LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MURET – SAINT-LARY-SOULAN (Col du Portet)

luglio 14, 2021 by Redazione  
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Ecco una delle tappe di montagna più impegnative del Tour 2021 che nel finale proporrà in rapida successione il mitico Col de Peyresourde e poi, in crescendo di difficoltà, il Col de Val Louron – Azet e l’ascesa conclusiva verso i 2215 metri sul livello del mare del Col du Portet

Se c’è una frazione della cinque giorni pirenaica che può meritarsi il titolo di tappone, questa è quella che andrà in scena oggi tra Muret e il tradizionale traguardo di Saint-Lary-Soulan. È vero che la tappa di Andorra forse era quella che più si adattava alla definizione, presentando salite lungo tutto il percorso, mentre queste le proporrà “confinate” negli ultimi 62 Km, ma è anche vero che quella odierna è decisamente più golosa perché le pendenze che si andranno ad affrontare sono più “nutrienti” rispetto alla frazione vinta da. Per i primi 113 Km si pedalerà nel “nulla” (altimetricamente parlando) poi si giungerà alla storica località termale di Luchon, per ben 50 volte (l’ultima nel 2018) sede d’arrivo di una tappa del Tour, e da lì in avanti la musica cambierà. Nel finale si ricalcherà fedelmente il tracciato della brevissima tappa, una delle più corte della storia della Grande Boucle, disputata nel 2018 e vinta dal colombiano Nairo Quintana con 28 secondi di vantaggio sull’irlandese Daniel Martin e 47 sulla maglia gialla di turno, il gallese Geraint Thomas. In partenza si scalarono (e si scaleranno oggi) i 13.2 Km al 7% del Col de Peyresourde, che il 19 luglio del 1910 fu la prima ascesa pirenaica della storia del Tour, affrontato subito dopo il via dell’interminabile Luchon – Bayonne, frazione di 326 Km che prevedeva anche Aspin, Tourmalet e Aubisque e che fu vinta da Octave Lapize, corridore francese rimasto nella storia anche per la frase che disse agli organizzatori al termine di quella tappa: “Siete degli assassini!”. Dopo un colle storico se ne affronterà uno entrato nel percorso del Tour nel 1991, quando poco sotto lo scollinamento del Col de Val Louron-Azet (7.4 Km all’8.3%) terminò il tappone pirenaico di quell’edizione della corsa francese, vinto dall’italiano Claudio Chiappucci e che si concluse con la conquista della maglia gialla, per la prima volta in carriera, da parte dello spagnolo Miguel Indurain. Undici chilometri più avanti si giungerà nel centro di Saint-Lary e da lì si andrà all’attacco dell’impegnativa ascesa finale verso il Col du Portet (2215 metri, 16 Km all’8.7%), il secondo valico per altitudine dei Pirenei a essere raggiunto da una strada asfaltata, preceduto solo dai 2408 metri dell’Envalira affrontato pochi giorni or sono.

L’imbocco del tratto conclusivo del Col de Portet e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.climbbybike.com)

L’imbocco del tratto conclusivo del Col de Portet e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.climbbybike.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Delle 50 volte dell’irraggiungibile Luchon abbiamo già detto (nella speciale classifica dei traguardi più gettonati dal Tour è preceduta solo da Pau, Bordeaux e Parigi), ma anche Saint-Lary-Soulan vanta un primato che la fa spiccare rispetto alle altre località della zona: è la stazione di sport invernali dei Pirenei che vanta il maggior numero di arrivi di tappa del Tour, 12 traguardi (contando anche quello di quest’anno), sei in più rispetto al vicino e storico approdo di Luchon Superbagnères, che non viene più proposto al Tour del 1989, mentre Luz-Ardiden, dove si concluderà la tappa di domani, al momento è a quota otto. A parte la tappa del 2018, che come abbiamo detto è terminata al Col de Portet, tutte le altre frazioni sono terminate al Pla-d’Adet, nella zona degli impianti di risalita di Saint-Lary, dove al termine di un’ascesa di nove chilometri all’8.6% la prima volta – correva l’anno 1974 – giunse in solitaria l’indimenticato campione francese Raymond Poulidor. Questo traguardo sarà riproposto stabilmente nelle due edizioni successive – quando a conquistarne la vetta saranno due corridori provenienti dal Benelux, l’olandese Joop Zoetemelk nel 1975 e il belga Lucien Van Impe – poi, dopo un anno di assenza, ci si tornerà nel 1978 con la vittoria di un altro francese, Mariano Martínez, transalpino d’origini spagnole. Nel 1981 tornerà ad imporsi Van Impe, unico a fare il bis su questo traguardo, mentre dalla Svizzera arriverà il vincitore nel 1982, Beat Breu; dovranno poi trascorrere 11 anni per rivedere il Tour arrampicarsi verso il Pla-d’Adet, al termine di una tappa vinta da Zenon Jaskuła, corridore polacco che gareggiava indossando un rosario donatogli dal suo conterraneo Papa Giovanni Paolo II. Infine, nel nuovo millennio la Grande Boucle ha inserito per quattro volte il nome di Saint-Lary-Soulan nel percorso di gara: nel 2001 il vincitore arrivò dall’altra parte del globo (ma, come sappiamo, i successi di Lance Armstrong saranno cancellati con un colpo di spugna senza assegnazione al secondo classificato) e così sarà anche nel 2005 con l’affermazione dello statunitense George Hincapie, mentre nel 2014 Rafał Majka emulerà le gesta del suo connazionale Jaskuła e, come abbiamo ricordato, nel 2019 Quintana terrà a battesimo l’inedito approdo sul Col du Portet.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Muret : pioggia modesta (0.5 mm), 15.6°C, vento moderato da W (21-27 km/h), umidità al 95%
Saint-Gaudens (67.9 Km): pioggia debole (0.1 mm), 14.7°C, vento moderato da W (14-20 km/h), umidità al 94%
Bagnères-de-Luchon – traguardo volante (Km 113.4) : pioggia debole (0.1 mm), 14.8°C, vento moderato da WNW (13 km/h), umidità al 94%
Saint-Lary-Soulan – inizio salita finale: pioggia debole (0.1 mm), 14.1°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (11 km/h), umidità al 94%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio diretta su Eurosport1
11.50: partenza da Muret
12.10: partenza ufficiale
13.25: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 72 Km dalla partenza)
14.50-15.10: traguardo volante di Bagnères-de-Luchon e inizio salita Col de Peyresourde
15.25-15.50: scollinamento Col de Peyresourde
15.40-16.05: inizio salita Col de Val Louron-Azet
15.55-16.25: scollinamento Col de Val Louron-Azet
16.10-16.40: inizio salita Col du Portet
16.50-17.25: arrivo al Col du Portet

