TOUR 2021 – LE PAGELLE DELLA SECONDA SETTIMANA

luglio 12, 2021 by Redazione  
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Le pagelle della settimana centrale del Tour de France vedono ancora promosso Pogacar, pari voti con Cavendish

TADEJ POGACAR: Un dominio così netto e marcato difficilmente si è visto negli ultimi anni al Tour de France. Lo sloveno è così forte che anche gli avversari hanno paura ad attaccarlo seriamente. Voto: 9

MARK CAVENDISH: Record su record per il velocista britannico. E pensare che la sua partecipazione alla Grande Boucle era in discussione. Voto: 9

MICHAEL MORKOV: Nelle vittorie di Cavendish c’è tanto di suo. Il danese è l’ultimo uomo del trenino Deceuninck nelle volate, sempre pronto a lanciare il capitano nella miglior posizione possibile. Voto:7,5

ALEXEY LUTSENKO: All’inizio si pensava fosse solo un caso, invece il kazako sta tendando di far classifica. Un settimo posto che potrebbe conservare e regalare un piazzamento onorevole ad un’Astana presentatasi in Francia senza grosse ambizioni. Voto: 7

JONAS VINGEGAARD: La strada lo ha nominato capitano in casa Jumbo e lui sta facendo di tutto per onorare il ruolo. Podio alla sua portata. Voto: 7

BAUKE MOLLEMA: Da 2 mesi prova ad andare in fuga per vincere una tappa e questo ormai è il suo unico suo ruolo: il fugaiolo. Buon per la Trek riesce a centrare la vittoria a Quillan. Voto: 6,5

WOUT VAN AERT: Levatosi i panni del gregario, il campioncino olandese inizia a correre come sa, vincendo e dando spettacolo. Voto: 6,5

NILS POLITT: Senza Sagan ha più spazio, entra in una delle tante fughe di giornata e riesce a vincere grazie al suo spunto veloce. Voto: 6,5

RIGOBERTO URAN: Costanza e tranquillità non gli sono mai mancate; non basteranno per vincere ma per lui va bene così. Voto 6,5

SEPP KUSS: Timbra il cartellino ad Andorra con un’azione degna del gran corridore qual è. Voto: 6,5

ALEJANDRO VALVERDE: A 41 anni è un piacere vederlo lottare per vincere una tappa. Voto: 6

BEN O’CONNOR: Entrato in classifica a Tignes, il capitano della Ag2r Citroen difende il piazzamento con intelligenza e tenacia perdendo solo qualche minuto dagli uomini più quotati. Voto: 6

MATTIA CATTANEO: Gli manca la vittoria di tappa, lotta, va in fuga e pensa anche a un’eventuale top ten in classifica generale. Voto: 6

MICHAEL WOODS: Tanta generosità e tanti attacch per il canadese, ma pochi risultati. Voto: 6

WOUT POELS: La vittoria di tappa gli è sfuggita, in compenso conquista la Maglia a Pois. Voto: 6

JULIAN ALAPHILIPPE: Seconda settimana del Tour de France non brillante per il Campione del Mondo in carica. Voto: 5,5

GUILLAUME MARTIN: Alti e bassi per il francese della Cofidis. La fuga di Quillan lo porta a 4 minuti da Pogacar sul secondo gradino del podio, ma poi perde quasi tutto nella tappa successiva. Voto: 5,5

MICHAEL MATTHEWS: È in lotta per la maglia verde, ma contro questo Cavendish è difficile. Voto 5,5

RICHARD CARAPAZ: Seconda settimana anonima per il leader della Ineos. Il podio è a un solo secondo, ma per la Maglia Gialla sembra essersi già arreso. Voto:5,5

SERGIO HIGUITA: Il colombiano non riesce a far classifica e prova così ad entrare nelle varie fughe di giornata. Purtroppo gli manca il colpo di pedale giusto. Voto: 5,5

NAIRO QUINTANA: Settimana negativa per il portacolori del Team Arkea, che perde la leadership della classifica scalatori e non riesce a trovare il passo giusto per essere competitivo nelle tappe. Voto: 5

Luigi Giglio

SEPP LA SA LUNGA. VITTORIA DI KUSS AD ANDORRA. POGACAR RESTA IN GIALLO.

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Ad Andorra Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) vince una tappa caratterizzata da una maxi fuga di oltre trenta ciclisti. Lo statunitense scatta con decisione sul Col de Beixalis, ultima salita a circa 15 km dall’arrivo, fa il vuoto ed ottiene la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Domani secondo giorno di riposo prima delle ultime sei tappe in cui ci sarà ancora molto da dire.

