LA ETAPA DEL DÍA: SALAMANCA – CIUDAD RODRIGO
novembre 6, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Come per la tappa di ieri, anche la frazione con arrivo a Ciudad Rodrigo doveva essere una frazione adatta ai velocisti. La pandemia ha costretto gli organiizzatori ha rinunciare alla partenza dalla cittadina portoghese di Guarda e a ribaltare geograficamente il tracciato, facendo giungere al traguardo i corridori dalla direzione opposta e inserendo giocoforza una salita impegnativa che dovrebbe ancora togliere di mezzo gli sprinter
Il programma originario della Vuelta prevedeva oggi di andare da Viseu, in Portogallo, a Ciudad Rodrigo percorrendo 178 Km caratterizzati da una pedalabile salita di terza categoria a quasi 90 Km dal traguardo e nessun altra difficolta in un finale che avrebbe consentito ai velocisti di andare a giocare la vittoria. Costretti dall’emergenza sanitaria a cambiare tracciato anche a questa frazione, dopo aver già modificato quelle del Tourmalet e quella disputata ieri, gli organizzatori hanno avuto una sola opportunità per far terminare la tappa sul prestabilito traguardo di Ciudad Rodrigo, quella di raggiungerlo dalla direzione opposta andando obbligatoriamente a “sbattere” contro le montagne. Così il tracciato di riserva alla fine è risultato molto più impegnativo di quello “titolare” perchè strada facendo si dovranno affrontare due lunghe salite, il Puerto El Portillo di seconda categoria e l’Puerto El Robledo di prima categoria. Il primo prevede d’affrontare 14 km d’ascesa al 4.3%, il secondo è apparentemente più semplice perchè presenta una pendenza media del 3,9% calcolati su quasi 12 km di salita, ma si tratta di un dato falsato da una lunga discesa intermedia: all’interno di questa ascesa si deve affrontare un tratto di 3 Km all’8,2% che, piazzato com’è a 35 Km dalla conclusione, sicuramente taglierà fuori i velocisti dalle opportunità di successo facendo di questa frazione la terza consecutiva che dovrebbe vedere l’approdo di una fuga da lontano. Vista la particolare situazione in classifica non va escluso che qualcuno tra i big approfitti delle inclinazioni del Robledo per uno scatto oppure per un accelerazione per saggiare la condizione degli avversari a poche ore dalla decisiva tappa della Covatilla.
METEO
Salamanca : cielo coperto, 14.8°C (percepiti 11°C), vento moderato da SE (15-18 Km/h), umidità al 76%
La Alberca (87 Km): pioggia modesta (0.3 mm), 14.7°C (percepiti 8.5°C), vento moderato da SSE (23-41 Km/h), umidità al 71%
Ciudad Rodrigo : previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.00: partenza da Salamanca
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 57 Km dalla partenza)
15.15-15.30: scollinamento Puerto El Portillo
16.10-16.30: scollinamento Puerto El Robledo
16.30-16.55: traguardo volante di Serradilla del Llano
17.00-17.30: arrivo a Ciudad Rodrigo
UN PO’ DI STORIA
Cittadina della comunità autonoma di Castiglia e León situata a poco meno di 30 Km dal confine con il Portogallo, Ciudad Rodrigo ha all’attivo due precedenti arrivi della Vuelta, in entrambi i casi al termine di tappe altimetricamente simili a quella odierna. Nel 1999 si andava al traguardo dopo aver affrontato quattro salite, tra le quali anche il Portillo che si scalerà quest’anno: era la prima frazione di montagna di quell’edizione, che terminò con un uno sprint tra la “crème” di quella Vuelta, vinto dal tedesco Jan Ullrich – che poi si imporrà nella classifica finale – davanti allo spagnolo Abraham Olano e all’indimenticato corridore belga Frank Vandenbroucke. Lo stesso tracciato sarà riproposto pari pari l’anno successivo, stavolta nella fase conclusiva della corsa spagnola, che l’affrontò con la classifica già ben definita della precedenti tappe di montagna, che avevano eletto lo spagnolo Roberto Heras a leader della classifica con un vantaggio di quasi 4 minuti sul secondo, il connazionale Ángel Casero. Non ci fu quel giorno lotta tra i big che lasciarono andar via la fuga, coronata con il successo dal kazako Alexandre Vinokurov, primo al traguardo davanti ai compagni d’avventura spagnoli Roberto Laiseka e José Vicente García.

