FORTUNATO VINCE A LA GRANDE BEROCHE, BAUDIN NUOVA MAGLIA GIALLA
Prima l’attacco a circa 30 km dall’arrivo con altri quattro coraggiosi, poi l’allungo vincente a poco più di un km dall’arrivo. Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana) vince con merito ed astuzia la seconda tappa del Giro di Romandia. Alex Baudin (Team EF Education EasyPost) è la nuova maglia gialla
La seconda tappa del Giro di Romandia ha come sede di partenza e di arrivo La Grande Béroche e misura complessivamente 157 km. La tappa è caratterizzata da quattro gpm, i primi due posti nei primi 40 km mentre gli ultimi due inaspriranno la parte centrale della tappa. Gli ultimi 35 km sono completamente pianeggianti e vedremo se i velocisti presenti in gruppo saranno capaci di giocarsi la vittoria, come successo ieri con lo strepitoso acuto di Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) che è anche la nuova maglia gialla. Dopo la partenza da La Grande Béroche il ritmo era subito frizzante complice la salita verso il Col de la Tourne, primo gpm in programma posto al km 14.2. Tra i ciclisti più attivi si segnalavano Hugh Carthy (Team EF Education EasyPost) e Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe) che prendevano un leggero vantaggio sugli altri attaccanti e sul gruppo maglia verde sulle prime rampe del suddetto gpm Zwiehof scollinava in prima posizione. La coppia di testa veniva raggiunta da Julien Bernard (Team Lidl Trek), Welay Hagos Behre (Team Jayco AlUla) e Raul Garcia Pierna (Team Arkéa B&B Hotels). Zwiehoff scollinava in prima posizione anche sul secondo gpm di Mauborget posto al km 42.2. Era soprattutto il Team Soudal Quick Step ad impegnarsi in testa al gruppo maglia gialla all’inseguimento dei cinque battistrada. Sul successivo gpm di Les Grattes Bernard e Carthy si avvantaggiavano sul resto della fuga. Bernard scollinava in prima posizione sul gpm di Les Grattes posto al km 88.5 e vinceva anche il traguardo volante di Coffrane posto al km 93.5. Carthy rimaneva da solo in testa sul gpm di Chaumont ed era l’ultimo componente della fuga ad essere ripreso dal gruppo ormai ridotto all’osso e senza più la maglia gialla Brennan. A questo lunto iniziavano attacchi e contrattacchi e si segnalavano quelli, tra gli altri, di Jay Vine (UAE Team Emirates XRG), Juan Pedro Lopez (Team Lidl Trek), Alex Baudin (Team EF Education EasyPost). Erano lo spagnolo ed il francese che ci credevano più di tutti e venivano raggiunto in testa da Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step), Lennert van Eetvelt (Team Lotto) e Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana). Lecerf vinceva il traguardo volante di Cornaux posto al km 129.3 mentre Lopez vinceva il successivo traguardo volante di St-Blaise posto al km 133. Il quintetto di testa aumentava progressivamente il vantaggio sul primo gruppo inseguitore ed in vista dell’ultimo km Fortunato lasciava sul posto i compagni di fuga. Il ciclista italiano dava tutto andando a vincere meritatamente con 2 secondi di vantaggio su Baudin e Lecerf mentre chiudevano la top five Van Eetvelt in quarta posizione e Lopez in quinta posizione. Il drappello degli inseguitori veniva regolato da Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) per la sesta posizione a 56 secondi di ritardo fa Fortunato. Per il ciclista bolognese è la prima vittoria stagionale dopo un 2024 senza acuto in cui ha vinto soltanto la classifica del miglior scalatore al Giro del Delfinato. In classifica generale Alex Baudin è la nuova maglia gialla con 5 secondi di vantaggio su Lecerf e 6 secondi di vantaggio su Van Eetvelt. Domani è in programma la terza tappa da Cossonay a Cossonay di 183.1 km in cui sono presenti quattro gpm, uno di seconda categoria e tre di terza categoria che non dovrebbero impensierire più di tanto i velocisti, che comunque dovranno fare i conti con gli ultimi due km costantemente in ascesa prima del traguardo di Cossonay.
Antonio Scarfone

Lorenzo Fortunato vince a La Grande Béroche (foto: Getty Images)
POELS DOMINA A KIRAN: DOPPIETTA XDS-ASTANA NELLA QUARTA TAPPA DEL GIRO DI TURCHIA 2025
L’olandese Wout Poels conquista con autorità la frazione regina del Giro di Turchia, trionfando sull’arrivo in salita di Kiran e vestendo la maglia di leader. Alle sue spalle il compagno di squadra Harold Lopez per una doppietta targata XDS-Astana. Sconfitto il campione uscente Van den Broek, solo quarto. In top ten l’italiano Giovanni Carboni.
