UNA DOPPIETTA ISRAEL APRE L’ARCTIC TOUR OF NORWAY
La prima tappa della corsa norvegese se la aggiudica Corbin Strong (Israel), superando in volata il compagno Sheehan
In contemporanea ai più blasonati Tour de Pologne e Vuelta a Burgos ha preso via la 12a edizione dell’Arctic Race of Norway, giovane corsa norvegese che dal 2013 si disputa nei territori dello stato scandinavo situati a nord del Circolo Polare Artico.
La prima tappa, 182 Km altimetricamente molto mossi, si è snodata tra Borkenes (Kvæfjord) e Harstad su di un tracciato che non ha comunque impedito l’arrivo allo sprint, volata nella quale il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) ha fatto valere tutta la sua potenza.
Sotto la pioggia e una temperatura intorno ai 14 gradi, la gara fatica ad accendersi. I numerosi tentativi di inizio giornata non vanno a buon fine e bisogna attendere parecchi chilometri per veder evadere la fuga, composta dapprima da Romain Combaud (Team PiciNic PostNL), Abram Stockman (Unibet Tietema Rockets), Vetle Torin Eskedal (Team Norway) e Storm Ingebrigtsen (Team Coop-Repsol), raggiunti in un secondo momento da Fredrik Dversnes (Uno-X) e Georg Martinsen (Lillehammer CK Continental Team).
In ogni caso il loro vantaggio non supererà mai il 1’30” e il loro destino appare fin da subito segnato. Ingebrigsten fa appena in tempo ad aggiudicarsi l’ultimo GPM di giornata prima che il gruppo li riassorba. A quel punto sarà la Ken Pharma a portare il gruppo alla volata finale, nonostante alcuni tentativi velleitari negli ultimi chilometri.
La volata è quindi vinta da Strong che va a vestire sia la maglia di leader della classifica generales,sia quella della classifica a punti. Alle sue spalle si piazzano il compagno di squadra Riley Sheehan, Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), Ricks Pluimers (Tudor Pro Cycling Team), Jenthe Biermans (Arkéa – B&B Hotels), Karsten Larsen Feldmann (Team Coop – Repsol) e Davide Ballerini (XDS Astana Team), settimo e primo degli italiani.
Dopo questo primo atto la breve corsa norvegese – quattro tappe in tutto – proporrà una frazione dal finale insidioso perchè nel circuito conclusivo della Tennevoll – Sørreisa si dovranno percorrre quasi 6 Km su fondo sterrato.
Andrea Mastrangelo

Strong vince la prima tappa dell'Arctic Race of Norway (foto Ivan Benedetto / SprintCyclingAgency)
07-08-2025
agosto 7, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella quarta tappa, Rybnik – Cieszyn, percorrendo 201.4 Km in 4h36′09″, alla media di 43.759 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Ben Turner (INEOS Grenadiers) e il tedesco Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek). Miglior italiano Alberto Bettiol (XDS Astana Team), 12°. Il francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) è ancora leader della classifica con 8″ sul monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers) e 12″ sull’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 12″
VUELTA A BURGOS
Il francese Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella terza tappa, Monasterio de San Pedro de Cardeña – Valpuesta, percorrendo 184.1 Km in 4h19′44″, alla media di 42.528 Km/h. Ha preceduto di 9″ gli italiani Giulio Ciccone (Lidl – Trek) e Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe). Bisiaux è il nuovo leader della classifica con 22″ su Pellizzari e 26″ sul messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG).
ARCTIC RACE OF NORWAY
Il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) si è imposto nella prima tappa, Borkenes (Kvæfjord) – Harstad, percorrendo 182 Km in 4h02′22″, alla media di 45.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Riley Sheehan (Israel – Premier Tech) e il norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Miglior italiano Davide Ballerini (XDS Astana Team), 7°. Strong è il primo leader della classifica con 4″ su Sheehan e sul norvegese Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility). Miglior italiano Ballerini, 10° a 10″
TOUR DE L’AIN
Il francese Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Vulbas – Lélex (Monts-Jura), percorrendo 153.1 Km in 3h56′55″, alla media di 38.773 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike) e di 53″ l’irlandese Jamie Meehan (Cofidis). Miglior italiano Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), 8° a 53″. Prodhomme è il nuovo leader della classifica con 2″ su Uijtdebroeks e 53″ sul britannico Ben Tulett (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Brambilla, 6° a 53″.
