SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, ACKERMANN REGOLA LA VOLATA
Pascal Ackermann vince in volata la seconda frazione della corsa sarda. Alle sue spalle Barnabas Peak e Sep Vanmarcke
Pronti via ed evade subito la fuga di giornata composta da 5 attaccanti: Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec), Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise), Laurent Pichon (Team Arkéa Samsic) e Emil Dima (Giotti Victoria – Savini).
Il gruppetto al comando raggiunge un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti, con il plotone che non lo lascia mai veramente prendere il largo. Sul secondo GPM di giornata il vantaggio degli uomini in testa è ormai risicato a pochi secondi, e il forcing della compagine azzurra guidato da Ganna e Ciccone pone fine definitivamente al tentativo del mattino.
Nella discesa seguente si avvantaggiano in 4: Fausto Masnada (Nazionale Italiana), Santiago Buitrago (Bahrain Victorius), Krists Neilands (Israel Start Up Nation) e un mai domo Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec). Nonostante il buon accordo però, il plotone rinviene su di loro quando al traguardo mancano 7 km e le squadre dei velocisti stanno già preparando i treni per la volata.
Sul traguardo il più veloce di tutti è il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe), vincitore davanti all’ungherese Peak Barnabas (Team BikeExchange), sorpresa odierna, e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation). Diego Ulissi resta al comando della classifica generale.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Pascal Ackermann vince in volata la seconda tappa. Photo Credit: Bettini Photo
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAU – LUZ-ARDIDEN
luglio 15, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ultima tappa di montagna al Tour de France 2021. In programma la mitica ascesa al Col du Tourmalet, immediatamente seguita dall’arrivo in quota nella stazione di sport invernali di Luz-Ardiden, 13 Km al 7.4% che nel 1985 fecere terribilmente soffrire un campione del calibro di Bernard Hinault
C’è ancora un’ultima opportunità offerta agli scalatori per giocarsi un posto al sole alle spalle dell’irraggiungibile Pogačar, o quantomeno un comunque prestigioso piazzamento nella top ten del Tour e quest’opportunità sarà servita loro su di un piatto d’argento dall’ultima tappa di montagna di questa edizione della Grande Boucle. Tolte le due crono e la breve tappa-passerella di Parigi, si tratterà della frazione più corta del Tour 2021, poco meno di 130 Km infarciti con due delle salite più impegnative della catena pirenaica. Affrontato in partenza da Pau un modesto GPM di quarta categoria, al quale ne seguirà un altro poco prima di metà tappa, la corsa entrerà nel vivo a 77 Km dal traguardo, quando si giungerà ai piedi del più impegnativo dei due versanti del mitico Col de Tourmalet, quello che transita per la località di sport invernali di La Mongie, dove al Tour del 2004 s’impose il varesino Ivan Basso: sono 17 i chilometri che si dovranno percorrere per arrivare sino ai 2115 metri dello storico valico, terza salita più lunga di questa edizione preceduta solo dai 22 Km del versante di Sault del Ventoux e dai 21 Km dell’ascesa di Tignes. Assegnato anche lo speciale “souvenir” dedicato allo storico organizzatore del Tour Jacques Goddet, che fu a capo della Grande Boucle al 1947 al 1986, e affrontata la successiva e non meno lunga discesa successiva rimarrà da percorrere solo la difficile ascesa finale verso Luz-Ardiden, 13.3 Km al 7.4% che nel 1985 misero alla frusta nientemeno che un campione del calibro di Bernard Hinault, in quell’occasione tormentato da una fastidiosa bronchite che non gli impedì di vincere il suo quinto e ultimo Tour in carriera con 1’42” di vantaggio sul compagno di squadra Greg Lemond.

