SUL SAUDI TOUR 2022 IL SIGILLO DI GROENEWEGEN, CLASSIFICA A VAN GILS
L’ultima tappa del Saudi Tour porta ancora la firma di Dylan Groenewegen, che vince facile davanti a Daniel McLay e all’italiano Davide Ballerini. Nessun problema per Maxim Van Gils, che si porta a casa la seconda edizione della corsa araba
Bene, bravo, bis! Per Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco) secondo successo al Saudi Tour 2022. L’olandese volante si dimostra il più forte allo sprint anche nell’ultima frazione superando Daniel McLay (Arkea-Samsic), il quale deve ancora una volta accontentarsi della piazza d’onore, e Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl). Dopo il numero di ieri nella tappa regina, Maxim Van Gils (Lotto Soudal) conquista il successo finale nella corsa a tappe disegnata negli affascinati scenari desertici dell’Arabia Saudita. Sul podio salgono anche Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain Victorious), 2° a 36”, e l’iridato di Firenze 2013 Rui Costa (UAE Team Emirates), terzo a 48”, mentre il migliore degli italiani è Daniel Oss (TotalEnergies), sesto a 57″ dal belga.
La quinta tappa ha come partenza ed arrivoAlUla Old Town e misura poco meno di 139 km.
La fuga prende il via dopo una dozzina di chilometri. Si rivedono il greco Polychronis Tzortzakis (Kuwait Pro Cycling Team) e Martin Bugge Urianstad (Uno-X Pro Cycling Team), quest’ultimo accompagnato dal compagno di squadra Anton Charmig. Assieme a loro c’è Jannik Steimle (Quick-Step Alpha Vinyl).
Il gruppo controlla e lascia sfogare i quattro, che vedono rosicchiarsi il loro vantaggio (2 minuti al massimo). Il primo a cedere, ai -30, è Tzortzakis. Poi tocca a Charmig, fino a quando Steimle non decide di rompere gli indugi e prova l’azione solitaria lasciando Urianstad.
Ma ai -10 dall’arrivo il plotone rinviene anche su di lui, dopo aver risucchiato uno ad uno i 3 compagni di avventura del tedesco.
Prima la BikeExchange-Jayco e la Lotto Soudal, poi la Quick-Step Alpha Vinyl lottano nelle prime posizioni per tirare la volata ai loro sprinters. Dai giochi per il successo di tappa si chiama fuori, ai -3, Caleb Ewan (Lotto Soudal) a causa di una foratura.
All’ultimo chilometri si scatenano i Bora-Hansgrohe con l’obiettivo di tirare la volata a Danny Van Poppel, il quale parte molto lungo. Dietro come un gatto spunta Groenewegen che ai -100 metri supera il connazionale sulla destra e va a vincere davanti a McLay e Ballerini.
Maglia verde e trionfo, dunque, per Maxim Van Gils. Per il 22enne di Brasschaat è la prima corsa a tappe della sua giovane carriera, iniziata solo lo scorso anno.
Vito Sansone

Groenewegen vince anche la frazione conclusiva del Saudi Tour (foto Luca Bettini/SprintCyclingAgency)
L’ÉTOILE DE BESSÈGES È UN AFFAIRE COFIDIS
In questi due giorni gara in terra francese si sono messi in luce due portacolori della transalpina Cofidis, rispettivamente Bryan Coquard giovedì, e Benjamin Thomas oggi. Buona la prova di Bettiol che in queste due tappe ha collezionato un quinto e un secondo posto e si è portato ad un passo dal primo piazzamento in classifica.
Giovedì si è disputata la seconda tappa dell’Étoile de Bessèges, da Saint-Christol-lès-Alès a Rousson. A imporsi sul traguardo in salita (600m al 12%), al termine di una tappa combattuta, è stato Bryan Coquard (Cofidis), che ha avuto la meglio sul leader della classifica Mads Pedersen (Trek – Segafredo). A seguire si sono piazzati Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), che hanno preceduto Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost). Il danese della Trek ha comunque mantenuto la leadership su Burgaudeau (+17″) e Bettiol (+21″).
Oggi la breve corsa a tappe francese ha affrontato la sua terza tappa, quella con il maggior numero di metri di dislivello distribuiti su tutto il tracciato, che vedeva la partenza e l’arrivo nella cittadina di Bessèges.