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
L’argentino German Nicolás Tivani (Aviludo – Louletano – Loulé) si è imposto nella prima tappa, Viana do Castelo – Braga (Santuario do Sameiro), percorrendo 162.3 Km in 3h56′04″, alla media di 41.251 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Jesús David Peña (APHotels & Resorts / Tavira / SC Farense) e l’australiano Brady Gilmore (Israel Premier Tech Academy). Nessun italiano in gara. Il portoghese Rafael Reis (Anicolor / Tien 21) è ancora leader della classifica con 2″ su Tivani e 5″ su Gilmore
TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)
Il rumeno Norbert Szabo (nazionale romena) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Sfantu Gheorghe, percorrendo 1.3 Km in 1′28″, alla media di 53.182 Km/h. Ha preceduto di 1″ il greco Nikiforos Arvanitou (Team United Shipping) e di 2″ il neozelandese Finn Mckenzie (Hemus Troyan). Miglior italiano Andrea Biancalani (Beltrami TSA Tre Collì), 38° a 8″. Szabo è il primo leader della classifica con 1″ su Arvanitou e 2″ su Mckenzie. Miglior italiano Biancalani, 38° a 8″
TRANS-HIMALAYA CYCLING RACE (Cina)
Il bielorusso Raman Tsishkou (Li Ning Star) si è imposto nella prima tappa, Linzhi – Wolong Village, percorrendo 128.8 Km in 2h36′55″, alla media di 49.249 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Omer Goldstein (Shenzhen Kung Cycling Team) e l’ucraino Anatoliy Budyak (Terengganu Cycling Team). Unico italiano in gara Tommaso Nencini (Team Solution Tech – Vini Fantini), 86° a 1′01″. Tsishkou è il primo leader della classifica con 4″ su Goldstein e 6″ su Budyak. Nencini 86° a 1′11″
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín – EPM) si è imposto nella settima tappa, Armenia – Cali, percorrendo 185.2 Km in 3h39′53″, alla media di 50.536 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cristian Damián Vélez (GW Erco Shimano) e Kevin David Castillo (Team Sistecredito). Nessun italiano in gara. Il colombiano Rodrigo Contreras (Nu Colombia) è ancora leader della classifica con 1′04″ sul connazionale Diego Andrés Camargo (Team Medellín – EPM) e 1′20″ sul venezuelano Eugenio Yonathan Miguel (Energia de Boyaca).
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il polacco Dawid Lewandowski (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella sesta tappa, Goyave – Petit-Bourg, percorrendo 147 Km in 3h21′33″, alla media di 43.761 Km/h. Ha preceduto di 1″ il bermudiano Kaden Hopkins
(Uni Sport Lamentinois) e il francese Sonny Cadet (squadra regionale martiniquese). Nessun italiano in gara. Il colombiano Andrés Camilo Ardila (Nu Colombia) è ancora leader della classifica con 32″ sul connazionale Sebastián Henao (Nu Colombia) e 44″ sul francese Axel Taillandier (Team Madras Capesterre Belle-Eau)
MAGNIER VINCE LO SPRINT DI CIESZYN, LAPEIRA RESTA LEADER IN POLONIA
Dopo la rocambolesca tappa di ieri, oggi il Giro di Polonia non ha offerto particolari “brividi”. Il leader della classifica Paul Lapeira è così riuscito a terminare la tappa in gruppo, senza risentire dell’incrinatura alle costole, e conservare la maglia di leader alla vigilia delle frazioni decisive. Oggi protagonisti sono stati prima gli uomini della fuga, poi i velocisti con il successo allo sprint di un altro transalpino, Paul Magnier
Oggi il Giro di Polonia si è rimesso in viaggio con sette corridori in meno, quasi tutti coinvolti ieri pomeriggio nella brutta caduta che ha portato alla neutralizzazione della terza tappa. Il ritiro più eccellente è stato quello del campione nazionale ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek), che al momento del capitombolo era secondo in classifica generale con appena due secondi di ritardo dal francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Le conseguenze peggiori erano capitate al nostro Filippo Baroncini (UAE Team Emirates – XRG), finito all’ospedale con una serie di fratture, tra le quali una cervicale che fortunatamente non ha innescato problemi neurologici. Anche il leader della classifica Lapeira è finito a terra, riportando solo l’incrinatura di due costole, danno che gli ha consentito di prendere il via stamattina alla quarta tappa, da lui conclusa senza patire ritardi e al termine della quale ha così conservato la maglia di leader. Per sua fortuna quella odierna era una delle due tappe destinate ai velocisti, che prevedeva di percorrere 201 Km tra Rybnik e Cieszyn, affrontando tre salite “confinate” nella fase centrale del tracciato, con quasi 70 Km di strada a separare l’ultima ascesa dal traguardo.
