RIVOLUZIONE VAN DER POEL, TAPPA E MAGLIA AL TOUR OF BRITAIN

settembre 11, 2019 by Redazione  
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Prova di forza del corridore belga che sul muretto finale mette sull’asfalto tutto il suo talento per imporsi nella quarta tappa della corsa britannica. Il successo che ha permesso di scavalcare per un solo secondo Matteo Trentin in vetta alla classifica generale

Il finale in salita della quarta tappa, in vetta ad un breve muro con pendenze fino al 13%, ha regalato agli appassionati di ciclismo un’altra perla di Mathieu van der Poel. Il capitano della Corendon-Circus, dopo già essersi fatto vedere in precedenza, ha dato la stoccata vincente sullo strappo finale raggiungendo e superando a velocità doppia i battistrada e staccando di qualche secondo il gruppo lanciato al suo inseguimento, regolato dopo 3” da Jasper De Buyst (Lotto Soudal) davanti a Simon Clarke (EF Education First), Ben Swift (Team Ineos), Amund Grøndahl Jensen (Jumbo-Visma), Tom Van Asbroeck (Israel Cycling Academy), Xandro Meurisse (Wanty-Gobert), Ben Hermans (Israel Cycling Academy), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal).
Con il successo di ieri il belga è diventato il nuovo leader della classifica, nella quale precede di un solo secondo Trentin, mentre De Buyst è terzo a 7″.
Il tracciato ondulato della quarta tappa ha fatto sì che in molti cercassero la fuga.
I primi a provarci sono stati Axel Domont (AG2R La Mondiale) e Dylan van Baarle (Team Ineos), ai quali in un secondo tempo sì è unito Edward Dunbar (Team Ineos). Gli ultimi due hanno provato l’azione solitaria ai meno 62 approfittando di uno strappetto, un’azione durata una a trentina di chilometri.
Da segnalare anche un tentativo di Gianni Moscon (Team Ineos) che, pur non riuscendo ad avvantaggiarsi, ha provocato con i suoi allunghi uno sfoltimento del gruppo dei migliori, ricompattosi una volta ritornati in pianura. I tentativi infruttuosi di Van der Poel e successivamente di Benoo hanno fatto alzare le antenne alla Mitchelton-Scott del capoclassifica Trentin ma, nonostante la formazione australiana si sia prodigata per tenere sotto controllo la gara, a poco meno di una ventina di chilometri dal termine si è avvantaggiato Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), più avanti raggiunto da Ben Hermans (Israel Cycling Academy) e James Shaw (SwiftCarbon Pro Cycling). I tre sembravano destinati a giocarsi la vittoria, ma non avevano fatto i conti con lo scatenato Van der Poel che sullo strappo finale li ha letteralmente saltati ai meno 300.

Mario Prato

Il campione olandese Mathieu van der Poel vince in cima al muretto di Kendal (foto Bettini)

Il campione olandese Mathieu van der Poel vince in cima al muretto di Kendal (foto Bettini)

10-09-2019

settembre 10, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

in aggiornamento

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’olandese Mathieu van der Poel (Corendon – Circus) si è imposto nella quarta tappa, Gateshead – Kendal, percorrendo 173.2 Km in 4h23′08″ alla media di 39.49 Km/h. Ha preceduto di 3″ il belga Jasper de Buyst e l’australiano Simon Clarke. Miglior italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), 9°. Van der Poel è il nuovo leader della classifica con 1″ su Trentin e 7″ su De Buyst

TOUR OF CHINA I

Il sudcoreano Kyoung Ho Park (KSPO Bianchi Asia Procycling) si è imposto nella terza tappa, circuito di Huangshi, percorrendo 138.6 Km in 3h08′33″ alla media di 44.11 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) e Andrea Guardini (Bardiani – CSF) . L’italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF) è ancora leader della classifica con 7″ sul neozelandese Hayden Mccormick e 9″ sul russo Artem Ovechkin

FUGLSANG AL CUBO SULLA CUBILLA, ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA.

settembre 9, 2019 by Redazione  
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Sull’Alto de la Cubilla Jakob Fuglsang (Astana) corona la fuga di giornata e ottiene una bella vittoria dopo lo sfortunato Tour de France. Tao Geoghegan Hart (Team INEOS) deve accontentarsi del secondo posto. In classifica generale Primož Roglič (Jumbo Visma) resta saldamente al comando mentre la coppia Movistar Quintana-Valverde lascia qualcosa per strada con lo spauracchio di perdere rispettivamente podio e top five finale.