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della sedicesima atappa, Pas de la Case – Saint-Gaudens

1° Nils Eekhoff
2° Cees Bol s.t.
3° Dries Devenyns s.t.
4° Boy Van Poppel s.t.
5° Jelle Wallays s.t.

Miglior italiano: Davide Ballerini, 8° (s.t.)

Classifica generale

1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 18′31″
3° Mads Pedersen a 21′28″
4° Mark Cavendish a 22′12″
5° Michael Mørkøv a 23′15″

Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 55′19″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Conti: “Ultimi olimpiadi”
De Luca: “È sempre una tappa complessa quella del giorno dopo”
De Luca: “Colbrelli si è smesso la maglia più pesante”
Martini (illustrando il tratto di strada subito dopo il traguardo): “Questa è la strada dove i corridori fermeranno la corsa dopo l’arrivo”
Garzelli: “Gruppo con bello vedere il nostro Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Queste sono forze che ritroveranno a meno nel finale”
Borgato: “La sedicesima tappa pedala in ricordo di Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Gaudu sta aspettando questo momento, nel quale sta pedalando Patrick Konrad”
De Luca: “Ancora una volta un’inquadratura sul viso sofferente di Patrick Konrad” (ma lo stavano inquadrando di spalle)
De Luca: “Non interessa assolutamente nullo”
De Luca: “Vanno a compiere delle grandi geste”

DISCOTOUR

Un austriaco felice

KONRAD, UN AUSTRIACO FELICE DOPO LA CIMA DEI MONTI

luglio 13, 2021 by Redazione  
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A Saint-Gaudens è ancora protagonista la fuga. Patrik Konrad (Team Bora Hansgrohe) scatta sul Portet d’Aspet e semina i compagni d’avventura. Il campione nazionale austriaco trionfa tutto solo sul traguardo della località ai piedi dei Pirenei. Le prossime due tappe, ancora sui Pirenei e con due arrivi in salita, definiranno quasi completamente la classifica finale, con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in pole position per bissare il trionfo del 2020.

Dopo il secondo giorno di riposo sono ancora i Pirenei protagonisti al Tour, con la sedicesima tappa dal Pas de la Case a Saint-Gaudens per un totale di 169 km. Oltre alla lotta per la maglia gialla sarà importante vedere anche quello che succederà per quanto riguarda la classifica della maglia a Pois. Wout Poels (Team Bahrain Victorious) è il nuovo titolare ma alle sue spalle scalpita un terzetto di tutto rispetto formato da Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Con quattro GPM spalmati sul percorso, di cui uno di prima categoria, due di seconda e uno di quarta, ci sono in palio punti sufficienti per dare un altro bello scossone alla classifica di specialità. I non partenti erano due: Amund Grondhal Jansen (Team BikeExchange) e Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo). La partenza era velocissima, complice i primi 20 km in costante discesa. Il primo ad avvantaggiarsi sul gruppo era Kasper Asgreen (Team Deceuninck Quick Step). Il danese aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo maglia rosa e iniziava il Col de Port con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio. A poco meno di 4 km dallo scollinamento Asgreen veniva ripreso da Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step) e Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers). Cattaneo scollinava in prima posizione. Il gruppo maglia gialla aveva accelerato e nella discesa successiva riprendeva i tre davanti. Il gruppo pedalava compatto e si avvicinava al traguardo intermedio di Vic d’Oust posto al km 84.7. Un nuovo attacco da parte di un terzetto si avvantaggiava sul gruppo: i tre erano Cristopher Juul-Jensen (Team BikeExchange), Fabien Doubey (Team TotalEnergies) e Jan Bakelants (Team Intermarchè Wanty Gobert). Era Bakelants a transitare in prima posizione sotto il traguardo intermedio di Vic D’Oust. Alle loro spalle un drappello di undici ciclisti si era staccato a sua volta dal gruppo maglia gialla. I contrattaccanti erano: Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Pierre-Luc Perichon (Team Cofidis), Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen), Sonny Colbrelli e Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Michael Matthews (Team BikeExchange), Alex Aranburu (Team Astana), Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). A sua volta Konrad lasciava la compagnia a 7 km dallo scollinamento e raggiungeva i tre in testa a 3 km e mezzo dalla vetta. L’austriaco scollinava per primo. All’inizio del Col du Portet-D’Aspet, penultimo GPM in programma, Konrad, Doubey e Bakelants avevano 25 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e più di 8 minuti sul gruppo maglia gialla. A circa 4 km dalla cima del GPM, Konrad accelerava e si scrollava di dosso prima Doubey e poi Bakelants. L’austriaco scollinava con 25 secondi di vantaggio su Gaudu e Colbrelli. Komrad spianava l’ultimo GMP della Cote d’Aspret-Sarrat, più che altro uno zampellotto di 800 metri e andava a trionfare meritatamente sul traguardo di Saint-Gaudens. In seconda posizione a 42 secondi di ritardo Colbrelli vinceva la volata ristretta di una decina di unità davanti a Matthews. Il gruppo, o meglio, il gruppetto maglia gialla tagliava il traguardo ad oltre 13 minuti di ritardo regolato da Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Konrad ottiene la prima vittoria stagionale, certamente una delle più prestigiose della sua carriera. La classifica generale resta invariata con Pogacar davanti ad Uran e Vingegaard. Domani è in programma la diciassettesima tappa da Muret a Saint-Lary-Soulan, lunga complessivamente 178.4 km. I primi 115 km sono praticamente piatti, dopodiché nel giro di 60 km sono concentrati tre duri GPM che saranno decisivi per la vittoria di tappa e per la lotta tra i big. Si inizia con il Col de Peyresourde, si continua col Col de Val Louron-Azet e si finisce con la scalata conclusiva del Col du Portet. Un trittico prima categoria-prima categoria-hors categorie che ci dirà molto sulle fasi conclusive del Tour 2021.

