik heb gevochten voor wat ik waard was – Dumoulin na tweede plek: Kan mezelf niks verwijten – Dumoulin na tweede plek: Kan mezelf niks verwijten – Froome: Ik wist dat ik Tom moest volgen – Oomen: Trots op mezelf, het team en Tom – Gesink tweede in laatste bergrit: Ben blijven knokken – Dekker bij ‘In Het Wiel’: Froome had hier nooit mogen starten(Algemeen Dagblad)

Op elke aanval van Dumoulin heeft Froome een antwoord (de Volkskrant)

Germania

Giro-Sieg vor Augen: Froome verteidigt souverän Rosa Trikot (Berliner Zeitung)

Svizzera

Chris Froome steht vor Giro-Gesamtsieg (Neue Zürcher Zeitung)

Tour d’Italie: Froome toujours en tête (24 Heures)

Froome mette le mani sul Giro (Corriere del Ticino)

Slovenia

Giro: Froome na rimsko parado šampionov v rožnatem (Delo)

Stati Uniti

Froome Effectively Seals Giro Title in Penultimate Stage (The New York Times)

Colombia

Miguel Ángel López es podio del Giro; Froome, a 115 km del título – ‘Siento mucha felicidad’: Miguel Ángel López tras lograr podio en el Giro de Italia (El Tiempo)

Miguel Ángel López, podio en el Giro de Italia 2018. Chris Froome, el campeón (El Espectador)

Ecuador

Richard Carapaz es cuarto en la general del Giro de Italia tras terminar 10º en penúltima etapa (El Universo)

Australia

Froome on cusp of rare Grand Tour treble – Awe or anger? Froome divides cycling (Herald Sun)

Froome poised for historic Giro victory (The Sydney Morning Herald)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Ieri dedicata a Froome, oggi dedicata alla sua squadra

We Are The Champions (Queen)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Roma – partenza: nubi sparse, 27.8°C (percepiti 29°C), vento moderato da SW (14-15 Km/h), umidità al 52%
Roma – inizio 5° giro (TV – Km 46): nubi sparse, 27.3°C (percepiti 28°C), vento moderato da SW (13-15 Km/h), umidità al 52%
Roma – inizio 7° giro (TV – Km 69): poco nuvoloso, 26.5°C (percepiti 28°C), vento moderato da SW (13-14 Km/h), umidità al 53%
Roma – arrivo: poco nuvoloso, 25.4°C (percepiti 27°C), vento moderato da SW (10-12 Km/h), umidità al 57%

L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Martinello: “Angelo Ciccone” (Giulio)
Garzelli: “È impossibile scalzare Froome dalla maglia rosa”
Pancani: “Arrivo in salita di Cervino”
Garzelli: “Garzelli e Del Signore squalificati dalla moto”
Saligari: “Ha fatto la prima parte di discesa un po’ sulle ruote”
Saligari: “La nostra moto fa 27 gradi”
Pancani: “Tanta stanghezza nelle gambe”
Garzelli: “Ha fatto il capalavoro”
Saligari: “Sto aspettando il gruppo per darvi la situazione il gruppo”
Saligari: “C’è Roux che cerca di sconfortarlo”
Garzelli: “Non è una salita dura, c’è tanti tornanti”
Martinello: “Il traguardo che si è consumato a Prato Nevoso”
Pancani: “È una salita molto molto pedalata”
Martinello: “Nei serbatoi di tutti è rimasto gran poco”
Pancani: “Si sta lottando nei quartieri alti della classifica generale al Tour de France”
Garzelli: “Non è un corridore da corse a tappe di classifica”
De Stefano: “Questa 102a edizione del Giro d’Italia”

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Susa – Cervinia

1° Sam Bennett
2° Paolo Simion a 27″
3° Niccolò Bonifazio a 36″
4° Giuseppe Fonzi a 39″
5° Sacha Modolo a 1′27″

Classifica generale

1° Giuseppe Fonzi
2° Eugert Zhupa a 14′23″
3° Svein Tuft a 15′45″
4° Marco Coledan a 16′30″
5° Paolo Simion a 23′06″

1974: QUANDO LA CORSA ROSA PARTÌ DAL VATICANO
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1974 la cui partenza dalla Città del Vaticano quasi rivaleggia in “peso” con quella da Gerusalemme

7 GIUGNO 1974 – 21a TAPPA: MISURINA – BASSANO DEL GRAPPA (194 Km)

MERCKX VERSO IL SUO QUINTO SUCCESSO
Fuente: “Bravo Eddy ma troppe le spinte” – La maglia rosa controlla il tappone e vince in volata a Bassano
Polemico verso gli italiani lo scalatore spagnolo – Gli elogi del campionissimo belga per il giovane Baronchelli e per Gimondi – Il gioco è fatto – Nonostante il minimo vantaggio

La faccia stanca e non certo felice di Tom Dumoulin al traguardo di Cervinia: per soli 46 secondi ha perso un giro che pensava di vincere con una gamba sola (Getty Images)

La faccia stanca e non certo felice di Tom Dumoulin al traguardo di Cervinia: per soli 46 secondi ha perso un giro che pensava di vincere con una gamba sola (Getty Images)

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Raduno di partenza Gerusalemme
1a tappa: Gerusalemme (cronometro indivuduale)
2a tappa: Haifa – Tel Aviv
3a tappa: Be’er Sheva – Eilat
4a tappa: Catania – Caltagirone
5a tappa: Agringento – Santa Ninfa (Valle del Belice)
6a tappa: Caltanissetta – Etna (Osservatorio Astronomico)
7a tappa: Pizzo – Praia a Mare
8a tappa: Praia a Mare – Montevergine
9a tappa: Pesco Sannita – Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore)
10a tappa: Penne – Gualdo Tadino
11a tappa: Assisi – Osimo
12a tappa: Osimo – Imola
13a tappa: Ferrara – Nervesa della Battaglia
14a tappa: San Vito al Tagliamento – Monte Zoncolan
15a tappa: Tolmezzo – Sappada
16a tappa: Trento – Rovereto (cronometro individuale)
17a tappa: Riva del Garda – Iseo
18a tappa: Abbiategrasso – Prato Nevoso
19a tappa: Venaria Reale – Bardonecchia (Jafferau)

26-05-2018

maggio 26, 2018 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Lo spagnolo Mikel Nieve Iturralde (Mitchelton-Scott) si è imposto nella ventesima tappa, Susa – Cervinia, percorrendo 214 Km in 5h43′48″ alla media di 37.35 Km/h. Ha preceduto di 2′17″ l’olandese Gesink e di 2′42″ l’austriaco Grossschartner. Miglior italiano Giulio Ciccone (Bardiani – CSF), 4° a 3′45″. Il britannico Christopher Froome (Team Sky) è ancora maglia rosa con 46″ sull’olandese Dumoulin e 4′57″ sul colombiano Miguel Ángel López. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida Pro Cycling Team), 5° a 8′03″

BALOISE BELGIUM TOUR

Il belga Jelle Vanendert (Lotto Soudal) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Wanze, percorrendo 151.4 Km in 3h33′24″ alla media di 42.57 Km/h. Ha preceduto di 16″ il connazionale Jens Keukeleire (Lotto Soudal) e il neozelandese Smith. Miglior italiano Davide Rebellin (Sovac – Natura4Ever), 33° a 9′44″. Keukeleire è il nuovo leader della classifica con 15″ su Vanendert e 26″ sul francese Turgis. Miglior italiano Rebellin, 33° a 10′35″.

GRAND PRIX DE PLUMELEC – MORBIHAN

L’italiano Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plumelec, percorrendo 182 Km in 4h27′42″ alla media di 40.79 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francese Simon e Dumoulin.

RÁS TAILTEANN (Irlanda)

Il britannico Julian Varley (Team KTM UK) si è imposto nella settima tappa, Carlow – Naas, percorrendo 141.2 Km in 3h28′29″ alla media di 40.64 Km/h. Ha preceduto di 18″ il belga Ghys e lo statunitense Rathe. Due italiani in gara: Matteo Cigala (Viner Caremark Pactimo) 46° a 11′17″, Seid Lizde (Holdsworth Pro Racing) 57° a 11′17″. L’elvetico Cyrille Thièry (IAM-Excelsior) è ancora leader della classifica con 10″ sull’olandese Bugter e 11″ sull’irlandese Shaw. Lizde 54° a 27′47″, Cigala 68° a 37′27″

GEMENC GRAND PRIX (Ungheria)

Il ceco Alois Kaňkovský (Elkov – Author Cycling Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Szekszárd, percorrendo 131 Km in 2h55′36″ alla media di 44.76 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Porzner e lo sloveno Rok Korošec (My Bike – Stevens). Miglior italiano Gabriele Bonechi (Team Cervélo), 4°. Korošec si impone in classifica con 9″ sul ceco Kukrle e 15″ sul moldavo Tanovitchii. Miglior italiano Manuel Pesci (Team Cervélo), 5° a 23″

HAMMER STAVANGER (Norvegia)

Il team australiano Mitchelton-Scott si è imposto anche nella seconda prova, circuito di Stavanger (92 Km). Ha preceduto di 73.9 punti il team tedesco Team Sunweb e di 258.1 punti il team britannico Team Sky. Unico team italiano la via la Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini, 7° a 683.7 punti. La Mitchelton-Scott è in testa alla classifica con 926.6 punti sul Team Sunweb e 1215.5 punti sul Team Sky. La Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini è 7° con 1818.6 punti di distacco

TOUR OF ESTONIA

Il danese Andreas Stokbro (Riwal CeramicSpeed Cycling Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Tartu, percorrendo 173 Km in 3h56′18″ alla media di 43.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Grzegorz Stępniak (Wibatech Merx 7R) e il bielorusso Papok. Miglior italiano Alessandro Fedeli (Trevigiani Phonix – Hemus 1896), 7°. Stępniak si impone in classifica con 3″ su Stokbro e 10″ su Papok. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 26° a 4′03″

TOUR DU CAMEROUN

Il camerunense Clovis Kamzong Abessolo si è imposto nella prima tappa, Pouma – Kribi, percorrendo 154.4 Km in 3h50′04″ alla media di 40.27 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ruandese Byukusenge e il francese Pernot. Kamzong Abessolo è il primo leader della classifica con 4″ su Byukusenge e 5″ sullo slovacco Varhaňovský

TOUR OF JAPAN

Lo sloveno Grega Bole (Bahrain Merida Pro Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Izu, percorrendo 122 Km in 3h29′53″ alla media di 34.88 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Harper e il colombiano Barón Castillo. Miglior italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini), 15° a 1′18″. Lo spagnolo Marcos García Fernández (Kinan Cycling Team) è ancora leader della classifica con 35″ sull’austriaco Pernsteiner e 53″ sul francese Lebas. Miglior italiano Canola, 14° a 4′05″