L’ultimo vero e proprio tappone della Vuelta 2019 coincide col la sedicesima tappa da Pravia all’Alto de la Cubilla. Negli oltre 144 km che i ciclisti dovranno percorrere sono presenti tre GPM di cui due di prima categoria ed uno, quello posto all’arrivo, di categoria speciale. La lotta tra i big di classifica sta avendo un’evoluzione prevedibile, con Primož Roglič (Jusmo Visma) che ha ormai ipotecato la maglia rossa. Se Alejandro Valverde (Movistar) sembra d’altro canto aver rafforzato il secondo posto in classifica, tutt’altra storia riguarda la lotta per il gradino più basso del podio, con Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e Miguel Ángel López (Astana) separati da soli 17 secondi. Per quanto riguarda la maglia a pois, l’incertezza regna ancora sovrana e vedremo se oggi tra i fuggitivi di giornata riusciremo a sbrogliare un po’ la matassa, con Jesús Herrada (Cofidis) e Geofrrey Bouchard (AG2R La Mondiale) che appaiono i più accreditati ad indossarla a Madrid. La corsa esplodeva già sul Puerto de San Lorenzo, con l’Astana molto attiva che inseriva nella fuga Luis León Sánchez e Jakob Fuglsang; tra gli altri fuggitivi, una ventina in tutto, si segnalava anche la presenza di Ángel Madrazo (Burgos BH), del secondo della classifica dei GPM Bouchard, di Valerio Conti (UAE-Team Emirates), di Gianluca Brambilla (Trek Segafredo) e del quartetto Deceuninck formato da Rémi Cavagna, James Knox, Philippe Gilbert e Maximilian Richeze. Bouchard aveva la meglio su Madrazo allo scollinamento del Puerto de San Lorenzo. Nella discesa e nel successivo falsopiano primo di affrontare l’Alto de la Cobertoria, secondo GPM in programma, un rallentamento nel gruppo maglia rossa permetteva alla fuga di aumentare il proprio vantaggio. I fuggitivi iniziavano l’ascesa verso il suddetto GPM con 5 minuti di vantaggio sugli inseguitori. Era ancora a Bouchard che scollinava per primo con Madrazo che doveva ancora una volta accontentarsi della seconda posizione. A 30 km dall’arrivo la fuga aveva aumentato il vantaggio a 7 minuti. Ancora una volta, quindi, la vittoria di tappa se la sarebbe giocata uno dei fuggitivi. Tra i più attivi in testa alla corsa si segnalavano Fuglsang, Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Conti e Gilbert. Era Fuglsang a salutare la compagnia a 4 km dall’arrivo ed a vincere sul traguardo dell’Alto de la Cubilla con 22 secondi di vantaggio su Geoghegan Hart e 40 secondi sul compagno di squadra Sánchez. Bella l’affermazione del ciclista danese, ottenuta dopo un Tour de France sfortunato. Tra gli uomini di classifica un inossidabile Roglič rispondeva all’attacco combinato di López e Pogačar, andando a costituire un terzetto che tagliava il traguardo con 5 minuti e 58 secondi di ritardo da Fuglsang, mentre Valverde e soprattutto Nairo Quintana (Movistar) venivano respinti nelle retrovie. La classifica generale adesso vede il corridore sloveno sempre in maglia rossa ma Valverde ha ora un ritardo di 2 minuti e 48 secondi e Pogačar si avvicina minaccioso in terza posizione, a 54 secondi dall’Embatido. La lotta per la seconda piazza, con López sornione in quarta posizione, avrà un’altra puntata giovedì a Becerril de la Sierra. Dopo il secondo giorno di riposo di domani, si riprende mercoledì per il rush finale di questa Vuelta 2019. La diciassettesima tappa si snoderà per quasi 220 Km tra Aranda de Duero a Guadalajara e non presenterà nessun GPM: sulla carta è la terzultima occasione per i velocisti ma la stanchezza è tanta e chissà che una fuga o un’azione di qualche finisseur nel finale possanono scompaginare i piani degli sprinter.

