25-09-2016

settembre 25, 2016 by Redazione  
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ENECO TOUR

Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Bornem – Geraardsbergen, percorrendo 197.8 Km in 4h03′27″, alla media di 48.749 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’olandese Niki Terpstra (Etixx – Quick Step) e il belga Naesen. Miglior italiano Marco Marcato (Wanty – Groupe Gobert), 11° a 48″. Terpstra si impone in classifica con 31″ su Naesen e 1′00″ sullo slovacco Sagan. Miglior italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo), 33° a 3′28″

GRAN PREMIO BRUNO BEGHELLI

L’italiano Nicola Ruffoni (Bardiani – CSF) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Monteveglio, percorrendo 196.3 Km in 4h25′21″, alla media di 44.387 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Pozzato (Wilier – Southeast) e il belga Keukeleire.

DUO NORMAND

L’australiano Luke Durbridge e il canadese Svein Tuft (ORICA-BikeExchange) si sono imposti nella cronometro a coppie francese, circuito di Marigny, percorrendo 54 Km in 1h04′12″, alla media di 50.467 Km/h. Hanno preceduto di 1′31″ i danesi Carstensen e Madsen e di 1′47″ i francesi Le Bon e Fournier.

GOOIKSE PIJL

Il lituano Aidis Kruopis (Verandas Willems Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Gooik, percorrendo 198.1 Km in 4h20′10″, alla media di 45.686 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Vermeulen e Dupont. Unico italiano in gara Carmelo Foti (Leopard Pro Cycling), 84° a 9′11″

TOUR OF CHINA II

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, circuito di Zhuhai, percorrendo 82.9 Km in 1h46′35″, alla media di 46.668 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Riccardo Stacchiotti (Nippo – Vini Fantini) e Nicolas Marini (Nippo – Vini Fantini). Benfatto si impone in classifica con 16″ su Stacchiotti e 20″ sul neozelandese Mudgway

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

Il marocchino Soufiane Haddi (Skydive Dubai Pro Cycling Team – Al Ahli Club) si è imposto nella seconda tappa, Bouaké – Dabakala, percorrendo 133.8 Km in 3h10′28″, alla media di 42.149 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Ait El Abdia e Chokri. Il marocchino Abderrahim Zahiri è ancora leader della classifica con 29″ sul connazionale El Kouraji e 2′13″ su Chokri

VITTORIA PER PIBERNIK, DENNIS RESISTE

settembre 24, 2016 by Redazione  
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A sorpresa la fuga arriva al traguardo in quel di Lanaken e a spuntarla sui quattro compagni d’avventura è il 22enne della Lampre-Merida, alla prima vittoria in una corsa WT dopo i due titoli sloveni conseguiti nel 2013 e nel 2015, che regola nell’ordine Mark McNally e Bert Van Lerberghe mentre Giacomo Nizzolo conquista il 6° posto aggiudicandosi la volata del gruppo. Giornata positiva per il leader della generale che supera il primo scoglio mantenendo 16” di margine sul compagno Taylor Phinney e 27” su Peter Sagan, che dovrà ora puntare tutto sul muro di Grammont, ai cui piedi si concluderà l’ultima frazione dell’Eneco Tour.

