DEGENKOLB VENDICA L’ÉTOILE
Era uno dei principali favoriti per le vittorie parziali alla recente Étoile de Bessèges, ma la corsa a tappe francese si era conclusa senza successi per il velocista tedesco. Con questa premessa si attendeva un Degenkolb agguerrito al via del Giro del Mediterraneo e, stavolta, non ha tradito le attese, nonostante la sfortuna gli avesse anche oggi messo i bastoni tra le ruote. Ma, esorcizzata una foratura a ridosso del finale, il corridore della Giant-Shimano è piombato come una furia scatenata sul traguardo e ha “giustiziato” gli italiani Napolitano e Colbrelli
Parte il Giro del Mediterraneo 2014 e, a differenza della precedente corsa a tappe francese (L’Étoile de Bessèges), la prima tappa si conclude in volata, previa neutralizzazione della fuga della giornata. L’epilogo, però, non deve far pensare ad una tappa monotona e senza emozioni; al contrario, il forte vento e le strade strette e tortuose presenti nel finale di tappa hanno scatenato la bagarre in seno al gruppo. La tappa di oggi ha anche visto la vendetta di Degenkolb (Giant Shimano), il velocista tedesco rimasto a bocca asciutta all’Étoile de Bessèges, è riuscito, alla prima occasione di riscatto, a tagliare il traguardo braccia al cielo precedendo i nostri ottimi Danilo Napolitano (Wanty Groupe Gobert) e Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF), che conferma lo stato di grazia già riscontrato durante l’Étoile.
La frazione odierna è stata caratterizzata da una fuga di 5 uomini – Juan Pablo Valencia (Colombia), Vegard Stake Laengen (Bretagne-Séché Environnement), Pierre Gouault (BigMat-Auber 93), Fernando Grijalba (Caja Rural-Seguros RGA) e Julien Bérard (AG2R La Mondiale) – che hanno salutato il gruppo già dalle prime battute della corsa. Il vantaggio massimo ha raggiunto i nove minuti mentre il gruppo per diversi chilometri ha controllato, rallentando ed accelerando il ritmo in base al mutare del vantaggio, ma l’impressione è che non si sia voluto rischiare la beffa come nella prima tappa dell’Étoile de Bessèges. I fuggitivi sono stati, infatti, ripresi, senza particolari problemi, già ai 30 dall’arrivo.
Poco dopo il ricongiungimento, però, il vento e le caratteristiche delle strade provocano diverse frazioni nel plotone che si divide in 6 tronconi. Assistiamo, quindi, ad un inseguimento continuo, mentre davanti in diversi tentano la sortita senza fortuna, dato che tutti i tentativi sono resi vani dalla squadra di Degenkolb, decisa a portare la sua punta allo sprint.
A 14 chilometri dalla conclusione parte deciso Christophe Prémont (Wallonie-Bruxelles) e nel gruppo c’è un attimo di smarrimento con i protagonisti che si guardano finché la BMC non prende in mano la situazione, senza però forzare la mano particolarmente. Premont guadagna fino a 50 secondi in 4 chilometri e, quando mancano 10 Km alla conclusione, nel gruppo principale – composto da una cinquantina di atleti – arrivano i rinforzi con la Europcar e IAM. Degenkolb è, però, vittima di una foratura e si teme che la sfortuna che lo ha accompagnato durante la precedente corsa a tappe non lo abbia abbandonato. A questo punto, tutti sono a tutta: Premont che cerca di approfittare del finale in leggera discesa per non farsi riassorbire dopo l’arrivo, le squadre dei velocisti che tentano invece di riprendere il prima possibile il fuggiasco e Degenkolb con la sua squadra che tentano di rinvenire. Premont viene ripreso sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, mentre le squadre dei velocisti si organizzano e tentano di lanciare i loro uomini ma, da dietro, Degenkolb piomba come un missile sulla testa del gruppo e supera tutti prima del traguardo, scacciando definitivamente i fantasmi e dimostrando che quando si da tutto si riesce a battere anche la sfortuna.