La quarta tappa del Giro di Turchia 2025, la più impegnativa dal punto di vista altimetrico, ha emesso un primo verdetto importante in ottica classifica generale. A imporsi con uno scatto deciso è stato l’esperto scalatore olandese Wout Poels (XDS-Astana), che ha attaccato a 2,5 km dall’arrivo sull’ascesa di Kiran, lasciando sul posto i rivali e tagliando il traguardo in solitaria. Con questa vittoria, Poels conquista anche la maglia di leader della corsa.
Secondo posto per il compagno di squadra Harold Martin Lopez, autore di un’ottima prova in salita. L’ecuadoriano ha staccato nei metri finali Guillermo Martinez (Picnic-PostNL), che chiude terzo. Solo quarto il vincitore della scorsa edizione, Frank van den Broek (Picnic-PostNL), che non è riuscito a rispondere all’attacco di Poels ed è stato costretto a difendersi per limitare i danni. Ottima anche la prestazione dell’italiano Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets), decimo sul traguardo.
Il gruppo si era infiammato già nella prima parte di gara con una lunga fuga animata da ben quindici corridori, tra i quali diversi atleti di squadre continental. Dopo una fase centrale movimentata, la corsa ha vissuto momenti di tensione per alcune cadute in discesa che hanno costretto al ritiro tre atleti, tra cui Christophersen (Unibet Tietema Rockets) e Schiffer (BIKE AID).
Nella salita finale verso Kiran, lunga 9,1 e caratterizzata da una pendenza media del 9,7%, è entrata in azione la XDS-Astana, che ha impresso un ritmo severo riducendo rapidamente il gruppo di testa. A 6,2 km dall’arrivo è partito il primo attacco di Poels, seguito da Martinez. A questi si sono poi aggiunti Lopez e Van den Broek. La svolta definitiva è arrivata a 2,5 km dalla fine, quando Poels ha affondato l’attacco decisivo, facendo il vuoto.
Grazie al successo odierno e agli abbuoni Poels comanda ora la classifica generale con 23″ su Lopez, 28″ su Martinez e 39″ su Van den Broek. La corsa però è tutt’altro che chiusa: i distacchi contenuti promettono nuove battaglie nelle tappe a venire. Domani è prevista un’altra frazione mossa, che potrebbe però favorire i velocisti più resistenti: partenza ancora da Marmaris, arrivo fissato ad Aydın dopo 151 Km.
Mario Prato

Poels domina la salita di Kiran e vince la tappa regina del Giro di Turchia (www.antalyahurses.com)
BRENNAN, TAPPA E MAGLIA A FRIBURGO. IL TALENTINO BRITANNICO PROMETTE GRANDI COSE
Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) procede spedito nel suo percorso di crescita ottenendo la quarta vittoria stagionale nella seconda tappa del Giro di Romandia. In un finale complicato anticipa la volata e vince con autorità sul traguardo di Friburgo. Il britannico balza anche al comando della classifica generale
Dopo un cronoprologo che ha già dato interessanti indicazioni per il prosieguo della corsa, la prima tappa del Giro di Romandia 2025 potrà a sua volta mantenere alta l’attenzione tra i ciclisti che dovranno fare i conti con difficoltà altimetriche concentrate complessivamente nella parte centrale del percorso e che potrebbero rendere questa tappa davvero spumeggiante. Si parte da Münchenstein e si arriva a Friburgo dopo 194.3 km. I tre gpm ravvicinati di Mont-Crosin al km 92, Col des Pontins al km 102.2 e Chaumont al km 118.5 potrebbero come detto scatenare la battaglia in gruppo, specialmente tra gli scalatori che ieri hanno pagato dazio a cronometro. Sono da considerare anche i tre traguardi volanti che danno abbuoni di tempo e che chi vuole ambire ai primi posti della classifica generale prenderà in seria considerazione. Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) parte da Münchenstein in maglia gialla ma non è detto che il ciclista britannico la conservi al termine di questa tappa. La fuga di giornata si formava intorno al km 10 grazie all’azione di Amanuel Ghebreigzabhier (Team Lidl Trek), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Silvan Dillier (Team Alpecin Deceuninck), Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Gerben Kuypers (Team Intermarchè Wanty). Kuypers scollinava in prima posizione sul gpm di Grindel posto al km 28.2. Dopo 50 km il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 4 minuti. Dillier vinceva il primo traguardo volante di Sorvilier posto al km 67.2. Kuypers scollinava in prima posizione sul successivo gpm di Mont-Crosin posto al km 92. Zwiehoff era invece il primo a transitare sul gpm di Col de Pontins posto al km 102.2 e sul gpm di Chaumont posto al km 118.5. In testa alla corsa restavano Kuypers e Zwiehoff. Il belga si aggiudicava il secondo traguardo volante di Salavaux posto al km 155.3 ed anche il terzo traguardo volante di Burg posto al km 169.2. La fuga veniva ripresa a 24 km dall’arrivo. Era in particolare il Team INEOS Grenadiers a condurre l’andatura con il gruppo che si presentava sotto lo striscione dell’ultimo km a ranghi complessivamente compatti. Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) anticipava la volata partendo a circa 200 metri dalla linea del traguardo, non venendo più ripreso e potendo così vincere con autorità davanti ad Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) ed Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers). Completavano la top five Huub Hartz (Team Intermarchè Wanty) in quarta posizione e Clément Venturini (Team Arkéa B&B Hotels) in quinta posizione. Per Brennan, a 20 anni ancora da compiere, è la quarta vittoria stagionale tra i pro e dati alla mano si avvia ad avere un futuro davvero sfavillante anche se non ci azzardiamo con scomodi paragoni. In classifica generale Brennan è la nuova maglia gialla con 3 secondi di vantaggio su Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) ed Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). Domani è in programma la seconda tappa da La Grande Béroche a La Grande Béroche di 157km. Anche se la distanza è inferiore a quella della tappa di oggi, le difficoltà non mancano con la presenza di quattro gpm, l’ultimo dei quali, quello di Chaumont posto al km 109.3, davvero impegnativo visto che in poco più di 3 km di salita i ciclisti dovranno fare i conti con pendenze quasi sempre in doppia cifra. Dallo scollinamento mancheranno quasi 50 km all’arrivo e ci sono buone probabilità che la classifica generale venga ulteriormente scremata.