Lo scollinamento del versante di La Mongie del Tourmalet e l’altimetria della diciottesima tappa (www.dotsport.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Inaugurata nel 1975, la stazione di sport invernali di Luz-Ardiden ci mise un decennio per farsi “notare” dagli organizzatori del Tour de France, che dal 1985 ne hanno fatta una meta ricorrente della Grande Boucle, finora riproposta in otto occasioni. Abbiamo citato poco sopra della prima volta, quella della crisi di Hinault al termine di una frazione di 209 Km che era scattata da Tolosa e proponeva Aspin e Tourmalet prima di arrivare al traguardo di Luz-Ardiden, inaugurato dallo spagnolo Pedro Delgado. Due anni più dopo la tappa partì da Pau, come quest’anno, ma si arriva dalla direzione opposta, scalando Marie-Blanque e Aubisque prima di raggiungere la sede d’arrivo, dove colse la vittoria il norvegese Dag Otto Lauritzen. Dodici mesi più tardi fu riproposto l’abbinamento con il Tourmalet – la tappa scattava da Saint-Girons e prevedeva anche Portet-d’Aspet, Menté, Peyresourde e Aspin, un vero e proprio tappone – e anche stavolta a vincere fu uno spagnolo, Laudelino Cubino. E sarà ancora un iberico a trionfare nel 1990, quando tagliò per primo la linea d’arrivo Miguel Indurain – che l’anno dopo s’imporrà nel primo dei suoi cinque Tour consecutivi – al termine di una tappa che pure proponeva Aspin e Tourmalet. Si cambierà lingua nel 1994 quando, finora unico francese, sarà Richard Virenque a inserire il suo nome nell’albo d’oro degli arrivi a Luz-Ardiden, e anche in questa occasione si andava al traguardo passando per il Tourmalet. Successivamente saranno ancora i corridori provenienti dalla vicina Spagna a laurearsi “mattatori” di questo traguardo, conquistato dal basco Roberto Laiseka nel 2001 e dall’austuriano Samuel Sánchez nel 2011. E se, dopo la cancellazione dei successi ottenuti sulle strade del Tour da parte di Lance Armstrong fossero state riassegnate le vittorie di tappa, un altro spagnolo risulterebbe vincitore su questo traguardo: è Iban Mayo, che nel 2003 giunse a Luz-Ardiden 40 secondi dopo l’arrivo dell’americano.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Pau : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.5°C, vento debole da NNW (3 km/h), umidità al 89%
Pouzac – traguardo volante (62.7 Km): cielo coperto, 17.9°C, vento debole da NNW (6 km/h), umidità al 86%
La Mongie (Km 89.5) : cielo sereno, 16.4°C, vento debole da N (7-8 km/h), umidità al 54%
Luz Ardiden : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL TOUR
13.30: inizio diretta su Eurosport1
13.35: partenza da Pau
13.50: partenza ufficiale
14.05-14.10: scollinamento Côte de Notre-Dame de Piétat
14.55: inizio diretta su RAI 2 (a circa 41 Km dalla partenza)
15.10-15.20: scollinamento Côte de Loucrup
15.20-15.35: traguardo volante di Pouzac
15.40-15.55: inizio salita Col du Tourmalet
16.20-16.45: scollinamento Col du Tourmalet
16.45-17.05: inizio salita Luz-Ardiden
17.20-17.45: arrivo a Luz-Ardiden
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Muret – Saint-Lary-Soulan (Col du Portet)
1° Cees Bol
2° Luka Mezgec s.t.
3° Max Walscheid s.t.
4° Simon Clarke s.t.
5° Mark Cavendish s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 10° (s.t.)
Classifica generale
1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 18′31″
3° Mark Cavendish a 22′12″
4° Michael Mørkøv a 23′15″
5° Mads Pedersen a 23′16″
Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 1h00′30″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Non essendoci curve tornanti”
De Luca: “La leggenda dice che in questa chiesa c’è un coccodrillo impalmato” (imbalsamato)
De Luca: “Intanto 1743 per questo castello” (costruito nel 1743)
Genovesi: “Il morchese di Montespan”
Garzelli: “Froome ha cambiato metodo di costruzione”
De Luca: “Venne rappresentato per la volta Cyrano de Bergerac”
Conti: “Virenque, il grande dei francesi”
Conti: “Una fuga partita pedalando su diverse tappe”
Garzelli: “L’azione di Latour è un po’ che è rimasto a una quarantina di secondi”
De Luca: “McNulty scandire il gruppo”
Garzelli: “Sfortunato a bucare poropio in questo momento”
De Luca: “Andare a vincere la vittoria di tappa”
De Luca: “Izagirre deve abbandonare le ruote”
Garzelli: “Salto in avanti classifica”
De Luca: “È mancato la punta”
De Luca: “Sfigurato in volto Anthony Perez” (stava solo faticando in salita, manco fosse stato travolto da un’ammiraglia)
De Luca: “Strano vederlo toccare sul ciclocomputer”
De Luca: “Vingegaard sta rientrando sulle ruote”
Televideo: “Keldermann” (Kelderman)
DISCOTOUR
‘O padrone (Pino Daniele)
SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, BUONA LA PRIMA PER ULISSI
Diego Ulissi vince la prima tappa della corsa sarda davanti ad Alberto Bettiol e Giovanni Aleotti
Prima tappa della Settimana Ciclistica Italiana, corsa a tappe che si corre sulle strade della Sardegna. Nella frazione odierna, 156 km da Alghero a Sassari, si susseguono vari Gran Premi della Montagna, ultimo dei quali la temibile Scala di Giocca con scollinamento a soli 3 km dal traguardo.
Nella prima parte di percorso più pianeggiante se ne vanno in 5: Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Luca Wackermann (Eolo-Kometa Cycling Team), Simon Pellaud (Androni Giocattoli), Sagastibel Azurmendi (Euskatel-Euskadi) e Rune Herregodts della Sport Vlaanderen-Baloise. La fuga procede spedita, ma dietro il plotone controlla e si lancia all’inseguimento con ritmo serrato quando la strada sale lungo le ripide salite sarde intorno a Sassari.
