MARLEN REUSSER APRE IL GIRO D’ITALIA WOMEN CON UN ASSOLO ROSA NELLA CRONOMETRO DI BERGAMO
L’elvetica della Movistar domina la prova contro il tempo inaugurale, rifilando distacchi importanti alla Kopecky e alla Longo Borghini. Domani primo arrivo in salita ad Aprica.
Il Giro d’Italia Women 2025 si apre nel segno di Marlen Reusser. La campionessa svizzera, portacolori della Movistar, ha conquistato la prima tappa della Corsa Rosa, una cronometro individuale di 14,2 chilometri interamente disegnata sulle strade di Bergamo. La sua azione potente e fluida ha fatto la differenza lungo le vie cittadine, dove ha costruito un margine netto sulla concorrenza, guadagnando non solo il successo di giornata ma anche la Maglia Rosa che la incorona prima leader della classifica generale.
La Reusser ha completato il tracciato in 17’22”, viaggiando alla media impressionante di 49.059 km/h. Alle sue spalle si sono piazzate due tra le grandi favorite della vigilia, Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime), staccata di 12”, e la campionessa uscente Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ), che ha accusato un passivo di 16”. Più distanti tutte le altre: Anna Van der Breggen (Team SD Worx – Protime) ha un ritardo di 20”, Antonia Niedermaier (CANYON//SRAM zondacrypto) – che si consola con la Maglia Bianca – ha chiuso a 48”, mentre Juliette Labous (FDJ – SUEZ) e Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) sono arrivate rispettivamente a 51” e 58”.
La tappa che ha dato subito un’impronta chiara alla classifica generale, mettendo in risalto le atlete più solide nelle prove individuali e offrendo il primo vero confronto tra le pretendenti al trono finale. “Sono tanto felice di indossare la Maglia Rosa – ha dichiarato Reusser dopo l’arrivo – L’ho sognata tanto ed ora è mia. Anche se sarà difficile tenerla fino alla fine, il mio obiettivo è provarci. Ho bei ricordi in Italia, e sapere che il Giro terminerà a Imola, dove ho conquistato l’argento mondiale a cronometro nel 2020, mi dà ulteriore motivazione”.
Alle sue spalle la Kopecky incassa il decimo podio personale in carriera al Giro Women, mentre la Longo Borghini ha dimostrato di essere subito in condizione, limitando i danni e tenendo aperta la corsa verso la maglia rosa, soprattutto in vista delle tappe più dure. Tra le giovani, buono il debutto della Niedermaier, soddisfatta del suo risultato in una giornata calda e impegnativa: “Non era la mia cronometro migliore, ma è stato un buon modo per cominciare. Ora farò di tutto per tenere la Maglia Bianca”.
Domani il gruppo affronterà la seconda frazione, 92 chilometri da Clusone ad Aprica con un primo arrivo in salita che promette scintille. Il tratto conclusivo, in costante ascesa dopo il passaggio da Edolo e il muro di Santicolo, potrà già ridefinire le gerarchie tra le big. La Corsa Rosa è appena cominciata, ma le emozioni non si sono fatte attendere.
Mario Prato

Marlen Reusser in azione sulle strade di Bergamo (foto Luc Claessen / Getty Images)
A LILLA VINCE PHILIPSEN: LA PRIMA MAGLIA GIALLA E’ BELGA, VENTAGLI NEL FINALE
Un ventaglio aperto dalla Visma Lease a Bike a circa 17 km dall’arrivo di Lilla segna la prima tappa del Tour. A giocarsi la vittoria sono una quarantina di ciclisti con Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) che ha la meglio davanti a Binian Girmay (Team Intermarchè Wanty) e Søren Wærenskjold (Team Uno X Mobility). Il belga è la prima maglia gialla. Primo ritirato del Tour 2025 è Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers)
L’attesa è finita ed oggi inizia il Tour de France 2025 che appare sulla carta un discorso a due tra Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG), quest’ultimo favorito della vigilia e pronto ad inanellare la sua quarta Grande Boucle. La prima tappa inizia e finisce a Lilla dopo un giro in senso orario di 184.9 km in cui i tre semplici GPM della Côte de Notre-Dame-De-Lorette, del Mont Cassel e del Mont Noir non sembrano impensierire affatto i velocisti in gruppo. Le insidie maggiori possono arrivare invece dal vento, segnatalo in aumento nel pomeriggio, e dalla pioggia, che dovrebbe abbattersi su Lilla e dintorni nel finale di tappa. Resta il fatto che la prima tappa del Tour favorevole ai velocisti può riservare qualche spiacevole sorpresa – leggasi cadute – che comunque sarà per così dire eventualmente ‘attutita’ dalla neutralizzazione dei tempi in caso di incidenti a 5 invece che a 3 km dall’arrivo. Insomma se un velocista, e citiamo i tre più forti al Tour ovvero Tim Merlier (Team Soudal Quick Step), Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), vorrà indossare la prima maglia gialla del Tour 2025, se la dovrà guadagnare. La prima fuga del Tour 2025 si componeva di Mathis Le Berre (Team Arkéa B&B Hotels), Mattéo Vercher (Team Total Energies), Jonas Rutsch (Team Intermarchè Wanty), Benjamin Thomas (Team Cofidis) e Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale). All’inseguimento