Dopo la cronosquadre di Sittard che ha ridisegnato la classifica generale, con Rohan Dennis (Bmc) tornato saldamente al traguardo, l’Eneco Tour è proseguito con la 6a e penultima tappa, 185,2 km da Riemst a Lanaken, che da un lato si poteva prestare ad attacchi dei big, in virtù dei 6 muri disseminati lungo il percorso, dall’altro era aperta ad un ennesimo arrivo a ranghi compatti, alla luce del fatto che le salite previste non erano particolarmente selettivi e che dopo la vetta dell’ultimo strappo di giornata, il Muizenberg, vi erano ancora 18 km da percorrere per andare al traguardo, più che sufficienti per recuperare.
In ogni caso la corsa è stata fortemente condizionata dal punto di vista tattico dalla situazione in classifica, con le squadre dei più diretti inseguitori di Dennis, e su tutte la Tinkoff di Peter Sagan, interessate ad arrivare in volata per guadagnare secondi di abbuono; al contrario, la Bmc era più che interessata a mantenere lo status quo e dunque a dare via libera alla fuga di giornata, che ha avuto come protagonisti i soliti Bert Van Lerberghe (TopSport Vlaanderen) e Mark McNally (Wanty-Groupe), in lotta per la maglia verde degli sprint intermedi che resterà appannaggio del fiammingo, e con loro anche Berden De Vries (Roompot Oranje), Luka Pibernik (Lampre-Merida), Alexis Gougeard (Ag2r) e Chad Haga (Giant-Alpecin), all’inseguimento dei quali con un’azione alquanto velleitaria, iniziata ben oltre la metà del percorso, si è poi portato Patrick Bevin (Cannondale-Drapac), che è rimasto a “galla” tra la testa della corsa e il gruppo inseguitore per diversi chilometri, ma nel finale è stato ripreso e staccato. Il vantaggio degli uomini al comando, che hanno proceduto sempre di comune d’accordo e solo nel corso dell’ultimo passaggio sul Muizenberg sono rimasti in 5 per il cedimento di De Vries, non ha mai superato i 5′ ma la loro azione è stata favorita dal fatto che la Tinkoff da sola non ha avuto le forze per chiudere il gap, con i soli Maciej Bodnar e Nikolay Trusov rimasti a supportare Sagan negli ultimi chilometri. Inoltre, una formazione che poteva dare un contributo importante come la Etixx-QuickStep non ha avuto interesse a tirare, dal momento che Marcel Kittel è stato tra i primi a perdere contatto, al pari di Andrea Guardini (Astana) e di Caleb Ewan (Orica-BikeExchange). Altre formazioni come la Lotto-Soudal hanno preso l’iniziativa solo dopo l’ultimo scollinamento, in modo da non mettere in difficoltà André Greipel nei tratti più duri.
Sembrava comunque che il gruppo, forte ancora di un centinaio di unità, sarebbe stato in grado di recuperare i 2 minuti che ancora li separavano dai fuggitivi negli ultimi 18 km ma, a differenza di quanto era accaduto nella tappa di Ardooie, questi hanno continuato a darsi cambi regolari fino al rettilineo finale e, agevolati anche dalla serie di curve presenti nell’abitato di Lanaken che hanno impedito al plotone di sprigionare altissime velocità, sono riusciti a giocarsi il successo. Il primo a lanciarsi è stato Gougeard ma nulla ha potuto contro la progressione di Pibernik, che, dopo i due campionati nazionali del 2013 e nel 2015, è andato a cogliere il suo primo successo in carriera in una corsa WT regalando una gioia a una Lampre-Merida che aveva raccolto molto poco in questo Eneco Tour, pur avendoci provato più volte nelle tappe precedenti, soprattutto con Yukiya Arashiro e Matteo Bono. Alle spalle del non ancora 23enne sloveno, che nella prossima stagione gareggerà nella Bahrein-Merida al fianco di Vincenzo Nibali, hanno chiuso nell’ordine McNally, Van Lerberghe, Gougeard e Haga mentre Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) si è piazzato 6° aggiudicandosi la volata del gruppo, giunto a 5”. Va detto che molti sprinter, a partire da Sagan e Greipel, non si sono impegnati negli ultimi metri, una volta vista l’impossibilità di raggiungere i battistrada.
In chiave classifica generale la giornata è stata dunque molto favorevole a Dennis, che ha mantenuto intatto il suo vantaggio di 16” sul compagno Taylor Phinney, di 24” su Tony Martin (Etixx-QuickStep) e di 27” su Sagan e su Niki Terpstra (Etixx-QuickStep) alla vigilia di una frazione conclusiva in cui potrà comunque succedere di tutto, dal momento che si dovrà salire per tre volte sul mitico Muro di Grammont mentre l’arrivo sarà posto nel centro di Geraardsbergen, a circa metà della salita simbolo del Giro delle Fiandre, che verrà affrontata insieme ad altri 18 muri che hanno fatto la storia della grande classica di primavera come il Tenbosse e il Bosberg.

Marco Salonna

Termina nel palmarès del giovane corridore sloveno Luka Pibernik, due volte campione nazionale, la penultima tappa dellEneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Termina nel palmarès del giovane corridore sloveno Luka Pibernik, due volte campione nazionale, la penultima tappa dell'Eneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

CHAVES NON SI FERMA PIU’: SUO IL GIRO DELL’EMILIA

settembre 24, 2016 by Redazione  
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Il colombiano, fresco di podio alla Vuelta, si impone sul San Luca grazie ad uno scatto secco a 600 metri dall’arrivo. Battuti Bardet e Uran. Aru ci prova nel finale, ma deve accontentarsi di un piazzamento ai piedi del podio. Sfuma in vista dell’ultimo chilometro l’azione di Latour e De Marchi, in fuga dal mattino.