Giuseppe Scarfone

Fuglsang esorcizza il Tour de France in cima allAlto de la Cubilla (Getty Images)

Fuglsang esorcizza il Tour de France in cima all'Alto de la Cubilla (Getty Images)

TOUR OF BRITAIN: TAPPA A GROENEWEGEN, TRENTIN ANCORA LEADER

settembre 9, 2019 by Redazione  
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Secondo successo “britannico” per il velocista olandese che si vendica, sportivamente parlando, di quanto accaduto ieri. Matteo Trentin, quinto, mantiene la maglia verde di leader della classifica generale

A Newcastle il velocista della Jumbo-Visma ritrova la vittoria, nonostante il traguardo, posto in cima ad una rampetta che poco si addiceva alle caratteristiche di Dylan Groenewegen. Seconda piazza di giornata per Mathieu van der Poel (Corendon Circus) davanti a Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), Mike Teunissen (Jumbo-Visma) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), che conserva la maglia di leader della corsa britannica con 7″ su Cimolai e 11″ su Van der Poel.
La tappa odierna, dal tracciato facile che favoriva i velocisti, è stata movimentata dal transito da un passaggio a livello che ha interrotto l’inseguimento ai fuggitivi di giornata quanto mancavano 62 km al traguardo. Ci sono voluti venti minuti per far riprendere la corsa, che la giuria ha fatto ripartire nelle medesime condizioni precedenti allo stop forzato.
Così i 6 fuggitivi di giornata – Harry Tanfield (Katusha Alpecin), Dries De Bondt (Corendon Circus), Christophe Noppe ( Sport Vlaanderen – Baloise), Rory Townsend (Canyon), Jacob Scott (SwiftCarbon) e Robert Scott ( Team Wiggins Le Col) – sono ripartiti 3’45” prima del plotone, deciso comunque a raggiungerli prima del traguardo. Il ricongiumento si è poi effettivamentge concretizzati ai meno 1200 metri dalla linea d’arrivo, quando la volata era già in rampa di lancio

Mario Prato

Groenewegen vince anche la terza tappa, ma Matteo Trentin rimane leader del Tour of Britain (foto Bettini)

Groenewegen vince anche la terza tappa, ma Matteo Trentin rimane leader del Tour of Britain (foto Bettini)

09-09-2019

settembre 9, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il danese Jakob Diemer Fuglsang (Astana Pro Team) si è imposto nella sedicesima tappa, Pravia – Alto de La Cubilla, percorrendo 144.4 Km in 4h01′22″ alla media di 35.90 Km/h. Ha preceduto di 22″ il britannico Tao Geoghegan Hart e di 40″ lo spagnolo Luis León Sánchez Gil. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 5° a 1′12″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 2′48″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e 3′42″ sul connazionale Tadej Pogačar. Miglior italiano Brambilla, 33° a 1h01′27″

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’olandese Dylan Groenewegen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella terza tappa, Berwick-upon-Tweed – Newcastle-upon-Tyne, percorrendo 183.2 Km in 4h37′53″ alla media di 39.56 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Mathieu van der Poel e l’italiano Davide Cimolai (Israel Cycling Academy). L’italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) è ancora leader della classifica con 7″ su Cimolai e 11″ su Van der Poel

TOUR OF CHINA I

giorno di riposo

GP DE FOURMIES, ACKERMANN SI CONFERMA CAMPIONE

settembre 9, 2019 by Redazione  
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Bis di Pascal Ackermann dopo il successo del 2018. Alle sue spalle Jasper Philipsen e Boy Van Poppel