della fuga si mettevano Alpecin Deceuninck, Lidl Trek e Soudal Quick Step, le squadre che sulla carta hanno i velocisti più forti al Tour de France. Se ci sta la prima fuga non poteva non esserci la prima caduta del Tour 2025 che coinvolgeva apparentemente senza conseguenze Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) e Sean Flynn (Team Picnic PostNL). Poco dopo anche Thibau Nys (Team Lidl Trek) e Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) erano coinvolti in un’altra caduta, anche questa volta senza conseguenze. Thomas vinceva il GPM della Côte de Notre-Dame-De-Lorette posta al km 41.2. Il gruppo riprendeva i fuggitivi in vista del traguardo volante di La Motte-au-Bois, posto al km 87.5 e sul quale transitava in prima posizione Jonathan Milan (Team Lidl Trek). Purtroppo a 70 km dalla conclusione Ganna era costratto a mettere il piede a terra e a ritirarsi. Dopo il ciclista italiano anche Bissegger era costretto al ritiro. L’elevata velocità del gruppo lanciato verso la volata metteva in difficoltà alcuni ciclisti che si defilavano, tra i quali Nys, il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Simon Yates ed Edoardo Affini (Team Visma Lease a Bike), Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers) e Raul Garcia Pierna (Team Arkèa B&B Hotels). Una violenta accelerazione del Team Visma Lease a Bike con Vingegaard in prima fila provocava un ventaglio a 17 km dalla conclusione. In testa alla corsa si formava un drappello di una quarantina di ciclisti in cui il velocista più forte presente era sulla carta Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck). Tra gli uomini di classifica attardati si segnalavano Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG), Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), Florian Lipowitz e Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe). Nella volata ad avere la meglio era Philipsen davanti a Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty) e Søren Wærenskjold (Team UNO X Mobility). Chiudevano la top five Anthony Turgis (Team TotalEnergies) in quarta posizione e Matteo Trentin (Team Tudor Pro Cycling) in quinta. Il gruppo inseguitore regolato da Milan arrivava al traguardo con 41 secondi di ritardo. Philipsen è così la prima maglia rosa del Tour 2025 davanti a Girmay e Wærenskjold. Domani è in programma la seconda tappa da Lauwin-Planque a Boulogne-sur-Mer sulla distanza di 209.1 km. Seppur i velocisti non saranno completamente tagliati fuori dalla vittoria di tappa, gli ultimi esplosivi chilometri, caratterizzati dalla presenza della Côte de Saint Etienne au Mont e della Côte d’Outreau, praticamente due piccoli muri ma con pendenze che superano anche il 10%, metteranno a dura prova Merlier e company. Chissà, invece, che la bagarre non possa scatenarsi proprio tra gli uomini di classifica…
Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince la prima tappa del Tour 2025 (Getty Images)
CHI PUO’ BATTERE POGACAR? ANALISI DEI PRETENDENTI ALLA MAGLIA GIALLA 2025
Il Tour de France 2025 è alle porte e come ogni anno appassionati di ciclismo e addetti ai lavori si lanciano in previsioni più o meno azzardate sui protagonisti e sugli scenari che si potranno concretizzare nelle tre settimane di corsa. Ecco una carrellata sui nomi più caldi della corsa a tappe più attesa dell’anno che parte domani da Lilla
Sulla base dell’ultimo Tour e sulla prima parte della stagione 2024 Tadej Pogacar sarà ancora l’uomo da battere nonché il favorito numero uno. Il campione sloveno punta alla sua quarta Grande Boucle e può contare su una UAE Team Emirates XRT completamente al suo servizio e nella quale spicca anche il nome di João Almeida, quarto lo scorso anno e fresco vincitore del Giro di Svizzera. Il portoghese sarebbe capitano in qualsiasi squadra al mondo ma avendo al suo fianco Pogacar dovrà lavorare per lui. La squadra emiratina sulla carta è di gran lunga la più forte di questo Tour, visto che oltre a Pogacar e Almeida schiera altri pezzi da novanta come Jhonatan Narvaez, Pavel Sivakov, Adam Yates e Tim Wellens, quest’ultimo fresco vincitore dei campionati belgi su strada.
La Visma Lease a Bike sembra essere la squadra più attrezzata per contrastare l’UAE Team Emirates XRG. Jonas Vingegaarg ha vinto il Tour nel 2022 e nel 2023 ma dopo la grave caduta al Giro dei Paesi Baschi dello scorso anno ha dovuto riprendere il feeling con la strada. Il danese è comunque reduce da un secondo posto al Tour del 2024, anche se al recente Giro del Delfinato è sembrato avere qualcosa in meno di Pogacar. La squadra olandese punterà comunque su Vingegaard e gli affianca alcuni fedelissimi come Tiesj Benoot, Wout Van Aert e Sepp Kuss. In caso di débâcle del danese possono fare bella figura Matteo Jorgenson e Simon Yates, vincitore del Giro d’Italia 2025. Da segnalare nella rosa della Jumbo Visma anche Edoardo Affini, uno che quando c’è da tirare in testa non si risparmia di certo.