Abbassata la bandierina del “via” sono andati subito in fuga tre corridori polacchi, Filip Maciejuk della Red Bull-Bora-Hansgrohe), Paweł Bernas e Michał Pomorski, questi ultimi in gara con le insegne della nazionale polacca. Controllato da Visma-Lease a Bike e Soudal-QuickStep, il gruppo ha lasciato che questo trio raggiungesse un vantaggio massimo di quasi 4 minuti, gap che inesorabilmente si è pian piano sbriciolato quando i tre sono arrivati al cospetto delle salite previste nella fase centrale, toccando i 2′20″ in vetta al GPM del Passo Przegibek, conquistato da Bernas. Nel frattempo esce dal gruppo principale il belga Timo Kielich (Alpecin – Deceuninck), che raggiunge gli uomini in fuga e va ad aggiudicarsi i due rimanenti traguardi della montagna, consolidando così il suo primato nella classifica degli scalatori, che ora domina con 41 punti, 18 in più rispetto a quello di Tomasz Budziński, altro elemento nella nazionale di casa. Terminate le salite Bernas si stacca e davanti rimangono Kielich e Maciejuk, con il primo che tira i remi in barca dopo aver conquistato anche i due traguardi volanti posti dopo la fine delle salite. Dal canto suo Maciejuk tenta di resistere e riesce a transitare in solitaria al primo passaggio dal traguardo, quando il suo vantaggio sul gruppo è di 50 secondi spaccati e iniziano le tre tornate del circuito cittadino di Cieszyn, un anello di 6.5 Km reso insidioso dalla presenza di una cinquantina di curve, da un breve tratto in pavè e, soprattuto per i velocisti, dal traguardo posto al termine di una breve salitella, 700 metri al 3.9%. Verso la fine del primo giro prova dal gruppo l’azione solitaria l’italiano Lorenzo Milesi (Movistar), che riesce ad agganciare la lepre Maciejuk quando all’arrivo mancano 15 Km e il vantaggio della testa della corsa è calato a 12 secondi, che rimangono praticamente stabili fino all’inizio dell’ultima tornata, quando i cronometri registrano ancora 10 secondi per i due attaccanti. L’inevitabile ricongiungimento avviene a 2.5 Km dal traguardo, subito prima dell’imbocco del breve tratto in pavè – 600 metri in tutto – che caratterizza il finale di corsa. Le operazioni che anticipano la volata vedono in pole position gli uomini della Groupama-FDJ, che riescono ad allungare il gruppo, poi alla squadra transalpina subentra la INEOS, che punta al bis con Ben Turner, già vincitore ieri della tappa neutralizzata. La doppietta, però, non riesce al britannico perchè alla sua ruota si piazza il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che parte di scatto subito prima della curva che introduce il breve rettilineo d’arrivo, riuscendo ad anticipare l’avversario allo sprint, mentre terzo si piazza il tedescol Tim Torn Teutenberg
(Lidl – Trek). Il miglior degli italiani è Alberto Bettiol (XDS Astana Team) che su piazza dodicesimo, con lo stesso tempo dei primi e sei posizioni nell’ordine d’arrivo prima di Lapeira che, come detto, non ha risentito dell’incrinatura alle costole e così ha conservato la maglia di leader con distacco immutato sul monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers), distanziato di otto secondi.
Domani è previsto l’arrivo nella più nota stazione di sport invernali della Polonia, ma la tappa che terminerà a Zakopane non si annuncia particolarmente difficile. Come nella frazione appena affrontata le ascese principali si dovranno superare nelle fasi centrale e pure in questi casi non s’inconteranno pendenze impegnative; isolata dal tutte le altre sarà la salita di 4 Km al 5.4% sulla quale si scollinerà a 13 Km dall’arrivo, ma non si tratta di un’asperità particolarmente “appetitosa”, anche perchè in vetta non sarà previsto il Gran Premio della Montagna. La classifica è ancora corta – i primi 35 corridori sono raccolti nello spazio di 59 secondi – e inevitabilmente ci sarà un po’ di bagarre, anche se per assistere alle “scintille” vere tra i big del Tour de Pologne si dovrà forse attendere la più complicata tappa di sabato.
Mauro Facoltosi

Paul Magnier vince la quarta tappa del Giro di Polonia (foto Luc Claessen/Getty Images)
LÉO BISIAUX VINCE A VALPUESTA: STA NASCENDO UNA STELLA?
La tappa odierna della Vuelta a Burgos offre agli spettatori un finale molto combattuto, nel quale torna a mettersi in evidenza il nostro Ciccone. Ma nel duello fra l’italiano, spalleggiato dai connazionali Pellizzari e Fortunato, e il leader della UAE, il messicano Del Toro, la spunta il giovane neo professionista Bisiaux, che si era già fatto notare nella classica di San Sebastian e che assume di prepotenza il comando della classifica generale.
La terza tappa della Vuelta a Burgos parte dal monastero di San Pedro de Cardeña, pochi chilometri a est della città che dà il nome a questa corsa, punta con decisione a Nord in direzione di Bilbao e, dopo 184 chilometri che presentano molti saliscendi e ben 4 GPM, di cui uno di 1° categoria, torna indietro sino a raggiungere il centro di Valpuesta, situato a un centinaio di chilometri da Burgos. Il primo GPM è l’Alto de Barcina (7.1 km al 3.5%), 3a categoria, che arriva dopo 62 chilometri; il secondo è il Puerto de Ozeka, breve ma ripido (2.7 km al 8.6%), pure di 3a categoria, dopo 132 Km; poi la tappa entrerà nel vivo e si dovrà salires sull’Alto de Las Campas (4 km al 2.6%), 3a categoria, al chilometro 149, e infine arrivare in cima al Puerto de Orduña (8.1 km al 7.4%), 1a categoria, al chilometro 162, quando ne mancheranno 22 alla fine. Da un lato non ci sono dubbi che l’ultima salita provocherà una selezione importante, dall’altro la distanza dal traguardo sembra eccessiva per consentire un arrivo in solitaria a qualcuno dei grandi favoriti. È più probabile che la vittoria arrida a un “cacciatore di tappe” o che si assista a una volata ristretta all’interno di un gruppetto con tutti i migliori.
