LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTEL DI SANGRO – CAMPO FELICE (Rocca di Cambio)
maggio 16, 2021 by Redazione
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Seconda tappa di montagna, interamente disegnata sulle strade abruzzesi. Ben sette sono le salite che si devono scavalcare, ma nessuna è fornita di pendenze impegnative. Solo lo sterrato presente nella porzione conclusiva dell’ascesa finale potrebbe provacare qualche distacco, ma il tratto è troppo breve per provocare grandissimi distacchi
È il primo dei due tapponi che Mauro Vegni ha disegnato sugli Appennini, una frazione che sulle prime può incutere gran timore per il suo disegno e per il numero di salite – sette in tutto – che sono state collocate lungo i suoi 158 Km. Se si vanno a “scandagliare” per bene ciascuna salita si scoprirà, però, che nessuna presenta pendenze di quelle che mandano in solluchero gli scalatori e che per vedere i big in azione bisognerà attendere quella che condurrà al traguardo, che è la più impegnativa del mazzo e che ha l’asso nella manica della presenza dello sterrato negli ultimi 1500 metri. La prima delle salite in programma, il pedalabile Colle del Croce (7 Km al 3.4%), sarà scavalcata a 12 Km dalla partenza e sarà seguita dall’ascesa più lunga di giornata, quel Passo Godi i cui 15 Km al 3.9% si sono scavati un piccolo spazio nella storia del Giro perché è salendo lassù che Franco Chioccioli, nella quinta tappa del Giro del 1991, attaccò e andò a riprendersi quella maglia rosa che aveva perduto il giorno prima a Sorrento e che poi terrà fino a Milano, consolidandola strada facendo con le imprese sul Mortirolo, nel tappone dolomitico del Pordoi e nella difficilissima crono del penultimo giorno a Casteggio. Successivamente si dovranno superare gli 11 Km al 4.5% dell’ascesa di Fonte Ciarlotto, i 13 Km al 4.5% della Forca Caruso e i 12.4 Km al 5.1% della salita di Ovindoli, porta d’accesso all’Altopiano delle Rocche sul quale si svolgeranno gli ultimi 23 Km di gara, caratterizzati dalle ascese più brevi di giornata, che però saranno anche le più interessanti. Percorso un tratto in quota sulle filanti strade dell’altopiano si giungerà ai piedi del borgo di Rocca di Cambio, dove un traguardo volante ad abbuoni sarà collocato in vetta a un’ascesa di 2.5 Km al 4.7% che, a meno di precedenti sorprese, dovrebbe stimolare i primi appetiti tra i favoriti per il successo finale. La corsa dovrebbe poi definitivamente accendersi lungo la conclusiva ascesa diretta a Campo Felice, anch’essa apparentemente non troppo acclive perché nei suoi 6 Km la strada sale al 6%. Ha, però, il veleno nella coda perché nell’ultimo chilometro e mezzo la pendenza sale all’8.2% e, soprattutto, l’asfalto lascia il passo allo sterrato: nulla di particolarmente complicato, nulla a che vedere con le interminabili rampe bianche del Colle delle Finestre, ma in quei 1500 metri si potrebbero pagare le fatiche di una frazione che proporrà nel complesso 67 Km di salita e 3500 metri di dislivello, anche se probabilmente i distacchi che si lasceranno per strada non saranno di grandissima entità.

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Lo spettacolare altopiano di Campo Felice sarà una delle “perle” della nostra nazione che il Giro svelerà per la prima volta quest’anno, un luogo che la Corsa Rosa aveva comunque sfiorato in passato. Le strade del confinante Altopiano delle Rocche sono state, infatti, solcate in diverse occasioni e in quattro di queste s’è effettuato anche l’arrivo di tappa, sempre collocato nel centro abitato più alto dell’altopiano, Rocca di Cambio. Il primo ad imporsi lassù è stato il padovano Luciano Galbo nel 1965, l’anno della vittoria di Vittorio Adorni al Giro, “il più bel rosa dopo Coppi”; si replicherà dodici mesi più tardi con la vittoria del tedesco Rudi Altig, che nella stessa stagione si laureerà campione del mondo sul circuito automobilistico del Nürburgring, e poi nel 1968 quando questo traguardo sarà dello spagnolo Luis Pedro Santamarina. Dopo questi arrivi ravvicinati nel tempo Rocca di Cambio tornerà a ospitare il Giro nel 2012 (vittoria del siciliano Paolo Tiralongo), dieci anni dopo la conclusione nello stesso centro di una frazione della Tirreno-Adriatico, vinta da Danilo Di Luca. La vicina Ovindoli, invece, ha invece accolto tre traguardi GPM nel 1985 (tappa Frosinone – Gran Sasso / Fonte Cerreto, vinta da Chioccoli), nel 1990 (tappa Sora – Teramo, vinta da Fabio Convalle) e nel 1999 (tappa Pescara – Gran Sasso d’Italia, vinta da Marco Pantani), rispettivamente conquistati dal bergamasco Vittorio Algeri, dal modenese Maurizio Vandelli e dal trentino Mariano Piccoli
CIAK… SI GIRO
Chissà quanti avranno versato almeno una lacrima vedendo la struggente scena dell’abbandono di Gelsomina, la fragile protagonista de “La Strada” (1954) che il saltimbanco Zampanò aveva comprato dalla madre perché si esibisse come suonatrice di tromba nei suoi spettacoli in giro per l’Italia. Per quella drammatica scena Federico Fellini, che aveva chiesto alla moglie Giulietta Masina d’interpretare il ruolo della donna, scelse proprio gli sconfinati spazi dell’Altopiano delle Rocche, in parte ancora innevati, e, infatti, il tratto di strada nel quale Gelsomina si aggira smarrita dopo che Zampanò gli aveva dato il benservito è proprio quello che sarà percorso dai “girini” nel finale di gara, procedendo da Ovindoli verso Rocca di Cambio. Se volete un ricordo cinematografico più divertente basta, invece, salire verso quest’ultimo centro, dove alla Collegiata di San Pietro sarà destinato il più celebre sacerdote della storia del cinema italiano: l’anno precedente le riprese de “La Strada” era diventata la chiesa parrocchiale dello sperduto centro di Montenara, al quale era stato inviato Don Camillo all’inizio del secondo capitolo della saga ispirata ai romanzi di Giovanni Guareschi, “Il ritorno di Don Camillo”.