Il magico 2016 di Esteban Chaves continua: dopo il podio alla Vuelta, a sua volta venuto dopo il secondo posto al Giro, il colombiano ha infatti battuto tutti in cima al San Luca, nella 99a edizione del Giro dell’Emilia. È stata chiaramente l’ascesa simbolo della corsa a decidere la contesa in favore di Chaves, che ha piazzato il suo primo ed unico scatto a 600 metri dal traguardo. Nessuno ha saputo replicare alla fucilata del sempre sorridente nativo di Bogotà, che ha così impreziosito ulteriormente il bilancio della stagione della definitiva consacrazione, e ha rimpolpato l’unico bottino languente, quello delle vittorie. Malgrado gli exploit della Vuelta, Chaves non vinceva infatti dal maggio scorso, quando si era imposto nel tappone dolomitico del Giro a Corvara.
Il profilo altimetrico della gara, come da traduzione, concentrava le difficoltà nella fase finale, con la quintupla ascesa al San Luca nello spazio di una quarantina di chilometri, e il canovaccio della gara ne ha inevitabilmente risentito. La sola fase concitata, prima della scalata conclusiva, è stata infatti quella iniziale, nella quale sono occorsi quaranta chilometri circa perché emergesse la fuga buona, partita sull’asperità di Mongardino. Il drappello evaso comprendeva Nardin, Rota, Van Hecke, Keukeleire, Degand, Geniez e soprattutto De Marchi e Latour, corridori che ci si aspettava di vedere in avanscoperta soltanto più in là.
L’elevata qualità media del gruppetto di testa ha obbligato il gruppo a non concedere troppo spazio, mantenendo il divario sempre entro la soglia dei cinque minuti, e riducendolo anzi già a 3’ prima dell’imbocco del circuito finale.
Davanti, il San Luca ha iniziato a produrre una naturale selezione già dal primo giro, quando Van Hecke e Rota sono stati costretti alla resa. Una tornata più tardi, al forcing di De Marchi hanno potuto resistere i soli Latour e Nardin. Nel terzo passaggio, quindi, anche quest’ultimo ha alzato bandiera bianca, lasciando spazio ai più accreditati tra i fuggitivi. Il plotone, trainato perlopiù dagli uomini della Astana, si trovava a quel punto a 1’20’’.
La penultima scalata ha visto la Cannondale sostituire il trenino azzurro in testa, e per la prima volta, sotto l’impulso degli uomini di Formolo e Uran, il vantaggio dei battistrada è sceso sotto il minuto. A giocarsi la gara, tra testa della corsa e inseguitori, restavano una trentina di atleti, tra i quali non figuravano più nomi di spicco quali Gilbert, Mollema e Samuel Sanchez, quest’ultimo al rientro alle gare dopo la rovinosa caduta della Vuelta, costatagli un pressoché sicuro piazzamento nei 10.
Le speranze di Latour e De Marchi, già flebili, si sono definitivamente spente nel tratto discendente del circuito, che ha visto il gruppo riportarsi ad una quindicina di secondi appena, prima di imboccare il San Luca per l’ultima volta. Il francese ha rifiutato categoricamente di arrendersi e si è sbarazzato della compagnia del friulano, resistendo al recupero del gruppo fin oltre il triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Il destino dell’azione era però ormai segnato, e così la Ag2r non ha esitato a muovere la sua seconda pedina, quella del vincitore dell’anno passato Jan Bakelants, marcato da Rodolfo Torres e Igor Anton.
Più che a tentare il bis, l’affondo del belga è servito soprattutto a far esplodere definitivamente quel che restava del gruppo, complice la successiva reazione di Fabio Aru, che ha a sua volta innescato quella decisiva di Chaves. La Ag2r ha finalmente giocato anche la carta Bardet, ma neppure il francese ha potuto qualcosa contro la condizione smagliante del colombiano, al pari di un Uran che, sul finire di settembre, coglie finalmente il primo podio stagionale. I due hanno chiuso rispettivamente secondo e terzo, relegando al quarto posto un Aru che lancia comunque segnali incoraggianti in vista del Lombardia della prossima settimana, obiettivo clou della seconda parte della sua stagione. Gara per la quale Chaves ha posto oggi un’autorevole candidatura.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Esteban Chaves (Orica BikeExchange) in 5h27′28″ a 41,57 km/h
2 Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) a 2″
3 Rigoberto Uran (Cannondale Drapac) a 3″
4 Fabio Aru (Astana) a 3″
5 Jan Bakelants (Ag2R La Mondiale) a 10″
6 Rodolfo Torres (Androni – Sidermec) a 10″
7 Jonathan Hivert (Fortuneo – Vital Concept) a 11″
8 Diego Ulissi (Lampre-Merida) a 14″
9 Davide Villella (Cannondale Drapac) a 14″
10 Igor Anton (Dimension Data) a 14″