Giuseppe Scarfone

Patrick Konrad vince a Saint-Gaudens (foto: Bettini Photo)

Patrick Konrad vince a Saint-Gaudens (foto: Bettini Photo)

13-07-2021

luglio 13, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il tedesco Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella sedicesima tappa, Pas de la Casa – Saint-Gaudens, percorrendo 169 Km in 4h01′59″, alla media di 41.904 Km/h. Ha preceduto di 42″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 12° a 14′45″

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Jiancai Wang (Tianyoude Hotel Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Huzhu – Guide, percorrendo 161.6 Km in 4h03′53″, alla media di 39.757 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zhanhui Yuan (Tianyoude Hotel Cycling Team) e di 21″ il connazionale Junqi Shao (Xidescheng). Nessun italiano in gara. Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) è ancora leader della classifica con 9″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 40″ sul connazionale Boan Li (Henan).

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PAS DE LA CASA – SAINT-GAUDENS

luglio 13, 2021 by Redazione  
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Tre colli pirenaici attendono i corridori lungo la strada per Saint-Gaudens, ma questa non sarà una frazione nella quale vedremo in azione i big della classifica. La collocazione delle salite lontane dal traguardo consiglierà loro di risparmiarsi e conservare le energie per le due tappe successive, che entrambe presenteranno l’arrivo in salita. Oggi unici protagonisti saranno i corridori della fuga di giornata

Dopo il giorno di riposo si riparte dal principato d’Andorra per una frazione pirenaica che sarà contemporaneamente di montagna e di trasferimento. I 30 Km di salita che si dovranno affrontare quest’oggi, infatti, non stuzzicheranno in alcun modo scalatori e uomini di classifica a causa della loro collocazione nel tracciato di gara, che prevedono di affrontare l’ultimo dei tre colli in programma a 32 Km dal traguardo. Oggi per la fuga di giornata le possibilità di andare fino al traguardo saranno quasi pari al 100% e certamente si assisterà alle fasi più avvincenti nei chilometri inizlali, quando si succederanno i tentativi di portare via il drappello che avrà il benestare del gruppo. Dopo il via in discesa da Pas de la Casa, località di confine tra Andorra e Francia, s’incontrerà la prima salita a una quarantina di chilometri dalla partenza, quando si giungerà ai piedi degli 11.4 Km al 5.1% del Col de Port. Subito dopo metà tappa si attaccheranno i 13 Km al 6.6% del Col de la Core mentre l’ultima delle tre ascese principali sarà il Col de Portet-d’Aspet (5.4 Km al 7.1%), che inevitabilmente ci riporterà con la mente al triste ricordo della scomparsa di Fabio Casartelli. Transitati al cospetto del monumento eretto sul luogo dove il corridore comasco perse la vita il 18 luglio del 1995 inizieranno gli ultimi 28 Km, nei quali le uniche difficoltà altimetriche che s’incontreranno saranno la breve ma secca Côte d’Aspret-Sarrat (800 metri all’8,4%) e lo strappo di circa mezzo chilometro che condurrà al traguardo, sullo stesso rettilineo d’arrivo dello scomparso Circuit Automobile du Comminges, autodromo su strade “normali” sul quale si gareggiò l’ultima volta nel 1954. Qui, tra gli altri, si sono imposti i piloti italiani Luigi Fagioli nel 1933, Gianfranco Comotti e Goffredo Zehender nel 1934, Luigi Villoresi nel 1948, Alberto Ascari e Giuseppe “Nino” Farina nel 1952; stavolta, invece, i grandi nomi del pedale si riposeranno in vista degli arrivi in salita previsti nei prossimi due giorni e lasceranno il palcoscenico alle seconde schiere che oggi avranno il via libera per la fuga.

La collegiata dei Santi Pietro e Gaudenzio a Saint-Gaudens e l’altimetria della sedicesima tappa (www.guide-toulouse-pyrenees.com)

La collegiata dei Santi Pietro e Gaudenzio a Saint-Gaudens e l’altimetria della sedicesima tappa (www.guide-toulouse-pyrenees.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