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de "La strada", girata sull'Altopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne "Il ritorno di Don Camillo": quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-strada/50012662
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-ritorno-di-don-camillo/50000172
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Castel di Sangro: cielo coperto, 14.8°C, vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 68%
Scanno (Km 49.7): cielo coperto, 13.4°C, vento moderato da WSW (16-23 Km/h), umidità al 70%
Castel di Ieri (Km 89.4): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.6°C, vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 63%
Ovindoli – GPM (Km 135): pioggia debole (0.1 mm), 10.3°C, vento moderato da SW (22-28 Km/h), umidità al 55%
Campo Felice: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10.1°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-31 Km/h), umidità al 88%
GLI ORARI DEL GIRO
11.25: inizio diretta su Raisport
12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza da Castel di Sangro
12.45: scollinamento Colle della Croce (no GPM)
13.30-13.35: GPM di Passo Godi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 56 Km dalla partenza)
14.25-14.40: scollinamento Fonte Ciarlotto (non GPM)
15.10-15.35: GPM di Forca Caruso
15.35-16.00: traguardo volante di Celano
16.05-16.40: GPM di Ovindoli
16.25-17.00: traguardo volante di Rocca di Cambio
16.40-17.15: arrivo a Campo Felice
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi
1° Roger Kluge
2° Tim Merlier a 41″
3° Attilio Viviani s.t.
4° Dylan Groenewegen s.t.
5° David Dekker s.t.
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′47″
3° Alberto Torres a 10′40″
4° Riccardo Minali a 10′49″
5° David Dekker a 11′18″
Maglia nera: Attila Valter, 176° a 1h29′09″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Genovesi: “L’uomo coltivava il vino” (si coltiva la vita, non il vino)
Pancani: “La sfida vera e proprio”
Pancani: “Attila Vatter” (Valter)
Televideo RAI: “Gavazzi a 36″ da francese”
Televideo RAI: “Problemi fifisici”
Televideo RAI: “Discesa dal Bocca della Selva”
DISCOGIRO
Sono in fuga (Lucio Dalla)
15-05-2021
maggio 15, 2021 by Redazione
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GIRO D’ITALIA
Il francese Victor Lafay (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nell’ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi, percorrendo 170 Km in 4h06′47″, alla media di 41.332 Km/h. Ha preceduto di 36″ l’italiano Francesco Gavazzi (EOLO-Kometa) e di 37″ il tedesco Nikias Arndt (Team DSM). L’ungherese Attila Valter (Groupama – FDJ) è ancora maglia rosa con 11″ sul belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) e di 16″ sul colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 6° a 39″
TROFEO ANDRATX – MIRADOR D’ES COLOMER
Il colombiano Winner Andrew Anacona Gómez (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa spagnola, Andratx – Mirador d’Es Colomer (Pollença), percorrendo 161.3 Km in 4h04′30″, alla media di 39.583 Km/h. Ha preceduto di 10″ il norvegese Vegard Stake Laengen (UAE-Team Emirates) e di 13″ lo spagnolo Mikel Iturria Segurola (Euskaltel – Euskadi). Miglior italiano Simone Velasco (Gazprom – RusVelo), 15° a 1′51″
TOUR D’EURE-ET-LOIRE
Lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing) si è imposto nella seconda tappa, Courville-sur-Eure – Dreux, percorrendo 186.2 Km in 4h16′14″, alla media di 43.601 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Timo Kielich (Alpecin-Fenix Development Team) e il francese Hugo Page (Equipe continentale Groupama-FDJ). Miglior italiano Andrea Di Renzo (Vini Zabù), 14°. Il tedesco Kim Heiduk (Team Lotto – Kern Haus) è ancora leader della classifica con 4″ sul francese Paul Penhoët (Equipe continentale Groupama-FDJ) e su Kielich. Miglior italiano Di Renzo, 15° a 10″.
TOUR DE HONGRIE
L’australiano Damien Howson (Team BikeExchange) si è imposto nella quarta tappa, Balassagyarmat – Kékestető (Gyöngyös), percorrendo 202.2 Km in 4h55′50″, alla media di 41.01 Km/h. Ha preceduto di 9″ il belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) e di 15″ l’italiano Antonio Tiberi (Trek – Segafredo). Howson è il nuovo leader della classifica con 16″ su Hermans e 24″ su Tiberi
LAFAY LA FA GROSSA! PRIMA VITTORIA DA PRO DEL GIOVANE FRANCESE. VALTER RESTA IN MAGLIA ROSA
Nell’ottava tappa del Giro 2021 una fuga di nove ciclisti si gioca la vittoria a Guardia Sanframondi. E’ Victor Lafay (Team Cofidis) a scattare a poco più di 2 km dall’arrivo ed a vincere a braccia alzate. Domani il tappone appenninico di Campo Felice può modificare la classifica generale con i pretendenti alla maglia rosa pronti a darsi battaglia.
Il Giro d’Italia giunge nel punto più meridionale dell’edizione 2021 con l’ottava tappa da Foggia a Guardia Sanframondi. Dalla Puglia si attraversa il Molise per poi terminare in Campania, in una frazione impegnativa dal punto di vista altimetrico. Bocca della Selva, a tre quarti di tappa, è una salita di 19 km che può dare qualche indicazione sull’attuale stato dei favoriti. Inoltre l’arrivo finale è posto al termine di uno strappo di 3 km con pendenze che arrivano all’11%. Attila Valter (Team Groupama FDJ) parte in maglia rosa da Foggia ma non diamo per scontato che la vestirà anche al termine della tappa. I primi 50 km dopo la partenza da Foggia erano un susseguirsi di attacchi e controattacchi per riuscire a portare via la fuga buona. Caleb Ewan (Team Lotto Soudal), con la maglia ciclamino appena indossata al termine della tappa di ieri, si ritirava intorno al km 40. Soltanto verso il km 60 si formava finalmente la fuga di giornata grazie all’azione di nove ciclisti: Alexis Gougeard (Team AG2R Citroen), Giovanni Carboni (Team Bardiani CSF), Victor Lafay (Team Cofidis), Francesco Gavazzi (Team EOLO Kometa), Kobe Goossens (Team Lotto Soudal), Nelson Oliveira (Team Movistar), Nikias Arndt (Team DSM), Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates). Al km 70 la fuga aveva oltre 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Gaviria si aggiudicava il primo traguardo intermedio di Campobasso. La fuga iniziava la scalata verso il primo GPM di Bocca della Selva con 7 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Il ritardo del gruppo inseguitore si manteneva costante. Goossens scollinava in prima posizione. Gaviria era vittima di una caduta ma si rimetteva in bici e tornava sui compagni di fuga a 26 km dall’arrivo. Nel frattempo il gruppo maglia rosa aveva rosicchiato un minuto circa sui fuggitivi, anche se a meno di clamorose sorprese i nove in testa erano quelli che si sarebbero giocati la vittoria di tappa. A 20 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di 6 minuti e 20 secondi. Il gruppo maglia rosa, tirato dagli uomini della Groupama FDJ, controllava la situazione anche perché Oliveira, il più vicino in classifica generale ad Attila Valter, aveva un ritardo di oltre 15 minuti sull’ungherese. Campenaerts si aggiudicava il secondo traguardo volante di Castelvenere. Nel frattempo l’Israel StartUp Nation si faceva viva nelle prime posizioni del gruppo. A 5 km dall’arrivo Campenaerts e Carboni avevano una decina di secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga. Carboni accelerava a 3 km dall’arrivo, proprio all’inizio della salita verso Guardia Sanframondi. Alle sue spalle Lafay si metteva sulle tracce dell’italiano che lo raggiungeva a poco più di 2 km dall’arrivo. Il giovane francese superava di slancio Carboni e si involava verso la vittoria più importante della sua carriera. Il ciclista della Cofidis tagliava il traguardo con 36 secondi di vantaggio su Gavazzi e 37 secondi di vantaggio su Arndt. Il drappello dei migliori giungeva a 4 minuti e 48 secondi da Lafay. Chiudevano la top five Nelson Oliveira quarto e Giovanni Carboni quinto. La classifica generale resta invariata con Valter che conserva la maglia rosa davanti a Remco Evenepoel (Team Deceuninck QUick Step) ed Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). Domani ancora Appennini protagonisti con un vero e proprio tappone da Castel di Sangro a Campo Felice. Sono quattro i GPM da percorrere e saranno davvero pochi i km in pianura. Probabilmente sarà la prima tappa in cui vedremo in modo più chiaro le vere forze in campo al Giro e i veri pretendenti alla maglia rosa.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Victor Lafay a Guardia Sanframondi (foto: Getty Images Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): FOGGIA – GUARDIA SANFRAMONDI
maggio 15, 2021 by Redazione
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Tappa di trasferimento per la giornata più meridionale del Giiro 2021, che ha in programma l’interminabile ma pedalabile salita alla Bocca della Selva e la breve ma più interessante ascesa che condurrà al traguardo di Guardia Sanframondi. Si tratta di un’occasione da non lasciarsi sfuggire per i cacciatori di tappe, mentre i big della classifica potremmo vederli entrare in azione solo nei tratti più aspri della salita conclusiva.