TORMENTA DI NIEVE A CERVINIA. FROOME IPOTECA LA MAGLIA ROSA

maggio 26, 2018 by Redazione  
Filed under News

A Susa è Mikel Nieve a imporsi al termine di una lunga cavalcata durata oltre 30 km. Lo spagnolo, in fuga insieme ad altri 26, parte nella seconda parte dell’ascesa verso il Col de Saint Pantaleon e rende così meno amaro il tracollo di ieri del compagno di squadra ed ex maglia rosa Simon Yates. Oggi, invece, clamorosa cotta di Thibaut Pinot che vede sfumare il terzo posto nella generale a favore di Miguel Ángel López . Chris Froome ipoteca così la sua prima maglia rosa con Tom Dumoulin secondo. Appuntamento domani per la passerella finale di Roma

Dopo la tappa di ieri, entrata di diritto nella storia del ciclismo per l’impresa di Chris Froome (Sky) che vince e indossa la maglia rosa dopo esser partito sul Colle delle Finestre ed aver percorso 80 km in fuga solitaria, oggi si riparte da Susa per una tappa ancora molto dura, con arrivo a Cervinia dopo 214 Km che presentano nella seconda parte del percorso tre GPM di prima categoria: il Col Tsecore, il Col de Saint Pantaleon e l’ascesa finale verso Cervinia. Dopo la partenza dalla località piemontese erano molti i tentativi di fuga. Alla fine riusciva a staccarsi un drappello abbastanza numeroso di 27 ciclisti, tra i quali si segnalavano Mikel Nieve e Roman Kreuziger della Mitchelton Scott che, dopo la débâcle dell’ex maglia rosa Simon Yates, cercavano di rinverdire i fasti della squadra australiana. Tra i fuggitivi era presente anche Elia Viviani (Quick Step), il quale si aggiudicava il primo traguardo volante di Samone, Le cose iniziavano a farsi serie all’inizio della scalata verso il Col Tsecore, quando Kreuziger faceva un pressing tale da far staccare molti dei fuggitivi. Infatti, davanti restavano in nove, tra i quali il citato Nieve, Michael Woods (EF Educational Drapac), Gianluca Brambilla (Trek Segafredo), Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Robert Gesink (Team LottoNL-Jumbo), Giovanni Visconti e Matej Mohoric (Bahrain Merida) e Giulio Ciccone (Bardiani CSF), che transitava in prima posizione sul GPM del Col Tsecore. A questo punto la fuga aveva un vantaggio vicino ai 6 minuti sul gruppo, nel quale era il Team Astana a fare l’andatura. L’ascesa sul successivo Col de Saint Pantaleon era fatale per Thibaut Pinot (Groupama FDJ), che si staccava improvvisamente dal gruppo maglia rosa, a testimonianza del fatto che il Giro 2018 è stato colmo di sorprese, dopo le crisi di Simon Yates, la mezza crisi di Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) e il ritiro di Fabio Aru (UAE Team Emirates). Intanto il gruppo di testa si riduceva ancora ed era Nieve a scattare e fare il vuoto quando mancava 31 km al termine. Lo spagnolo scollinava per primo sul Col de Saint Pantaleon con un vantaggio di 30 secondi su Grossschartner e di circa un minuto e mezzo su Ciccone, Gesink e Brambilla. Il gruppo maglia rosa scollinava a oltre 8 minuti da Nieve. Ad Astana e Sky, sulla salita verso Cervinia si sostituivano in testa gli uomini del Team Movistar. Il forcing della squadra spagnola, a meno di 10 km dal traguardo, anticipava così l’ultima battaglia del Giro 2018, quella per la maglia bianca tra Richard Carapaz (Movistar) e Miguel Ángel López (Team Astana). L’ultimo ciclista a tirare per Carapaz era Carlos Betancur, ma il primo a scattare era Tom Dumoulin (Team Sunweb), a cui si francobollava Froome. Erano ripetuti i tentativi d’allungo dell’olandese ma Froome non lo mollava di un metro. Ai meno 5 dall’arrivo, con Nieve ormai lanciato verso la vittoria di tappa, Froome, Carapaz, López e Pozzovivo si avvantaggiavano su Dumoulin, il quale però riusciva a raggiungere i cinque davanti a lui (nel gruppetto maglia rosa era presente anche Davide Formolo del Team Bora Hansgrohe). Nieve nel giorno del suo 34° compleanno vinceva meritatamente la terza tappa in carriera del Giro d’Italia, dopo quelle conseguite alle Torri del Vajolet nel 2011 e a Cividale del Friuli nel 2016. In seconda posizione a 2 minuti e 17 secondi si piazzava Gesink mentre chiudeva il podio parziale Grossschartner con 2 minuti e 42 secondi di ritardo da Nieve. Dopo poco più di 6 minuti il gruppetto maglia rosa veniva regolatoda Wouter Poels (Sky) proprio su Froome. La classifica generale, ormai finale, vede il campione britannico condurre con 46 secondi di vantaggio su Dumoulin e 4 minuti e 56 secondi su López, che conquista così il terzo posto in seguito al crollo di Pinot. Domani è in programma l’ultima tappa del Giro 2018, la passerella di Roma. Il circuito lujngo le strade della capitale vedrà protagonisti quasi sicuramente i velocisti e Chris Froome dovrà semplicemente chiudere nel gruppo dei migliori per vincere il suo primo Giro d’Italia.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott 5:43:48
2 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 0:02:17
3 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe 0:02:42
4 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:03:45
5 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo 0:05:23
6 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:06:03
7 Chris Froome (GBr) Team Sky
8 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe
9 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida
10 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
11 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
12 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team
13 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:06:09
14 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:06:45
15 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
16 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
17 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:04
18 Carlos Alberto Betancur Gomez
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:08:54
20 Sergio Henao (Col) Team Sky 0:09:42
21 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:10:09
22 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
23 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 0:10:53
24 Koen Bouwman (Ned) LottoNL-Jumbo 0:11:54
25 Sander Armee (Bel) Lotto Fix All
26 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:11:56
27 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:12:16
28 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy
29 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 0:14:56
30 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 0:15:03
31 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida
32 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:16:08
33 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo 0:16:52
34 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
35 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
36 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:17:39
37 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 0:18:40
38 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin 0:21:38
39 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy 0:22:58
40 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 0:24:04
41 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 0:24:57
42 David De La Cruz (Spa) Team Sky
43 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
44 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:25:11
45 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates
46 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
47 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott
48 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 0:25:44
49 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 0:26:15
50 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:27:15
51 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:34:59
52 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
53 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team
54 Benjamin King (USA) Dimension Data
55 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott
56 Adam Hansen (Aus) Lotto Fix All
57 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo
58 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb
59 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
60 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF
61 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec
62 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
63 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo
64 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:36:24
65 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 0:42:18
66 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates
67 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin
68 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo 0:45:32
69 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale
70 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe
71 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy
72 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
73 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
74 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe
75 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin
76 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy
77 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb
78 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Fix All
79 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo
80 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo
81 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors
82 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo
83 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
84 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team
85 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia
86 Matthieu Ladagnous (Fra) Groupama-FDJ
87 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo
88 Thibaut Pinot (Fra) Groupama-FDJ
89 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data
90 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
91 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ
92 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin
93 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo
94 Chad Haga (USA) Team Sunweb
95 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ
96 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale
97 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy
98 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin
99 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ
100 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team
101 Dayer Uberney Quintana Rojas
102 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors
103 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
104 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo
105 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors
106 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo
107 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team
108 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida
109 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy
110 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
111 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ
112 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott
113 Jens Debusschere (Bel) Lotto Fix All
114 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
115 Jacobus Venter (RSA) Dimension Data
116 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors
117 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy
118 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
119 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
120 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ
121 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
122 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
123 Frederik Frison (Bel) Lotto Fix All
124 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
125 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors
126 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors
127 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida
128 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin
129 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors
130 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team
131 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
132 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors
133 Vyacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
134 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb
135 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe
136 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team
137 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
138 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
139 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
140 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
141 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott
142 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott
143 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott
144 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott
145 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
146 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
147 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:45:53
148 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:46:41
149 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida 0:46:44
150 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:46:53
151 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 0:47:20

CLASSIFICA GENERALE

1 Chris Froome (GBr) Team Sky 86:11:50
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:00:46
3 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team 0:04:57
4 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:05:44
5 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida 0:08:03
6 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:11:50
7 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:13:01
8 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:13:17
9 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:14:18
10 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe 0:15:16
11 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale 0:17:30
12 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:17:40
13 Sergio Henao (Col) Team Sky 0:29:41
14 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:34:29
15 Carlos Alberto Betancur Gomez 0:41:48
16 Thibaut Pinot (Fra) Groupama-FDJ 0:43:46
17 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:56:07
18 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott 0:58:16
19 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo 1:00:30
20 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 1:01:24
21 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 1:03:54
22 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott 1:15:11
23 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ 1:15:18
24 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 1:19:49
25 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 1:23:04
26 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:23:11
27 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 1:26:13
28 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe 1:28:47
29 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 1:31:28
30 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ 1:33:24
31 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida 1:40:18
32 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 1:41:36
33 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 1:58:09
34 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:00:17
35 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo 2:02:15
36 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 2:02:53
37 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott 2:03:06
38 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 2:06:25
39 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 2:07:32
40 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 2:08:19
41 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 2:08:55
42 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin 2:10:27
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 2:17:10
44 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 2:20:10
45 Benjamin King (USA) Dimension Data 2:24:26
46 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy 2:25:01
47 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team 2:26:47
48 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy 2:27:57
49 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 2:29:16
50 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 2:42:24
51 Koen Bouwman (Ned) LottoNL-Jumbo 2:42:38
52 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 2:42:39
53 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
54 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:45:41
55 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 2:48:11
56 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott 2:51:50
57 David De La Cruz (Spa) Team Sky 2:52:42
58 Sander Armee (Bel) Lotto Fix All 2:53:44
59 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 2:56:01
60 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec 2:58:56
61 Adam Hansen (Aus) Lotto Fix All 3:00:57
62 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates 3:04:46
63 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 3:06:03
64 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:09:17
65 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 3:10:40
66 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 3:11:06
67 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 3:12:32
68 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 3:13:51
69 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 3:14:02
70 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 3:19:46
71 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team 3:19:53
72 Chad Haga (USA) Team Sunweb 3:20:46
73 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott 3:21:31
74 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy 3:28:13
75 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott 3:28:31
76 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 3:30:05
77 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ 3:39:48
78 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:43:25
79 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 3:43:35
80 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ 3:45:10
81 Matthieu Ladagnous (Fra) Groupama-FDJ 3:48:51
82 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors 3:50:40
83 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin 3:53:07
84 Dayer Uberney Quintana Rojas 3:54:32
85 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 3:54:37
86 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data 3:58:31
87 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 3:59:36
88 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:02:56
89 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 4:04:11
90 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:05:44
91 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 4:06:01
92 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:06:38
93 Christian Knees (Ger) Team Sky 4:07:02
94 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 4:07:15
95 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo 4:08:20
96 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 4:08:34
97 Jacobus Venter (RSA) Dimension Data 4:10:02
98 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team 4:10:17
99 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 4:11:05
100 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:11:21
101 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo 4:14:22
102 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 4:14:30
103 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 4:15:24
104 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 4:17:23
105 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb 4:19:34
106 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale 4:20:56
107 Vyacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 4:21:56
108 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Fix All 4:22:00
109 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors 4:22:56
110 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 4:23:41
111 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ 4:24:39
112 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 4:27:59
113 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy 4:28:29
114 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 4:32:23
115 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida 4:34:24
116 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo 4:36:23
117 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 4:36:25
118 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin 4:39:44
119 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy 4:40:13
120 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team 4:40:19
121 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:41:35
122 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin 4:41:53
123 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo 4:43:41
124 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo 4:44:25
125 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:45:51
126 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team 4:45:53
127 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:46:51
128 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy 4:49:40
129 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 4:51:09
130 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb 4:55:00
131 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors 4:55:09
132 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott 4:55:48
133 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:56:30
134 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors 4:57:04
135 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:57:56
136 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 4:59:12
137 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors 4:59:31
138 Jens Debusschere (Bel) Lotto Fix All 5:03:59
139 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo 5:05:39
140 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo 5:08:12
141 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 5:08:33
142 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 5:09:34
143 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy 5:15:42
144 Frederik Frison (Bel) Lotto Fix All 5:15:59
145 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:18:15
146 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb 5:18:53
147 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 5:25:31
148 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:32:07
149 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott 5:32:52
150 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia 5:34:14
151 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:48:37