Pellaud ed Herregodts sono gli ultimi della fuga del mattino ad arrendersi quando al traguardo mancano 17 chilometri: qua dal gruppo ci provano Bettiol, Moscon e Ciccone (Nazionale Italiana) ai quali si uniscono in seconda battuta l’ucraino Mark Padun (Bahrain Victorius), Ben Hermans (Israel Start Up Nation), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Ilnur Zakarin (Gazprom Rusvelo).
L’ultimo strappo di Scala di Giocca non fraziona ulteriormente la testa della corsa, portando così ad uno sprint a ranghi ristretti sul traguardo finale di Sassari. Il più veloce di tutti qui è Diego Ulissi che alza le braccia al cielo anticipando il connazionale Alberto Bettiol. Chiude il podio un altro italiano, Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe) rinvenuto nei metri finali.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Ulissi alza le braccia al cielo sul traguardo di Sassari. Photo Credit: Bettini Photo
14-07-2021
luglio 14, 2021 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella diciassettesima tappa, Muret – Saint-Lary-Soulan (Col du Portet), percorrendo 178.4 Km in 5h03′31″, alla media di 35.267 Km/h. Ha preceduto di 3″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma) e di 4″ l’ecuadoriano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 17° a 4′46″. Pogačar è ancora maglia gialla con 5′39″ su Vingegaard Rasmussen e 5′43″ su Carapaz Montenegro. Miglior italiano Cattaneo, 12° a 19′41″
SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA
L’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) si è imposto nella prima tappa, Alghero – Sassari, percorrendo 155.8 Km in 3h40′31″, alla media di 42.391 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Alberto Bettiol (nazionale italiana) e Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe). Ulissi è il primo leader della classifica con 4″ su Bettiol e 6″ su Aleotti
DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)
Il norvegese Eirik Lunder (Team Coop) si è imposto nella prima tappa, circuito di Teresin, percorrendo 168 Km in 3h41′48″, alla media di 45.446 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Tobias Nolde (P&S Metalltechnik) e lo slovacco Matúš Štoček (Topforex – ATT Investments). Nessun italiano in gara. Lunder è il primo leader della classifica con 4″ su Štoček e 5″ su Nolde
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) si è imposto nella quarta tappa, Guide – Longyangxiazhen, percorrendo 100.5 Km in 2h55′33″, alla media di 34.349 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e Tiantian Hu (Shunshizhen). Nessun italiano in gara. Peng è ancora leader della classifica con 13″ su Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 2′24″ su Hu
SUL COL DE PORTET E’ POGACAR SHOW. LO SLOVENO METTE IL SIGILLO AL TOUR 2021
Dopo la fuga iniziale che comprendeva diversi ciclisti francesi vogliosi di ben figurare nel giorno della festa nazionale, sulla salita finale del Col de Portet restano in gioco solo i big di classifica e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince con autorità davanti a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), dimostrando di essere il ciclista più forte del Tour 2021, ormai a un passo.
Ci sono volute diciassette tappe al Tour per avere un arrivo in salita con tutti i crismi e finalmente oggi potremo probabilmente assistere alla lotta tra i big non solo per la classifica finale ma anche per la vittoria di tappa. Sono quasi 179 i km da Muret a Saint-Lary-Soulan. L’arrivo è in cima al Col de Porte, un hors-categorie di 16 km all’8,7 % di pendenza media. Ma gli ultimi 60 km sono davvero estenuanti, visto che l’ultima salita è preceduta in rapida successione dal Col de Peyresourde e dal Col de Val Louron-Azet. Vediamo se nei primi 115 km, tutti pianeggianti, riuscirà a formarsi la fuga e se avrà chance di successo, ma a nostro parere Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Raichard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) hanno in mente qualcosa per ravvivare la tappa. Dopo molteplici attacchi si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Lukas Postlberger (Team Bora Hansgrohe), Anthony Perez (Team Cofidis), Dorian Godon (Team AG2R Citroen), Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Maxime Chevalier (Team B&B Hotels KTM). Nonostante fossero tutti uomini fuori classifica ad oltre due ore di ritardo da Pogacar, l’UAE Team non dava troppo spazio ai sei in testa. Era evidente che Pogacar volesse mettere un sigillo importante sulla vittoria del Tour vincendo una tappa con un arrivo in salita, dopo aver già vinto la cronometro di Laval. Dopo 40 km, la fuga aveva poco più di 5 minuti di vantaggio dal gruppo maglia gialla. La fuga aumentava il vantaggio a 8 minuti al km 60. Dopo 80 km il vantaggio della fuga restava invariato. Al traguardo volante di Bagnères-de-Luchon Van Poppel transitava in prima posizione. Sulle prime rampe del Col de Peyresourde dal gruppo maglia gialla contrattaccavano Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Elie Gesbert e Nairo Quinatana (Team Arkea Samsic), ma era soltanto un fuoco di paglia visto che il gruppo rientrava su di