Oggi è in menù la seconda salita per lunghezza del 104° Giro d’Italia ma… niente paura! I 19 Km che si dovranno percorrere per raggiungere i quasi 1400 metri del Bocca della Selva non costituiranno mai una portata indigeribile, complici una pendenza media del 4.6% e un tracciato che li colloca a 50 Km dall’arrivo. Impensabile che uno scalatore o un uomo di classifica si metta a “fare il matto” lassù, col rischio di sprecare inutilmente energie che sarebbero meglio conservare per il tappone dell’Appennino abruzzese previsto per l’indomani. Piuttosto, se si avrà voglia di saggiare gli avversari al termine della prima settimana, si potrebbe tentare qualcosa sulla breve ascesa che condurrà al traguardo, 3800 metri al 6.4% sui quali potremmo assistere a una corsa nella corsa: da una parte qualche scaramuccia tra i big, dall’altra la lotta tra i fuggitivi per aggiudicarsi la vittoria nella frazione più meridionale del Giro 2021. Questa rappresenterà, infatti, un’occasione d’oro per i cacciatori di tappe e, fatte le debite proporzioni, ricorda quella di San Giovanni Rotondo del 2019, vinta da Fausto Masnada dopo una lunga fuga da lontano e al termine della quale Valerio Conti conquistò quella maglia rosa che tenne fin sulle Alpi, conservandola anche dopo la difficile cronoscalata di San Marino vinta da Primož Roglič.

Il borgo di Guardia Sanframondi e l’altimetria dell’ottava tappa (www.ntr24.tv)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Guardia Sanframondi é una delle partecipanti al “ballo delle debuttanti” per quanto riguarda il Giro dei professionisti, che accoglierà 18 anni dopo aver ospitato l’arrivo di una tappa del Giro femminile, conquistata dalla lituana Rasa Polikevičiūtė, che due anni prima si era imposta nel campionato del mondo a Lisbona e quel giorno tolse la maglia rosa all’olandese Bertine Spijkerman, che l’aveva conquistata il giorno prima nel cronoprologo di Grumo Nevano. Alla fine quell’edizione del Giro sarà vinta dall’elvetica Nicole Brändli, portatasi al vertice della classifica nella conclusiva cronometro di Venezia spodestando un’altra lituana, Edita Pučinskaitė. Per quanto riguarda i professionisti ai piedi della salita finale si trova la località di Telese Terme, dalla quale scattò una delle principali tappe del Giro del 1995, una cronometro individuale di 42 Km diretta a Maddaloni. Il favorito era un altro corridore che arrivava dalla Svizzera, quel Tony Rominger che era reduce da tre vittorie consecutive alla Vuelta (dal 1992 al 1994) e che pure in quell’edizione della Corsa Rosa non trovò rivali al suo livello, complici l’assenza per incidente di Pantani e la lotta intestina in casa Gewiss tra i russi Berzin e Ugrumov, che in classifica finale gli termineranno alle spalle rispettivamente con 4’13” e 4’55” di ritardo: nella crono di Maddaloni a imporsi fu proprio l’elvetico, che staccò di quasi un minuto e mezzo i due compagni-rivali russi, i quali fecero invece registrare il medesimo tempo.
CIAK… SI GIRO
Oggi si raddoppia perché lungo il percorso di questa frazione s’incontrano due luoghi dove in passato hanno “agito” veri e proprio giganti del cinema italiano. Così quando sarà trascorsa una mezzoretta dalla partenza da Foggia il gruppo si troverà a transitare da Lucera, la cui centralissima piazza Duomo nel 1987 fu set di parecchie scene di un film nella realtà ambientato nell’immaginario centro campano di Acquasalubre: si tratta di “Le vie del Signore sono finite”, diretto e interpretato dall’indimenticato Massimo Troisi che, terminate le riprese in terra di Puglia, spostò poi il set a Parigi. Nel finale di corsa, invece, quasi al termine dell’interminabile discesa dalla Bocca della Selva si attraverserà il borgo di Cerreto Sannita, dove in Piazza Roma Sophia Loren farà ingelosire Marcello Mastroianni ne “La bella mugnaia”, film del 1955 interpretato anche da un altro grande del nostro cinema, Vittorio De Sica.