La prima volta si dice che non si scordi mai e la prima volta del Tour de France a Saint-Gaudens effettivamente è rimasta fortemente impressa nelle pagine della storia dello sport e non solo del ciclismo. Quel giorno vinse Gino Bartali al termine di un tappone pirenaico vecchio stile di 230 Km che prevedeva la partenza da Pau, la scalata ad Aubisque, Tourmalet e Aspin e l’arrivo sul traguardo del citato circuito automobilistico di Comminges, al quale lo scalatore s’impose bruciando in volata Louison Bobet, mentre la maglia gialla passava dalle spalle del francese Bernard Gauthier a quelle di Fiorenzo Magni. Quel giorno, però, le gesta sportive furono soffocate dagli echi delle aggressioni subite da Bartali in quella frazione e in precedenza anche nella crono di Saint-Brieuc, quando un “tifoso” a bordo strada gli aveva scagliato addosso un bastone. Così il mattino successivo le due nazionali italiane al via presero la decisione di abbandonare al completo la corsa francese, nonostante la leadership conquistata da un nostro corridore. Dopo questi fatti la Grande Boucle tornerà a Saint-Gaudens in altre otto occasioni e in una di queste sarà ancora un italiano a imporsi: nel 1957 coglierà il successo il torinese Nino Defilippis mentre gli altri vincitori su questo traguardo saranno il lussemburghese Charly Gaul nel 1955, il francese Andrè Darrigade e Robert Cazala rispettivamente nel 1959 e nel 1962, il belga Georges Pintens nel 1968, lo spagnolo Luis Ocaña nel 1970, il belga Willy Teirlinck nel 1976 e infine il russo Dimitri Konychev nel 1999.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Pas de la Case: previsioni non disponibili
Ax-les-Thermes (9.4 Km): pioggia debole (0.2 mm), 12°C (percepiti 13°C), vento forte da W (32-40 km/h), umidità al 92%
Vic d’Oust – traguardo volante (Km 84.7) : pioggia debole (0.2 mm), 14.5°C, vento moderato da W (27-36 km/h), umidità al 90%
Audressein (118.3 Km) : pioggia debole (0.3 mm), 15.1°C (percepiti 16°C), vento moderato da W (25-33 km/h), umidità al 88%
Saint-Gaudens: temporale con pioggia consistente (0.7 mm), 14.7°C, vento moderato da WNW (24-29 km/h), umidità al 92%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza da Pas de la Casa
13.30: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 24 Km dalla partenza)
14.45-14.55: scollinamento Col de Port
15.20-15.35: traguardo volante di Vic d’Oust
15.55-16.10: scollinament Col de la Core
16.45-17.10: scollinamento Col de Portet-d’Aspet
17.10-17.40: scollinamento Côte d’Aspret-Sarrat
17.20-17.45: arrivo a Saint-Gaudens

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quindicesima atappa, Céret – Andorra-la-Vella

1° Mark Cavendish
2° Dries Devenyns s.t.
3° Tim Declercq s.t.
4° Michael Mørkøv s.t.
5° Benoît Cosnefroy a 9″

Miglior italiano: Kristian Sbaragli, 20° a 4′08″

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tim Declercq a 9′26″
3° Mads Pedersen a 25′10″
4° Cees Bol a 27′57″
5° Mark Cavendish a 31′38″

Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 57′47″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Tantissimi metri dislivello”
De Luca: “Uram” (Uran)
Genovesi: “Bolquère è la stazione di sport invernali più alta della Francia” (situata a 1593 metri di quota, si tratta della stazione ferroviaria più alta della Francia; in Francia ci sono stazioni di sport invernali che superano i 2000 metri di quota)
Garzelli: “Valverde, 41enne e 77 giorni”
Garzelli: “Sarebbe la parte vincente di andare a vincere la tappa”
Garzelli: “Grazie alla regia internazionale che italiana”
De Luca: “Il cartello che vede passare il gruppo”
Garzelli: “Arrivo in volati”
Garzelli: “I battistrata”
Genovesi: “I coprincipi del Principato di Andorra sono il presidente della repubblica francese e il vescovo di Ussel” (il vescovo di Seu d’Urgell)
Garzelli: “È questo che stavano parlando a inizio giornata”
Garzelli: “Sono curioso di vedere immagini da parte della testa della corsa”
Garzelli: “Il vento spira in direzione contrario”
Garzelli: “Andare a vedere sorse nel gruppo maglia gialla”
De Luca: “Wilco Vingegaard” (Jonas Vingegaard)
Garzelli: “Tappa pirennaiche”
De Luca: “Prima al traguardo Sepp Kuss”
De Luca: “Sono sparpagliati su tutti i Pirenei i partecipanti al Tour de France”
Orlando: “Cattano” (Cattaneo)
Conti: “Queste due squadre da solo non ce la fanno”
Orlando: “Cavendish, grande senso di professionista”

DISCOTOUR

Italia (Mino Reitano)

12-07-2021

luglio 12, 2021 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Giorno di riposo

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Xin Peng (China Continental Team of Gansu Bank) si è imposto nella seconda tappa, Xining – Maliantan, percorrendo 162.2 Km in 4h13′24″, alla media di 38.405 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e di 30″ il connazionale Boan Li (Henan). Nessun italiano in gara. Peng è il nuovo leader della classifica con 9″ su Zhang e 40″ su Li

TOUR 2021 – LE PAGELLE DELLA SECONDA SETTIMANA

luglio 12, 2021 by Redazione  
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Le pagelle della settimana centrale del Tour de France vedono ancora promosso Pogacar, pari voti con Cavendish

TADEJ POGACAR: Un dominio così netto e marcato difficilmente si è visto negli ultimi anni al Tour de France. Lo sloveno è così forte che anche gli avversari hanno paura ad attaccarlo seriamente. Voto: 9

MARK CAVENDISH: Record su record per il velocista britannico. E pensare che la sua partecipazione alla Grande Boucle era in discussione. Voto: 9

MICHAEL MORKOV: Nelle vittorie di Cavendish c’è tanto di suo. Il danese è l’ultimo uomo del trenino Deceuninck nelle volate, sempre pronto a lanciare il capitano nella miglior posizione possibile. Voto:7,5

ALEXEY LUTSENKO: All’inizio si pensava fosse solo un caso, invece il kazako sta tendando di far classifica. Un settimo posto che potrebbe conservare e regalare un piazzamento onorevole ad un’Astana presentatasi in Francia senza grosse ambizioni. Voto: 7

