MAVI GARCÍA REGINA A QUIMPER, KIMBERLY LE COURT-PIENAAR NUOVA MAGLIA GIALLA
La 41enne spagnola sorprende tutte con un’azione solitaria nel finale e conquista la tappa. La Le Court-Pienaar balza in testa alla classifica grazie alla somma dei piazzamenti.
Il Tour de France Femmes 2025 continua a regalare spettacolo e colpi di scena. Dopo il trionfo di Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) nella giornata inaugurale, è toccato oggi a Mavi García scrivere una pagina memorabile sulla strada che da Brest ha portato il gruppo fino a Quimper. La veterana spagnola della Liv AlUla Jayco ha piazzato un attacco deciso a poco più di dieci chilometri dall’arrivo e, nonostante un vantaggio mai superiore ai venti secondi, ha saputo difendersi con grinta e intelligenza, resistendo al ritorno del gruppo per appena tre secondi. Un colpo da manuale che le consegna la più importante vittoria della sua lunga carriera e che le permette di festeggiare a 41 anni e mezzo con l’entusiasmo di una debuttante.
Alle sue spalle, il gruppo si è lanciato in una volata furiosa: l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nello sprint delle battute, precedendo la mauriziana Kiberly Le Court-Pienaar, che con il terzo posto e i 4″ di abbuono si è presa la testa della classifica generale. La campionessa africana ha ora lo stesso tempo della Vos, ma può vantare una migliore somma di piazzamenti grazie al podio odierno che va a bilanciare il quinto posto dell0olandese. È un traguardo storico per la portacolori dell’AG Insurance-Soudal, poichè ai si tratta della prima ciclista africana ad indossare la maglia gialla
La seconda tappa, con partenza da Brest, ha offerto sin dai primi chilometri un andamento movimentato. Dopo la notizia del ritiro di Charlotte Kool (Team Picnic PostNL), non partita per i postumi della caduta subita in Belgio la scorsa settimana, sono state Movistar e Team Picnic PostNL a cercare il riscatto mandando all’attacco Aude Biannic e Franziska Koch. La loro azione, seppur limitata nel vantaggio, ha animato la parte centrale della corsa, mentre dietro si muovevano le velociste per lo sprint intermedio e le specialiste dei GPM, tra le quali Silke Smulders (Liv AlUla Jayco) ed Elise Chabbey (FDJ – SUEZ), in lotta per la maglia a pois.
Il gruppo ha lasciato poco spazio alle fuggitive, riprendendole nel circuito finale. Da lì in poi la corsa è esplosa con numerosi tentativi: Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM zondacrypto) e Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) hanno provato ad animare l’ascesa verso il Point Bonus, seguite da altri cicliste importanti come Riejanne Markus (Lidl – Trek) e Demi Vollering (FDJ – SUEZ). Tuttavia, l’attacco decisivo è arrivato da chi meno ci si aspettava, Mavi García, che – ormai fuori classifica dopo una caduta nella prima tappa – ha colto l’attimo perfetto ai -12, resistendo alla rimonta con un finale da brividi.
Negli ultimi chilometri, i tentativi di chiudere lo spazio da parte delle big non sono stati abbastanza organizzati. Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ) ha confermato le difficoltà già emerse ieri, perdendo nuovamente contatto e accumulando un ritardo vicino ai due minuti. Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) ha faticato ma è riuscita a rientrare nel finale per aiutare le compagne. Quando la Wiebes ha lanciato la volata era ormai troppo tardi, perchè la García era già lanciata verso la gloria.
Sullo sfondo di una giornata intensa, con scambi di attacchi, cambi di leadership e battaglie per ogni secondo, il Tour ha già mostrato il suo volto più imprevedibile. Dietro alla Le Court-Pienaar e alla Vos, la Ferrand-Prévot resta in agguato a 6″, seguita dalla Niewiadoma a 10″. Le altre pagano distacchi più consistenti, in particolare Cédrine Kerbaol (EF Education-Oatlye) e Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team), staccate di 8″, mentre la Longo Borghini si ritrova ora con quasi due minuti da recuperare.
Domani si andrà ad Angers per quella che, almeno sulla carta, dovrebbe essere la prima occasione per una volata di gruppo compatto. Dopo due giornate piene di emozioni, le ruote veloci avranno finalmente la loro chance. Ma con questo Tour, nulla sembra davvero scontato.
Mario Prato

Mavi García vince la seconda tappa del Tour femminile (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)
27-07-2025
luglio 27, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Il belga Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Mantes-la-Ville – Parigi (Champs-Élysées), percorrendo 132.3 Km in 3h07′30″, alla media di 42.336 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’italiano Davide Ballerini (XDS Astana Team) e lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) si impone in classifica con 4′24″ sul danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e 11′09″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 38° a 2h41′31″
TOUR DE FRANCE FEMMES
La spagnola Margarita Victoria García (Liv AlUla Jayco) si è imposta nella seconda tappa, Brest – Quimper, percorrendo 110.4 Km in 2h44′29″, alla media di 40.272 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) e la mauriziana Kimberley Le Court-Pienaar (AG Insurance – Soudal Team). Miglior italiana Monica Trinca Colonel (Liv AlUla Jayco), 24° a 20″. La Le Court-Pienaar è la nuova maglia gialla con lo stesso tempo dell’olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) e 6″ sulla francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana la Trinca Colonel, 21° a 43″.
ETHIAS – TOUR DE WALLONIE
Il britannico Oliver Knight (Cofidis) si è imposto nella seconda tappa, Huy – Sambreville, percorrendo 153.1 Km in 3h25′49″, alla media di 44.632 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Lorenzo Milesi (Movistar Team) e il francese Louis Rouland (Arkéa – B&B Hotels). Knight è il nuovo leader della classifica con 1″ sul neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e 5″ sul norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Miglior italiano Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 7° a 7″
VUELTA A CASTILLA Y LEÓN
Lo spagnolo Haimar Etxeberria (Equipo Kern Pharma) si è imposto nella corsa spagnola, Laguna de Duero – Peñafiel, percorrendo 201.1 Km in 4h36′52″, alla media di 43.581 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jesús Herrada (Cofidis) e l’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team)
GRAND PRIX DE LA VILLE DE PÉRENCHIE
Il belga Toon Vandebosch (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Pérenchies, percorrendo 178.4 Km in 3h41′19″, alla media di 48.365 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Keije Solen (Wanty – Nippo – ReUz) e l’estone Rait Ärm (Van Rysel Roubaix). Nessun italiano in gara
PUCHAR MON
Il polacco Bartłomiej Proć (Run & Race – Wibatech) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Ossow, percorrendo 165.1 Km in 3h12′53″, alla media di 51.357 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Lars Rouffaer (Diftar Continental Cyclingteam) e il connazionale Radosław Frątczak (Voster ATS Team). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 11°.