Massimo Troisi in Piazza Duomo a Lucera in una scena de "Le vie del Signore sono finite" (www.davinotti.com)

Sophia Loren si trastulla in altalena in Piazza Roma a Cerreto Sannita, la scena de "La bella mugnaia" nella quale farà ingelosire Mastroianni (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/le-vie-del-signore-sono-finite/50002552
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-bella-mugnaia/50019393
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Foggia : nubi sparse, 22°C, vento debole da NW (15 Km/h), umidità al 40%
Gambatesa – svincolo (Km 57.3): nubi sparse, 19.5C, vento moderato da NNW (12-14 Km/h), umidità al 47%
Campobasso – traguardo volante (Km 84): cielo coperto, 18°C (percepiti 19°C), assenza di vento, umidità al 50%
Bocca della Selva – GPM (Km 120.2): poco nuvoloso, 11.9°C, vento moderato da WSW (14-17 Km/h), umidità al 55%
Guardia Sanframondi: poco nuvoloso, 18.4°C, vento moderato da WSW (26 Km/h), umidità al 61%
GLI ORARI DEL GIRO
11.35: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.40: partenza da Foggia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 44 Km dalla partenza)
14.50-15.00: traguardo volante di Campobasso
15.50-16.10: GPM di Bocca della Selva
16.40-17.10: traguardo volante di Castelvenere
17.00-17.30: arrivo a Guardia Sanframondi
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo settima tappa, Notaresco – Termoli
1° Edoardo Affini
2° Cameron Meyer s.t
3° Nicolas Roche a 15″
4° Chris Hamilton s.t.
5° Alberto Torres s.t.
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′06″
3° Caleb Ewan a 4′50″
4° Riccardo Minali a 6′38″
5° Alberto Torres a 6′51″
Maglia nera: Attila Valter, 177° a 1h15′57″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Borgato: “In volate così confuse è naturale che si si spezza” (intendeva che i treni si scompagino)
Moser: “In Puglia c’è sempre vento” (ma oggi erano in Molise)
Pancani: “La lunga teorie delle ammiraglie”
Cassani: “La catena è nera che rossa”
Cassani: “Elia Vivani” (Vivani)
Rizzato: “Non comment”
Rizzato: “Qualche goccia di pioggia pioggiata dal vento”
Televideo RAI: “Nulla di nuovo in maglia rosa”
DISCOGIRO
Controvento (Arisa)
EWAN SCAVALCA IL MURO: BIS DELL’AUSTRALIANO A TERMOLI
Una volata che non ha lasciato spazio a recriminazioni. E’ cosi che Caleb Ewan si è confermato il velocista da battere del Giro 2021 ottenendo la sua seconda vittoria in quest’edizione della corsa rosa. Il velocista della Lotto-Soudal, già vincitore 2 giorni fa a Cattolica, firma il bis con uno sprint perentorio in cima al breve strappo di Termoli, battendo nettamente un bravo Davide Cimolai (Israel Start Up Nation) e Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Alle loro spalle Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) e Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert). Resta invariata la classifica generale che vede sempre in testa l’ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) con 11” su Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), 16” su Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e 24” su Alexander Vlasov (Astana-Premier Tech).
Dopo la dura e fredda tappa di Ascoli che ha dato una nuova fisionomia alla classifica generale, oggi i corridori erano attesi da una frazione molto più semplice. I 181 km che separavano Notaresco da Termoli erano infatti cuciti su misura per i velocisti. L’unica asperità presentata dal percorso era infatti il gpm 4a categoria di Chieti (km 62,3). Gli ultimi 70 km erano invece completamente piatti anche se vi era la presenza di un breve strappetto che finiva ai 1500 metri dall’arrivo.
La fuga è partita pochi metri dopo il via ufficiale. I coraggiosi di giornata sono stati solo 3, tutti appartenenti alle professional Italiane: l’ormai solito Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sideremc), Umbergo Marengo (Bardiani-CSF-Faizanè) e Mark Christian (Eolo-Kometa). Il vantaggio dei battistrada ha rapidamente superato i 5 minuti, dopodichè ha iniziato a scemare lentamente. L’occasione per le formazioni degli sprinter era fin troppo ghiotta e infatti lo spazio lasciato ai fuggitivi è stato molto esiguo. Così i coraggiosi di giornata si sono spartiti i traguardi intermedi: il gpm di Chieti è andato a Pellaud, mentre Marengo è transitato per primo ai traguardi volanti di Crecchio (km 93) e di Fossacesia Marina (km125). A questo punto il margine sul plotone era già sceso a 1’30”, presagio di un ricongiugimento più che scontato, avvenuto a 17 km dall’arrivo.
Negli ultimi chilometri la corsa è proseguita senza particolari avvenimenti da segnalare, mentre le squadre dei velocisti iniziavano ad organizzare i rispettivi treni. Ai 3 km dall’arrivo la Jumbo-Visma, ormai fuori dai giochi di classifica, ha preso la testa del gruppo con l’intento di pilotare al meglio Dylan Groenewegen. Di lì a poco, in testa al gruppo sono arrivate anche le maglie biancorosse della Cofidis, alla ricerca del successo con Elia Viviani, e infine gli uomini della Lotto-Soudal, interamente al servizio di Caleb Ewan. Ai 1500 metri I vari treni sono stati però superati dalla maglia azzura di Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) e Daniel Oss (Bora-Hansgrohe) che hanno provato a rimescolare le carte in prossimità dell’ultimo strappetto. L’azione più decisa è stata però quella di Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) che ha provato una delle sue solite azioni a sorpresa con un’allungo ai 500 metri dall’arrivo. Il colombiano è finito però per fare da traino proprio a Caleb Ewan che ha preso la ruota di Gaviria per poi saltarlo con estrema agilità dopo il cartello dei 150 metri all’arrivo. L’australiano, approfittando anche del gruppo allungatissimo, ha piazzato uno sprint senza storia e ha battuto di un paio di lunghezze il bravo Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation), già alla seconda piazza d’onore in questo Giro dopo quella ottenuta a Canele, e Tim Merlier (Alpecin-Fenix) vincitore della tappa di Novara. Seguono Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma). Completano la top ten di giornata il giovane tedesco Max Kanter (Team DSM), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates).
La classifica generale resta invariata. La maglia rosa rimane sulle spalle del giovane ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) che vanta sempre 11” su Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), 16” su Egan Bernal (INEOS Grenadiers), 24” su Alexander Vlasov (Astana-Premier Tech), 25” su Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix) e 38” su Hugh Carthy (EF Education-Nippo), caduto negli ultimi 3 km e salvato dalla neutralizzazione. Chiudono la top ten Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) a 39”, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 41”, Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) a 47” e Simon Yates (Team BikeExchange) a 49”.
Domani, l’8a tappa porterà nuovamente spunti interessanti nel corso di una tappa che si appresta alla fuga da lontano. I corridori partiranno da Foggia per giungere dopo appena 170 km a Guardia Sanframondi. Il percorso sarà molto ondulato: dopo lo strappo di Campobasso (traguardo volante al km 84) si affronterà il gpm di 2a categoria di Bocca della Selva (18,9 km al 4,6%) al km 120. Nel finale la strada tornerà a salire grazie ad un ultimo gpm (4a cat) che terminerà sulla linea d’arrivo. In particolare gli ultimi 3km avranno una pendenza media del 7%, rendendo il finale decisamente insidioso.
