HIRT RIVOLUZIONA IL TOUR OF OMAN. IL CECO VINCE SULLA GREEN MOUNTAIN E SI PRENDE LA MAGLIA ROSSA

febbraio 14, 2022 by Redazione  
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Jan Hirt (Team Intermarchè Wanty Gobert) cancella alcuni anni di anonimato vincendo la tappa regina del Tour of Oman 2022 e balzando al comando in classifica generale. La vittoria finale è ormai ad un passo per il ciclista ceco, mentre Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl), che ieri aveva vestito la maglia rossa, non riesce a domare le pendenze in doppia cifra del colosso dell’Oman e si fa mestamente da parte.

L’inizio di stagione 2022 ha registrato ieri, senza dubbio, la vittoria più netta, schiacciante ed autorevole delle corse fin qui disputate, che siano estrapolate da una tappa di un breve giro o da una prova in linea di un giorno. Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) è stato artefice di una stupenda cavalcata nella decina di km finali della quarta tappa del Tour of Oman 2022 ed il suo vantaggio sul resto degli avversari, adesso che è la nuova maglia rossa, lo pone in pole position per la vittoria finale della corsa mediorientale. Oggi la quinta tappa, con l’arrivo sulla classica Green Mountain, decreterà al 99% il vincitore finale e Masnada è ad un passo dalla sua prima affermazione stagionale. Si parte da Samail e si arriva ad Jabal Al Akhdhar (Green Mountain) dopo 150.5 km. LA fuga di giornata si formava dopo la partenza grazie all’azione di sei ciclisti: Luca Rastelli (Team Bardiani CSF), Laurenz Rex (Team Bingoal Pauwels), Antonio Angulo (Team Euskaltel Euskadi), Angel Fuentes (Team Burgos BH), Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk) e Nicolas Vinokourov (Team Astana Qazaqstan). Era inizialmente il Team Intermarchè Wanty Gobert a tenere sotto controllo la fuga, il cui vantaggio sul gruppo si manteneva costante intorno ai 2 minuti. Rex si aggiudicava il traguardo volante di Wadi Squt posto al km 88.5. Una decisa accelerazione da parte della Quick Step Alpha Vinyl faceva rientrare il gruppo sui fuggitivi ad una sessantina di km dall’arrivo. Nonostante una caduta senza conseguente, anche Mark Cavendish tirava in testa al gruppo per Masnada. Amaury Capiot (Team Arkea Samsic) transitava in prima posizione al secondo traguardo volante di Birkat Al Mouz, posto al km 139.5. Gli ultimi terribili 6 km della tappa erano sempre più vicini. Il gruppo affrontava la salita conclusiva ad un ritmo forsennato e si allungava immediatamente. Era il Team Intermarchè Wanty Gobert a fare il forcing nelle prime tornate della salita. Ai meno 3 gli uomini di classifica erano tutti presenti, in un drappello formato da una decina di ciclisti. A 2 km dalla conclusione attaccava Jan Hirt (Team Intermarchè Wanty Gobert), al quale cercava di rispondere soltanto Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team). Masnada saliva del suo passo cercando di contenere il ritardo dal ciclista ceco. Hirt andava a vincere in solitaria sul traguardo simbolo del Tour of Oman, rifilando 39 secondi a Kevin Vauquelin (Team Arkea Samsic) e 48 secondi ad Elie Gesbert (Team Arkea Samsic). Chiudevano la top five parziale Kevin Colleoni (Team BikeExchange – Jayco) e Rui Costa (UAE team Emirates), a 57 secondi di ritardo da Hirt. Masnada, soltanto undicesimo, accusava un ritardo di 1 minuto e 48 secondi da Hirt, che in questo modo indossava la maglia rossa. Il ciclista ceco ha ipotecato la vittoria finale, avendo 1 minuto di vantaggio su Masnada ed 1 minuto e 16 secondi di vantaggio su Rui Costa. Il ciclista ceco, la cui ultima vittoria di un certo rilievo è stata il Giro d’Austria nel 2016, torna così a far parlare di sé dopo alcune stagioni abbastanza deludenti. Domani è in programma la sesta ed ultima tappa da Al Mouj Muscat a Matrah Corniche, la passerella finale del Tour of Oman 2022 riservata ai velocisti. La presenza dei due semplici GPM di Al Hamriyah e di Al Jissah non intralceranno più di tanto una volata che metterà la parola fine alla breve corsa mediorientale che ha avuto oggi il colpo di scena con la rivoluzione di Hirt.

Giuseppe Scarfone

Jan Hirt vince sulla Green Mountain (foto: Ilario Biondi/SprintCyclingAgency©2022)<br />
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Jan Hirt vince sulla Green Mountain (foto: Getty Images)

ALEXANDER KRISTOFF SBARAGLIA TUTTI, SUA LA CLASICÁ DE ALMERÍA

febbraio 13, 2022 by Redazione  
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Alexander Kristoff conquista la Clásica de Almería 2022 giunta alla sua 35ma edizione. Il norvegese piazza subito il primo successo stagionale nella nuova formazione la Intermarché – Wanty – Gobert battendo allo sprint Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic) e Giacomo Nizzolo (Israel – Premier Tech).