Peccato per i nostri ottimi Napolitano e Colbrelli che devono accontentarsi della seconda e terza posizione. Se Degenkolb non fosse riuscito a rientrare avremmo avuto probabilmente un podio tutto italiano in quanto la medaglia di legno se la aggiudica Manuel Belletti.
La tappa di domani potrebbe riservare delle sorprese perchè sono in programma 3 gran premi della montagna, due di terza categoria e l’ultimo HC con scollinamento a 24 chilometri dal traguardo. L’ultima salita potrebbe, quindi, fungere da trampolino di lancio per qualche coraggioso attaccante o anche per un ristretto drappello di atleti.
Benedetto Ciccarone

Degenkolb cala come una mannaia sul traguardo e 'ghigliottina' le speranze dei nostri corridori (foto AFP)
TOM ROVINA LA FESTA DI GREIPEL: È BOONEN A VINCERE ANCORA ALLO SPRINT
Nella quarta tappa del Tour del Qatar si ripete ancora il fuoriclasse belga Tom Boonen (Omega-Quick Step), che nella volata finale riesce a superare negli ultimi metri il campione di Germania André Greipel (Lotto-Belisol), e l’olandese Barry Markus della Belkin. Resta invariata la classifica generale, sempre comandata da Niki Terpstra (Omega-Quick Step) con un margine di 17″ sul compagno di squadra Boonen.
Chi non muore si rivede. In passato aveva più volte ribadito la sua intenzione di disinteressarsi delle volate, a suo parere divenute troppe pericolose, e forse anche per non distrarsi dai suoi obiettivi naturali quali sono le classiche del pavé. Quest’anno, invece, il belga ha voluto riprovare a fare volate, sin dal suo debutto al Tour di San Luis in Argentina; scelta dovuta anche dalla scarsa condizione fisica del velocista principe del suo team, Mark Cavendish. I piazzamenti in Sud America devono averlo convinto della sua ancora intatta capacità di competere con i migliori sprinter del gruppo e nella seconda tappa é riuscito a vincere una volata dopo un anno di digiuno, mentre oggi si è ripetuto precedendo un avversario del calibro di Greipel.
Questa quarta frazione prevedeva un chilometraggio tutto sommato esiguo, 135 chilometri, ma sufficienti per portare i corridori da Dukhan a Mesaieed, su un profilo altimetrico esclusivamente pianeggiante. E questo era facile da prevedere data anche la collocazione geografica della corsa in un nazione totalmente sgombra di montagne e colline. Eppure un’incognita come il vento può lasciare forti segni in una competizione ciclistica e qualche volta assai più della salita.
Fin dall’inizio il gruppo spinge davvero a velocità folle e questo perché l’Omega-Quick Step non aspettava altro che il vento, soffiato puntualmente durante la corsa, per scatenare i propri passisti, i quali terranno un ritmo bestiale per tutto il corso della gara (alla fine la media supererà i 55 orari).
Questa condotta non favorisce i vari tentativi di fuga, che muoiono sul nascere. Anzi, alcuni corridori, vuoi per fatica o per problemi meccanici, perdono contatto con il gruppo principale, che piano piano si spezzetta fino a raggiungere una composizione minima di 30 unità.
Nella zona del rifornimento provano ad uscire dal plotone in due, l’ex campione del mondo Philippe Gilbert (BMC) e Jarl Salomein (Topsport Vlaanderen). Il loro tentativo non dura a lungo, visto che il gruppo si riporta su di loro dopo pochi chilometri.
La marcia degli uomini Omega-Quick Step è sì gagliarda ma procede ad alti e bassi perché a subire incidenti meccanici, oltre a Cancellara e Boom, è anche il capo classifica Niki Terpstra, costringendo i compagni di squadra ad abbassare la velocità. Oltre a permettere il rientro di Terpstra, questa situazione favorisce il rientro di un altro gruppetto, che va a comporre una testa della corsa di almeno una settantina di corridori.