Pierpaolo Gnisci

Ewan domina il muro di Termoli (fonte:Getty Images)
14-05-2021
maggio 14, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella settima tappa, Notaresco – Termoli, percorrendo 181 Km in 4h42′12″, alla media di 38.483 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) e il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix). L’ungherese Attila Valter (Groupama – FDJ) è ancora maglia rosa con 11″ sul belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) e 16″ sul colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 6° a 39″
TROFEO SERRA DE TRAMUNTANA
Lo spagnolo Jesús Herrada López (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa spagnola, Lloseta – Deià, percorrendo 158.6 Km in 3h52′21″, alla media di 40.955 Km/h. Ha preceduto allo sprint il conazionale Jonathan Lastra Martínez (Caja Rural – Seguros RGA) e di 11″ il connazionale Héctor Carretero Milla (Movistar Team). Miglior italiano Cristian Scaroni (Gazprom – RusVelo), 9° a 20″.
TOUR D’EURE-ET-LOIRE
Il tedesco Kim Heiduk (Team Lotto – Kern Haus) si è imposto nella prima tappa, Illiers-Combray – Brou, percorrendo 120.4 Km in 2h49′44″, alla media di 42.561 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Penhoët (Equipe continentale Groupama-FDJ) e l’italiano Filippo Fortin (Team Vorarlberg). Heiduk è il primo leader della classifica con 4″ su Penhoët e 6″ su Fortin
TOUR DE HONGRIE
Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) si è imposto nella terza tappa, Veszprém – Tata, percorrendo 141.9 Km in 3h17′30″, alla media di 43.109 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mike Teunissen
(Team Jumbo-Visma) e il britannico Fred Wright (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Davide Martinelli (Astana – Premier Tech), 4°. Bauhaus è tornato leader della classifica con 10″ sul belga Jordi Meeus (Bora – Hansgrohe) e 15″ sul polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Jakub Mareczko (Vini Zabù), 6° a 18″
NAVARRA WOMEN’S ELITE CLASSIC (Donne)
La cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa spagnola, circuito di Pamplona, percorrendo 125.8 Km in 3h16′59″, alla media di 38.318 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Ruth Winder (Trek-Segafredo Women) e l’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team). Miglior italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), 6° a 6″.
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NOTARESCO – TERMOLI
maggio 14, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si torna in riva all’Adriatico per un altra tappa che parrebbe destinata ai velocisti. Gli sprinter, però, il traguardo di Termoli dovranno sudarselo perchè a 1800 metri dal traguardo dovranno superare un brevissimo ma ripido muro, superato il quale la strada continuerà leggermente a salire.
Sembra un caleidoscopio la prima settima del Giro d’Italia, oggi giorno un colore diverso, un’alternanza di differenti palcoscenici. Così abbiamo avuto una crono come prova d’apertura, poi una tappa per velocisti, una di collina, quella del primo assaggio per gli scalatori, un’altra destinata agli sprinter e quindi la prima di montagna, ieri a San Giacomo. In rispetto a quest’alternanza oggi torneranno protagonisti i velocisti, chiamati a calcare le assi del palcoscenico della tappa di Termoli, anche se stavolta le “tinte” del finale saranno totalmente diverse rispetto a quelle dei piattissimi finali di Novara e Cattolica. Nel complesso il percorso è paragonabile a quello della prima di queste due frazioni, con una fase centrale vallonata preceduta e seguita da ampi tronconi pianeggianti. Dopo il via da Notaresco si seguirà il litorale adriatico per una trentina di chilometri prima di inoltrarsi nell’entroterra di Pescara e andare ad affrontare la salita di Chieti e poi una serie di dolci saliscendi prima di ritrovare il mare ad una settantina di chilometri dalla conclusione. Tolta la lieve deviazione in dolce ascesa verso il centro di Vasto, l’intero finale si snoderà lungo la spettacolare “Costa dei Trabocchi”, con il tratto conclusivo caratterizzato da infiniti rettilinei collegati da rare e morbide curve. Come anticipavamo non si tratterà, però, di uno sprint semplicissimo perché a 2 Km dall’arrivo la pianura terminerà e inizierà l’attraversamento del centro di Termoli, che debutterà con un muretto di circa 200 metri al 12%, scavalcato il quale la strada procederà in falsopiano a fino alla linea d’arrivo: un finale leggermente complicato che potrebbe sfoltire il gruppo e togliere di mezzo qualche velocista, mentre non dovrebbero avere troppe canches i finisseur a causa della brevità dello strappo.

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
La caduta più ciclopica del Giro d’Italia porta la data del primo giugno del 1987 e ha come location proprio la città di Termoli. Si arrivava nel centro molisano da Bari, al termine di una tappa di 210 Km totalmente pianeggiante nella quale si preannunciava un’inevitabile volatone, rivincita di quello che poche ore prima aveva visto imporsi l’elvetico Urs Freuler nel capoluogo pugliese. E una volata ci sarà indubbiamente perché il gruppo è compatto a 400 metri dal traguardo, momento nel quale si verifica una caduta-monstre innescata dai manubri delle biciclette di Guido Bontempi e dell’olandese Mathieu Hermans, che si incastrano dopo un contatto tra i due corridori. Nell’avvitamento viene coinvolto Giuseppe Calcaterra con i tre che cadano andando a provocare un vero e proprio sbarramento contro il quale va a impattare il resto del gruppo. Davanti rimangono in pochi e tra questi c’era Paolo Rosola, che vola a prendersi il suo secondo successo di tappa, mentre dietro finiscono a terra una cinquantina di corridori, tra i quali la maglia rosa Stephen Roche e un asso che oramai da diverse stagioni ha imboccato il viale del declino, Giuseppe Saronni, che riporterà una violenta contusione al fegato ma che potrà l’indomani schierarsi al via della successiva frazione. Sarà volata anche nel 2006, quando Termoli sarà nuovamente prescelta come arrivo di tappa, ma stavolta lo sprint sarà molto meno turbolento e vedrà sfrecciare per prima la bicicletta del lituano Tomas Vaitkus, che avrà la meglio sul futuro campione del mondo Paolo Bettini.