I continui saliscendi hanno messo alla frusta i corridori, che si sono affrontati a viso aperto, riversando nella frazione odierna molte delle loro possibilità di successo. Ad aggiungere sale ad una tappa già di per sé saporita ci ha pensato l’interessante fuga partita sulla prima asperità di giornata. Ad animarla sono stati: Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Samuele Zoccarato (Bardiani CSF Faizanè), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Jérémy Cabot (TotalEnergies), Thibault Guernalec (Team Arkéa-Samsic) e Sebastian Schönberger (B&B Hôtels-KTM). La presenza tra i fuggitivi di Guernalec e Houle, 1’14” il loro ritardo in classifica, ha “spaventato” Pedersen che ha messo la squadra a tirare, pur con scarso beneficio.
Un guasto meccanico ha poi ritardato il danese mentre la EF di Bettiol ha cominciato a prendere l’iniziativa dando il via ad un finale a dir poco pirotecnico. I fuggitivi cominciano a perdere elementi, ma non le loro velleità di vittoria. In un susseguirsi di scatti, controscatti e tentativi di ricongiungimento i chilometri passano i le colline del finale vengono percorse a velocità sostenuta. Quello che ha dimostrato di averne di più è stato Benjamin Thomas, che ai meno tre si invola verso il successo di tappa e la conquista della maglia di leader.
Seconda piazza a 9″ per Bettiol, che ha raggiunto e superato nei chilometri finali Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Il gruppo arrivato a 15″ è stato regolato da Rasmus Tiller (Uno-X), che ha preceduto Coquard Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), Hugo Hofstetter (Arkea), Clement Champoussin (AG2R Citroën Team), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty). Addirittura 1’08” di ritardo accusato dall’ex capo classifica Mads Pedersen.
Grazie al secondo posto odierno Bettiol ha indossato la maglia della classifica a punti e si è portato immediatamente alle spalle di Thomas in classifica, staccato di 7″.
Ora si correrà la tappa regina, da Saint-Hilaire-de-Brethmas al Mont Bouquet per 145 km con un interessante arrivo in salita di 4.7 km al 9.2%.
Mario Prato

L'affermazione di Benjamin Thomas nella tappa di Bessèges (foto Luc Claessen/Getty Images)
04-02-2022
febbraio 4, 2022 by Redazione
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VOLTA A LA COMUNITAT VALENCIANA
Il russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Alicante – Alto de las Antenas del Maigmó (Tibi), percorrendo 155.1 Km in 4h02′17″, alla media di 38.41 Km/h. Ha preceduto di 14″ lo spagnolo Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers) e di 21″ lo spagnolo Enric Mas (Movistar Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 7° a 35″. Vlasov è il nuovo leader della classifica con 32″ sul belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 36″ su Rodriguez. Miglior italiano Ciccone, 8° a 2′00″
ÉTOILE DE BESSÈGES
Il francese Benjamin Thomas (Cofidis) si è imposto nella terza tappa, circuito di Bessèges, percorrendo 155 Km in 3h38′31″, alla media di 42.56 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’italiano Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) e il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Thomas è il nuovo leader della classifica con 7″ su Bettiol e 15″ sul francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies)
SAUDI TOUR
Il belga Maxim Van Gils (Lotto Soudal) si è imposto nella quarta tappa, Winter Park – Skyviews of Harrat Uwayrid, percorrendo 149.3 Km in 3h32′39″, alla media di 42.126 Km/h. Ha preceduto di 40″ lo sloveno Luka Mezgec (Team BikeExchange-Jayco) e il connazionale Tim Declercq (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Miglior italiano Daniel Oss (TotalEnergies), 6° a 40″. Van Gils è il nuovo leader della classifica con 36″ sul colombiano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e 48″ sul portoghese Rui Costa (UAE Team Emirates). Miglior italiano Oss, 6° a 57″
VLASOV RIZZA LAS ANTENAS. VITTORIA DEL RUSSO CHE SI PRENDE LA MAGLIA GIALLA
Sulla salita finale dell’Alto Antenas del Maigmò, con un tratto in sterrato, Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) attacca nel tratto più duro a circa 2 km dall’arrivo, lasciando al palo i suoi avversari e specialmente la maglia gialla Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl), incapace di controbattere al russo. Vlasov vince in solitaria, indossa la maglia gialla e ipoteca la vittoria della Volta a la Comunitat Valenciana 2022
