GROVES RUGGISCE SOTTO LA PIOGGIA A PONTARLIER, GRUPPO A 7 MINUTI

luglio 26, 2025
Categoria: News

Al penultimo giorno di gara il gruppo lascia carta bianca alla fuga, che arriva al traguardo di Pontarlier con sette minuti di vantaggio sugli uomini di classifica. Vittoria a Groves, velocita in libera uscita, protagonisti anche gli italiani Velasco e Trentin

Il Tour de France si conclude con due tappe dal profilo abbastanza mosso, ma che non dovrebbero portare sconvolgimenti in nessuna delle varie classifiche. Certamente non in quella generale, sempre capeggiata da Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) con 4’24” sul suo rivale storico Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), che a dispetto dei proclami bellicosi dei giorni scorsi si è limitato a controllare sulle Alpi il suo avversario, e oltre 11 minuti sul giovane tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), che va a completare un podio che, per la prima volta nella storia delle due corse a tappe, sarà lo stesso del Delfinato. Anche la maglia verde della classifica a punti sembra blindata, dal momento che Pogačar, secondo dietro al nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek), non è sembrato molto combattivo negli ultimi giorni e difficilmente potrebbe sfilargliela anche se vincesse le ultime due tappe. Lo stesso discorso vale per la maglia a pois, che indica il leader della classifica degli scalatori, ormai saldamente sulle spalle di Pogačar dal momento che per scavalcarlo Vingegaard, secondo a 13 punti, dovrebbe vincere tutti i GPM di queste ultime tappe, cosa che sinora non ha mai destato il suo interesse; chi, invece, era interessato, vale a dire il francese terzo in classifica Lenny Martinez (Bahrain – Victorious), è stato tagliato fuori da una penalizzazione rimediata nella tappa di giovedì e dall’accorciamento di quella di ieri. Tutto questo rende molto incerto l’esito della tappa odierna, che si avvicina a Parigi allontanandosi lentamente dalle Alpi, e partirà dal paese di Nantua, situato fra Lione e Ginevra, alle 12.15 circa, per arrivare dopo 184 chilometri nella cittadina di Pontarlier dopo aver lambito a lungo il confine con la Svizzera. Lungo il percorso si incontrano ben 4 GPM, di certo poco impegnativi rispetto a quelli dei giorni scorsi: dopo 25 chilometri il Col de la Croix de la Serra (12.2 km al 4.1%) di 3a categoria, dopo 46 Km la Côte de Valfin (5.6 km al 4.3%) di 4a categoria, quindi dopo 122 Km la Côte de Thésy (3.5 km al 9%) di 2a categoria e, infine, dopo 161 Km, quindi a circa 23 Km dall’arrivo, la Côte de Longeville (2.6 km al 6%) di 4a categoria.
Si parte con un tempo pessimo: piove e la bagarre parte subito, con diversi corridori che a più riprese tentano la fuga solitaria o in piccoli gruppi; di questi il più attivo sembra il forte passista norvegese Kasper Asgreen (EF Education – EasyPost) – già vincitore di tappa al Giro e al Tour – che arriva anche a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo. Sulla prima salita Asgreen viene ripreso, né hanno miglior fortuna gli attacchi portati da altri corridori, fra i quali si ricorda almeno Tim Wellens (UAE Team Emirates – XRG), già in passato possessore della maglia a pois. Alla fine il gruppo transita quasi compatto sul primo GPM, dove a passare per primo è il francese Louis Barré (Intermarché – Wanty), che riesce a prendere un piccolo vantaggio proprio sulle ultime rampe. Dopo altri tentativi di breve durata, che vedono mettersi in luce anche il nostro Davide Ballerini (XDS Astana Team), Wellens e Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) danno il via a una fuga più consistente, alla quale presto si uniscono altri corridori, fra cui i nostri Simone Velasco (XDS Astana Team), che vincerà il traguardo volante di La Chaux-du-Dombief, e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), sino ad arrivare a 13 unità. Tra i fuggitivi va anche segnalato Jordan Jegat (Team TotalEnergies), attualmente 11esimo in classifica generale e che forse spera di scalzare l’australiano Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), trionfatore l’altro ieri, dal decimo