Antonio Scarfone

Matthew Brennan vince a Friburgo (foto: Getty Images)
GONOV BRUCIA LONARDI ALLO SPRINT E CONQUISTA LA VITTORIA A MARMARIS. DEL GROSSO ANCORA LEADER
Colpo a sorpresa di Lev Gonov nella terza tappa del Giro di Turchia 2025. Il 25enne russo della XDS Astana ha vinto sul traguardo di Marmaris al termine di una giornata impegnativa, beffando Giovanni Lonardi negli ultimi 50 metri di una volata a ranghi compatti. Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets) e Tibor Del Grosso (Alpecin-Deceuninck) completano il podio, con quest’ultimo che conserva la maglia di leader della classifica generale.
Partenza da Fethiye e arrivo a Marmaris dopo 176 km e 2.388 metri di dislivello: la terza frazione presentava un profilo altimetricamente variegato, con quattro salite totali, tra cui due GPM di terza categoria negli ultimi 60 chilometri. Un terreno difficile per i velocisti puri, ma non abbastanza selettivo da impedire un arrivo in volata.
La fuga del giorno ha preso vita al chilometro 30 e ha visto protagonisti sette corridori: Vadim Pronskiy (Terengganu Cycling Team), Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski), Willie Smit (China Glory – Mentech Continental Cycling Team, di nuovo all’attacco dopo la seconda tappa), Even Yemane (Istanbul Büyükșehir Belediye Spor Türkiye), Burak Abay (Konya Büyükşehir Belediye Spor), Doğukan Arikan (Spor Toto Cycling Team) e Mustafa Tekin (Spor Toto Cycling Team). Il vantaggio massimo di tre minuti è stato progressivamente ridotto dal lavoro dellìAlpecin-Deceuninck e della Flanders-Baloise, con il gruppo che ha neutralizzato i battistrada a circa 50 km dal traguardo.
Dopo la ricompattazione, diversi tentativi di attacco si sono susseguiti senza successo. Hanno provato ad allungare anche Jonas Geens (Team Flanders – Baloise) e Victor Vaneeckhoutte (Lotto), ma sono stati tenuti sotto controllo da un gruppo che non ha mai smesso di vigilare. Il russo Leo Gonov (XDS Astana Team), il corridore che diversi minuti più tardi vincerà la tappa, ha tentato un’accelerazione sull’ultima salita, ma è stato ripreso insieme a Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets), autore di un forcing interessante in discesa.
Nel tratto conclusivo si è formato un gruppo allungato ma compatto, con i treni lanciati per lo sprint. La Polti-VisitMalta ha lavorato per Giovanni Lonardi, che ha preso la testa a 200 metri dall’arrivo, ma il russo Gonov – ottimamente pilotato da Nicolas Vinokurov – ha trovato lo spunto vincente negli ultimi metri. Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets) e Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck) hanno rimontato nel finale, ma senza riuscire a superare Gonov, che si è così aggiudicato la sua seconda vittoria in carriera e ha regalato il settimo successo stagionale alla XDS Astana.
A fine gara, Gonov ha commentato: “Ad essere onesti, non mi aspettavo di vincere oggi. Il mio ruolo era aiutare i leader della squadra, ma mi sentivo bene e ho deciso di attaccare sull’ultima salita per testare il gruppo. Quando mi hanno ripreso, ho recuperato in discesa, poi a un chilometro dall’arrivo ho trovato la ruota di Vinokurov: gli ho gridato di andare e lui mi ha lanciato perfettamente. Ho dato tutto e ha funzionato. È una sensazione incredibile.”
Grazie alla vittoria di tappa, Gonov sale al secondo posto in classifica, sempre guidata da Del Grosso. Giovanni Lonardi, quarto sul traguardo, si consola con il primato nella classifica a punti. Tra i migliori di giornata anche Giovanni Carboni (8°) e Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk, 10°).