Ciudad Rodrigo vista dall'aereo e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (panoramio)
PHILIPSEN, PRIMA GIOIA WORLD TOUR
La 15a tappa della Vuelta a Espana 2020 regala il primo successo nel World Tour a Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates). Il giovane talento belga, che dal prossimo anno sarà compagno di squadra di Mathieu Van der Poel nell’Alpecin-Fenix, ha battuto allo sprint i tedeschi Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Jannik Steimle (Deceuninck-Quick Step) al termine di una frazione caratterizzata dal maltempo. Resta letteralmente immutata la classifica generale che vede sempre Primož Roglič (Jumbo-Visma) in maglia rossa seguito da Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e Hugh Carthy (EF Pro Cycling), rispettivamente distanziati di 39 e 47 secondi.
La 15a frazione, da Mos a Puebla de Sanabria, era stata interamente ridisegnata dopo l’annullamento dello sconfinamento in Portogallo a causa della pandemia da coronavirus, diventando la più lunga della corsa iberica. I corridori erano infatti attesi da ben 230,8 km caratterizzati da ben 5 gran premi della montagna di terza categoria che rendevano il percorso abbastanza nervoso. I primi 50 km erano sostanzialmente piatti. Giunti ad A Frieira, iniziava un lungo saliscendi che sarebbe terminato solo in prossimità del traguardo. L’ultimo gpm di giornata, l’Alto de Padornelo, era posto a 18,8 km dal traguardo. Una frazione che favoriva una lunga fuga da lontano pur lasciando buone possibilità anche ai velocisti.
La prima ora di corsa è stata caratterizzata come al solito dalla bagarre per andare in fuga. Il primo tentativo che è riuscito a guadagnare un margine significativo sul plotone è arrivato dopo una quindicina di km grazie all’azione di Stan Dewulf (Lotto-Soudal), Alexander Edmondson (Mitchelton-Scott), Victor Lafay (Cofidis), Pim Ligthart (Total Direct Energie) e Michael Valgren (NTT Pro Cycling). Il quintetto dopo circa 20 km ha raggiunto un vantaggio di 1’20”, ma il forcing della Caja Rural-Seguros RGA ha neutralizzato il tentativo poco prima del km 40. La fuga di giornata ha quindi preso vita soltanto lungo il primo gpm di giornata, l’Alto de San Amaro (6 km al 6,2%) posto al km 55, quando si è formato un drappello composto da 13 uomini: Alex Aranburu e Luis Leon Sanchez (Astana Pro Team), Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step), Rui Costa (UAE-Team Emirates), Mark Donovan e Robert Power (Team Sunweb), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA), Guillaume Martin (Cofidis), Josè Joaquin Rojas (Movistar Team), Nick Schultz e Robert Stannard (Mitchelton-Scott), Julien Simon (Total Direct Energie) e Tim Wellens (Lotto-Soudal), quest’ultimo fresco vincitore della tappa di Ourense. I battistrada hanno rapidamente guadagnato un buon margine raggiungendo i 3’54 al km 70, continuando poi ad incrementare il gap nei km successivi arrivando fino ad un massimo di 5’50 (km 120).
A quel punto, quando la fuga sembrava destinata ad andare in porto, in testa al gruppo è arrivato il forcing della Bora-Hansgrohe. L’accelarazione della formazione tedesca ha subito prodotto una notevole diminuzione del distacco, sceso a soli 4 minuti quando al traguardo mancavano 100 km. Nei chilometri successivi, agli uomini della Bora si sono aggiunti quelli della NTT Pro Cycling e della Trek-Segafredo. Il gap, che si era stabilizzato intorno ai 3 minuti, è ricominciato a calare soprattutto per effetto del lavoro della formazione Statunitense, scendendo sotto i 2’ ai -50. Nel frattempo, Guillaume Martin aveva fatto incetta di punti per la maglia a pois, vincento i primi 4 gpm di giornata, mentre Tim Wellens aveva deciso di rialzarsi ai -55, una volta capito che la fuga non sarebbe arrivata al traguardo.