loro nel giro di un paio di km. Turgis era il primo a scollinare ma la fuga col passare del tempo diminuiva il proprio vantaggio sul gruppo. La seconda salita di giornata, il Col de Val Louron-Azet, dava un’altra mazzata alla fuga visto che lungo le sue rampe si disgregava a poco a poco. Perez scollinava per primo seguito da Godon. I due francesi provavano a fare il miracolo nel giorno della festa nazionale francese. A 20 km dall’arrivo, quando mancavano circa 5 km all’imbocco dell’ultima salita verso il Col de Portet, la coppia di testa aveva 3 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Perez staccava Godon a poco più di 13 km dall’arrivo. Il forcing dell’UAE Team Emirates era sempre più intenso e dopo i primi 7 km della salita, quelli più duri, il vantaggio di Perez era sceso drasticamente. Il francese aveva ormai solo 35 secondi di vantaggio a 9 km dalla conclusione. Perez veniva ripreso proprio da Pogacar a 8 km dall’arrivo, dopo un’ultimo scatto di Rafal Majka. A 7 km dall’arrivo, oltre a Pogacar, restavano in testa Jona Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Anche Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) pativa il ritmo dei primi tre e si faceva sfilare. La vittoria di tappa era ormai una questione a tre tra Carapaz, Pogacar e Vingegaard. Era Carapaz a scattare per primo a 1 km e 800 metri dall’arrivo. Pogacar rispondeva prontamente e la coppia prendeva qualche decina di metri di vantaggio su Vingegaard. Ma il danese non si dava per vinto e riprendeva Pogacar e Carapaz a circa 200 metri dal traguardo. A questo punto Pogacar accelerava e andava a vincere con un’ultimo e decisivo scatto sul traguardo del Col de Portet. Vingegaard era secondo a 3 secondi di ritardo mentre Carapaz era terzo a 4 secondi di ritardo. Pogacar mette il sigillo a un Tour de France che non è mai stato in discussione mentre Vingegaard per adesso si tiene stretta la seconda posizione davanti a Carapaz. Domani è in programma la diciottesima tappa da Pau a Luz Ardiden di quasi 130 km. Nel finale si affronteranno prima il Col du Tourmalet e poi l’arrivo in salita a Luz Ardiden. I primi due facili GPM di quarta categoria nei primi 55 km possono dare il la per la fuga di giornata. Ma non escludiamo un altro show di Pogacar, per la serie non c’è due senza tre.
Giuseppe Scarfone

La vittoris di Tadej Pogacar sul Col de Portet (foto: Getty Images Photo)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MURET – SAINT-LARY-SOULAN (Col du Portet)
luglio 14, 2021 by Redazione
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Ecco una delle tappe di montagna più impegnative del Tour 2021 che nel finale proporrà in rapida successione il mitico Col de Peyresourde e poi, in crescendo di difficoltà, il Col de Val Louron – Azet e l’ascesa conclusiva verso i 2215 metri sul livello del mare del Col du Portet
Se c’è una frazione della cinque giorni pirenaica che può meritarsi il titolo di tappone, questa è quella che andrà in scena oggi tra Muret e il tradizionale traguardo di Saint-Lary-Soulan. È vero che la tappa di Andorra forse era quella che più si adattava alla definizione, presentando salite lungo tutto il percorso, mentre queste le proporrà “confinate” negli ultimi 62 Km, ma è anche vero che quella odierna è decisamente più golosa perché le pendenze che si andranno ad affrontare sono più “nutrienti” rispetto alla frazione vinta da. Per i primi 113 Km si pedalerà nel “nulla” (altimetricamente parlando) poi si giungerà alla storica località termale di Luchon, per ben 50 volte (l’ultima nel 2018) sede d’arrivo di una tappa del Tour, e da lì in avanti la musica cambierà. Nel finale si ricalcherà fedelmente il tracciato della brevissima tappa, una delle più corte della storia della Grande Boucle, disputata nel 2018 e vinta dal colombiano Nairo Quintana con 28 secondi di vantaggio sull’irlandese Daniel Martin e 47 sulla maglia gialla di turno, il gallese Geraint Thomas. In partenza si scalarono (e si scaleranno oggi) i 13.2 Km al 7% del Col de Peyresourde, che il 19 luglio del 1910 fu la prima ascesa pirenaica della storia del Tour, affrontato subito dopo il via dell’interminabile Luchon – Bayonne, frazione di 326 Km che prevedeva anche Aspin, Tourmalet e Aubisque e che fu vinta da Octave Lapize, corridore francese rimasto nella storia anche per la frase che disse agli organizzatori al termine di quella tappa: “Siete degli assassini!”. Dopo un colle storico se ne affronterà uno entrato nel percorso del Tour nel 1991, quando poco sotto lo scollinamento del Col de Val Louron-Azet (7.4 Km all’8.3%) terminò il tappone pirenaico di quell’edizione della corsa francese, vinto dall’italiano Claudio Chiappucci e che si concluse con la conquista della maglia gialla, per la prima volta in carriera, da parte dello spagnolo Miguel Indurain. Undici chilometri più avanti si giungerà nel centro di Saint-Lary e da lì si andrà all’attacco dell’impegnativa ascesa finale verso il Col du Portet (2215 metri, 16 Km all’8.7%), il secondo valico per altitudine dei Pirenei a essere raggiunto da una strada asfaltata, preceduto solo dai 2408 metri dell’Envalira affrontato pochi giorni or sono.