Domani si correrà la tappa regina che, dopo la partenza da Marmaris prevede l’arrivo a Kıran al termine di una salita di 9 Km al 9.7% che non sfigurerebbe nel percorso di Giro e Tour e che sarà preceduta da un colle di 1a categoria di 9.2 Km al 6.7%
Mario Prato

Il momento nel quale la ruota della bici di Leo Gonov taglia per prima il traguardo di Marmaris (Eurosport)
A WATSON IL CRONOPROLOGO DI SAINT-IMIER E LA PRIMA MAGLIA GIALLA DEL GIRO DI ROMANDIA 2025
Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) vince a sorpresa il cronoprologo di Saint-Imier, facendo meglio dei favoriti della vigilia, su tutti e Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Il britannico è la prima maglia gialla
Il Giro di Romandia 2025 inizia con un cronoprologo di 3 km e 440 metri con partenza e arrivo a Saint-Imier. Il percorso è complessivamente pianeggiante ma in alcuni tratti la strada è stretta e sono presenti diverse curve che potrebbero rallentare la marcia dei ciclisti. Sarà una sorta di riscaldamento per le tappe vere e proprie in cui si segnalano la penultima, con l’impegnativo arrivo in salita di Thyon 2000 e l’ultima, una cronometro di 17 km tra le strade di Ginevra. A vincere il cronoprologo è stato Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) con il tempo di 4 minuti e 33 secondi. Seconso, per una questione di decimi, è invece Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). In terza posizione Ivan Romeo (Team Movistar) a 3 secondi di ritardo da Watson. Chiudono la top five Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale) in quarta posizione e Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling), entrambi a 3 secondi di ritardo da Watson. Un po’ di delusione per i favoriti della vigilia e soprattutto della vittoria finale Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Joao Almeida (UAE Team Emirates) che non vanno oltre l’ottava e l’undicesima posizione a 4 e 5 secondi di ritardo da Watson. Watson raccoglie la prima vittoria stagionale ed è la prima maglia gialla davati ad Oliveira ed a Romeo. Domani è in programma la prima tappa da Münchenstein a Friburgo di 194.3 km caratterizzata da tre gpm ravvicinati nella parte centrale della tappa – Mont-Crosin al km 91.9, Col des Pontins al km 103 e Chaumont al km 118.5 – ma con gli ultimi 60 km complessivamente pianeggianti nei quali i velocisti potranno giocarsi la vittoria, a meno che riescano a superare indenni i gpm citati.
Antonio Scarfone

Samuel Watson vince il cronoprologo di Saint-Imier (foto: Getty Images)
DEL GROSSO RIMONTA E TRIONFA A KALKAN. LONARDI 2°, CARBONI 9°
Ancora una vittoria per la Alpecin-Deceuninck al Presidential Cycling Tour of Türkiye 2025. Dopo Dehairs nella tappa inaugurale, è il giovane talento Tibor Del Grosso a imporsi nella seconda frazione con arrivo a Kalkan, centrando il suo primo successo tra i professionisti. L’olandese ha superato in rimonta un ottimo Giovanni Lonardi, mentre Giovanni Carboni chiude nella top ten.
Tibor Del Grosso conquista la sua prima vittoria da professionista nella seconda tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye 2025, da Kemer a Kalkan per 167 Km. Il campione del mondo Under 23 di ciclocross, al suo primo anno tra i pro’ con la Alpecin-Deceuninck, sfodera tutta la sua potenza sulla rampa finale e beffa allo sprint Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), che aveva accarezzato il successo fino a pochi metri dal traguardo. Terzo posto per il belga Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets), mentre Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets) chiude nono.
La frazione è stata caratterizzata da un profilo più movimentato rispetto alla prima giornata, con due Gran Premi della Montagna: il primo, di terza categoria, affrontato dopo circa 20 chilometri, e il secondo, più impegnativo (10,3 km al 5%), a 50 km dall’arrivo. Subito dopo il via si forma la fuga di giornata con Mateusz Gajdulewicz (Mazowsze Serce Polski), Vinzent Dorn e Antoine Berlin (Bike Aid), Willie Smit (China Glory) e Ahmet Örken (Spor Toto), ripresi a 50 km dal traguardo grazie al forcing della Unibet Tietema Rockets, che ha scremato il gruppo eliminando diversi velocisti puri come Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) ed Elia Viviani (Lotto).
Nel finale il tentativo di Mario Aparicio (Burgos Burpellet BH) a 4 km dall’arrivo viene annullato sotto lo striscione l’ultimo chilometro. In volata Lonardi parte deciso e sembra poter reggere, ma viene saltato da uno scatenato Del Grosso negli ultimi 50 metri. La vittoria permette al giovane olandese, classe 2003, di indossare anche la maglia di leader della classifica generale, mantenendo il simbolo del primato in casa Alpecin-Deceuninck dopo il successo di Simon Dehairs nella prima tappa, oggi piazzatosi ultimo a pochi secondi dal tempo massimo.