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MANTES-LA-VILLE – PARIGI
luglio 27, 2025 by Redazione
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Atto finale inedito per il Tour de France, che ritrova i Campi Elisi ma rinnova il classico circuito finale inserendo la salita verso Montmartre. Per i velocisti il prestigioso arrivo parigini diventa così ancora più elitario.
Il Tour ritrova Parigi a 24 mesi di distanza dall’ultimo arrivo sugli Champs-Élysées. Ricorderete che lo scorso anno a causa dell’imminente partenza delle Olimpiadi, assegnate proprio alla capitale francese, la Grande Boucle fu costretta a trovarsi un finale alternativo, confezionato nello scenario della non meno prestigiosa Nizza. Ma nel 2025 i Campi Elisi proprio non potevano mancare, ricorrendo il cinquantenario del primo arrivo sulla celebre avenue parigina, scelta per l’atto finale nel 1975 dopo che in precedenza le tappe conclusive terminavano in pista, quelle dei velodromi di Vincennes (dal 1968 al 1974) e del Parco dei Principi (dal 1932 al 1967). Per solennizzare l’evento gli organizzatori hanno voluto rinnovare il circuito e per farlo hanno deciso di indurirlo inserendo proprio la salita che aveva costituto il fulcro della prova olimpica, diretta alla collina di Montmartre. Dopo la partenza da Mantes-la-Ville e un tratto iniziale di trasferimento verso il cuore della “Ville Lumière”, i corridori dovranno comunque effettuare tre giri completi del circuito classico, 6.8 Km che prevedono quale uniche difficoltà altimetrica la lievissima pendenza che i Campi Elisi presentano in direzione dell’Arco di Trionfo e la breve rampa all’uscita dal sottopassaggio del Giardino delle Tuileries. È in occasione delle ultime tre tornate – lunghe quasi 17 Km cadauna – che si andrà ad affrontare la salita della “Butte Montmartre”, niente di particolarmente selettivo per quel che concerne le pendenze (mille metri esatti al 5.1%), ma che sicuramente creerà un po’ di selezione per via della strada stretta (soprattutto all’inizio e in vista dello scollinamento) e della presenza dei sampietrini. I velocisti che si staccheranno saranno inevitabilmente tagliati fuori dai giochi per la vittoria, anche perchè dopo l’ultimo GPM mancheranno soli 6 Km all’arrivo. E i Campi Elisi diventareranno Campi Elitari per una volata finale tra la “crème” dei velocisti, uno sprint nobile come nobili erano i proprietari delle carrozze che prima della Rivoluzione Francese scorrazzavano lungo questo viale, fatto realizzare nel 1616 su iniziativa della regina consorte di Francia Maria de’ Medici nel luogo dove fino a quel tempo si estendevano semplici campi coltivati.
METEO TOUR
Mantes-la-Ville: nubi sparse, 22°C, vento moderato da NO (18-38 Km/h), umidità al 59%
Parigi – 1° passaggio (Km 61.6): temporale (1.9 mm), 20°C, vento moderato da N (8-37 Km/h), umidità al 75%
Parigi – arrivo: nubi sparse, 21°C, vento moderato da NO (10-26 Km/h), umidità al 65%
GLI ORARI DEL TOUR
15.45: inizio diretta su Eurosport
16.25: partenza da Mantes-la-Ville
16.35-16.40: GPM della Côte de Bazemont
17.25-17.35: GPM della Côte du Pavé des Gardes
17.35-17.45: ingresso in Parigi
17.40: inizio diretta su Rai2
17.50-18.00: primo passaggio dal traguardo (inizio circuito breve)
18.00-18.10: secondo passaggio dal traguardo
18.10-18.20: terzo passaggio dal traguardo
18.10-18.25: traguardo volante dell’Haut des Champs-Elysées
18.20-18.30: quarto passaggio dal traguardo (inizio circuito lungo)
18.30-18.45: GPM della Côte de la Butte Montmartre
18.40-18.55: quinto passaggio dal traguardo
18.55-19.10: GPM della Côte de la Butte Montmartre
19.00-19.20: sesto passaggio dal traguardo
19.15-19.40: GPM della Côte de la Butte Montmartre
19.25-19.45: arrivo a Parigi
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79718
RASSEGNA STAMPA
Italia
Tour de France: Groves, capolavoro a Pontarlier. Domani a Parigi la festa di Pogacar – Milan, semaforo verde: è il terzo italiano di sempre a vincere la maglia a punti al Tour
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Kaden Groves kot Djamolidine Abdoujaparov – Tadej Pogačar: Tour se je odpeljal na novo raven (Kaden Groves nel ruolo di Djamolidine Abdoujaparov – Tadej Pogačar: Il Tour lo ha portato a un nuovo livello)
Delo
Danimarca
Australsk sprinter tager uvant solosejr i Touren (Il velocista australiano conquista un’insolita vittoria in solitaria al Tour)
Jyllands-Posten
Francia
Groves vainqueur en solitaire (Groves vince in solitaria)
L’Équipe
Tadej Pogacar poised to seal fourth title as Groves wins penultimate stage (Tadej Pogacar pronto a conquistare il quarto titolo mentre Groves vince la penultima tappa)
The Guardian
Spagna
Gran victoria de Groves, cruel caída de Romeo (Grande vittoria per Groves, caduta crudele per Romeo)
AS
Portogallo
Kaden Groves fez um truque diferente na Volta a França (Kaden Groves ha fatto un trucco diverso al Tour de France)
Público
Belgio
Kaden Groves komt solo aan na uitgeregende voorlaatste etappe van de Tour, Tim Wellens eerste Belg na spelletje met Jorgenson (Kaden Groves conclude da solo la penultima tappa del Tour inzuppata dalla pioggia, Tim Wellens primo belga dopo una sfida con Jorgenson)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Kaden Groves pakt zege in voorlaatste etappe Tour de France, Frank van den Broek grijpt mis (Kaden Groves vince la penultima tappa del Tour de France, Frank van den Broek fallisce la vittoria)
De Telegraaf
Germania
Sprinter Groves gewinnt nach Soloflucht – Lipowitz kommt im Regen heil durch (Lo sprinter Groves vince dopo una fuga solitaria – Lipowitz passa sano e salvo sotto la pioggia)
Kicker
USA
Pogačar closes in on 4th Tour de France title, Groves wins penultimate stage (Pogačar si avvicina al quarto titolo del Tour de France, Groves vince la penultima tappa)
The Washington Post
Colombia
Pogacar resistió la etapa 20 y acaricia la corona del Tour de Francia: Vingegaard se guardó y Groves conquistó (Pogacar è sopravvissuto alla 20a tappa ed è vicino alla vittoria del Tour de France: Vingegaard si è salvato e Groves ha vinto.)