Le ruote veloci sono chiamate a giocarsi la vittoria allo sprint sul traguardo di Roquetas de Mar dopo una corsa che offre, nei 18Km previsti, quattro GPM non impegnativi, l’ultimo di quarta categoria a 27 km dall’arrivo. Oggi per tanti ciclisti prima gara stagionale e primo test importante verso gli appuntamenti della prossima primavera. Pronti via e la fuga della prima ora si forma subito con tre uomini in avanscoperta, sono Lukas Postelberger (Bora – Hansgrohe), Gilles De Wilde (Sport Vlaanderen – Baloise) e Xabier Mikel Azparren (Euskatel – Euskadi), I tre hanno il benestare del gruppo tanto da avere un vantaggio massimo che sfiora i 4’. Nel gruppo non c’è, in questa fase di corsa, una squadra che si è presa l’onere di tirare con decisione tanto che il vantaggio va a decrescere soltanto nell’ascesa dei GPM per poi tornare a stabilizzarsi intorno ai 4’. Situazione di corsa congelata, i primi scossoni in testa al gruppo vengono dati dalla TotalEnergie che, non appena entrati nei 100 Km dalla conclusione, riducono il vantaggio dei tre in testa a 2’:40”. A 50 chilometri dalla conclusione restano i soli Pöstlberger e Azparren, De Wilde, staccatosi in precedenza è stato riassorbito dal gruppo. Nei 30 chilometri conclusivi, transitati al GPM il gruppo annulla la fuga grazie all’azione delle squadre interessate alla vittoria, tra le più attive da segnalare l’Arkéa – Samsic, l’Israel – Premier Tech e soprattutto la Intermarché – Wanty – Gobert. Quest’ultima sembra essere la più organizzata in vista dell’ultimo chilometro. E’ infatti un preziosissimo Andrea Pasqualon a pilotare in posizione di lancio Adrien Petit, ultimo uomo per Alexander Kristoff, fino all’ultima curva. Il norvegese, con la sua esperienza riesce a stare coperto in modo perfetto grazie ai suoi compagni di squadra, non resta quindi che finalizzare piazzando, negli ultimi 150 metri, una volata di forza che non dà scampo agli avversari. Deve accontentarsi della seconda posizione Nacer Bouhanni (l’Arkéa – Samsic ) bravo a sopravanzare Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) che qui lo scorso anno aveva vinto, arrivato in terza posizione. Bravo quindi il norvegese che si presenta vittorioso alla sua nuova formazione con i suoi 34 anni. Chiudono l’ordine di arrivo nelle dieci posizioni, quarto Stanislaw Aniolkowski (Bingoal Pauwels Sauces WB), quinto Sebastián Molano (UAE Emirates), poi Simone Consonni (Cofidis), Mawlijn Van den Berg (EF Education-EasyPost), Jules Hester (Vlaanderen), Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) e Max Kanter (Movistar).

Antonio Scarfone

Alexander Kristoff vince la Clasica de Almeria (foto: Tim de Waele/Getty Images)

Alexander Kristoff vince la Clasica de Almeria (foto: Tim de Waele/Getty Images)

SPIRA ANCORA IL VENTO COLOMBIANO IN PROVENZA, QUINTANA RIPETE IL SUCCESSO DEL 2020

febbraio 13, 2022 by Redazione  
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Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic) ha vinto con decisione la frazione regina del Tour of Provence conquistando anche la classifica generale. Mattias Skjelmose Jensen (Trek – Segafredo) si è piazzato al secondo posto di tappa e terzo in generale, mentre Matteo Jorgenson (Movistar Team) ha chiuso terzo oggi. Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team), oggi settimo, ha chiuso al secondo posto finale. Per Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) un’amara squalifica al termine di una buona prestazione in salita.

La tappa regina del Tour of Provence arrivava al termine di 4 giorni di gara ricchi di sorprese e sempre corsi ad alta velocità. Uno dei temi più interessanti della tappa era vedere come Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) potesse difendersi su un arrivo in salita vero, i principali rivali della vigilia erano Julian Alaphilippe a 2” e Ilan Van Wilder a 27” (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Pierre Latour (TotalEnergies) a 14” e Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic) a 32”. Altri possibili candidati alle prime posizioni della classifica generale erano i giovani Mattias Skjelmose Jensen (Trek – Segafredo) e Matteo Jorgenson (Movistar Team) entrambi a 25”, Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) a 16”, e Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) a 38”. La tappa di 166 chilometri con partenza da Manosque prevedeva un dislivello di 3200 metri con pochi tratti pianeggianti, le salite durante il percorso non erano particolarmente impegnative, ma il finale di Montagne de Lure con i suoi 13400 metri al 6.5% di pendenza media sicuramente permettevano agli scalatori di giocarsi le loro carte per la classifica generale, in particolare gli ultimi 5 chilometri erano i più difficili.