La Soudal Quick Step ha in Remco Evenepoel la sua punta di diamante, ma il ciclista belga quest’anno, a parte la vittoria nella Freccia del Brabante e in qualche prova a cronometro, non ha dato l’impressione di tenere le ruote dei migliori, specialmente in salita. Certo, le due cronometro di Caen e di Peyragudes gli faranno guadagnare terreno sugli avversari diretti, ma tra Pirenei, Mont Ventoux e Alpi il belga dovrebbe cedere alla distanza, anche perchè Mikel Landa, l’uomo più fidato, è convalescente dopo la caduta della prima tappa del Giro. Unici scalatori della squadra belga, che dovrà curare anche la classifica a punti con Tim Merlier, sembrano essere Ilan van Wilder e Valentin Paret-Peintre.
La Red Bull BORA Hansgrohe ha sulla carta un terzetto niente male da poter opporre a ciclisti più titolati per ambire alla vittoria del Tour. Aleksandr Vlasov è da un po’ di tempo in fase calante, ma chissà che l’aria del Tour non possa fargli bene, almeno nel ruolo di gregario. Primoz Roglic, dopo ave passato più tempo sull’asfalto che sui pedali al Giro 2025, prova a rimettersi in gioco per i massimi traguardi ma nella formazione tedesca è Florian Lipowitz il ciclista da tenere in massima considerazione per un un ruolo da protagonista. Il tedesco nel 2025 ha conquistato il secondo posto alla Parigi-Nizza, il quarto posto al Giro dei Paesi Baschi e il terzo posto al Giro del Delfinato e sulla base di questi risultati può davvero ambire ad un risultato di prestigio.
L’uomo classifica della INEOS Grenadiers dovrebbe essere Carlos Rodriguez, anche se finora il suo 2025 è stato piuttosto opaco. Thymen Arensman dopo un Giro d’Italia anonimo si metterà al servizio dello spagnolo.
La Francia non vince un Tour dall’edizione 1985 quando a Parigi salì sul podio Bernard Hinault. Se il tempo di Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cyclyng) sembra ormai finito e “LouLou” punterà alle vittorie di tappa, quest’anno le speranze di podio, ma più realisticamente di una top ten, sono sulle spalle di Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) e di Kévin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), quest’ultimo ottimo secondo al Giro di Svizzera. Il compagno di squadra Santiago Buitrago pumò subentrargli in seconda battuta.
Per Enric Mas (Team Movistar) vale lo stesso discorso fatto per Arensman. Quest’anno il suo miglior risultato è stato il secondo posto al Giro dei Paesi Baschi e comunque potrebbe essere sulla carta il miglior ciclista spagnolo al via del Tour.
La Lidl Trek sembra più concentrata sulle vittoria di più tappe, possibili con Thibau Nys e Jonathan Milan, con quest’ultimo che può addirittura vestire la prima maglia gialla. Le velleità di Matthias Skjelmose Jensen, recentemente frenato da alcuni problemi fisici, si scontreranno con la strada, giudice come sempre inappellabile del ciclismo.
Altri ciclisti che possono ambire alla top ten sono Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), Lennert van Eetvelt (Team Lotto), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale), Tobias Halland Johannessen (Team Uno X Mobility) e Oscar Onley (Team Picnic PostNL).
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar sfila sulle strade di Lilla in occasione della presentazione delle squadre (foto Reuters)
CONCA NON SEI SOLO. PANORAMICA DEI CAMPIONATI NAZIONALI DI CICLISMO SU STRADA
Conferme, sorprese e quant’altro ai campionati nazionali su strada 2025. Non solo Conca fa parlare di sé. Un corposo resoconto de il Ciclismo in attesa del Tour de France
Se in Italia ha destato scalpore la vittoria di Filippo Conca che si veste di tricolore pur gareggiando per una squadra amatoriale come lo Swatt Club, in giro per l’Europa non sono mancate le sorprese ma anche qualche conferma. Il nostro resoconto parte da ovest e termina a est. In Portogallo si corre da Ourem a Ourem per un totale di 174.5 km piuttosto vallonati. A vincere è Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG) davanti a Pedro Silva (Team Anicolor / Tien 21) e Diogo Gonçalves (Team FEIRENSE – BEECELER). In Spagna i numerosi saliscendi da Granada a Granada (oltre 191 km con 13 gpm categorizzati) fanno esplodere la corsa nel finale fino all’allungo decisivo di Iván Romeo (Team Movistar) che vince in solitaria su Fernando Barceló (Team Caja Rural – Seguros RGA) e Roger Adrià (Team Red bull BORA Hansgrohe), In Francia su un altrettanto esigente percorso in quel di Les Herbiers, per un totale di 214.5 km, Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale) vince una volata a tre davanti a Romain Grégoire (Team Groupama FDJ) e Kévin Vauquelin (Team