El Tiempo
Australia
I’ve shown them: Groves completes grand set of wins (Groves completa una serie grandiosa di vittorie)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventesima tappa
1° Julian Alaphilippe
2° Arnau De Lie s.t.
3° Benjamin Thomas s.t.
4° Niklas Märkl s.t.
5° Pascal Ackermann s.t.
Miglior italiano Vincenzo Albanese, 7° (s.t.)
Classifica generale
1° Simone Consonni
2° Edward Theuns a 15″
3° Jordi Meeus a 3′15″
4° Fabian Lienhard a 5′40″
5° Roel van Sintmaartensdijk a 7′29″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
19 LUGLIO 1985 – 20a TAPPA: MONTPON-MÉNESTÉROL – LIMOGES (225 Km)
HINAULT, A MENO DUE
Oggi per la Maglia gialla l’ultima “crono”
Domani il trionfo a Parigi – Ieri successo di Lammerts – Tra le donne Canins sempre prima



La basilica del Sacro Cuore a Parigi e l’altimetria dell’ultima tappa (www.parisperfect.com)
MARIANNE VOS FIRMA LA PRIMA TAPPA DEL TOUR DE FRANCE FEMMES 2025
La fuoriclasse olandese trionfa a Plumelec e conquista la prima Maglia Gialla. Distacchi già significativi tra le big.
Il Tour de France Femmes 2025 si apre nel segno di Marianne Vos. La stella della Visma | Lease a Bike ha conquistato la vittoria nella tappa inaugurale, imponendosi con classe e potenza sull’ascesa finale di Plumelec. Una prova da campionessa consumata per l’atleta olandese, che si prende anche la prima maglia gialla. Alle sue spalle hanno chiuso Kimberley (Le Court) Pienaar, portacolori dell’AG Insurance-Soudal, e la compagna di squadra Pauline Ferrand-Prévot, protagonista dell’azione che ha selezionato il gruppo nel tratto decisivo.
Il finale è stato animato da un forcing perfettamente orchestrato dalla Visma, con la Ferrand-Prévot a lanciare l’azione decisiva e la Vos pronta a concretizzare lo sforzo con la sua inconfondibile progressione negli ultimi metri. Il gruppo delle migliori si è frantumato negli ultimi chilometri, con alcune delle pretendenti alla classifica generale che hanno subito già un primo passivo. Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ), reduce dalla vittoria al Giro d’Italia Women, ha chiuso con circa un minuto di ritardo, pagando il ritmo imposto sull’erta finale.
La giornata si è rivelata amara anche per Marlen Reusser perchè l’elvetica della Movistar ha dovuto abbandonare la corsa durante lo svolgimento della tappa, aggiungendo una nota negativa a un inizio di Tour già selettivo.
Con questa vittoria, Marianne Vos conferma il suo status di eterna protagonista del ciclismo femminile, dimostrando ancora una volta di saper leggere alla perfezione le corse e di colpire con precisione nei momenti decisivi, nonostante le quasi 40 primavere. La sua esperienza e la forza collettiva della Visma | Lease a Bike hanno fatto la differenza in una frazione breve ma intensa, che non ha lasciato spazio alla distrazione.
Il Tour riprenderà domani con la seconda tappa, da Brest a Quimper. Il percorso si preannuncia ancora più impegnativo, con una sequenza di salite nervose e pendenze importanti nella seconda parte. Il finale è particolarmente tecnico e potrebbe offrire terreno fertile per nuove azioni offensive. La Côte de Locronan e la Côte du Chemin de Trohéir, entrambe con tratti a doppia cifra di pendenza, anticipano l’erta conclusiva e lo sprint ad abbuoni di Pen ar Stang. Sarà un’altra giornata da leggere con attenzione, soprattutto per le atlete interessate alla classifica generale. Dopo quanto visto oggi, è chiaro che il Tour è già entrato nel vivo.
Mario Prato

Marianne Vos inaugura l'edizione 2025 del Tour de France femminile (foto Szymon Gruchalski/Getty Images)
GROVES RUGGISCE SOTTO LA PIOGGIA A PONTARLIER, GRUPPO A 7 MINUTI
Al penultimo giorno di gara il gruppo lascia carta bianca alla fuga, che arriva al traguardo di Pontarlier con sette minuti di vantaggio sugli uomini di classifica. Vittoria a Groves, velocita in libera uscita, protagonisti anche gli italiani Velasco e Trentin
Il Tour de France si conclude con due tappe dal profilo abbastanza mosso, ma che non dovrebbero portare sconvolgimenti in nessuna delle varie classifiche. Certamente non in quella generale, sempre capeggiata da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) con 4’24” sul suo rivale storico Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), che a dispetto dei proclami bellicosi dei giorni scorsi si è limitato a controllare sulle Alpi il suo avversario, e oltre 11 minuti sul giovane tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), che va a completare un podio che, per la prima volta nella storia delle due corse a tappe, sarà lo stesso del Delfinato. Anche la maglia verde della classifica a punti sembra blindata, dal momento che Pogačar, secondo dietro al nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek), non è sembrato molto combattivo negli ultimi giorni e difficilmente potrebbe sfilargliela anche se vincesse le ultime due tappe. Lo stesso discorso vale per la maglia a pois, che indica il leader della classifica degli scalatori, ormai saldamente sulle spalle di Pogačar dal momento che per scavalcarlo Vingegaard, secondo a 13 punti, dovrebbe vincere tutti i GPM di queste ultime tappe, cosa che sinora non ha mai destato il suo interesse; chi, invece, era interessato, vale a dire il francese terzo in classifica Lenny Martinez (Bahrain – Victorious), è stato tagliato fuori da una penalizzazione rimediata nella tappa di giovedì e dall’accorciamento di quella di ieri. Tutto questo rende molto incerto l’esito della tappa odierna, che si avvicina a Parigi allontanandosi lentamente dalle Alpi, e partirà dal paese di Nantua, situato fra Lione e Ginevra, alle 12.15 circa, per arrivare dopo 184 chilometri nella cittadina di Pontarlier dopo aver lambito a lungo il confine con la Svizzera. Lungo il percorso si incontrano ben 4 GPM, di certo poco impegnativi rispetto a quelli dei giorni scorsi: dopo 25 chilometri il Col de la Croix de la Serra (12.2 km al 4.1%) di 3a categoria, dopo 46 Km la Côte de Valfin (5.6 km al 4.3%) di 4a categoria, quindi dopo 122 Km la Côte de Thésy (3.5 km al 9%) di 2a categoria e, infine, dopo 161 Km, quindi a circa 23 Km dall’arrivo, la Côte de Longeville (2.6 km al 6%) di 4a categoria.