Si parte poco dopo mezzogiorno con una temperatura di 26 gradi destinata a salire sino a 35 e oltre e che certamente scoraggerà i corridori dal tentare azioni avventate. In maglia viola è lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) davanti al francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team): sono ancora i primi due classificati della prima tappa, ma è probabile che stasera tutte le classifiche vedranno dei grandi cambiamenti. Occorrono ben 40 chilometri perché si formi una fuga promettente e finalmente parte un gruppetto composta da sei corridori di secondo piano (cinque spagnoli e un belga), il cui vantaggio supera rapidamente i cinque minuti. A passare primo in cima all’Alto de Barcina è il basco Gorka Sorarrain (Caja Rural – Seguros RGA) con il gruppo segue a circa 4 minuti. Sulla seconda salita la pendenza si fa sentire e alcuni corridori, fra cui il nostro Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team), vincitore ieri, iniziano a staccarsi mentre davanti i fuggitivi si frazionano: restano in testa il belga Sander De Pestel (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Sorarrain, che passa per primo anche sul secondo GPM. Il gruppo transita a 3 minuti, poi sulla terza salita cominciano a tirare gli uomini di Giulio Ciccone (Lidl – Trek), il che lascia sperare che il nostro corridore si sia pienamente ripreso dalla caduta dell’altro ieri e voglia tentare qualcosa per recuperare il distacco rimediato in quell’occasione. È invece Mikel Landa (Soudal Quick-Step), un altro dei grandi nomi presenti in questa corsa, a partire sulle ultime rampe dell’Alto de Las Campas. In cima al GPM transita per primo, ancora una volta, Sorarrain, sempre con De Pestel a ruota; gli altri fuggitivi sono stati ripresi e alle spalle del duo di testa c’è adesso il solo Landa. Quando inizia il quarto e ultimo GPM il gruppo ha ancora un minuto di mezzo di ritardo dalla coppia di testa, ancora inseguita da Landa. Presto il corridore basco desiste dall’inseguimento solitario, viene ripreso e finisce addirittura per essere staccato, mentre sono sempre gli uomini di Ciccone che mantengono alto il ritmo. A 4 chilometri dallo scollinamento cedono i primi due della classifica generale, Labrosse e Adrià. Subito dopo, finalmente, attacca Ciccone in compagnia del giovane francese Léo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team), mentre il gruppo si sfalda completamente. I due fuggitivi vengono ripresi in poche centinaia di metri, ma la nuova coppia di testa non riesce a fare il vuoto e alcuni corridori tra i più quotati, fra i quali Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG), rimangono a breve distanza. È tuttavia Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) il primo a riportarsi su Ciccone e Bisiaux, seguito poco da Pellizzari, mentre sia Del Toro sia Bernal appaiono un po’ in difficoltà. Bisiaux transita primo sul Puerto de Orduña, poi in discesa anche Del Toro si riporta sul quartetto di testa; tutti gli altri rimangono indietro e non riusciranno più a rientrare. I cinque procedono di buon accordo sino al traguardo quando, con uno scatto improvviso a circa 600 metri dalla linea d’arrivo, parte il meno titolato del quintetto, Bisiaux, che coglie così la sua prima vittoria da professionista e si porta anche al comando della classifica generale. Ciccone è secondo, Pellizzari terzo (e diventa secondo in classifica generale con 22 secondi di ritardo). Gli altri corridori arrivano a piccoli gruppetti, con Bernal a circa 40 secondi e Landa addirittura a 2 minuti.
Terzo in classifica generale, dopo Bisiaux e Pellizzari, è ora Del Toro con 26 secondi di ritardo e anche Fortunato ha il medesimo distacco. Bernal è decimo, Ciccone è risalito al 16esimo posto in classifica, ma il suo ritardo è sempre di 1’36”. Per quanto riguarda le classifiche secondarie Bisiaux comanda anche quelle a punti e di miglior giovani, Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH) mantiene la leadership degli scalatori mentre la Red Bull – BORA – hansgrohe scavalca la Decathlon e la Bahrain – Victorious portandosi al vertice della classifica a squadre. Domani ci attende una tappa un po’ più breve, ma con due GPM nel finale; l’esito potrebbe essere simile a quello odierno, ma la cosa più interessante sarà vedere fin dove vorrà spingersi Bisiaux e c’è già chi ipotizza che possa addirittura conservare la maglia viola sino alla conclusione. Sta nascendo una nuova stella?