I Pirenei fanno la loro comparsa ufficiale al Tour 2021 con la quindicesima tappa da Céret ad Andorra la Vella per un totale di 191.3 km. I quattro GPM da scalare faranno certamente selezione e vedremo se e come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) risponderà a eventuali attacchi che gli verranno portati. Il vantaggio in classifica generale sugli avversari diretti è confortante ma alcune incertezze evidenziate nella tappa del doppio Ventoux – leggasi attacco di Vingegaard – potrebbero anche palesarsi nuovamente. Anche perché il caldo è in agguato e Pogacar un po’ lo soffre. Finora le tappe di montagna sono state caratterizzate da fughe più o meno consistenti. Anche la quindicesima tappa non faceva eccezione con scatti e contro scatti già dai primi km. Diversi gruppi si staccavano dal gruppo maglia gialla e dopo 40 km si formava una maxi fuga di ben 32 ciclisti. Tra i nomi più caldi si distinguevano Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Alejandro Valverde (Team Movistar), Wout van Aert (Team Jumbo Visma), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Michael Matthews (Team BikeExchange). Proprio quest’ultimo vinceva il traguardo volante di Olette posto al km 66.9. Sulla Montèe de Mont-Louis, primo GPM di giornata posto al km 86.3, Poels scollinava per primo. Sul successivo Col de Puymorens era Van Aert a transitare per primo. La fisionomia della tappa era ormai chiara. La fuga sarebbe arrivata mentre il gruppo maglia gialla si limitava a controllare la situazione ed a preparare il terreno per qualche azione sull’ultimo GPM. Infatti in testa al gruppo si erano portati uomini del Team Movistar e del Team INEOS Grenadiers. Dopo il passaggio sul Col de Puymorens la strada continuava a salire verso il Port d’Envalira, terzo GPM di tappa, quasi 11 km di ascesa al 5.8%. A poco più di 2 km dalla vetta, scoppiava la bagarre nel gruppo di testa con diversi attacchi che vedevano Nairo Quintana tra i protagonisti principali. Il colombiano scollinava per primo tutto solo con 20 secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga. In discesa si ricompattava in testa un gruppo di 17 ciclisti, il quale iniziava il Col de Beixalis con circa 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Un pimpante Sepp Kuss scattava a poco più di 5 km dallo scollinamento, nel tratto più duro con pendenze che arrivavano al 15%. Nel gruppo maglia gialla, dopo la fuga e gli sforzi di ieri che gli avevano valso il secondo posto nella generale, si staccava Guillaume Martin (Team Cofidis). Carapaz, dopo il lavoro dell’INEOS, scattava a circa 4 km dalla vetta. Pogacar, Vingegaard e Uran si portavano rapidamente alla ruota dell’ecuadoriano. Nel frattempo Kuss scollinava con 20 secondi di vantaggio su Valverde. Lo statunitense dava tutto nei successivi 13 km della discesa finale ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Andorra, ottenendo la prima vittoria stagionale e certamente la più prestigiosa della sua carriera. In seconda posizione si piazzava Valverde a 23 secondi di ritardo mentre terzo era Poels a 1 minuto e 15 secondi di ritardo. Nibali non faceva meglio dell’undicesima posizione a 1 minuto e 22 secondi di ritardo da Kuss. Il drappello della maglia gialla formato da una decina di ciclisti chiudeva a 4 minuti e 50 secondi di ritardo da Kuss. Pogacar restava saldamente in prima posizione in classifica generale con 5 minuti e 18 secondi su Uran e 5 minuti e 32 secondi su Vingegaard. Martedì, dopo il secondo giorno di riposo, si riparte da Pas de la Case per la sedicesima tappa con arrivo a Saint-Gaudens. I Pirenei saranno ancora protagonisti con quattro GPM, di cui tre molto impegnativi: il Col de Port al km 54, il Col de la Core al km 101 ed il Col de Portet-d’Aspet al km 136.5. Gli ultimi 33 km si dividono equamente tra discesa e pianura, se si eccettua un piccolo zampellotto di 800 metri all’8.8, classificato come GPM, a 7 km dall’arrivo.

Giuseppe Scarfone

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

11-07-2021

luglio 11, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo statunitense Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quindicesima tappa, Céret – Andorra la Vella, percorrendo 191.3 Km in 5h12′06″, alla media di 36.777 Km/h. Ha preceduto di 23″ lo spagnolo Alejandro Valverde Bemonte (Movistar Team) e di 1′15″ l’olandese Wouter Poels (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 11° a 1′22″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 14′45″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

La statunitense Coryn Rivera (Team DSM) si è imposta nella decima ed ultima tappa, Capriva del Friuli – Cormons, percorrendo 113 Km in 2h56′40″, alla media di 38.377 Km/h. Ha preceduto allo sprint la britannica Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo Women) e di 3″ l’elvetica Elise Chabbey (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Ilaria Sanguineti (Valcar – Travel & Service), 7° a 23″. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) si impone in classifica con 1′43″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′25″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Marta Cavall (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), 6° a 8′29″

VISEGRAD 4 BYCICLE RACE – GP SLOVAKIA

Il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella corsa slovacca, circuito di Nová Baňa, percorrendo 146 Km in 3h02′14″, alla media di 48.070 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jakub Murias (Voster ATS Team) e il ceco Michael Kukrle (Elkov – Kasper). Miglior italiano Manuel Belloni (Gallina-Ekotek-Colosio), 19° a 2′50″

GRAND PRIX KAYSERI

L’ucraino Anatoliy Budyak (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Kayseri – Hacılarkapı, percorrendo 136.7 Km in 3h24′08″, alla media di 40.179 Km/h. Ha preceduto di 10″ il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Cycling Team) e di 17″ l’eritreo Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team). Nessun italiano in gara

GRAND PRIX KAYSERI DONNE

L’uzbeka Olga Zabelinskaya (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa turca, Kayseri – Hacılarkapı, percorrendo 88.1 Km in 2h43′34″, alla media di 32.317 k Km/h. Ha preceduto di 11″ la russa Tatiana Antoshina e di 35″ l’ucraina Ievgeniia Vysotska. Nessuna italiana in gara

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Dongyi Hou (IGPsport-Pardus) si è imposto nella prima tappa, circuito di Xining, percorrendo 108.8 Km in 2h22′04″, alla media di 45.95 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Zisen Li (IGPsport-Pardus) e Jing Huang (Xidescheng). Nessun italiano in gara. Li è il primo leader della classifica con 5″ su Hou e 11″ su Huang.

BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)

L’olandese Lonneke Uneken (SD Worx) si è imposta nella terza ed ultima tappa, circuito di Zulte, percorrendo 121.1 Km in 2h51′32″, alla media di 42.359 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Rachele Barbieri (nazionale italiana) e Barbara Guarischi (Movistar Team). La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si impone in della con 14″ sulla connazionale Mieke Kröger (Team Coop – Hitec Products) e 16″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Elisa Balsamo (nazionale italiana), 9° a 38″.

TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)

La britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) si è imposta nella quarta e ultima tappa, Varnsdorf – Krásná Lípa, percorrendo 117 Km in 3h15′39″, alla media di 35.88 Km/h. Ha preceduto di 5′02″ la francese Morgane Coston (Macogep Tornatech Girondins de Bordeaux) e di 6′56″ la spagnola Patricia Ortega Ruiz (Massi – Tactic Women Team). Ritirata l’unica italiana in gara, Vittoria Bussi (Team CykloTrener). La Lowden si impone in classifica con 6′25″ sulla Coston e 7′57″ sulla tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart)

VAN DER BREGGEN VINCE IL GIRO ROSA DA TOTALE DOMINATRICE

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Anna Van der Breggen (SD Worx) ha vinto il Giro Rosa dopo aver corso in maniera perfetta anche l’ultima frazione, andando nella fuga di giornata di cinque atlete che ha caratterizzato la giornata. Non ha collaborato in questo tentativo godendosi la passerella al vento e chiudendo la tappa al quarto posto senza sprintare. Per la tappa invece la vittoria è andata a Coryn Rivera (Team DSM) battendo in volata Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo), mentre Elise Chabbey (Canyon SRAM Cycling) ha chiuso al terzo posto. Le classifiche accessorie sono state vinte da Van der Breggen per quanto riguarda la classifica a punti, la migliore scalatrice è stata Lucinda Brand (Trek-Segafredo), Niamh Fisher-Black (SD Worx) è stata la miglior giovane chiudendo al nono posto, mentre Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) chiudendo sesta è stata la miglior italiana.

La tappa conclusiva dell’’edizione numero 32 del Giro Rosa presentava una frazione mossa sulle colline del Collio con partenza da Capriva del Friuli e arrivo a Cormons dopo 113 chilometri.
Nella prima fase di tappa Lucinda Brand (Trek-Segafredo) attaccava sul primo GPM di giornata per ipotecare la sua maglia verde di miglior scalatrice. Nella fase di discesa si univano a lei la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx), Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo), Elise Chabbey (Canyon SRAM Racing) e Coryn Rivera (Team DSM). Questo fortissimo gruppo di atlete riusciva ad avvantaggiarsi quindi, con al loro inseguimento momentaneamente un gruppetto di undici, quest’ultimo veniva però chiuso da Movistar Team e Liv Racing. Van der Breggen nel frattempo nel gruppo di testa stava in coda senza collaborare con un vantaggio che raggiungeva un massimo di due minuti.
Questo margine scendeva ad un minuto quando al termine restavano appena quindici chilometri. Brand era l’autrice del maggior sforzo in questa giornata e rimaneva attardata su un forcing fatto da Rivera sullo strappo di Ruttars (l’ultima salita di giornata). Dal gruppo Sofia Bertizzolo (Liv Racing) tentava un ultimo disperato tentativo di rimonta, venendo però ripresa in discesa dal gruppo che comunque doveva recuperare altri trenta secondi a sei chilometri dall’arrivo. L’ultima curva veniva presa in testa da Chabbey con Deignan a lanciare un lungo sprint, dopo aver saltato un po’ di cambi nel finale. Rivera però riusciva a recuperare negli ultimi metri portandosi a casa il successo di tappa su Deignan, mentre alle sue spalle Chabbey chiudeva terza e Van der Breggen a braccia alzate festeggiava la vittoria della classifica generale dopo una dieci giorni da dominatrice. Alle loro spalle il gruppo arrivava con Emma Norsgaard (Movistar Team) in grado di vincere lo sprint di gruppo. Nonostante questi punti raccolti, era Van der Breggen a conquistare la maglia ciclamino con le sue due vittorie.
Brand invece confermava la vittoria della maglia verde, mentre la maglia bianca di miglior giovane andava ad appannaggio della neozelandese Niamh Fisher-Black (SD Worx). Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) confermava il sesto posto finale come miglior italiana. Il dominio SD Worx ha visto anche Ashleigh Moolman-Pasio al secondo posto e Demi Vollering al terzo posto, andando, ovviamente, anche a conquistare la classifica a squadre.

Carlo Toniatti.

I festeggiamenti del dominio SD Worx con la protagonista principale Anna Van der Breggen (Getty Images Sport)

I festeggiamenti del dominio SD Worx con la protagonista principale Anna Van der Breggen (Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CÉRET – ANDORRA-LA-VELLA

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Il Tour si addentra con decisione tra le montagne pirenaiche con una tappa di montagna che rappresenterà anche l’unico sconfinamento previsto quest’anno. L’arrivo è sulle strade del principato di Andorra, dove a ridosso del traguardo si affronterà la più impegnative tra le ascese previste dalla tappa, il Col de Beixalis, preceduto dalla salita più alta del Tour 2021, l’Envalira

Dopo l’antipasto di Quillan il Tour si addentra con più decisione tra i Pirenei puntando dritto al cuore del piccolo principato d’Andorra, dove si farà tappa nella città capitale dopo aver superato strada facendo cinque salite per complessivi 50 Km. La prima si affronterà subito dopo il via e non sarà valida per la classifica degli scalatori, anche se i quasi 18 Km al 2.5% del Col de Fourtou potrebbero farsi sentire se, anche stavolta, ci sarà una partenza a razzo. Più avanti si affronteranno gli 8.4 Km al 5.7% della Montée de Mont-Louis (da non confondere con il Col de Saint-Louis scalato ieri) e i 5.8 Km al 4.7% del Col de Puymorens, con quest’ultimo da scavalcare subito prima dell’ingresso in territorio andorrano, dove si andrà all’attacco dell’Envalira, il passo stradale più elevato della catena pirenaica. I suoi 2408 metri – che metteranno in palio il corrispettivo francese della Cima Coppi, il premio intitolato al fondatore del Tour Henri Desgrange – da entrambi i versanti possibili si raggiungono con pendenze pedalabili e quest’anno i partecipanti al Tour ne percorreranno il tratto finale di quello che sale dalla Francia, poco meno di 11 Km al 5.9%. Fin qui, e si saranno percorsi 147 Km dal via da Céret, non si saranno dunque incontrate grandissime pendenze ma il bello di questa frazione dovrà ancora arrivare e proprio a ridosso del traguardo. Una volta percorsa l’interminabile planata dall’Envalira si abbandonerà l’ampio stradone che scende dal passo per imboccare la più stretta strada che sale ai quasi 1800 metri del Col de Beixalis, salita di 6.4 Km all’8.5% della quale gli appassionati di ciclismo italiani conservano un bel ricordo. Un ricordo che porta la data del 2 settembre del 2015 quando, affrontata per la prima volta nella storia dopo esser stata asfaltata da pochi mesi, fu inserita subito dopo la partenza del tappone andorrano della 70a edizione della Vuelta, frazione terminata a Cortals d’Encamp con il successo dello spagnolo Mikel Landa e, soprattutto, con la conquista della maglia rossa da parte di Fabio Aru: a parte l’interregno di Tom Dumoulin dopo la vittoria nella crono di Burgos, il sardo porterà le insegne del primato sino al traguardo finale di Madrid.