CIAK… SI GIRO
Il cinema è il regno della finzione è la cosa è evidente nella scelta delle location. Capita così spesso di vedere scene ambientate a Milano ma che in realtà sono girate a Roma (succede per esempio in “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti), oppure che vengano utilizzate due location differenti per rappresentare lo stesso luogo, posto che magari nel film è stato detto essersi altrove. È quel che accade ne “Il viaggio”, film di nicchia del 2017 del regista Alfredo Arciero che racconta di un viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, com’e ribattezzata la ferrovia che collega Isernia a Sulmona. Proprio vicino a Sulmona c’è una delle presunte location di quel film perché uno dei passeggeri proporrà ai suoi compagni di viaggio una sosta per visitare l’eremo nel quale aveva vissuto Celestino V, il celebre papa del “gran rifiuto”. Nella pellicola non viene fatto il nome di questo luogo, lasciando sottinteso che si tratti dell’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, che si trova a soli 7 Km da Sulmona. Ma quel che si vede nel film è tutt’altro, anzi di più perché – come sopra accennato – si sono usati due luoghi diversi per rappresentare quella che si voglia far credere essere la stessa location. Così si vedono i protagonisti del film ripresi all’esterno del Convento di San Pier Celestino, che si trova a Ripalimosani, vicino a Campobasso, ma quando la macchina da presa propone una spettacolare vista da lontano sull’eremo quello che viene colto dall’obiettivo è un monumento che si staglia proprio a due passi dal percorso di questa tappa, quando il gruppo sarà giunto a Fossacesia Marina: è l’antica abbazia di San Giovanni in Venere, costruita a partire dal 1165 sul luogo dove un tempo si ergeva un tempio pagano, intitolato alla dea Venere Conciliatrice.

L'abbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de "Il viaggio" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-viaggio/50046498
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Notaresco : cielo sereno, 20.8°C, vento debole da WSW (9-14 Km/h), umidità al 44%
Chieti – GPM (Km 62.3): cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (13 Km/h), umidità al 32%
Crecchio – traguardo volante (Km 93.1 ): poco nuvoloso, 22.2°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (15 Km/h), umidità al 32%
Fossacesia Marina – traguardo volante (Km 125.5): nubi sparse, 21.5°C, vento moderato da SE (20 Km/h), umidità al 44%
Termoli : poco nuvoloso, 20.4°C, vento moderato da S (19 Km/h), umidità al 53%
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio diretta su Raisport
12.45: inizio diretta su Eurosport1
12.50: partenza da Notaresco
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 42 Km dalla partenza)
14.30-14.40: GPM di Chieti
15.50-16.10: traguardo volante di Fossacesia Marina
17.00-17.25: arrivo a Termoli
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo sesta tappa, Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno (San Giacomo)
1° Cameron Meyer
2° Maximiliano Richeze s.t.
3° Juan Sebastián Molano s.t.
4° Fernando Gaviria s.t.
5° Roger Kluge a 3″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′51″
3° Caleb Ewan a 2′31″
4° Riccardo Minali a 6′11″
5° Alberto Torres a 7′54″
Maglia nera: Attila Valter, 178° a 1h13′48″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Genovesi: “Dio crea l’uomo con l’acqua e l’argilla” (secondo la Bibbia Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo)
Barresi: “Commissario per la ricostruzione del sisma” (che poi sarebbe la terminologia corrente, ma provaci a ricostruirlo un terremoto)
Borgato: “Le opreazioni”
Pancani: “Arrivo sui Monti Sibillini” (San Giacomo è sui Monti della Laga)
Cassani: “Acquezzone”
Pancani: “È ancora molto pedalabile la classifica”
Cassani: “Batteva i denti, si è fatto prendere dal freddo”
De Stefano: “Tante ammiraglie, tanti direttori sportivi qui al Processo alla Tappa” (dove le avranno parcheggiate che il palco è piccolo?)
Cassani: “Tra un chilometro potrebbe esserci il primo strappo” (attacco)
Pancani: “Bahrain Merida” (Bahrain Victorious)
Televideo RAI: “Fuga a lunga gittata con due GPM”
DISCOGIRO
Attilia (colonna sonora del film “Attila flagello di Dio, firmata da Franz Di Cioccio e Franco Mussida)
LA NUOVA CALATA DI ATTILA: IL BOTTINO È LA MAGLIA ROSA
Sul secondo arrivo in salita del Giro d’Italia trionfa in solitaria Gino Mäder (Bahrain Victorious), ultimo uomo della fuga di giornata a resistere dal rientro del gruppo dei migliori privo della maglia rosa che lascia la testa della generale ad uno storico primato ungherese con Attila Valter (Groupama-FDJ) a vestire il simbolo del primato.
Dalle Marche con il via alle grotte di Frasassi i girini affrontano la sesta tappa verso l’arrivo in salita di San giacomo ad Ascoli Piceno in una condizione meteoclimatica molto difficile, grandine, acqua, freddo e soli pochi sprazzi di sole hanno reso la tappa di oggi molto complicata e la fatica resterà nelle gambe. L’orografia subito ondulata del territorio invoglia a colpi di mano, il primo allungo è portato da Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) sulle strade di casa, il marchigiano innesca così l’avanscoperta di un gruppetto molto numeroso con dentro Alberto Bettiol (EFN), Ruben Guerreiro (EFN), Gino Mäder (TBV), Tanel Kangert (BEX), Rudy Molard (GFC), Jan Hirt (IWG), Luis León Sánchez (APT), Patrick Bevin (ISN), Michael Storer (DSM), Victor Lafay (COF), Geoffrey Bouchard (ACT), Davide Villella (MOV), Einer Rubio (MOV), Rémi Cavagna (DQT), Christopher Juul-Jensen (BEX), Bauke Mollema (TFS), Alessandro Covi (UAD), Sébastien Reichenbach (GFC), Jefferson Cepeda (ANS), Jhonatan Narváez (IGD), Fabio Felline (APT), Filippo Ganna (IGD), Mark Christian (EOK) e Harm Vanhoucke (LTS). La Israel Start-Up Nation della maglia rosa Alessandro De Marchi non ci sta e corre subito ai ripari andando ad annullare questa azione anche grazie all’aiuto delle squadre non rappresentate in testa viene riassorbita poco prima del quindicesimo chilometro di corsa. A riprovarci è questa volta la Bahrain – Victorious con due uomini Matej Mohoric e Gino Mäder il miglior modo per rispondere alla sfortunata perdita, nella frazione di ieri, dalla corsa rosa di Mikel Landa. La coppia è raggiunta in prima battuta da Dario Cataldo (Movistar), Simon Guglielmi (Groupama-FDJ) e Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix). Poco dopo esce dal gruppo anche Simone Ravanelli (Androni-Sidermec) bravissimo a riportarsi in testa alla corsa, cercano di emulare l’italiano anche Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroën) e Bauke Mollema (Trek-Segafredo) ma devono faticare tantissimo prima di raggiungere il gruppetto in avanscoperta perché il gruppo non allenta l’andatura, accadrà solo dopo diversi chilometri e finalmente la fuga vedrà otto uomini al comando. La prima ora di corsa va via ad una media di oltre 43 km/h. Al Gpm di Forca di Gualdo il gruppetto raggiunge il vantaggio massimo di 5’:07” quando all’arrivo mancano 71 Km. Il passaggio in vetta vede primo Geoffrey Bouchard che prende così la maglia azzurra. Allo scollinamento il gruppo arriva compatto ma sotto una pioggia battente e la discesa successiva è il teatro del primo colpo di scena, la Ineos Granadiers in blocco con un magistrale lavoro di Filippo Ganna e Gianni Moscon forza l’andatura provocando diversi frazionamenti del gruppo, a farne le spese è Alessandro De Marchi che dovrà dire addio alla maglia rosa, chiuderà la tappa ad oltre 24’. In testa