Esteban Chaves, vincitore del 99° Giro dellEmilia (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Esteban Chaves, vincitore del 99° Giro dell'Emilia (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

24-09-2016

settembre 24, 2016 by Redazione  
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ENECO TOUR

Lo sloveno Luka Pibernik (Lampre – Merida) si è imposto nella sesta tappa, Riemst – Lanaken, percorrendo 185.2 Km in 4h28′45″, alla media di 41.347 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico McNally e il belga Van Lerberghe. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo), 6° a 5″. L’australiano Rohan Dennis (BMC Racing Team) è ancora leader della classifica con 16″ sullo statunitense Phinney e 24″ sul tedesco Martin. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 7° a 29″

GIRO DELL’EMILIA

Il colombiano Johan Esteban Chaves Rubio (ORICA-BikeExchange) si è imposto nella corsa italiana, Bologna – San Luca, percorrendo 213 Km in 5h27′28″, alla media di 39.027 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Bardet e di 3″ il connazionale Urán Urán. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 4° a 3″.

TOUR OF CHINA II

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Qingyuan, percorrendo 131.2 Km in 2h44′12″, alla media di 47.942 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Rino Gasparrini (Androni Giocattoli – Sidermec) e il lettone Liepins. Benfatto è il nuovo leader della classifica con 11″ sul neozelandese Mudgway e 13″ sull’italiano Paolo Lunardon (Amore & Vita – Selle SMP)

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

Il marocchino Abderrahim Zahiri si è imposto nella prima tappa, circuito di Bouaké, percorrendo 97.2 Km in 2h03′44″, alla media di 47.134 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale El Kouraji e di 2′13″ l’ivoriano Sanogo. Zahiri è il primo leader della classifica con 3″ su El Kouraji e 2′13″ su Sanogo

IL TEAM BMC RIPORTA DENNIS IN VETTA

settembre 23, 2016 by Redazione  
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Pronostico sostanzialmente rispettato nella cronosquadre di Sittard con la compagine rossonera, iridata in carica di specialità, che vola oltre i 54 km/h di media consentendo al 26enne australiano di riprendersi la testa della classifica generale dell’Eneco Tour. Ottima prova anche dell’Etixx-QuickStep che chiude con soli 6” di ritardo, nettamente davanti alla Lotto NL-Jumbo, 3a a 23”, e alla Movistar, 4a a 25”. La Tinkoff dell’ex leader Sagan limita i danni piazzandosi 8a a 34” e lo slovacco può ancora sperare nel successo finale.