Lo spagnolo Nieve vince lultimo tappone del Giro 2018 (foto Bettini)

Lo spagnolo Nieve vince l'ultimo tappone del Giro 2018 (foto Bettini)

SUSA – CERVINIA: ULTIME MONTAGNE DA RIBALTONE?

maggio 26, 2018 by Redazione  
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Tappa inutile ai fini della classifica o estrema possibilità di ribaltare il Giro d’Italia con un’impresa che sarà ricordata per decenni? Il tappone di Cervina potrebbe lasciare tutto così com’era se si sarà usciti dalla frazione di Bardonecchia con una situazione di classifica salda e difficilmente scardinabile. Ma se ci saranno gli estremi per rimettere tutto in gioco attendiamoci allora una giornata al cardipalmo per tutti, tifosi e primattori del 101° Giro d’Italia.

Le due crono di Gerusalemme e Rovereto, l’Etna e il Gran Sasso, lo Zoncolan e Sappada, Pratonevo e Bardonecchia. Con tutto questo ben di Dio alle spalle a questo punto la classifica generale potrebbe essere fatta e finita e la maglia rosa di turno potrebbe sentirsi nella classica “botte di ferro”… ma poi c’è Cervinia e qui potrebbe accadere di tutto e il contrario di tutto. Se la leadership fosse ben solida sulle spalle chi avrà l’onore di indossarla questa tappa dovrebbe scivolar via senza troppe sorprese, ma se si vestiranno le insegne del primato con un distacco anche dell’ordine del minuto o del minuto e mezzo allora bisognerà mantenere alta l’attenzione per tutta la giornata. Pur non essendoci né “Mortiroli”, né “Zoncolani” il finale dell’ultima tappa di montagna proporrà 51 Km di salita e quasi 3400 metri di dislivello che sono davvero “tanta roba”, per rubare una sua espressione tipica a Silvio Martinello, il commentatore tecnico delle corse ciclistiche della RAI che esordì in questo ruolo nel 1997, quando ancora correva e il Giro era trasmesso sulle reti di Berlusconi. E in quelle vesti già si trovò a commentare questo finale perché, a parte l’inedita ascesa allo Tsecore, le ultime due salite in programma oggi furono affrontate consecutivamente anche nella frazione che rappresentò il punto di svolta di quell’edizione del Giro, fin lì condotta in rosa da Pavel Tonkov e da quel momento comandata da Ivan Gotti. Il corridore bergamasco attaccò sul Saint Pantaléon e poi andò pian piano a riprendere i fuggitivi di giornata, infine presentandosi tutto solo sul traguardo di Cervinia con un vantaggio di 1’46” sul russo, che perse la maglia per 51” e non raggiungerà più la testa della classifica concludendo quell’edizione del Giro con un passivo di 1’27” da Gotti. Ebbene, in quell’occasione si correva la 14a tappa del Giro e ancora bisognava superare la terza settimana, mentre stavolta Cervina arriverà in coda alla corsa rosa, momento nel quale contano le energie residue ed emergono i campioni dotati di fondo: dunque, considerato quel che accadde il 31 maggio di 21 anni fa ai piedi del Cervino, stavolta si prospetta una tappa dagli esiti ancora più devastanti, se la classifica lo consentirà, con un “ribaltone” che farà storia e andrà ad affiancarsi a quello confenzionato due anni fa da Vincenzo Nibali nella tappa di Sant’Anna di Vinadio.
Oggi le difficoltà saranno “confinate” nel finale di una tappa che non proporrà altro che pianura nei primi 130 Km, muovendosi lungo un falsopiano dolcemente discendente nel tratto iniziale di questa frazione che scatterà da Susa, piccola città d’arte ai piedi della catena alpina nella quale ammirare monumenti d’epoca romana come l’Arco d’Augusto, l’anfiteatro e le ben conservate mura che la cingono, attraverso le quali si aprono le tre porte di Piemonte, di Francia e Savoia. Percorsi i primi 34 Km in direzione Torino ci sarà un brusco cambio di direzione, accompagnato dall’inizio di un tratto a morbidissimi saliscendi disegnato ai piedi del Monte Lera, sul quale si trova l’unica riserva naturale integrale del Piemonte, nella quale è sempre proibito l’accesso (con l’esclusione del 5 agosto di ogni anno) per preservarne la rarissima Euphorbia × gibelliana. Raggiunto l’abitato di Fiano, la corsa supererà il corso del Fiume Stura di Lanzo facendo l’ingresso nel territorio noto con il toponimo di Canavese, vasta regione storico-geografica i cui confini non sono mai stati definiti con precisione e lo stesso vale per il suo nome, che secondo alcuni storici deriverebbe dalla coltivazione della canapa, mentre secondi altri dal termine romano canaba, che indicava un luogo dove adatto all’agricoltura. Il primo centro di quest’area attraversato dal gruppo sarà Ciriè, vera e propria capitale ciclistica del Canavese poiché vi hanno vissuto o ve ne erano originari ben tre vincitori della corsa rosa: il più “prolifico” è stato Giovanni Brunero con tre edizioni conquistate (1921, 1922, 1926), in seconda posizione si classifica Franco Balmamion con i due Giri vinti consecutivamente tra 1962 e 1963, mentre “fanalino di coda” di questa speciale classifica è Giuseppe Enrici, nato a Pittsburgh da genitori ciriacesi e vincitore nel 1924, nella medesima edizione nella quale si classificò al 4° posto un altro corridore originario di Ciriè, Secondo Martinetti. Il ruolo di vera e propria “supremazia” ciclistica di quest’angolo del Canavese oggi è idealmente continuato dal vicino centro di San Francesco al Campo, presso il quale nel 1996 è stato realizzato nel giro di soli quattro mesi il principale tra i tre velodromi oggi esistenti in Piemonte, la cui pista in diverse occasioni è stata “calcata” anche dagli atleti della nazionale. Il tratto successivo vedrà il gruppo attraversare la Vauda, altopiano formatosi ai piedi del ghiacciaio che in epoca remota ricopriva interamentee l’area delle Valli di Lanzo, oggi riserva naturale all’interno della quale ricade anche un ex poligono militare utilizzato dall’esercito per un centinaio di anni.
Raggiunta Favria, dove si trova l’interessante chiesa romanica di San Pietro Vecchio, e poi il vicino centro di Salassa, dominato dai 24 metri dall’altissima porta-torre che sovrasta il ricetto medioevale, si supererà il corso del torrente Orco a nord di Rivarolo Canavese, il comune che nel 2014 accolse l’arrivo della 13a frazione del Giro, traguardo sul quale erano attesi i velocisti ma, invece, per soli 11 secondi andò in porto la fuga di giornata con il successo di Marco Canola davanti al venezuelano Jackson Rodríguez e al francese Angélo Tulik. Si lambirà poi Castellamonte, rimanendo sulla tangenziale che evita l’ingresso nel centro dove si può ammirare la Rotonda Antonelliana, unica parte realizzata di un’enorme chiesa progettata dall’architetto Alessandro Antonelli – lo stesso della Mole torinese – e che, nelle intenzioni originarie poi naufragate a causa dell’esaurirsi dei fondi messi a disposizione, avrebbe dovuto quasi eguagliare le dimensioni della Basilica di San Pietro in Vaticano. Sfiorato il colle sul quale sorgono il borgo di Parella e il suo castello, circondato dai vigneti nei quali si è recentemente tornati a coltivare il vitigno dell’Erbaluce di Caluso DOCG, i “girini” giungeranno alle porte di Ivrea, che per il 2019 s’è candidata per tornare a ospitare un arrivo di tappa della corsa rosa (come già avvenuto nel 2013, quando nella città della Olivetti e della Battaglia delle Arance s’impose lo spagnolo Beñat Intxausti) mentre quest’anno sarà “bypassata” dalla carovana, che imboccherà la provinciale che corre sulla sponda occidentale della Dora Baltea. L’ultimo tratto piemontese del Giro 2018 vedrà la corsa attraversare i centri di Baio Dora e Quincinetto poi si entrerà in Val d’Aosta dalla sua unica porta d’accesso italiana, la cittadina di Pont-Saint-Martin, situata nel luogo dove, secondo la leggenda, il ponte che assegna il nome al primo comune valdostano fu costruito in una notte dal diavolo dopo un patto con San Martino, che gli concedette la prima anima che l’avrebbe attraversato (con uno stratagemma il santo vi farà transitare per primo un cane). Dopo il centro di Donnas, presso il quale è ancora oggi possibile percorrere un tratto dell’antichissima strada consolare romana delle Gallie, il gruppo giungerà ai piedi di uno dei più celebri castelli della valle, autentico biglietto da visita della più piccola regione italiana: è il forte fatto innalzare nel XIX secolo dalla famiglia Savoia sopra la cittadina di Bard, nel 2006 aperto al pubblico dopo un lungo periodo d’abbandono e oggi sede di un museo dedicato alle Alpi. Un altro celebre maniero della valle è quello cubico di Verrès, innalzato nel XIV secolo a dominio dell’imbocco della Val d’Ayas e che oggi “sorveglierà” l’ingresso del gruppo nella fase calda della penultima tappa. È da Verrès, infatti, che inizierà la prima delle tre salite finali, l’inedito colle che sulle cartine del Giro 2018 è chiamato con i meno “tradizionali” dei suoi tre nomi, Tsecore e Mont- Tseuc, mentre i cicloamatori sono prevalentemente abituati a utilizzare il più facilmente ricordabile toponimo di Colle di Zuccore, forse anche per addomesticarne a parole le sue pendenze: la media complessiva è del 7,7%, con una prima parte d’ascesa – fin quando si rimane sulla provinciale della Val d’Ayas – non particolarmente impegnativa (11 Km al 6,6%) e un tratto conclusivo di 5 Km che “sprizza” al 10% medio, reso ancor più selettivo dal ridotto calibro della carreggiata. Novità abbiamo detto, ma non del tutto perché molti partecipanti alla corsa rosa si ricorderanno d’averlo affrontato da dilettante: in diverse occasioni, infatti, lo Zuccore è stato inserito nel tracciato del Giro Ciclistico della Valle d’Aosta, forse la seconda corsa a tappe di categoria più importante del calendario italiano dopo il Giro d’Italia, e c’è già stata anche una “prima volta” professionistica nel 1992 quando la Gazzetta dello Sport, dopo averla valutata e scartata per il percorso della tappa del Giro d’Italia che terminò a Pila, la inserì nel tracciato della frazione di Gressoney-La-Trinité del Trofeo dello Scalatore disputato in quello stesso anno, vinta da Alberto Elli e che vide il calabrese Michele Coppolillo transitare per primo in cima allo Zuccore. Il tratto iniziale della successiva discesa si snoderà attraverso le frazioni più alte del comune sparso di Emarèse, sfiorando la zona dove si trovava una miniera d’oro scoperta in epoca settecentesca, dopo che un contadino aveva casualmente trovato nella terra una pepita del peso di 180 grammi, e sfruttata – ma con poco profitto – per una quindicina d’anni. Successivamente si confluirà sulla strada che proviene dal Col de Joux, continuando la planata in direzione di Saint-Vincent, una delle più conosciute località turistiche della Valle d’Aosta, oggi celebre prevalentemente per il Casino de la Vallée che dal 1921 costituisce la principale attrattiva di un centro che fino a quel momento era frequentato soprattutto per le sue terme, scoperte il 20 luglio 1770 dal parroco Jean-Baptiste Perret e le cui acque furono inizialmente utilizzate anche per azionare la funicolare che portava i pazienti allo stabilmento termale, mediante due cassoni che venivano alternativamente riempiti e svuotati d’acqua per permettere la salita e la discesa delle vetture sfruttando la forza di gravità. Terminata la discesa un breve troncone pianeggiante attraverso Châtillon, centro dominato dal Castello Passerin d’Entrèves (vi è conservato l’archivio di uno dei casati più influenti della valle, gli Challant), “deporrà” il gruppo ai piedi della difficoltà successiva, il Col Saint Pantaléon, che sarà affrontato da un versante in parte diverso rispetto a quello percorso in occasione del citato precedente del 1997: i suoi 16,5 Km al 7,1% furono, invece, percorsi nella loro totalità nel finale della tappa giunta a Cervinia nel 2015 e pure terminata con il successo di uno scalatore “maiuscolo” come Fabio Aru, che l’indomani poi bissò il successo nel tappone del Colle delle Finestre con arrivo a Sestriere. In discesa si attraverserà quindi la località turistica di Torgnon, che ha dato il nome alla Valtournenche (il suo toponimo latino era Tornacus) e presso la quale, in frazione Septumian, si trova il santuario di Notre-Dame de La Salette, teatro di una suggestiva fiaccolata sulla neve nel film Casanova ‘70 di Mario Monicelli, pellicola dove veniva presentato con il fittizio nome di “chiesa di Santa Rosamunda delle Nevi”. Terminata anche l’ultima discesa di giornata non ci saranno più intervalli ma immediatamente si riprenderà a salire verso il traguardo, affrontando quella che sulla carta appare come l’ascesa più facile del trittico finale, presentando una pendenza media del 5,3% e un dislivello che non arriva ai mille metri. Ma delle tre questa è la più lunga – 18,2 Km per la precisione – e, dunque, dopo tutto quanto affrontato finora bisognerà attingere alle residue energie per rimanere a galla in un finale nel quale si salirà costantemente ma si rischierà, al contrario, di sprofondare precipitevolissimevolmente.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Colle di Zuccore (1623 metri). È il nome italiano del Col Tsecore, valicato dalla strada comunale che mette in comunicazione Quincod (Challand-Saint-Anselme) con Sommarese (Emarèse). L’unica corsa professionistica a essere transitata in vetta al Col di Zuccore è stata la tappa di Gressoney-La-Trinité del Trofeo dello Scalatore del 1992 citata nell’articolo.