La chiesa di Santa Coloma ad Andorra la Vella e l’altimetria della quindicesima tappa (visitandorra.com)

La chiesa di Santa Coloma ad Andorra la Vella e l’altimetria della quindicesima tappa (visitandorra.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Incastonato com’è tra Francia e Spagna, che cogestiscono la sovranità sul piccolo stato, il principato d’Andorra è stato spesso visitato dalla Vuelta (26 volte dal 1965 a oggi), mentre si possono contare sulle punte delle dita di una mano gli arrivi del più “nazionalista” Tour de France, che pure non disdegna gli sconfinamenti. Finora sono state soltanto cinque le tappe della Grande Boucle terminate in territorio andorrano, alle quali vanno aggiunte le due occasioni nelle quali il principato fu attraversato da parte a parte, salendo all’Envalira per poi raggiungere il traguardo fissato nel centro spagnolo di La Seu d’Urgell, dove colsero la vittoria lo spagnolo Aurelio González nel 1968 e il francese Raymond Delisle nel 1974. Spetta proprio al Tour il primato di aver per la prima volta visitato il principato nel 1964 (la Vuelta ci farà scalo solo l’anno successivo), quando il traguardo di Andorra la Vella fu tenuto a “battesimo” dallo spagnolo Julio Jiménez, corridore conosciuto con i soprannomi di “sacrestano” per la sua fede osservante e di “orologiaio di Ávila” per il mestiere che svolgeva quando non era impegnato nelle corse. Questo precedente è stato l’unico con arrivo fissato nella capitale, perché nei quattro successivi ritorni ad Andorra si è scelto di collocare il traguardo sulle montagne del piccolo stato. Così nel 1993 si è saliti fino alla stazione di sport invernali di Pal, che era stata ciclisticamente scoperta dalla Vuelta del 1985, quando vi si era imposto lo spagnolo Francisco Rodríguez al termine di una cronoscalata, mentre la tappa del Tour sarà conquistata dal colombiano Oliverio Rincón. Infine, nel 1997, nel 2009 e nel 2016 la Grande Boucle si è arrampicata oltre i 2000 metri di quota per raggiungere la località turistica di Arcalís, altra precedente scoperta della Vuelta (primo arrivo nel 1994, quando vinse il colombiano Ángel Yesid Camargo): qui si sono imposti il tedesco Jan Ullrich nel 1997, il francese Brice Feillu nel 2009 (nel giorno nel quale conquistò la maglia gialla l’italiano Rinaldo Nocentini, che poi vestì le insegne del primato per quasi una settimana) e l’olandese Tom Dumoulin nel 2016, al termine di una tappa ricordata ancor oggi anche per la tremenda grandinata che si rovesciò sui corridori nel tratto conclusivo della scalata finale.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Céret : cielo sereno, 26.6°C (percepiti 28°C), vento moderato da SSE (10-15 km/h), umidità al 35%
Prades (Km 50.2) : sole e caldo, 30.5°C, vento moderato da SE (12 km/h), umidità al 43%
Font-Romeu (94.9 Km) : poco nuvoloso, 24.4°C, vento moderato da WSW (15-24 km/h), umidità al 45%
Andorra-la-Vella: cielo sereno, 27.6°C, vento moderato da SSW (14-18 km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL TOUR

12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Céret
12.30: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 50 Km dalla partenza)
14.15-14.30: traguardo volante di Olette
14.50-15.10: scollinamento Montée de Mont-Louis
16.00-16.30: scollinamento Col de Puymorens
16.30-17.00: scollinamento Port d’Envalira
16.55-17.25: inizio salita Col de Beixalis
17.10-17.45: scollinamento Col de Beixalis
17.30-18.05: arrivo ad Andorra-la-Viella

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Carcassonne – Quillan

1° Cees Bol
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Nacer Bouhanni s.t.
4° Jonas Rickaert a 11′12″
5° Mads Pedersen s.t.

Miglior italiano: Davide Ballerini, 22° a 11′12″

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tim Declercq a 9′35″
3° Mads Pedersen a 16′49″
4° Nacer Bouhanni a 17′50″
5° Cees Bol a 24′01″

Miglior italiano: Daniel Oss, 24° a 47′30″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “Bissiger occupava metà plotone” (a parte il fatto che il corridore si chiama Bissegger)
Garzelli: “Non è una tappa pirenaiche”
Garzelli: “Entrambi sono terzo e quarto nella classifica dei GPM”
De Luca: “Costriuite”
De Luca: “Bonus che verrà mangiato dai corridori”
De Luca: “Le Puy en Valè” (il nome del centro di Le Puy en Velay si pronuncia “Le Puy en Velè”)
De Luca: “Quillan” (il nome della località di arrivo si pronuncia “Chion”)
Garzelli: “Si apre un po’ Chaves”
Garzelli: “Va a conquistare la sua vittoria di tappa nella sua storia del Tour de France”
De Luca: “Il rito delle interviste del podio”
De Luca: “Calcolare a velocità superba”
De Luca: “La vittoria Bauke Mollema”
Televideo: “Quentin Parker” (Pacher)

DISCOTOUR

La classe degli asini (Natalino Otto)

10-07-2021

luglio 10, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

L’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo) si è imposto nella quattordicesima tappa, Carcassonne – Quillan, percorrendo 183.7 Km in 4h16′16″, alla media di 43.01 Km/h. Ha preceduto di 1′04″ l’austriaco Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) e il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Education – Nippo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 4° a 1′06″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 4′04″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits) e 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo). Miglior italiano Cattaneo, 10° a 9′48″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

La sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) si è imposta nella nona tappa, Feletto Umberto (Tavagnacco) – Monte Matajur, percorrendo 122.6 Km in 3h52′35″, alla media di 31.627 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ le olandesi Demi Vollering (SD Worx) e Anna Van der Breggen (SD Worx). Migliore italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), 4° a 1′39″. La Van der Breggen è ancora in maglia rosa con 1′23″ sulla Moolman-Pasio e 3′05″ sulla Vollering. Migliore italiana la Cavalli, 6° a 8′09″

VISEGRAD 4 KEREKPARVERSENY

Il ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper) si è imposto nella corsa ungherese, Budapest – Pannonhalma, percorrendo 157.3 Km in 3h43′42″, alla media di 42.190 Km/h. Ha preceduto di 7″ lo sloveno Viktor Potočki
(Ljubljana Gusto Santic) e l’ungherese Viktor Filutas (Giotti Victoria-Savini Due). Miglior italiano Walter Calzoni (Gallina-Ekotek-Colosio), 6° a 7″

GRAND PRIX ERCIYES – MIMAR SINAN

Lo statunitense Alex Hoehn (Wildlife Generation Pro Cycling) si è imposto nella corsa turca, circuito di Kayseri, percorrendo 149.3 Km in 3h12′23″, alla media di 46.563 Km/h. Ha preceduto di 2″ il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Cycling Team) e il connazionale Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling). Nessun italiano in gara.

GRAND PRIX ERCIYES DONNE

La russa Tamara Dronova-Balabolina (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa turca, circuito di Kayseri, percorrendo 110.3 Km in 2h24′24″, alla media di 39.772 Km/h. Ha preceduto di 3″ la connazionale Tatiana Antoshina e di 59″ l’ucraina Tetiana Yashchenko. Nessuna italiana in gara.

BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)

Seconda tappa suddivisa in due semitappe.

L’olandese Charlotte Kool (NXTG Racing) si è imposta nella prima semitappa, Cadzand – Knokke-Heist, percorrendo 84.1 Km in 1h56′21″, alla media di 43.369 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Elisa Balsamo (nazionale italiana) e Barbara Guarischi (Movistar Team). L’olandese Mischa Bredewold (Parkhotel Valkenburg) è ancora leader della classifica con 2″ sulla tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) e 4″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana la Balsamo, 4° a 7″.

La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si è imposta nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Knokke-Heist, percorrendo 7.6 Km in 9′16″, alla media di 49.209 Km/h. Ha preceduto di pochi centesimi di secondo la connazionale Mieke Kröger (Team Coop – Hitec Products) e di 12″ la connazionale Hannah Ludwig (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Vittoria Guazzini (nazionale italiana), 8° a 25″. La Klein è la nuova leader della classifica con 11″ sulla Kröger e 15″ sulla Henderson. Migliore italiana la Balsamo, 9° a 38″.

TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)

La tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart) si è imposta nella terza tappa, circuito di Rumburk, percorrendo 107 Km in 2h54′35″, alla media di 36.773 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Alana Castrique (nazionale belga) e la polacca Katarzyna Wilkos (Mat Atom Deweloper). Unica italiana in gara Vittoria Bussi (Team CykloTrener), 64° a 2′19″. La Lechner è la nuova leader della classifica con 9″ sulla britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) e 28″ sull’olandese Shirin van Anrooij (nazionale olandese). La Bussi 57° a 15′20″.

SUL MATAJUR È SHOW DA PARTE DELLA SD WORX, A MOOLMAN-PASIO LA TAPPA

luglio 10, 2021 by Redazione  
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Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) ha vinto la frazione regina di questo Giro Rosa con un attacco da lontano insieme a Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), lasciando per strada sulla dura salita finale del Matajur. Nel gruppo era la SD Worx a dominare andando a coprire i gradini più bassi del podio di giornata con Demi Vollering e Anna Van Der Breggen, quest’ultima ha confermato la sua maglia rosa. Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) si è confermata la migliore delle “altre”.

La nona tappa da Feletto-Umberto al Monte Matajur era la tappa regina dell’edizione 2021 del Giro Rosa. Lungo i suoi 122 chilometri presentava la impegnativa salita a Stregna, 5.6 chilometro al 7.1%, a 40 chilometri dall’arrivo, dei quali una quindicina di fondovalle ad anticipare gli ultimi 12.8 chilometri all’8% che conducevano al Monte Matajur.
La fuga di giornata veniva formata da Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo), Asia Zontone (Servetto – Makhymo – Beltrami TSA) e Letizia Borghesi (Aromitalia – Basso Bikes – Vaiano) con un vantaggio massimo di tre minuti e mezzo, che veniva però ripresa sulla salita di Stregna quando ad attaccare erano, come nella frazione comasca, Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) che arrivavano ai piedi della salita conclusiva con due minuti di vantaggio. Sofia Bertizzolo (Liv Racing) e Clara Koppenburg (Rally Cycling) rimanevano coinvolte in una caduta nel tratto di discesa con quest’ultima costretta a ritirarsi, probabilmente per una frattura alla clavicola. All’inseguimento della coppia al comando si erano buttate Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) e Anouska Koster (Team Jumbo-Visma, che venivano però ricucite nel tratto più facile di salita. A 8.5 chilometri dall’arrivo Longo Borghini perdeva la ruota della sudafricana, mentre Moolman-Pasio si involava per un successo importantissimo. A 4 chilometri dall’arrivo Demi Vollering (SD Worx) attaccava, riducendo il gruppo a meno di una decina di atlete, dopo 500 metri era la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx) in persona ad aumentare il ritmo con solo Vollering e Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope). Queste atlete riprendevano la campionessa italia ai -3 con Moolman-Pasio che difendeva ancora un minuto e cinquanta secondi. Nel finale anche Cavalli aiutava la maglia rosa, provando a recuperare più terreno possibile in classifica generale. Finalmente dopo undici edizioni corse Moolman-Pasio riusciva a conquistare la vittoria di tappa, mentre alle sue spalle Cavalli cedeva contatto dalle due atlete della SD Worx con Vollering transitare al secondo posto a un minuto e 26 secondi abbracciandosi alla sua compagna di squadra e maglia rosa Van der Breggen che consolida così il suo successo finale. Cavalli terminava la sua prova in maniera brillante con un ritardo di un minuto e 39 dimostrando di essere davvero l’unica atlete ad avvicinarsi minimamente al dominio della SD Worx. Elizabeth Deignan transitava al quinto posto attardata di due minuti e 14.
La nuova classifica generale ha sempre Van der Breggen al comando, con 1’23” su Moolman-Pasio, 3’05” su Vollering, 6’48” su Deignan e 8’06” su Mavi Garcia (Alé BTC Ljubljana), Cavalli è risalita al sesto posto a 8’09”, sfiorando così la top 5 finale.
La tappa conclusiva di domani da Capriva del Friuli a Cormons dovrebbe arrivare allo sprint, ma il circuito conclusivo vallonato potrebbe favorire delle fughe o delle attacchi per un successo di tappa.