Tale status di gara non cambierà fino agli ultimi chilometri, quando tutti i corridori si preparano allo sprint conclusivo. Come al solito, in questi ultimi mille metri è la Lotto a guidare il gruppo con Sieberg e Roelandts pronti a lanciare Andrè Greipel; il tedesco parte in accelerazione ai meno 200 dall’arrivo, portandosi dietro Boonen e Markus. Quando ormai sembra davvero fatta per Greipel, negli ultimi 50 metri Boonen prima esce dalla scia del tedesco e poi riesce anche a rimontarlo e quindi a vincere. Come detto, secondo posto per Greipel e terzo per il giovane Barry Markus, mentre dietro di loro giungono nell’ordine Kroupis, Bennett, Guarnieri, Demare, Pelucchi, Van Staeyen e Bernard Eisel.
In classifica comandano in pratica gli uomini Omega con Terpstra davanti a Boonen per 17″, mentre Jurgen Roelandts (Lotto-Belisol) è provvisoriamente terzo a 20″.
Domani prevista la quinta tappa, dal forte di Al Zubara a Madinat Al Shamal per un totale di 160 chilometri e sempre con la stessa variabile, il vento.
Paolo Terzi

Boonen a segno nella quarta tappa del Qatar (foto Tim de Waele/TDW Sport)
MEERSMAN PORTA L’OMEGA IN PAREGGIO
Se la Chalenge Mallorca, conclusasi oggi, fosse stata una partita di calcio il risultato finale sarebbe stato Lampre-Merida 2 – Omega Quick Step 2, con doppiette di Sacha Modolo per i primi e l’uno-due Michel Kwiatkowski e Gianni Meersman per i belgi. Una corsa ciclistica non è però una partita di calcio, e una vittoria non è un goal
Nell’atto conclusivo della Challenge Mallorca, il Trofeo Muro – Port d’Alcúdia, un percorso con le difficoltà altimetriche concentrate nella parte centrale, il successo è andato al belga della Omega Quick Step Gianni Meersman, che nell’ultima volata ha avuto la meglio sullo spagnolo Francisco Ventoso (Movistar) e il britannico Ben Swift (Sky), buon quarto Sacha Modolo e quinto Francesco Gavazzi (Astana).
Anche oggi, come nelle prime due prove, la conclusione è stata in volata a ranghi più o meno compatti, e, come nei giorni precedenti, ci sono stati dei coraggiosi che hanno cercato la sorte da distante: Plaza, Antón (Movistar team), Pauwels (Omega-Pharma), Landa (Astana), Meier (Orica), Van den Broeck (Lotto), Médérel (Europcar), Txurruka (Caja Rural), Machado (Team Netapp) Van Zyl, (Mtn-Qhubeka) Mínguez (Euskadi)y Del Pino (Burgos-Bh). Gli ardimentosi sono involati al km° 41 ma con il passare del tempo e l’aumentare dei chilometri percorsi sono stati pian piano riassorbiti, con Machado e Plaza ultimi a cedere quando mancavano 50 km al termine, giusto in tempo per preparare al meglio il terreno per i velocisti. Come ogni volata che si rispetti ogni componente delle squadre coinvolte si è votato al proprio velocista, incurante del proprio blasone e del proprio palmares, ma come in ogni volata che si rispetti il vincitore è stato solo uno e oggi è stato Gianni Meersman quello che ha finalizzato al meglio il lavoro dei propri compagni di squadra, con buona pace e altre occasioni per quelli che hanno lo hanno visto da dietro tagliare il traguardo.
Mario Prato

Meersman firma il 2 a 2 per l'Omega (foto Bettini)
12-02-2014
febbraio 12, 2014 by Redazione
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TOUR OF QATAR
Il belga Tom Boonen (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella quarta tappa, Dukhan – Mesaieed, percorrendo 135 Km in 2h22′34″, alla media di 56,815 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Greipel e l’olandese Markus. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 6°. L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) è ancora leader della classifica con 17″ su Boonen e 20″ sul belga Roelandts. Miglior italiano Alan Marangoni (Cannondale Pro Cycling Team), 19° a 1′49″
TROFEO PLATJA DE MURO / TROFEO MURO – PORT D’ALCUDIA
Il belga Gianni Meersman (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella corsa spagnola, Muro – Port d’Alcúdia, percorrendo 162 Km in 3h50′07″, alla media di 42,239 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Ventoso Alberdi e il britannico Swift. Miglior italiano Sacha Modolo (Lampre – Merida), 4°.