Pronti via e la fuga prende subito il sopravvento. Si forma al comando un drappello di 8 unità composto da Benoît Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), Axel Journiaux (Total Direct Énergie), Kenny Molly (Wallonie-Bruxelles), Alexis Guérin (Delko Marseille Provence), Flavien Maurelet (St.Michel-Auber 93), Kaspars Sergis (Amore&Vita-Prodir), Samuel Leroux (Natura4Ever-Roubaix-Lille Métropole) e Charles Planet (Novo Nordisk). Il loro vantaggio massimo accarezza i 3 minuti sul gruppo, attentamente trainato da Bora Hansgrohe e Groupama FDJ.
Quando inizia il circuito finale il distacco si sbriciola fino ad una manciata di secondi, tanto che alcuni corridori sono invogliati a tentare dei contrattacchi per fuoriuscire dal plotone. Il tentativo più serio è quello di Mads Pedersen ( Trek – Segafredo), che raggiunge la testa della corsa e resta ben presto da solo al comando. Il gruppo, però, calcola bene i tempi e riesce a chiudere sul corridore danese nei pressi del triangolo rosso dell’ultimo chilometro.
Quando la volata sembra lanciata ecco il colpo di scena che spariglia le carte in tavola: una caduta taglia fuori dai giochi Nacer Bouhanni (Cofidis), lasciando campo libero a Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) di centrare il bis nella classica francese. Alle sue spalle si spartiscono i piazzamenti d’onore nell’ordine Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates) e Boy Van Poppel (Roompot – Charles). Migliore dei 23 italiani al via si è classificato Imerio Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè), fratello di quel Damiano Cima che vinse la tappa di Santa Maria di Sala all’ultimo Giro d’Italia, piazzatosi in settima posizione.

Lorenzo Alessandri

Pascal Ackermann bissa il successo del 2018 al GP de Fourmies (foto Bettini)

Pascal Ackermann bissa il successo del 2018 al GP de Fourmies (foto Bettini)

TRENTIN, TAPPA E MAGLIA AL TOUR OF BRITAIN

settembre 9, 2019 by Redazione  
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Dopo il secondo posto nella prima tappa l’atleta trentino si aggiudica la seconda tappa. Il successo gli vale la testa della classifica generale dove precede Davide Cimolai, oggi quarto.

Successo pieno nella seconda tappa del Tour of Britain per Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Il trentino, imponendosi nella volata conclusiva davanti a Jasper De Buyst (Lotto Soudal) e Mike Teunissen (Jumbo-Visma), si è insediato in vetta alla vetta della classifica generale dove precede di 11″ Davide Cimolai (Israel Cycling Academy)i e De Buyst. Ai piedi del podio di giornata si sono fermati il citato Cimolai, Alex Edmondson (Mitchelton-Scott), Ben Swift (Team Ineos), Alex Dowsett (Katusha-Alpecin), Simon Clarke (EF Education First), Tom Van Asbroeck (Israel Cycling Academy) e Danilo Wyss (Dimension Data). Finisce fuori dalla top ten il vincitore della prima Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), che ha sofferto il ritmo imposto dalla Mitchelton-Scott sul GPM di Dingleton e ha concluso la tappa quasi 3 minuti e mezzo dopo l’arrivo di Trentin.
Seppur la tappa si sia conclusa come previsto in volata, il plotone non ha di certo atteso le fasi finali trasferendosi tranquillamente lungo i 166,5 km del tracciato odierno, disegnato in circuito attorno a Kelso.
Infatti, le fasi iniziali di gara hanno visto la fuga di Gediminas Bagdonas (AG2R La Mondiale), Sam Jenner (Team Wiggins-Le Col) e Pete Williams (SwiftCarbon), che hanno raggiunto un vantaggio massimo di circa 3 minuti a 70 Km dalla conclusione. Prima che questi uomini venissero raggiunti si è registrato anche il tentativo di Mathieu van der Poel (Corendon-Circus) e di Frederik Frison (Lotto Soudal) e, successivamente, quello di Pavel Sivakov (Team Ineos). L’ultimo uomo a cercare di sfuggire ai treni dei velocisti è stato Dowsett, in precedenza protagonista della fuga di giornata, che all’ultimo chilomrtro è riuscito ad accumulare un vantaggio di 6” e, benché fagocitato dal rinvenire del plotone già a volata lanciata, ha chiuso in settima posizione.
Oggi la terza tappa porterà il plotone da Berwick upon Tweed a Newcastle upon Tyne in 182.2 km. Si prevede un altro arrivo in volata, con il plotone più selezionato rispetto agli sprint visto nei primi due giorni perchè l’ultimo chilometro si snoderà quasi totalmente in salita.