Per la seconda volta nella breve storia dell’Eneco Tour, dopo che nel 2012 si era gareggiato sempre in quel di Sittard ma lungo un percorso leggermente diverso sul quale si era imposta l’Orica-GreenEdge, è andata in scena una cronometro a squadre, con gli organizzatori che hanno probabilmente effettuato questa scelta per incentivare la partecipazione in vista dell’analoga prova che si disputerà negli ormai imminenti mondiali di Doha.
Lungo i 20,9 km del tracciato, quasi interamente pianeggianti se si eccettua un breve tratto in salita collocato a metà percorso che ha comunque fatto male a molti, la formazione maggiormente accreditata per il successo era la Bmc, potendo contare non solo su punte come Rohan Dennis, dominatore della crono di Breda, e Taylor Phinney ma anche su di un gruppo molto compatto nel suo complesso, all’interno del quale hanno dato un importante contributo anche Daniel Oss e Manuel Quinziato. Non a caso la compagine rossonera è stata una delle poche a concludere la prova compatta, con tutti gli 8 atleti transitati contemporanemante sulla linea del traguardo, facendo realizzare il miglior tempo: 23′11” ad una media superiore ai 54 km/h, che hanno consentito a Dennis di riprendersi la vetta della classifica generale secondo le previsioni della vigilia.
L’unica formazione che ha saputo tenere testa a quella rossonera è stata l’Etixx-QuickStep che, nonostante la perdita di Tom Boonen (costretto al ritiro dopo la caduta avvenuta nel finale della tappa di ieri), ha potuto comunque contare a sua volta su fior fior di passisti (Tony Martin su tutti ma anche Matteo Trentin e lo stesso Marcel Kittel, che già a Breda aveva dimostrato di trovarsi bene nelle prove contro il tempo) e ha chiuso con soli 6” di ritardo. Decisamente più distanziate hanno chiuso tutte le altre, con la Lotto NL-Jumbo e la Movistar, forti rispettivamente di specialisti come Wilco Kelderman, Jos Van Emden e Primož Roglič da un lato e Jasha Sütterlin, Nelson Oliveira e i fratelli Jon e Gorka Izagirre dall’altro ma anche di atleti meno quotati, che si sono piazzate rispettivamente 3a a 23” e 4a a 25”, seguite a breve distanza dalla IAM Cycling che, trascinata dall’ex primatista dell’ora Matthias Brändle, si è piazzata 5a a 26” realizzando l’ennesima bella prova di squadra malgrado lo scioglimento della stessa che avverrà a fine stagione. Scorrendo l’ordine d’arrivo s’incontrano quindi una sorprendente Lotto Soudal, che ha chiuso 6a a 29” potendo contare su un André Greipel in grande condizione e su un Tim Wellens evidentemente non rassegnato a cedere lo scettro dell’Eneco Tour dopo i successi del 2014 e nel 2015, dalla Giant-Alpecin, 7a a 33” con Tom Dumoulin a fare la differenza.
L’interrogativo principale della giornata riguardava comunque la Tinkoff di Peter Sagan, evidentemente destinato a perdere alla vigilia ben più dei 7” di vantaggio che aveva in classifica generale su Dennis; tutto sommato lo slovacco e i suoi compagni, tra i quali altri Oscar Gatto e Matteo Tosatto che hanno dato molto nella parte iniziale della prova per poi lasciare spazio a cronomen più dotati come Maciej Bodnar e lo stesso Sagan, hanno disputato una prova più che onorevole, chiusa all’8° posto a 34” dalla vetta e davanti a compagini sulla carta più attrezzate come il Team Sky, rimasto orfano nella tappa precedente di Vasil Kiryienka, e l’Astana che si sono piazzate rispettivamente 9a a 38” e 12a a 41”. Per quanto riguarda infine la Lampre-Merida, unica formazione azzurra in gara, come al solito non era certo questa la prova in cui era attesa ad un risultato di prestigio, ma in ogni caso i blu-fucsia hanno realizzato una prestazione dignitosa mettendosi alle spalle altre 6 compagini e chiudendo al 16° posto con un ritardo di 1′22”.
Nella nuova classifica generale Dennis conduce con un vantaggio di 16” su Phinney, 24” su Tony Martin e 27” su Niki Terpstra (Etixx-QuickStep) e soprattutto su Sagan, il che vuol dire che, sulla carta, allo slovacco per aggiudicarsi l’Eneco Tour non basterà vincere le ultime due tappe, impresa fattibilissima alla luce dei percorsi e della condizione dimostrata in questi giorni, ma dovrà anche togliersi di ruota l’australiano oppure guadagnare secondi di abbuono negli sprint intermedi. Un ruolo importantissimo in casa Bmc potrà quasi certamente averlo Greg Van Avermaet, attualmente 8° a 33” da Dennis e grande avversario di Sagan in questa stagione che ha visto una serie di duelli tra i due conclusi con risultati alterni. Questo potrà già accadere nella 6a tappa, 185,2 km da Riemst a Lanaken in cui verranno scalati 6 muri (l’ultimo è il Muizenberg ai -18 dal traguardo), ma soprattutto in quella conclusiva che proporrà il tremendo muro di Grammont, da ripetere 3 volte e mezza poichè l’arrivo della tappa sarà collocato a metà dell’ultima scalata, ai piedi del tratto più duro.

Marco Salonna

La BMC in azione lungo le strade della cronosquadre di Sittard riporta al vertice della classifica laustraliano Rohan Dennis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

La BMC in azione lungo le strade della cronosquadre di Sittard riporta al vertice della classifica l'australiano Rohan Dennis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

23-09-2016

settembre 23, 2016 by Redazione  
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ENECO TOUR

Il team statunitense BMC Racing Team si è imposto nella quinta tappa, cronometro a squadre di Sittard-Geleen, percorrendo 20.9 Km in 23′11″, alla media di 54.091 Km/h. Ha preceduto di 6″ il team belga Etixx – Quick Step e di 23″ il team olandese Team LottoNL – Jumbo. Unico team italiano in gara la Lampre – Merida, 16° a 1′21″. L’australiano Rohan Dennis (BMC Racing Team) è tornato leader della classifica con 16″ sullo statunitense Phinney e 24″ sul tedesco Martin. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 7° a 29″