La fuga ha continuato a perdere pezzi nelle fasi successive, finchè ai 30 km dall’arrivo è arrivato l’attacco in solitaria di Mattia Cattaneo. Il corridore della Deceuninck-Quick Step è parito quando il gruppo era ormai ad appena 40” ed è ruscito a guadagnare immediatamente sia sugli ex-compagni di fuga, distanziati di 1 minuto, sia sul gruppo principale, rispedito ad 1’40” ai -25. Lungo le rampe dell’ultimo gpm di giornata, l’Alto de Padornelo (-18), Gino Mader (NTT Pro Cycling) è evaso dal gruppo e nel giro di poche pedalate ha ripreso e saltato i reduci della fuga, lanciandosi all’inseguimento di Cattaneo. Lo scatto del corridore svizzero ha lettaralmente risvegliato il gruppo, che era nel frattempo scivolato a 2 minuti da Cattaneo. Sono state in particolare la Caja Rural e la ‘solita’ Bora a sobbarcarsi il lavoro. Nel giro di pochi chilometri, il plotone ha ripreso gli ex-fuggitivie e Mader, transitando con 50” da Cattaneo sotto lo striscione dei -10. A quel punto anche altre squadra, evidentemente ingolosite dal sempre più probabile epilogo in volata, sono giunte in testa al gruppo per neutralizzare l’azione del corridore bergamasco che ai -7 aveva poco pià di 30 secondi vantaggio. Di lì a poco (ai -4) Cattaneo ha deciso di rialzarsi.
Il gruppo è passato sotto lo striscione degli ultimi 3 km quando era ancora composto da una novantina di unità. Di lì a poco tutti gli uomini di classifica hanno deciso di rialzarsi, poichè la giuria aveva deciso di neutralizzare i tempi proprio ai -3 a causa di una macchia sulla sede stradale. A giocarsi la tappa è stato quindi un gruppo abbastanza ristretto. Zdenek Stybar (Deceuninck-Quick Step) ha approccatio gli ultimi 300 metri in testa, intenzionato a lanciare il compagno Jannik Steilme. A fare la differenza è stata però l’accelerazione di Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates), bravo a lanciare il suo sprint ai 150 dall’arrivo. Il 22enne Fiammingo ha resistito al tentativo di rimonta di Pascal Ackermann che, dopo un contatto, ha dovuto accontentarsi del secondo posto davanti al connazionale Steimle. Alle loro spalle Alfred Wright (Barhain-McLaren), Dion Smith (Mitchelton-Scott), Reinardt Janse Van Rensburg (NTT Pro Cycling). Chiudono la top ten di giornata Magnus Cort (EF Pro Cycling), Dorian Godon (Ag2r La Mondiale), Stan Dewulf (Lotto-Soudal) e Michael Morkov (Deceuninck-Quick Step).
Resta invariata la classifica che vede in testa sempre Primož Roglič (Jumbo-Visma) con 39” su Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e 47” su Hugh Carthy (EF Pro Cycling).
Domani è in programma la 16a tappa, da Salamanca a Ciudad Rodrigo per un totale di 162 km. Il percorso propone il Puerto El Portillo (2a cat) al km 90,8 e il Puerto El Robledo (1a cat) al km 126,7. Potrebbe essere l’ultima occasione per i corridori che puntano ad entrare in fuga, alla vigilia della tappa di La Covatilla.
Pierpaolo Gnisci
05-11-2020
novembre 5, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il belga Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quindicesima tappa, Mos – Puebla de Sanabria, percorrendo 230.8 Km in 6h22′36″ alla media di 36.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Pascal Ackermann
(Bora – Hansgrohe) e Jannik Steimle (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 41°. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora in maglia rossa con 39″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 17° a 16′08″
LA ETAPA DEL DÍA: MOS – PUEBLA DE SANABRIA
novembre 5, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Un’altra movimentata tappa da fughe è in programma alla Vuelta, che oggi affronterà la frazione più lunga dell’ediziine 2020. Non va esclusa, stavolta, la possibilità che si arrivi allo sprint, a gruppo meno compatto del solito, perchè le salite non sono insormontabili e, nel caso la fuga non riesce ad arrivare fino al traguardo, i velocisti più resistenti potrebbero arrivare a giorcarsi la vittoria in volata
Se non ci fosse stata l’emergenza covid la Vuelta avrebbe previsto per questa giornata una tappa totalmente pianeggiante di circa 180 Km disegnata tra Mos e la cittadina portoghese di Porto, una frazione comunque molto insidiosa per il vento in quanto quasi interamente disegnata lungo la costa che dalla Galizia scende verso la Lusitania. Il dietrofront delle autorità portoghesi ha, però, costretto ha rimettere mano a questa e alla successiva frazione, che sarebbe dovuto partire da Viseu, e a ripensare ai percorsi, in entrambi i casi confenzionati in tutt’altra maniera. Così oggi i corridori non si troveranno a gareggiare su di un piattone ma, al contrario, su di un tracciati decisamente movimentato che li porterà ad superare una decina di ascese, nessuna della quali è però realmente impegnativa. Quella più difficile è l’Alto de Furriolo, terzo tra i cinque GPM previsti (tutti di 3a categoria), i cui 5 Km al 7% si affronteranno ad una novantina di chilometri dalla partenza di una tappa che misurerà complessivamente 231 Km, 50 in più del percorso originariamente pensato, facendone la frazione più lunga dell’edizione 2020. Messa così non è più tappa da sprinter, ma ancora una frazione da lunga fuga da lontano, anche se il finale appare sulla carta meno impegnativo di quello di Ourense e così, se il tentativo non dovesse andare in porto, non è escluso che al traguardo si assista all’arrivo allo sprint di un gruppo fortemente selezionato dalle difficoltà di giornata, con dentro i più resistenti tra i velocisti. Al proposito ricordiamo che l’unica tappa della Vuelta terminata a Puebla de Sanabria presentava lo stesso finale della frazione odierna (in particolare le ultime due salite) e finì con una volata di gruppo.