Carlo Toniatti.

Il podio di giornata firmato dalle incredibili atlete SD Worx (Getty Images Sport)

Il podio di giornata firmato dalle incredibili atlete SD Worx (Getty Images Sport)

MOLLEMA, UNA FURIA A QUILLAN. L’OLANDESE CORONA LA FUGA DI GIORNATA, POGACAR RESTA IN GIALLO

luglio 10, 2021 by Redazione  
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Bauke Mollema (Team Trek Segafredo) entra nella fuga che si concretizza soltanto dopo più di 80 km dalla partenza, scatta in discesa dopo lo scollinamento del penultimo GPM e si invola verso una delle vittorie più belle del Tour 2021 dopo 50 km di pedalata in solitaria. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva agevolmente la maglia gialla alla vigilia di due giorni sui Pirenei dove ne vedremo delle belle.

I cinque GPM della quattordicesima tappa da Carcassonne a Quillan caratterizzano una frazione non durissima ma nervosa, ai piedi dei Pirenei, dove la fuga sembra avere concrete chance di successo. I big di classifica a loro volta non dovranno sottovalutare le insidie del percorso e sull’ultimo GPM del Col de Saint-Louis, a 17 km dall’arrivo, potremmo anche assistere a qualche scaramuccia. Da segnalare le non partenze di Warren Barguil (Team Arkea Samsic) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). Il ritmo era subito elevato e gli scatti allungavano il gruppo. La domanda era solo una: a che km sarebbe partita la fuga di giornata, che probabilmente si sarebbe giocata la vittoria di tappa ? Dopo una decina di km provavano l’attacco Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), Simon Geschke (Team Cofidis), Thomas de Gendt (Team Lotto Soudal) e Fred Wright (Team Bahrain Victorious). Il gruppo non dava troppo spazio a questo primo tentativo di fuga che veniva ripreso nel giro di un paio di km. Un nuovo tentativo si sviluppava poco dopo con l’azione di Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM). Anche questa volta il gruppo annullava questo tentativo. Dopo una ventina di km si portava il testa Kristian Sbaragli (Team Alpecin Fenix). L’italiano manteneva un vantaggio di una trentina di secondi su Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Jonas Rickaert (Team Alpecin Fenix), Anthony Turgis (Team TotalEnergies) e Maxime Chevalier (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo maglia gialla inseguiva a circa 1 minuto e 20 secondi. Sbaragli veniva ripreso dal primo gruppo inseguitore al km 37. Il quintetto di testa iniziava l’ascesa del Col du Bac, primo GPM in programma, con 40 secondi di vantaggio sul gruppo. Sbaragli era il primo a scollinare sul GPM ma alle spalle del gruppetto di testa il gruppo aveva recuperato e inseguiva a circa 15 secondi di ritardo. Al traguardo intermedio di Lavelanet era Rickaert a transitare per primo, ma il gruppo maglia gialla aveva ormai raggiunto i cinque di testa. Il gruppo si avvicinava al Col de Montsegur, secondo impegnativo GPM di giornata. Sulle prime rampe del GPM subbetto si portavano in testa Wout Poels (Team Bahrain Victorious) e Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step). Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) raggiungeva la coppia di testa a circa 3 km dallo scollinamento. Alle spalle del terzetto il gruppo tirato dall’UAE Team Emirates restava abbastanza compatto. Poels scollinava in prima posizione. Dietro i tre di testa si formava un drappello di sette ciclisti: Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), Guillaume Martin (Team Cofidis), Sergio Higuita (Team EF Education First), Esteban Chaves (Team BikeExchange), Omar Fraile (Team Astana) e Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty Gobert). Il terzetto di testa iniziava l’ascesa del Col de la Croix des Morts con 31 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore ed 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Woods scollinava in prima posizione mentre il gruppo inseguitore era sempre più vicino al terzetto di testa. Sulle prime rampe della Côte de Galinagues un gruppo di quattro ciclisti, che avevano attaccato sul GPM precedente, rientravano sul gruppo di testa. I quattro erano tuuti francesi: Valentin Madouas, Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), Quentin Pacher e Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo di testa era così formato da quattordici ciclisti. Poels scollinava in prima posizione, mentre il gruppo maglia gialla aveva rallentato l’andatura ed era segnalato a 3 minuti e 40 secondi di ritardo. Nella discesa successiva Woods era vittima di una caduta ma si rimetteva in sella e rientrava sul drappello di testa a 43 km dalla conclusione. Un’improvvisa accelerazione di Mollema in discesa portava l’olandese in testa con un vantaggio di 15 secondi sugli ex compagni di fuga. A 34 km dall’arrivo l’olandese aveva 35 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Il vincitore del Giro di Lombardia 2019 aumentava il vantaggio sul primo gruppo inseguitore e a 30 km dall’arrivo sembrava volare sulle ali dell’entusiasmo. Si avvicinava intanto il Col de Saint-Louis, ultimo GPM della tappa con i primi 2 km molto duri, avendo diversi tratti superiori al 10%. Mollema iniziava l’ultima salita con oltre 1 minuto di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e scollinava tutto solo mantenendo un vantaggio ancora rassicurante superiore al minuto. Da segnalare nel frattempo che Woods era la nuova maglia pois, che avrebbe sfoggiato l’indomani nella prima tappa sui Pirenei. Mollema andava a vincere meritatamente sul traguardo di Quillan dopo 50 km di fuga solitaria. A 1 minuto e 4 secondi di ritardo Konrad si imponeva su Higuita nello sprint del secondo posto. Il gruppo maglia gialla arrivava con un ritardo di 6 minuti e 53 secondi. Tadej Pogacar UAE Team Emirates) resta in maglia gialla ma al secondo posto subentra Guillaume Martin con un ritardo di 4 minuti e 4 secondi sullo sloveno, mentre Rigoberto Uran (Team EF Education First) è terzo a 5 minuti e 18 secondi di ritardo. Domani è in programma la quindicesima tappa da Ceret ad Andorra la Vella di 191.3 km. Un GPM di seconda e tre di prima categoria – anche se l’arrivo è posto al termine di una discesa – testimoniano le difficoltà di una tappa in cui ci sarà certamente bagarre tra gli uomini di classifica.