Si parte con un tempo pessimo: piove e la bagarre parte subito, con diversi corridori che a più riprese tentano la fuga solitaria o in piccoli gruppi; di questi il più attivo sembra il forte passista norvegese Kasper Asgreen (EF Education – EasyPost) – già vincitore di tappa al Giro e al Tour – che arriva anche a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo. Sulla prima salita Asgreen viene ripreso, né hanno miglior fortuna gli attacchi portati da altri corridori, fra i quali si ricorda almeno Tim Wellens (UAE Team Emirates – XRG), già in passato possessore della maglia a pois. Alla fine il gruppo transita quasi compatto sul primo GPM, dove a passare per primo è il francese Louis Barré (Intermarché – Wanty), che riesce a prendere un piccolo vantaggio proprio sulle ultime rampe. Dopo altri tentativi di breve durata, che vedono mettersi in luce anche il nostro Davide Ballerini (XDS Astana Team), Wellens e Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) danno il via a una fuga più consistente, alla quale presto si uniscono altri corridori, fra cui i nostri Simone Velasco (XDS Astana Team), che vincerà il traguardo volante di La Chaux-du-Dombief, e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), sino ad arrivare a 13 unità. Tra i fuggitivi va anche segnalato Jordan Jegat (Team TotalEnergies), attualmente 11esimo in classifica generale e che forse spera di scalzare l’australiano Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), trionfatore l’altro ieri, dal decimo posto. Sul secondo GPM, la Côte de Valfin, transita primo Wellens. Dopo molti chilometri durante i quali la situazione sembra stabilizzarsi, i fuggitivi arrivano ai piedi della Côte de Thésy con ormai 2 minuti e mezzo sul gruppo. A questo punto è proprio Jegat a tentare l’azione solitaria, seguito ben presto da Harry Sweeny (EF Education – EasyPost), che transita primo sul GPM. I due corridori insistono nella loro azione, mentre dal gruppo escono altri fuggitivi, ben guidati da Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), che arrivano a formare un secondo gruppetto con dentro 16 corridori, fra i quali Martinez e due tra quelli che più hanno deluso in questo Tour, Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team). Sui saliscendi che precedono l’ultimo GPM Sweeny riesce a staccare Jegat, che viene ripreso dal primo gruppetto di fuggitivi, quello con Wellens e Jorgenson, mentre il gruppo lascia fare e cerca solo di arrivare al traguardo di Pontarlier senza che avvengano cadute, tutt’altro che improbabili col brutto tempo che continua a perseguitare i corridori. Alle spalle di Sweeny il primo gruppo di fuggitivi si fraziona presto, dividendosi in alcuni sottogruppi, ma all’inizio dell’ultimo GPM, la Côte de Longeville, tutti si ricompattano, compreso Sweeny, ma esclusi Wellens e Jorgenson, che restano in compagnia del francese Ewen Costiou (Arkéa – B&B Hotels). Più indietro il gruppo riassorbe il secondo drappello di fuggitivi, quello con Van Aert. In cima alla salita passa per primo il passista spagnolo Iván Romeo (Movistar Team): mancano 23 chilometri al traguardo ed è evidente che la fuga andrà a buon fine. I fuggitivi, che sulle ultime rampe della salita si sono nuovamente frazionati, si rimescolano ulteriormente sulla discesa, rimanendo davanti in sei. Di questi, la metà cadono ben presto sull’asfalto scivoloso, in una curva larga ma insidiosa: fra i caduti vi sono Romeo e purtroppo il nostro Velasco, che era sempre rimasto con i primi e al quale l’incidente impedirà di giocarsi la possibilità di vincere la tappa. I corridori, sotto la pioggia battente, continuano a rimescolarsi. A fine discesa, quando mancano circa 16 chilometri dall’arrivo, l’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck), forte velocista con molte vittorie di tappa nei grandi giri, si improvvisa passista e stacca i compagni di fuga tentando l’azione solitaria con estrema decisione. Quando alle sue spalle i fuggitivi si ricompattano i chilometri che mancano sono meno di dieci e Groves ha ormai un minuto di vantaggio, mentre il gruppo segue ad oltre 5 minuti, col decimo posto di O’Connor che appare sempre più in pericolo. Il giovane passista olandese Frank van den Broek (Team Picnic PostNL) mostra di avere più energie dei suoi compagni di fuga e tenta a sua volta l’azione solitaria all’inseguimento di Groves, sia pure senza esito. È così che, mentre la pioggia smette infine di cadere, Kaden Groves va a vincere in solitaria sul traguardo di Pontarlier. Lo segue Van den Broek a 54 secondi mentre terzo, a quasi un minuto, si piazza l’altro passista olandese Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step). Velasco si “consola” regolando allo sprint i restanti fuggitivi, fra i quali vi sono Jegat, Wellens e Jorgenson. Trentin e Costiou, che facevano parte del gruppo dei fuggitivi, arrivano staccati ma sempre molto prima del gruppo, che transita dopo 7 minuti abbondanti, oltretutto spezzato in più tronconi a causa di un’incredibile caduta, per fortuna senza conseguenze, che avviene a soli 400 metri dalla linea d’arrivo. O’Connor, oggi stranamente rinunciatario, perde quindi il decimo posto in classifica generale, mentre Milan e Pogacar vincono matematicamente la classifica a punti e quella degli scalatori. Domani passerella finale a Parigi, anche se in molti si aspettano qualche sorpresa dall’impegnativo circuito conclusivo nella zona di Montmartre.
Andrea Carta

Groves vince in solitaria a Pontarlier (foto Dario Belingheri/Getty Images)
26-07-2025
luglio 26, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella ventesima tappa, Nantua – Pontarlier, percorrendo 184.2 Km in 4h06′09″, alla media di 44.899 Km/h. Ha preceduto di 54″ l’olandese Frank van den Broek (Team Picnic PostNL) e di 59″ l’olandese Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 4° a 1′04″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) è ancora in maglia gialla con 4′24″ sul danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e 11′09″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Velasco, 38° a 2h41′31″
TOUR DE FRANCE FEMMES
L’olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella prima tappa, Vannes – Plumelec, percorrendo 78.8 Km in 1h53′03″, alla media di 41.822 Km/h. Ha preceduto allo sprint la mauriziana Kimberley (Le Court) Pienaar (AG Insurance – Soudal Team) e la francese Pauline Ferrand-Prévot (Team Visma | Lease a Bike) Miglior italiana Monica Trinca Colonel (Liv AlUla Jayco), 18° a 16″. La Vos è la prima maglia gialla con 4″ sulla (Le Court) Pienaar e 6″ sulla Ferrand-Prévot. Miglior italiana la Trinca Colonel, 18° a 26″.