TOUR OF CHINA II

giorno di riposo

LA BARDIANI LAVORA, COLBRELLI RIFINISCE

settembre 23, 2016 by Redazione  
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La Coppa Sabatini va al bresciano Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) che precede nella volata in salita, tipica della gara, Andrea Pasqualon (Team Roth) e lo spagnolo Carlos Barbero (CajaRural). Ottimo quarto posto di Andrea Vendrame, corridore dilettante della Zalf che oggi ha corso con la maglia della nazionale italiana.

È il suo periodo, sono le sue corse, quelle che gli si adattano maggiormente. Se Sonny Colbrelli è in condizione diventa automaticamente uno dei favoriti e anche oggi lo era, assieme a Visconti, Pozzato e Gavazzi.
La Coppa Sabatini è una classica tipicamente nervosa con un percorso accidentato, pieno di salitelle e con un finale, precisamente gli ultimi mille metri, tutto all’insù; una gara adatta quindi a corridori esplosivi e resistenti in salita.
La corsa inizia con i soliti tentativi di andare in fuga e ad avere la meglio sono in due – Davide Ballerini (Nazionale Italiana) e l’uruguayano Fabricio Ferrari (Caja Rural) – che guadagnano ben tredici minuti su un plotone ancora un po’ sornione, che però comincia presto ad accelerare.
Il vantaggio dei battistrada diminuisce costantemente grazie alle tirate degli uomini Bardiani, ai quali sono state comunicate le ottime sensazioni di Colbrelli, e anche di Androni e di Ag2r La Mondiale, senza dimenticare la Movistar di Visconti.
Il gruppo torna compatto a tre chilometri dalla conclusione, quando viene ripreso uno stremato Davide Ballerini, che aveva tentato in solitaria la sortita ma che nulla ha potuto contro il plotone lanciato verso la volata finale.
Lo sprint è appannaggio di Sonny Colbrelli, che precede Pasqualon, Barbero, Vendrame, Hivert, Bakelants, Pellizotti, Gavazzi, Sbaragli e Maikyn. Per il bresciano della Bardiani, pronto a cambiare casacca a fine stagione, in partenza verso il Bahrein, si tratta della sesta vittoria stagionale.
Il calendario delle classiche italiane continua sabato con una delle corse più antiche, il Giro dell’Emilia.

Paolo Terzi

Colbrelli doma la volata tutta in salita della Coppa Sabatini (foto Bettini)

Colbrelli doma la volata tutta in salita della Coppa Sabatini (foto Bettini)

SAGAN, WHAT ELSE? TAPPA E MAGLIA ALL’IRIDATO

settembre 22, 2016 by Redazione  
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Ennesima prova di forza del fuoriclasse slovacco, al quarto successo nelle ultime due settimane malgrado una concorrenza sempre di altissimo livello, che si aggiudica allo sprint anche la tappa di St-Pieters-Leeuw davanti ad André Greipel, rinvenuto forte negli ultimi metri ma non a sufficienza per superarlo, e ad Alexander Kristoff, balzando in vetta alla classifica generale con 7” su Rohan Dennis, che però potrebbe riprendersi il primato al termine della cronosquadre di Sittard. Ancora una volta il migliore dei nostri è Giacomo Nizzolo, che non va oltre il 9° posto, mentre una caduta nel finale costringe al ritiro Tom Boonen.