METEO
Mos : nubi sparse, 14.1°C (percepiti 7°C), vento moderato da E (24-31 Km/h), umidità al 68%
Celanova (83.3 Km): pioggia debole (0.2 mm), 13.6°C (percepiti 6°C), vento moderato da E (28-36 Km/h), umidità al 78%
Xinzo de Limia (110 Km): nubi sparse, 13.7°C (percepiti 6.5°C), vento moderato da ESE (26-36 Km/h), umidità al 70%
Verín (141 Km): pioggia debole (0.1 mm), 12.9°C (percepiti 4°C), vento forte da E (35-50 Km/h), umidità al 83%
Puebla de Sanabria: pioggia debole (0.2 mm), 9.8°C (percepiti 6°C), vento forte da E (31-43 Km/h), umidità al 93%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
10.51: partenza da Mos
12.15-12.30: scollinamento Alto de San Amaro
12.45-13.00: scollinamento Alto de Carcedo
13.15-13.35: scollinamento Alto do Furriolo
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 140 Km dalla partenza)
14.50-15.20: scollinamento Alto de Fumaces
15.30-16.05: traguardo volante di A Gudiña
16.25-17.05: scollinamento Alto de Padornelo
16.55-17.40: arrivo a Puebla de Sanabria
UN PO’ DI STORIA
Reclutata in extremis nel percorso della Vuelta 2020 Puebla de Sanabria, cittadina di circa 1600 abitanti della provincia di Zamora, come ricordavamo sopra ha già ospitato un arrivo della corsa spagnola. Correva l’anno 2016 e si disputata verso questo centro la settima frazione della Vuelta vinta da Nairo Quintana: a Puebla l’epilogo fu allo sprint con affermazione del belga Jonas Van Genechten sull’italiano Daniele Bennati e lo spagnolo Valverde, a testimonianza del fatto che le difficoltà che si dovranno affrontare nel percorso potrebbero dar vita ad una volata “mista”, con velocisti intercalati a corridori avezzi a ben più ardui finali

Il castello di Puebla de Sanabria e, in trasparenza, l'altimetria della quindicesima tappa (haciendomillas.com)
04-11-2020
novembre 4, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Il belga Tim Wellens (Lotto Soudal) si è imposto nella quattordicesima tappa, Lugo – Ourense, percorrendo 204.7 Km in 4h37′05″ alla media di 44.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Michael Woods (EF Pro Cycling) e il ceco Zdeněk Štybar (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 25° a 3′44″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora in maglia rossa con 39″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Cattaneo, 18° a 16′11″
TIM E’ SEMPRE PRONTO. WELLENS TIMBRA A OURENSE. ROGLIC RESTA IN MAGLIA ROSSA
A Ourense Tim Wellens (Team Lotto Soudal) corona la fuga partita dopo una cinquantina di chilometri grazie ad una spettacolare progressione effettuata nell’ultimo chilometro in salita ed ottiene così la seconda vittoria alla Vuelta 2020. In classifica generale tutto invariato con Primož Roglič (Team Jumbo Visma) che conserva agevolmente la maglia rossa.