Colle di San Pantaléon (1645 metri). Quotato 1664 sulle cartine del Giro 2015, è valicato dalla Strada Regionale 42 tra Semon e Torgnon. Il Giro d’Italia l’ha scalato tre volte, la prima volta nel 1992 nel corso della Saluzzo – Pila, vinta dal tedesco Udo Bölts dopo che sul passo era transitato in testa il portoghese Acacio Da Silva. Ci si tornerà nel 1997 nel finale della citata Racconigi – Cervinia vinta da Gotti, mentre il GPM del San Pantaléon era finito nel carniere del colombiano José Jaime González Pico. L’ultima volta risale al 2015 quando, in occasione della Gravellona Toce – Cervinia conquista da Fabio Aru, il colle valdostano era svalicato per primo da Giovanni Visconti.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Susa, Porta Savoia

Monte Lera

Altopiano della Vauda

Favria, chiesa di San Pietro Vecchio

Salassa, l’alta torre-porta del ricetto medioevale

Castellamonte, l’incompiuta Rotonda Antonelliana

Castello di Parella

L’antico ponte di Pont-Saint-Martin

Donnas, l’arco che incornicia un tratto dell’antica strada romana per le Gallie

Forte di Bard

Il castello di Verrès visto da uno dei tornanti della salita verso il Colle di Zuccore

Tratto terminale del Colle di Zuccore

Saint Vincent, Casino de la Vallée

Châtillon, Castello Passerin d’Entrèves

Panoramico tornante lungo la salita al Saint Pantaléon

Il santuario di Notre-Dame de La Salette visto nel film “Casanova ‘70” (www.davinotti.com)

Il santuario di Notre-Dame de La Salette visto nel film “Casanova ‘70” (www.davinotti.com)

La cuspide del Cervino vista da vicino e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

La cuspide del Cervino vista da vicino e, in trasparenza, l’altimetria della ventesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

LA CARICA DEL 101° SULLO JAFFERAU

maggio 25, 2018 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1974, partita da un’altra terra “santa”, quella della Città del Vaticano).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Epico Froome, ribalta il Giro! Yates affonda, Dumoulin a 3’21”: è 2° a 40” – Aru, addio al Giro sul Lys: “Vissuto qualcosa di anomalo” – Froome, un ostacolo in più: moto a terra nel tunnel e lui… – Nell’inferno delle Finestre, dove Yates ha perso il Giro – Froome: “Ho fatto il Pantani. Attaccato senza calcoli… Italiani tifosi unici: grazie” – Attacco sullo sterrato e via. Così Froome scrive la storia – Froome, campione sgraziato. Il robot ora vince col cuore (Gazzetta dello Sport)

Impresa Froome: fuga di 83 km, nuova maglia rosa. Crolla Yates – Giro, l’impresa di Froome per immagini: fuga, arrivo
in solitaria e poi maglia rosa (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Chris Froome on brink of miracle Giro d’Italia victory after stunning solo attack seals remarkable turnaround (The Independent)

Chris Froome seizes Giro d’Italia lead in phenomenal fashion on disastrous day for Simon Yates (The Daily Telegraph)

Froome leads Giro after 80-kilometre attack to destroy Yates (The Times)

Francia

Froome explose tout – Yates arrive avec 38 minutes de retard – Aru abandonne – Les doutes de Calmejane sur Froome – Dumoulin et «la vieille grand-mère» – Froome: «Journée incroyable» – Pinot: «On a écrit une page de l’histoire du Giro» (L’Equipe)

Froome prend le pouvoir, Pinot remonte sur le podium (Le Figaro)

Spagna

Froome revienta el Giro: triunfo y líder en un etapón histórico – Dos aficionados persiguen a Froome con un inhalador gigante – El secreto de Chris Froome para Finestre y el ataque del Giro – Froome atacó ‘a lo Contador’ y tiene el Giro en su mano – El #Giro de Italia buscaba un valiente y lo encontró: Froome (AS)

Froome revienta el Giro y agarra la maglia en una etapa histórica – Froome, perseguido… ¡por un inhalador gigante (Marca)

Froome dinamita la carrera y Yates se hunde en la clasificación – ¡Dos aficionados persiguen a Froome disfrazados de salbutamol! – “Chris Froome ha atacado a lo Alberto Contador” – Simon Yates, protagonista de una de las mayores debacles de la historia del ciclismo “Froome me ha recordado a Coppi, Merckx y Luis Ocaña” – Pello Bilbao, a las puertas de confirmar su mejor resultado en una grande (El Mundo Deportivo)

Belgio

Froome pleegt coup in de Giro: ritwinst en roze na onwaarschijnlijke solo van meer dan 80 km – Froome verdient nu even beter dan gif en gal, een eresaluut lijkt beter op zijn plaats (Het Nieuwsblad)

Giro: Froome s’impose en solitaire après une offensive de 80 kilomètres et prend le maillot rose! – Giro: Chris Froome, “trop fort” pour Dumoulin, “devait faire quelque chose de spécial” – Giro: des spectateurs tendent un puff géant à Froome en pleine ascension (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Froome grist roze trui weg voor neus Dumoulin – Dumoulin hekelt ’oude oma’: ’Moest ik elke keer op wachten’ – ’Dumoulin beging fout in afdaling’ – Merckxiaanse kaakslag voor Dumoulin – Dumoulin hekelt ‘oude oma’ – Oomen in top-10: ‘Een groot gekkenhuis’(De Telegraaf)

Froome pakt roze na fabelachti­ge solo, Dumoulin blijft tweede – Dumoulin: Ik kan niet anders dan tevreden zijn (Algemeen Dagblad)

Froome grijpt macht; Dumoulin blijft tweede (de Volkskrant)

Germania

Denkwürdige Froome-Attacke – Brite fährt ins Rosa Trikot (Berliner Zeitung)

Svizzera

Froome fährt zwei Tage vor Schluss in die Maglia rosa (Neue Zürcher Zeitung)