Arkéa B&B Hotels). In Belgio Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG) sbaraglia la concorrenza nel circuito finale di Binche con un’azione solitaria che ricorda il miglior Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), il quale deve accontentarsi della seconda piazza a 38 secondi di ritardo da Wellens mentre Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) è terzo. In Olanda la volatona di Ede vede Danny van Poppel (Team Redbull BORA Hansgrohe) prevalere a sorpresa davanti ai favoriti Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) e Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla). In Lussemburgo invece il circuito di Mertzig da affrontare sette volte per un totale di 138.6 km vede la vittoria di Arthue Kluckers (Team Tudor Pro Cycling) davanti al compagno di squadra Luc Wirtgen mentre si piazza in terza posizione Alexandre Kess (Team Lotto Kern-Haus PSD Bank). Sul circuito tedesco di Linden, dove spiccava la salitella di Harzheckberg si impone Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) davanti a Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla) ed Anton Schiffer (Team BIKE AID). Ad Aberystwith, in Gran Gretagna, vittoria di Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) davanti a Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) ed Ethan Vernon (Team Israel Premier Tech). In Norvegia, a Hønefoss, è show dell’Uno X Mobility con addirittura undici ciclisti nei primi dodici classificati; a vincere è Andreas Leknessund davanti ai fratelli Anders Halland e Tobias Halland Johannessen. In Danimarca sul nervoso finale del circuito di Aalborg ha la meglio Søren Kragh Andersen (Team Lidl Trek) davanti a Mads Pedersen (Team Lidl Trek) e Casper Pedersen (Team Soudal Quick Step). A Fischingen, in Svizzera, Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) vince in una volata ristretta davanti a Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling) e Valentin Darbellay (Elite Fondations Cycling Team). A Dobczyce, in Polonia, Rafał Majka (UAE Team Emirates) torna alla vittoria dei Campionati Nazionali dopo nove anni, battendo Paweł Bernas (Team Mazowsze Serce Polski) e Mateusz Gajdulewicz (Team Mazowsze Serce Polski). In Slovacchia a Bánovce nad Bebravou assolo di Lukáš Kubis (Team Unibet Tietema Rockets) che vince nettamente davanti a Martin Svrček (Team Soudal Quick-Step) ed al diciannovenne Matthias Schwarzbacher (UAE Team Emirates Gen Z). Sullo stesso percorso si sono corsi anche i campionati cechi vinti da Mathias Vacek (Team Lidl Trek) davanti a Matyáš Kopecký (Team Novo Nordisk) ed a Tomáš Přida (Team Elkov – Kasper). In Slovenia, assenti Pogacar e Roglic, ad avere la meglio è stato il giovane Jakob Omrzel (Bahrain Victorious Development Team) su Jaka Marolt (Team Factor Racing) e Matevž Govekar (Team Bahrain – Victorious ). Nella vicina Croazia Nicolas Gojković (Pogi Team Gusto Ljubljana) vince davanti a Fran Miholjević (Team Bahrain – Victorious) e Roko Doljanin. In Austria Tim Wafler (Team Tirol KTM Cycling Team) beffa il più esperto Felix Großschartner (UAE Team Emirates – XRG) mentre terzo è Tobias Bayer (Team Alpecin Deceuninck).
Antonio Scarfone

Tim Wellens vince i Campionati Nazionali in Belgio (foto: Getty Images)
A GORIZIA FILIPPO CONCA E’ CAMPIONE ITALIANO SU STRADA UOMINI ELITE
Filippo Conca (Swatt Club) sorprende ciclisti più quotati nei Campionati Italiani di Ciclismo imponendosi in una volata ristretta a Gorizia davanti ad Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) e Thomas Pesenti (Team Soudal Quick Step). Delude l’Astana che non ha sfruttato la sua superiorità numerica
Il Campionato Italiano su Strada uomini elite vede protagonizta il Friuli Venezia Giulia con Triste sede di partenza e Gorizia sede d’arrivo. Sono quasi 230 i km da percorrere ed il tracciato è complessivamente pianeggiante fino all’entrata nel circuito finale di Gorizia, dopo un breve passaggio in territorio sloveno, che dovrà essere affrontato tre volte e dove spicca la salita di San Floriano del Collio, quasi 4 km al 5% di pendenza media ma con alcuni tratti che arrivano all’8%. Dopo la fuga iniziale di Manlio Moro (Team Movistar), Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta), Alessandro Iacchi (Team Solution Tech Vini Fantini), Lorenzo Ginestra e Francesco Carollo (Team Swatt Club), era soprattutto l’Astana a controllare la corsa forte della sua superiorità numerica LE prime scaramucce nel gruppo inseguitore iniziavano all’inizio del primo dei tre giri del circuito finale con Alberto Bettiol (Team XDS Astana) e Stefano Oldani (Team Cofidis) che allungavano ma che