Mario Prato

Matteo Trentin vince la seconda tappa del Tour of Britain (foto Bettini)

Matteo Trentin vince la seconda tappa del Tour of Britain (foto Bettini)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: PRAVIA – ALTO DE LA CUBILLA

settembre 9, 2019 by Redazione  
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La Vuelta saluta le Asturie con un’altra tappa di montagna, meno impegnativa rispetto a quella affrontata domenica. Stavolta si andrà alla scoperta di una salita veramente inedita perché nessuna corsa ha mai percorso la strada che conduce ai quasi 1700 metri dell’Alto de la Cubilla, cima che gli organizzatori hanno considerato di categoria “speciale” più per la sua lunghezza che per le pendenze che si raggiungeranno nei suoi 18 Km, che salgono al 6.2% medio incontrando un picco massimo dell’11% a inizio ascesa. Come nella tappa dell’Acebo la salita finale non verrà affrontata da sola poiché sarà preceduta da due GPM di 1a categoria più interessanti nelle pendenze, il Puerto de San Lorenzo (10 Km all’8.5%) e l’Alto de la Cobertoria (8.3 Km all’8.2%), con quest’ultimo che precederà di circa 45 Km l’inedito approdo alla Cubilla.

METEO VUELTA

Pravia : nubi sparse, 18.2°C, vento debole da NW (10-11 Km/h), umidità all’83%
Alto de La Cubilla: previsioni non disponibili

UN PO’ DI STORIA

Non ci sono precedenti da narrare né a Pravia, né sull’Alto de la Cubilla. Se la salita finale deve ancora entrare nella storia del ciclismo, decisamente più nutrito è il “curriculum” della penultima ascesa in programma nella sedicesima frazione della Vuelta, l’Alto de la Cobertoria. Undici volte è stato inserito nel percorso della corsa spagnola e in un’occasione, nel 2016, fu anche arrivo di tappa con vittoria del kazako Alexandre Vinokurov: lassù hanno talvolta lasciato la firma anche nomi di prestigio come quelli di Pedro Delgado (1993), Laurent Jalabert (1997) e Frank Schleck (2015).

Mauro Facoltosi

La strada che sale verso l’Alto de la Cubilla e, in trasparenza, l’altimetria della sedicesima tappa della Vuelta 2019 (as.com)

La strada che sale verso l’Alto de la Cubilla e, in trasparenza, l’altimetria della sedicesima tappa della Vuelta 2019 (as.com)

08-09-2019

settembre 8, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo statunitense Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quindicesima tappa, Tineo – Santuario del Acebo, percorrendo 154.4 Km in 4h19′04″ alla media di 35.76 Km/h. Ha preceduto di 39″ il portoghese Ruben Antonio Almeida Guerreiro e di 40″ il britannico Tao Geoghegan Hart. Miglior italiano Dario Cataldo (Astana Pro Team), 61° a 16′39″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 2′25″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e 3′42″ sul connazionale Tadej Pogačar. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 35° a 1h06′13″

GP DE FOURMIES / LA VOIX DU NORD

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella corsa francese, circuito di Fourmies, percorrendo 205 Km in 4h46′29″ alla media di 42.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jasper Philipsen e l’olandese Boy van Poppel. Miglior italiano Imerio Cima (Nippo Vini Fantini Faizanè), 7°.