L’imbocco del tratto conclusivo del Col de Portet e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.climbbybike.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Delle 50 volte dell’irraggiungibile Luchon abbiamo già detto (nella speciale classifica dei traguardi più gettonati dal Tour è preceduta solo da Pau, Bordeaux e Parigi), ma anche Saint-Lary-Soulan vanta un primato che la fa spiccare rispetto alle altre località della zona: è la stazione di sport invernali dei Pirenei che vanta il maggior numero di arrivi di tappa del Tour, 12 traguardi (contando anche quello di quest’anno), sei in più rispetto al vicino e storico approdo di Luchon Superbagnères, che non viene più proposto al Tour del 1989, mentre Luz-Ardiden, dove si concluderà la tappa di domani, al momento è a quota otto. A parte la tappa del 2018, che come abbiamo detto è terminata al Col de Portet, tutte le altre frazioni sono terminate al Pla-d’Adet, nella zona degli impianti di risalita di Saint-Lary, dove al termine di un’ascesa di nove chilometri all’8.6% la prima volta – correva l’anno 1974 – giunse in solitaria l’indimenticato campione francese Raymond Poulidor. Questo traguardo sarà riproposto stabilmente nelle due edizioni successive – quando a conquistarne la vetta saranno due corridori provenienti dal Benelux, l’olandese Joop Zoetemelk nel 1975 e il belga Lucien Van Impe – poi, dopo un anno di assenza, ci si tornerà nel 1978 con la vittoria di un altro francese, Mariano Martínez, transalpino d’origini spagnole. Nel 1981 tornerà ad imporsi Van Impe, unico a fare il bis su questo traguardo, mentre dalla Svizzera arriverà il vincitore nel 1982, Beat Breu; dovranno poi trascorrere 11 anni per rivedere il Tour arrampicarsi verso il Pla-d’Adet, al termine di una tappa vinta da Zenon Jaskuła, corridore polacco che gareggiava indossando un rosario donatogli dal suo conterraneo Papa Giovanni Paolo II. Infine, nel nuovo millennio la Grande Boucle ha inserito per quattro volte il nome di Saint-Lary-Soulan nel percorso di gara: nel 2001 il vincitore arrivò dall’altra parte del globo (ma, come sappiamo, i successi di Lance Armstrong saranno cancellati con un colpo di spugna senza assegnazione al secondo classificato) e così sarà anche nel 2005 con l’affermazione dello statunitense George Hincapie, mentre nel 2014 Rafał Majka emulerà le gesta del suo connazionale Jaskuła e, come abbiamo ricordato, nel 2019 Quintana terrà a battesimo l’inedito approdo sul Col du Portet.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Muret : pioggia modesta (0.5 mm), 15.6°C, vento moderato da W (21-27 km/h), umidità al 95%
Saint-Gaudens (67.9 Km): pioggia debole (0.1 mm), 14.7°C, vento moderato da W (14-20 km/h), umidità al 94%
Bagnères-de-Luchon – traguardo volante (Km 113.4) : pioggia debole (0.1 mm), 14.8°C, vento moderato da WNW (13 km/h), umidità al 94%
Saint-Lary-Soulan – inizio salita finale: pioggia debole (0.1 mm), 14.1°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (11 km/h), umidità al 94%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport1
11.50: partenza da Muret
12.10: partenza ufficiale
13.25: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 72 Km dalla partenza)
14.50-15.10: traguardo volante di Bagnères-de-Luchon e inizio salita Col de Peyresourde
15.25-15.50: scollinamento Col de Peyresourde
15.40-16.05: inizio salita Col de Val Louron-Azet
15.55-16.25: scollinamento Col de Val Louron-Azet
16.10-16.40: inizio salita Col du Portet
16.50-17.25: arrivo al Col du Portet
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della sedicesima atappa, Pas de la Case – Saint-Gaudens
1° Nils Eekhoff
2° Cees Bol s.t.
3° Dries Devenyns s.t.
4° Boy Van Poppel s.t.
5° Jelle Wallays s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 8° (s.t.)