Il vincitore di ieri Bryan Coquard (Cofidis) non partiva questa mattina, stessa decisione presa dal compagno di squadra Axel Zingle, Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën Team) e Raphael Parisella (B&B Hotels – KTM).
Il primo attacco di giornata veniva portato da Luke Rowe (INEOS Grenadiers) e Alexis Gougeard (B&B Hotels – KTM) che ieri era resistito fino agli ultimissimi chilometri al ritorno del gruppo. Una quindicina di chilometri più tardi erano Jonathan Couanon (Nice Métropole Côte d’Azur), Romain Combaud (Team DSM) e Nicolas Debeaumarché (St Michel – Auber93). Questo quintetto riusciva ad accumulare un vantaggio massimo di otto minuti. Progressivamente nella seconda metà di corsa il gruppo recuperava terreno sulla fuga con un gruppo frazionato distante solo un minuto sotto al forcing della TotalEnergies. Proprio sulle prime rampe di salita era Combaud ad allungare in fuga con solo Debeaumarché a resistere con lui per circa 4 chilometri, mentre in salita era la Groupama – FDJ a prendere le operazioni dell’inseguimento. Le due formazioni francesi si alternavano fino ai -6 con poi la Quick-Step Alpha Vinyl Team ad occuparsi di chiudere sull’ultimo fuggitivo con 5 chilometri all’arrivo. A questo punto era il Team Arkéa Samsic ad accelerare con intensità mandando immediatamente in difficoltà il leader della generale Ganna. Giusto il tempo di una trainata di 200-300 metri che Nairo Quintana decideva di scatenare tutti i suoi cavalli partendo secco. Alaphilippe non riusciva ad attaccarsi immediatamente alla sua ruota andando a fare un grandissimo sforzo per riprendere lo scalatore colombiano. A quel punto il francese restava a ruota finché Quintana non compiva una seconda azione alla quale Alaphilippe non provava nemmeno a rispondere lasciando Nairo compiere una grande scalata che lo ha portato a trionfare con ampio margine su tutti gli inseguitori e conquistare la classifica finale. Alaphilippe in evidente difficoltà veniva poi ripreso e staccato da Iván Ramiro Sosa (Movistar Team) con 2.5 chilometri all’arrivo, venendo poi ripreso dopo un chilometro da Jorgenson, Skjelmose Jensen, Van Wilder e Amanuel Ghebreigzabhier (Trek – Segafredo). Tutti questi corridori lo riuscivano a precedere all’arrivo con Sosa un po’ in difficoltà nel finale, a tal punto da venire scavalcato da Skjelmose Jensen concludendo a 37” da Quintana insieme al terzo Jorgenson, Sosa era quindi a 39”, Van Wilder a 41”, Ghebreigzabhier a 46”, Alaphilippe a 47” e Latour a 50”. Un comunque ottimo Ganna riusciva a tagliare il traguardo a 1’22” riuscendo a difendere un bel piazzamento finale, prima però di ricevere la doccia fredda con una squalifica causata da un cambio irregolare della bici eseguito senza motivo in una zona non autorizzata.

La classifica generale ha visto quindi Quintana trionfare con 27” su Alaphilippe che è riuscito a difendere la sua posizione in partenza, mentre Skjelmose Jensen ha chiuso 3° a 34” con Battistella migliore degli italiani a 1’21”.

Carlo Toniatti.

Nairo Quintana festeggia il primo successo stagionale a Montagne du Lure. (Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

Nairo Quintana festeggia il primo successo stagionale a Montagne du Lure. (Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

MASNADA COMPONE UNA SINFONIA REALE A MASCATE. TAPPA E MAGLIA PER L’ITALIANO

febbraio 13, 2022 by Redazione  
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Nella quarta tappa del Tour of Oman 2022, Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) è protagonista di una progressione mostruosa nell’ultima decina di chilometri e si invola tutto solo verso il traguardo del’Opera Royal House di Mascate. L’italiano è ora primo in classifica generale con quasi un minuto di vantaggio sulla ex maglia rossa Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team)