venivano ripresi poco prima della prima salita verso San Floriano del Collio. Era sulla seconda salita che le cose si definivano meglio con Zoccarato e Ginestra che restavano da soli in testa alla corsa. Alle loro spalle si segnalavano dodici inseguitori ovvero Davide Formolo (Team Movistar), Mattia Gaffuri e Filippo Conca (Swatt Club), Valerio Conti (Team Solution Tech-Vini Fantini), Alessandro Covi e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates-XRG), Nicola Conci (Team XDS Astana), Giovanni Aleotti (Team Red Bull-Bora-Hansgrohe), Thomas Pesenti (Team Soudal-QuickStep), Luca Cretti (Team MBH Bank Ballan Csb) e Marco Tizza (Team Wagner Wazin WB) Una volta ripresi i due fuggitivi, le sorti della corsa si decidevano sulla terza ed ultima scalata di San Floriano del Collio. Restavano in testa Covi, Aleotti, Pesenti, Conca. Era il ciclista dell’UAE Team XRG a scollinare in prima posizione con qualche secondo di vantaggio sugli immediati inseguitori. Il quintetto si ricompattava a circa 2 km dalla conclusione mentre da dietro Jonathan Milan (Team Lidl Trek) provava a rientrare insieme a Niccolò Buratti (Team Bahrain Victorious) ed a Filippo Baroncini (UAE Team Emirates). Ma era ormai troppo ardi perchè i cinque battistrada si giocavano in una volata ristretta il titolo tricolore. Era Conca a imporsi su Covi e Pesenti mentre chiudevano la top five Aleotti e Gaffuri. Tra lo stupore generale Conca, ciclista di una squadra dilettante, vinceva i Campionati Italiani di Ciclismo su Strada, rinverdendo i fasti del 2008, quando Filippo Simeoni, un altro mister nessuno, trionfò in quel di Bergamo davanti a Giovanni Visconti e Filippo Pozzato. Insomma, tutti aspettavamo faville da Filippo Ganna e invece un altro Filippo è balzato agli onori della cronaca.
Antonio Scarfone

Filippo Conca vince il campionato nazionale 2025 (Sprint Cycling Agency)
FILIPPO GANNA SIGILLA PER LA SESTA VOLTA IL TITOLO DI CAMPIONE ITALIANO A CRONOMETRO
Sul velocissimo tracciato friulano da Morsano al Tagliamento a San Vito al Tagliamento, Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) rispetta i pronostici della vigilia e vince con autorità il suo sesto titolo nazionale. Sul podio anche Filippo Baroncini (UAE Team Emirates) e Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step)
Sono 18 i ciclisti che si affrontano nei Campionati Italiani a Cronometro Uomini Elite. La partenza è da Morsano al Tagliamento e dopo un percorso di 28 km completamente pianeggiante si arriverà al traguardo di San Vito al Tagliamento. Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) parte con i favori del pronostico anche se negli ultimi tempi si è allenato maggiormente per il prossimo Tour de France dove ha intenzione di vincere almeno una tappa. Ma partire nelle cronometro di Caen e di Peyragudes con la maglia di campione italiano della specialità non sarebbe comunque male. Dietro Ganna si giocheranno il podio, o anche qualcosa di più, Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step) e Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), apparsi in ottima forma nelle ultime uscite. Da segnalare alla partenza anche Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), terzo classificato nella cronometro finale del Giro di Svizzera, e Matteo Sobrero (Team Red Bull BORA Hansgrohe), unico a interrompere il dominio di Ganna negli scorsi anni. E Ganna non delude le attese della vigilia facendo segnare all’arrivo 30 minuti e 36 secondi e vincendo con 47 secondi di vantaggio su Baroncini e 47 secondi di vantaggio su Cattaneo. Chiudono la top five Sobrero in quarta posizione e Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 35 ed a 1 minuto e 56 secondi di ritardo da Ganna. Per il ciclista piemontese è il sesto titolo italiano della specialità negli ultimi sette anni.
Antonio Scarfone

Filippo Ganna vince il Campionato Italiano a Cronometro (foto: Getty Images)
DIEGO ULISSI TRIONFA IN SOLITARIA AL GIRO DELL’APPENNINO, CHE RITROVA UN VINCITORE ITALIANO DOPO SEI ANNI
Diego Ulissi (Team XDS Astana) vince meritatamente l’86° edizione del Giro dell’Appennino scattando al momento giusto sull’ultima salita di Madonna della Guardia e gestendo le forze nel finale. Salgono sul podio Andrii Ponomar (Team Petrolike) secondo e Simone Velasco (Team XDS Astana) terzo
