ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TONALE

maggio 30, 2010
Categoria: Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: pareri tecnici di campioni del passato, che conoscerete nelle prossime giornate; le notizie sulle condizioni di Damiano Cunego, pervenute direttamente dal suo direttore sportivo; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; una rubrica umoristica in ricordo di Raimondo Vianello; le “perle” dei telecronisti e le previsioni del tempo per la tappa che verrà. Seguiteci.

Foto copertina: lo scollinamento del Gavia (foto Giuseppe de Socio)

Foto copertina: al raduno di Brescia Arroyo saluta il Giro con un lancio di palloncini rosa (foto Bettini)


PERCHE’ NON VINCIAMO? – ultima puntata

Tra gli ex corridori che avevamo contattato nelle scorse settimane per la nostra inchiesta, uno di loro ha preferito non risponderci subito, immaginando che, con l’arrivo delle montagne, la situazione sarebbe cambiato in nostro favore. Così è successo ed ora lui si è messo in contatto con la nostra redazione, approfittando dell’occasione per rivolgere i propri complimenti ad Ivan Basso: un gesto sportivissimo, essendo lui spagnolo e, dunque, inevitabilmente tifoso del diretto sfidante Arroyo

“No, solo faltaba esperar a las grandes montañas, como hemos visto en la parte final del Giro. Complementi por Basso”

Eduardo Chozas, ex professionista

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Scarponi e il 3° posto sfiorato “Ivan, potevi lasciarmelo…”(Gazzetta dello Sport)

Giro, il Gavia non fa male. Basso a un passo dal trionfo (Corriere dello Sport – Stadio)

Tschopp wins 20th stage (The Daily Telegraph)

Basso leaves Giro field with a mountain to climb (The Times)

Basso, quasiment course gagnée (L’Equipe)

Tschopp :”J’ai l’impression de rêver” (Le Monde)

Arroyo está a sólo 15 km de terminar segundo (As)

Arroyo ya acaricia el podio

Etapa para Tschopp, Basso sigue líder (El Mundo Deportivo)

Tschopp gagne l’étape reine, Basso a course gagnée (Le Soir)

L’étape pour Tschopp, Basso garde le rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Tschopp is verrassende winnaar (De Standaard)

Johann Tschopp victorieux au Giro (actu24.be)

Basso assure son maillot rose, avant l’arrivée finale (Sud Presse)

Vedetten schieten te laat in actie, Tschopp profiteert (Het Nieuwsblad)

Tschopp wins, Basso leads as Giro d’Italia finishes mountains (USA Today)

Basso Extends Giro Lead (The New York Times)

Ivan Basso poised to claim Giro title (The Age)

Swiss win but Basso clings to lead (Herald Sun)

Tschopp ou le triomphe “écolo” (Le Matin)

Husarenritt von Johann Tschopp (Neue Zürcher Zeitung)

Johann Tschopp gewinnt Königsetappe beim Giro (La Quotidiana)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

M: Percorso confermato in toto, si fanno sia Forcola che Gavia

A: Non capisco perchè continuino ad insistere a farli salire sulle Motte. Tecnicamente non aggiunge nulla, anzi.

M: Tra l’altro la salita delle Motte non è segnalata da nessuna parte, ne sulla tabella di marcia, ne sulla planimetria, ne sull’altimetria.
Mi è stato detto che, invece, è riportata sulle cartine del “Garibaldi”

M: Comunque le Motte aggiungono fatica a fatica, è l’unico vantaggio

A: Invece secondo me spezzano soltanto il ritmo di gara; ne beneficia soltanto il gruppo, gli attaccanti non sono certo favoriti da quel dente; può andar bene per una corsa regionale non certo per il Giro d’Italia

P: Ma perchè Arroyo non ha attaccato in discesa? Avanti c’era pure il gruppetto che lo avrebbe tirato al traguardo sull’ultima salita.

A: Vallo a capire. Secondo me si sono messi d’accordo. Basso non ha fatto casino in salita ed Arroyo non ha fatto casino in discesa. Ad Arroyo andava evidentemente bene il secondo posto.

P: Probabilmente è come dici tu, sarebbe stato uno spettacolo come ieri (salita a tutta, discesa a tutta) e invece questo tappone è stato una noia

P: Vedendo l’arrivo e chi ha vinto la tappa sono ancora più rammaricato che Arroyo non abbia attaccato in discesa; Nibali non ne aveva e Basso avrebbe dovuto recuperare da solo.