Le cose hanno iniziato a farsi sul serio al Tour of Oman 2022. Dopo le prime due tappe favorevoli ai velocisti, ieri il primo vero scossone alla classifica generale è stato dato da Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team) che ha vinto la terza tappa prevalendo sulla salita finale di Al Quayyrat. Oggi il giovane danese riparte da Al Sifah in maglia rossa e cercherà di tenerla fino al traguardo posto di fronte all’Opera Royal House di Mascate. Nel finale la tappa presenta le tre ascese verso Bousher Al Amerat – categorizzate le prime due volte come GPM e la terza come traguardo volante – sulle quali gli uomini di classifica potrebbero darsi battaglia. Non è però da escludere un nuovo avvivo in volata, visto che dall’ultima ascesa di Bousher Al Amerat la strada è completamente pianeggiante fino all’arrivo. Dopo la partenza da Al SIfah si formava un drappello di tre ciclisti che provavano ad andare in fuga. Si trattava di Julen Irizar (Team Euskaltel Euskadi), Samuele Zoccarato (Team Bardiani CSF) e Michael Kurkle (Team Gazprom Rusvelo). Era inizialmente il Team Intermarchè Wanty Gobert a prendersi la responsabilità dell’inseguimento o almeno del controllo della fuga, anche perché la squadra belga aveva tre ciclisti nelle top ten della classifica generale. Il primo traguardo volante di Al Jissah posto al km 27 se lo aggiudicava Zoccarato, il quale si ripeteva quattro km più avanti transitando per primo sul GPM omonimo. I tre di testa venivano ripresi dal gruppo poco prima del successivo GPM di Wadi Al Kabir sul quale il gruppo restava compatto. Sul primo GPM di Bousher Al Amerat si formava un nuovo terzetto in testa che comprendeva ancora Zoccarato, al quale si erano uniti Mauro Schmid (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Jonas Hvideberg (Team DSM). Zoccarato scollinava per primo. Le cose cambiavano nella seconda scalata di Bousher Al Amerat, quando Zoccarato perdeva le ruote di Schmid che restava da solo in testa alla corsa e scollinava in prima posizione. Lo svizzero veniva raggiunto da Kevin Vauquelin (Team Arkea Samsic) ad una ventina di km dall’arrivo. Ai meno 10 Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) scioglieva le riserve e andava a prendere Vauquelin, nel frattempo rimasto da solo in testa. L’italiano non ci pensava due volte ed accelerava decisamente, andando a compiere una mezza impresa visto che il vantaggio sul gruppo, seppur molto rimaneggiato, aumentava km dopo km. Masnada andava a vincere così con ben 1 minuto e 7 secondi di vantaggio su Schmid, che regolava il gruppetto dei battuti davanti a Vauquelin. In quarta posizione giungeva Rui Costa (UAE Team Emirates), mentre chiudeva la top five Kevin Vermaeke (Team DSM). Masnada ottiene così la prima vittoria del 2022 e si porta anche al comando della classifica generale, potendo vantare un vantaggio di 55 secondi su Charmig e di 59 secondi su Jan Hirt (Team Intermarchè Wanty Gobert). Domani è in programma la quinta e penultima tappa del Tour of Oman. Sulla Green Mountain si deciderà il vincitore dell’edizione 2022. La durezza della salita è risaputa: sono quasi 6 km al 10.5% ma Masnada ha le qualità ed anche il vantaggio in classifica generale per tenere la prima posizione e vincere il Tour of Oman 2022.

Giuseppe Scarfone

Fausto Masnada vince a Mascate (foto: Getty Images)

Fausto Masnada vince a Mascate (foto: Getty Images)

TOUR OF PROVENCE, SPRINT VINCENTE DI COQUARD A MANOSQUE

febbraio 12, 2022 by Redazione  
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Bryan Coquard (Cofidis) ha vinto la seconda tappa del Tour of Provence sul breve strappo conclusivo battendo in maniera netta il campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e un sorprendente Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) che ha difeso la maglia di leader.

La seconda tappa del Tour of Provence presentava un percorso mosso di 181 chilometri da Arles a Manosque. Non era presente nessuna salita davvero impegnativa, ma il Col de l’Aire de Masco, salita di 6.5 chilometri al 4.8% ai -30, poteva creare un forcing in grado di mettere in difficoltà alcuni velocisti. Altro ostacolo potevano essere gli ultimi 1200 metri al 4.2% che non sembravano adattarsi in particolare alle doti di Elia Viviani (INEOS Grenadiers), mentre Arnaud Demare (Groupama – FDJ) e Bryan Coquard (Cofidis) potevano essere considerati i favoriti di giornata.

La prima notizia del giorno era la non partenza di Richard Carapaz (INEOS Grenadiers), testato positivamente al covid-19 prima della partenza, a differenza di altre squadre nelle ultime settimane la INEOS Grenadiers ha deciso di correre regolarmente la frazione.
La fuga di giornata veniva caratterizzata da un gruppetto di 5 corridori comprendente Alexis Gougeard (B&B Hotels – KTM), Evaldas Šiškevičius (Go Sport – Roubaix Lille Métropole), Tony Hurel (St Michel – Auber93), Kevin Besson (Nice Métropole Côte d’Azur) e Paul Ourselin (TotalEnergies). Questi atleti raggiungevano un vantaggio massimo di 5 minuti ai -80 che andava progressivamente a diminuire fino all’ultimo GPM di giornata di Col de l’Aire de Masco, quando il forcing davanti faceva in modo che in vetta alla salita passasse Ourselin con Gougeard con un vantaggio di 30” su Besson e ancora un minuto sul gruppo selezionato a meno di 50 unità, Elia Viviani (INEOS Grenadiers) era tra i pochi corridori importanti ad aver perso contatto. Nella fase conclusiva era la Cofidis a prendere le redini della corsa con decisione, mentre Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) perdeva contatto in discesa. Al termine della discesa Gougeard riusciva ad avvantaggiarsi in testa e provava a resistere dal ritorno del gruppo mantenendo 50” ai -10. Erano poi Quick-Step Alpha Vinyl Team e Trek – Segafredo ad aumentare il ritmo dell’inseguimento con l’AG2R negli ultimi 5500 metri a prendere con decisione il compito di tirare il plotone per chiudere gli ultimi 30”. Ilan Van Wilder (Quick-Step Alpha Vinyl Team) ai -2.5 tentava un attacco per sbaragliare le carte riuscendo a riprendere in poco tempo Gougeard, il gruppo riusciva però a restare compatto e Pierre-Luc Perichon (Cofidis) cercava di sfruttare un momento di calma ai -1500 metri per avvantaggiarsi, il compito di inseguirlo era spettato a Dries Devenyns (Quick-Step Alpha Vinyl Team) che terminava il suo lavoro a 350 metri dall’arrivo, non prima di aver chiuso l’attacco del francese. In quel momento era Pierre Latour (TotalEnergies) che provava a sfruttare un momento di indecisione partendo lunghissimo, lanciando però di fatto la volata a Coquard che abilissimo a prendergli la ruota era capace di fare una volata di potenza a tal punto che nessuno provava nemmeno a uscire dalla sua ruota. Per il corridore francese è il secondo sigillo stagionale battendo il suo connazionale Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e un sorprendente Filippo Ganna (INEOS Grenadiers). Grazie a questa volata Ganna è riuscito a difendere la maglia di leader per soli 2” su Alaphilippe.

