EWAN SCAVALCA IL MURO: BIS DELL’AUSTRALIANO A TERMOLI

maggio 14, 2021
Categoria: News

Una volata che non ha lasciato spazio a recriminazioni. E’ cosi che Caleb Ewan si è confermato il velocista da battere del Giro 2021 ottenendo la sua seconda vittoria in quest’edizione della corsa rosa. Il velocista della Lotto-Soudal, già vincitore 2 giorni fa a Cattolica, firma il bis con uno sprint perentorio in cima al breve strappo di Termoli, battendo nettamente un bravo Davide Cimolai (Israel Start Up Nation) e Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Alle loro spalle Matteo Moschetti (Trek-Segafredo) e Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert). Resta invariata la classifica generale che vede sempre in testa l’ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) con 11” su Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), 16” su Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e 24” su Alexander Vlasov (Astana-Premier Tech).

Dopo la dura e fredda tappa di Ascoli che ha dato una nuova fisionomia alla classifica generale, oggi i corridori erano attesi da una frazione molto più semplice. I 181 km che separavano Notaresco da Termoli erano infatti cuciti su misura per i velocisti. L’unica asperità presentata dal percorso era infatti il gpm 4a categoria di Chieti (km 62,3). Gli ultimi 70 km erano invece completamente piatti anche se vi era la presenza di un breve strappetto che finiva ai 1500 metri dall’arrivo.

La fuga è partita pochi metri dopo il via ufficiale. I coraggiosi di giornata sono stati solo 3, tutti appartenenti alle professional Italiane: l’ormai solito Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sideremc), Umbergo Marengo (Bardiani-CSF-Faizanè) e Mark Christian (Eolo-Kometa). Il vantaggio dei battistrada ha rapidamente superato i 5 minuti, dopodichè ha iniziato a scemare lentamente. L’occasione per le formazioni degli sprinter era fin troppo ghiotta e infatti lo spazio lasciato ai fuggitivi è stato molto esiguo. Così i coraggiosi di giornata si sono spartiti i traguardi intermedi: il gpm di Chieti è andato a Pellaud, mentre Marengo è transitato per primo ai traguardi volanti di Crecchio (km 93) e di Fossacesia Marina (km125). A questo punto il margine sul plotone era già sceso a 1’30”, presagio di un ricongiugimento più che scontato, avvenuto a 17 km dall’arrivo.

Negli ultimi chilometri la corsa è proseguita senza particolari avvenimenti da segnalare, mentre le squadre dei velocisti iniziavano ad organizzare i rispettivi treni. Ai 3 km dall’arrivo la Jumbo-Visma, ormai fuori dai giochi di classifica, ha preso la testa del gruppo con l’intento di pilotare al meglio Dylan Groenewegen. Di lì a poco, in testa al gruppo sono arrivate anche le maglie biancorosse della Cofidis, alla ricerca del successo con Elia Viviani, e infine gli uomini della Lotto-Soudal, interamente al servizio di Caleb Ewan. Ai 1500 metri I vari treni sono stati però superati dalla maglia azzura di Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) e Daniel Oss (Bora-Hansgrohe) che hanno provato a rimescolare le carte in prossimità dell’ultimo strappetto. L’azione più decisa è stata però quella di Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) che ha provato una delle sue solite azioni a sorpresa con un’allungo ai 500 metri dall’arrivo. Il colombiano è finito però per fare da traino proprio a Caleb Ewan che ha preso la ruota di Gaviria per poi saltarlo con estrema agilità dopo il cartello dei 150 metri all’arrivo. L’australiano, approfittando anche del gruppo allungatissimo, ha piazzato uno sprint senza storia e ha battuto di un paio di lunghezze il bravo Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation), già alla seconda piazza d’onore in questo Giro dopo quella ottenuta a Canele, e Tim Merlier (Alpecin-Fenix) vincitore della tappa di Novara. Seguono Matteo Moschetti (Trek-Segafredo), Andrea Pasqualon (Intermarché Wanty Gobert), Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma). Completano la top ten di giornata il giovane tedesco Max Kanter (Team DSM), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates).

La classifica generale resta invariata. La maglia rosa rimane sulle spalle del giovane ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) che vanta sempre 11” su Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step), 16” su Egan Bernal (INEOS Grenadiers), 24” su Alexander Vlasov (Astana-Premier Tech), 25” su Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix) e 38” su Hugh Carthy (EF Education-Nippo), caduto negli ultimi 3 km e salvato dalla neutralizzazione. Chiudono la top ten Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) a 39”, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 41”, Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) a 47” e Simon Yates (Team BikeExchange) a 49”.

Domani, l’8a tappa porterà nuovamente spunti interessanti nel corso di una tappa che si appresta alla fuga da lontano. I corridori partiranno da Foggia per giungere dopo appena 170 km a Guardia Sanframondi. Il percorso sarà molto ondulato: dopo lo strappo di Campobasso (traguardo volante al km 84) si affronterà il gpm di 2a categoria di Bocca della Selva (18,9 km al 4,6%) al km 120. Nel finale la strada tornerà a salire grazie ad un ultimo gpm (4a cat) che terminerà sulla linea d’arrivo. In particolare gli ultimi 3km avranno una pendenza media del 7%, rendendo il finale decisamente insidioso.

Pierpaolo Gnisci

Ewan domina il muro di Termoli (fonte:Getty Images)

Ewan domina il muro di Termoli (fonte:Getty Images)

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