SEMPRE PIÙ ROGLIČ, LO SLOVENO “SALTA” ANCHE SULLE ASTURIE

settembre 8, 2019
Categoria: News

Lo sloveno guadagna ancora su tutti i rivali (Valverde escluso). Male Quintana, vince ancora la fuga con l’americano Sepp Kuss che duplica la giornata di festa in casa Jumbo-Visma ottenendo la vittoria più importante della sua carriera.

La quindicesima tappa è vinta da Sepp Kuss (Jumbo-Visma), che suggella col successo un’ottima prova nel primo vero tappone di montagna di questa Vuelta di Spagna. La frazione odierna era difficile, lunga solo 154,4 chilometri ma caratterizzata da un’altimetria impegnativa: si partitva da Tineo per arrivare al Santuario del Acebo dopo aver affrontato, prima dell’ascesa finale di 1a categoria, altri tre Gran Premi di Montagna della medesima classificazione – il Puerto del Acebo, il Puerto del Connio, il Puerto de los Pozos des las Mujeres Muertas – per un dislivello complessivo di poco inferiore ai 3500 metri. Il gruppo partiva alle 13:18 con due corridori in meno rispetto a ieri, Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) e Patrick Bevin (CCC Team), ritirati a causa dei problemi fisici dovuti alla caduta di ieri. Dopo qualche chilometro prendeva il largo la fuga di giornata, composta da Mark Padun (Bahrain-Merida), Sander Armée (Lotto Soudal), Vasil Kiryienka (Team Ineos), Casper Pedersen (Sunweb) e Jesús Ezquerra, esponente di una squadra “continental”, la Burgos-BH, che ben sta figurando in questa edizione della Vuelta. I cinque affrontavano la prima salita di giornata, il Puerto del Acebo (8.2 km al 7.1%), sulla quale venivano raggiunti da un gruppo di corridori che si erano staccati dal gruppo principale: Marc Soler (Movistar), Tao Gheoghegan Hart (Team Ineos), Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale), Ion Izagirre (Astana), Paweł Poljański (Bora-Hansgrohe), Lawson Craddock (EF Education First), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Ben O’Connor (Dimension Data), Vasil Kiryienka (Team Ineos), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Daniel Navarro e Ruben Guerreiro (Katusha-Alpecin), José Herrada (Cofidis), Óscar Rodríguez e Sergio Samitier (Euskadi Basque Country – Murias). Pedersen ed Ezquerra arrancavano sulle pendenze asturiane venendo così riassorbiti dal gruppo inseguitore, guidato alla Jumbo-Visma di Primož Roglič, leader della classifica generale. Soler era il primo a transitare sulla vetta del Puerto del Acebo e ciò rendeva la tattica Movistar anche oggi per molti indecifrabile: lo spagnolo era a oltre 15 minuti di ritardo nella classifica generale da Roglič e perciò non costituiva una minaccia, potendo così essere usato come punto d”appoggio in caso di un attacco di Alejandro Valverde o Nairo Quintana, rispettivamente a 2′25” e a 3′33” minuti dalla maglia “roja”. Ma il suo atteggiamento aggressivo e poco propenso a conservare le forze escludevano anche questa ipotesi.
Il gruppetto dei fuggitivi faceva registrare 2′48” il vantaggio sulle prime pendenze affrontate del secondo GPM di giornata, il Puerto del Connio (11.7 km al 6.2% di pendenza media), la salita più pedalabile di oggi, mentre da dietro compieva un grande lavoro Tony Martin (Jumbo-Visma). Il team olandese così continuava a dimostrare di essere il più organizzato e coeso della Vuelta, mentre la Movistar era oppressa da guerre interne tra i vari capitani, il Team Ineos correva senza uomo da classifica ed era impegnata nella ricerca di una vittoria di tappa e l’Astana era forte ma poco incisiva. Un altro team che ben stava figurando in questa edizione della corsa iberica era l’Euskadi Basque Country – Murias, con Sergio Samitier oggi in bella mostra e primo a transitare sul Puerto del Connio e, più avanti, anche sul successivo Puerto de los Pozos des las Mujeres Muertas. Il ritardo del gruppo saliva a 3′45”, mentre Brian Van Goethem (Lotto Soudal) e Jesper Hansen (Cofidis, Solutions Crédits) mettevano i piedi a terra abbandonando la corsa. Proprio sulla penultima asperità odierna attaccava Samitier, raggiunto qualche minuto più tardi da Navarro e O’Connor. Il terzetto si avantaggiava di oltre un minuto sugli ex-compagni di fuga, mentre il gruppo della maglia rossa era segnalato a 5′15” di ritardo. Geoghegan Hart e Kiryienka erano i due ciclisti del Team Ineos presenti nella fuga con la speranza di regalare al team anglosassone la prima gioia in terra di Spagna e i due sfruttavano la superiorità numerica adagiandosi nel gruppo inseguitore finchè il bielorusso, ripresi O’Connor e Navarro, andava a prendere Samitier, che si era portato da solo in testa alla corsa. Ai piedi della salita finale (7,9 km al 9,7% di pendenza media), Samitier e Kiryienka si ritrovavano in testa con 41” di vantaggio sugli altri fuggitivi di giornata e 4′35″ sul gruppo principale, tirato da Astana, Movistar e Jumbo-Visma.