Nella giornata conclusiva di domani ci sarà il gran finale sulla Montagne de Lure al termine di una tappa di 166 chilometri da Manosque con un percorso mosso fino agli ultimi 13.4 km completamente in salita con una pendenza media del 6.5% e le pendenze più importanti negli ultimi 5 chilometri. A questo punto potremmo assistere alla sorpresa di Ganna tentare per la prima volta in carriera di vincere una corsa a tappe con Alaphilippe, Van Wilder, Latour e Quintana come principali favoriti per quello che hanno dimostrato in questi giorni di corsa.

Carlo Toniatti.

Lesultanza di Bryan Coquard scortato da i due campioni del mondo in carica. (Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

L'esultanza di Bryan Coquard scortato da i due campioni del mondo in carica. (Foto Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

VUELTA A MURCIA, COLPO DI COVI

febbraio 12, 2022 by Redazione  
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Alessandro Covi vince la Vuelta a Murcia 2022. Secondo il compagno Matteo Trentin, Matis Louvel chiude il podio

Corsa storicamente avvincente la classica “Costa Calida”, giunta quest’anno alla 42esima edizione. La fuga buona evade dopo circa 30 km ed è composta dal duo basco Asier Etxeberria e Xabier Azparren (Euskaltel-Euskadi). Il gruppo lascia fare, mandando i fuggitivi a 4 minuti di vantaggio. Sulla salita del Collado Bermejo però il ritmo davanti cala e da dietro si susseguono alcuni attacchi che contribuiscono ad avvicinare notevolmente il grosso del gruppo ai battistrada, che vengono poi ripresi nel tratto di falsopiano seguente lo scollinamento. A questo punto ci provano in quattro: Brandon Mcnulty (UAE Team Emirates), Nils Politt (BORA-Hansgrohe), Kobe Goossens (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) e Warren Barguil (Team Arkéa-Samsic). Questi procedono spediti e si avvicinano alla salita de l’Alto de Cedadero con 1′ di margine sul plotone. A provarci dal gruppo è un Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan) in gran forma quest’oggi, riuscendo quasi a raggiungere l’ultimo rimasto del drappello al comando sfaldatosi in questa fase, lo statunitense McNulty. I crampi però ne bloccano i sogni di gloria proprio sul più bello, lasciando l’esito finale nei pedali del portacolori UAE Emirates al comando e del gruppetto inseguitore, che riesce nell’arduo tentativo di ricongiungimento ai -5.
La formazione emiratina però ha più assi nella manica oggi, e lancia in testa la coppia Matteo Trentin e Alessandro Covi: il primo citato è bravo a trainare e lanciare il secondo che può così giungere sul traguardo alzando le braccia al cielo. Non solo lavoro di gregariato per l’azzurro però, che riesce anche a tenere la seconda piazza sul rientro di Matis Louvel (Arkea – Samsic).

Lorenzo Alessandri

Alessandro Covi esulta davanti al compagno di squadra Trentin. Photo Credit: Tim de Waele/Getty Images

Alessandro Covi esulta davanti al compagno di squadra Trentin. Photo Credit: Tim de Waele/Getty Images

C’E’ DEL CHARMIG A QURAYYAT. IL DANESE VINCE LA TERZA TAPPA E BALZA AL COMANDO DELLA CLASSIFICA GENERALE

febbraio 12, 2022 by Redazione  
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L’arrivo in salita della terza tappa del Tour of Oman è una rampa insidiosa con punte superiori al 10%. Anton Charmig (Uno-X Pro Cycling Team) sfrutta le sue doti di finisseur ed ottiene la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Il giovane danese balza al comando della classifica generale e già domani dovrà difendersi da eventuali attacchi nella quarta tappa con diverse insidie altimetriche nel finale.