JONAS VINGEGAARD: La strada lo ha nominato capitano in casa Jumbo e lui sta facendo di tutto per onorare il ruolo. Podio alla sua portata. Voto: 7

BAUKE MOLLEMA: Da 2 mesi prova ad andare in fuga per vincere una tappa e questo ormai è il suo unico suo ruolo: il fugaiolo. Buon per la Trek riesce a centrare la vittoria a Quillan. Voto: 6,5

WOUT VAN AERT: Levatosi i panni del gregario, il campioncino olandese inizia a correre come sa, vincendo e dando spettacolo. Voto: 6,5

NILS POLITT: Senza Sagan ha più spazio, entra in una delle tante fughe di giornata e riesce a vincere grazie al suo spunto veloce. Voto: 6,5

RIGOBERTO URAN: Costanza e tranquillità non gli sono mai mancate; non basteranno per vincere ma per lui va bene così. Voto 6,5

SEPP KUSS: Timbra il cartellino ad Andorra con un’azione degna del gran corridore qual è. Voto: 6,5

ALEJANDRO VALVERDE: A 41 anni è un piacere vederlo lottare per vincere una tappa. Voto: 6

BEN O’CONNOR: Entrato in classifica a Tignes, il capitano della Ag2r Citroen difende il piazzamento con intelligenza e tenacia perdendo solo qualche minuto dagli uomini più quotati. Voto: 6

MATTIA CATTANEO: Gli manca la vittoria di tappa, lotta, va in fuga e pensa anche a un’eventuale top ten in classifica generale. Voto: 6

MICHAEL WOODS: Tanta generosità e tanti attacch per il canadese, ma pochi risultati. Voto: 6

WOUT POELS: La vittoria di tappa gli è sfuggita, in compenso conquista la Maglia a Pois. Voto: 6

JULIAN ALAPHILIPPE: Seconda settimana del Tour de France non brillante per il Campione del Mondo in carica. Voto: 5,5

GUILLAUME MARTIN: Alti e bassi per il francese della Cofidis. La fuga di Quillan lo porta a 4 minuti da Pogacar sul secondo gradino del podio, ma poi perde quasi tutto nella tappa successiva. Voto: 5,5

MICHAEL MATTHEWS: È in lotta per la maglia verde, ma contro questo Cavendish è difficile. Voto 5,5

RICHARD CARAPAZ: Seconda settimana anonima per il leader della Ineos. Il podio è a un solo secondo, ma per la Maglia Gialla sembra essersi già arreso. Voto:5,5

SERGIO HIGUITA: Il colombiano non riesce a far classifica e prova così ad entrare nelle varie fughe di giornata. Purtroppo gli manca il colpo di pedale giusto. Voto: 5,5

NAIRO QUINTANA: Settimana negativa per il portacolori del Team Arkea, che perde la leadership della classifica scalatori e non riesce a trovare il passo giusto per essere competitivo nelle tappe. Voto: 5

Luigi Giglio

SEPP LA SA LUNGA. VITTORIA DI KUSS AD ANDORRA. POGACAR RESTA IN GIALLO.

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Ad Andorra Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) vince una tappa caratterizzata da una maxi fuga di oltre trenta ciclisti. Lo statunitense scatta con decisione sul Col de Beixalis, ultima salita a circa 15 km dall’arrivo, fa il vuoto ed ottiene la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Domani secondo giorno di riposo prima delle ultime sei tappe in cui ci sarà ancora molto da dire.

I Pirenei fanno la loro comparsa ufficiale al Tour 2021 con la quindicesima tappa da Céret ad Andorra la Vella per un totale di 191.3 km. I quattro GPM da scalare faranno certamente selezione e vedremo se e come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) risponderà a eventuali attacchi che gli verranno portati. Il vantaggio in classifica generale sugli avversari diretti è confortante ma alcune incertezze evidenziate nella tappa del doppio Ventoux – leggasi attacco di Vingegaard – potrebbero anche palesarsi nuovamente. Anche perché il caldo è in agguato e Pogacar un po’ lo soffre. Finora le tappe di montagna sono state caratterizzate da fughe più o meno consistenti. Anche la quindicesima tappa non faceva eccezione con scatti e contro scatti già dai primi km. Diversi gruppi si staccavano dal gruppo maglia gialla e dopo 40 km si formava una maxi fuga di ben 32 ciclisti. Tra i nomi più caldi si distinguevano Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Alejandro Valverde (Team Movistar), Wout van Aert (Team Jumbo Visma), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Michael Matthews (Team BikeExchange). Proprio quest’ultimo vinceva il traguardo volante di Olette posto al km 66.9. Sulla Montèe de Mont-Louis, primo GPM di giornata posto al km 86.3, Poels scollinava per primo. Sul successivo Col de Puymorens era Van Aert a transitare per primo. La fisionomia della tappa era ormai chiara. La fuga sarebbe arrivata mentre il gruppo maglia gialla si limitava a controllare la situazione ed a preparare il terreno per qualche azione sull’ultimo GPM. Infatti in testa al gruppo si erano portati uomini del Team Movistar e del Team INEOS Grenadiers. Dopo il passaggio sul Col de Puymorens la strada continuava a salire verso il Port d’Envalira, terzo GPM di tappa, quasi 11 km di ascesa al 5.8%. A poco più di 2 km dalla vetta, scoppiava la bagarre nel gruppo di testa con diversi attacchi che vedevano Nairo Quintana tra i protagonisti principali. Il colombiano scollinava per primo tutto solo con 20 secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga. In discesa si ricompattava in testa un gruppo di 17 ciclisti, il quale iniziava il Col de Beixalis con circa 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Un pimpante Sepp Kuss scattava a poco più di 5 km dallo scollinamento, nel tratto più duro con pendenze che arrivavano al 15%. Nel gruppo maglia gialla, dopo la fuga e gli sforzi di ieri che gli avevano valso il secondo posto nella generale, si staccava Guillaume Martin (Team Cofidis). Carapaz, dopo il lavoro dell’INEOS, scattava a circa 4 km dalla vetta. Pogacar, Vingegaard e Uran si portavano rapidamente alla ruota dell’ecuadoriano. Nel frattempo Kuss scollinava con 20 secondi di vantaggio su Valverde. Lo statunitense dava tutto nei successivi 13 km della discesa finale ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Andorra, ottenendo la prima vittoria stagionale e certamente la più prestigiosa della sua carriera. In seconda posizione si piazzava Valverde a 23 secondi di ritardo mentre terzo era Poels a 1 minuto e 15 secondi di ritardo. Nibali non faceva meglio dell’undicesima posizione a 1 minuto e 22 secondi di ritardo da Kuss. Il drappello della maglia gialla formato da una decina di ciclisti chiudeva a 4 minuti e 50 secondi di ritardo da Kuss. Pogacar restava saldamente in prima posizione in classifica generale con 5 minuti e 18 secondi su Uran e 5 minuti e 32 secondi su Vingegaard. Martedì, dopo il secondo giorno di riposo, si riparte da Pas de la Case per la sedicesima tappa con arrivo a Saint-Gaudens. I Pirenei saranno ancora protagonisti con quattro GPM, di cui tre molto impegnativi: il Col de Port al km 54, il Col de la Core al km 101 ed il Col de Portet-d’Aspet al km 136.5. Gli ultimi 33 km si dividono equamente tra discesa e pianura, se si eccettua un piccolo zampellotto di 800 metri all’8.8, classificato come GPM, a 7 km dall’arrivo.