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il brasiliano Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito a cronometro di Brotas, percorrendo 25,8 Km in 30′57″, alla media di 50,016 Km/h. Ha preceduto di 1′36″ lo spagnolo Sevilla Ribera e il brasiliano Cardoso Santos. Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 41° a 4′20″. Prado Nazaret è il nuovo leader della classifica con 1′51″ sul connazionale Diniz Correia e 2′26″ su Sevilla Ribera. Miglior italiano Facchini, 19° a 6′59″
11-02-2014
febbraio 11, 2014 by Redazione
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TOUR OF QATAR
L’austrialiano Michael Hepburn (Orica GreenEDGE) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro del Lusail Circuit, percorrendo 10,9 Km in 13′28″, alla media di 48,564 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Boom e di 6″ l’italiano Daniele Bennati (Tinkoff-Saxo). L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) è ancora leader della classifica con 21″ sul belga Roelandts e 24″ su Boom. Miglior italiano Alan Marangoni (Cannondale Pro Cycling Team), 21° a 1′47″
TROFEO DEIÀ / TROFEO SERRA DE TRAMUNTANA, DEIÀ-LLUC
Il polacco Michal Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick-Step) si è imposto nella corsa spagnola, Deià – Monasterio de Lluc, percorrendo 152,9 Km in 3h59′51″, alla media di 38,249 Km/h. Ha preceduto di 27″ il norvegese Boasson Hagen e l’italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team)
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il brasiliano Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) si è imposto nella terza tappa, Botucatu – Brotas, percorrendo 146,1 Km in 3h24′09″, alla media di 42,939 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Sevilla Ribera e il colombiano Juan Sebastian Tamayo Martínez (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos). Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 17° a 1′37″. Tamayo Martínez è il nuovo leader della classifica con 6″ sui brasiliani Diniz Correia e Prado Nazaret. Miglior italiano Facchini, 9° a 2′45″
KWIATKOWSKI E’ “DEIA’” IN GRANDE FORMA
Dopo lo sventolio della bandiera italiana nelle prime due giornate di gara oggi è toccato al vessillo bianco-rosso polacco a garrire nella prima prova che vedeva i ciclisti più a loro agio quando la strada punta verso l’alto prendere il posto delle ruote veloci. Ad imporsi è stato il giovane e promettente Michal Kwiatkowski, campione nazionale in carica e secondo classificato nell’impegnativa edizione del Giro di Polonia disputata l’anno scorso, nella quale più forte di lui era andato solo il nostro Moreno Moser
Il terzo giorno della Challenge Maiorca proponeva il Trofeo Deià – Serra de Tramuntana, gara che comprendeva un menù farcito da 5 GPM – Can Costa (2a), Claret (3a), Tords (3a), Soller (2a) e Puig Major (1a), ultimo a 18,7 Km dal traguardo – e che ha visto la vittoria in solitario del polacco dell’Omega Pharma-Quick Step Michal Kwiatkowski, mentre i restanti gradini del podio se li sono giocati il norvegese Edvald Boasson Hagen (Sky) e l’italiano Francesco Gavazzi (Astana), che si è dovuto accontentare della terza posizione. La luce della ribalta è stata, per molta parte dei 159,9 km di gara, appannaggio dei fuggitivi di giornata – Kangert (Astana), Vakoc (Omega Pharma-Quick Step), Belkov (Katusha), Stone (Caja Rural-RGA), Pino (Burgos BH) e Megías (Novo Nordisk) – speranzosi che le caratteristiche orografiche del tracciato e un vantaggio massimo superiore ai 9 minuti premiassero il loro coraggio. Ma come la tradizione ciclistica insegna, basta che il plotone inseguitore si organizzi e i cosiddetti “squadroni” mettano davanti i loro pezzi da novanta e per le “lepri” non c’è fortuna.