Giuseppe Scarfone

Bauke Mollema vince a Quillan (foto: Getty Images)

Bauke Mollema vince a Quillan (foto: Getty Images)

IL GIRO ROSA HA LA SUA CAVENDISH: LORENA WIEBES VINCE ANCHE L’OTTAVA TAPPA

luglio 10, 2021 by Redazione  
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Lorena Wiebes (Team DSM) ha dimostrato ancora di essere l’atleta più veloce in corsa con una volata anche questa volta perfetta che non ha lasciato scampo alle sue avversario. Continua l’ottima corsa anche per Emma Norsgaard (Movistar Team) che ha conquistato il suo secondo posto, oltre alla vittoria di Colico, davanti all’italiana Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Anna Van der Breggen (SD Worx) è sempre più vicina alla vittoria finale, ma domani ci sarà l’ostacolo più importante nel Monte Matajur, dove però sicuramente vorrà aumentare il suo dominio.

L’ottava frazione di 129 chilometri del Giro Rosa presentava un percorso interamente pianeggiante da San Vendemiano a Mortegliano che doveva garantire un arrivo in volata, forse l’ultimo della corsa con l’incognita sull’ultimo giorno di corsa.
Diverse sono state le ritirate durante la corsa, in particolare durante la cronoscalata ben dodici atlete erano rimaste tagliate fuori dal tempo massimo, in più, alcune positività al covid-19 hanno costretto Bizkaia-Durango e Team TIBCO-Silicon Valley Bank a ritirarsi dalla corsa, oggi anche Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) decideva di non partire, vittima di una caduta nella cronosquadre, ma volenterosa di rientrare in condizione per le olimpiadi di Tokyo.

La prima parte di corsa veniva affrontata a forte ritmo con vari attacchi senza però che nessuna ciclista riuscisse a formare un gruppetto di attaccanti. Dopo il traguardo volante di San Vito al Tagliamento al km 52, finalmente si formava la fuga composta da Anastasia Carbonara e Natalya Studenikina (Born To Win G20 Ambedo) e Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo). Il loro vantaggio saliva fino a tre minuti e quindici secondi quando mancavano 50 chilometri alla conclusione. Da quel momento erano Team DSM e Movistar Team a lavorare per chiudere sul tentativo avendo le due atlete che finora avevano vinto tutte le volate della corsa, ovvero Lorena Wiebes (Team DSM) e Emma Norsgaard (Movistar Team). L’aiuto decisivo per chiudere completamente sulle fuggitive veniva dato da Team Jumbo-Visma e Valcar-Travel & Service che annullavano il tentativo con sei chilometri all’arrivo. Nel finale non c’era una squadra che riusciva a fare la differenza con il treno della Team DSM che solo nell’ultimo chilometro usciva allo scoperto, venendo però scavalcato dalla Movistar Team. che prendeva al comando l’ultimo curva, usciva però più forte Coryn Rivera (Team DSM) capace quindi di lanciare alla perfezione ancora una volta Wiebes che prendeva il largo negli ultimi 200 metri con Norsgaard capace solo di accontentarsi del secondo posto battendo Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Altra giornata calma per la leader della classifica Anna Van der Breggen (SD Worx) che domani potrà aumentare ulteriormente il suo dominio nella tappa più difficile di questa corsa, con l’arrivo sul Monte Matajur, una salita di 14 chilometri al 7.7% con il finale quasi interamente in doppia cifra.

Carlo Toniatti.

Secondo successo in carriera per Lorena Wiebes al Giro Rosa (Getty Images Sport)

Secondo successo in carriera per Lorena Wiebes al Giro Rosa (Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARCASSONNE – QUILLAN

luglio 10, 2021 by Redazione  
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Debuttano i Pirenei, sui quali si disputeranno ben cinque frazioni, con una tappa disegnate su strade poco abituali per la corsa francese, che proporranno nel finale l’inedita ascesa al Col de Saint-Louis. I primi chilometri di questa salita mai affrontata prima alla corsa francese potrebbe far piangere qualche uomo di punta del Tour se ci sarà corsa vera fin dall’inizio, come capitato spesso in questa edizione