Giuseppe Scarfone

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

11-07-2021

luglio 11, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo statunitense Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quindicesima tappa, Céret – Andorra la Vella, percorrendo 191.3 Km in 5h12′06″, alla media di 36.777 Km/h. Ha preceduto di 23″ lo spagnolo Alejandro Valverde Bemonte (Movistar Team) e di 1′15″ l’olandese Wouter Poels (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo), 11° a 1′22″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 14′45″

GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE

La statunitense Coryn Rivera (Team DSM) si è imposta nella decima ed ultima tappa, Capriva del Friuli – Cormons, percorrendo 113 Km in 2h56′40″, alla media di 38.377 Km/h. Ha preceduto allo sprint la britannica Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo Women) e di 3″ l’elvetica Elise Chabbey (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Ilaria Sanguineti (Valcar – Travel & Service), 7° a 23″. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) si impone in classifica con 1′43″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′25″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Marta Cavall (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), 6° a 8′29″

VISEGRAD 4 BYCICLE RACE – GP SLOVAKIA

Il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella corsa slovacca, circuito di Nová Baňa, percorrendo 146 Km in 3h02′14″, alla media di 48.070 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jakub Murias (Voster ATS Team) e il ceco Michael Kukrle (Elkov – Kasper). Miglior italiano Manuel Belloni (Gallina-Ekotek-Colosio), 19° a 2′50″

GRAND PRIX KAYSERI

L’ucraino Anatoliy Budyak (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Kayseri – Hacılarkapı, percorrendo 136.7 Km in 3h24′08″, alla media di 40.179 Km/h. Ha preceduto di 10″ il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Cycling Team) e di 17″ l’eritreo Metkel Eyob (Terengganu Cycling Team). Nessun italiano in gara

GRAND PRIX KAYSERI DONNE

L’uzbeka Olga Zabelinskaya (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa turca, Kayseri – Hacılarkapı, percorrendo 88.1 Km in 2h43′34″, alla media di 32.317 k Km/h. Ha preceduto di 11″ la russa Tatiana Antoshina e di 35″ l’ucraina Ievgeniia Vysotska. Nessuna italiana in gara

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Dongyi Hou (IGPsport-Pardus) si è imposto nella prima tappa, circuito di Xining, percorrendo 108.8 Km in 2h22′04″, alla media di 45.95 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Zisen Li (IGPsport-Pardus) e Jing Huang (Xidescheng). Nessun italiano in gara. Li è il primo leader della classifica con 5″ su Hou e 11″ su Huang.

BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)

L’olandese Lonneke Uneken (SD Worx) si è imposta nella terza ed ultima tappa, circuito di Zulte, percorrendo 121.1 Km in 2h51′32″, alla media di 42.359 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Rachele Barbieri (nazionale italiana) e Barbara Guarischi (Movistar Team). La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si impone in della con 14″ sulla connazionale Mieke Kröger (Team Coop – Hitec Products) e 16″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Elisa Balsamo (nazionale italiana), 9° a 38″.

TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)

La britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) si è imposta nella quarta e ultima tappa, Varnsdorf – Krásná Lípa, percorrendo 117 Km in 3h15′39″, alla media di 35.88 Km/h. Ha preceduto di 5′02″ la francese Morgane Coston (Macogep Tornatech Girondins de Bordeaux) e di 6′56″ la spagnola Patricia Ortega Ruiz (Massi – Tactic Women Team). Ritirata l’unica italiana in gara, Vittoria Bussi (Team CykloTrener). La Lowden si impone in classifica con 6′25″ sulla Coston e 7′57″ sulla tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart)

VAN DER BREGGEN VINCE IL GIRO ROSA DA TOTALE DOMINATRICE

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Anna Van der Breggen (SD Worx) ha vinto il Giro Rosa dopo aver corso in maniera perfetta anche l’ultima frazione, andando nella fuga di giornata di cinque atlete che ha caratterizzato la giornata. Non ha collaborato in questo tentativo godendosi la passerella al vento e chiudendo la tappa al quarto posto senza sprintare. Per la tappa invece la vittoria è andata a Coryn Rivera (Team DSM) battendo in volata Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo), mentre Elise Chabbey (Canyon SRAM Cycling) ha chiuso al terzo posto. Le classifiche accessorie sono state vinte da Van der Breggen per quanto riguarda la classifica a punti, la migliore scalatrice è stata Lucinda Brand (Trek-Segafredo), Niamh Fisher-Black (SD Worx) è stata la miglior giovane chiudendo al nono posto, mentre Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) chiudendo sesta è stata la miglior italiana.