Aspettando la resa dei conti sull’Alto de la Covatilla di sabato 7 Novembre, la Vuelta offre nella settimana finale tappe piuttosto interlocutorie che non dovrebbero modificare troppo la classifica generale fino, appunto, a sabato. Oggi va di scena la quattordicesima tappa da Lugo a Ourense per un totale di 204.7 km. Il tracciato è molto nervoso e costellato di saliscendi, con tre GPM di terza categoria a condire il tutto nella seconda metà del tracciato. In più, l’arrivo sulla collina dove si trova il Seminario di Ourense presenta un km abbondante all’insù, con una pendenza media superiore al 6%. La fuga sembra l’ipotesi più gettonata alla vigilia ma vedremo se gli abbuoni al traguardo stimoleranno qualche big di classifica per far mantenere chiusa la corsa e giocarsi la vittoria. Dopo la partenza da Lugo il primo tentativo di fuga era portato da Jonas Vingegaard (Team Jumbo-Visma), Rémi Cavagna (Team Deceuninck-Quick Step), Martin Salmon (Team Sunweb), Gorka Izagirre (Team Astana), Michael Schwarzmann (Team Bora-Hansgrohe), Nans Peters (Team AG2R La Mondiale), Stan Dewulf (Team Lotto Soudal) e Gino Mäder (Team NTT Pro Cycling). Il gruppo però si ricompattava al km 12. Nonostante attacchi e contrattacchi, al km 40 il gruppo era ancora compatto ed il ritmo era elevato. Ci riprovavano Zdeněk Štybar (Team Deceuninck-Quick Step), Dylan Van Baarle (Team INEOS Grenadiers), Michael Woods (Team EF Education First), Tim Wellens (Team Lotto Soudal) e Marc Soler (Team Movistar). Al km 50 la nuova fuga aveva 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Sul drappello di testa rientravano Thymen Arensman (Team Sunweb) e Jean-Luc Perichon (Team Cofidis). Dopo 64 km i sette in testa avevano aumentato il proprio vantaggio sul gruppo a circa 3 minuti. Sull’Alto de Escairon, primo GPM della tappa posto al km 112.7, era Štybar a transitare in prima posizione. Il successo della fuga non era ancora scontato, visto che alle sue spalle uomini dell’Astana e della Bora Hansgrohe si impegnavano nell’inseguimento. Štybar si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Monforte de Lemos posto al km 126. Tim Wellens transitava in prima posizione sul successivo Alto de Guitara posto al km 142.8. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva ancora un vantaggio di 4 minuti. Adesso era la Total Direct Energie che imprimeva un ritmo molto elevato in testa al gruppo maglia rossa. All’inizio dell’ultimo GPM dell’Alto de Abelaria, il vantaggio della fuga sul gruppo maglia rossa era di circa 2 minuti. Con il gruppo minaccioso alle loro spalle, Michael Woods decideva di contrattaccare a meno di 3 km dallo scollinamento. Il canadese riusciva a scollinare per primo anche se i suoi compagni di fuga, tranne Perichon, riuscivano a raggiungerlo. A 20 km dall’arrivo i sei ciclisti in testa avevano ancora 1 minuto e 55 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. La fuga però riprendeva vigore ed a 15 km dal termine il suo vantaggio risaliva a 3 minuti. Štybar, Wellens e Soler si avvantaggiavano in discesa di una decina di secondi su Woods, Arensman e Van Baarle. I due gruppetti si ricongiungevano proprio all’inizio dello strappo finale di 1 km e 300 metri. Era Wellens a partire a circa 200 metri dall’arrivo. La progressione del belga, favorito anche da una curva a 30 metri dall’arrivo, non lasciava scampo agli altri. Wellens sprintava in prima posizione su Woods e Štybar, ottenendo così la seconda vittoria alla Vuleta 2020. Il gruppo maglia rossa veniva regolato a 3 minuti e 44 secondi di ritardo da Daniel Martin. In classifica genarale tutto invariato nelle primissime posizioni con Primož Roglič (Team Jumbo Visma) che conserva la maglia rossa con 39 secondi di vantaggio su Richard carapaz (Team INEOS Grenadiers) e 47 secondi di vantaggio su Hugh Carthy (Team EF Education First). Domani è in programma la quindicesima tappa da Mos a Puebla de Sanabria. Cinque GPM di terza categoria testimoniamo un percorso altrettanto nervoso ma non eccessivamente duro, in cui la fuga avrà una nuova opportunità di concretizzarsi con successo.