ETHIAS – TOUR DE WALLONIE
Il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) si è imposto nella prima tappa, circuito di Nassogne, percorrendo 182 Km in 4h14′00″, alla media di 42.992 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Mobility) e il danese Anders Foldager (Team Jayco AlUla). Miglior italiano Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 17°. Strong è il primo leader della classifica con 4″ su Tiller e 6″ su Foldager. Miglior italiano Conforti, 17° a 10″
DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)
Il polacco Radosław Frątczak (Voster ATS Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Kozienice, percorrendo 166.3 Km in 3h16′48″, alla media di 50.701 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Bartłomiej Proć (Run & Race – Wibatech) e lo spagnolo Álex Jaime (CT GIANT Store Assen – NWVG). Miglior italiano Kevin Bonaldo (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 5°. Il ceco Šimon Vaníček (ATT Investments) si impone in classifica con 13″ su Frątczak e sul tedesco Tobias Nolde (Benotti Berthold). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 23° a 36″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NANTUA – PONTARLIER
luglio 26, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
A 24 ore dalla conclusione parigina va in scena l’ultima tappa di trasferimento del Tour 2025. Le numerose ascese prevista dal tracciato non presentano inclinazioni tali da ispirare gli uomini di classifica, ma saranno ideali trampolini, inizialmente per dare il via alla fuga di giornata e poi per sbarazzarsi dei compagni d’avventura. Perchè, tagliati fuori dai giochi velocisti e big, oggi al 100% vedremo andare in porto la fuga da lontano
Ecco un’altra tappa che “manda ai matti” l’appassionato di ciclismo. È un sabato, l’ultimo sabato di corsa, e in questa particolare collocazione negli ultimi anni gli organizzatori del Tour ci avevano abituati a tappe impegnative: nella scorsa edizione si era disputata una frazione con arrivo in salita al Col de la Couillole, vinta in maglia gialla da Tadej Pogacar, che dodici mesi prima nell’ultimo sabato di corsa si era imposto sul traguardo di Le Markstein; nel triennio 2020-2022 alla vigilia della tappa di Parigi si era invece corsa una tappa a cronometro e nel caso di quella del 2020, terminata alla Planche des Belles Filles, era risultata determinante per la classifica finale con il ribaltone tutto sloveno tra Primoz Roglic e ancora lui, Pogacar. Ora dimenticatevi di tutto questo perchè anche questo sabato andrà in scena una tappa “inutile” ai fini della classifica e stavolta non ci sarà nemmeno il “brivido” dello sprint finale, come invece era capitato due settimane fa a Laval. Per come è stata disegnata, infatti, la tappa di Pontarlier taglierà fuori dai giochi per la vittoria i velocisti e non stuzzicherà nemmeno gli uomini di classifica, lasciando libero spazio alla fuga di giornata, le cui possibilità di andare in porto saranno quasi pari al 100%, con un vantaggio che potrebbe anche essere molto elevato: è quel che accadde nel 2021 sul traguardo della terzultima tappa a Libourne, quando si dovettero attendere ben 21 minuti dopo l’arrivo del vincitore per vedere transitare il gruppo principale; e proprio a Pontarlier, sede d’arrivo odierna, si assistette a qualcosa di simile al Tour del 2021, quando il vantaggio dei fuggitivi al traguardo superò abbondantemente la mezz’ora. Di “trampolini di lancio” la tappa ne presenterà parecchi, essendo previste complessivamente dieci salite, e probabilmente la fuga di giornata potrebbe partire lungo l’ascesa al GPM del Col de la Croix de la Serra (12.2 Km al 4.1%), che s’attaccherà a soli 13 Km dal via. La difficoltà più rilevante sarà, invece, costituita dalla Côte de Thésy, 3.5 Km al 9% che s’incontreranno poco dopo metà tappa e che avrebbero potuto ispirare anche qualche uomo di classifica se si fossero affrontati nel finale di gara, come era successo nella frazione di Salins-les-Bains del Delfinato del 2023, vinta da Jonas Vingegaard. Invece, dopo lo scollinamento per andare al traguardo si dovranno percorrere più di 60 Km, caratterizzati da un progressivo diradamento delle difficoltà altimetriche: l’ultima, soli 4 Km al 3.5% da superare a una decina di chilometri dall’arrivo, sarà probabilmente teatro delle ultime scaramucce tra i fuggitivi nel tentativo di liberarsi dei compagni d’avventura e involarsi verso la vittoria.
METEO TOUR
Nantua : pioggia debole (0.7 mm), 19°C, vento moderato da N (12-37 Km/h), umidità al 84%
Côte de Valfin (GPM – Km 45.1): pioggia debole (1.2 mm), 20°C, vento moderato da N (14-37 Km/h), umidità al 43%
Chaux-du-Dombief (Sprint – Km 72.3): pioggia debole (1.8 mm), 17°C, vento moderato da N (10-40 Km/h), umidità al 81%
Côte de Thésy (GPM – Km 121.6): pioggia debole (0.5 mm), 20°C, vento moderato da NO (8-28 Km/h), umidità al 74%
Pontarlier: pioggia debole (2.2 mm), 17°C, vento moderato da N (9-28 Km/h), umidità al 81%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport
12.15: partenza da Nantua
12.50-13.00: GPM del Col de la Croix de la Serra
13.10-13.25: GPM della Côte de Valfin
13.50-14.00: traguardo volante di Chaux-du-Dombief
14.00: inizio diretta su Rai2
14.50-15.10: GPM della Côte de Thésy
15.40-16.05: GPM della Côte de Longeville
16.10-16.35: arrivo a Pontarlier
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79713
RASSEGNA STAMPA
Italia
Ultime salite, nessuno stacca Pogacar. A La Plagne Arensman anticipa Vingegaard
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Arensmanu je uspelo, Pogačar izgubil sprint z Vingegaardom (Arensman ci è riuscito, Pogačar ha perso lo sprint contro Vingegaard)
Delo
Danimarca
Vingegaards sidste chance var ved at ende i en stor triumf (L’ultima occasione di Vingegaard stava per concludersi con un grande trionfo)
Jyllands-Posten
Francia
Ca plane pour Arensman et Pogacar (Le cose stanno migliorando per Arensman e Pogacar)
L’Équipe
Arensman pips top guns Pogacar and Vingegaard to victory on stage 19 (Arensman supera Pogacar e Vingegaard e vince la 19a tappa)
The Guardian
Spagna
Pogacar no es invencible (Pogacar non è invincibile)
AS
Portogallo
Arensman foi o herói na última etapa de montanha do Tour (Arensman è stato l’eroe dell’ultima tappa di montagna del Tour)
Público
Belgio
Thymen Arensman wint boven op La Plagne: Vingegaard en Pogacar wachten te lang na tactisch steekspel (Thymen Arensman vince in vetta alla Plagne: Vingegaard e Pogacar aspettano troppo dopo la scommessa tattica)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Schitterend: Arensman boekt 23 jaar na Boogerd ook heroïsche zege in Tour-rit naar La Plagne (Incredibile: Arensman conquista anche un’eroica vittoria nella tappa del Tour a La Plagne 23 anni dopo Boogerd)
De Telegraaf
Germania
Arensman gewinnt Bergankunft – Lipowitz festigt Platz 3 (Arensman vince la salita – Lipowitz consolida il terzo posto)
Kicker
USA
Tour de France, stage 19: Arensman wins again, Lipowitz defends podium from Onley, why did Vingegaard leave it so late? (Tour de France, tappa 19: Arensman vince ancora, Lipowitz difende il podio da Onley, perché Vingegaard si è fermato così tardi?)