Nella classifica a punti guida ora Jon Aberasturi (Euskaltel-Euskadi), grazie a due quarti posti consecutivi. Domani il Giro di Turchia propone una terza tappa insidiosa, da Fethiye a Marmaris per 163 km con un nuovo arrivo adatto agli scattisti: decisivo sarà lo strappo di 3,1 km al 6,6% che terminerà a 8 chilometri dal traguardo.
Mario Prato

Tibor Del Grosso vince la seconda tappa del Giro di Turchia (www.mygazete.com)
SIMON DEHAIRS VINCE LA PRIMA TAPPA DEL GIRO DI TURCHIA, MALUCELLI SECONDO
Una lotta incerta fino all’ultimo metro ha caratterizzato la prima tappa del 60° Presidential Cycling Tour of Turkiye. Con una prestazione impeccabile il giovane belga Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck) ha conquistato la vittoria precedendo Matteo Malucelli (XDS Astana Team) in uno sprint serrato. La giornata ha visto anche ottimi piazzamenti italiani, con quattro azzurri nella top 10.
La prima tappa del Presidential Cycling Tour of Turkiye, corsa che si svolge ogni anno tra scenari mozzafiato, ha regalato emozioni sin dai primi chilometri. I 132 chilometri che separavano il via dall’arrivo hanno visto una fuga a otto, composta dall’italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), da Aiman Zariff (Terengganu), da Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski), da Willie Smit (China Glory), da Vinzent Dorn (Bike Aid), da Arda Tekirdag (Istanbul Belediye Spor), da Ahmet Orken (Spor Toto) e da Yunus Yilmaz (Konya Buyuksehir). La fuga ha tenuto viva la gara, ma il gruppo principale, spinto dall’intensa attività di squadre come Picnic PostNL e Lotto, non ha mai perso il contatto.
A 20 chilometri dall’arrivo Dorn e Ridolfo, hanno tentato una sortita solitaria, ma il gruppo ha reagito prontamente riprendendoli poco dopo. Questo ha portato il plotone a lanciarsi verso un finale incandescente, reso ancora più incerto da una caduta avvenuta negli ultimi 1000 metri che ha ridotto il lotto dei pretendenti p alla vittoria.
Sul traguardo di Adalia in una volata da brividi è stato Simon Dehairs (Alpecin – Deceuninck) a prevalere, conquistando la sua prima vittoria professionistica. Il belga di 23 anni, che ha chiuso con una velocità straordinaria, ha mostrato il suo valore, ma non ha dimentica il lavoro di squadra che lo ha portato al successo: «Avere Jonas Rickaert come apripista ha sicuramente fatto la differenza. Lui e Tibor Del Grosso hanno fatto un lavoro perfetto per mantenermi in testa. Lavorare con loro è stato decisivo. Sono molto felice di questa vittoria, la mia prima da professionista, e spero di poter fare bene anche nelle prossime tappe», ha aggiunto il belga.
Alle spalle di Dehairs, Matteo Malucelli (XDS Astana Team) ha sfiorato il successo dopo aver lottato fino all’ultimo: «Ho provato a seguire la sua ruota e a superarlo negli ultimi metri, ma il loro treno è stato davvero impeccabile». Il terzo gradino del podio è andato a Jules Hesters (Team Flanders – Baloise), che ha evidenziato la solidità della sua preparazione e il supporto della squadra: «Siamo rimasti in testa per tutta la tappa, facendo un lavoro perfetto. Il risultato finale è merito della squadra, e sono felice di questo inizio di stagione»,
Anche l’Italia ha avuto la sua rappresentanza nella top ten perchè, oltre a Malucelli, anche Davide Persico (Wagner Bazin WB), Jakub Mareczko (Mazowsze Serce Polski) e Andrea Peron (Team Novo Nordisk) sono giunti a ridosso dei primi – piazzandosi rispettivamente al settimo posto, al nono e al decimo posto -dimostrando così la competitività del ciclismo azzurro anche in una gara internazionale di questa portata. Per un soffio, invece, è rimasto fuori dalla TopTen Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), dodicesimo.
Oggi il Giro di Turchia proseguirà con la seconda tappa, decisamente più movimentata rispetto alla pianeggiante frazione d’apertura perchè lungo i 167 Km che si dovranno percorrere tra Kemer e Kalkan si andranno a superare due colli di 2a categoria, mentre l’arrivo sarà posto al termine di uno strappo di 800 metri al 5.3% di pendenza media.
Mario Prato

E' stato necessario il fotofinish per decretare il vincitore della prima tappa del Giro di Turchia (Eurosport)
POGACAR TRIS ALLA DOYENNE, EMOZIONANTE LA BATTAGLIA PER IL PODIO
aprile 27, 2025 by Redazione
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Tadej Pogacar conferma i pronostici che lo davano per favorito e, come da copione, stacca tutti sulla Redoute senza neppure alzarsi su pedali e, chilometro dopo chilometro, incrementa il vantaggio sugli inseguitori. Ottimo secondo posto Ciccone, giornata no per Evenepoel.