Antonio Scarfone

La vittoria di Tim Wellens a Ourense (foto Getty Images)
LA ETAPA DEL DÍA: LUGO – OURENSE
novembre 4, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Occasione d’oro per le fughe nella quattordicesima frazione della Vuelta 2020. Lo strappo finale verso Ourense escluderà dai giochi per la vittoria i velocisti al termine di quella che è la prima delle due frazioni di questa edizione della corsa spagnola, proposte consecutivamente, nelle quali supereranno i 200 Km di quota. Anche la marcia d’avvicinamento alla cittadina sede d’arrivo presenta diverse difficoltà altimetriche che s’annunciano come ideale trampolini di lancio verso la vittoria in una giornata che dovrebbe vedere i big a riposo
Dopo la complicata cronometro di ieri, la Vuelta ha in serbo un’ultima occasione per giocarsi il successo finale, rappresentato dall’arrivo in salita alla Covatilla previsto per sabato. In attesa di questa campale giornata si disputeranno tre frazioni di trasferimento consecutive nelle quali a calcare il palcoscenico della corsa spagnola dovrebbero essere i cacciatori di tappe. Con i big in guardingo riposo (per i motivi che specificheremo più sotto) ed un percorso che non agevola i velocisti, soprattutto per l’arrivo posto in vetta ad uno strappo di un chilometro al 6.5%, la frazione di Ourense costituirà la prima di tre occasioni d’oro per tutti quei corridori che sono finora rimasti a bocca asciutta e lungo il cammino parecchi trampolini di lancio per andare in fuga. I primi 80 Km proporranno un continuo saliscendi con pedalabili ascese buone per portar via il tentativo giusto, che poi potrebbe scremarsi sulle più impegnative difficoltà altimetriche che si incontreranno negli ultimi 100 Km, caratterizzati da tre GPM di terza categoria. Come dicevamo più sopra, i corridori di classifica potranno riposarsi ma senza troppe distrazioni, soprattutto nel finale perchè è previsto vento forte, che potrebbe raggiungere i 45 Km/h, con l’annesso rischio d’incappare in fratture in senso al gruppo.
METEO
Lugo: nubi sparse, 10.1°C (percepiti 4°C), vento moderato da NE (17-22 Km/h), umidità al 76%
Lalín (62.1 Km): poco nuvoloso, 9.2°C (percepiti 6°C), vento moderato da NE (21-28 Km/h), umidità al 66%
Monforte de Lemos (traguardo volante – 126 Km): cielo sereno, 13.5°C (percepiti 6°C), vento moderato da NE (27-33 Km/h), umidità al 54%
Orense – primo passaggio (171.4 Km): cielo sereno, 15.3°C (percepiti 8°C), vento moderato da NE (30-40 Km/h), umidità al 57%
Orense – arrivo: poco nuvoloso, 14.4°C (percepiti 7°C), vento forte da NE (30-43 Km/h), umidità al 60%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.00: partenza da Lugo
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 100 Km dalla partenza)
14.45-15.00: scollinamento Alto de Escairón
15.05-15.25: traguardo volante di Monforte de Lemos
15.30-15.50: scollinamento Alto de Guitara
16.25-16.55: scollinamento Alto de Abelaira
17.00-17.30: arrivo ad Ourense
UN PO’ DI STORIA
Capoluogo dell’omonima provincia galiziana, Ourense ha una discreta esperienza di Vuelta pur non ospitando un arrivo della corsa spagnola da venticinque anni, da quando Laurent Jalabert si impose con la maglia amarillo sulle spalle nella quinta tappa dell’edizione del 1995, la prima disputa a fine estate dopo il trasloco in calendario dal mese di aprile. In precedenza si era arrivati altre otto volte in questo centro, dove nel 1947 aveva per primo colto la vittoria Felice Adriano, corridore nativo di Monforte d’Alba che qualche mese più tardi prenderà la nazionalità francese. In seguito Ourense applaudirà ai successi dello spagnolo Miguel Gual (1948), del belga Frans De Mulder (1960), dello spagnolo Domingo Perurena (1967), dell’irlandese Sean Kelly (1980 e 1985), del britannico Malcolm Elliott (1989) e di Jalabert, che prima dell’affermazione del 1995 aveva fatto suo questo traguardo anche nel 1993.