The New York Times
Colombia
Tadej Pogacar humilla a sus rivales, Jonas Vingegaard no puede con él en la etapa 19 del Tour de Francia (Tadej Pogacar umilia i suoi rivali, Jonas Vingegaard non riesce a batterlo nella 19a tappa del Tour de France)
El Tiempo
Australia
Arensman wins Tour’s 19th stage as Pogacar keeps yellow (Arensman vince la 19a tappa del Tour, Pogacar mantiene la maglia gialla)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa
1° Edward Theuns
2° Jordi Meeus a 52″
3° Simone Consonni s.t.
4° Matej Mohorič a 1′21″
5° Arnau De Lie a 1′33″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′05″
3° Edward Theuns a 1′20″
4° Fabian Lienhard a 6′45″
5° Yevgeniy Fedorov a 8′29″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
18 LUGLIO 1985 – 19a TAPPA: PAU – BORDEAUX (203 Km)
HINAULT GIÀ PRONTO ALLA FESTA
A Bordeaux 1° Vanderaerden, tra le donne risale pure la Bonanomi
La Maglia gialla ha tenuto una conferenza-stampa, come un vincitore – Andrà, con LeMond, al Giro del Colorado



La Porte Saint Pierre di Pontarlier e l’altimetria della ventesima tappa (www.intramuros.org)
FIUTO INFALLIBILE PER ARENSMAN, LIPOWITZ AGGUANTA PODIO E MAGLIA BIANCA
Thymen Arensman, nel momento chiave, intuisce che il controllo tra i big avrebbe potuto lasciargli qualche possibilità di vittoria e va a tutta fino al traguardo. Lipowitz, appena Onley perde qualche metro, accelera e rimpingua il vantaggio in generale che ieri si era pericolosamente assottigliato. Vingegaard corre come secondo e lancia la volata sul traguardo, precedendo Pogacar che ha provato due brevi sgasate senza pretese.
Ieri, la tappa è stata durissima per tutti e anche gli uomini di classifica ne sono usciti molto provati. Oggi, la frazione era meno dura e il taglio della prime due salite l’ha resa ancora meno insidiosa, anche se le scorie di una corsa molto dispendiosa ieri, le settimane precedenti e il maltempo hanno consigliato prudenza e hanno spinto i primi due i generale a controllarsi come sull’ultima salita di ieri. Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), a questo punto, sentendosi bene ha provato la scommessa ed è andato a tutta. Ha avuto ragione perché dietro c’è stato effettivamente controllo, obiettivamente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) probabilmente non avevano moltissime energien a disposizione per darsi battaglia. L’unico vero rischio per l’olandese è stato il forcing imposto da Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe) appena Oscar Onley (Team Picnic PostNL), suo diretto rivale per la conquista del terzo posto finale, ha cominciato a mostrare segnali di cedimento. Ieri Lipowitz aveva accarezzato il sogno della vittoria di tappa ma non era riuscito ad agganciare Ben O’Connor (Team Jayco AlUla) ed Einer Rubio (Movistar Team) in testa alla corsa ed era andato in crisi, mentre Onley, che si era gestito molto bene, si era portato soli 23 secondi di distacco. Oggi, quando davanti sono rimasti i primi quattro della classifica, al tedesco non è sembrato vero di vedere Onley in difficoltà e, a quel punto, ha trovato le più nascoste energie per distanziare il più possibile il rivale ventiduenne.
Lipowitz ha fatto tutto senza l’aiuto di Primoz Roglic, oggi è andato in fuga con l’idea di vincere la tappa e che si è intestardito nell’azione anche quando ha visto che il gruppo non aveva nessuna intenzione di lasciare il via libera; successivamente lo sloveno è naufragato sull’ultima salita, anche perché ha obiettivamente tirato i remi in barca e ha pensato solo ad portare la bici al traguardo.
Dopo le vicende di ieri e le mille polemiche sulla tattica della Jumbo, Vingegaard, a dispetto delle dichiarazioni bellicose, si è limitato a stare tutta la tappa a ruota della maglia gialla, salvo poi lanciare una volata nel finale, tentativo al quale la maglia gialla ha risposto senza provare a forzare.
Le energie sono in effetti al lumicino per tutti e pare che il segnale della fine delle ostilità sia stato dato ieri in fondo alla discesa del Col de la Madeleine.
La cronaca della tappa di oggi inizia con il taglio delle prime due salite, la Cote d’Hery-sur-ugine e il Col de Saisiers, a causa di una epidemia di dermatite bovina che le autorità hanno deciso di affrontare con abbattimenti indiscriminati di capi di bestiame contestati dagli allevatori, che chiedevano abbattimenti selettivi e minacciavano per questo dimostrazioni potenzialmente in grado di bloccare la corsa.
La frazione, già di per sé breve, è stata ulteriormente ridotta ad un chilometraggio inferiore ai 100 Km, con il durissimo Col du Pré in apertura e il Cormet de Roselend che prevedeva una discesa molto tecnica nella prima parte e, dopo un tratto di falsopiano, la salita finale molto lunga ma con pendenze regolari adatta ai passisti scalatori più che ai grimpeur di razza (basti pensare che il record di scalata appartiene ad un corridore di 80 chili come Miguel Indurain).