Andrea Carta

Bisiaux taglia in solitaria il traguardo di Valpuesta (foto EFE/Santi Otero)
CADUTE IN POLONIA, TAPPA NEUTRALIZZATA E VITTORIA PER TURNER
Nella terza tappa del Giro di Polonia si sono riviste le stesse immagini trasmesse al Giro d’Italia, quando una maxi caduta costrinse l’organizzazione a interrompere e neutralizzare la tappa di Napoli ai fini della classifica per dar modo alle ambulanze di raggiungere gli ospedali e poi rientrare in corsa. In Campania la colpevole era stata la pioggia, stavolta la scelta di una strada non proprio perfetta, in discesa, stretta, tortuosa e con dei tratti in sterrato. Il capitombolo mandava a casa il secondo della classifica generale Mathias Vacek e coinvolgeva anche il leader della corsa Paul Lapeira, che riusciva comunque a concludere la tappa. Al traguardo vittoria del britannico Ben Turner
La terza tappa del Giro di Polonia da Wałbrzych a Wałbrzych doveva iniziare a dare qualche risposta in ottica classifica generale e le risposte ci sono state ma in negativo, visto che alcuni uomini di classifica hanno dovuto fare i conti con un caduta in discesa a circa 20 km dall’arrivo, avvenuta lungo una strada stretta e tortuosa che prevedeva anche tratti in sterrato. La bagarre per prendere le posizioni di testa prima della salita di Przełęcz Niedźwiedzica, che molto probabilmente avrebbe deciso le sorti della tappa, era fatale in particolare per il secondo della classifica generale Mathias Vacek (Team Lidl Trek), tra i ciclisti più malconci a causa della predetta caduta e costretto al ritiro. Fino a quel momento la tappa aveva visto la fuga di dieci ciclisti, ovvero Ide Schelling (Team XDS Astana), Anthony Perez (Team Cofidis), Reuben Thompson (Team Lotto), Mateusz Gajdulewicz (Nazionale Polacca), Pierre Thierry (Team Arkéa B&B Hotels), Kelland O’Brien (Team Jayco AlUla), Pepijn Reinderink (Team Soudal Quick-Step), Remi Cavagna (Team Groupama FDJ), Fabio Van den Bossche e Timo Kielich (Team Alpecin – Deceuninck). La squadra del leader della classifica generale Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale) teneva a bada la fuga, che perdeva pezzi progressivamente. A 30 km dalla conclusione restavano in testa O’Brien e Reinderink. Quest’ultimo si sfilava e allo stesso tempo dal gruppo maglia gialla attaccavano Diego Ulissi (Team XDS Astana) e Lorenzo Milesi (Team Movistar). Il nuovo terzetto di testa era braccato dal gruppo maglia gialla che affrontava la discesa descritta precedentemente a tutta velocità, con caduta annessa. Oltre al già citato Vacek, tra gli uomini di classifica cadevano anche lo stesso Lapeira e Rafał Majka (UAE Team Emirates XRG), due rientravano nel gruppo principale. Intanto la tappa veniva neutralizzata a causa dell’assenza delle ambulanze al seguito della corsa, tutte impegnate nel trasportare in ospedale i corridori incidentati. I tre ciclisti in testa alla corsa venivano ripresi a poco più di un chilometro dall’arrivo e nella volata pro forma a vincere era Ben Turner (Team INEOS Grenadiers) che aveva la meglio su Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Andrea Bagioli (Teal Lidl Trek). Chiudevano la top five Jan Christen (UAE Team Emirates) in quarta posizione ed Arjen LivYns (Team Lotto) in quinta posizione. Turner ottiene così la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Lapeira resta in maglia gialla con otto secondi di vantaggio su Victor Langellotti (Team INEOS Grenadiers) e 12 secondi di vantaggio su Jan Christen (UAE Team Emirates XRG). Ora è in programma la quarta tappa da Rybnik a Cieszyn per 201.4 km con tre GPM posizionati nella parte centrale della tappa, tra il km 78 ed il km 132. I velocisti avranno una nuova possibilità per mettersi alla prova e Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) è pronto per bissare il successo della tappa inaugurale.
Antonio Scarfone

I corridori fermi in attesa della ripartenza della tappa (foto Luc Claessen/Getty Images)
COLPO DI MOSCHETTI ALLA VUELTA A BURGOS, IMPALLINATI MALUCELLI E MOLANO
In questi giorni la Spagna sembra portare fortuna ai nostri colori: dopo che sabato scorso Giulio Ciccone ha vinto la classica di San Sebastian, oggi i nostri “Mattei”, i velocisti Moschetti e Malucelli, sono arrivati rispettivamente primo e secondo nella volata di gruppo che ha concluso a Buniel una tappa con pochissime emozioni e che potrebbe essere stata la sola occasione offerta quest’anno agli sprinter dalla Vuelta a Burgos.
La seconda tappa della Vuelta a Burgos, a differenza della prima, è quasi interamente pianeggiante, pur continuando a percorrere gli altipiani della meseta a quasi 1000 metri di quota, nonostante non manchino frequenti saliscendi, mai tuttavia così impegnativi da trasformarsi in GPM, oggi del tutto assenti. Probabilmente vedremo i velocisti all’opera sul traguardo di Buniel, un paese situato poco ad ovest di Burgos, dove oggi si arriva dopo 162 chilometri.
La classifica di questa mattina rispecchia l’arrivo della tappa di ieri, con lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) in maglia viola; dietro di lui il francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team) a 4 secondi (solo di abbuono). Il nostro Giulio Ciccone, che non sembra aver risentito della caduta di ieri, avvenuta mentre si stava giocando la vittoria di tappa con Adrià, Labrosse e Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG), ha già un ritardo di 1’37”, non facile da recuperare in una corsa a tappe breve e priva di salite veramente impegnative.