Il Ponte del Millenio a Ourense e, in trasparenza, l'altimetria della quattordicesima tappa (www.turismo.gal)
MIRA QUE ROGLIČ! SUL MIRADOR DE ÉZARO SHOW DELLO SLOVENO CHE SI RIPRENDE LA MAGLIA ROSSA
L’unica tappa a cronometro della Vuelta 2020 vede la spettacolare vittoria di Primož Roglič (Team Jumbo Visma). Lo sloveno parte in sordina e per tre quarti della tappa sembra galleggiare nelle posizioni di rincalzo ma sul muro finale è autore di una fenomenale rimonta che gli permette di battere per un solo secondo Will Barta (Team CCC). Lo sloveno si riprende la maglia rossa ma le buone prove di Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e di Hugh Carthy (Team EF Education First) rendono ancora viva l’ultima settimana della Vuelta 2020
In tempo di covid le anomalie sportive sono all’ordine del giorno ed anche la Vuelta 2020 non fa eccezione. Già abbiamo dovuto accettare l’idea del taglio da 21 a 18 tappe. In più, caso abbastanza raro per i GT, oggi è in programma l’unica tappa a cronometro della corsa spagnola in cui riscontriamo, se vogliamo, un’altra anomalia nell’anomalia. Su un totale di 33 km e 700 metri, con partenza da Muros, i ciclisti dovranno effettuare la più classica delle cronometro, ovvero senza la benché minima difficoltà altimetrica, per i primi 31 km; dopodiché, svolta a sinistra e ci si inerpica per i quasi due km finali sul Mirador de Ézaro, vero e proprio muro dalle pendenze costantemente in doppia cifra, già proposto nel 2012 e nel 2016. Primož Roglič (Team Jumbo Visma) ha 10 secondi di ritardo sulla maglia rossa Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) ed oggi è in pole position per riprendersi il simbolo del primato ed ipotecare la vittoria finale. Sul Mirador de Ézaro se la prende proprio il campione sloveno. Partito in sordina, al primo intermedio del km era soltanto quinto con 13 secondi di ritardo su Will Barta (Team CCC). Ancora peggio era il dato del secondo intermedio, al km 14.5: Roglič faceva segnare 30 minuti e 34 secondi, ben 17 secondi peggio dello statunitense. Ebbene ai piedi del muro finale, Roglič aveva approssimativamente 20 secondi di ritardo su Barta. Lo sloveno spianava il Mirador de Ézaro e chiudeva in 46 minuti e 39 secondi, facendo 1 secondo meglio di Barta, che a lungo aveva assaporato il suo giorno di gloria e la prima vittoria da professionista. Terzo era invece un coriaceo Nelson Oliveira (Team Movistar), a 10 secondi di ritardo. Da segnalare nella top ten la buona prova di Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step), sesto a 46 secondi di ritardo. Roglič si prende così la quarta vittoria della Vuelta 2020, tornando in maglia rossa e dando un segnale, forse decisivo, per la vittoria finale. Diciamo forse perché Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) è autore di un’ottima cronometro per i suoi standard, visto che conclude in settima posizione a 49 secondi di ritardo da Roglič e facendo meglio di gente decisamente più attrezzata per prove del genere come ad esempio Rémi Cavagna (Team Deceuninck Quick Step), uno dei favoriti per la vittoria di oggi, che termina con un deludente ottavo posto a 58 secondi di ritardo da Roglič. Lo stesso Hugh Carthy (Team EF Education First) va molto bene e fa segnare il quarto tempo parziale, ai piedi del podio di giornata, a 25 secondi di ritardo da Roglič. In classifica generale Roglič è primo con 39 secondi di vantaggio su Carapaz e 47 secondi di vantaggio su Carthy. Domani la quattordicesima frazione da Lugo ad Ourense presenta un tracciato altimetricamente molto nervoso, con la presenza di tre GPM di terza categoria nella seconda metà della tappa. L’assenza pressoché totale di tratti in pianura fa presumere la possibilità di una fuga vincente, ma non possiamo escludere del tutto una volata a ranghi ridotti. L’arrivo è posto inoltre su uno strappa in salita ad oltre il 6% di pendenza media. Se le squadre dei big terranno chiusa la corsa, questi ultimi potranno anche giocarsi la vittoria di tappa.