Le prime fasi di gara sono controllate dalla Lidl Trek sino a che Jonathan Milan non incamera il traguardo volante per mettere sempre più al sicuro la maglia verde.
Da quel punto cominciano gli scatti e, dopo vari tentativi, si forma un gruppo con diversi corridori importanti come Roglic, Arensman, Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Lenny Martinez (Bahrain – Victorious) e due compagni di squadra di Vingegaard, Sepp Kuss e Victor Campenaerts, cosa che fa pensare che il danese non si sia ancora dato per vinto.
L’attacco, però, non ha vita breve, poichè non c’è accordo e molti, pur essendo usciti alla scoperto, non ne hanno. Sono Roglic e Martinez ad andarsene, venendo poi raggiunti lungo la salita anche da Paret-Peintre, ringalluzzito dalla vittoria sul Ventoux.
Il tentativo non decolla né quando in testa ci sono gli UAE, né tantomeno quando vanno a tirare gli Uno-X, accortisi delle difficoltà di Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels), che infatti viene staccato e perderà posizioni in classifica.
Nella discesa tecnica del Cormet del Roselend Roglic lascia la compagnia degli altri due attaccanti e se ne va da solo, nonostante fosse evidente che il gruppo non avesse nessuna intenzione di lasciar perdere. Nel tratto pianeggiante Roglic viene inesorabilmente ripreso e sulla salita verso la Plagne mollerà del tutto perdendo 12 minuti. Inizialmente è Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) a metterci del suo, sentendo l’odore del sangue di Roglic in crisi, e manda i suoi uomini ad alzare il ritmo ma, quando capisce che il portacolori della Bora non ha intenzione di dar battaglia per mantenere la posizione, si quieta e, a quel punto, Arensman prova un primo attacco, rintuzzato da Pogacar e Vingegaard. Su una salita del genere, staccare un avversario in forma è molto difficile perché dietro si risparmia molto. Pogacar rallenta perché Vingagaard non ha intenzione di dare cambi e così Arensman, che era stato staccato dai primi due della generale, riesce a rientrare e capisce che il tatticismo tra i due potrebbe andare a suo favore. L’olandese riparte così a tutta riuscendo a guadagnare sino a trenta secondi, mentre dietro il gruppetto dei migliori, ridotto a poche unità, si ricompatta. Un’accelerazione di Pogacar a riduce il gruppo maglia gialla ai primi quattro delle classifica. Ai 3 Km dall’arrivo appare evidente che Onley non ne ha, perché altrimenti avrebbe provato ad attaccare Lipowitz e, infatti, inizia a mostrare segni di cedimento. La cosa non sembra vera al tedesco che raccoglie tutte le energie, comunica qualcosa alla radio e si mette in testa riducendo il vantaggio di Arensman. Incredibilmente i primi due delle generale non provano uno scatto che avrebbe regalato a uno dei due la vittoria di tappa. E’ il danese che prova la volata a 200 metri dall’arrivo con la maglia gialla che resta attaccata e non sembra avere particolare interesse a passare. Arensman vince così con 2 secondi di margine sul danese e, dopo il tappone pirenaico, conquista anche una tappa alpina.
Il Tour è ormai chiuso ma queste ultime due tappe hanno messo a dura prova i corridori, ieri sono arrivati tutti da soli ed anche oggi, scorrendo l’ordine di arrivo, appare chiaro come la corsa non sia andata molto diversamente. La spia della riserva è accesa per tutti, si è trattato di un Tour molto duro e le prime due settimane sono state corse senza risparmio. Inoltre oggi, forse, anche le avverse condizioni meteo hanno giocato un ruolo determinante sull’esito della corsa.
Domani è prevista una tappa adatta alla fughe prima dell’atto finale sui Campi Elisi dopo la tripla ascesa a Montmartre che potrebbe ispirare un finisseur ed evitare il tradizionale epilogo allo sprint.
Benedetto Ciccarone

Dopo il tappone pirenaicio di Luchon-Superbagnères Thymen Arensman vince anche sulle Alpi a La Plagne (Getty Images)
25-07-2025
luglio 25, 2025 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
L’olandese Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) si è imposto nella diciannovesima tappa, Albertville – La Plagne, percorrendo 93.1 Km in 2h46′06″, alla media di 33.63 Km/h. Ha preceduto di 2″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 38° a 15′23″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 4′24″ su Vingegaard e 11′09″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Velasco, 42° a 2h47′31″
PRUEBA VILLAFRANCA – ORDIZIAKO KLASIKA
Lo spagnolo Igor Arrieta (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Ordizia, percorrendo 167 Km in 3h50′23″, alla media di 43.493 Km/h. Ha preceduto allo sprint il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e di 16″ il portoghese António Morgado (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Diego Ulissi (XDS Astana Team), 4° a 16″
DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)
Il polacco Michał Pomorski (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella terza tappa, Blone – Leszno, percorrendo 165.3 Km in 3h05′22″, alla media di 53.505 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Šimon Vaníček (ATT Investments) e il connazionale Radosław Frątczak (Voster ATS Team). Miglior italiano Mirko Bozzola (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 14°. Vaníček è ancora leader della classifica con 10″ sul tedesco Tobias Nolde (Benotti Berthold) e 13″ sul polacco Patryk Dabski (LUKS Trójka Piaseczno). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 21° a 31″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – LA PLAGNE
luglio 25, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Tour non è ancora finito. Se i primi due posti della classifica appaiono oramai “blindatissimi”, ancora apertissima è la lotta per il più basso dei tre gradini del podio finale, con ben tre corridori che possono ambire ad andar ad affiancarsi a Pogacar e Vingegaard. A derimere definitivamente la questione sarà l’ultima tappa di montagna con arrivo in salita a La Plagne.