Quanto era importante il traguardo odierno lo si è potuto capire fin da quando la SKY si è accollata l’onere di condurre l’inseguimento, schierando davanti al gruppo un certo sir Bradley Wiggins. Lungo l’ultima salita è entrato in scena anche Sergio Henao che, stando ai “si dice”, dovrebbe avere i suoi obiettivi molto più avanti nella stagione.
Oltre al terzo posto di Gavazzi, per i colori italiani segnaliamo anche il quarto di Gianluca Brambilla, compagno di squadra del vincitore.
Mario Prato

Kwiatkowski taglia in solitaria il traguardo posto presso il santuario di Santa María de Lluc (foto Omega Pharma - QuickStep)
LE VERDI DIMORE DI HEPBURN. TERPSTRA SEMPRE PIU’ LEADER
Il campione nazionale australiano a cronometro vince la terza tappa del Tour of Qatar attorno al percorso motociclistico di Lusail anticipando di un solo secondo l’olandese Boom. Ottimo terzo Daniele Bennati, a suo agio in crono brevi e piatte. In classifica generale Niki Terpstra, oggi quinto, aumenta il suo vantaggio e si giocherà le sue carte di vittoria finale nelle ultime tre tappe in linea, Boonen permettendo.
L’attesa per la terza tappa del Tour of Qatar, se da un lato coinvolgeva la bagarre per l’evolversi della situazione in classifica generale, dall’altro metteva a confronto uomini capaci di dare del tu al cronometro visto che, negli undici chilometri disegnati compresi attorno al circuito motociclistico di Lusail, sarebbe stato proprio uno di questi a vincere. Ed era proprio l’australiano Michael Hepburn, fresco vincitore il mese scorso della crono individuale ai campionati nazionali, a trionfare nel deserto col tempo di 13 minuti e 28 secondi. Il 23enne di Brisbane – con già al suo attivo alcune vittorie nel ciclismo su pista – spingeva sui pedali sfiorando al millimetro i cordoli posizionati nelle curve del percorso ed anticipava di un solo secondo l’olandese Boom e di sei secondi l’italiano Bennati: ottima la prova del portacolori della Tinkoff-Saxo, che in crono brevi e piatte come queta riesce sempre a dire la sua. Più deludente, invece, la prova di Fabian Cancellara, soltanto quarto, che nonostante indossasse la maglia di campione nazionale svizzero a cronometro, sembra aver perso un po’ di smalto nelle prove contro il tempo. Al quinto posto si piazzava Niki Terpstra, che conservava agevolmente il primato in classifica. L’olandese dell’Omega rafforza inoltre il suo vantaggio sul secondo, Roelandts, che è ora di 21 secondi, mentre in terza posizione troviamo Lars Boom a 24 secondi, unico ciclista che riuscito a rosicchiare qualche secondo a Terpstra. Chiudono la top five in classifica generale Boonen quarto a 28 secondi e Ian Stannard a 35. Da segnalare, nella top ten di tappa, anche il settimo posto di Guillaume van Keirsbulck e il decimo di Gert Steegmans, entrambi dell’Omega, a dimostrazione di come la squadra belga stia monopolizzando questo Tour of Qatar. Le ultime tre tappe, tutte in linea e ancora prevalentemente piatte, dovrebbero favorire le volate di massa. A questo punto saranno fondamentali gli abbuoni al traguardo, visto che le distanze temporali, almeno tra i primi cinque, non sono così elevate. Vedremo cosa succederà in casa Omega, che potrà contare su due carte da giocare: Terpstra oserà puntando alla vittoria finale, oppure Tom Boonen, a suo agio nel deserto e in particolare in questa corsa che ha già fatto sua quattro volte, vorrà calare il pokerissimo? Riusciranno Roelandts e Boom, ottimi sprinter, a inserirsi nella bagarre e insidiare i due dell’Omega? E quanto ancora il vento, già decisivo nella prima e nella seconda tappa, inciderà sul gruppo? Già domani nella quarta tappa, la Dukhan – Mesaieed di 135 km, inizieremo ad avere qualche risposta.