Le fantastique numéro de Chris Froome (24 Heures)

Slovenia

Za rožnato majico je Froome vstal kot feniks iz pepela (Delo)

Stati Uniti

Cycling-Froome Roars Into Giro Lead With Stunning Stage 19 Win (The New York Times)

Colombia

¡Hazaña de Froome! Se fugó 80 kilómetros, ganó y es líder del Giro – Froome ganó la etapa y es líder del Giro; López, cuarto en la general (El Tiempo)

Se fundió Simon Yates y Chris Froome es el nuevo líder del Giro de Italia – Froome: “Mis piernas estarán cada vez mejor” – Fabio Aru tira la toalla y abandona en la etapa 19 del Giro (El Espectador)

Ecuador

Carapaz llegó segundo en etapa 19 del Giro de Italia y ahora es 5º en la general (El Universo)

Australia

Froome masterclass earns Giro d’Italia lead – Awe or anger? Froome divides cycling (Herald Sun)

Yates has ‘no regrets’ after dropping from first to 18th in Giro stage (The Sydney Morning Herald)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata all’impresa di Yates

“All alone” (Joe Satriani)

Dedicata a Yates che si è vista sfuggire la maglia rosa sin dall’inizio del Colle delle Finestre

“Ciao ciao bambina” (Domenico Modugno)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Susa : poco nuvoloso, 22.8°C, vento debole da SSE (5-7 Km/h), umidità al 79%
Ciriè (Km 58.4): poco nuvoloso, 22.7°C, vento debole da E (5 Km/h), umidità al 78%
Samone (TV – Km 96.3): poco nuvoloso, 23.4°C, vento debole da E (5 Km/h), umidità al 75%
Verrès (TV – Km 129.9): cielo sereno, 24.3°C, vento debole da SSE (6 Km/h), umidità al 65%
Saint-Vincent (Km 162): cielo sereno, 25.7°C (percepiti 27°C), vento debole da S (8-9 Km/h), umidità al 56%
Torgnon (Km 189):temporale con pioggia modesta (0.5 mm), 19.2°C, vento moderato da S (11 Km/h), umidità al 55%
Cervinia:temporale con pioggia consistente (1 mm), 14.1°C (percepiti 15°C), vento debole da S (9 Km/h), umidità al 64%

L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Saligari: “Jaffuà” (Jafferau)
Massaggiatore di Viviani: “Nel borsone c’è il materiale per cambiare Elia”
Pancani: “Pratogelato” (Pragelato)
De Luca: “Siamo dietro la macchina giuria”
Martinello: “È riuscito a riportarsi sulle code dell’ultimo corridore del gruppo”
Pancani: “I 2758 metri del Colle delle Finestre” (quella è l’altezza dello Stelvio; il Finestre è alto 2178 metri)
Martinello: “Gli sforzi, le energie che i corridori stanno approfondendo”
Pancani: “Se sarà un’impresa alla Pantani lo vedremo tra 56 secondi” (mancavano 56 Km all’arrivo)
Saligari: “Valle del Chidone” (Valle del Chisone)
De Stefano: “I corridori dimenticari” (ritardatari)
Televideo: “Froome sferra l’attacco, Dumoulin prova a star dietro” (a restar davanti… semmai)
Televideo: “Pelle Bilbao Lopez” (Pello)
Televideo: “Goerge Bennett” (George)
Gazzetta.it: “Vissuo qualcosa di anomalo”

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Venaria Reale – Bardonecchia (Jafferau)

1° Maxim Belkov
2° Frederik Frison a 17″
3° Mads Pedersen a 19″
4° Jens Debusschere a 23″
5° Laurent Didier a 23″

Classifica generale

1° Giuseppe Fonzi
2° Eugert Zhupa a 13′14″
3° Svein Tuft a 14′36″
4° Marco Coledan a 15′21″
5° Paolo Simion a 23′18″

1974: QUANDO LA CORSA ROSA PARTÌ DAL VATICANO
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1974 la cui partenza dalla Città del Vaticano quasi rivaleggia in “peso” con quella da Gerusalemme

6 GIUGNO 1974 – 20a TAPPA: PORDENONE – TRE CIME DI LAVAREDO (163 Km)

FUENTE HA FATTO POKERISSIMO – GIBÌ AD UN SOFFIO DA MERCKX
Il Giro si decide oggi sui quattro colli dolomitici
Sulle Tre Cime di Lavaredo quarto successo di tappa dello spagnolo – Baronchelli è secondo (a 1’18”) precedendo Conti (a 1’41”), Merckx e Gimondi (a 1’47”) – Il belga conserva la maglia di leader per soli 12” secondi sul giovane italiano della Scic – Gibì commenta con stupore: “Aspettavo Eddy, non è giunto” – Oggi sul Falzarego, Valles, Rolle e Grappa – Dall’ultima vetta all’arrivo ci sono 24 Km di discesa – Partenza alle 8,10

Laltra faccia del tappone di Bardonecchia è la maglia rosa Simon Yates che arranca sullo sterrato del Colle delle Finestre (foto  Tim de Waele/TDWSport.com)

L'altra faccia del tappone di Bardonecchia è la maglia rosa Simon Yates che arranca sullo sterrato del Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ARCHIVIO

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Raduno di partenza Gerusalemme
1a tappa: Gerusalemme (cronometro indivuduale)
2a tappa: Haifa – Tel Aviv
3a tappa: Be’er Sheva – Eilat
4a tappa: Catania – Caltagirone
5a tappa: Agringento – Santa Ninfa (Valle del Belice)
6a tappa: Caltanissetta – Etna (Osservatorio Astronomico)
7a tappa: Pizzo – Praia a Mare
8a tappa: Praia a Mare – Montevergine
9a tappa: Pesco Sannita – Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore)
10a tappa: Penne – Gualdo Tadino
11a tappa: Assisi – Osimo
12a tappa: Osimo – Imola
13a tappa: Ferrara – Nervesa della Battaglia
14a tappa: San Vito al Tagliamento – Monte Zoncolan
15a tappa: Tolmezzo – Sappada
16a tappa: Trento – Rovereto (cronometro individuale)
17a tappa: Riva del Garda – Iseo
18a tappa: Abbiategrasso – Prato Nevoso

GIORNATA D’ALTRI TEMPI: AL GIRO SALTA IL BANCO

maggio 25, 2018 by Redazione  
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Accade di tutto nel tappone alpino più duro del Giro d’Italia. La Sky, sugli scudi già dalle fasi iniziali, provoca il crollo verticale di Yates che esce dai giochi nelle prime fasi della salita verso il Colle delle Finestre. A 80 Km dall’arrivo attacca Froome che va in solitaria a prendersi tappa e maglia, mentre Dumoulin si difende strenuamente, ma ha la sfortuna di non trovare gli alleati giusti. Il Giro non è ancor finito perché gli sforzi di oggi potrebbero presentare il conto domani.