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Kelso, percorrendo 165.9 Km in 3h55′53″ alla media di 42.20 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jasper De Buyst e l’olandese Mike Teunissen. Trentin è il nuovo leader della classifica con 11″ sull’italiano Davide Cimolai (Israel Cycling Academy) e De Buyst.

CHRONO CHAMPENOIS MASCULIN INTERNATIONAL

Il danese Mikkel Bjerg (Hagens Berman – Axeon) si è imposto nella corsa a cronometro francese, circuito di Bétheny, percorrendo 33.4 Km in 40′32″ alla media di 49.44 Km/h. Ha preceduto di 24″ il tedesco Justin Wolf e di 54″ il connazionale Martin Toft Madsen.

ANTWERP PORT EPIC / SELS TROPHY

Il belga Aimé De Gendt (Wanty – Gobert Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Anversa, percorrendo 187.2 Km in 4h16′59″ alla media di 43.70 Km/h. Ha preceduto di 7″ i connazionali Tim Merlier e Timothy Dupont. Non ha concluso la prova l’unico italiano in gara, Eugenio Alafaci (EvoPro Racing)

GLYNE GUTUER

Il norvegese Kristoffer Skjerping (Uno-X Norwegian Development Team) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Stange, percorrendo 173.5 Km in 4h10′25″ alla media di 41.57 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Morten Hulgaard e di 7″ il belga Jordi Meeus.

TOUR OF CENTRAL ANATOLIA (Turchia)

Il turco Onur Balkan (Salcano Sakarya BB Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Kayseri, percorrendo 147.4 Km in 3h21′06″ alla media di 43.98 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Nikolai Shumov e il connazionale Ahmet Örken (Salcano Sakarya BB Team), che si impone in classifica con 5″ su Balkan e 11″ sul bielorusso Stanislau Bazhkou

TOUR OF CHINA I

L’italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Chengde Yongqian, percorrendo 7.8 Km in 9′17″ alla media di 50.41 Km/h. Ha preceduto di 7″ il neozelandese Hayden Mccormick e di 9″ il russo Artem Ovechkin. Maestri è il nuovo leader della classifica con 7″ su Mccormick e 9″ su Ovechkin

TOUR DE HOKKAIDO

L’olandese Raymond Kreder (Team UKYO) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Kitami – Tohmai, percorrendo 179.9 Km in 4h09′59″ alla media di 43.18 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Juan José Lobato del Valle e il giapponese Keigo Kusaba. Filippo Zaccanti (Nippo Vini Fantini Faizanè), unico italiano in gara, si è piazzato 29° a 5″ e si è imposto in classifica con 24″ sull’australiano Sam Crome e 26″ sul malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki.

SEMPRE PIÙ ROGLIČ, LO SLOVENO “SALTA” ANCHE SULLE ASTURIE

settembre 8, 2019 by Redazione  
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Lo sloveno guadagna ancora su tutti i rivali (Valverde escluso). Male Quintana, vince ancora la fuga con l’americano Sepp Kuss che duplica la giornata di festa in casa Jumbo-Visma ottenendo la vittoria più importante della sua carriera.