Il Giro dell’Appennino, una delle più longeve corse italiane di un giorno, giunge alla sua 86° edizione e conferma per sommi capi il percorso tra Piemonte e Liguria che lo ha da sempre caratterizzato. L’edizione 2025 è lunga 203.1 km contro i 198.5 di quella del 2024 ma restano i gpm del Passo della Castagnola, del Passo dei Giovi, della Crocetta d’Oreo, di Pietralavezzara e della Madonna della Guardia. Dallo scollinamento di quest’ultimo gpm mancheranno 25 km all’arrivo di Genova, divisi equamente tra discesa e pianura. La partenza è invece da Arquata Scrivia, da dove si proseguirà stabilimento Elah-Dufour di Novi Ligure. La vittoria italiana manca da ben sei anni, quando Mattia Cattaneo si aggiudicò l’edizione 2019 davanti a Fausto Masnada e Simone Ravanelli. Dopo di lui, la corsa ha visto la vittoria di un ciclista inglese (Ethan Hayter nel 2020), uno belga (Ben Hermans nel 2021), uno sudafricano (Louis Meintjes nel 2022) e due svizzeri (Marc Hirschi nel 2023 e Jan Christen nel 2024). Sono diciannove le squadre alla partenza di cui tre World Tour, quattro Professional e dodici Continental. L’UAE Team Emirates sarà il faro della corsa ed anche se non è presente Jan Christen, vincitore dello scorso anno, la formazione emiratina ha in Alessandro Covi e Pablo Torres due ottime alternative per essere protagonista. Anche l’Astana XDS schiera un’ottima squadra con Simone Velasco e Diego Ulissi a spartirsi il ruolo di capitano. La fuga di giornata vedeva protagonisti Davide De Cassan (Team Polti VisitMalta), Nate Pringle (Team Red Bull – BORA – Hansgrohe Rookies), Matteo Cettolin (Team General Store – Essegibi – F.Lli Curia), Christian Bagatin (Team MBH Bank Ballan CSB), Simone Lucca (Gragnano Sporting Club), Andrea Colnaghi (Team Karcag Cycling ÉPKAR Team), Ben Granger (Team Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Matthew Kingston (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente) e Leonardo Meccia (Team Technipes #inEmiliaRomagna). Dopo il passaggio sul Passo della Crocetta in fuga restavano in cinque ovvero De Cassan, Pringle, Bagatin, Granger e Kingston. A 60 km dalla conclusione, sotto la spimta del Team XSS Astana, il vantaggio dei cinque battistrada sul gruppo inseguitore era sceso a meno di 3 minuti. Sull’ultima salita di Madonna della Guardia Diego Ulissi (Team XDS Astana) evadeva dal gruppo inseguitore e con un’azione di grande classe e coraggio andava a riprendere la fuga. Il ciclista toscano aumentava la cadenza delle pedalate e restava da solo in testa alla corsa. Al suo inseguimento si portavano Louis Barrè (Team Intermarchè Wanty) e Matteo Fabbro (Team Solution Tech Vini Fantini). Ulissi dopo aver fatto la discesa a tutta, manteneva un vantaggio di quasi un minuto sui diretti inseguitori quando mancavano circa 15 km al termine. Ulissi manteneva la lucidità per non venire ripreso ed andava a vincere con 8 secondi di vantaggio su Andrii Ponomar (Team Petrolike) e 13 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Simone Velasco. Chiudevano la top five Alessandro Covi (UAE Team Emirates) in quarta posizione e Francesco Busatto (Team Intermarchè Wanty ) in quinta posizione. Per Ulissi è la prima vittoria stagionale e l’Italia dopo 6 anni torna a sorridere in una corsa il cui albo d’oro è quasi completamente azzurro.
Antonio Scarfone

Ulissi vince l'edizione 2025 del Giro dell'Appennino (www.ilsecoloxix.it)
FILIPPO BARONCINI, UN’IMPRESA BELGA DA UOMO COMPLETO
Il romagnolo della UAE Team Emirates XRG trionfa al Baloise Belgium Tour al termine di una corsa tirata e avvincente. Hayter secondo, Ganna competitivo fino alla fine, Merlier re delle volate
Al termine di cinque giorni di corsa, su un terreno classico quanto insidioso, il Giro del Belgio 2025 ha incoronato un vincitore che sa leggere le corse, colpire quando serve e resistere quando è il momento di stringere i denti. Filippo Baroncini (UAE Team Emirates – XRG), classe 2000, romagnolo, ha conquistato la classifica generale con soli quattro secondi di vantaggio su Ethan Hayter (Soudal Quick-Step), ma quel margine dice poco rispetto al peso specifico della sua impresa. Perché Baroncini, cresciuto all’ombra dei grandi ma con il passo di chi vuole lasciare il segno, ha costruito il successo con intelligenza e tenacia, emergendo in una corsa che ha rimescolato le carte ogni giorno.
La gara si era aperta nel segno degli sprinter puri. A Knokke-Heist, nella tappa inaugurale, Tim Merlier (Soudal Quick-Step) aveva fatto capire subito di essere l’uomo da battere nelle volate grazie a uno sprint potente, senza discussione, che aveva lasciato solo le briciole agli avversari. Alle sue spalle, il più costante sarebbe stato Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates – XRG), capace di collezionare ben tre secondi posti senza mai riuscire a trovare il varco giusto. Un caso o forse un segno della sua crescita, sempre più vicino ai migliori ma ancora a caccia della zampata perfetta.