Il Giro d’Italia non è il Tour de France, la corsa rosa è molto più bella e molto più imprevedibile rispetto alla Grande Boucle e Chris Froome (Sky) ne è stato il testimone, nel bene e nel male.
Nella prima settimana di Giro il keniano bianco non riesce ad esprimersi al meglio e cade in tutti i trabocchetti e le insidie che tradizionalmente presentano le strade del mezzogiorno, che spesso vengono sottovalutate. Dopo la vittoria di misura sullo Zoncolan, il capitano Sky si fa sorprendere nella discesa del Passo di Sant’Antonio e va a pagare un pesante passivo sul traguardo di Sappada. Oggi, invece, grazie alla resurrezione di Wouter Poels e del resto della Sky, la nuova maglia rosa del Giro d’Italia riesce a far esplodere del tutto le squadre e la corsa e, mentre Simon Yates (Mitchelton-Scott) naufragava già in pessime acque, Froome, accortosi che ormai nessuno degli avversari aveva più una struttura di squadra solida, ha giocato le carte dell’azzardo partendo a oltre 80 Km dalla conclusione, in concomitanza con l’inizio del tratto sterrato della salita verso la Cima Coppi. Il gruppetto dei migliori si spezza subito e davanti restano Tom Dumoulin (Team Sunweb), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Richard Carapaz (Movistar Team) e Miguel Ángel López (Astana), mentre dietro resta ingabbiato il nostro Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida). Il keniano bianco imposta una fuga solitaria del tutto contro la logica perché dopo il GPM di Sestriere c’era un lunghissimo tratto di falsopiano del tutto sfavorevole ad un uomo solo. Dumoulin, che ha il merito di non aver mai mollato (e che non ha ancora perso), ha avuto la sfortuna di rimanere con personaggi che, per vari motivi, non hanno voluto o potuto offrirgli una grande collaborazione. Carapaz e López, confortati dalla difficoltà di Pozzovivo, hanno deciso di risparmiarsi per provare la sparata degli ultimi 300 metri e anche Pinot, che vedeva avvicinarsi il podio, non si è esattamente dannato l’anima, preferendo farsi aiutare dal compagno di squadra Sébastien Reichenbach, che però non ne aveva abbastanza per essere incisivo.
Questi elementi, uniti alla straordinaria caparbietà e stato di forma di Froome, hanno determinato l’esito di questa tappa. Ovviamente queste condizioni vanno anche create e pertanto bisogna anche dare atto dell’ottima strategia di gara del team Sky, che ha prima pensato a lasciare gli avversari senza aiuti e poi ha lanciato il suo uomo migliore.
Dumoulin ha certamente da rammaricarsi della condotta di gara di López e Carapaz, che comunque avrebbero potuto cercare di collaborare maggiormente perché un distacco minore da parte di Froome sarebbe tornato anche a loro vantaggio nell’ottica della tappa di domani, ma è stata la difficoltà di Pozzovivo la chiave di volta della strategia. Se il gruppo di Pozzovivo fosse riuscito a mantenere un distacco minimo nei confronti del gruppo del vincitore dello scorso anno, López e Carapaz avrebbero avuto tutto l’interesse a collaborare mentre, vedendo il dilatarsi del distacco del lucano, hanno pensato solo a risparmiare energie per provare a scattarsi in faccia sulla salita finale. Tra l’altro, la maglia bianca ed il suo rivale, nonostante non avessero tirato un metro, si sono comunque presentati molto stanchi sull’ultima salita dato che, nonostante gli scatti, sono riusciti a distanziare Dumoulin solo negli ultimi 300 metri.
La crisi dell’ultimo chilometro e mezzo di ieri di Yates non era una piccola défaillance, quindi, ma il segnale di una condizione che stava svanendo e probabilmente anche lo sforzo della cronometro ha contribuito a lasciare il capitano della Mitchelton-Scott a corto di energie ed infatti l’ex maglia rosa si è staccata già dalle prime rampe del Colle delle Finestre. È stato chiaro sin da subito che questa sarebbe stata una tappa in cui fare corsa dura, tanto che la pima fuga di giornata, formatasi progressivamente nelle prime fasi di gara e composta da una ventina di corridori – Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), Luis Léon Sánchez (Astana), Davide Formolo (Bora – Hansgrohe), Carlos Betancur (Movistar), Sergio Henao (Sky), Valerio Conti e Darwin Atapuma (UAE Team Emirates), Mickael Cherel (AG2R La Mondiale), Antonio Pedrero (Movistar), José Gonçalves (Katusha – Alpecin), Laurens Ten Dam (Sunweb), Giovanni Visconti (Bahrain – Merida), Krists Neilands (Israel Cycling Academy), David De La Cruz (Sky), Gianluca Brambilla e Jarlinson Pantano (Trek – Segafredo), Fausto Masnada (Androni – Sidermec), Davide Villella (Astana), Giulio Ciccone (Bardiani – CSF), Zdeněk Štybar (Quick-Step Floors), Joe Dombrowski e Nathan Brown (EF – Drapac) – vede il proprio tramonto dopo soli 80 Km di gara, in concomitanza con il passaggio dal primo traguardo volante, quando Fabio Aru (UAE-Team Emirates) era già da un pezzo salito in ammiraglia.
Tramontato questo primo tentativo, ci riprovano Montaguti, Neilands ed Atapuma, raggiunti poco dopo da Rodolfo Torres (Androni – Sidermec), Sánchez, Brown, Gonçalves, Conti e Koen Bouwman (Team LottoNL-Jumbo). Sulle prime rampe del Colle delle Finestre la Sky inizia ad accelerare e Sánchez prova ad andar via da solo, ma è costretto ad alzare bandiera bianca, mentre la maglia rosa si stacca a 86 chilometri dalla conclusione. Sotto la spinta degli Sky il gruppetto dei migliori si ritrova composto da soli 14 uomini che rispondono ai nomi di De La Cruz, Sergio Henao, Poels, Kenny Elissonde, Froome (Sky), Ben O’Connor (Dimension Data), Carapaz, Formolo, Pello Bilbao, López (Astana), Pozzovivo (Bahrain – Merida), George Bennett (Team LottoNL-Jumbo), Sam Oomen, Dumoulin (Sunweb), Reichenbach e Pinot (Groupama – FDJ). Non appena iniziato il tratto sterrato parte deciso Froome e nessuno tenta di rispondere all’allungo, con Dumoulin che come al solito prosegue regolare, portandosi dietro i soli Pinot e Carapaz, mentre López rientra in un secondo momento e Pozzovivo rimane ingabbiato in un gruppetto composto da uomini che hanno il capitano davanti e quindi nessun interesse a tirare.
Il distacco di Froome sale lentamente nel corso della salita verso la Cima Coppi, arrivando fino a 40 secondi. È, invece, nella discesa che il gap si dilata notevolmente arrivando sino ad 1 minuto e 40 secondi, forse anche a causa di un rallentamento degli inseguitori per attendere Reichenbach e riceverne la collaborazione nel successivo tratto.
Il trend, però, non si inverte, vista anche la passività di Carapaz e López e la scarsa brillantezza di Reichenbach; così sul GPM di Sestriere il vantaggio del keniano bianco sale a 2′40″ sui più immediati inseguitori e addirittura a 5 minuti sul gruppo di Pozzovivo, sul quale si era nel frattempo riportato Formolo. Nel successivo tratto il vantaggio sale fino a 3′20″ per poi continuare ad oscillare su questi livelli sino alla conclusione.
Sull’ultima salita, infatti, le cose non cambiano; Carapaz, Pinot e López provano vari allunghi, ma Dumoulin, che non risponde alle rasoiate, riesce sempre con il ritmo a riportarsi sugli avversari che non sembrano averne abbastanza, neppure per recuperare su un Froome che comincia a denotare segni di stanchezza. Il gruppo di Pozzovivo, invece, continua a perdere e giunge al traguardo con circa 8 minuti di ritardo, mentre la maglia rosa varca la striscia dell’arrivo più di mezz’ora oltre l’arrivo di Froome, uscendo definitivamente di classifica.
Il nuovo leader ha ora 40 secondi di vantaggio su Dumoulin, mentre Pinot conquista la terza posizione al posto di Pozzovivo, che viene sopravanzato anche da López e Carapaz.
Domani bisognerà vedere chi sarà ad accusare maggiormente gli sforzi di oggi, visto che Dumoulin ha un distacco in classifica che potrebbe anche essere colmabile.
Froome è stato grandissimo ed ha mandato a ramengo le teorie di coloro che dicono che nel ciclismo moderno non si può attaccare da lontano. Ha dimostrato che, quando si hanno coraggio e carattere, si deve osare e quando si sono raggiunti certi traguardi il secondo o il terzo posto non contano più, bisogna correre per vincere anche a costo di saltare. Il team manager della Sky ha confermato l’impressione che si era già avuta guardando la corsa e cioè di un attacco rischioso ma preparato scrupolosamente. Froome stesso ha detto, nell’intervista post gara, che il distacco in classifica era eccessivo per tentare un attacco solo sulla salita finale, dimostrando di essere disposto a rischiare di colare a picco. Questo modo di correre non era mai stato adottato da Froome al Tour de France, mentre la situazione delle prime due settimane di Giro, con una corsa disputata a viso aperto da tanti atleti, lo hanno visto andare in difficoltà e costretto a provare questo tipo di attacco. È proprio questo il fascino di una corsa che si conferma ancora una volta la più bella del mondo.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Chris Froome (GBr) Team Sky 5:12:26
2 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:03:00
3 Thibaut Pinot (Fra) Groupama-FDJ 0:03:07
4 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team 0:03:12
5 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:03:23
6 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ 0:06:13
7 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe 0:08:22
8 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:08:23
9 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
10 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
11 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida 0:08:29
12 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:08:38
13 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:45
14 Sergio Henao (Col) Team Sky 0:11:09
15 Wout Poels (Ned) Team Sky
16 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy 0:14:00
17 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo 0:14:20
18 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:14:38
19 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:14:55
20 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 0:15:41
21 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ 0:19:32
22 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
23 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 0:23:07
24 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:24:43
25 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:24:49
26 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates
27 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates
28 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
29 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 0:25:32
30 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:26:00
31 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:27:00
32 Koen Bouwmam (Ned) LottoNL-Jumbo 0:27:22
33 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team 0:32:52
34 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
35 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
36 Benjamin King (USA) Dimension Data
37 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
38 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team
39 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:33:35
40 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:33:51
41 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:34:28
42 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
43 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team
44 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec
45 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ
46 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ
47 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ
48 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin
49 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:35:05
50 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
51 Christian Knees (Ger) Team Sky
52 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe
53 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky
54 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:35:09
55 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors
56 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team
57 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida
58 David De La Cruz (Spa) Team Sky 0:35:16
59 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:35:18
60 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
61 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
62 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo
63 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo
64 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
65 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:35:24
66 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy
67 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida 0:35:27
68 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 0:35:34
69 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 0:35:51
70 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin 0:36:09
71 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 0:37:22
72 Matthieu Ladagnous (Fra) Groupama-FDJ 0:37:34
73 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team 0:37:39
74 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy 0:37:44
75 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 0:37:52
76 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 0:37:57
77 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott 0:38:51
78 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott
79 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott
80 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
81 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors
82 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
83 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
84 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
85 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott
86 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb
87 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin
88 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott 0:38:57
89 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:39:10
90 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:39:24
91 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
92 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 0:39:31
93 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo 0:39:40
94 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 0:40:26
95 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors 0:43:45
96 Adam Hansen (Aus) Lotto Fix All
97 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
98 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin
99 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo
100 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy
101 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo
102 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb
103 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale
104 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy
105 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo
106 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy
107 Sander Armee (Bel) Lotto Fix All
108 Chad Haga (USA) Team Sunweb
109 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo
110 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
111 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
112 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data
113 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo
114 Lars Bak (Den) Lotto Fix All
115 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
116 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia
117 Dayer Quintana (Col) Movistar Team
118 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott
119 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
120 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb
121 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe
122 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin
123 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott
124 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
125 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors
126 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors
127 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe
128 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
129 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors
130 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors
131 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott
132 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF
133 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
134 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe
135 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida
136 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe
137 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
138 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:44:04
139 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:44:07
140 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:44:26
141 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 0:44:30
142 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 0:44:43
143 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy 0:45:05
144 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:45:10
145 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
146 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
147 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 0:45:26
148 Jens Debusschere (Bel) Lotto Fix All
149 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 0:45:30
150 Frederik Frison (Bel) Lotto Fix All 0:45:32
151 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 0:45:49