Oramai commentare le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) significa sostanzialmente fare un copia incolla delle vittorie degli anni passati. Il campione del mondo attacca sempre nei punti iconici delle classiche. Per la terza volta, la vittoria alla Doyenne per il fuoriclasse sloveno è arrivata con un attacco sulla storica salita della Redoute. Per diversi anni gli attacchi decisivi sono stati portati sulla Roche-aux-Faucons, in quanto la Redoute era considerata troppo lontana dal traguardo. Pogacar, invece, ha dimostrato in diverse occasioni di scegliere il passaggio più duro delle corse per provare a fare la differenza, indipendentemente dalla collocazione nella corsa. Alla Strade Bianche ha sempre scelto il tratto sterrato di Monte Sante Marie, anche quando la modifica del percorso ha portato ad affrontarlo a 80 chilometri dall’arrivo; nell’ultima edizione della Parigi Roubaix si è mosso nel tratto in pavé della foresta di Aremberg, cosa che non accadeva da decenni. Da quando è apparso l’attuale iridato nel panorama ciclistico, la Redoute ha ripreso il suo ruolo da protagonista nella Doyenne.
In un quadro del genere diventa quasi inutile narrare l’attacco di Pogacar, che è stato una semplice accelerazione senza neppure alzarsi sui pedali. L’attacco non è tuttavia la chiave di volta delle vittorie di Pogacar, in quanto l’aspetto determinante sta nel motore straordinario di questo campione. Il tre volte vincitore di questa corsa ha scollinato la Redoute con soli 10 secondi sui più immediati inseguitori, vantaggio normale per una salita di quel chilometraggio; il vantaggio superiore al minuto è stato costruito negli oltre trenta chilometri che separano la cima della Redoute dal traguardo di Liegi. Chilometro dopo chilometro, il vantaggio di Pogacar ha continuato a lievitare, segno che l’iridato, anche quando rimane da solo, va semplicemente più forte degli altri, anche se a inseguire sono diversi uomini.
A questo punto pare forse più interessante narrare la lotta per le posizioni di rincalzo, che è comunque iniziata sulla Redoute ma non era già scritta.
Innanzitutto va considerato che neppure quest’anno è andato in scena l’atteso duello tra Pogacar e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), già saltato più volte, stavolta non per infortunio bensì per via della giornata no nella quale è incappato il campione belga che, sin da prima di attaccare la Redoute, si manteneva in una posizione molto arretrata e alla fine è giunto al traguardo con oltre tre minuti di ritardo.
La corsa è stata animata dalla fuga di Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite e Valentin Retailleau (TotalEnergies), Ceriel Desal e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali si sono aggiunti poco dopo Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Johan Meens (Wagner Bazin WB). Non è, invece, riuscito il tentativo di contrattacco di Bob Jungels (Ineos Grenadiers) e del compagno di squadra Tobias Foss, che restano a lungo alla scoperto senza riuscire a raggiungere i battistrada.
La fuga viene ripresa già a 60 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si lancia a tutta velocità verso la Redoute. Dopo l’attacco di Pogacar si apre ufficialmente la battaglia per il podio. Il primo a partire è Giulio Ciccone (Lidl – Trek), al quale risponde Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) che si porta dietro anche Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) e Thibau Nys (Lidl-Trek). Su un successivo tentativo di rilancio di Alaphilippe si avvantaggiano Pidcock e Ben Healy (EF Education – EasyPost). Nei chilometri successivi, mentre Evenepoel tenta di organizzare un inseguimento, Ciccone e Alaphilippe rientrano su Pidcock ed Healy, i quali riescono a non farsi raggiungere da un ulteriore drappello di contrattaccanti che verranno ripresi dal gruppo.
Sulla Roche-aux-Faucons, con il gruppo che si avvicina minacciosamente, Ciccone decide di ripartire a tutta e solo Healy riesce a rispondere all’abruzzese, mentre gli altri due contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, dal quale si stacca Evenepoel in grossa crisi.
Mentre Pocagar va a tagliare il traguardo indicando il cielo per dedicare la vittoria alla madre della fidanzata, scomparsa di recente, i due più immediati inseguitori di Pogacar riescono a conservare un vantaggio sufficiente sul gruppo in recupero per andarsi a giocare in volata il secondo gradino del podio. Ciccone è nettamente più veloce e regola senza problemi Healy, conquistando un ottimo secondo posto.
L’abruzzese ha interpretato ottimamente la gara, attaccando sia sulla Redoute, sia sulla Roche-aux-Faucons, dimostrando brillantezza e spirito battagliero ed è andato via insieme ad un uomo come Healy, che è una garanzia di combattività.