H: TSCHOPP: corridore semisconosciuto ma buon scalatore, già in evidenza a Plan de Corones e in altre tappe di montagna al Giro e al Tour in anni precedenti; l’altroieri è arrivato con 35′ di ritardo ed evidentemente si è risparmiato per oggi dove al cospetto di gente come Sastre e Vinokourov è stato il più forte giustificando la presenza della B-Box al Giro
EVANS: alla luce della bella gamba che ha dimostrato nel finale doveva osare di più attaccando sul Gavia se non addirittura sulla Forcola insieme a Vino e Sastre; di sicuro la Liquigas non l’avrebbe inseguito alla morte. Si prende la classifica a punti ma il podio sembra lontano
BASSO: anche oggi ha dimostato di essere il più forte andando a togliere gli 8” di abbuono a Scarponi; il fatto di avere anche Kiserlovski oltre a Nibali ha dissuaso gli avversari dall’attaccarlo, visto che andando verso il Tonale sarebbero stati ripresi
SCARPONI: in particolare era lui che doveva attaccare sul Gavia ma probabilmente ha rinunciato pensando che Nibali l’avrebbe ripreso in discesa; col senno di poi ha fatto bene e ha delle chances di superare il siciliano a cronometro, visto che c’è una salita e visto che sembra leggermente più fresco
ARROYO: per lui il secondo posto è manna dal cielo ed è per questo che non ha attaccato in discesa; sta di fatto che, fuga dell’Aquila a parte, non è mai andato così forte come negli ultimi due giorni e alla fin fine il 2° posto se lo merita
NIBALI: non brillantissimo oggi anche se è stato frenato dal fatto di avere Basso in maglia rosa; per il podio ha buone chances ma non è detto che ce la faccia per le ragioni che ho spiegato in precedenza
VINOKOUROV: un leone anche oggi ma la gamba era quella che era; terminerà 7° in classifica ma avrebbe meritato molto di più
CUNEGO: indecifrabile, va in fuga sulla Forcola insieme ai vari Vino, Simoni e Sastre e si stacca; ci si aspetta che crolli e invece alla fine tiene anche se non riesce a guadagnare posizioni in classifica
KISERLOVSKI: anche lui miracolato dalla fuga dell’Aquila ha avuto qualche giorno difficile sulle prime montagne ma conclude il Giro alla grande e si merita di finire nei 10, considerato che ha anche lavorato per Basso e Nibali
PINOTTI: anche oggi bravissimo, malgrado la lunghissima fuga resiste sul Tonale e anche lui si merita il posto nei primi 10
PORTE: altra conferma, in una tappa in cui avrebbe dovuto perdere posizioni addirittura ne guadagna ed è il favorito della crono di Verona insieme a Wiggins
SASTRE: anche lui ci ha provato ma anche per lui la gamba è quella che è, tanto più in una giornata fredda come oggi per lui che ama il caldo; probabilmente nel finale ha anche mollato visto che arrivare 6° od 8° in classifica cambia poco; considerando i 12 minuti dell’Aquila è il grande sconfitto del Giro
SIMONI: premio alla carriera, due Giri vinti e svariate volte sul podio, peccato che al Tour e alla Vuelta non sia mai riuscito a essere competitivo allo stesso modo pur avendo vinto tappe importanti, evidentemente si esaltava con l’aria di casa nostra
WIGGINS: quintultimo a 37′54”; d’accordo che ha vinto il prologo, che domani c’è la crono di Verona e che a luglio c’è il Tour ma un po’ più di rispetto per il Giro ci vorrebbe

J: EVANS: Mi è parso che non ne avesse più di tanto, altro che gamba brillante. Nonostante questo ha dato tutto quello che aveva.
VINOKOUROV: Anche lui ci ha provato nonostante la condizione non fosse delle migliori.

Se il Giro è stato il più bello dell’ultimo decenno (giudizio personale) tanto merito a questi due Campioni, che hanno dato tutto e non si sono mai risparmiati, nonostante siano al vertice delle corse da diversi mesi.

BASSO: La condizione più fresca dei suoi avvesari (giocoforza, perchè nelle corse disputate finora difficilmente riuscirebbe ad imporsi) gli ha consentito di controllare il Giro, sia dal punto di vista fisico che tattico.
NIBALI: Avesse avuto la testa di Riccò avrebbe cominciato a pretendere dalla vittoria di Asolo; invece ha avuto l’umiltà di capire che gli manca ancora un pizzico per essere vincente ed ha deciso di impararlo da Ivan. Il futuro è suo.