La partenza è data alle 12.45 nel paese di Cilleruelo de Abaj con un tempo non solo sereno, ma molto caldo (ci sono già 28 gradi e ne sono previsti 35 nel pomeriggio). Nel giro di 3 chilometri parte una fuga con quattro corridori spagnoli di secondo piano, il più noto dei quali è forse il basco Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskad), unico dei quattro ad aver vinto una corsa nella sua carriera (una tappa del Giro di Portogallo). Come spesso avviene i fuggitivi prendono facilmente molti minuti di vantaggio: dopo 30 chilometri i minuti sono quattro, poi il vantaggio inizia a calare progressivamente, anche se nel gruppo nessuno si dà particolarmente da fare. È solo a 50 chilometri dall’arrivo che inizia a tirare la UAE, forse sperando di far vincere la tappa al suo velocista Juan Sebastián Molano, già vincitore gli anni scorsi di tre tappe in questa stessa corsa. Quando mancano 40 chilometri il gruppo si trova a un minuto e mezzo dai fuggitivi, il cui vantaggio si riduce a un minuto scarso a 25 chilometri dal traguardo. A tirare passa allora la Q36.5 Pro Cycling Team, che probabilmente prepara la volata al suo specialista, il nostro Matteo Moschetti. L’avvicinamento a Burgos avviene in un panorama desertico, punteggiato solo dalle pale eoliche, e con la temperatura che va salendo rapidamente. A 18 chilometri dall’arrivo uno dei quattro fuggitivi cede e viene subito ripreso, mentre gli altri raggiungono il traguardo intermedio nell’abitato di Las Quintanillas con ancora una ventina di secondi di vantaggio; vi transita per primo l’altro corridore basco Iker Mintegi (Euskaltel – Euskadi). Fatalmente, quando mancano 9 chilometri all’arrivo la fuga ha termine e iniziano le manovre delle squadre in vista dell’inevitabile volata di gruppo. Il deserto lascia spazio a zone più antropizzate, dove qualche albero riesce persino a spezzare la monotonia di un paesaggio comunque affascinante. I corridori procedono ad oltre 60 km/h e nel gruppo nessuno tenta più la fuga: a due chilometri dalla fine la UAE si porta nuovamente in testa, ben presto affiancata dalla Decathlon AG2R La Mondiale Team e poi nuovamente dalla Q36.5. La volata è infine lanciata ed è talmente combattuta da rendere necessario il ricorso al fotofinish, dal momento che sono tre i corridori che tagliano simultaneamente la linea del traguardo: Moschetti, Molano e l’altro italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team). L’incertezza è tale che nessuno di loro esulta sino al responso della giuria, che assegna la vittoria a Moschetti, davanti a Malucelli e a Molano.
La classifica generale resta invariata, dal momento che ieri c’era stata un po’ di selezione sulla salita finale e i velocisti che oggi si sono contesi la vittoria erano rimasti attardati e non potevano scalare posizioni in classifica: Adrià resta quindi primo, davanti a Labrosse (primo fra i giovani) e al portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious). Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), primo degli italiani, è quarto. Adrià guida anche la classifica a punti, Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), grazie alla lunga fuga di ieri, quella degli scalatori. Domani i corridori sono attesi da una tappa simile alla prima, con diversi GPM sul percorso e un arrivo in leggera salita: se qualcuno dei favoriti volesse mettersi in luce, l’occasione sembra propizia.
Andrea Carta

Moschetti, Malucelli e Molano piombano contemporaneamente sul traguardo di Buniel (foto Antonio Baixauli/Getty Images)
06-08-2025
agosto 6, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Il britannico Ben Turner (INEOS Grenadiers) si è imposto nella terza tappa, circuito di Wałbrzych, percorrendo 159.3 Km in 4h00′46″, alla media di 39.698 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain – Victorious) e l’italiano Andrea Bagioli (Lidl – Trek). A causa di una caduta di gruppo a 15 Km dall’arrivo, che ha costretto l’organizzazione ad impegnare tutte le ambulanze a disposizione, la tappa è stata fermata per un quarto d’ora e dopo la ripartenza si è deciso di neutralizzare i tempi di gara ai fini della classifica generale. Il francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) è ancora leader della classifica con 8″ sul monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers) e 12″ sull’elvetico Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 12″
VUELTA A BURGOS
L’italiano Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Cilleruelo de Abajo – Buniel, percorrendo 161.6 Km in 3h37′05″, alla media di 44.665 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team) e il colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates – XRG) . Los spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) è ancora leader della classifica con 4″ sul francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e 10″ sul portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 4° a 14″.
TOUR DE L’AIN
Il francese Tom Donnenwirth (Groupama – FDJ) si è imposto nella prima tappa, Feillens – Lagnieu, percorrendo 163 Km in 3h45′40″, alla media di 43.338 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale David Gaudu (Groupama – FDJ) e l’italiano Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Donnenwirth è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Gaudu e Vendrame
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il portoghese Rafael Reis (Anicolor / Tien 21) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Maia, percorrendo 3.4 Km in 03′51″, alla media di 52.987 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Iúri Leitão (Caja Rural – Seguros RGA) e di 4″ il belga Jens Verbrugghe (Israel Premier Tech Academy). Nessun italiano in gara. Reis è il primo leader della classifica con 3″ su Leitão e 4″ su Verbrugghe
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Yeison Sebastian Reyes (Orgullo Paisa) si è imposto nella sesta tappa, Mosquera – Alto de La Línea, percorrendo 232 Km in 6h04′00″, alla media di 38.242 Km/h. Ha preceduto di 1′05″ il connazionale Diego Andrés Camargo (Team Medellín – EPM) e il venezuelano Eugenio Yonathan Miguel (Energia de Boyaca). Nessun italiano in gara. Il colombiano Rodrigo Contreras (Nu Colombia) è ancora leader della classifica con 1′04″ su Camargo e 1′50″ su Reyes