La terza tappa del Tour of Oman è la più lunga dell’edizione 2022 con i suoi 180 km. Si parte da Sultan Qaboos University e si arriva a Qurayyat. Oggi i pretendenti alla vittoria finale dovranno necessariamente uscire allo scoperto e uomini come Rui Costa (UAE Team Emirates) o Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) si faranno vedere sul già citato arrivo che si inerpica per 2.8 km al 6.5%. In particolare il portoghese ha già rosicchiato qualcosa in classifica generale prendendosi un paio di abbuoni nei traguardi volanti. Dopo la partenza iniziavano immediatamente i tentativi di fuga. In sei riuscivano così ad evadere del gruppo: Kevin Van Melsen (Team Intermarchè Wanty Gobert), Samuele Zoccarato (Team Bardiani CSF), Louis Blouwe (Team Bingoal Pauwels), Peio Goikoetxea (Team Euskaltel Euskadi), Angel Fuentes (Team Burgos BH) ed Umberto Poli (Team Novo Nordisk). Sul primo GPM di Bousher Al Amerat posto al km 43era Goikoetxea a scollinare per primo. Lo spagnolo si ripeteva 13 km più tardi aggiudicandosi il traguardo volante di Al Amerat. Il gruppo inseguiva a 3 minuti di ritardo tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates. Poli si faceva riprendere dal gruppo a 60 km dall’arrivo. Goikoetxea vinceva anche il secondo sprint intermedio di Toll Gate posto al km 157.5. Il gruppo accelerava ulteriormente l’andatura a circa 20 km dall’arrivo e infine riprendeva la fuga a 12 km dall’arrivo. Il gruppo che si avvicinava a grandi passi verso la salita finale era formato da una cinquantina di unità. Nelle prime posizioni si facevano vedere gli uomini del Team Arkea Samsic. Gli scatti veri e propri iniziavano a poco più di 2 km dall’arrivo. Dal gruppo allungatissimo partiva con decisione Jan Hirt (Team Intermarchè Wanty Gobert) a circa 500 metri dall’arrivo ma Anton Charming (Uno – X Pro Cycling Team) restava sulla scia del ciclista ceco e lo superava nelle ultime decine di metri, andando a cogliere la sua prima vittoria stagionale dopo già essersi messo in evidenza al Saudi Tour. Terzo a 2 secondi si piazzava Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), mentre chiudevano la top five Fausto Masnada e Rui Costa, entrambi a 4 secondi di ritardo da Charmig. In classifica generale Charmig conduce ora su Hirt e Gesbert, rispettivamente a 4 ed a 8 secondi di ritardo dal danese. La classifica generale si allunga ma neanche tanto, visto che compresi in 17 secondi coesistono una decina di ciclisti. Domani è in programma la quarta tappa da Al Sifah all’Opera Royal House di Muscat. La tappa ha il suo clou nella seconda parte del percorso, quando si scaleranno i tre GPM di Al Jabal Street – anche se l’ultima delle tre ascese è categorizzata come traguardo volante – e sui quali si potrebbe decidere la vittoria parziale con vista sulla classifica generale, che potrebbe assestarsi ulteriormente.

Giuseppe Scarfone

Anthon Charmig vince al Al Qurayyat (foto: Getty Images)

Anthon Charmig vince al Al Qurayyat (foto: Getty Images)

LA PROVENZA È SEMPRE PIÙ AZZURRA, VIVIANI VINCE A LES SAINTES-MARIES-DE-LA-MER

febbraio 11, 2022 by Redazione  
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Il velocista italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers) ha trovato il primo successo stagionale in maglia INEOS vincendo in volata contro Sep Vanmarcke (Israel – Premier Tech) e Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team) al termine di una corsa decisa dal vento. I ventagli che hanno rotto la corsa nella fase centrale hanno escluso dalla contesa i principali avversari di Viviani che ha poi avuto vita facile nel finale. Il vincitore uscente Iván Ramiro Sosa (Movistar Team) ha dovuto alzare bandiera bianca perdendo dieci minuti a seguito dei ventagli. Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) ha mantenuto la leadership della corsa.

La prima frazione del Tour of Provence presentava un percorso pianeggiante da Istres a Les Saintes-Maries-de-la-Mer di 152 chilometri che sulla carta favoriva Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Arnaud Demare (Groupama – FDJ) e Bryan Coquard (Cofidis). Le previsioni meteo prevedevano però forte vento, il quale poteva provocare condizioni adatte ai ventagli.