P: La cosa migliore per lo spettacolo sarebbe stato l’attacco di Evans e Scarponi sulla salita del Gavia (visto il finale Nibali sarebbe saltato) e di Arroyo sulla discesa! Io non mi capacito ancora che il secondo in classifica a 51 sec, che il giorno prima in una discesa di 12 Km ha recuperato 1:30 su quelli che lo precedevano, non abbia attaccato in una discesa di 18Km altrettanto rischiosa!!!

J: E quando finiva la discesa con due minuti di vantaggio ? Sarebbe stato ripreso a metà salita, solo che, avendo scatenato la lotta tra i primi, si sarebbe staccato. Nibali avrebbe tenuto ugualmente il terzo posto, secondo sarebbe finito Scarponi ed Arroyo sarebbe saltato giù dal podio. Quando chi ti sta davanti è più forte, ed in gara lo capisci, meglio evitare attacchi da lontano o ti fai solo del male. Un conto è studiare le tattiche con la playstation, un altro è farlo pedalando.

A: Parole sante, J.

V: Io ero ai -3/4 (di cartelli ce n’erano ben pochi) dalla vetta del Gavia circa, più o meno all’altezza del punto forse più duro… La sorpresa quando ho visto il gruppo maglia rosa è stata tanta: erano davvero ancora in tanti!! Potrebbero essersi trovati – “involontariamente” – d’accordo sul non massacrarsi anche oggi…
Grandissimo Pinotti, all’attacco anche oggi! Emozionantissimo quando io e il mio socio l’abbiamo incitato in bergamasco e ci ha sorriso tutto contento… Vai Marco, sei un grande!!!

P: mah ho i miei dubbi che Nibali, obbligato a stare con Basso in discesa, poi nell’ultima salita gli avrebbe recuperato 2 minuti. Basso probabilmente sì ma avrebbe faticato e alla fine ci sarebbe stato più spettacolo. Dal canto mio oggi ho provato tristezza a non vedere onorata come si deve una tappa del genere.

S: Mah, non vedo nessuna sorpresa, io già dalla presentazione tifavo perchè non si facesse il Gavia, perchè non avrebbe fatto la selezione.
Pure ieri al lavoro,uno mi ha detto “domani mi godo il tappone del Giro” Io gli ho risposto “è oggi (venerdi) il tappone del Giro, non guardare l’altezza dei colli, domani è dura solo la discesa…”
Quindi se tutto è andato da previsione in salita sul Gavia, in discesa perchè Arroyo non ha attaccato? Ma semplice, la Liquigas è stata perfetta, ha preso le prime posizioni della discesa e con la strada stretta hanno fatto da tappo e andando piano per Basso. Tantevvero che Tschopp ha guadagnato 1′30″ in discesa!
C’è anche da dire che ieri Arroyo ha sì guadagnato 1′30″, ma pure ieri la discesa Nibali l’ha fatta “piano” perchè avevano un bel vantaggio e sapevano che poi sul falsopiano si ridilatava il distacco. C’è pure da dire che gli ultimi 5km del Mortirolo i 3 hanno risparmiato energie per stare insieme… insomma non è Arroyo un Savoldelli ma davanti ieri hanno rallentato e fatto da tappo. In ogni caso se prendeva 1′ Arroyo poi lo prendevano sul Tonale. Nibali ha sì ceduto ma solo negli gli ultimi km e perdendo pochi secondi

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Verona – Verona

Verona – ore 11: nuvole sparse, temperatura 21,1°C, vento debole da WSW (7-12 km/h), umidità al 82%
Verona – ore 14 (partenza primo corridore): nuvole sparse, temperatura 24,2°C (percepiti 22°C causa vento), vento moderato da WNW (14-19 km/h), umidità al 61%
Verona – ore 17 (arrivo maglia rosa): cielo sereno, temperatura 25,4°C (percepiti 24°C causa vento), vento moderato da W(13-18 km/h), umidità al 56%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Mancano le immagini, la telecronaca langue…. strafalcioni a valanga!!!

IERI

Speaker Aprica: “Mortorolo ” (al che si è verificata una mezza sommossa del pubblico presente al traguardo)
Barbara Pedrotti (speaker “in gonnella” Aprica): “Leonardo Duc” (Duque)

OGGI

Innanzitutto segnaliamo che la salita delle Motte, affrontata subito prima del Gavia, non era segnalata da nessuna parte, nè sull’altimetria, nè sulla planimetria, nè sulla tabella di marcia.