CLASSIFICA GENERALE

1 Chris Froome (GBr) Team Sky 80:21:59
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:00:40
3 Thibaut Pinot (Fra) Groupama-FDJ 0:04:17
4 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team 0:04:57
5 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:05:44
6 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida 0:08:03
7 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:11:08
8 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:12:19
9 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:12:35
10 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:14:18
11 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe 0:15:16
12 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale 0:16:29
13 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:16:38
14 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:17:40
15 Sergio Henao (Col) Team Sky 0:26:02
16 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:28:16
17 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ 0:35:29
18 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott 0:35:42
19 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 0:40:47
20 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ 0:53:55
21 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:57:18
22 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 1:01:03
23 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo 1:01:10
24 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 1:02:07
25 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott 1:04:29
26 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 1:12:20
27 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:12:22
28 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 1:14:04
29 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 1:20:20
30 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 1:23:41
31 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida 1:31:18
32 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe 1:32:12
33 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott 1:34:10
34 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:37:41
35 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy 1:45:32
36 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team 1:47:18
37 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 1:49:47
38 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 1:50:12
39 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 1:51:17
40 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo 1:51:26
41 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 1:54:03
42 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin 1:54:52
43 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 1:54:55
44 Benjamin King (USA) Dimension Data 1:55:30
45 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 1:55:36
46 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 1:59:26
47 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 2:02:55
48 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 2:11:13
49 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 2:12:18
50 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott 2:12:21
51 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 2:15:20
52 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 2:16:32
53 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:16:45
54 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 2:19:15
55 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy 2:21:44
56 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 2:24:38
57 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 2:26:34
58 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates 2:28:31
59 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 2:29:48
60 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec 2:30:00
61 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 2:31:37
62 Adam Hansen (Aus) Lotto Fix All 2:32:01
63 David De La Cruz (Spa) Team Sky 2:33:48
64 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 2:34:22
65 Koen Bouwmam (Ned) LottoNL-Jumbo 2:36:47
66 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 2:40:17
67 Chad Haga (USA) Team Sunweb 2:41:17
68 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott 2:42:02
69 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:45:08
70 Sander Armee (Bel) Lotto Fix All 2:47:53
71 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 2:50:36
72 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team 2:50:57
73 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 2:51:46
74 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 2:53:24
75 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ 3:00:19
76 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:03:56
77 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ 3:05:41
78 Matthieu Ladagnous (Fra) Groupama-FDJ 3:09:22
79 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott 3:09:23
80 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors 3:11:11
81 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy 3:11:18
82 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin 3:13:38
83 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 3:14:39
84 Dayer Quintana (Col) Movistar Team 3:15:03
85 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 3:15:08
86 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data 3:19:02
87 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:25:54
88 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 3:26:32
89 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 3:27:09
90 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 3:27:46
91 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo 3:28:51
92 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 3:30:33
93 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team 3:30:48
94 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 3:31:36
95 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo 3:34:53
96 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 3:35:01
97 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 3:39:38
98 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 3:40:42
99 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 3:41:08
100 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale 3:41:27
101 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 3:42:25
102 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 3:42:27
103 Lars Bak (Den) Lotto Fix All 3:42:31
104 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors 3:43:27
105 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 3:43:48
106 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 3:43:59
107 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 3:44:12
108 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ 3:45:10
109 Christian Knees (Ger) Team Sky 3:45:50
110 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy 3:49:00
111 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb 3:50:38
112 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 3:51:06
113 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 3:51:44
114 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida 3:53:43
115 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 3:55:43
116 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo 3:56:54
117 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 3:56:56
118 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin 4:00:15
119 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy 4:00:44
120 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team 4:00:50
121 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:02:07
122 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin 4:02:24
123 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo 4:04:12
124 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo 4:04:56
125 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:06:22
126 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team 4:06:24
127 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:07:22
128 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy 4:10:11
129 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 4:11:40
130 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb 4:15:31
131 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors 4:15:40
132 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott 4:16:19
133 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:17:01
134 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors 4:17:38
135 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:18:27
136 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 4:19:43
137 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors 4:20:02
138 Jens Debusschere (Bel) Lotto Fix All 4:24:30
139 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo 4:26:10
140 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo 4:28:43
141 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 4:29:04
142 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy 4:36:13
143 Frederik Frison (Bel) Lotto Fix All 4:36:30
144 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:38:46
145 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb 4:39:24
146 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 4:40:38
147 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 4:44:41
148 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:52:38
149 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott 4:53:23
150 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia 4:54:45
151 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:07:59

Un momento della pazza ma vincente fuga di Froome sul Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Un momento della "pazza" ma vincente fuga di Froome sul Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

25-05-2018

maggio 25, 2018 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il britannico Christopher Froome (Team Sky) si è imposto nella diciannovesima tappa, Venaria Reale – Bardonecchia (Jafferau), percorrendo 185 Km in 5h12′26″ alla media di 35.52 Km/h. Ha preceduto di 3′00″ l’ecuadoriano Carapaz Montenegro e di 3′07″ il francese Pinot. Miglior italiano Davide Formolo (Bora – Hansgrohe), 7° a 8′22″. Froome è la nuova maglia rosa con 40″ sull’olandese Dumoulin e 4′17″ su Pinot. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida Pro Cycling Team), 6° a 8′03″

BALOISE BELGIUM TOUR

Il francese Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Bornem, percorrendo 10.6 Km in 12′38″ alla media di 50.34 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’ucraino Grivko e di 7″ l’olandese Van Goethem. Miglior italiano Giovanni Carboni (Bardiani – CSF), 42° a 41″. Laporte è il nuovo leader della classifica con 4″ sul tedesco Greipel e 5″ su Grivko. Miglior italiano Riccardo Minali (Astana Pro Team), 75° a 1′04″.

RÁS TAILTEANN (Irlanda)

L’irlandese Sean Mckenna (Holdsworth Pro Racing) si è imposto nella sesta tappa, Mitchelstown – Carlow, percorrendo 154.6 Km in 3h43′11″ alla media di 41.56 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Imhof e l’olandese Bugter. Due italiani in gara: Matteo Cigala (Viner Caremark Pactimo) 6°, Seid Lizde (Holdsworth Pro Racing) 9°. L’elvetico Cyrille Thièry (IAM-Excelsior) è ancora leader della classifica con 10″ su Bugter e 11″ sull’irlandese Shaw. Lizde 64° a 16′48″, Cigala 78° a 26′28″

GEMENC GRAND PRIX (Ungheria)

Lo sloveno Rok Korošec ( My Bike – Stevens) si è imposto nella prima tappa, circuito di Szekszárd, percorrendo 162 Km in 3h51′44″ alla media di 41.94 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Michael Kukrle (Elkov – Author Cycling Team) e il moldavo Tanovitchii. Miglior italiano Manuel Pesci (Team Cervelo), 4° a 4″. Kukrle è ancora leader della classifica con 1″ su Korošec e 6″ su Tanovitchii. Miglior italiano Pesci, 7° a 20″

HAMMER STAVANGER (Norvegia)

Il team australiano Mitchelton-Scott si è imposto nella prima prova, circuito di Sandness, (80.6 Km). Ha preceduto di 852.8 punti il team tedesco Team Sunweb e di 874.1 punti il team olandese Team LottoNL-Jumbo. Unico team italiano la via la Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini, 8° a 1135 punti. Identica la prima classifica generale

TOUR OF ESTONIA

Il bielorusso Yauheni Karaliok (Minsk Cycling Club) si è imposto nella prima tappa, Tallin – Tartu, percorrendo 194 Km in 4h30′18″ alla media di 43.06 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Grzegorz Stępniak (Wibatech Merx 7R) e il danese Stokbro. Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 5°. Stępniak è il primo leader della classifica con 1″ su Karaliok e 7″ su Stokbro. Miglior italiano Peron, 7° a 11″

TOUR OF JAPAN

Lo spagnolo Marcos García Fernández (Kinan Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Fuji Speedway – Mount Fuji, percorrendo 32.9 Km in 1h19′19″ alla media di 24.89 Km/h. Ha preceduto di 28″ l’austriaco Pernsteiner e di 1′48″ l’australiano Harper. Miglior italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini), 17° a 4′28″. García Fernández è il nuovo leader della classifica con 35″ su Pernsteiner e 46″ sul francese Lebas. Miglior italiano Canola, 15° a 4′05″

VENARIA REALE – BARDONECCHIA (JAFFERAU): FINESTRE CON VISTA SULLO SPETTACOLO

maggio 25, 2018 by Redazione  
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Non sono mancate le critiche anche su questa tappa e stavolta gli organizzatori sono stati messi in “croce” per la collocazione del Colle delle Finestre, piazzato a 73 Km dall’arrivo. È un bel rischio perché ciò potrebbe non invogliare i corridori alla battaglia, rimandandola all’ascesa finale. Ma vogliamo pensare positivo, perché il Finestre provocherà comunque una bella selezione naturale e qualche nome già lassù potrebbe pagar dazio. E se qualcuno dei corridori che ambiscono alla maglia rosa dovesse decidere di dissotterrare l’ascia di guerra da quelle parti oggi se ne vedranno davvero delle belle. Altro che la vittoria di Merck nel 1972!