La terza tappa della Volta a la Comunitat Valenciana 2022 è certamente quella più dura non solo della breve corsa spagnola, ma anche quella più difficile nel panorama ciclistico di questo inizio di stagione 2022. La stessa interpretazione dell’ultima salita verso l’Alto Antenas del Maigmò non avrà fatto dormire sonni tranquilli ai pretendenti alla vittoria finale. Infatti gli oltre 5 km al 10% di pendenza media della salita finale sono equamente divisi tra asfalto e strada sterrata. Una strada sterrata brutta, che dalle foto postate da qualche ciclista nella ricognizione dei giorni precedenti alla partenza testimonia la presenza di pietrisco grossolano che, ad esempio, non ha nulla a che fare con le Strade Bianche toscane. Lo stesso Evenepoel aveva dichiarato di essersi sorpreso che la strada verso l’arrivo fosse così malmessa. Ma lo show deve continuare e proprio Evenepoel dovrà dimostrare di avere le capacità per spianare – è proprio il caso di dirlo – questa insidia e ipotecare la vittoria della breve corsa spagnola, visto che le ultime due tappe sono favorevoli ai velocisti. A indurire le gambe, prima della salita finale, ci penseranno altri quattro GPM, di cui due di seconda e due di terza categoria. Alla partenza da Alicante non era presente il Team BikeExchange Jayco a causa di una positività al Covid di un componente della squadra. Era da segnalare anche l’assenza di Wilco Kelderman (Team BORA – Hansgrohe). Dopo la prima cinquantina di km nei quali non c’era molto da segnalare, le cose cambiavano sui primi tre GPM affrontati dalla corsa: il Coll de Rates, Sa Creuta e Fageca. Su queste asperità, seppur non eccessivamente difficili, si staccavano a ripetizione diversi mini gruppetti di ciclisti che andavano a formare la fuga di giornata. Alla fine erano in tutto undici i ciclisti che si riunivano in testa alla corsa: Lars Van den Berg ed Attila Valter (Team Groipama FDJ), Jan Tratnik (Team Bahrain Merida), Nicolas Prodhomme e Valentin Paret-Peintre (Team AG2R Citroen), Sven Erik Bystrom e Dimitri Claeys (Team Intermarchè Wanty Gobert), Fernando Barcelo (Team Caja Rural), Daniel Navarro (Team Burgos BH), Jan Polanc (UAE Team Emirates) e Kenny Molly (Team Bingoal Pauwels). Il gruppo tirato da Quick Step Alpha Vinyl e BORA Hansgrohe non lasciava comunque troppo spazio alla fuga che non superava mai i 3 minuti di vantaggio. In corrispondenza dello scollinamento del quarto GPM di giornata di Bonifallim, posto al km 116, la fuga aveva poco più di 2 minuti di vantaggio sul gruppo. I primi a perdere contatto dal drappello di testa erano Polanc e Prodhomme. A 20 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 45 secondi; in testa restavano in quattro: Valter, Barcelo, Bystrom e Tratnik. Quest’ultimo staccava progressivamente i propri compagni di fuga e si ritrovava da solo in testa a 18 km dal termine. Lo sloveno scollinava in prima posizione sul GPM di Tibi, quando mancavano ormai 15 km all’arrivo. Tratnik faceva suo anche il traguardo intermedio di Tibi posto al km 144. Si avvicinava così la tanto attesa salita verso l’Alto Antenas del Maigmò, atto finale di una tappa che avrebbe definito la classifica generale. All’inizio della salita il vantaggio di Tratnik sul gruppo maglia gialla era di 1 minuto e 20 secondi. Il gruppo inseguitore era tirato dal Team Movistar. Il primo attacco era portato da Alejandro Valverde (Team Movistar), anche se più che un attacco era un allungo che scremava il gruppo maglia gialla. Tratnik veniva ripreso a poco meno di 3 km dall’arrivo, all’inizio del tratto in sterrato. Un pimpante Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech) conduceva il gruppetto maglia gialla ridotto a circa una decina di unità. Nel tratto più duro del tratto in sterrato, tra pietrisco e polvere, Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) portava l’assalto decisivo alla maglia gialla Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl). Il belga provava a restare alla ruota dello scatenato russo ma si staccava progressivamente a poco più di un km dall’arrivo, al termine del tratto in sterrato e nel punto in cui le pendenze della salita erano intorno al 14%. Il russo andava a vincere in solitaria dando tutto nell’ultimo km e tagliando il traguardo con 14 secondi di vantaggio su Carlos Rodriguez (Team INEOS) e 21 secondi di vantaggio su Mas. Chiudevano la top five Pello Bilbao (Team Bahrain Merida) in quarta posizione ed Alejandro Valverde in quinta posizione, entrambi a 29 secondi di ritardo dal vincitore. Da segnalare la discreta prova di Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) che chiudeva al settimo posto davanti a Evenepoel ottavo. Vlasov è la nuova maglia gialla e può vantare un vantaggio su Evenepoel di 32 secondi, mentre Rodriguez è terzo a 36 secondi. Domani è in programma la quarta tappa da Orihuela a Torrevieja di 193 km. Un solo GPM di terza categoria posto dopo una sessantina di km non inciderà sul copione di una tappa dove al 99% assisteremo ad un arrivo in volata a ranghi compatti.