Giuseppe Scarfone

Terpstra rafforza il suo primato nella crono disputato al Lusail Circuit (foto Tim De Waele / TDWsport.com)
10-02-2014
febbraio 10, 2014 by Redazione
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TOUR OF QATAR
Il belga Tom Boonen (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Camel Race Track – Al Khor Corniche, percorrendo 160,5 Km in 3h30′07″, alla media di 45,831 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Morkov e il belga Roelandts. Miglior italiano Marco Coledan (Bardiani Valvole – CSF Inox), 19° a 48″. L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) è ancora leader della classifica con 5″ su Roelandts e 14″ su Boonen. Miglior italiano Alan Marangoni (Cannondale Pro Cycling Team), 23° a 1′14″
TROFEO SES SALINES – CAMPOS – SANTANYI
L’italiano Sacha Modolo (Lampre – Merida) si è imposto nella corsa spagnola, Ses Salines – Santanyí, percorrendo 183 Km in 4h07′53″, alla media di 44,295 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Swift e il belga Meersman.
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il colombiano Juan Sebastian Tamayo Martínez (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) si è imposto nella seconda tappa, Sorocaba – Botucatu, percorrendo 144,3 Km in 3h18′41″, alla media di 43,577 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo spagnolo Sevilla Ribera e il brasiliano Alex Diniz Correia (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos). Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 5° a 3″. Diniz Correia è il nuovo leader della classifica con 4″ su Tamayo Martínez e 13″ sul brasiliano Chiarello. Miglior italiano Facchini, 7° a 1′08″
L’ÉTOILE E’ SVEDESE, OTTIMI SPRAZZI DALL’ITALIA
La prima corsa a tappe del calendario francese, conquistata dallo svedese Ludvigsson, è terminata senza glorie raccolte per i nostri corridori, che però si sono fatto notare con piccoli lampi che lasciano ben sperare per la stagione in partenza. Li ha lanciati Sonny Colbrelli, cresciuto di condizione nelle ultime tre frazioni fino al bel terzo posto conseguito nella crono dell’ultimo giorno. Li ha lanciati Stefano Pirazzi, maglia azzurra all’ultimo Giro d’Italia, e li ha lanciati anche l’immarcescibile Rebellin. Mentre noi non abbiamo di che lamentarci, di certo si starà mangiando le mani il tedesco Degenkolb, grande favorito per le tappe parziali ma mai andato a segno.
L’Étoile de Bessèges, prima corsa a tappe francese della stagione, spesso appannaggio dei velocisti anche in classifica generale (l’ultima vittoria italiana nella generale è di Fabio Baldato), non ha portato grandi sorprese.
Il percorso, in effetti, non si presentava adatto a colpi di mano o attacchi, riservando solo alla quarta tappa una breve asperità nel finale che non ha comunque impedito l’arrivo in volata. La tappa decisiva pertanto è stata, come da previsioni, la cronometro finale che, seppur breve, ha assestato una classifica generale corta che si era mossa solo nella prima tappa, nella quale il gruppo non era riuscito per poco a ricucire sui fuggitivi.
Il vincitore della prima tappa Helven ha, infatti, guidato la generale fino alla cronometro conclusiva che ha assegnato tappa, maglia e vittoria finale allo svedese Tobias Ludvigsson.
La prima tappa ha avuto un andamento che ha sorpreso un po’ il gruppo, poichè partono in sei già dalle prime battute: Sander Helven, Kenneth Vanbilsen, De Vreese (Wanty-Groupe Gobert), Benoît Jarrier (Bretagne-Séché Environnement), Michael Goolaerts (Vérandas Willems), Boris Dron (Wallonie-Bruxelles) e Marcus Christie (An Post-ChainReaction). Il gruppo ha un po’ sottovalutato l’attacco che ha raggiunto un vantaggio massimo di poco inferiore ai 9 primi e, proprio quando sembrava ormai che la fuga fosse destinata alla capitolazione, il gruppo si spezza in due tronconi a causa di vento e pioggia. Rimangono davanti una trentina di corridori e, nonostante i disperati tentativi di rimonta, il favorito di giornata John Degenkolb (Giant-Shimano) deve accontentarsi del settimo posto regolando la volata del gruppo dei trenta.