la squadra britannica è letteralmente scatenata tanto che il ritardo dalla fuga viene dimezzato in vista del successivo e ravvicinato Gpm di Forca di Presta a 60 Km dal traguardo dove transita per primo Matej Mohoric. Anche questa volta un allungo in discesa il primo in testa grazie all’abilissimo Matej Mohoric che guida Gino Mader, la coppia della Bahrain Victorious viene raggiunta da Cataldo e Mollema, in testa quindi si forma un quartetto. Il secondo attacco avviane quando transita il gruppo dei migliori ridotto ad una quarantina di unità, infatti in tre Alberto Bettiol (EF Education-Nippo), Romain Bardet (Team DSM) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) vanno via sfruttando una fase di inseguimento condotta a velocità inferiore dalla Ineos Grenadiers. Azione questa di difficile interpretazione messa in atto a 48 Km dall’arrivo con la fuga che conserva 2’:15” di vantaggio. I contrattaccanti inizialmente hanno avuto un vantaggio poco sotto il minuto andando ad assorbire i reduci della fuga iniziale, prima Bouchard poi a meno 25 Km dall’arrivo anche Janssens, Guglielmi e Ravanelli ma il loro vantaggio iniziava a ridursi a soli 25″ ai -20 sotto l’impulso dell’armata Ineos Grenadiers. Troppo poco per i “sogni rosa” dei tre con la salita finale ancora da iniziare infatti il gruppo dei migliori li ha riassorbiti ai meno 17Km in vista del traguardo volante di Ascoli Piceno. Poco dopo in testa finisce il lavoro di Mohoric. A questo punto restano in testa Mader, Cataldo e Mollema. Il gruppo al loro inseguimento è sempre meno folto, anche perché l’INEOS accelerava prima con Castroviejo e poi con Moscon. Il primo attacco era di Daniel Martinez (Team INEOS Grenadiers) a circa 5 km dall’arrivo. Intanto i tre di testa resistevano al ritorno del gruppo ed anzi Mader prendeva l’iniziativa e scattava ai meno 3. Alle sue spalle si scatenava la bagarre con INEOS e Deceuninck Quick Step protagoniste, Infatti sia Bernal che Evenepoel guidavano in prima persona l’inseguimento dopo che Martinez veniva risucchiato. Sotto il triangolo rosso dell’ultimo km Mader conservava con le unghie e con i denti quasi 30 secondi di vantaggio sui più immediati inseguitori. Il giovane svizzero resisteva fino al traguardo e otteneva così la prima vittoria stagionale che coincideva anche con la prima vittoria in una corsa WT della sua precoce carriera, per di più in un GT. In seconda posizione Bernal anticipava Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation) mentre Evenepoel era quarto, tutti e tre a 12 secondi di ritardo da Mader; un ottimo Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) chiudeva in quinta posizione, a 14 secondi di ritardo da Mader. Grazie al 12° posto odierno Attila Valter (Team Groupama FDJ) è la nuova maglia rosa, con 12 secondi di vantaggio su Bernal e Daniel Martin. Domani è in programma la settima tappa da Notaresco a Termoli, senza grosse difficoltà altimetriche se si esclude a metà tappa la rampa che porta da Chieti Scalo a Chieti. E’ dunque una tappa favorevole alle ruote veloci, anche se la seconda parte si correrà costantemente sulla costa abruzzese e in caso di vento non si escludono ventagli, per cui gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi ben aperti.
Antonio Scarfone

La vittoria di Gino Mader ad Ascoli (foto: Bettini Photo)
13-05-2021
maggio 13, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’elvetico Gino Mäder (Bahrain – Victorious) si è imposto nella sesta tappa, Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno (San Giacomo), percorrendo 160 Km in 4h17′52″, alla media di 37.229 Km/h. Ha preceduto di 12″ il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers) e l’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 5° a 14″. L’ungherese Attila Valter (Groupama – FDJ) è la nuova maglia rosa con 11″ sul belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) e 16″ su Bernal Gómez. Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), 7° a 39″
CIRCUIT DE WALLONIE
Il francese Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa belga, circuito di Charleroi, percorrendo 194.2 Km in 4h18′42″, alla media di 45.041 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Marc Sarreau (AG2R Citroën Team) e il neozelandese Laurence Pithie (Equipe continentale Groupama-FDJ). Unico italiano in gara Lorenzo Germani (Equipe continentale Groupama-FDJ), 66° a 20″
TROFEO CALVIA
Il sudafricano Ryan Gibbons (UAE-Team Emirates) si è imposto nella corsa spagnola, Peguera – Palmanova, percorrendo 168.7 Km in 4h21′04″, alla media di 38.772 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Anthony Delaplace (Team Arkéa Samsic) e di 41″ il belga Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise). Miglior italiano Simone Velasco (Gazprom – RusVelo), 13° a 44″
TOUR DE HONGRIE
Il belga Jordi Meeus (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella seconda tappa, Balatonfüred – Nagykanizsa, percorrendo 182.6 Km in 4h03′55″, alla media di 44.917 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alberto Dainese (Team DSM) e il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious). Meeus è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Meeus e 6″ sul polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team). Miglior italiano Dainese, 4° a 8″
EMAKUMEEN NAFARROAKO WOMEN’S ELITE CLASSIC (Donne)
L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella corsa spagnola, Zudaire – Lekunberri, percorrendo 128.3 Km in 3h44′33″, alla media di 34.282 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Demi Vollering (SD Worx) e di 5″ l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): GROTTE DI FRASASSI – ASCOLI PICENO (San Giacomo)
maggio 13, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco la prima vera tappa di montagna del Giro 2021, che proporrà l’inedita ascesa finale (come versante di scalata) verso San Giacomo, sopra Ascoli Piceno. Dopo le prime scosse in classifica provocate dalla tappa di Sestola si annuncia un altro finale al cardiopalma, tutto da seguire anche se non ci sarà da fare i conti con pendenze particolarmente cattive
Dopo l’assaggino (rivelatosi ben pepato) del Colle Passerino, due giorni fa, debuttano le montagne nella sesta frazione della Corsa Rosa, quasi interamente tracciata in territorio marchigiano tranne una breve ma spettacolare digressione in Umbria, che porterà il gruppo ad attraversare gli scenografici altipiani di Castelluccio, celebri per la coltivazione di lenticchie a marchio IGP. È proprio alle soglie di quest’area che si concluderà la prima delle due salite principali che caratterizzano il percorso, la Forca di Gualdo, 104 Km al 7.4% che diversi elementi del gruppo già conoscono perché lo scorso anno furono inseriti nel tracciato della prima delle due tappe di montagna della Tirreno – Adriatico, disputata fra Terni e Cascia e vinta dall’australiano Lucas Hamilton sull’italiano Fausto Masnada e sul canadese Michael Woods, che quel giorno conservò la maglia di leader della Corsa dei Due Mari conquistata ventiquattrore prima. Meno ripida ma molto più lunga sarà l’altra grande salita di giornata, quella che condurrà al traguardo di San Giacomo, dove si giungerà dopo aver percorso poco più di 15.5 Km inclinati al 6.1% medio. Nulla di trascendentale, ma se le rampe della Forca di Gualdo saranno rimaste nelle gambe di qualche big, la salita sopra Ascoli Piceno potrebbe lasciare il segno e qualche pezzo grosso correre il rischio di vedere fin d’ora definitivamente compromesse le possibilità di vittoria finale.