Giuseppe Scarfone

Aleksandr Vlasov vince sull'Alto Antenas del Maigmò (foto: Luis Angel Gomez / SprintCyclingAgency)
VAN GILS VA AL MAX AL SAUDI TOUR, SUA LA TAPPA REGINA
Il belga Maxim Van Gils vince la tappa regina e si porta al vertice della classifica generale alla vigilia della passerella conclusiva. Andrea Bagioli ancora protagonista, anche se il migliore dei nostri all’arrivo e in classifica è Daniel Oss.
Da solo allo Skyviews of Harat Uwayrid. Così Maxim Van Gils (Lotto Soudal) fa il numero nel tappone del Saudi Tour 2022 ipotecando il successo finale. Il belga vince e si prende la maglia verde di leader della generale dopo essere scattato sull’ultima salita, lasciandosi alle spalle un generosissimo Andrea Bagioli (Quick-Step Alpha Vinyl Team), il quale ai -10 dal traguardo aveva dato vita alla bagarre sulle tremende pendenze finali della 4a tappa di 149 km e 300 metri, partita dallo Winter Park di AlUla.
Anche la frazione regina è caratterizzata da un forte vento che fraziona il plotone. Scappano il greco Polychronis Tzortzakis (Kuwait Pro Cycling Team), autore di un’ennesima fuga in questo Giro dell’Arabia Saudita, e il malesiano Muhamad Othman (Team Sapura Cycling). La Quick-Step Alpha Vinyl, vera maestra di tattica, lascia fare per un po’ (il duo di testa avrà un vantaggio massimo di 3’25”) e poi accelera per chiudere il tentativo di Othman e Tzortzakis. Saranno in 18, però, a raggiungerli quando mancano poco più di 50 chilometri dalla conclusione. Si tratta di Niccolò Bonifazio (TotalEnergies) con il compagno di squadra Daniel Oss, Luka Mezgec (Team BikeExchange), Maxim Van Gils, Andrea Bagioli e altri quattro della Quick Step-Alpha Vinyl Team (Tim Declercq, Jannis Steimle, Bert Van Lerberghe e Davide Ballerini. Poi ci sono anche Simone Consonni e Alexis Renard per la Cofidis, il tedesco Nico Denz e Sam Welsford del Team DSM, Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe) e JérémyLecroq (B&B Hotels-KTM). Ad arrancare lì dietro è la maglia verde Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain Victorious).
Nella testa della corsa Bagioli è il più attivo, stimolato dal lavoro dei compagni di squadra. Qualcuno, però, inizia a mollare appena la strada s’impenna e Ballerini cede ai – 12.
Bagioli a questo punto rompe gli indugi, ma gli si accoda subito Van Gils. Le pendenze si fanno importanti: 2,7 km costantemente al 12% e punte del 22%. Buitrago prova ad inseguire cercando di difendere con i denti il simbolo del primato. I due aumentano il vantaggio, poi il belga ai -7 fa “ciao ciao” al valtellinese e arriva da solo al traguardo.
Alle sue spalle Mezgec agguanta la piazza d’onore superando allo sprint Declercq ed i restanti componenti del gruppetto inseguitore, trainato disperatamente da Buitrago e nel quale, nel frattempo, era stato risucchiato Bagioli, giunto a 44”. Il migliore degli italiani è, però, Oss, sesto.
Doppio colpo, dunque, per Van Gils che va in testa alla classifica generale con 36” di vantaggio su Buitrago e 48” sull’ex iridato Rui Costa (UAE Team Emirates). In sesta posizione si piazza Oss con un distacco di 57” dal belga. Caleb Ewan primeggia nella classifica a punti
Domani l’atto finale del Saudi Tour 2022:, una tappa conclusiva di 138.9 Km adatta alle ruote veloci disegnata in circuito attorno a AlUla.