La quindicesima tappa è vinta da Sepp Kuss (Jumbo-Visma), che suggella col successo un’ottima prova nel primo vero tappone di montagna di questa Vuelta di Spagna. La frazione odierna era difficile, lunga solo 154,4 chilometri ma caratterizzata da un’altimetria impegnativa: si partitva da Tineo per arrivare al Santuario del Acebo dopo aver affrontato, prima dell’ascesa finale di 1a categoria, altri tre Gran Premi di Montagna della medesima classificazione – il Puerto del Acebo, il Puerto del Connio, il Puerto de los Pozos des las Mujeres Muertas – per un dislivello complessivo di poco inferiore ai 3500 metri. Il gruppo partiva alle 13:18 con due corridori in meno rispetto a ieri, Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) e Patrick Bevin (CCC Team), ritirati a causa dei problemi fisici dovuti alla caduta di ieri. Dopo qualche chilometro prendeva il largo la fuga di giornata, composta da Mark Padun (Bahrain-Merida), Sander Armée (Lotto Soudal), Vasil Kiryienka (Team Ineos), Casper Pedersen (Sunweb) e Jesús Ezquerra, esponente di una squadra “continental”, la Burgos-BH, che ben sta figurando in questa edizione della Vuelta. I cinque affrontavano la prima salita di giornata, il Puerto del Acebo (8.2 km al 7.1%), sulla quale venivano raggiunti da un gruppo di corridori che si erano staccati dal gruppo principale: Marc Soler (Movistar), Tao Gheoghegan Hart (Team Ineos), Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale), Ion Izagirre (Astana), Paweł Poljański (Bora-Hansgrohe), Lawson Craddock (EF Education First), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Ben O’Connor (Dimension Data), Vasil Kiryienka (Team Ineos), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Daniel Navarro e Ruben Guerreiro (Katusha-Alpecin), José Herrada (Cofidis), Óscar Rodríguez e Sergio Samitier (Euskadi Basque Country – Murias). Pedersen ed Ezquerra arrancavano sulle pendenze asturiane venendo così riassorbiti dal gruppo inseguitore, guidato alla Jumbo-Visma di Primož Roglič, leader della classifica generale. Soler era il primo a transitare sulla vetta del Puerto del Acebo e ciò rendeva la tattica Movistar anche oggi per molti indecifrabile: lo spagnolo era a oltre 15 minuti di ritardo nella classifica generale da Roglič e perciò non costituiva una minaccia, potendo così essere usato come punto d”appoggio in caso di un attacco di Alejandro Valverde o Nairo Quintana, rispettivamente a 2′25” e a 3′33” minuti dalla maglia “roja”. Ma il suo atteggiamento aggressivo e poco propenso a conservare le forze escludevano anche questa ipotesi.
Il gruppetto dei fuggitivi faceva registrare 2′48” il vantaggio sulle prime pendenze affrontate del secondo GPM di giornata, il Puerto del Connio (11.7 km al 6.2% di pendenza media), la salita più pedalabile di oggi, mentre da dietro compieva un grande lavoro Tony Martin (Jumbo-Visma). Il team olandese così continuava a dimostrare di essere il più organizzato e coeso della Vuelta, mentre la Movistar era oppressa da guerre interne tra i vari capitani, il Team Ineos correva senza uomo da classifica ed era impegnata nella ricerca di una vittoria di tappa e l’Astana era forte ma poco incisiva. Un altro team che ben stava figurando in questa edizione della corsa iberica era l’Euskadi Basque Country – Murias, con Sergio Samitier oggi in bella mostra e primo a transitare sul Puerto del Connio e, più avanti, anche sul successivo Puerto de los Pozos des las Mujeres Muertas. Il ritardo del gruppo saliva a 3′45”, mentre Brian Van Goethem (Lotto Soudal) e Jesper Hansen (Cofidis, Solutions Crédits) mettevano i piedi a terra abbandonando la corsa. Proprio sulla penultima asperità odierna attaccava Samitier, raggiunto qualche minuto più tardi da Navarro e O’Connor. Il terzetto si avantaggiava di oltre un minuto sugli ex-compagni di fuga, mentre il gruppo della maglia rossa era segnalato a 5′15” di ritardo. Geoghegan Hart e Kiryienka erano i due ciclisti del Team Ineos presenti nella fuga con la speranza di regalare al team anglosassone la prima gioia in terra di Spagna e i due sfruttavano la superiorità numerica adagiandosi nel gruppo inseguitore finchè il bielorusso, ripresi O’Connor e Navarro, andava a prendere Samitier, che si era portato da solo in testa alla corsa. Ai piedi della salita finale (7,9 km al 9,7% di pendenza media), Samitier e Kiryienka si ritrovavano in testa con 41” di vantaggio sugli altri fuggitivi di giornata e 4′35″ sul gruppo principale, tirato da Astana, Movistar e Jumbo-Visma.