Dopo il doppio Ventoux ecco i “Super Pirenei”. In oltre cent’anni di storia del Tour mai si sono viste cinque frazioni disegnate sulle strade pirenaiche nella medesima edizione e questa “lacuna” sarà colmata nel 2021, anche se va detto che di queste solo tre saranno classificabili come tappe di alta montagna e senza in alcun modo raggiungere l’estremo di durezza della tappa della doppia scalata al “Gigante della Provenza”. Tolte le frazioni di Andorra la Vella, del Col de Portet e di Luz-Ardiden, rimangono quelle con arrivo di Saint-Gaudens e Quillan, con la prima quasi certamente destinata all’arrivo della fuga, mentre i big della classifica si prenderanno una giornata di riposo vigile in vista dei due arrivi in salita previsti nei giorni successivi. La tappa che terminerà a Quillan, invece, potrebbe rivelarsi molto interessante, anche perché si andranno a percorrere strade poco battute dal Tour, incontrando una serie di salite che si trovano nella fascia di elevazioni che precedono i Pirenei veri e propri. Le più interessanti per le pendenze sono il Col de Montségur (4.2 Km all’8.7%) e il Col de Saint-Louis (4.7 Km al 7.4%): se il primo, affrontato solo in un paio di occasioni in passato, non costituisce un grosso problema a causa dalla distanza dal traguardo (94 Km), l’inedito Saint-Louis potrebbe costituire una bella sorpresa, sgradita a quei corridori che in quel punto accuseranno un passaggio a vuoto: proprio a inizio ascesa si deve affrontare un muro di 1500 metri al 10.7% che potrebbero respingere all’indietro le ambizioni di qualcuno. Possibilità di recuperare non ce ne saranno molte nell’immediato perché il traguardo di Quillan si trova a 17 Km dallo scollinamento, quasi tutti da percorrere lungo una discesa dalla carreggiata non larghissima e nemmeno lontanamente paragonabile allo stradone che dalla cima del Ventoux conduceva al traguardo di Malaucène. Se oggi il gruppo si presenterà al raduno di partenza di Carcassone con la stessa voglia di battagliare dimostrata nelle tappe scorse potrebbe venirne fuori una frazione molto dura, sulla falsariga di quella di Le Creusot che, pur non essendo di montagna, è costata parecchio a diversi favoriti alla vittoria finale.

Vista panoramica su Quillan e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)

Vista panoramica su Quillan e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Quillan fa parte del ristretto lotto dei comuni francesi che quest’anno ospiteranno per la prima volta un arrivo di tappa del Tour. Di traguardi della Grande Boucle in questo piccolo centro, che conta poco più di 3500 abitanti, in realtà ce ne sono già stati due perché in passato Quillan è stato scelto dagli organizzatori per accogliere sprint di passaggio, di quelli che assegnano punti per la classifica della maglia verde e talvolta anche abbuoni validi per la classifica generale. Il primo di questi traguardi volanti è stato conquistato dal belga Wilfried Peeters nel 1997 durante la tappa Andorra la Vella – Perpignano, frazione terminata con il successo allo sprint di Serguei Outschakov sul francese Laurent Desbiens, al quale poi sarà assegnata la vittoria dopo la retrocessione del russo per una scorrettezza in volata. L’altro passaggio “registrato” da Quillan porta la firma di Johnny Hoogerland, il corridore olandese famoso per l’incidente occorsogli durante il Tour del 2011, quando fu scaraventato contro una recinzione di filo spinato da un’auto al seguito della corsa, riportando ferite sanate con 33 punti di sutura che non gli impedirono comunque di arrivare fino a Parigi. La “volatina” vinta da Hoogerland in quel di Quillan è di due anni più tardi, nel corso della prima frazione pirenaica dell’edizione 2013, disputata tra Castres e la stazione di sport invernali di Ax 3 Domaines, dove s’impose Chris Froome che quel giorno andò a indossare la prima maglia gialla della sua carriera.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Carcassonne : sole e caldo, 30.6°C, vento debole da ESE (8 km/h), umidità al 35%
Lavelanet (traguardo volante – Km 76.7) : cielo sereno, 26.3°C, vento moderato da NW (12-14 km/h), umidità al 52%
Bélesta (102.7 Km) : cielo sereno, 26.5°C, vento moderato da NW (15 km/h), umidità al 52%
Quillan: cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da NW (23-25 km/h), umidità al 41%

GLI ORARI DEL TOUR

12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.25: partenza da Carcassonne
12.40: partenza ufficiale
13.45-13.55: scollinamento Col du Bac
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 55 Km dalla partenza)
14.25-14.30: traguardo volante di Lavelanet
14.40-14.55: scollinamento Col de Montségur
15.10-15.30: scollinamento Col de la Croix des Morts
15.30-15.55: scollinamento Côte de Galinagues
16.30-16.55: scollinamento Col de Saint-Louis
16.45-17.15: arrivo a Quillan

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne

1° Tim Declercq
2° Søren Kragh Andersen a 5′10″
3° Julian Alaphilippe a 15′05″
4° Joris Nieuwenhuis s.t.
5° Bruno Armirail a 15′17″

Miglior italiano: Vincenzo Nibali, 63° a 20′07″

Classifica generale

1° Tim Declercq a
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Mads Pedersen a 5′37″
4° Jérémy Cabot a 8′39″
5° Marco Haller a 15′37″

Miglior italiano: Daniel Oss, 22° a 28′26″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “La tappa del Tour si trasferisce su un altro canale”
Bennati: “O’Connor faceva parte del secondo posto della classifica”
Garzelli: “Arriva un corridore che con una curva lo toglie dalla ruota di Cavendish”
De Luca: “C’è un oggetto che la farà da padrona”
Garzelli: “In questo anche 2021″
De Luca: “Disciuplina”
Garzelli: “Bambini che vivono solo per avere una borraccia”
Garzelli (commentando una caduta): “È sceso dall’asfalto”
Garzelli: “È cambiata la situazione in testa al corsa”
De Luca: “Il gruppo pare si stia rasserenando”
Garzelli: “Si è riperta la tappa”
Garzelli: “Andramo ad avvicinarsi al traguardo”
Garzelli: “Rigoberto Iran” (Uran)
Garzelli: “Tanta fatica dovuto alla pendenza”
De Luca (mente il corridore tentava di mettere a posto la catena): “Barbero alle prese con la bicicletta” (e con che cos’altro, sennò?)
De Luca: “Alaphilippe ha allentato la tensione della boa dello scarpino”
Garzelli: “Si è appesantita la volata di Pacher” (pedalata)
Garzelli: “Se la direzione del percorso è sempre questo”
De Luca: “Colbrelli ha vinto la tappa della Route d’Occitanie che partiva da Nîmes” (la tappa partiva da Carcassonne)
Garzelli: “Non si deva mai abbandonare le mani dal manubrio”

DISCOTOUR

Il castello (Roberto Vecchioni)

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