Classifica generale
1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 18′31″
3° Mads Pedersen a 21′28″
4° Mark Cavendish a 22′12″
5° Michael Mørkøv a 23′15″
Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 55′19″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Conti: “Ultimi olimpiadi”
De Luca: “È sempre una tappa complessa quella del giorno dopo”
De Luca: “Colbrelli si è smesso la maglia più pesante”
Martini (illustrando il tratto di strada subito dopo il traguardo): “Questa è la strada dove i corridori fermeranno la corsa dopo l’arrivo”
Garzelli: “Gruppo con bello vedere il nostro Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Queste sono forze che ritroveranno a meno nel finale”
Borgato: “La sedicesima tappa pedala in ricordo di Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Gaudu sta aspettando questo momento, nel quale sta pedalando Patrick Konrad”
De Luca: “Ancora una volta un’inquadratura sul viso sofferente di Patrick Konrad” (ma lo stavano inquadrando di spalle)
De Luca: “Non interessa assolutamente nullo”
De Luca: “Vanno a compiere delle grandi geste”
DISCOTOUR
Un austriaco felice
KONRAD, UN AUSTRIACO FELICE DOPO LA CIMA DEI MONTI
A Saint-Gaudens è ancora protagonista la fuga. Patrik Konrad (Team Bora Hansgrohe) scatta sul Portet d’Aspet e semina i compagni d’avventura. Il campione nazionale austriaco trionfa tutto solo sul traguardo della località ai piedi dei Pirenei. Le prossime due tappe, ancora sui Pirenei e con due arrivi in salita, definiranno quasi completamente la classifica finale, con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in pole position per bissare il trionfo del 2020.
Dopo il secondo giorno di riposo sono ancora i Pirenei protagonisti al Tour, con la sedicesima tappa dal Pas de la Case a Saint-Gaudens per un totale di 169 km. Oltre alla lotta per la maglia gialla sarà importante vedere anche quello che succederà per quanto riguarda la classifica della maglia a Pois. Wout Poels (Team Bahrain Victorious) è il nuovo titolare ma alle sue spalle scalpita un terzetto di tutto rispetto formato da Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Con quattro GPM spalmati sul percorso, di cui uno di prima categoria, due di seconda e uno di quarta, ci sono in palio punti sufficienti per dare un altro bello scossone alla classifica di specialità. I non partenti erano due: Amund Grondhal Jansen (Team BikeExchange) e Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo). La partenza era velocissima, complice i primi 20 km in costante discesa. Il primo ad avvantaggiarsi sul gruppo era Kasper Asgreen (Team Deceuninck Quick Step). Il danese aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo maglia rosa e iniziava il Col de Port con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio. A poco meno di 4 km dallo scollinamento Asgreen veniva ripreso da Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step) e Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers). Cattaneo scollinava in prima posizione. Il gruppo maglia gialla aveva accelerato e nella discesa successiva riprendeva i tre davanti. Il gruppo pedalava compatto e si avvicinava al traguardo intermedio di Vic d’Oust posto al km 84.7. Un nuovo attacco da parte di un terzetto si avvantaggiava sul gruppo: i tre erano Cristopher Juul-Jensen (Team BikeExchange), Fabien Doubey (Team TotalEnergies) e Jan Bakelants (Team Intermarchè Wanty Gobert). Era Bakelants a transitare in prima posizione sotto il traguardo intermedio di Vic D’Oust. Alle loro spalle un drappello di undici ciclisti si era staccato a sua volta dal gruppo maglia gialla. I contrattaccanti erano: Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Pierre-Luc Perichon (Team Cofidis), Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen), Sonny Colbrelli e Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Michael Matthews (Team BikeExchange), Alex Aranburu (Team Astana), Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). A sua volta Konrad lasciava la compagnia a 7 km dallo scollinamento e raggiungeva i tre in testa a 3 km e mezzo dalla vetta. L’austriaco scollinava per primo. All’inizio del Col du Portet-D’Aspet, penultimo GPM in programma, Konrad, Doubey e Bakelants avevano 25 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e più di 8 minuti sul gruppo maglia gialla. A circa 4 km dalla cima del GPM, Konrad accelerava e si scrollava di dosso prima Doubey e poi Bakelants. L’austriaco scollinava con 25 secondi di vantaggio su Gaudu e Colbrelli. Komrad spianava l’ultimo GMP della Cote d’Aspret-Sarrat, più che altro uno zampellotto di 800 metri e andava a trionfare meritatamente sul traguardo di Saint-Gaudens. In seconda posizione a 42 secondi di ritardo Colbrelli vinceva la volata ristretta di una decina di unità davanti a Matthews. Il gruppo, o meglio, il gruppetto maglia gialla tagliava il traguardo ad oltre 13 minuti di ritardo regolato da Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Konrad ottiene la prima vittoria stagionale, certamente una delle più prestigiose della sua carriera. La classifica generale resta invariata con Pogacar davanti ad Uran e Vingegaard. Domani è in programma la diciassettesima tappa da Muret a Saint-Lary-Soulan, lunga complessivamente 178.4 km. I primi 115 km sono praticamente piatti, dopodiché nel giro di 60 km sono concentrati tre duri GPM che saranno decisivi per la vittoria di tappa e per la lotta tra i big. Si inizia con il Col de Peyresourde, si continua col Col de Val Louron-Azet e si finisce con la scalata conclusiva del Col du Portet. Un trittico prima categoria-prima categoria-hors categorie che ci dirà molto sulle fasi conclusive del Tour 2021.