Sulle dure pendenze dell’ascesa finale il gruppo dei fuggitivi si sfaldava, sia per la fatica accumulata nelle gambe dei ciclisti, sia per i vari attacchi e contrattacchi. Samitier attaccava e staccava un esausto Kiryienka, ma lo stesso corridore dell’ Euskadi-Murias rimaneva imballato e privo di energie un paio di chilometri più avanti, venendo raggiunto e staccato da un più fresco e brillante Kuss, rinvenuto da dietro in modo davvero brillante. Il ciclista della Jumbo-Visma passava sotto l’arco che segnava i -5 km all’arrivo, mentre nel gruppo maglia rossa il suo capitano rispondeva alla grande all’attacco di Valverde. Il duo murciano-sloveno se ne andava all’attacco staccando i rivali e raggiungendo in poco tempo i 20” di vantaggio sul gruppo, tirato da Jakob Fuglsang (Astana). Il lavoro del danese, che cercava di portare il suo capitano Miguel Ángel López in scia dei due attaccanti, non dava i frutti sperati ma provocava la crisi a sorpresa di Nairo Quintana. Per Kuss mancavano solo 3 chilometri all’arrivo, pochi ma duri; più dietro attaccavano e guadagnavano terreno Geoghegan Hart e Guerreiro.
Valverde e Roglič trovavano sulla propria strada Soler, il quale si metteva a disposizione del proprio capitano, anche se la fatica della fuga si facevano sentire. López aveva con se ancora un ottimo Ion Izagirre mentre il lavoro Astana mieteva altre vittime come Rafał Majka (Bora Hansgrohe), Wilco Kelderman (Sunweb), Sergio Higuita (EF Education First); rimaneva agganciato, invece, uno stoico Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates).
Kuss riusciva ad aumentare il vantaggio dal duo Geoghen Hart-Guerreiro e, transitato sotto l’arco che segnava l’ultimo chilometro di corsa, poteva già iniziare a pensare come esultare al traguardo. Metro dopo metro si realizzava sempre di più il sogno per l’americano, che andava a conquistare la prima vittoria stagionale, oltre che la prima della carriera in un grande giro. Il Team Jumbo-Visma si conferma sempre di più faro della Vuelta di Spagna 2019. Secondo e terzo all’arrivo erano Guerreiro e Geoghegan Hart. Il duo Valverde-Roglič giungeva con 2′14” di ritardo e lo sloveno era sempre più maglia rossa. López e Pogačar perdevano 41” dal leader della classifica generale, mentre Majka ne lasciava per strada 59”. Kelderman, Higuita e Quintana giungevano al traguardo dopo 1′56”, con il colombiano grande sconfitto di giornata. In classifica generale rimane quasi tutto invariato nelle posizioni, ma aumenta lo svantaggio di López, di Pogačar e soprattutto di Quintana. La tattica Movistar ha così dato i suoi frutti per Valverde in ottica podio, ma poteva dare maggiori risultati se Soler non si fosse spremuto troppo nelle prime ascese di giornata. Roglič e il Team Jumbo-Visma si dimostrano sempre più solidi e al momento sembrerebbero inattaccabili. Non ci resta da vedere se domani, nel tappone con arrivo sull’Alto de La Cubilla, Astana e Movistar s’inventeranno qualcosa, anche se la condizone dello sloveno non promette per gli avversari cali o sorprese negative. Per finire una piccola nota dolente: oggi nessun italiano si è piazzato nelle prime sessanta posizioni di una Vuelta sfortunata per i nostri a causa dei ritiri degli attesi Fabio Aru (UAE-Team Emirates) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe): ora le speranze sono tutte racchiuse per una fuga vincente di Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Valerio Conti (UAE-Team Emirates), Eros Capecchi (Deceuninck – Quick Step) o Enrico Battaglin (Katusha Alpecin).

Luigi Giglio

Lo sloveno Primož Roglič passa indenne anche la prima delle due frazioni asturiane (foto Bettini)

Lo sloveno Primož Roglič passa indenne anche la prima delle due frazioni asturiane (foto Bettini)

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