La tappa conclusiva dell’’edizione numero 32 del Giro Rosa presentava una frazione mossa sulle colline del Collio con partenza da Capriva del Friuli e arrivo a Cormons dopo 113 chilometri.
Nella prima fase di tappa Lucinda Brand (Trek-Segafredo) attaccava sul primo GPM di giornata per ipotecare la sua maglia verde di miglior scalatrice. Nella fase di discesa si univano a lei la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx), Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo), Elise Chabbey (Canyon SRAM Racing) e Coryn Rivera (Team DSM). Questo fortissimo gruppo di atlete riusciva ad avvantaggiarsi quindi, con al loro inseguimento momentaneamente un gruppetto di undici, quest’ultimo veniva però chiuso da Movistar Team e Liv Racing. Van der Breggen nel frattempo nel gruppo di testa stava in coda senza collaborare con un vantaggio che raggiungeva un massimo di due minuti.
Questo margine scendeva ad un minuto quando al termine restavano appena quindici chilometri. Brand era l’autrice del maggior sforzo in questa giornata e rimaneva attardata su un forcing fatto da Rivera sullo strappo di Ruttars (l’ultima salita di giornata). Dal gruppo Sofia Bertizzolo (Liv Racing) tentava un ultimo disperato tentativo di rimonta, venendo però ripresa in discesa dal gruppo che comunque doveva recuperare altri trenta secondi a sei chilometri dall’arrivo. L’ultima curva veniva presa in testa da Chabbey con Deignan a lanciare un lungo sprint, dopo aver saltato un po’ di cambi nel finale. Rivera però riusciva a recuperare negli ultimi metri portandosi a casa il successo di tappa su Deignan, mentre alle sue spalle Chabbey chiudeva terza e Van der Breggen a braccia alzate festeggiava la vittoria della classifica generale dopo una dieci giorni da dominatrice. Alle loro spalle il gruppo arrivava con Emma Norsgaard (Movistar Team) in grado di vincere lo sprint di gruppo. Nonostante questi punti raccolti, era Van der Breggen a conquistare la maglia ciclamino con le sue due vittorie.
Brand invece confermava la vittoria della maglia verde, mentre la maglia bianca di miglior giovane andava ad appannaggio della neozelandese Niamh Fisher-Black (SD Worx). Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) confermava il sesto posto finale come miglior italiana. Il dominio SD Worx ha visto anche Ashleigh Moolman-Pasio al secondo posto e Demi Vollering al terzo posto, andando, ovviamente, anche a conquistare la classifica a squadre.

Carlo Toniatti.

I festeggiamenti del dominio SD Worx con la protagonista principale Anna Van der Breggen (Getty Images Sport)

I festeggiamenti del dominio SD Worx con la protagonista principale Anna Van der Breggen (Getty Images Sport)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CÉRET – ANDORRA-LA-VELLA

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Il Tour si addentra con decisione tra le montagne pirenaiche con una tappa di montagna che rappresenterà anche l’unico sconfinamento previsto quest’anno. L’arrivo è sulle strade del principato di Andorra, dove a ridosso del traguardo si affronterà la più impegnative tra le ascese previste dalla tappa, il Col de Beixalis, preceduto dalla salita più alta del Tour 2021, l’Envalira

Dopo l’antipasto di Quillan il Tour si addentra con più decisione tra i Pirenei puntando dritto al cuore del piccolo principato d’Andorra, dove si farà tappa nella città capitale dopo aver superato strada facendo cinque salite per complessivi 50 Km. La prima si affronterà subito dopo il via e non sarà valida per la classifica degli scalatori, anche se i quasi 18 Km al 2.5% del Col de Fourtou potrebbero farsi sentire se, anche stavolta, ci sarà una partenza a razzo. Più avanti si affronteranno gli 8.4 Km al 5.7% della Montée de Mont-Louis (da non confondere con il Col de Saint-Louis scalato ieri) e i 5.8 Km al 4.7% del Col de Puymorens, con quest’ultimo da scavalcare subito prima dell’ingresso in territorio andorrano, dove si andrà all’attacco dell’Envalira, il passo stradale più elevato della catena pirenaica. I suoi 2408 metri – che metteranno in palio il corrispettivo francese della Cima Coppi, il premio intitolato al fondatore del Tour Henri Desgrange – da entrambi i versanti possibili si raggiungono con pendenze pedalabili e quest’anno i partecipanti al Tour ne percorreranno il tratto finale di quello che sale dalla Francia, poco meno di 11 Km al 5.9%. Fin qui, e si saranno percorsi 147 Km dal via da Céret, non si saranno dunque incontrate grandissime pendenze ma il bello di questa frazione dovrà ancora arrivare e proprio a ridosso del traguardo. Una volta percorsa l’interminabile planata dall’Envalira si abbandonerà l’ampio stradone che scende dal passo per imboccare la più stretta strada che sale ai quasi 1800 metri del Col de Beixalis, salita di 6.4 Km all’8.5% della quale gli appassionati di ciclismo italiani conservano un bel ricordo. Un ricordo che porta la data del 2 settembre del 2015 quando, affrontata per la prima volta nella storia dopo esser stata asfaltata da pochi mesi, fu inserita subito dopo la partenza del tappone andorrano della 70a edizione della Vuelta, frazione terminata a Cortals d’Encamp con il successo dello spagnolo Mikel Landa e, soprattutto, con la conquista della maglia rossa da parte di Fabio Aru: a parte l’interregno di Tom Dumoulin dopo la vittoria nella crono di Burgos, il sardo porterà le insegne del primato sino al traguardo finale di Madrid.