L’Italia è un popolo di santi, poeti e navigatori…. e di lamentatori, aggiungiamo noi. Non possiamo negarlo perché, forse mai come da noi, ci si lamenta di tutto, dal governo al vicino di casa molesto passando anche per le tappe del Giro. Dopo la frazione di Pratonevoso, infatti, criticata per la tanta pianura prima dell’ascesa finale, c’è chi ha borbottato anche per il disegno della tappa che si concluderà sul Monte Jafferau e che prevede il Colle delle Finestre a 73 Km dal traguardo. È stata proprio la notevole distanza che separa la cima del passo piemontese dall’arrivo a stimolare i “lamentatori” che, a dire il vero, stavolta non hanno tutti i torti. Considerato l’andazzo di molte corse viste nel recente passato, con i “big” in azione solamente negli ultimi chilometri prima del traguardo, effettivamente ci sarebbe il rischio che sul Finestre si assista a quel che viene definito “greggismo”, ossia a un’ascesa affrontata dal gruppo dei migliori senza azioni da parte di qualche uomo di classifica. In realtà tappe come queste devono, invece, servire proprio a smuovere il gruppo dalla sonnolenza e a motivare i corridori alle azioni in salita che tanto piacciono ai tifosi, nonostante la notevole mole di chilometri che poi si dovranno percorrere per andare al traguardo. Va, però, detto che, anche se non si dovessero muovere i grandi primattori della corsa rosa, l’ascesa rimarrà sicuramente nelle gambe perché è dura, lunga e, com’è noto, presenta un considerevole tratto sterrato e, sicuramente, in vetta qualche grosso nome potrebbe transitare con distacco più o meno lieve. Recuperare non sarà per nulla facile perché il tracciato non lo consentirà nell’immediato, dovendosi subito affrontare le docili pendenze del Sestriere e oramai lo sanno anche i muri che una salita pedalabile affrontata di seguito a una molto più dura finisce spesso per far lievitare i distacchi. È vero che poi ci saranno quasi 40 Km di strada agevole, parte in discesa e parte in falsopiano, grazie ai quali si potrebbe anche annullare completamente il gap, ma lo sforzo fatto potrebbe essere pagato a caro prezzo nel momento nel quale si tornerà a fare i conti con una salita impegnativa come quello della Jafferau, 7,2 Km al 9,1% che hanno nel “curriculum” un precedente di lusso datato 1972 quando, salendo sul monte che domina Bardonecchia, Eddy Merckx castigò tutti e in particolare lo scalatore spagnolo José Manuel Fuente, favorito per il successo quel giorno dopo aver già staccato il belga sul Blockhaus e che sullo Jafferau chiuderà terzo con 47 secondi di ritardo. È un precedente che fa ben sperare perché la tappa del 1972 era molto più lunga – si partiva da Savona percorrendo 256 Km mentre stavolta ne sono in programma 184 – ma anche molto meno esigente di quella odierna a causa della presenza del solo Sestriere prima dell’ascesa finale e, dunque, a dispetto di un disegno che qualcuno ha giudicato infelice, potrebbe invece risultare molto più dura del previsto, con distacchi al traguardo ben maggiori di quelli fatti registrare il giorno dell’impresa del “Cannibale”.
In questo terzultimo giorno di gara la carovana si radunerà presso la reggia di Venaria Reale, la residenza di caccia voluta dal Duca Carlo Emanuele II di Savoia che ha ospitato il “Big Start” del Giro nel 2011, quando la corsa rosa scattò da Torino, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con una cronometro a squadre vinta dalla HTC-Highroad, formazione statunitense che si sciolse al termine di quella stagione. Nel tratto da percorrere fuori gara verso il “chilometro 0”, l’effettivo avvio della tappa, i corridori transiteranno lungo i confini di un’altra tenuta venatoria sabaudia, il Parco della Mandria, oggi area naturale protetta nel cui cuore si erge un castello, celebre per esser stato il nido d’amore di Re Vittorio Emanuele II e della sua consorte morganatica Rosa Vercellana. I primi 20 Km si snoderanno dritti in direzione delle montagne del Canavese, percorrendo in dolce falsopiano ascendente la statale che conduce a Lanzo Torinese, il principale centro delle tre “Valli di Lanzo”: la più settentrionale è la Val Grande, quella mediana è la Val d’Ala mentre il gruppo risalirà il tratto iniziale della più meridionale delle tre, la Valle di Viù, percorrendo la quale è possibile arrivare in auto fino al Lago di Malciaussia mentre gli escursionisti possono raggiungere anche il Lago della Rossa, la cui diga è la più alta d’Europa, costruita a una quota di 2718 metri. I “girini”, come detto, percorreranno solo il primo tratto di valle e poi, appena attraversato il comune di Viù – conosciuto dagli appassionati di “bob kart” in quanto sede sin dal 1959 di un gran premio di questa particolare gara che ricorda le “Soapbox Race” americane – svolteranno a sinistra per tornare verso Torino attraverso il Colle del Lys. È un’ascesa inedita per la corsa rosa, che sarà affrontata dal suo versante più pedalabile (13,8 Km al 4,3% con un tratto intermedio di 5,4 Km al 7,1%) e che vedrà i corridori in vetta transitare prima davanti all’omonimo e panoramico rifugio – set nel 2013 di una scena del film “Aspirante Vedovo” con Fabio De Luigi e Luciana Littizzetto, remake di un quasi omonimo film del 1959 con Alberto Sordi e Franca Valeri – e poi al cospetto del monumento che ricorda i 26 partigiani che lassù furono catturati e fucilati dai tedeschi il 2 luglio del 1944. Pendenze molto più sostenute – sono 13 Km al 6,7% – presenterà la discesa sull’altro versante, che ricondurrà la corsa in pianura dopo il passaggio da Almese, centro presso il quale negli anni ’80 sono stati rinvenuti i resti di una villa eretta in epoca romana a breve distanza dalla strada consolare che da Augusta Taurinorim (Torino) conduceva prima a Segusium (l’attuale Susa) e poi al Mons Matrona, il valico che oggi chiamiamo Monginevro. Sarà proprio questa la direzione che ora andrà a imboccare il gruppo, che prima di arrivare all’appuntamento con il Colle delle Finestre dovrà percorrere una trentina di chilometri agevoli, toccando all’inizio di questo tratto Sant’Ambrogio di Torino, il centro nel cui territorio comunale ricade uno dei monumenti simbolo della regione Piemonte, l’Abbazia di San Michele della Chiusa, costruita tra il X e il XIII secolo sulla cima del monte Pirchiriano e che è più nota con il nome di “Sacra di San Michele”. Alle porte di Susa, che in quest’occasione non sarà attraversata dalla corsa ma il giorno successivo ospiterà la partenza del tappone di Cervinia, si attaccherà l’atteso Colle delle Finestre, che proprio all’inizio propone il suo tratto più aspro (14%), unica impennata di una salita che sale sempre costante attorno al 9% per 18 chilometri e mezzo, movimentata da ben 44 tornanti e resa unica dallo sterrato che s’incontrerà negli ultimi 7,8 Km, un fondo che un tempo caratterizzava l’intera strada, tracciata nel XVIII secolo dal genio militare per collegare le numerose fortificazioni erette su quelle montagne: tra queste la più celebre è quella monumentale di Fenestrelle, mentra un’altra, oggi in cattivo stato di conservazione , era stata innalzata nel 1891 proprio in prossimità del valico. Raggiunta la Cima Coppi dell’edizione 2018 – un “titolo” che al Fineste era toccato anche nel 2015, quando lo speciale premio dedicato al Campionissimo fu conquistato dallo spagnolo Mikel Landa – si ritroverà l’asfalto nella ripida discesa verso la Val Chisone, dove si attraverserà Pragelato, la località di sport invernali che ospita lo Stadio del Trampolino, costruito per le Olimpiadi Invernali del 2006 e successivamente utilizzato anche in occasioni di gare della Coppa del Mondo di combinata nordica e di Coppa del Mondo di salto con gli sci. A questo punto già da qualche chilometro si sarà ripresi a salire per affrontare i 16,2 Km al 3,8% che conducono al Sestriere, inserito per la prima volta nel percorso del Giro nel 1911, quando ancora non esisteva la celeberrima stazione di sport invernali, sviluppatasi negli anni ’30 su iniziativa del fondatore della FIAT Giovanni Agnelli (padre dell’avvocato), e questo era ancora un semplice valico di passaggio sfruttato sin dal tempo dei romani, epoca nella quale vi era stata posizionata la “petram sextarium”, il cippo miliare dal quale poi derivò il nome di Sestriere.
In discesa, tra le due strade possibili, s’è scelto di percorrere il vecchio itinerario che transita per Sauze di Cesana, località di villeggiatura situata all’imbocco della solitaria Valle Argentera, frequentata sia d’estate, sia d’inverno, quando le sue cascate ghiacciano e gli appassionati di sci fuoripista trovano parecchio pane per i loro denti. Ufficialmente la discesa avrà termine con il passaggio da Cesana Torinese – il paese del quale secondo alcuni studiosi sono originari gli antenati del celebre pittore francese Paul Cézanne, il cui cognome altro non sarebbe che una “francesizzazione” del toponimo Cesana – anche se poi si continuerà a perdere quota più gradatamente percorrendo la statale del Monginevro in direzione di Oulx, nel cui borgo superiore si trova la medioevale Torre Delfinale, detta anche “dei Saraceni” e restaurata da non molti anni. È da questo centro che ha inizio il falsopiano di una dozzina di chilometri che, costeggiando l’autostrada diretta al traforo stradale del Frejus (aperto nel 1980 affiancandosi a quello ferroviario, in esercizio fin dal 1871), condurrà la corsa nel cuore di Bardonecchia, una delle stazioni sciistiche più “anziane” d’Italia, nell’inverno del 1904 teatro delle prime gare. Oggi ben due comprensori ricadono all’interno del comune piemontese e uno di questi è realizzato sulle pendici dello Jafferau, il monte che accoglierà le ultime fasi di gara e sulla cui cima si trovano gli scarsi resti dell’omonima batteria, seconda fortezza più alta della catena alpina (2775 metri), costruita 120 anni fa con lo scopo di poter colpire da lontano la vicina Francia. Altri tempi, altri bellicismi, oggi scongiurati dal trattato di pace firmato con la Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale e che prevedeva di bombardare e distruggere il forte. Ma sul far della sera del 25 maggio 2018 su quelle pendici si tornerà cruentemente a battagliare, stavolta per la pacifica conquista della Rosa.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Col San Giovanni (1116 metri). Valicato dalla SP 197 “del Colle del Lys” nel corso della salità da Viù al Colle del Lys.

Colle del Lys (1311 metri). Aperto tra i monti Arpone e Pelà, è valicato dalla SP 197 “del Colle del Lys” e mette in comunicazione Viù con Almese. Talvolta il suo nome viene scritto “Lis”.

Colletto di Meana (1455 metri). Valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle passando per il Colle delle Finestre. Il valico si trova sul versante di Meana (quello che il Giro affronterà in salita) e s’incontra nel punto nel quale inizia il tratto sterrato. Quotato 1456 sulle cartine del Giro 2018.

Colle delle Finestre (2176 metri). Quotato 2178 sulle cartine del Giro 2018, è costituito dai monti Carlei e Pintas ed è valicato dalla SP 172 “del Colle delle Finestre”, che mette in comunicazione Meana di Susa con Fenestrelle. Il Giro d’Italia l’ha valicato per la prima volta il 28 maggio del 2005, nel finale della tappa Savigliano – Sestriere, che vide Danilo Di Luca transitare primo in vetta mentre il successo di giornata andò al venezuelano José Rujano. Successivamente si è tornati sul Finestre in altre due occasioni, sempre con il traguardo finale fissato al Sestriere: nel 2011, partendo da Verbania, il bielorusso Vasil’ Kiryenka fece man bassa conquistando prima il GPM e poi il traguardo di tappa; nel 2015 la tappa, partita da Saint-Vincent, sarà dominata dagli Astana con Mikel Landa primo sul Finestre e Fabio Aru vincitore di tappa bissando il successo conseguito ventiquattrore prima a Cervinia.

Colle di Sestriere (2033 metri). È un’ampia depressione che separe il Monte Fraitève e dalla Punta Rognosa di Sestriere. Vi transita la SS 23 “del Colle di Sestriere” tra Cesana Torinese e Pragelato. Da Cesana vi sale anche il vecchio tracciato della statale, che transita per Sauze di Cesana e che quest’anno sarà percorsa in discesa dai “girini”. È quotato 2035 sulle cartine del Giro, dov’è riportata l’erronea grafia francese spesso utilizzata di Sestrière. La corsa l’ha superato per la prima volta nel 1911, nel corso della Mondovì – Torino vinta dal francese Lucien Georges Mazan, più conosciuto con il soprannome di “Petit Breton”. Dal 1933, anno dell’istituzione della classifica GPM, è stato inserito 16 volte sul tracciato della corsa rosa: l’ultimo conquistatore è stato Fabio Aru, vincitore della Saint-Vicent – Sestriere nel 2015.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Reggia di Venaria Reale

Castello della Mandria

Lanzo Torinese, Ponte del Diavolo

Valle di Viù, Lago di Malciaussia

Lago della Rossa

Il rifugio del Colle del Lys in notturna nel film “Aspirante vedovo” (www.davinotti.com)

Il rifugio del Colle del Lys in notturna nel film “Aspirante vedovo” (www.davinotti.com)

Il rifugio del Colle del Lys in notturna nel film “Aspirante vedovo” (www.davinotti.com)

Lo scollinamento del Colle del Lys con il monumento ai partigiani caduti nell’eccidio nazista

Resti della villa romana rinvenuta alle porte di Almese

La Sacra di San Michele vista da uno degli ultimi tornanti della discesa dal Colle del Lys

Sacra di San Michele

Un tratto sterrato del Colle delle Finestre

Vista aerea sullo scollinamento del Colle delle Finestre; al centro si riconosce uno scorcio del Forte

Pragelato, Stadio del Trampolino

Sestriere, il piazzale intitolato a Giovanni Agnelli senior

Sauze di Cesana, testata della Valle Argentera

Oulx, Torre Delfinale

Bardonecchia, Forte Bramafam

Bardonecchia, Palazzo delle Feste

Spettacolare vista dai resti della Batteria Jafferau e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

Spettacolare vista dai resti della Batteria Jafferau e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa del Giro 2018 (Google Street View)

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