L’ÉTOILE E’ SVEDESE, OTTIMI SPRAZZI DALL’ITALIA
La prima corsa a tappe del calendario francese, conquistata dallo svedese Ludvigsson, è terminata senza glorie raccolte per i nostri corridori, che però si sono fatto notare con piccoli lampi che lasciano ben sperare per la stagione in partenza. Li ha lanciati Sonny Colbrelli, cresciuto di condizione nelle ultime tre frazioni fino al bel terzo posto conseguito nella crono dell’ultimo giorno. Li ha lanciati Stefano Pirazzi, maglia azzurra all’ultimo Giro d’Italia, e li ha lanciati anche l’immarcescibile Rebellin. Mentre noi non abbiamo di che lamentarci, di certo si starà mangiando le mani il tedesco Degenkolb, grande favorito per le tappe parziali ma mai andato a segno.
L’Étoile de Bessèges, prima corsa a tappe francese della stagione, spesso appannaggio dei velocisti anche in classifica generale (l’ultima vittoria italiana nella generale è di Fabio Baldato), non ha portato grandi sorprese.
Il percorso, in effetti, non si presentava adatto a colpi di mano o attacchi, riservando solo alla quarta tappa una breve asperità nel finale che non ha comunque impedito l’arrivo in volata. La tappa decisiva pertanto è stata, come da previsioni, la cronometro finale che, seppur breve, ha assestato una classifica generale corta che si era mossa solo nella prima tappa, nella quale il gruppo non era riuscito per poco a ricucire sui fuggitivi.
Il vincitore della prima tappa Helven ha, infatti, guidato la generale fino alla cronometro conclusiva che ha assegnato tappa, maglia e vittoria finale allo svedese Tobias Ludvigsson.
La prima tappa ha avuto un andamento che ha sorpreso un po’ il gruppo, poichè partono in sei già dalle prime battute: Sander Helven, Kenneth Vanbilsen, De Vreese (Wanty-Groupe Gobert), Benoît Jarrier (Bretagne-Séché Environnement), Michael Goolaerts (Vérandas Willems), Boris Dron (Wallonie-Bruxelles) e Marcus Christie (An Post-ChainReaction). Il gruppo ha un po’ sottovalutato l’attacco che ha raggiunto un vantaggio massimo di poco inferiore ai 9 primi e, proprio quando sembrava ormai che la fuga fosse destinata alla capitolazione, il gruppo si spezza in due tronconi a causa di vento e pioggia. Rimangono davanti una trentina di corridori e, nonostante i disperati tentativi di rimonta, il favorito di giornata John Degenkolb (Giant-Shimano) deve accontentarsi del settimo posto regolando la volata del gruppo dei trenta.
La seconda frazione ha visto, invece, la vittoria di Nacer Bouhanni in volata su John Degenkolb. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga che vede tra i più attivi protagonisti Julien Fouchard (Cofidis), Axel Domont (Ag2r La Mondiale), Clément Koretzky (Bretagne-Séché Environnement), Dimitri Le Boulch (BigMat-Auber 93) e Thomas Rostollan (La Pomme Marseille 13). I fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di 4 minuti, ma il gruppo dopo la beffa della prima tappa reagisce e chiude sugli attaccanti, tra i quali viene anche a mancare l’accordo nel circuito finale. Diversi attacchi da finisseur neutralizzati dal gruppo negli ultimi chilometri, tra i quali da segnalare quello del nostro Stefano Pirazzi che, già al Giro d’Italia, ha dimostrato di non essere il tipo che si tira indietro quando si tratta di attaccare.
Nella terza frazione erano presenti delle salite ma quelle impegnative si trovavano nella prima parte della tappa, circostanza che ha permesso al gruppo tirato dagli uomini del leader e da quelli della Shimano per Degenkolb, di rientrare sui cinque fuggitivi di giornata, Arthur Vichot (FDJ.fr), Cyril Gautier (Europcar), Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), Rodolfo Torres (Colombia) e Remi Di Gregorio (La Pomme Marseille), il cui vantaggio ha di poco superato i quattro minuti.