Giuseppe Scarfone

Roglič vince sul Mirador de Ézaro (foto Getty Images)
03-11-2020
novembre 3, 2020 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella tredicesima tappa, cronometro individuale Muros – Mirador de Ézaro (Dumbría), percorrendo 33.7 Km in 46′39″ alla media di 43.34 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo statunitense Will Barta (CCC Team) e di 10″ il portoghese Nelson Filipe Santos Simões Oliveira (Movistar Team). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 6 a 46″. Roglič è tornato in maglia rossa con 39″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 47″ sul britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Cattaneo, 17° a 16′11″
LA ETAPA DEL DÍA: MUROS – MIRADOR DE ÉZARO (DUMBRÍA)
novembre 3, 2020 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si disputa l’unica tappa a cronometro prevista dal percorso della Vuelta 2020. Il percorso non presenta alcuna difficoltà altimetrica sino ai piedi del muro finale, ma il vento potrebbe rendere questa prova contro il tempo molto massacrante.
Erano previste due tappe contro il tempo nel tracciato della Vuelta, ma in seguito alla cancellazione delle prime frazioni in terra d’Olanda e della cronosquadre d’apertura, è rimasta solo quella collocata al tredicesimo giorno di gara, una tappa giornata che si annuncia più impegnativa di quel che lascia intendere l’altimetria. Lunga quasi 34 Km, quest’ultima si presenta totalmente pianeggiante sino alla svolta a destra che a due chilometri e mezzo dal traguardo anticiperà l’inizio della ripidissima salita che condurrà al traguardo, un vero e proprio muro di 1800 metri al 14% di pendenza media. Ma i principali problemi oggi i corridori non dovrebbero incontrarli sulla verticale finale, dove si registrano inclinazioni fino al 20%, ma nella prima parte del tracciato, quella che sulla carta non sembra presentare insidie. Fino ai piedi dell’ascesa del Mirador de Ézaro il percorso si snoderà quasi costantemente in riva all’Oceano Atlantico e il tratto di costa della penisola iberica che guarda verso il Nuovo Continente è notariamente spesso battuto da un forte vento, proprio quello che le previsioni meteo annunciano per questo pomeriggio e non sono previste grosse variazioni per la situazione tra l’orario di partenza del primo corridore e il momento nel quale lascerà la rampa di lancio la maglia roja Richard Carapaz. Il favorito per la vittoria sembrerebbe comunque ancora essere Primož Roglič, attualmente secondo in classifica, il quale prenderà il via con lo spettro del ribaltone al quale andò incontro nella cronometro dell’ultimo Tour de France: il vento e i suoi frequenti repentini cambi di direzioni saranno un avversario in più per lo sloveno e per gli altri corridori che ancora sono in lotta per la vittoria finale. All’uscita dalla tappa dell’Angliru, infatti, i primi quattro corridori della classifica sono racchiusi nello spazio di 35″.
METEO
Muros – partenza primo corridore: nubi sparse, 12.6°C (percepiti 4°C), vento moderato da NNE (29-30 Km/h), umidità al 74%
Muros – partenza maglia roja: cielo sereno, 12.7°C (percepiti 4°C), vento forte da NNE (32-33 Km/h), umidità al 75%
Mirador de Ézaro (Dumbría) : previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.47: partenza del primo corridore da Muros (Mickaël Delage)
14.35: inizio diretta su Eurosport 1 (50 minuti dopo la partenza del primo corridore)
16.18: partenza di Mikel Nieve
16.20: partenza di Aleksandr Vlasov
16.22: partenza di Alejandro Valverde
16.24: partenza di Felix Großschartner
16.26: partenza di Wouter Poels
16.28: partenza di Enric Mas
16.30: partenza di Daniel Martin
16.32: partenza di Hugh John Carthy
16.34: partenza di Primož Roglič
16.36: partenza di Richard Carapaz
17.20: arrivo di Carapaz al Mirador de Ézaro
UN PO’ DI STORIA
La Vuelta si è già affacciata due volte dal Mirador de Ézaro, spettacolare belvedere sull’Oceano Atlantico e sulla piccola baia dell’omonima località galiziana. In entrambi i casi l’arrivo era fissato in vetta ma nei due precedenti si trattava di tappe in linea e non di frazioni a cronometro: nel 2012 il primo a domare le ripide pendenze dle muro spagnolo è stato un corridore che si è sempre trovato a suo agio in simili finali, il catalano Joaquim Rodríguez Oliver, mentre nel 2016 a svettare lassù è stato il francese Alexandre Geniez

La vista che si gode dal Mirador de Ézaro e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa (www.turismo.gal)