E’ certamente una buona notizia non solo vedere un italiano sul podio di una classica come la Liegi, ma anche vedere una battaglia in cui si sono distinti corridori che, anche se non riescono spesso ad eccellere, fanno però della voglia di dare battaglia la loro arma migliore.
Un ciclismo che premia questi uomini è certamente da apprezzare, perché la battaglia è il sale di questo sport e ciò che lo rende spettacolare e gli uomini combattivi sono anche i più amati dagli appassionati.
La stagione delle classiche di primavera si è così conclusa con un Tadej Pogacar che non ha mancato un podio nelle corse alle quali ha preso parte, vincendone diverse e gettando le premesse per un’altra stagione da sogno.
Agli appassionati non resta che aspettare l’inizio del Giro d’Italia, che il 9 maggio aprirà la stagione dei grandi giri. Chi proprio non riesce a stare senza corse, potrà seguire il Giro di Romandia dal 29 aprile al 4 maggio.
Benedetto Ciccarone

Il momento dell'attacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)
PRODHOMME VINCE A LIENZ, A STORER IL TOUR OF THE ALPS 2025
Nell’ultima tappa del ToTA 2025 la fuga di giornata premia la Decathlon AG2R La Mondiale Team, protagonista con la coppia Paul Seixas – Nicolas Prodhomme. Sull’ultimo impegnativo gpm di Stronach i due fanno il vuoto e si giocano la vittoria con Seixas che cede elegantemente la vittoria al compagno di squadra più anziano. Nella lotta per la classifica generale, Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) attacca al momento giusto avendo la meglio su Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) e vince la breve corsa italo-austriaca
Il Tour of the Alps 2025 giunge alla sua quinta ed ultima tappa – la Lienz – Lienz di 112.2 km – e può riservare ancora sorprese per quella che è diventata una delle corse a tappe più incerte del 2025. Le salite ripide ma non lunghissime ed il giusto mix di ciclisti più e meno giovani sono stati la ricetta vincente del successo e dell’apprezzamento di questa corsa. La quinta ed ultima tappa è probabilmente quella più insidiosa dal punto di vista altimetrico con la doppia scalata del Bannberg e la salita finale di Stronach che sembra essere stata presa e portata in Austria direttamente dai Paesi Baschi: la pendenza media di oltre il 12% in 3 km di salita la dice lunga sulla sua difficoltà. La fuga di giornata partiva prima del traguardo volante di Lavant e si componeva di quindici ciclisti ovvero Lennard Kamna (Team Lidl Trek), Fran Miholjevic e Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Matteo Vanhuffel (Team Picnic PostNL), Emil Herzog e Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Lukas Eriksson (Team Tudor Pro Cycling), Vicente Rojas e Manuele Tarozzi (Team VF Group Bardiani CSF Faizanè), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Daniel Geismayr (Team Vorarlberg). Eriksson si aggiudicava il traguardo volante di Lavant posto al km 19.5. La fuga iniziava la prima salita del Bannberg, valido anche come gpm, con 2 minuti e 45 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Pickering vinceva il gpm del Bannberg posto al km 40.1. Dopo la seconda scalata del Bannberg, non categorizzato come gpm, in testa alla corsa restavano Herzog, Zwiehoff, Bouwman, Prodhomme, Seixas, Fuglsang, Tarozzi e Bais. Nel frattempo un attacco solitario di Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) aveva consentito al ciclista australiano di evdere a sua volta dal gruppo maglia verde. Storer grazie all’aiuto del compagno di squadra Eriksson che si era rialzato dalla testa della corsa, si avvantaggiava km dopo km sul gruppo maglia verde. Seixas si aggiudicava il traguardo volante di Tristach posto al km 91.7. Gli otto battistrada iniziavano a scalare la salita di Stronach con 2 minuti di vantaggio sul gruppo Storer e con 3 minuti di vantaggio sul gruppo Arensman. Seixas e Prodhomme staccavano i compagni di fuga e si avviavano a giocarsi la vittoria di tappa. Seixas scollinava in prima posizione sul gpm di Stronach posto al km 102.8. Prodhomme vinceva con il permesso di Seixas ottenendo la prima vittoria stagionale mentre Herzog era terzo a 29 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Bouwman in quarta posizione e Bais in quinta posizione, entrambi a 1 minuto e 8 secondi di vantaggio da Prodhomme. Storer tagliava il traguardo in ottava posizione ad 1 minuto e 20 secondi di ritardo da Prodhomme ma soprattutto con quasi 2 minuti di vantaggio su Arensman, il che voleva dire che l’australiano scavalcava ampiamente l’olandese in classifica generale e vinceva meritatameente il Tour of the Alps 2025. Per quanto riguarda le altre classifiche Seixas vince quella a punti, Pickering quella dei gpm e Max Poole (Team Picnic PostNL) quella dei giovani mentre l’Israel Premier Tech vince la classifica a squadre. Molti dei protagonisti e non (leggasi Antonio Tiberi ritirato nella seconda tappa) del ToTA li ritroveremo adesso a maggio in un appassionante quanto incerto Giro d’Italia.