Lo spettacolo offerto dal Tour 2025 non è ancora terminato. È lampante che oramai nessuno potrà più insidiare nè il primato di Tadej Pogacar, nè la seconda posizione di Jonas Vingegaard, ma il terzo gradino del podio appare al momento alquanto traballante. Il tedesco Florian Lipowitz ieri nel tappone di Courchevel ha dilapidato quasi del tutto il tesoretto di 2 minuti che aveva sul britannico Oscar Onley, ora gli sono rimasti appena 22 secondi di vantaggio e nella lotta per il podio potrebbe anche inserirsi lo sloveno Primoz Roglic, che a Lipowitz deve recuperare quasi 2 minuti. A mettere la parola “fine” su questa questione ci penserà oggi l’ultima frazione d’alta montagna, che non è definibile tappone per via del suo chilometraggio contenuto ma che non sarà meno impegnativa di quella terminata sul Col de la Loze. Si suol dire che nella botte piccola c’è il vino buono e quello offerto dai 95 Km della tappa di La Plagne potrebbe dare alla testa a causa degli oltre 3430 metri di dislivello concentrati in poco spazio. Va anticipato che si gareggerà su di un tracciato accorciato di 35 Km rispetto al percorso originariamente previsto a causa di un focolaio di dermatite nodulare che ha colpito un’allevamento situato nei pressi del Col de Saisies, il secondo dei 5 GM previsti. In seguito all’abbattimento delle bestie le autorità locali temevano una protesta degli allevatori e per scongiurare eventuali blocchi alla corsa si è deciso di evitare il passaggio sul Saisies e così tagliare anche la prima ascesa, la Côte d’Héry-sur-Ugine (11.3 Km al 5.1%). Percorsi i primi 18 Km i corridori si ritrovenno così subito ai piedi del Col du Prè, salita “fuori categoria” che il Tour ha scoperto soltanto in tempi recenti (prime scalate nel 2016 e nel 2021) e i cui 12.6 Km al 7.8% – con gli ultimi 7.6 Km al 9.2% – costituiscono una variante al tratto iniziale del Cormet de Roselend, del quale se ne percorrerano gli ultimi 6 Km (al 6.5% di media) scollinando a 1966 metri sul livello del mare. Come già avvenuto ieri, oggi quota 2000 sarà raggiunta e superata (anche se per solo una cinquantina di metri) al termine dell’ascesa conclusiva diretta alla stazione di sport invernali di La Plagne, altra meta che il Tour è andato a riscoprire dopo un lungo periodo di lontanza: era dal 2002 che la Grande Boucle non affrontava i 19.3 Km al 7.2% che decreteranno chi avrà l’onore di sfilare in pompa magna sugli Champs-Élysées accanto a Pogacar e Vingegaard.
METEO TOUR
Albertville: pioggia debole (0.1 mm), 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (6-28 Km/h), umidità al 62%
Bourg-Saint-Maurice (Km 97.2): pioggia debole (0.2 mm), 18°C, vento moderato da SO (3-29 Km/h), umidità al 78%
La Plagne: pioggia debole (0.5 mm), 10°C, vento moderato da O (5-32 Km/h), umidità al 81%
GLI ORARI DEL TOUR
13.15: inizio diretta su Eurosport
14.30: partenza da Albertville
15.00: inizio diretta su Rai2
15.10-15.25: inizio salita Pré
15.35-15.55: GPM del Col du Pré
15.55-16.20: GPM del Cormet de Roselend
16.35-17.00: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo a La Plagne
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79666
RASSEGNA STAMPA
Italia
O’Connor trionfa a Courchevel. A Pogacar bastano 400 metri: stacca Vingegaard e blinda il Tour
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Kraljevska zmaga Avstralca, Pogi drugi – Tadeju Pogačarju je ušla zmaga, a je dobil kraljevsko bitko (Vittoria reale per l’australiano, Pogi secondo – Tadej Pogačar ha mancato la vittoria, ma ha vinto la battaglia reale)
Delo
Danimarca
Pogacar er i den grad hverken væk eller død. Han er derimod den bedste (Pogacar non è né andato né morto. Al contrario, è il migliore)
Politiken
Francia
O’Connor au sommet, Pogacar grappille encore – Martinez sanctionné au classement de la montagne
(O’Connor in vetta, Pogacar guadagna ancora terreno – Martinez penalizzato nella classifica della montagna)
L’Équipe
Onley lays down marker and O’Connor takes stage but Pogacar keeps grip on yellow (Onley mette il marcatore e O’Connor prende la tappa ma Pogacar mantiene la presa sulla maglia gialla)
The Guardian
Spagna
O’Connor aprovecha la tregua de Vingegaard y Pogacar (O’Connor approfitta della tregua tra Vingegaard e Pogacar)
AS
Portogallo
Na “etapa rainha” do Tour, Pogacar reforçou o seu reinado (Nella “tappa regina” del Tour, Pogacar ha rafforzato il suo dominio)
Público
Belgio
Jonas Vingegaard gokt maar verliest op Col de la Loze, beresterke Ben O’Connor wint de koninginnenrit in de Tour (Jonas Vingegaard ci prova ma perde sul Col de la Loze, il fortissimo Ben O’Connor vince la tappa regina del Tour)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Koninginnenrit voor Ben O’Connor, Tadej Pogacar neemt revanche op de Col de la Loze (Tappa regina per Ben O’Connor, Tadej Pogacar si prende la rivincita sul Col de la Loze)
De Telegraaf
Germania
Lipowitz rettet auf Königsetappe Rang drei – Pogacar vor Vingegaard (Lipowitz salva il terzo posto nella tappa regina – Pogacar davanti a Vingegaard)
Kicker
USA
Pogačar withstands Vingegaard’s attacks to keep yellow jersey after Tour’s monster mountain stage (Pogačar resiste agli attacchi di Vingegaard e conserva la maglia gialla dopo la mostruosa tappa di montagna del Tour)
The Washington Post
Colombia
Vingegaard puso contra la pared a Pogacar en descomunal etapa 18 del Tour de Francia; Einer Rubio, brillante (Vingegaard ha messo Pogacar alle strette in una tremenda 18a tappa del Tour de France; Einer Rubio, brillante)
El Tiempo
Australia
Australian O’Connor storms to brilliant Tour stage win (L’australiano O’Connor conquista una brillante vittoria di tappa al Tour)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa
1° Edward Theuns
2° Simone Consonni a 2′15″
3° Matej Mohorič a 2′29″
4° Dylan Groenewegen a 2′51″
5° Jordi Meeus a 2′58″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′05″
3° Edward Theuns a 2′12″
4° Fabian Lienhard a 5′24″
5° Yevgeniy Fedorov a 6′51″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (1a SEMITAPPA): LUZ-SAINT-SAUVEUR – COL D’AUBISQUE (52.5 Km)
17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (2a SEMITAPPA): LARUNS – PAU (83.5 Km)
HINAULT SUPERA L’ULTIMO ESAME
Finite le montagne dei Pirenei senza danni per il francese – Canins, solo 3 tappe poi il trionfo a Parigi
Roche gli ha portato via 1′30″ nella prima semitappa dell’Aubisque, ma il leader non ha problemi – Nella seconda frazione successo di Régis Simon – Visentini perde ancora




La Plagne e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