Anche la quarta tappa dell’Eneco Tour, 201 km da Aalter a St-Pieters-Leeuw, si è conclusa allo sprint come era prevedibile alla vigilia, ma rispetto alle precedenti frazioni in linea di Bolsward e Ardooie si è assistito a una corsa decisamente più combattuta, complice un percorso leggermente più impegnativo che prevedeva diversi tratti in pavè e alcuni muri, comunque non paragonabili ai più duri che si affrontano al Giro delle Fiandre, tra i quali spiccavano quelli di Alsemberg e di Bruine Put, inseriti nel circuito finale di 32 km da ripetere tre volte. La prima fuga di giornata, che ha visto protagonisti Mark McNally (Wanty-Groupe), ancora in avanscoperta dopo essere stato ripreso solo sul rettilineo finale in quel di Ardooie, Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen) e il duo della Roompot-Oranje composto da Brian Van Goethem e Sjoerd Van Ginneken, è stata infatti annullata dal gruppo in coincidenza con il primo passaggio sotto la linea del traguardo, quando ancora alla conclusione mancavano 64 km. Da quel momento si sono susseguiti gli scatti: un primo tentativo di una ventina di corridori – tra i quali il leader della generale Rohan Dennis (Bmc), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) e il bresciano Matteo Bono (Lampre-Merida) – è stato tempestivamente rintuzzato dagli uomini della Tinkoff di Peter Sagan, mentre decisamente più spazio ha avuto l’azione della coppia dell’Astana Grivko – Gruzdev, che ha guadagnato una trentina di secondi e a lungo ha resistito non solo al ritorno del gruppo – nel quale diversi corridori e squadre si sono alternati all’inseguimento, anche se il grosso del lavoro è stato compiuto dal trentino Daniel Oss (Bmc) – ma anche a quello di due tra i più forti cronomen in circolazione, al di là della giornata no avuta da entrambi nella prova contro il tempo di Breda, Tom Dumoulin (Giant-Alpecin) e Tony Martin (Etixx-QuickStep), che si sono portati a ridosso dei due ex sovietici al comando ma poi hanno dovuto desistere e sono stati riassorbiti da un plotone dal quale, strada facendo, hanno perso contatto alcuni tra i velocisti meno avvezzi alle salite come Caleb Ewan (Orica-Bike Exchange) e Andrea Guardini (Astana), oltre a un’ulteriore cinquantina di atleti.
Sull’ultimo passaggio sul muro di Bruine Put, con Grivko e Gruzdev ormai prossimi a essere ripresi, è stato Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) a provare a dare nuova linfa all’azione, riportandosi sui due uomini dell’Astana per poi tirare dritto ai -3 dal traguardo. Anche per il passista veloce belga non c’è stato nulla da fare e sono iniziate le grandi manovre in vista della volata, cui non ha preso parte Michael Matthews (Orica-Bike Exchange), che ha innescato una caduta di massa nella quale è stato coinvolto anche Tom Boonen (Etixx-QuickStep), poi costretto al ritiro. Davanti si sono portati Roy Curvers (Giant-Alpecin) e William Bonnet (Fdj), a sostegno dei rispettivi capitani John Degenkolb e Arnaud Démare che, però, hanno atteso qualche attimo di troppo prima di partire e ne hanno così approfittato Alexander Kristoff (Katusha), che è stato il primo a lanciarsi, e soprattutto il solito Sagan che, dopo aver impressionato ancora una volta per la facilità con cui ha risalito il gruppo senza l’apporto di alcun compagno di squadra e nonostante qualche spallata di troppo con Démare, ha saltato con facilità il norvegese ed è andato a cogliere il secondo successo consecutivo, il dodicesimo stagionale, malgrado il disperato tentativo di rimonta di André Greipel (Lotto-Soudal), la cui formazione ha, come spesso accaduto in questa stagione, sbagliato i tempi lasciandolo da solo quando ancora mancavano diverse centinaia di metri al traguardo. Sul gradino più basso del podio si è piazzato Kristoff davanti a Démare, a Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) e a Degenkolb mentre Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), un altro che in questo Eneco Tour non può contare su una squadra in grado di supportarlo al meglio negli ultimi metri, è stato nuovamente il migliore degli azzurri ma non è andato oltre il 9° posto.
Con i 10” di abbuono conquistati Sagan è balzato al comando della classifica generale mettendo importante fieno in cascina e, infatti, ora guida con 7” su Dennis, 12” su Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), 20” su Grivko, risalito a sua volta dopo aver fatto incetta di abbuoni nei tre sprint intermedi presenti in rapida successione nel cosiddetto ”Chilometro d’Oro”, e 21” su Jasha Sütterlin (Movistar) e Martin Elmiger (Iam Cycling). Difficilmente il fuoriclasse slovacco potrà confermarsi in maglia biancorossa al termine della quinta tappa, una cronosquadre di 20,9 km con partenza e arrivo a Sittard, ma se la Tinkoff riuscirà a limitare i danni rispetto a Bmc, Lotto NL Jumbo e Movistar, che sembrano essere le compagini maggiormente attrezzate, ha tutte le carte in regola per riprendersi il primato nelle due frazioni conclusive, adattissime alle sue caratteristiche.