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il colombiano Jhonatan Stiven Chaves (Nu Colombia) si è imposto nella quinta tappa, Baie-Mahault – Gourbeyre, percorrendo 158.2 Km in 4h20′14″, alla media di 36.475 Km/h. Ha preceduto di 10″ il connazionale Andrés Camilo Ardila (Nu Colombia) e di 1′31″ il francese Dorian Lagrave (Vendée U Pays de la Loire). Nessun italiano in gara. Ardila è il nuovo leader della classifica con 31″ sul polacco Jakub Jaczmarek (Mazowsze Serce Polski) e 49″ sul connazionale Sebastián Henao (Nu Colombia)
ADRIÀ PRIMO A BURGOS, CICCONE DI NUOVO A TERRA
Era appena tornato a gareggiare, due mesi dopo l’infortunio al Giro d’Italia, ma la malasorte si è nuovamente accanita su Giulio Ciccone, finito a terra durante la volata in salita che ha posto termine alla prima tappa della Vuelta a Burgos. Mentre si attendono notizie sulle condizioni dell’abruzzese, che ha colpito l’asfalto con la spalla, va registrata la vittoria dello spagnolo Roger Adrià, che è riuscito a evitare il capitombolo innescato da Isaac del Toro e sulla rampa finale è riuscito a scavare un piccolo buco rispetto ai favoriti per il successo finale
Inizia oggi la breve corsa a tappe spagnola chiamata Vuelta a Burgos, una delle due (l’altra è il Giro di Polonia) che serve come preparazione per la ben più impegnativa Vuelta a España, che inizierà fra meno di tre settimane. Per questa ragione non mancano nomi illustri nel suo palmares (Delgado, Zulle, Rominger, Jalabert, Valverde e, per venire a tempi più recenti, Landa, Evenepoel e Roglič. I favoriti di questa edizione sono probabilmente Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e Giulio Ciccone (Lidl – Trek), già protagonisti della Classica di San Sebastian tre giorni fa, e poi i nostri Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), quest’anno vincitore della classifica degli scalatori al Giro, Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), quest’anno sesto al Giro, Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) e Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), quest’anno quinto al Giro. Per quanto riguarda gli altri stanieri vanno menzionati il già citatato poi Landa (Soudal Quick-Step), Jai Hindley (Red Bull – BORA – hansgrohe) ed Egan Bernal (INEOS Grenadiers, quest’anno settimo al Giro e sempre alla ricerca del pieno recupero dopo il grave incidente di qualche anno fa: tutti costoro, tranne Del Toro, dovrebbero in effetti essere alla partenza della Vuelta.
La corsa, come noto, si svolge sulla meseta spagnola intorno alla città di Burgos, dove le salite non mancano, anche se quelle più lunghe e famose si trovano altrove. Nella prima tappa, lunga ben 205 chilometri, vengono affrontati quattro GPM: l’Alto de Humada (3.1 km al 5.3%) dopo 38 chilometri (3a categoria), l’Alto de la Mazorra (7 km al 5.2%) dopo 130 Km (1a categoria), l’Alto del Aguilón (2.4 km al 4.1%) situato a 17 chilometri dal traguardo (2a categoria), e lo stesso arrivo a Burgos, con una piccola salita di 1 chilometro al 5% (3a categoria) che certamente taglierà le gambe ai velocisti puri, ammesso che rimangano nel gruppo che andrà a giocarsi la vittoria.
Si parte dal piccolo paese di Olmillos de Sasamón verso le 11.30, con un tempo nuvoloso e con temperature accettabili (ma la zona è famosa per il clima torrido, quasi desertico, ed è previsto che nei prossimi giorni faccia più caldo). Quasi subito prende il via una fuga con sei corridori di secondo piano, tutti spagnoli tranne il più noto, il passista belga Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team), vincitore anni fa di una tappa al Giro. Sul primo GPM passa in testa lo spagnolo Javier Ibáñez (Caja Rural – Seguros RGA), col gruppo a circa tre minuti. Dopo molti chilometri in cui non succede nulla, in vista del secondo GPM tenta l’azione solitaria Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), presto raggiunto da De Bondt; la coppia, con lo spagnolo in testa, transita in cima alla salita con un vantaggio sul gruppo, che intanto ha riassorbito gli altri quattro fuggitivi, che sfiora sempre i tre minuti. Lo spagnolo è primo anche sul terzo GPM, dopo di che i due fuggitivi cedono e vengono riassorbiti a circa 15 chilometri dalla conclusione. Il gruppo, ancora molto folto, ma senza i velocisti puri – che, come previsto, hanno ceduto sui saliscendi della meseta – si porta nei pressi di Burgos senza che avvengano attacchi seri sino ad 8 chilometri dalla fine, quando ne esce, con grande convinzione, il giovane spagnolo Samuel Fernández (Caja Rural – Seguros RGA). I favoriti si guardano un po’ troppo, il che permette a Fernández di guadagnare rapidamente ben 25 secondi, che a 3 chilometri dalla fine sono ancora 20. Il gruppo finalmente accelera, a due chilometri Fernández mantiene 15 secondi di vantaggio, poi solo 8 quando inizia la salita finale, non ripida ma resa difficile dalla pavimentazione selciata. A soli 500 metri dalla linea di arrivo il gruppo riprende Fernández e a questo punto tutti accelerano. È lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) che si porta in testa e cerca di allungare. Alle sue spalle si muovono finalmente i migliori finché, nella foga dello sprint conclusivo Del Toro, in terza posizione, scivola, finisce in terra e Ciccone, alla sua ruota, gli finisce addosso facendo la stessa fine e sbattendo con violenza la spalla destra. Mancano appena 200 metri alla linea di arrivo e Adrià approfitta dell’incidente per fare un piccolo buco alle sue spalle e vincere la tappa davanti al solo corridore che gli è rimasto attaccato, il francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Il resto del gruppo arriva sfilacciato, con distacchi varabili dai 4 agli 11 secondi, ai quali andranno aggiunti in classifica generale gli abbuoni previsti per i primi tre classificati. Terzo è il portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious); primo degli italiani è Caruso, quinto; primo dei grandi nomi è Bernal, ottavo. Del Toro rientra in coda al gruppo e limita i danni a soli 11 secondi di ritardo; peggio va a Ciccone, che arriva dopo 1’27”. Ancora due ore dopo la conclusione della tappa le sue condizioni, comunque non gravi, rimangono incerte. Sarebbe un peccato se la caduta avesse compromesso l’ottima condizione di forma in cui sembra trovarsi in questi giorni e c’è da sperare che la clavicola, uno dei punti più a rischio di un ciclista, si sia salvata nonostante la brutta caduta.