Vito Sansone

Il belga Van Gils si impone sul traguardo più arduo del Saudi Tour (foto Tim de Waele/Getty Images)
03-02-2022
febbraio 3, 2022 by Redazione
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VOLTA A LA COMUNITAT VALENCIANA
L’olandese Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella seconda tappa, Bétera – Torrent, percorrendo 171.5 Km in 4h09′51″, alla media di 41.185 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates) e l’italiano Elia Viviani (INEOS Grenadiers). Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è ancora leader della classifica con 19″ sul russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe) e 37″ sullo spagnolo Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), 17° a 1′34″
ÉTOILE DE BESSÈGES
Il francese Bryan Coquard (Cofidis) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Christol-les-Alès – Rousson, percorrendo 156 Km in 3h41′46″, alla media di 42.207 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), 5° a 4″. Pedersen è ancora leader della classifica con 17″ sul francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e 21″ su Bettiol
SAUDI TOUR
L’olandese Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella terza tappa, Tayma Hadaj Well – AlUla Old Town, percorrendo 181.2 Km in 5h11′21″, alla media di 34.917 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Daniel McLay (Team Arkéa-Samsic) e l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal). Miglior italiano Alberto Dainese (Team DSM), 5°. Il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) è ancora leader della classifica con 3″ su Ewan e 13″ sul portoghese Rui Costa (UAE Team Emirates). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis), 7° a 21″
FABULOUS FABIO. JAKOBSEN, VOLATA VINCENTA A TORRENT. EVENEPOEL RESTA IN GIALLO
Il grave infortunio del Giro di Polonia 2020 sembra ormai alle spalle per Fabio Jakobsen (Team Quick Step Alpha Vinyl) che con una volata irresistibile su un arrivo non banale non dà scampo agli altri velocisti e trionfa con autorità sul traguardo di Torrent. Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) resta saldamente in maglia gialla e domani la terza tappa con arrivo sull’Alto Antenas del Maigmò ci dirà al 99% chi vincerà la Volta a la Comunitat Valenciana 2022.
Nei 172 km da Betera a Torrent della seconda tappa della Volta a la Comunitat Valenciana 2022 sono presenti cinque GPM non difficilissimi ma che la rendono piuttosto movimentata dall’inizio alla fine. Resta comunque una tappa sulla carta favorevole alle ruote veloci, anche se forse non tutti i velocisti presenti saranno in grado di potersi giocare le chances di vittoria in volata. Non diamo però del tutto assenti le speranze di una fuga o di un attacco da parte di qualche finisseur negli ultimi km. Al di là delle previsioni su come possa andare la tappa di oggi, siamo più che certi che Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) non avrà particolari problemi a mantenere sulle spalle la maglia gialla, brillantemente conquistata nella tappa di ieri. La fuga della tappa odierna si componeva di sei ciclisti: Ben King e Joey Rosskopf (Team Human Powered Health), Mikel Xabier Azparren (Team Euskaltel Euskadi), Mathijs Paasschens (Team Bingoal Pauwels), Sergio Roman Martin (Team Caja Rural) ed Ivan Cobo (Team Kern Pharma). All’inizio del primo GPM di Gabaldon, posto al km 52.5, il vantaggio della fuga sul gruppo era di 4 minuti. Ben King faceva incetta di GPM, scollinando in prima posizione su quello di Gabaldon, e su quelli successivi di Rio Juanes, La Muela e Fuente de Real. Non contento, l’americano si aggiudicava anche il traguardo volante di Dos Aguas posto al km 114.5. Il primo ciclista a sfilarsi dalla fuga era Martin ed i quattro superstiti in testa alla corsa potevano vantare ancora 3 minuti di vantaggio sul gruppo a 45 km dall’arrivo. Ai meno 30 il vantaggio del quartetto di testa era inferiore ai 2 minuti. Il gruppo era tirato in particolar modo da Quick Step Alpha Vinyl ed Israel Premier Tech. Il gruppo riprendeva la fuga a 17 km dall’arrivo, dopo che anche Rosskopk si era fatto sfilare. Dylan Teuns (Team Bahrain Merida) accelerava e provava l’azione solitaria, riuscendo anche a scollinare per primo dell’ultimo GPM di Calicanto. Nella