Marco Salonna

Il colpo di reni di Sagan al termine della 4a frazione dellEneco Tour (foto Bettini)

Il colpo di reni di Sagan al termine della 4a frazione dell'Eneco Tour (foto Bettini)

22-09-2016

settembre 22, 2016 by Redazione  
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ENECO TOUR

Lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff) si è imposto anche nella quarta tappa, Aalter – St-Pieters-Leeuw, percorrendo 201.4 Km in 4h42′12″, alla media di 42.821 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Greipel e il norvegese Kristoff. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo), 9°. Sagan è il nuovo leader della classifica con 7″ sull’australiano Dennis e 12″ sull’olandese Van Emden. Miglior italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo), 24° a 31″

GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI – COPPA SABATINI / GP CITTA’ DI PECCIOLI

L’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF) si è imposto nella corsa toscana, circuito di Peccioli, percorrendo 195.9 Km in 4h51′45″, alla media di 40.288 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Pasqualon (Team Roth) e lo spagnolo Barbero Cuesta.

TOUR OF CHINA II

Il neozelandese Luke Mudgway (Avanti IsoWhey Sport) si è imposto nella terza tappa, circuito di Liling, percorrendo 116 Km in 2h35′05″, alla media di 44.879 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Riccardo Stacchiotti (Nippo – Vini Fantini) e l’ucraino Polivoda. Stacchiotti è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Mudgway e 4″ sul cinese Wang.

L’ORA DEI VELOCISTI, SCOCCA BENNETT

settembre 22, 2016 by Redazione  
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Nella seconda ed ultima tappa del Giro della Toscana è l’irlandese Sam Bennett (BoraArgon) a conquistare la vittoria allo sprint precedendo un calibro da 90 come il britannico Mark Cavendish (Dimension Data) e l’azzurro Daniele Bennati (Nazionale Italiana).Quest’ultimo, grazie al piazzamento all’arrivo, si aggiudica la classifica generale beffando così Giovanni Visconti.

Prova di forza sul traguardo di Pontedera di Sam Bennett, che si prende la sua seconda vittoria stagionale battendo in una volata a ranghi compatti un Mark Cavendish ancora in rodaggio per il mondiale di Doha e l’azzurro Daniele Bennati.
È stata una tappa con un finale adatto ai velocisti, con partenza da Montecatini ed arrivo in quel di Pontedera per un totale di 185 chilometri, ma con alcune possibilità per i finisseur, grazie allo strappo di Treggiaia posto a circa sei chilometri dall’arrivo.
Nella prima parte di gara se ne va un gruppetto composto da otto corridori – Davide Ballerini (Nazionale Italiana), Zhandos Bizhigitov (Astana), Merhawi Kudus (Dimension Data), Mirco Maestri (Bardiani-CSF), Miguel Benito (Caja Rural – RGA), Andrei Solomennikov (Gazprom-Rusvelo), Manuel Belletti (Wilier-Southeast) e Nico Brüngger (Team Roth) – che riescono a guadagnare un vantaggio massimo intorno ai sei minuti. Proprio da quel momento il gruppo inizia il suo inseguimento, con il grande lavoro di Movistar, CCC Sprandi, Bardiani e Bora, ed il distacco diminuisce drasticamente. Appena il gap scende sotto al minuto dal gruppo dei battistrada scatta Kudus, il quale prova ad imbastire un vantaggio solitario. Le gambe del portacolori della Dimension Data girano nella maniera giusta e questo gli permette di sopravvivere al ritorno del gruppo fino a dieci chilometri dal traguardo, momento nel quale il plotone torna compatto.
Sull’ultima asperità di giornata, quella di Treggiaia, si assiste allo scatto di Serge Pauwels (Dimension Data), ma nessuno si accoda al belga e così il gruppo ha ancora vita facile nel riprendere il fuggitivo.
Si arriva alla volata conclusiva con l’irlandese Sam Bennett che vince precedendo Cavendish, Bennati, Colbrelli, Pozzato, Pasqualon, Visconti, De Negri, Selvaggi e Périchon.
In classifica generale grazie al gioco dei migliori piazzamenti trionfa Bennati, che ha lo stesso tempo di Colbrelli e Visconti.
Dopo l’ultima tappa il Giro della Toscana dedicato ad Alfredo Martini prevede un ultimo appuntamento, indipendente dalle prime due giornate di gara, la tradizionale Coppa Sabatini, in scena oggi a Peccioli (Pisa).

Paolo Terzi

Lirlandese Bennet trionfa nella tappa conclusiva della due giorni intitolata ad Alfredo Martini (foto Bettini)

L'irlandese Bennet trionfa nella tappa conclusiva della due giorni intitolata ad Alfredo Martini (foto Bettini)

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