Andrea Carta

Roger Adrià si impone nella prima tappa della corsa iberica (foto Antonio Baixauli/Getty Images)
05-08-2025
agosto 5, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE POLOGNE
Il francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella seconda tappa, Hotel Gołębiewski Karpacz – Karpacz, percorrendo 149.4 Km in 3h29′58″, alla media di 42.692 Km/h. Ha preceduto di 2″ il ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek) e il monegasco Victor Langellotti (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 2″. Lapeira è il nuoovo leader della classifica con 6″ su Vacek e 8″ su Langellotti. Miglior italiano Tiberi, 5° a 12″
VUELTA A BURGOS
Lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, Olmillos de Sasamón – Burgos, percorrendo 204.7 Km in 4h49′46″, alla media di 42.386 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e di 4″ il portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 5° a 4″. Adrià è il primo leader della classifica con 4″ su Labrosse e 10″ su Eulálio. Miglior italiano Caruso, 5° a 14″.
VUELTA A COLOMBIA
La quinta tappa, Duitama – Tocancipá (150.9 Km), è stata annullata in seguito ad alcune manifestazioni di protesta di gruppi di minatori e agricoltori, che hanno bloccato la strada. Il colombiano Rodrigo Contreras (Nu Colombia) rimane leader della classifica con 2′31″ sul connazionale Diego Andrés Camargo (Team Medellín – EPM) e 4′26″ sul connazionale Yeison Sebastian Reyes (Orgullo Paisa). Nessun italiano in gara.
TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE LA GUADELOUPE
Il francese Julien Chane-Foc (Team Madras Capesterre Belle-Eau) si è imposto nella quarta tappa, Morne-à-l’Eau – Les Abymes, percorrendo 148.3 Km in 3h24′35″, alla media di 43.493 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski) e di 3″ il connazionale Kendric Clavier (Team Cama CCD). Nessun italiano in gara. Il polacco Jakub Jaczmarek (Mazowsze Serce Polski) è ancora leader della classifica con 16″ sul connazionale Szymon Woźniak (Union Vélocipédique Marie-Galantaise) e 25″ sul francese Taïno Cailliau (Rayon d’Argent)
TOUR DE POLOGNE, PAUL LAPEIRA FULMINA TUTTI A KARPACZ
Il francese della Decathlon AG2R sorprende i big negli ultimi 50 metri e conquista una tappa movimentata e spettacolare. Secondo Vacek, terzo Langellotti.
La prima parte della tappa odierna è stata movimentata, con un lungo circuito che ha incluso la salita di Przełęcz Kowarska e alcuni traguardi volanti a Kamienna Góra, Czarny Bór e Lubawka. Protagonisti iniziali quattro coraggiosi in fuga: Patrick Gamper (Jayco AlUla), Max Walker (EF Education-EasyPost), Tomasz Budziński e Patrick Stosz (nazionale polacca).
Il gruppo, inizialmente controllato dalla Visma-Lease a Bike del leader Olav Kooij, ha lasciato sfogare i battistrada per oltre 4 minuti, prima che UAE, Bahrain Victorious e Tudor alzassero il ritmo riducendo lo svantaggio. Il più combattivo è stato il britannico Walker, che ha provato l’azione di forza nell’ultimo circuito, arrivando a guadagnare oltre un minuto. Ma l’inseguimento orchestrato da Alpecin-Deceuninck e INEOS lo ha neutralizzato a 5 km dal traguardo, trasformando il finale in una sfida tra uomini di classifica e velocisti resistenti.Negli ultimi 3 km il gruppo si è selezionato: UAE e Decathlon AG2R hanno tirato a tutta, mentre Michał Kwiatkowski (INEOS) ha alzato ulteriormente il ritmo a 1 km dall’arrivo, facendo fuori diversi sprinter. Jan Christen (UAE) ha provato il colpo ai -400 metri, seguito da Finn Fisher-Black (RedBull-BORA), ma è stato Paul Lapeira a piazzare la stoccata decisiva: il francese ha sfruttato il lavoro del gruppo e negli ultimi 50 metri ha saltato tutti con un’accelerazione irresistibile, secondo posto per Mathias Vacek, terzo posto per Victor Langellotti.
Antonio Scarfone