Le grotte di Frassasi e l’altimetria della sesta tappa (www.tuttiglieventi.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Stazione di sport invernali del comune teramano di Valle Castellana, al confine tra Marche e Abruzzo, San Giacomo è una vecchia conoscenza in casa Gazzetta, che in passato vi ha organizzato diversi arrivi di tappa, di differenti corse, anche se mai si è saliti in corsa dal versante che sarà percorso quest’anno. Già alla fine degli anni ’70 vi terminarono due frazioni della Tirreno-Adriatico, rispettivamente vinte dal belga Roger De Vlaeminck nel 1977 e dall’elvetico Josef Fuchs nel 1978, ma allora la Corsa dei Due Mari era ancora organizzata dal Velo Club Forze Sportive Romane di Franco Mealli, che nel 1996 cederà tutte le sue corse alla Rosea. Dopo questo passaggio di consegne la Tirreno tornerà a San Giacomo nel 2003 per un semplice passaggio nel corso della tappa di Torricella Sicura (vinta da Danilo Di Luca), mentre bisognerà aspettare il 2005 per vederlo nuovamente proposto come arrivo di tappa, anche se quel traguardo sarà poi annullato per neve (arrivo spostato ancora a Torricella, dove s’impone lo spagnolo Óscar Freire) e rimandato al 2006, quando lassù coglierà la vittoria Leonardo Bertagnolli, arrivo poi replicato per l’ultima volta nel 2007 (vittoria di Matteo Bono). Nel frattempo altre due corse di RCS Sport erano terminate a San Giacomo, una prova del Trofeo dello Scalatore nel 2001, conquistata dal colombiano Freddy González, e soprattutto una tappa del Giro d’Italia dell’anno successivo: in quell’occasione si salì dal versante abruzzese, in cima al quale colse la vittoria un altro corridore proveniente dall’America Latina, il messicano Julio Alberto Pérez Cuapio.
CIAK… SI GIRO
San Giacomo non è certo una meta paragonabile a località come Sankt Moritz, frequentate da vip provenienti da tutto il mondo. Ma anche la piccola stazione invernale dei Monti della Laga ha visto una celebre star solcare le sue nevi, un attore del calibro di Dustin Hoffman, che salì lassù nel 1972, cinque anni dopo le riprese de “Il laureato”, film che lo candidò all’Oscar e lanciò tra le celebrità di Hollywood dopo aver mosso i primi passi nel mondo del cinema come semplice caratterista. Anche in quell’occasione si trattava di un’uscita per lavoro, chiamato in Italia per interpretare il ruolo del protagonista nell’ultimo film diretto da Pietro Germi, “Alfredo Alfredo”, per il resto prevalentemente girato nella sottostante Ascoli. Negli anni ’80 Hoffman sarà coinvolto in un progetto che avrebbe dovuto portare sul grande schermo un film sul Tour de France, pellicola in previsione della quale l’attore statunitense sarà anche ospite dell’ammiraglia di Jacques Goddet e avrà l’opportunità di seguire dal vivo una frazione della Grande Boucle. Il progetto sfumerà in un nulla di fatto, ma nel 2015 Hoffman sarà comunque tra i protagonisti di un film a soggetto ciclistico: interpreterà il ruolo di Bob Hamman in “The Program”, basato sulla biografia di Lance Armstrong scritta dal giornalista irlandese David Walsh.

Dustin Hoffman a bordo della "defunta" cestovia di San Giacomo: è una scena del film "Alfredo Alfredo" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/alfredo-alfredo/50005208
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Grotte di Frasassi: poco nuvoloso, 20°C, vento moderato da WSW (20-25 Km/h), umidità al 44%
Pieve Torina – traguardo volante (Km 56.7): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 19.2°C, vento moderato da WSW (23 Km/h), umidità al 47%
Forca di Gualdo – GPM (Km 90.1): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 15°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSW (26-33 Km/h), umidità al 75%
Arquata del Tronto (Km 114.8): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 15.6°C, vento moderato da WSW (22-24 Km/h), umidità al 51%
Ascoli Piceno – traguardo volante (146.3 Km) : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 21°C (percepiti 22°C), vento moderato da SW (14-20 Km/h), umidità al 44%
San Giacomo : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.35: partenza dalle Grotte di Frasassi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 50 Km dalla partenza)
14.10-14.15: traguardo volante di Pieve Torina
14.40-14-50: inizio salita Forca di Gualdo
15.10-15.30: GPM di Forca di Gualdo
15.25-15.45: GPM di Forca di Presta
16.20-16.45: traguardo volante di Ascoli Piceno e inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo a San Giacomo
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo quinta tappa, Modena – Cattolica
1° Pavel Sivakov
2° Jhonatan Narváez s.t.
3° Joe Dombrowski a 4′53″
4° François Bibard a 5′08″
5° Filippo Fiorelli a 5′37″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′38″
3° Caleb Ewan a 2′18″
4° Manuel Belletti a 5′42″
5° Thomas De Gendt a 5′56″
Maglia nera: Alessandro De Marchi, 182° a 47′32″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Un corridore prende una banana, la mangia e la lancia” (ovviamente la buccia)
Garzelli: “Pelle di banana”
Borgato: “Ha compiuto in quarta posizione”
Borgato: “Ewan è sempre da tenere in condizione” (considerazione)
Borgato: “Se ci fosse pioggia nel gruppo”
Pancani: “Nuvole sul cielo di Nimini” (Rimini)
Pancani: “Arriva anche la maglia rosa di Alessandro De Marchi” (che la rincorreva nudo)
Pancani: “I due uomini al comando dei due battistrada”
Borgato: “Corsonni” (Consonni)
Borgato: “Gli altri velocista”
Borgato: “Quando arrivano a 60 all’ora è un contatto, potresti smettere di pedalare” (Ah Già, che stai a ddì??)
DISCOGIRO
Tutti al mare (Gabriella Ferri)