Giuseppe Scarfone

Patrick Konrad vince a Saint-Gaudens (foto: Bettini Photo)
13-07-2021
luglio 13, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella sedicesima tappa, Pas de la Casa – Saint-Gaudens, percorrendo 169 Km in 4h01′59″, alla media di 41.904 Km/h. Ha preceduto di 42″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 12° a 14′45″
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il cinese Jiancai Wang (Tianyoude Hotel Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Huzhu – Guide, percorrendo 161.6 Km in 4h03′53″, alla media di 39.757 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zhanhui Yuan (Tianyoude Hotel Cycling Team) e di 21″ il connazionale Junqi Shao (Xidescheng). Nessun italiano in gara. Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) è ancora leader della classifica con 9″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 40″ sul connazionale Boan Li (Henan).
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAS DE LA CASA – SAINT-GAUDENS
luglio 13, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Tre colli pirenaici attendono i corridori lungo la strada per Saint-Gaudens, ma questa non sarà una frazione nella quale vedremo in azione i big della classifica. La collocazione delle salite lontane dal traguardo consiglierà loro di risparmiarsi e conservare le energie per le due tappe successive, che entrambe presenteranno l’arrivo in salita. Oggi unici protagonisti saranno i corridori della fuga di giornata
Dopo il giorno di riposo si riparte dal principato d’Andorra per una frazione pirenaica che sarà contemporaneamente di montagna e di trasferimento. I 30 Km di salita che si dovranno affrontare quest’oggi, infatti, non stuzzicheranno in alcun modo scalatori e uomini di classifica a causa della loro collocazione nel tracciato di gara, che prevedono di affrontare l’ultimo dei tre colli in programma a 32 Km dal traguardo. Oggi per la fuga di giornata le possibilità di andare fino al traguardo saranno quasi pari al 100% e certamente si assisterà alle fasi più avvincenti nei chilometri inizlali, quando si succederanno i tentativi di portare via il drappello che avrà il benestare del gruppo. Dopo il via in discesa da Pas de la Casa, località di confine tra Andorra e Francia, s’incontrerà la prima salita a una quarantina di chilometri dalla partenza, quando si giungerà ai piedi degli 11.4 Km al 5.1% del Col de Port. Subito dopo metà tappa si attaccheranno i 13 Km al 6.6% del Col de la Core mentre l’ultima delle tre ascese principali sarà il Col de Portet-d’Aspet (5.4 Km al 7.1%), che inevitabilmente ci riporterà con la mente al triste ricordo della scomparsa di Fabio Casartelli. Transitati al cospetto del monumento eretto sul luogo dove il corridore comasco perse la vita il 18 luglio del 1995 inizieranno gli ultimi 28 Km, nei quali le uniche difficoltà altimetriche che s’incontreranno saranno la breve ma secca Côte d’Aspret-Sarrat (800 metri all’8,4%) e lo strappo di circa mezzo chilometro che condurrà al traguardo, sullo stesso rettilineo d’arrivo dello scomparso Circuit Automobile du Comminges, autodromo su strade “normali” sul quale si gareggiò l’ultima volta nel 1954. Qui, tra gli altri, si sono imposti i piloti italiani Luigi Fagioli nel 1933, Gianfranco Comotti e Goffredo Zehender nel 1934, Luigi Villoresi nel 1948, Alberto Ascari e Giuseppe “Nino” Farina nel 1952; stavolta, invece, i grandi nomi del pedale si riposeranno in vista degli arrivi in salita previsti nei prossimi due giorni e lasceranno il palcoscenico alle seconde schiere che oggi avranno il via libera per la fuga.