Zomegnan: “Lo zero termico sarà a circa 2900 metri, 200 metri sopra la quota del Gavia” (il Gavia è a circa 2600 metri, 300 più in basso)
Servizio di presentazione di Bormio a “Si Gira”: “Sorge l’Adda dalle Bocchette del Braulio” (La sorgente dell’Adda è in Val Alpisella; dalla “Bocca” del Braulio transita l’omonimo torrente)
Zandegù (cantando): “Il giro in Valtellina con duecento corridor” (era in questo numero ad Amsterdam; dopo tutti i ritiri ne sono rimasti 144 alla partenza da Bormio)
Annalisa Bartoli: “E’ ora di dare la diretta alla linea della tappa” (cominciamo bene!!!)
Cassani: “Santa Cristina Valfurva” (Santa Caterina)
Martinello, ricordando la tappa del Gavia del 1988: “Chiedemmo garanzie all’allora direttore del Giro Carmine Castellano” (era ancora Torriani)
Martinello, come sopra: “Era il 6 giugno dell’88, me lo ricordo bene” (infatti, era il 5 giugno)
Martinello, come sopra: “Ci rifiutammo di fare lo Stelvio” (fu l’ANAS a proibire il passaggio)
Cassani & Fagnani: “Passo della Forcora” (Forcola di Livigno; il Passo della Forcora si trova in provincia di Varese)
Martinello: “Tappe pineraiche”
Conti: “La strada era ridotta, più breve rispetto a quella di oggi” (più stretta, vorrai dire)
De Luca: “Ha forato lungo le pendici della discesa” (non riusciamo a immaginarci questa scena, sarà andato a forare nella scarpata?)
Pancani: “Non c’è possibilità per i velocisti di andare a porre l’ultimo sigillo sulla maglia rosa” (sul Giro)
Pancani: “Versante che sale dal Tonale” (da Ponte di Legno)
Savoldelli: “Quando ha cominciato a salire la salita” (perchè? ci sono anche le salite che scendono?)
Pancani: “Il tedesco Tschopp, no è austriaco” (infatti, è svizzero)
Cassani: “Ultima apparizione di Simoni in una tappa alpina” (in attesa del benestare della Chiesa)
Pancani: “Discesa che poi finirà a Sant’Appollonia” (e il tratto verso Ponte?)
Pancani: “Quanta gente in cima al Monte Gavia” (il monte c’è, è li vicino, ma ieri tutti erano giù al passo)
Martinello: “Abbiamo avuto l’impressione dalla telecamira
Cassani: “La strada è asciutta, ma ci sono dei rivoli bagnati” (bella forza, se erano secchi mica li notavamo!!)
Pancani: “Nella discesa della temutissima e attesissima discesa del Gavia” (chissà com’è dura la salita della salita!!!)
Pancani: “La cronometro 15 Km a Verona” (manca qualcosa)
Televideo RAI: “Crono finale di 15 Km che porterà a Verona” (saranno già a Verona per la partenza)

Approfittiamo dell’occasione per andare a ravanare sul fondo della cassapanca (l’avete notato, è il soprannome che è stato affibbiato al duo microfonato della RAI) e a pescare qualche strafalcione storico.

Perle sparse

Autore ignoto: “Ecco che arriva il gruppetto degli inseguitori” (erano in 160)

Televideo RAI: “Il leader della corsa Segovia” (Sevilla)

Bortolami: “Le previsioni del tempo renderanno difficile la gara”

Televideo RAI: “Tour 2003: suggestivo il menù pirenaico con i mitici Galibier, Izoard, Alpe d’Huez”

Galeazzi: “Gimondi è un giocatore completo”

Galeazzi bis: “Una crono di 46 kg”

Fabretti: “Garzelli ha problemi a una gamba sinistra” (ne ha una di scorta)

Fabretti bis: “Sta spingendo i rapporti sui pedali”

Fabretti tris: “4 km e mezzo alla somma”

Roata: “Ecco a voi Backstedt, vincitore della Roubaix” “No, non sono Backstedt”

ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa Amsterdam


2a tappa Amsterdam – Utrecht

3a tappa Amsterdam – Middelburg

4a tappa Cuneo – Savigliano (cronosquadre)

5a tappa Novara – Novi Ligure

6a tappa Fidenza – Carrara

7a tappa Carrara – Montalcino

8a tappa Chianciano Terme – Terminillo

9a tappa Frosinone – Cava de’ Tirreni

10a tappa Avellino – Bitonto


11a tappa Lucera – L’Aquila

12a tappa Città Sant’Angelo – Porto Recanati

13a tappa: Porto Recanati – Cesenatico

14a tappa: Ferrara – Asolo

15a tappa: Mestre – Monte Zoncolan

16a tappa: San Vigilio di Marebbe – Plan de Corones

17a tappa: Brunico – Peio Terme

18a tappa: Levico Terme – Brescia

19a tappa: Brescia – Aprica

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