Il giorno seguente, sul traguardo di Putte, si è preso la scena Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), riscattando la sfortunata volata del giorno prima e dimostrando che, anche in una corsa a tappe, sa essere più di un semplice sprinter. Ma la maglia cambiava ancora padrone e grazie agli abbuoni e a un ennesimo secondo posto, era Molano a passare in testa alla generale, davanti a Philipsen e a Merlier. La bagarre per il primato era appena cominciata, poi è arrivato il giorno della cronometro, quasi dieci chilometri da percorrere sul pianeggiante circuito di Tessenderlo-Ham. E lì si è vista tutta la classe di Hayter, bravo a precedere Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) per appena 5 secondi in una sfida tutta britannica, che ha confermato quanto la scuola del cronometro resti uno dei fiori all’occhiello del ciclismo moderno. Per l’azzurro un secondo posto che bruciava, ma anche il segnale di una condizione in crescita. Il nuovo leader era proprio Hayter, ma con margini minimi: appena due secondi su Ganna, quindici su Florian Veermeersch (UAE Team Emirates – XRG) e diciassette su Baroncini.
La quarta tappa, quella che ha cambiato i destini della corsa, è stata un piccolo capolavoro tattico. Dopo un finale esplosivo orchestrato da Baroncini per prendere gli abbuoni del “Chilometro d’Oro”, la vittoria è andata a Jenno Berckmoes (Lotto), che sul traguardo di Durbuy ha regolato in volata un quartetto coraggioso in fuga. Ma il colpo di scena era dietro l’angolo: proprio grazie agli abbuoni, Baroncini strappava la maglia a Hayter per appena quattro secondi, un margine sottilissimo da difendere nella tappa finale.
E così si è arrivati a Bruxelles, ai piedi dell’Atomium, con il fiato sospeso. La UAE Team Emirates XRG ha corso con lucidità, controllando gli attacchi e lasciando che gli abbuoni intermedi venissero portati via dai fuggitivi. Nello sprint finale, ancora una volta, Merlier ha dimostrato di essere il più forte, vincendo la sua seconda tappa e chiudendo la corsa da protagonista delle volate. Dietro di lui ennesimo secondo posto per Molano, sfortunato ma costante. Il podio di giornata è stato completato da Kim Heiduk (INEOS Grenadiers), mentre Baroncini tagliava il traguardo nel gruppo, protetto dai compagni, e si prendeva il trionfo.
Un successo prezioso, costruito con coraggio e intelligenza, in una corsa che ha mescolato talento e imprevisti, abbuoni e cronometro, cadute e strategie. Sul podio finale, insieme al vincitore, Hayter ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, mentre Berckmoes, vincitore a Durbuy, chiude terzo a sette secondi. Ai piedi del podio si piazza Ganna, che paga dieci secondi ma si conferma in crescita dopo un periodo difficile. Quinto posto per Marco Frigo (Israel – Premier Tech) a undici secondi, sempre presente e combattivo.
Baroncini ha mostrato di avere tutte le qualità per ambire a una carriera da uomo da classifica: fondo, lucidità tattica, capacità di reggere il confronto con i migliori in salita e a cronometro, e un pizzico di coraggio che non guasta mai. A 25 anni ha forse trovato nel Belgio il trampolino ideale per rilanciare le proprie ambizioni.
Il Giro del Belgio, come spesso accade, non ha tradito le aspettative. Una corsa solo apparentemente di transizione, ma in realtà sempre viva, difficile da leggere e perfetta per chi vuole mettersi alla prova. A vincerla, alla fine, è stato l’uomo più completo.
Mario Prato

Il podio del Giro del Belgio 2025 (Getty Images)
ALMEIDA, CRONOMETRO VINCENTE A STOCKHUTTE. E’ SUO IL GIRO DI SVIZZERA 2025
Joao Almeida (UAE Team Emirates) domina la cronoscalata dell’ultima tappa del Giro di Svizzera e si va a prendere la maglia gialla. Niente da fare per Kévin Vauquelin (Team Arkéa B&B Hotels) che deve cedere al portoghese il simbolo del primato proprio alla fine
La cronoscalata da Beckenried Stockhütte è lunga 10 km e deciderà il Giro di Svizzera 2025. La maglia gialla Kévin Vauquelin (Team Arkéa B&B Hotels) deve gestire 33 secondi di vantaggio su Joao Almeida (UAE Team Emirates) che sembra sulla carta il principale favorito per la vittoria finale. Dopo gli oltre 3 minuti accusati al termine della prima tappa il portoghese si è rimboccato le maniche ed ha vinto già due tappe della corsa svizzera risalendo posizioni su posizioni e presentandosi alla tappa decisiva con i favori del pronostico. Ed Almeida non delude le aspettative andando a vincere col tempo di 27 minuti e 33 secondi. Al secondo posto si piazza Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) a 25 secondi di ritardo mentre chiude il podio di giornata Oscar Onley (Team Picnic PostNL) con un ritardo di 1 minuto e 12 secondi rispetto ad Almeida. Vauquelin non fa meglio della quarta posizione a 1 minuto e 40 secondi di ritardo da Almeida mentre chiude la top five Harry Sweeny (Team EF Eduaction EasyPost) a 1 minuto e 55 secondi di ritardo da Almeida, che conquista la terza tappa e vince il Giro di Svizzera con 1 minuto e 7 secondi di vantaggio su Vauquelin ed 1 minuto e 58 secondi di vantaggio su Onley. Per quanto riguarda le altre classifiche Almeida vince anche quella a punti mentre Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) si aggiudica la classifica dei gpm e Vauquelin quella dei giovani, Infine l’Israel Premier Tech vince la classifica a Squadre. Rivedremo molti protagonisti del Giro di Svizzera al Tiur de France che scatterà da Lilla sabato 5 Luglio. Se Almeida sarà preziosissimo gregario di Pogacar, gente come Onley, Gall ed O’Connor lotterà per una top ten che potrebbe essere alla loro portata. Per quanto riguarda Vauquelin e lo stesso Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling), sorprese di questo Giro di Svizzera, l’obbiettivo sarà invece una vittoria di tappa.