La chiesa di Santa Coloma ad Andorra la Vella e l’altimetria della quindicesima tappa (visitandorra.com)

La chiesa di Santa Coloma ad Andorra la Vella e l’altimetria della quindicesima tappa (visitandorra.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Incastonato com’è tra Francia e Spagna, che cogestiscono la sovranità sul piccolo stato, il principato d’Andorra è stato spesso visitato dalla Vuelta (26 volte dal 1965 a oggi), mentre si possono contare sulle punte delle dita di una mano gli arrivi del più “nazionalista” Tour de France, che pure non disdegna gli sconfinamenti. Finora sono state soltanto cinque le tappe della Grande Boucle terminate in territorio andorrano, alle quali vanno aggiunte le due occasioni nelle quali il principato fu attraversato da parte a parte, salendo all’Envalira per poi raggiungere il traguardo fissato nel centro spagnolo di La Seu d’Urgell, dove colsero la vittoria lo spagnolo Aurelio González nel 1968 e il francese Raymond Delisle nel 1974. Spetta proprio al Tour il primato di aver per la prima volta visitato il principato nel 1964 (la Vuelta ci farà scalo solo l’anno successivo), quando il traguardo di Andorra la Vella fu tenuto a “battesimo” dallo spagnolo Julio Jiménez, corridore conosciuto con i soprannomi di “sacrestano” per la sua fede osservante e di “orologiaio di Ávila” per il mestiere che svolgeva quando non era impegnato nelle corse. Questo precedente è stato l’unico con arrivo fissato nella capitale, perché nei quattro successivi ritorni ad Andorra si è scelto di collocare il traguardo sulle montagne del piccolo stato. Così nel 1993 si è saliti fino alla stazione di sport invernali di Pal, che era stata ciclisticamente scoperta dalla Vuelta del 1985, quando vi si era imposto lo spagnolo Francisco Rodríguez al termine di una cronoscalata, mentre la tappa del Tour sarà conquistata dal colombiano Oliverio Rincón. Infine, nel 1997, nel 2009 e nel 2016 la Grande Boucle si è arrampicata oltre i 2000 metri di quota per raggiungere la località turistica di Arcalís, altra precedente scoperta della Vuelta (primo arrivo nel 1994, quando vinse il colombiano Ángel Yesid Camargo): qui si sono imposti il tedesco Jan Ullrich nel 1997, il francese Brice Feillu nel 2009 (nel giorno nel quale conquistò la maglia gialla l’italiano Rinaldo Nocentini, che poi vestì le insegne del primato per quasi una settimana) e l’olandese Tom Dumoulin nel 2016, al termine di una tappa ricordata ancor oggi anche per la tremenda grandinata che si rovesciò sui corridori nel tratto conclusivo della scalata finale.

METEO TOUR

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Céret : cielo sereno, 26.6°C (percepiti 28°C), vento moderato da SSE (10-15 km/h), umidità al 35%
Prades (Km 50.2) : sole e caldo, 30.5°C, vento moderato da SE (12 km/h), umidità al 43%
Font-Romeu (94.9 Km) : poco nuvoloso, 24.4°C, vento moderato da WSW (15-24 km/h), umidità al 45%
Andorra-la-Vella: cielo sereno, 27.6°C, vento moderato da SSW (14-18 km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL TOUR

12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Céret
12.30: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 50 Km dalla partenza)
14.15-14.30: traguardo volante di Olette
14.50-15.10: scollinamento Montée de Mont-Louis
16.00-16.30: scollinamento Col de Puymorens
16.30-17.00: scollinamento Port d’Envalira
16.55-17.25: inizio salita Col de Beixalis
17.10-17.45: scollinamento Col de Beixalis
17.30-18.05: arrivo ad Andorra-la-Viella

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Carcassonne – Quillan

1° Cees Bol
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Nacer Bouhanni s.t.
4° Jonas Rickaert a 11′12″
5° Mads Pedersen s.t.

Miglior italiano: Davide Ballerini, 22° a 11′12″

Classifica generale

1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tim Declercq a 9′35″
3° Mads Pedersen a 16′49″
4° Nacer Bouhanni a 17′50″
5° Cees Bol a 24′01″

Miglior italiano: Daniel Oss, 24° a 47′30″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

De Luca: “Bissiger occupava metà plotone” (a parte il fatto che il corridore si chiama Bissegger)
Garzelli: “Non è una tappa pirenaiche”
Garzelli: “Entrambi sono terzo e quarto nella classifica dei GPM”
De Luca: “Costriuite”
De Luca: “Bonus che verrà mangiato dai corridori”
De Luca: “Le Puy en Valè” (il nome del centro di Le Puy en Velay si pronuncia “Le Puy en Velè”)
De Luca: “Quillan” (il nome della località di arrivo si pronuncia “Chion”)
Garzelli: “Si apre un po’ Chaves”
Garzelli: “Va a conquistare la sua vittoria di tappa nella sua storia del Tour de France”
De Luca: “Il rito delle interviste del podio”
De Luca: “Calcolare a velocità superba”
De Luca: “La vittoria Bauke Mollema”
Televideo: “Quentin Parker” (Pacher)

DISCOTOUR

La classe degli asini (Natalino Otto)

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