posto. Sul secondo GPM, la Côte de Valfin, transita primo Wellens. Dopo molti chilometri durante i quali la situazione sembra stabilizzarsi, i fuggitivi arrivano ai piedi della Côte de Thésy con ormai 2 minuti e mezzo sul gruppo. A questo punto è proprio Jegat a tentare l’azione solitaria, seguito ben presto da Harry Sweeny (EF Education – EasyPost), che transita primo sul GPM. I due corridori insistono nella loro azione, mentre dal gruppo escono altri fuggitivi, ben guidati da Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), che arrivano a formare un secondo gruppetto con dentro 16 corridori, fra i quali Martinez e due tra quelli che più hanno deluso in questo Tour, Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team). Sui saliscendi che precedono l’ultimo GPM Sweeny riesce a staccare Jegat, che viene ripreso dal primo gruppetto di fuggitivi, quello con Wellens e Jorgenson, mentre il gruppo lascia fare e cerca solo di arrivare al traguardo di Pontarlier senza che avvengano cadute, tutt’altro che improbabili col brutto tempo che continua a perseguitare i corridori. Alle spalle di Sweeny il primo gruppo di fuggitivi si fraziona presto, dividendosi in alcuni sottogruppi, ma all’inizio dell’ultimo GPM, la Côte de Longeville, tutti si ricompattano, compreso Sweeny, ma esclusi Wellens e Jorgenson, che restano in compagnia del francese Ewen Costiou (Arkéa – B&B Hotels). Più indietro il gruppo riassorbe il secondo drappello di fuggitivi, quello con Van Aert. In cima alla salita passa per primo il passista spagnolo Iván Romeo (Movistar Team): mancano 23 chilometri al traguardo ed è evidente che la fuga andrà a buon fine. I fuggitivi, che sulle ultime rampe della salita si sono nuovamente frazionati, si rimescolano ulteriormente sulla discesa, rimanendo davanti in sei. Di questi, la metà cadono ben presto sull’asfalto scivoloso, in una curva larga ma insidiosa: fra i caduti vi sono Romeo e purtroppo il nostro Velasco, che era sempre rimasto con i primi e al quale l’incidente impedirà di giocarsi la possibilità di vincere la tappa. I corridori, sotto la pioggia battente, continuano a rimescolarsi. A fine discesa, quando mancano circa 16 chilometri dall’arrivo, l’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck), forte velocista con molte vittorie di tappa nei grandi giri, si improvvisa passista e stacca i compagni di fuga tentando l’azione solitaria con estrema decisione. Quando alle sue spalle i fuggitivi si ricompattano i chilometri che mancano sono meno di dieci e Groves ha ormai un minuto di vantaggio, mentre il gruppo segue ad oltre 5 minuti, col decimo posto di O’Connor che appare sempre più in pericolo. Il giovane passista olandese Frank van den Broek (Team Picnic PostNL) mostra di avere più energie dei suoi compagni di fuga e tenta a sua volta l’azione solitaria all’inseguimento di Groves, sia pure senza esito. È così che, mentre la pioggia smette infine di cadere, Kaden Groves va a vincere in solitaria sul traguardo di Pontarlier. Lo segue Van den Broek a 54 secondi mentre terzo, a quasi un minuto, si piazza l’altro passista olandese Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step). Velasco si “consola” regolando allo sprint i restanti fuggitivi, fra i quali vi sono Jegat, Wellens e Jorgenson. Trentin e Costiou, che facevano parte del gruppo dei fuggitivi, arrivano staccati ma sempre molto prima del gruppo, che transita dopo 7 minuti abbondanti, oltretutto spezzato in più tronconi a causa di un’incredibile caduta, per fortuna senza conseguenze, che avviene a soli 400 metri dalla linea d’arrivo. O’Connor, oggi stranamente rinunciatario, perde quindi il decimo posto in classifica generale, mentre Milan e Pogacar vincono matematicamente la classifica a punti e quella degli scalatori. Domani passerella finale a Parigi, anche se in molti si aspettano qualche sorpresa dall’impegnativo circuito conclusivo nella zona di Montmartre.

Andrea Carta

Groves vince in solitaria a Pontarlier (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Groves vince in solitaria a Pontarlier (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Commenta la notizia