CHAVES NON SI FERMA PIU’: SUO IL GIRO DELL’EMILIA
Il colombiano, fresco di podio alla Vuelta, si impone sul San Luca grazie ad uno scatto secco a 600 metri dall’arrivo. Battuti Bardet e Uran. Aru ci prova nel finale, ma deve accontentarsi di un piazzamento ai piedi del podio. Sfuma in vista dell’ultimo chilometro l’azione di Latour e De Marchi, in fuga dal mattino.
Il magico 2016 di Esteban Chaves continua: dopo il podio alla Vuelta, a sua volta venuto dopo il secondo posto al Giro, il colombiano ha infatti battuto tutti in cima al San Luca, nella 99a edizione del Giro dell’Emilia. È stata chiaramente l’ascesa simbolo della corsa a decidere la contesa in favore di Chaves, che ha piazzato il suo primo ed unico scatto a 600 metri dal traguardo. Nessuno ha saputo replicare alla fucilata del sempre sorridente nativo di Bogotà , che ha così impreziosito ulteriormente il bilancio della stagione della definitiva consacrazione, e ha rimpolpato l’unico bottino languente, quello delle vittorie. Malgrado gli exploit della Vuelta, Chaves non vinceva infatti dal maggio scorso, quando si era imposto nel tappone dolomitico del Giro a Corvara.
Il profilo altimetrico della gara, come da traduzione, concentrava le difficoltà nella fase finale, con la quintupla ascesa al San Luca nello spazio di una quarantina di chilometri, e il canovaccio della gara ne ha inevitabilmente risentito. La sola fase concitata, prima della scalata conclusiva, è stata infatti quella iniziale, nella quale sono occorsi quaranta chilometri circa perché emergesse la fuga buona, partita sull’asperità di Mongardino. Il drappello evaso comprendeva Nardin, Rota, Van Hecke, Keukeleire, Degand, Geniez e soprattutto De Marchi e Latour, corridori che ci si aspettava di vedere in avanscoperta soltanto più in là .
L’elevata qualità media del gruppetto di testa ha obbligato il gruppo a non concedere troppo spazio, mantenendo il divario sempre entro la soglia dei cinque minuti, e riducendolo anzi già a 3’ prima dell’imbocco del circuito finale.
Davanti, il San Luca ha iniziato a produrre una naturale selezione già dal primo giro, quando Van Hecke e Rota sono stati costretti alla resa. Una tornata più tardi, al forcing di De Marchi hanno potuto resistere i soli Latour e Nardin. Nel terzo passaggio, quindi, anche quest’ultimo ha alzato bandiera bianca, lasciando spazio ai più accreditati tra i fuggitivi. Il plotone, trainato perlopiù dagli uomini della Astana, si trovava a quel punto a 1’20’’.
La penultima scalata ha visto la Cannondale sostituire il trenino azzurro in testa, e per la prima volta, sotto l’impulso degli uomini di Formolo e Uran, il vantaggio dei battistrada è sceso sotto il minuto. A giocarsi la gara, tra testa della corsa e inseguitori, restavano una trentina di atleti, tra i quali non figuravano più nomi di spicco quali Gilbert, Mollema e Samuel Sanchez, quest’ultimo al rientro alle gare dopo la rovinosa caduta della Vuelta, costatagli un pressoché sicuro piazzamento nei 10.
Le speranze di Latour e De Marchi, già flebili, si sono definitivamente spente nel tratto discendente del circuito, che ha visto il gruppo riportarsi ad una quindicina di secondi appena, prima di imboccare il San Luca per l’ultima volta. Il francese ha rifiutato categoricamente di arrendersi e si è sbarazzato della compagnia del friulano, resistendo al recupero del gruppo fin oltre il triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Il destino dell’azione era però ormai segnato, e così la Ag2r non ha esitato a muovere la sua seconda pedina, quella del vincitore dell’anno passato Jan Bakelants, marcato da Rodolfo Torres e Igor Anton.
Più che a tentare il bis, l’affondo del belga è servito soprattutto a far esplodere definitivamente quel che restava del gruppo, complice la successiva reazione di Fabio Aru, che ha a sua volta innescato quella decisiva di Chaves. La Ag2r ha finalmente giocato anche la carta Bardet, ma neppure il francese ha potuto qualcosa contro la condizione smagliante del colombiano, al pari di un Uran che, sul finire di settembre, coglie finalmente il primo podio stagionale. I due hanno chiuso rispettivamente secondo e terzo, relegando al quarto posto un Aru che lancia comunque segnali incoraggianti in vista del Lombardia della prossima settimana, obiettivo clou della seconda parte della sua stagione. Gara per la quale Chaves ha posto oggi un’autorevole candidatura.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Esteban Chaves (Orica BikeExchange) in 5h27′28″ a 41,57 km/h
2 Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) a 2″
3 Rigoberto Uran (Cannondale Drapac) a 3″
4 Fabio Aru (Astana) a 3″
5 Jan Bakelants (Ag2R La Mondiale) a 10″
6 Rodolfo Torres (Androni – Sidermec) a 10″
7 Jonathan Hivert (Fortuneo – Vital Concept) a 11″
8 Diego Ulissi (Lampre-Merida) a 14″
9 Davide Villella (Cannondale Drapac) a 14″
10 Igor Anton (Dimension Data) a 14″

Esteban Chaves, vincitore del 99° Giro dell'Emilia (foto Tim de Waele/TDWSport.com)