Sulle dure pendenze dell’ascesa finale il gruppo dei fuggitivi si sfaldava, sia per la fatica accumulata nelle gambe dei ciclisti, sia per i vari attacchi e contrattacchi. Samitier attaccava e staccava un esausto Kiryienka, ma lo stesso corridore dell’ Euskadi-Murias rimaneva imballato e privo di energie un paio di chilometri più avanti, venendo raggiunto e staccato da un più fresco e brillante Kuss, rinvenuto da dietro in modo davvero brillante. Il ciclista della Jumbo-Visma passava sotto l’arco che segnava i -5 km all’arrivo, mentre nel gruppo maglia rossa il suo capitano rispondeva alla grande all’attacco di Valverde. Il duo murciano-sloveno se ne andava all’attacco staccando i rivali e raggiungendo in poco tempo i 20” di vantaggio sul gruppo, tirato da Jakob Fuglsang (Astana). Il lavoro del danese, che cercava di portare il suo capitano Miguel Ángel López in scia dei due attaccanti, non dava i frutti sperati ma provocava la crisi a sorpresa di Nairo Quintana. Per Kuss mancavano solo 3 chilometri all’arrivo, pochi ma duri; più dietro attaccavano e guadagnavano terreno Geoghegan Hart e Guerreiro.
Valverde e Roglič trovavano sulla propria strada Soler, il quale si metteva a disposizione del proprio capitano, anche se la fatica della fuga si facevano sentire. López aveva con se ancora un ottimo Ion Izagirre mentre il lavoro Astana mieteva altre vittime come Rafał Majka (Bora Hansgrohe), Wilco Kelderman (Sunweb), Sergio Higuita (EF Education First); rimaneva agganciato, invece, uno stoico Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates).
Kuss riusciva ad aumentare il vantaggio dal duo Geoghen Hart-Guerreiro e, transitato sotto l’arco che segnava l’ultimo chilometro di corsa, poteva già iniziare a pensare come esultare al traguardo. Metro dopo metro si realizzava sempre di più il sogno per l’americano, che andava a conquistare la prima vittoria stagionale, oltre che la prima della carriera in un grande giro. Il Team Jumbo-Visma si conferma sempre di più faro della Vuelta di Spagna 2019. Secondo e terzo all’arrivo erano Guerreiro e Geoghegan Hart. Il duo Valverde-Roglič giungeva con 2′14” di ritardo e lo sloveno era sempre più maglia rossa. López e Pogačar perdevano 41” dal leader della classifica generale, mentre Majka ne lasciava per strada 59”. Kelderman, Higuita e Quintana giungevano al traguardo dopo 1′56”, con il colombiano grande sconfitto di giornata. In classifica generale rimane quasi tutto invariato nelle posizioni, ma aumenta lo svantaggio di López, di Pogačar e soprattutto di Quintana. La tattica Movistar ha così dato i suoi frutti per Valverde in ottica podio, ma poteva dare maggiori risultati se Soler non si fosse spremuto troppo nelle prime ascese di giornata. Roglič e il Team Jumbo-Visma si dimostrano sempre più solidi e al momento sembrerebbero inattaccabili. Non ci resta da vedere se domani, nel tappone con arrivo sull’Alto de La Cubilla, Astana e Movistar s’inventeranno qualcosa, anche se la condizone dello sloveno non promette per gli avversari cali o sorprese negative. Per finire una piccola nota dolente: oggi nessun italiano si è piazzato nelle prime sessanta posizioni di una Vuelta sfortunata per i nostri a causa dei ritiri degli attesi Fabio Aru (UAE-Team Emirates) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe): ora le speranze sono tutte racchiuse per una fuga vincente di Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), Valerio Conti (UAE-Team Emirates), Eros Capecchi (Deceuninck – Quick Step) o Enrico Battaglin (Katusha Alpecin).

Luigi Giglio

Lo sloveno Primož Roglič passa indenne anche la prima delle due frazioni asturiane (foto Bettini)

Lo sloveno Primož Roglič passa indenne anche la prima delle due frazioni asturiane (foto Bettini)

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