discesa spavento per Thomas Dekker (Team Jumbo Visma) che prendeva una curva troppa larga e usciva di strada ‘atterrando’ in un boschetto. Dopo qualche minuto di attesa, Dekker rispuntava a bordo strada, un po’ spaventato ma intero, anche se almeno per oggi doveva rimandare la volata. Nel frattempo Theuns veniva ripreso a 9 km dal termine da un gruppo abbastanza compatto con all’interno ancora diversi velocisti. Ryan Gibbons (UAE Team), altro velocista, era vittima di un’altra caduta a 4 km dall’arrivo. La maglia gialla Remco Evenepoel tirava il gruppo negli ultimi 2 km. Un gregario di lusso per il compagno Fabio Jakobsen, che nella volata con gli ultimi 400 metri in leggera ma costante salita andava a vincere a braccia alzate sul traguardo davanti a Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) ed Elia Viviani (Team INEOS). Chiudevano la top five di giornata Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Matej Mohoric (Team Bahrain Merida) in quarta e quinta posizione. Dopo la grande paura del Giro di Polonia 2020, Jakobsen sembra essere tornato un velocista di altissimo livello ed ottiene la prima vittoria del 2022 all’esordio stagionale. In classifica generale rimane tutto invariato con Evenepoel che resta saldamente in maglia gialla davanti ad Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe) e Carlos Rodriguez (Team INEOS). Domani si riparte da Alicante per la terza tappa da Alicante all’Alto Antenas del Maigmò. E’ la tappa regina della breve corsa spagnola, con la salita conclusiva di 5 km e mezzo a oltre il 10% di pendenza media e tratto finale in sterrato. Evenepoel parte naturalmente con i favori del pronostico e il vantaggio sui diretti avversari è tale da mettere il giovane belga nelle condizioni di chiudere definitivamente il discorso per quanto riguarda la classifica generale.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Fabio Jakobsen a Torrent (foto: Dario Belingheri Getty Images)
IL VENTO DEL DESERTO SPIRA PER GROENEWEGEN, BUITRAGO RIMANE LEADER
Terza tappa del Giro dell’Arabia Saudita condizionata dal forte vento, che spezzetta il gruppo e provoca anche alcune cadute. La fuga va e il francese Turgis ci prova addirittura due volte. La seconda sembra la volta buona, ma il gruppo lo riacciuffa e si allo sprint, dove si impone l’olandese Groenewegen
Il giorno di Dylan. Groenewegen era uno degli uomini più attesi nell’arrivo veloce di fronte al castello del centro storico di AlUla e non tradisce. Per l’olandese volante (Team BikeExchange-Jayco) prima vittoria stagionale (e primo hurrà con la sua nuova casacca) nella terza frazione del Saudi Tour, 181 km e 200 metri con partenza da Tayma Hadaj Well. Italiani oggi non ancora vincenti ma comunque protagonisti: in quinta posizione finisce Alberto Dainese (Team DSM) mentre Simone Consonni (Cofidis) e Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl) giungono all’arrivo rispettivamente al nono e decimo posto.
La prima parte è caratterizzata da un susseguirsi di ventagli conditi anche da qualche caduta. Risultato? Gruppo spezzettato e davanti restano in 27, tra cui lo stesso Groenewegen con Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e il vincitore della prima tappa Ewan (Lotto Soudal). Resta indietro la maglia verde Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain Victorious), ma i suoi scudieri riescono a riportarlo davanti. Si compone un nuovo plotoncino di una cinquantina di corridori, da cui si staccano Benjamin Declercq (Arkéa-Samsic), Edward Planckaert (Alpecin-Fenix) e Anthony Turgis (TotalEnergies). Il terzetto raggiungerà i 3’15” di vantaggio massimo.
Ora è la Quick-Step Alpha ad accelerare per il ricongiungimento, che avviene poco dopo. A questo punto a partire è nuovamente Turgis e stavolta la fuga sembrerebbe poter andare in porto, con il transalpino che raggiunge all’incirca 4 minuti e mezzo di vantaggio ai -46 dall’arrivo.
Tuttavia il gran lavoro di Uno-X, Lotto Soudal e BikeExchange-Jayco spegne le velleità del pur combattivo Turgis, che viene raggiunto ai -14, dopo che anche Iljo Keisse (Quick-Step Alpha Vinyl) e Niccolò Bonifazio (TeamEnergies) erano stati costretti ad alzare bandiera bianca ai -36 nel tentativo di agganciarsi al portacolori della TotalEnergies.