La collegiata dei Santi Pietro e Gaudenzio a Saint-Gaudens e l’altimetria della sedicesima tappa (www.guide-toulouse-pyrenees.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
La prima volta si dice che non si scordi mai e la prima volta del Tour de France a Saint-Gaudens effettivamente è rimasta fortemente impressa nelle pagine della storia dello sport e non solo del ciclismo. Quel giorno vinse Gino Bartali al termine di un tappone pirenaico vecchio stile di 230 Km che prevedeva la partenza da Pau, la scalata ad Aubisque, Tourmalet e Aspin e l’arrivo sul traguardo del citato circuito automobilistico di Comminges, al quale lo scalatore s’impose bruciando in volata Louison Bobet, mentre la maglia gialla passava dalle spalle del francese Bernard Gauthier a quelle di Fiorenzo Magni. Quel giorno, però, le gesta sportive furono soffocate dagli echi delle aggressioni subite da Bartali in quella frazione e in precedenza anche nella crono di Saint-Brieuc, quando un “tifoso” a bordo strada gli aveva scagliato addosso un bastone. Così il mattino successivo le due nazionali italiane al via presero la decisione di abbandonare al completo la corsa francese, nonostante la leadership conquistata da un nostro corridore. Dopo questi fatti la Grande Boucle tornerà a Saint-Gaudens in altre otto occasioni e in una di queste sarà ancora un italiano a imporsi: nel 1957 coglierà il successo il torinese Nino Defilippis mentre gli altri vincitori su questo traguardo saranno il lussemburghese Charly Gaul nel 1955, il francese Andrè Darrigade e Robert Cazala rispettivamente nel 1959 e nel 1962, il belga Georges Pintens nel 1968, lo spagnolo Luis Ocaña nel 1970, il belga Willy Teirlinck nel 1976 e infine il russo Dimitri Konychev nel 1999.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Pas de la Case: previsioni non disponibili
Ax-les-Thermes (9.4 Km): pioggia debole (0.2 mm), 12°C (percepiti 13°C), vento forte da W (32-40 km/h), umidità al 92%
Vic d’Oust – traguardo volante (Km 84.7) : pioggia debole (0.2 mm), 14.5°C, vento moderato da W (27-36 km/h), umidità al 90%
Audressein (118.3 Km) : pioggia debole (0.3 mm), 15.1°C (percepiti 16°C), vento moderato da W (25-33 km/h), umidità al 88%
Saint-Gaudens: temporale con pioggia consistente (0.7 mm), 14.7°C, vento moderato da WNW (24-29 km/h), umidità al 92%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza da Pas de la Casa
13.30: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 24 Km dalla partenza)
14.45-14.55: scollinamento Col de Port
15.20-15.35: traguardo volante di Vic d’Oust
15.55-16.10: scollinament Col de la Core
16.45-17.10: scollinamento Col de Portet-d’Aspet
17.10-17.40: scollinamento Côte d’Aspret-Sarrat
17.20-17.45: arrivo a Saint-Gaudens
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della quindicesima atappa, Céret – Andorra-la-Vella
1° Mark Cavendish
2° Dries Devenyns s.t.
3° Tim Declercq s.t.
4° Michael Mørkøv s.t.
5° Benoît Cosnefroy a 9″
Miglior italiano: Kristian Sbaragli, 20° a 4′08″
Classifica generale
1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tim Declercq a 9′26″
3° Mads Pedersen a 25′10″
4° Cees Bol a 27′57″
5° Mark Cavendish a 31′38″
Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 57′47″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Tantissimi metri dislivello”
De Luca: “Uram” (Uran)
Genovesi: “Bolquère è la stazione di sport invernali più alta della Francia” (situata a 1593 metri di quota, si tratta della stazione ferroviaria più alta della Francia; in Francia ci sono stazioni di sport invernali che superano i 2000 metri di quota)
Garzelli: “Valverde, 41enne e 77 giorni”
Garzelli: “Sarebbe la parte vincente di andare a vincere la tappa”
Garzelli: “Grazie alla regia internazionale che italiana”
De Luca: “Il cartello che vede passare il gruppo”
Garzelli: “Arrivo in volati”
Garzelli: “I battistrata”
Genovesi: “I coprincipi del Principato di Andorra sono il presidente della repubblica francese e il vescovo di Ussel” (il vescovo di Seu d’Urgell)
Garzelli: “È questo che stavano parlando a inizio giornata”
Garzelli: “Sono curioso di vedere immagini da parte della testa della corsa”
Garzelli: “Il vento spira in direzione contrario”
Garzelli: “Andare a vedere sorse nel gruppo maglia gialla”
De Luca: “Wilco Vingegaard” (Jonas Vingegaard)
Garzelli: “Tappa pirennaiche”
De Luca: “Prima al traguardo Sepp Kuss”
De Luca: “Sono sparpagliati su tutti i Pirenei i partecipanti al Tour de France”
Orlando: “Cattano” (Cattaneo)
Conti: “Queste due squadre da solo non ce la fanno”
Orlando: “Cavendish, grande senso di professionista”
DISCOTOUR
Italia (Mino Reitano)
12-07-2021
luglio 12, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Giorno di riposo
TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) si è imposto nella seconda tappa, Xining – Maliantan, percorrendo 162.2 Km in 4h13′24″, alla media di 38.405 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e di 30″ il connazionale Boan Li (Henan). Nessun italiano in gara. Peng è il nuovo leader della classifica con 9″ su Zhang e 40″ su Li