La seconda frazione ha visto, invece, la vittoria di Nacer Bouhanni in volata su John Degenkolb. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga che vede tra i più attivi protagonisti Julien Fouchard (Cofidis), Axel Domont (Ag2r La Mondiale), Clément Koretzky (Bretagne-Séché Environnement), Dimitri Le Boulch (BigMat-Auber 93) e Thomas Rostollan (La Pomme Marseille 13). I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di 4 minuti, ma il gruppo dopo la beffa della prima tappa reagisce e chiude sugli attaccanti, tra i quali viene anche a mancare l’accordo nel circuito finale. Diversi attacchi da finisseur neutralizzati dal gruppo negli ultimi chilometri, tra i quali da segnalare quello del nostro Stefano Pirazzi che, già al Giro d’Italia, ha dimostrato di non essere il tipo che si tira indietro quando si tratta di attaccare.
Nella terza frazione erano presenti delle salite ma quelle impegnative si trovavano nella prima parte della tappa, circostanza che ha permesso al gruppo tirato dagli uomini del leader e da quelli della Shimano per Degenkolb, di rientrare sui cinque fuggitivi di giornata, Arthur Vichot (FDJ.fr), Cyril Gautier (Europcar), Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), Rodolfo Torres (Colombia) e Remi Di Gregorio (La Pomme Marseille), il cui vantaggio ha di poco superato i quattro minuti.
In volata Degenkolb manca per la terza volta il colpo finale: allo sprint si impone, infatti, Bryan Coquard (Europcar) battendo il vincitore della precedente frazione Nacer Bouhanni (FDJ) e il tedesco della Giant-Shimano. Quinto Colbrelli che ha offerto una buona prova nelle ultime tre frazioni.
Nella penultima tappa, che presentava l’arrivo sul Mur de Laudun, vince ancora Cloquard allo sprint. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di Branislau Samoilau (CCC Polsat), Sean De Bie (Lotto Belisol), Romain Sicard (Europcar), Yauheni Hutarovitch (AG2R La Mondiale), Clément Koretzky (Bretagne Séché) e Thomas Rostollan (La Pomme Marseille 13), che hanno avuto un vantaggio massimo di due minuti e sono stati ripresi a 3 Km dall’arrivo. L’impressione è stata quella di un gruppo che non ha voluto lasciare spazio ad un tentativo con uomini come Samoilau e Sicard. Degenkolb, che doveva essere il mattatore delle volate, si è dovuto ancora una volta accontentare del secondo posto, dicendo definitivamente addio ai sogni di gloria, mentre Colbrelli migliora di una posizione il quinto posto della terza tappa, piazzandosi quarto alle spalle di Tony Gallopin. Leader rimane Helven in virtù del vantaggio di pochi secondi conseguito nella prima tappa. Come previsto, è stata la crono finale a decidere le sorti di questa corsa. Helven ha dovuto cedere il simbolo del primato al giovane vincitore di tappa Tobias Ludvigsson (Giant), alla prima vittoria da professionista (da segnalare però l’ottimo quarto posto nella tappa di Firenze del giro d’Italia 2013).
Nella classifica di tappa Ludvigsson precede il francese Coppel di 4″ e il nostro Sonny Colbrelli, autore di un ottimo tempo, di 11″. A seguire troviamo Roy a 14″, Vichot a 15″, Degenkolb a 21″, Gallopin e Taciak a 27″, Brice Feillu a 31″, Gautier a 33″. Oltre a Colbrelli, altri tre italiani nei 20: Rebellin 16esimo a 37″ dal vincitore, Bongiorno diciassettesimo a 39″ e Pirazzi diciannovesimo a 42″.
La generale finale vede, quindi, vincitore l’ottimo svedese della Giant che mette in fila Coppel a 4″ e Degenkolb a 5″. Subito dietro seguono Jarrier e Vichot a 7″, Roy a 14″, Gallopin a 23″, Taaramäe a 33″, Veuchelen a 36″ e Helven, scivolato in decima posizione, a 36″.