Si andrà in volata ed ecco la BikeExchange-Jayco con Luka Mezgec lanciare lo sprint a Groenewegen, che brucia Daniel McLay (Team Arkéa-Samsic) ed Ewan.
In classifica generale Buitrago conserva la maglia verde, ma il vantaggio su Ewan si riduce a soli 3”. A 13” è secondo l’ex iridato Rui Costa (UAE Team Emirates) seguito da Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team) con lo stesso tempo.
Domani si correrà una delle tappe più attese, la quarta, con partenza nuovamente dal Winter Park di AlUla e arrivo al belvedere di Harrat Uwayrid dopo 149,3 km) e una ripida salita 2,7 km al 12%, con punte al 22%, da superare a poco meno di 10 Km dal traguardo
Vito Sansone

Groenewegen vince la terza tappa della corsa araba (foto Bettini)
L’ÉTOILE DE BESSÈGES COMINCIA NEL SEGNO DELL’EX IRIDATO MADS PEDERSEN
Il terzo e decisivo passaggio sulla Côte de la Tour, ha permesso all’ex iridato Mads Pedersen di conquistare la prima tappa dell’ Étoile de Bessèges. La tappa caratterizzata anche dalla presenza del “mistral” ha messo in luce il già buono stato di forma di Filippo Ganna e Alberto Bettiol.
Nel già fitto calendario ciclistico oggi è iniziata l’Étoile de Bessèges, classico appuntamento transalpino di inizio stagione. A scrivere il primo nome sull’albo d’oro di quest’anno è stato l’ex Campione del Mondo Mads Pedersen. Il ventiseienne danese della Trek-Segafredo si è, infatti, imposto sul traguardo di Bellegarde dopo 160 km di gara. La prova inaugurale dell’Étoile de Bessèges era caratterizzata da un tracciato pressoché pianeggiante, con l’unica asperità della breve ma impegnativa Côte de la Tour, da salire tre volte, l’ultima delle quali decisiva avendo il traguardo posto in cima. Ospite indesiderato è invece stato il mistral, che non ha dato tregua ai ciclisti premiando chi ha nel proprio bagaglio tecnico la capacità di muoversi tra ventagli e folate di vento. La corsa è stata anche caratterizzata da una spaccatura nel plotone a causa di una caduta che ha coinvolto anche Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), il più forte velocista presente nel lotto dei partecipanti, avvenuta poco dopo che Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen-Baloise), unico fuggitivo di giornata, era stato ripreso.
A seguito di successivi allunghi e ricongiungimenti, spaccature e ricompattamenti, a giocarsi la tappa si sono presentati nel momento topico della competizione in 27 corridori. Tra gli altri erano presenti Filippo Ganna e Richard Carapaz (INEOS Grenadiers), Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), Greg Van Avermaet e Clément Champoussin (AG2R Citroën), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Edvald Boasson Hagen e Pierre Latour (TotalEnergies), Benjamin Thomas (Cofidis) e Hugo Hofstetter (Arkéa Samsic). Gli inseguitori con alterne vicende non sono mai riusciti a chiudere il gap, nonostante i molteplici tentativi e i continui rimescolamenti in seno allo stesso gruppo inseguitore. Da segnalare il tentativo di Diego Ulissi (Uae Team Emirates), che si è trascinato dietro altri sette elementi ma non ha centrato l’obiettivo di raggiungere i battistrada nonostante li avesse a vista.
I battistrada ridotti a 23 a causa di alcune defezioni per crampi e alla caduta di Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e Lilian Calméjane (AG2R), si presentano compatti ai meno 20 con la Côte de la Tour diventata ormai decisiva per il successo finale.
Sul tratto più duro della seppur breve ascesa finale Mads Pedersen prende l’iniziativa andando a centrare l’accoppiata tappa e maglia. Un secondo più tardi si sono piazzati alle sue spalle Hofstetter, Boasson Hagen, Bettiol e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Completano la top 10 Chris Lawless (TotalEnergies), giunto a 4 secondi; Filippo Ganna, Benjamin Thomas e Greg Van Avermaet a 7 secondi; Tom Skujins (Trek – Segafredo) a a 11 secondi. Il gruppo inseguitore, grazie anche al lavoro degli uomini di Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), l’assente illustre tra i battistrada, ha chiuso dopo una quarantina di secondi. Ovviamente la prima classifica generale ricalca l’ordine d’arrivo, seppur “aggiustata” dagli abbuoni riservati ai primi tre corridori.