La fuga si sviluppava subito nelle prime fasi di corsa con Pierre Rolland (B&B Hotels – KTM), Viktor Verschaeve (Lotto Soudal), Stephane Rossetto (St Michel – Auber93), Tom Mainguenaud (Go Sport – Roubaix Lille Métropole), Tristan Delacroix e Jean Goubert (Nice Métropole Côte d’Azur).
Il vantaggio massimo di questo sestetto raggiungeva i 3 minuti e 20 secondi con un gruppo che accelerava improvvisamente per sfruttare il forte vento della Provenza. Il primo ventaglio si andava a creare appena 40 chilometri dopo la partenza con Pierre Latour (TotalEnergies) sfortunato a forare poco prima, anche Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team) veniva segnalato tra gli atleti attardati. Questi atleti riuscivano però a rientrare in testa prima che si creasse un nuovo ventaglio ai -85, il quale veniva ulteriormente amplificato da una caduta avvenuta intorno alla quarantesima posizione del gruppo che permetteva quindi a un gruppo ridotto di avvantaggiarsi comprendente la maggior parte degli uomini più importanti con l’eccezione di Demare, Coquard, Philippe Gilbert (Lotto Soudal), Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team) e Ethan Hayter (INEOS-Grenadiers). Questo gruppo di 22 componenti andava a tale velocità da riuscire a chiudere sui fuggitivi nel giro di meno di dieci chilometri un distacco di 2’, andando così a creare un gruppo di testa di 28 atleti. Durante queste azioni venivano segnalati i ritiri di Patrick Bevin (Israel – Premier Tech) e Gorka Izagirre (Movistar Team). Il vantaggio andava a consolidarsi intorno agli 80 secondi, mentre i corridori passavano sotto l’arrivo all’interno del circuito finale dove Alaphilippe sprintava per prendere degli abbuoni, il fuoriclasse francese andava a vincere anche la seconda volata, mentre il gruppo inseguitore finiva oltre ai due minuti di ritardo, andando a sprofondare negli ultimi 20 chilometri. Ai -8 era Maciej Bodnar (TotalEnergies) a provare un attacco a sorpresa con Alaphilippe che tentava in solitaria di chiudere sul passista polacco, ma la INEOS-Grenadiers rispondeva prontamente chiudendo prima su Alaphilippe e quindi su Bodnar soltanto a 1400 metri dalla conclusione con Ganna scatenato che per chiudere mandava in crisi Richard Carapaz creando una frazione nel gruppo chiusa da Mads Wurtz Schmidt (Israel – Premier Tech). Era poi Luke Rowe (INEOS-Grenadiers) a occuparsi di tirare la volata fino agli ultimi 200 metri, quando Elia Viviani lanciava la sua volata battendo in maniera agevole Sep Vanmarcke (Israel – Premier Tech) e Alaphilippe. Ganna arrivava al traguardo con 3” di ritardo, mentre Carapaz doveva cedere 16”. Intorno ai 10 minuti di ritardo invece per tutti gli atleti rimasti coinvolti nel ventaglio al termine di una tappa corsa ad una velocità assurda.

Nonostante il buco accusato nel finale, Ganna mantiene la leadership in classifica per 4” su Alaphilippe, 10” su Latour, 12” su Battistella e 17” su Van Wilder. Gli altri corridori ancora in lista per la classifica generale sono principalmente Quintana a 28”, Paret-Peintre a 35” e Carapaz a 51”.

Nella frazione di domani di 181 chilometri da Arles a Manosque i corridori affronteranno alcune salite che potrebbero creare un minimo di movimento in gruppo, ma il Col de l’Aire del Masco, 6.5 chilometri al 4.8%, a 30 chilometri della conclusione non dovrebbe creare troppi problemi ai velocisti che potrebbero soffrire maggiormente il finale che tira nell’ultimo chilometro al 4%. Per la INEOS-Grenadiers ci saranno chance di raggiungere un altro successo con Viviani o Hayter nel caso fosse troppo complicato il finale.

Carlo Toniatti.

Successo di Elia Viviani nella prima tappa del Tour of Provence. (Foto Getty Images)

Successo di Elia Viviani nella prima tappa del Tour of Provence. (Foto Getty Images)

UN CAVENDISH DA INCORNICIARE A SUHAR CORNICHE. MARK SI PRENDE TAPPA E MAGLIA

febbraio 11, 2022 by Redazione  
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Mark Cavendish (Team Quick Step Alpha Vinyl) vince in volata la seconda tappa del Tour of Oman e balza al comando in classifica generale. Domani le cose iniziano a farsi sul serio con l’arrivo in salita di Qurayyat e la prevista entrata in scena degli uomini di classifica.