Antonio Scarfone

Prodhomme si impone sul traguardo di Lienz (foto Tim de Waele / Getty Images)
ARENSMAN, IMBOSCATA DA CAMPIONE AL TOTA 2025. ASSOLO VINCENTE A OBERTILLIACH E NUOVA MAGLIA VERDE
Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) vince la quarta tappa del ToTA 2025 dopo un attacco dalla lunga distanza che precede gli ultimi due gpm in territorio austriaco. L’olandese sfrutta le sue doti da passista per mettere nel sacco gli avversari e soprattutto Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), costretto a cedergli la maglia verde
Anche se Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) sembra ormai avviato a vincere il Tour of the Alps 2025, le insidie per il ciclista australiano possono sempre materializzarsi da un momento all’altro tra i monti e le valli alpine. Ne è un chiaro esempio la quarta tappa da Sillian ad Obertilliach, che inizia in Italia e si concluderà in Austria e dove la presenza di salite abbastanza ripide – dando uno sguardo all’altimetria ne contiamo ben sei, ma solo due di questa sono categorizzate come gpm – può far esplodere la tappa da un momento all’altro. Dopo la partenza da Sillian iniziavano scatti e controscatti che portavano alla formazione della fuga di giornata intorno al km 10. Erano in sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo maglia verde ovvero Lennart Jasch (Team Redbull BORA Hansgrohe), Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla), Kim Heiduk (Team INEOS Grenadiers), Geoffrey Bouchard (Decathlon AG2R La Mondiale), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) ed Emanuel Zangerle (Team Vorarlberg). Engelhardt vinceva il primo traguardo volante di Dobbiaco posto al km 16.2. Dopo 60 km la fuga, che stava per iniziare l’esigente salita del Passo di San Antonio, lunga 7.8 km e con una pendenza media dell’8%, manteneva il suo vantaggio sul gruppo maglia verde ad oltre 3 minuti. I primi due ciclisti a rialzarsi dalla fuga erano Bouchard e Zangerle. Il ciclista francese era addirittura costretto a mettere il piede a terra ed a ritirarsi. A 80 km dalla conclusione il vantaggio dei quattro ciclisti rimasti in testa alla corsa era sceso a 40 secondi. Il gruppo riprendeva i fuggitivi a 80 km dalla conclusione e iniziavano alcuni scatti da parte degli uomini di classifica. Tra i più attivi si segnalava Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) che provava l’azione solitaria in un tratto in discesa. All’inseguimento dell’olandese si portava un primo gruppetto con la maglia verde Michael Storer, Max Poole (Team Picnic PostNL), Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Derek Gee (Team Israel Premier Tech) ed Engelhardt, unico fuggitivo rimasto. Arensman iniziava la scalata del gpm di Anras Oberried con una cinquantina di secondi di vantaggio sulla coppia formata da Bouwman e Gee. Più dietro era segnalato un primo gruppo inseguitore con Poole e Zangerle mentre il gruppo maglia verde era segnalato a 3 minuti e 50 secondi di ritardo. Aresman scollinava in prima posizione mentre alle sue spalle la situazione continuava ad essere molto fluida con i big di classifica impegnati in gruppetti o da soli a rintuzzare l’attacco dell’olandese. Lo stesso Storer faceva da spola tra i più immediati inseguitori ed il drappello dei migliori. Arensman iniziava la salita di Kartitscher Sattel con una trentina di secondi di vantaggio su Gee e quasi 2 minuti di vantaggio su Storer. Il ciclista olandese scollinava in prima posizione sul secondo ed ultimo gpm di giornata posto al km 155.8 e si lanciava a tutta velocità nella breve discesa prima del tratto pianeggiante che conduceva al traguardo di Obertilliach. Sfruttando le sue doti da passista Arensman non aveva difficoltà a tagliare il traguardo tutto solo con 1 minuto e 16 secondi di vantaggio su Gee ed 1 minuto e 23 secondi di vantaggio su Storer. Chiudevano la top five Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quarta posizione e Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) in quinta posizione, entrambi con un ritardo di 3 minuti e 44 secondi da Arensman. Per il ciclista dell’INEOS Grenadiers, che indossa anche la maglia di leader della classifica generale, è la prima vittoria stagionale. Domani nell’ultima tappa dovrà gestire gli 11 secondi di vantaggio che ha su Storer. L’olandese e l’australiano sembrano essere coloro che si giocheranno la vittoria finale del ToTA 2025, ma le sorpreso potrebbero non finire; la quinta ed ultima tappa del ToTA 2025 lunga 112.2 km che si svolgerà interamente in territorio austriaco da Lienz a Lienz e che vede la doppia scalata del Bannberg – solo la prima delle quali valida come gpm – ed il durissimo gpm finale di Stronach, poco più di 3 km al 12.3% di pendenza media, promettono infatti altro spettacolo.
Antonio Scarfone

Thymen Arensman vince ad Obertilliach (foto: Getty Images)