Antonio Scarfone

Joao ALmeida vince il Giro di Svizzera 2025 (foto: Getty Images)
OMRZEL, L’ULTIMO COLPO È IL PIÙ BELLO: È SUO IL GIRO NEXT GEN 2025
Si è rivelata decisiva l’ultima tappa, con duplice ascesa al micidiale muro di Prarostino, dopo la quale in testa alla classifica si è ritrovato lo sloveno Jakob Omrzel
Jakob Omrzel ha vinto il Giro Next Gen 2025 con un finale degno dei migliori colpi di scena. Nella giornata conclusiva, con arrivo e partenza a Pinerolo, il giovane sloveno del Bahrain Victorious Development Team ha ribaltato la classifica generale strappando la Maglia Rosa dalle spalle di Luke Tuckwell (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies), che fino a ieri sembrava saldo in testa. E invece, su una salita secca nel cuore dell’ultimo giro, si è accesa la corsa. Il norvegese Jorgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Development) ha acceso la miccia attaccando sul muro di Prarostino e Omrzel è stato l’unico capace di seguirlo. I due si sono involati assieme verso il traguardo e mentre Nordhagen andava a prendersi la vittoria di tappa lo sloveno si accaparrava il Giro.
Per Tuckwell, alla fine, resta l’amaro in bocca di un secondo posto per soli dodici secondi, dopo aver indossato la maglia di leader per quasi tutta la corsa. L’australiano, nel giorno più duro, ha pagato lo sforzo delle tappe precedenti lasciando spazio a chi ne aveva di più. Sul podio sale anche Pavel Novak (MBH Bank Ballan CSB), vincitore ieri della tappa di Prato Nevoso e che ha chiuso terzo in classifica generale. L’ultimo sprint in salita è stato sufficiente per difendere quel piazzamento da un generosissimo Nordhagen, che chiude quarto.
La tappa si è decisa proprio là dove era previsto: su quei due giri finali con la scalata al Prarostino e il durissimo muro in pavé di Via dei Principi d’Acaja. Omrzel, classe 2006 e già protagonista nelle tappe precedenti, ha messo in mostra una maturità tattica sorprendente per un esordiente tra gli Under 23. Ha attaccato nel momento giusto, ha gestito con freddezza la discesa e ha sprintato senza panico nel tratto finale, sapendo che ogni secondo poteva essere decisivo. Una prestazione da campione, suggellata da un trionfo che arriva solo pochi mesi dopo una caduta al Giro della Lunigiana che gli aveva provocato un arresto cardiaco.
Al traguardo Omrzel è apparso incredulo. Ha ringraziato la squadra e il compagno di fuga Nordhagen e ha voluto sottolineare che non si sente un nuovo Pogacar, ma semplicemente un ragazzo che ha creduto nel lavoro quotidiano e in sè stesso. Con questa vittoria – secondo sloveno a riuscirci dopo dopo Tadej Valjavec nel 1999 – entra di diritto tra i grandi talenti del ciclismo europeo.
Per Tuckwell, la delusione è evidente, ma le sue parole sono quelle di chi ha capito il valore di questa settimana. Ha riconosciuto di aver imparato molto e di aver dimostrato a sé stesso di poter essere uomo da classifica. Per uno come lui, questo è solo un punto di partenza.
Novak, da parte sua, ha ottenuto ciò che cercava: un posto sul podio. Oggi non aveva le gambe dei giorni migliori, ma ha corso con intelligenza rinunciando alla maglia degli scalatori per proteggere la sua posizione in generale. Una scelta lucida che lo premia.
Al termine della giornata conclusiva spiccano anche i sorrisi di Aubin Sparfel (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team), che porta a casa la maglia della classifica a punti, e di Lorenzo Finn (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies), che conquista la maglia degli scalatori grazie a un attacco nella prima parte della tappa. Il suo compagno di squadra Tuckwell ha perso la maglia rosa, ma la sua formazione può consolarsi con la vittoria nella classifica a squadre. Filippo Turconi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), quinto nella generale e primo tra gli italiani, ha difeso fino all’ultimo la sua maglia tricolore, provando anche ad attaccare nel finale per salire sul podio. Infine, la maglia bianca di miglior giovane è pure andata a fasciare le spalle del vincitore della classifica generale, Omrzel.
Finisce così un Giro Next Gen combattuto, incerto e pieno di ribaltoni. Una corsa vera, di quelle che non si dimenticano. E con il nome di Jakob Omrzel scritto in alto, là dove solo i più forti riescono ad arrivare.
Mario Prato

Il podio del Giro Next Gen 2025 (Getty Images)