La seconda tappa del Tour of Oman 2022 è certamente la più facile dal punto di vista altimetrico non avendo neanche un GPM. La strada è totalmente piatta da Naseem Park a Surah Corniche ed i velocisti pregustano la seconda volata dopo quella della prima tappa vinta da Fernando Gaviria (UAE Team Emirates). Si corre da ovest ad est sulla costa del Mar Arabico ed il vento potrebbe incidere sull’andamento della tappa. Dopo la partenza ed una caduta senza conseguenze di Jan Dunnewind (Team Novo Nordisk), protagonista della fuga di ieri, iniziavano gli attacchi per portare via la fuga di giornata. In due riuscivano a evadere dal gruppo. Erano lo spagnolo Antonio Angulo (Team Euskaltel Euskadi) e l’irlandese Stephen Clancy (Team Novo Nordisk). La coppia in testa raggiungeva un vantaggio massimo di 3 minuti e 40 secondi. Angulo si aggiudicava il primo traguardo volante di Al Hadib posto al km 61. Tanto per cambiare era il Team Quick Step Alpha Vinyl a tirare il gruppo inseguitore. Cavendish voleva rifarsi dal secondo posto di ieri. A 45 km dall’arrivo il vantaggio della coppia di testa era sceso a 1 minuto e 40 secondi. Angulo vinceva il secondo traguardo volante di Saham posto al km 135.5 e poco dopo il gruppo riprendeva i fuggitivi. La volata questa volta premiava Mark Cavendish che aveva la meglio su Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) ed Amaury Capiot (Team Arkea Samsic). Soltanto quarto Gaviria, mentre chiudeva la top five Tom Devriendt (Team Intermarchè Wanty Gobert). Cavendish, alla prima vittoria stagionale, balza al comando in classifica generale davanti a Gaviria e Groves, distanti entrambi 9 secondi dal britannico. Domani è in programma la terza tappa dalla Sultan Qaboos University a Qurayyat. Con il percorso mosso, che presenta due GPM di cui l’ultimo in corrispondenza dell’arrivo, entreranno di scena gli uomini di classifica e la lotta potrebbe essere ancora tra Quick Step e UAE Team Emirates, visto che i loro capitani designati per la classifica generale, Fausto Masnada e Rui Costa, sembrano sulla carta quelli che hanno le possibilità maggiori per ambire alla vittoria finale.

Giuseppe Scarfone

Mark Cavendish vince a Suhar Corniche (foto: Getty Images)

Mark Cavendish vince a Suhar Corniche (foto: Getty Images)

TOUR OF PROVENCE, PROLOGO VINCENTE PER FILIPPO GANNA

febbraio 10, 2022 by Redazione  
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Il campione del mondo Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) ha vinto il prologo d’apertura del Tour of Provence con una performance dominante sul compagno di squadra Ethan Hayter e sullo svedese Tobias Ludvigsson (Groupama – FDJ), ottima prova anche per Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), quarto. Ganna ha quindi anche conquistato la prima maglia di leader della corsa.

La settima edizione del Tour of Provence presenta un percorso in linea con le precedenti edizioni aperto da un prologo e seguito da due frazioni adatte alle ruote veloci con un gran finale sulla impegnativa salita di Montagne de Lure.
La startlist della competizione presenta alcune star di livello internazionale quali Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Richard Carapaz, Elia Viviani, Filippo Ganna e Ethan Hayter (INEOS Grenadiers), Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic), Arnaud Démare (Groupama – FDJ), Philippe Gilbert (Lotto Soudal) e Sep Vanmarcke (Israel – Premier Tech). Altri corridori interessanti in gara sono Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team), Bryan Coquard (Cofidis), Samuele Battistella (Astana Qazaqstan Team), Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroen Team), Pierre Latour (TotalEnergies), Pierre Rolland (B&B Hotels – KTM) e il giovane Ilan Van Wilder (Quick-Step Alpha Vinyl Team).

Nella prima giornata di corsa andava quindi in scena il crono prologo di 7 chilometri nella cittadina di Berre-l’Étang con un percorso piatto dove il favorito numero uno era sicuramente Ganna, recentemente vincente all’Etoile de Bessèges – Tour du Gard, sempre in una prova a cronometro.
Il secondo partente di giornata era sicuramente uno dei nomi più interessanti, Patrick Bevin (Israel – Premier Tech) che arrivava al traguardo marcando il tempo di 8:24. Il suo tempo non resisteva molto, con l’arrivo di Battistella che abbassava il tempo a 8:19. L’atleta svedese Tobias Ludvigsson (Groupama – FDJ) era in grado di migliorare ulteriormente il tempo in 8:17, restando al comando fino quasi al termine della gara, quando Hayter riusciva a far fermare il cronometro in 8:16. Un tempo sicuramente importante, ma l’arrivo di Ganna faceva cambiare fortemente le carte in tavola con un mostruoso 8:04, seguito da Alaphilippe che faceva segnare il settimo posto a 17” dall’italiano che andava così a vincere il prologo. Tra gli uomini di classifica da segnalare i tempi di Latour (5° a 15”), Van Wilder (10° a 20”), Gorka Izagirre (36° a 30”), Quintana (37° a 31”), Carapaz (53° a 38”), Paret-Peintre (56° a 40”) e Sosa (94° a 1’04”).

Domani è prevista la prima frazione da Istres a Les Saintes-Maries-de-la-Mer di 152 chilometri pressoché totalmente pianeggianti, attenzione però al vento che è previsto essere molto forte (intorno ai 50km/h), nel finale un circuito su strade strette e spesso aperte che potrebbero favorire i ventagli, anche se spesso la direzione del vento potrebbe essere poco favorevole, non ci resta che attendere domani per scoprirlo, in caso di volata saranno Viviani, Demare e Coquard i favoriti.

Carlo Toniatti.

Filippo Ganna sfoggia la sua maglia con liride nel prologo vincente di oggi. (Foto RobertoBettini/SprintCyclingAgency)

Filippo Ganna sfoggia la sua maglia con l'iride nel prologo vincente di oggi. (Foto RobertoBettini/SprintCyclingAgency)

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