In volata Degenkolb manca per la terza volta il colpo finale: allo sprint si impone, infatti, Bryan Coquard (Europcar) battendo il vincitore della precedente frazione Nacer Bouhanni (FDJ) e il tedesco della Giant-Shimano. Quinto Colbrelli che ha offerto una buona prova nelle ultime tre frazioni.
Nella penultima tappa, che presentava l’arrivo sul Mur de Laudun, vince ancora Cloquard allo sprint. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di Branislau Samoilau (CCC Polsat), Sean De Bie (Lotto Belisol), Romain Sicard (Europcar), Yauheni Hutarovitch (AG2R La Mondiale), Clément Koretzky (Bretagne Séché) e Thomas Rostollan (La Pomme Marseille 13), che hanno avuto un vantaggio massimo di due minuti e sono stati ripresi a 3 Km dall’arrivo. L’impressione è stata quella di un gruppo che non ha voluto lasciare spazio ad un tentativo con uomini come Samoilau e Sicard. Degenkolb, che doveva essere il mattatore delle volate, si è dovuto ancora una volta accontentare del secondo posto, dicendo definitivamente addio ai sogni di gloria, mentre Colbrelli migliora di una posizione il quinto posto della terza tappa, piazzandosi quarto alle spalle di Tony Gallopin. Leader rimane Helven in virtù del vantaggio di pochi secondi conseguito nella prima tappa. Come previsto, è stata la crono finale a decidere le sorti di questa corsa. Helven ha dovuto cedere il simbolo del primato al giovane vincitore di tappa Tobias Ludvigsson (Giant), alla prima vittoria da professionista (da segnalare però l’ottimo quarto posto nella tappa di Firenze del giro d’Italia 2013).
Nella classifica di tappa Ludvigsson precede il francese Coppel di 4″ e il nostro Sonny Colbrelli, autore di un ottimo tempo, di 11″. A seguire troviamo Roy a 14″, Vichot a 15″, Degenkolb a 21″, Gallopin e Taciak a 27″, Brice Feillu a 31″, Gautier a 33″. Oltre a Colbrelli, altri tre italiani nei 20: Rebellin 16esimo a 37″ dal vincitore, Bongiorno diciassettesimo a 39″ e Pirazzi diciannovesimo a 42″.
La generale finale vede, quindi, vincitore l’ottimo svedese della Giant che mette in fila Coppel a 4″ e Degenkolb a 5″. Subito dietro seguono Jarrier e Vichot a 7″, Roy a 14″, Gallopin a 23″, Taaramäe a 33″, Veuchelen a 36″ e Helven, scivolato in decima posizione, a 36″.
Ottima prestazione per il quarantaduenne inossidabile Rebellin che chiude in undicesima piazza, migliore degli italiani; buona anche la prova del nostro Pirazzi, quattordicesimo a 42 secondi.
A commento di questa breve corsa a tappe, si deve certamente segnalare l’ottima prestazione di Sonny Colbrelli che, dopo due piazzamenti consecutivi, centra finalmente il podio di tappa nella frazione più impegnativa, la cronometro non adatta alle caratteristiche del nostro ottimo corridore. Da segnalare la vera sfortuna di John Degenkolb che ha tentato la vittoria in tutte le frazioni in linea, centrando solo piazzamenti.
L’Italia chiude la quarantaquattresima edizione di questa corsa senza vittorie ma con buone prestazioni che fanno ben sperare per la stagione 2014, soprattutto per il bravo Pirazzi che potrebbe migliorare le buone prestazioni dell’anno passato.
Benedetto Ciccarone

Ludvigsson in azione nella decisiva frazione a cronometro dell'ultimo giorno (foto l'Equipe)