Ottima prestazione per il quarantaduenne inossidabile Rebellin che chiude in undicesima piazza, migliore degli italiani; buona anche la prova del nostro Pirazzi, quattordicesimo a 42 secondi.
A commento di questa breve corsa a tappe, si deve certamente segnalare l’ottima prestazione di Sonny Colbrelli che, dopo due piazzamenti consecutivi, centra finalmente il podio di tappa nella frazione più impegnativa, la cronometro non adatta alle caratteristiche del nostro ottimo corridore. Da segnalare la vera sfortuna di John Degenkolb che ha tentato la vittoria in tutte le frazioni in linea, centrando solo piazzamenti.
L’Italia chiude la quarantaquattresima edizione di questa corsa senza vittorie ma con buone prestazioni che fanno ben sperare per la stagione 2014, soprattutto per il bravo Pirazzi che potrebbe migliorare le buone prestazioni dell’anno passato.
Benedetto Ciccarone

Ludvigsson in azione nella decisiva frazione a cronometro dell'ultimo giorno (foto l'Equipe)
MODOLO: I FATTORI CAMBIANO, IL RISULTATO NO
A scuola ci hanno insegnato che anche cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Ma la seconda prova della Challenge Mallorca ha messo in discussione questa piccola regola matematica dimostrando che anche cambiando due terzi dei protagonisti… il risultato non cambia.
Il Trofeo Ses Selines – Campos – Santanyi ha visto nuovamente la vittoria di Sasha Modolo, al suo terzo centro stagionale. Alle spalle del veneto passato quest’anno alla Lampre-Merida si sono piazzati nell’ordine Ben Swift (Sky) e Gianni Meersman (Omega Pharma-QuickStep).
La prova odierna, disputata con il vento e una leggera pioggia, nonostante i quattro GPM di quarta categoria, l’arrivo in leggera salita e la fuga di sette corridori che ha raggiunto il vantaggio non indifferente di oltre sette minuti, si è conclusa con una volata limpida e stavolta non si è dovuto ricorrere al fotofinish per stilare l’ordine d’arrivo, che ha visto tra i protagonisti anche Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick-Step), quarto, e Kristian Sbaragli (MTN-Qhubeka), decimo.
I due primi giorni di gara alle isole Baleari sono stati, dunque, terreno di conquista per le ruote veloci del gruppo, ma da domani la strada sotto le ruote del plotone incomincerà a puntare decisamente verso l’alto. Si disputerà infatti il Trofeo Serra de Tramuntana, 150 km con l’impegnativa ascesa del Col de Puig Major a 20 km dal traguardo, oltre a 2 Gpm di 2a categoria e 2 Gpm 3a categoria. Da registrare anche l’arrivo odierno nell’isola del Mediterraneo del campione del mondo Rui Costa che con la sua maglia iridata impreziosirà gli ultimi due atti di questa quattro giorni maiorchina.
Riguardo alla sua vittoria il corridore Lampre ha commentato così: “Sono sorpreso e felice allo stesso tempo, avendo ottenuto due vittorie consecutive, la squadra oggi come ieri funzionava perfettamente e anche Chris Horner è stato coinvolto negli ultimi chilometri nel lavoro precedente alla volata. Mercoledì ci sarà un arrivo che mi piace, proverò di nuovo a vincere. Queste competizioni sono l’ideale per la mia preparazione per la Milano Sanremo che è uno dei miei obiettivi”.
Alle parole del giovane veneto aggiungiamo che l’unico italiano capace di ottenere due vittorie nella stessa edizione di quella che una volta era la Vuelta a Mallorca è stato un certo Mario Cipollini nel 1999. Un paragone che forse fa tremare i polsi ma che ci auguriamo sia di buon auspicio a Modolo per la sua carriera dopo essere approdato quest’anno in una formazione World Tour.
Mario Prato

Modolo fa bis sulle strade di Maiorca (foto Bettini)