Domani si correrà la Saint-Christol-lès-Alès – Rousson di 156 km, tappa caratterizzata un tracciato più vallonato rispetto a quello della frazione d’apertura e un muretto finale ancora più arcigno (600 metri al 12,2%).
Mario Prato

L'ex campione del mondo Mads Pedersen tiene a battesimo l'edizione 2022 dell'Étoile de Bessèges (foto Mads Pedersen wins stage 1 of Etoile de Bèsseges (foto Luc Claessen / Getty Images)
BUITRAGO VOLA SULLA MUSHROOM ROCK, TAPPA E MAGLIA PER IL COLOMBIANO
Arrivo in salita alla Mushroom Rock. Dopo la vittoria di Ewan nella tappa d’apertura del Saudi Tour arriva il turno di un corridore sudamericano, il colombiano Buitrago, che al traguardo ha ragione di un amen dell’italiano Bagioli, protagonista nel finale nonostante i postumi della brutta caduta occorsagli ieri
Dopo la caduta della prima tappa (contusione al gomito e due punti di sutura) vuole strafare. Andrea Bagioli (Quick Step Alpha Vinyl) quando la strada inizia ad impennare, all’ultimo chilometro, si riporta su Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain-Victorious) e Daniel Oss (TotalEnergies), ma a 200 metri dal traguardo è costretto a lasciar strada al colombiano, che si aggiudica la nervosa seconda tappa del Saudi Tour, poco meno di 164 km dalla Taibah University ad Abu Rakah, conquistando in un colpo solo il primo hurrà della carriera e la maglia verde di leader della generale e sfilando il simbolo del primato ad un comunque bravo Caleb Ewan (Lotto Saudal), vincitore ieri ed arrivato quinto nella frazione giunta nei pressi della Mushroom Rock.
E’ stata unna tappa ricca di saliscendi fino ai 2000 metri finali, quando la strada inizia a salire (pendenza media del 9%) prima di addolcirsi in vista del traguardo, un profilo adatto ai finisseurs.
La fuga di giornata è griffata da un terzetto, guidato dall’olandese Jeroen Meijers (Terengganu Polygon) nel quale ci sono anche il greco Polychronis Tzortzakis (Kuwait Pro Cycling) ed il norvegese Martin Bugge Urianstad (Uno-X), già protagonisti di una lunga azione nella tappa di ieri.
Arriveranno ad ottenere un vantaggio massimo di 4 minuti, poi nel gruppo inseguitore cominciano a lavorare Quick Step, Lotto Soudal e Barhain. L’ellenico è il primo a cedere staccandosi dai compagni di avventura ai -21. Il margine si assottiglia, Bugge Urianstad si volta mentre Meijers non ci pensa affatto a mollare. Mancano 14 km alla conclusione. Sull’asfalto che taglia il deserto e conduce al sito preistorico di Abu Rakah il gruppo preme e anche il portacolori della Terengganu Polygon viene risucchiato. Il ricongiungimento viene così completato ai -13. Fora il francese Cyril Barthe (B&B Hotels). Ora la strada si impenna, arrivando in alcuni tratti anche ad una pendenza massima del 12%. In tanti arrancano ed ecco che, proprio in prossimità dell’ultimo chilometro, Buitrago allunga. Subito dietro di lui un ottimo Daniel Oss. Entrambi, però, non sembrano affondare il colpo. E allora Bagioli stringe i denti, saluta la compagnia e raggiunge la coppia di testa. Il trentino non ce la fa e quindi restano in due. Il valtellinese riparte all’attacco ma Buitrago non molla e si lancia in una rasoiata micidiale staccando Bagioli e brindando al suo primo appuntamento con il successo tra i professionisti. L’alfiere della Quick Step arriva a 1”. In terza posizione il trio composto dal danese Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team), dal belga Maxim Van Gils (Lotto Saudal) e dal suo compagno di squadra Ewan. Ad 11 secondi il resto del gruppo, guidato dal francese Axel Zingle (Cofidis) con Oss al decimo posto. Tappa e maglia di leader, dunque, per Buitrago con Ewan distaccato di 7” e Charmig di 13”. Primo dei corridori di casa nostra Simone Consonni (Cofidis).
Domani con la terza tappa si tornerà in pianura. Il via sarà dato dal Tayma Hadaj Well per giungere di fronte al castello di AlUla dopo 181,2 chilometri.
Vito Sansone