30-09-2016

settembre 30, 2016 by Redazione  
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OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Il norvegese Kristoffer Halvorsen (Team Joker – Byggtorget) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito di Zutphen, percorrendo 136.4 Km in 3h07′14″, alla media di 43.710 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Jakobsen e Van Schip. Il russo Pavel Sivakov (BMC Development Team) è ancora leader della classifica con 2″ sull’olandese Bol e 10″ sull’olandese De Vries

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

L’ivoriano Abou Sanogo si è imposto nella settima ed ultima tappa, Daloa – Bouaflé, percorrendo 96.9 Km in 2h13′57″, alla media di 43.404 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Chokri e il burkinese Bamogo. Il marocchino Mohcine El Kouraji si impone in classifica con 1′03″ su Chokri e 1′33″ sull’ivoriano Cisse

IL TRICOLORE SVENTOLA SUL PIEMONTE: VOLATA DI NIZZOLO SU GAVIRIA E BENNATI

settembre 30, 2016 by Redazione  
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Prova generale di mondiale in casa azzurra sulle strade del Giro del Piemonte, giunto quest’anno alla 100a edizione. A soffiare sulle candeline del prestigioso “compleanno” è stato Giacomo Nizzolo, uno degli uomini di punta della nazionale selezionata da Davide Cassani per l’imminente mondiale di Doha, che ha preceduto sul traguardo in leggera salita di Agliè il colombiano Gaviria ed un altro italiano, Daniele Bennati.

Talvolta la storia è in grado di fornire delle coincidenze particolari ed emozionanti, ed è questo il caso dell’edizione del centenario del Gran Piemonte con la maglia tricolore di Giacomo Nizzolo (Nazionale Italiana) a tagliare il traguardo davanti a tutti, anticipando sul complicato traguardo di Agilè, 500m al 4%, il colombiano Gaviria (Etixx), Bennati (Tinkoff), Lobato (Movistar), Colbrelli (Bardiani) e Gilbert (BMC). Un ordine d’arrivo davvero sontuoso per l’edizione storica della grande classica italiana, un tempo conosciuta come Giro del Piemonte, e un ottimo auspicio per la gara mondiale del 16 ottobre, nella quale sia Bennati, sia Nizzolo saranno chiamati a difendere i colori italiani in Qatar.
Gilbert e Colbrelli, assieme a Pozzato (Wilier), Bakelants (Ag2r), vincitore della scorsa edizione, Felline (Nazionale Italiana) e Rossetto (Cofidis) avevano per lunga parte della giornata animato la corsa, arrivando ad avere un vantaggio di 4’30” prima di essere pian piano raggiunti e ripresi, con il solo portacolori della Cofidis a resistere generosamente al gruppo lanciato fino ad un chilometro dal traguardo, inesorabilmente assorbito dal plotone già pronto per la volata dopo poco la “flamme rouge”.
Il resto è storia con Nizzolo che vestito di tricolore alza le braccia al cielo davanti al Castello Ducale e sotto gli occhi degl CT Cassani che lo ha voluto quest’oggi nella selezione azzurra per il Qatar, nella quale dovrà spartirsi i compiti di capitano con Viviani. Dietro di lui uno strepitoso Gaviria, che conferma il suo stato di grazia, e un altro importante tassello della nazionale italiana, quel Daniele Bennati, che sarà l’uomo di esperienza ai prossimi campionati iridati.
Sperando che sia stato solo un antipasto di quello che avverrà in Qatar tra due settimane

Andrea Mastrangelo

Nizzolo anticipa Gaviria sul lastricato di Piazza Castello ad Agliè (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Nizzolo anticipa Gaviria sul lastricato di Piazza Castello ad Agliè (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

29-09-2016

settembre 29, 2016 by Redazione  
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GRAN PIEMONTE

L’italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo) si è imposto nella corsa italiana, Diano d’Alba – Agliè, percorrendo 207 Km in 4h25′21″, alla media di 46.806 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Gaviria Rendón e l’italiano Daniele Bennati (Tinkoff)

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Terza tappa suddivise in due semitappe.
Il mattino, l’australiano Miles Scotson (Wanty – Groupe Gobert) si è imposto nella prima semitappa, cronometro ’s-Heerenberg – Emmerich, percorrendo 15.3 Km in 20′03″, alla media di 45.786 Km/h. Ha preceduto di 27″ lo statunitense Curran e di 28″ il danese Pedersen. Il russo Pavel Sivakov (BMC Development Team) è ancora leader della classifica con 8″ sugli olandesi Bol e De Vries
Il pomeriggio, il norvegese Kristoffer Halvorsen (Team Joker – Byggtorget) si è imposto nella seconda semitappa, Ulft – Gendringen, percorrendo 120.1 Km in 2h19′58″, alla media di 51.483 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Latham e il francese Lecrocq. Sivakov è ancora leader della classifica con 5″ su Bol e 8″ su De Vries

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

Il marocchino Abderrahim Zahiri si è imposto nella sesta tappa, Yakro – Daloa, percorrendo 138.7 Km in 2h35′59″, alla media di 53.352 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Chokri e di 3″ il connazionale Haddi. Il connazionale Mohcine El Kouraji è ancora leader della classifica con 1′03″ su Chokri e 1′33″ sull’ivoriano Cisse

UN COLOMBIANO A SUPERGA: LA MILANO-TORINO 2016 È DI MIGUEL ÁNGEL LÓPEZ

settembre 28, 2016 by Redazione  
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Il giovane talento dell’Astana, grazie ad una imperiosa azione all’inizio della seconda e ultima ascesa verso Superga, vince la 97° edizione della Milano – Torino scrollandosi di dosso nelle ultime centinaia di metri il canadese Michael Woods (Team Cannondale Drapac), che era stato l’artefice dell’azione decisiva. Terzo il compagno di squadra Rigoberto Urán Urán, che insieme al gruppo dei migliori aveva dato troppo spazio all’azione di López e Woods. Diego Ulissi (Team Lampre Merida), primo degli italiani, giunge quinto e anticipa Fabio Aru (Team Astana), tra i favoriti della vigilia.

La Milano – Torino può vantarsi a ragion veduta per essere la corsa ciclistica più antica del mondo, essendosi svolta per la prima volta nel 1876. L’edizione 2016 vedeva ai nastri di partenza 18 squadre, di cui 11 World Tour. Ottima la lista partenti, con alcuni nomi tra i più in voga del ciclismo mondiale, anche in considerazione dei prossimi appuntamenti, che proporranno il Giro di Lombardia di sabato e i Campionati del Mondo di Doha ad inizio Ottobre, a conclusione di una stagione molto fitta. I 186 km del percorso odierno riservavano le emozioni più forti nel finale, con la doppia scalata verso il Santuario di Superga a decidere il vincitore della corsa disegnata tra Lombardia e Piemonte. Dopo la partenza da San Giuliano Milanese si alternavano i vari tentativi di fuga; quello più interessante vedeva impegnati, dopo una ventina di chilometri dalla partenza, Eduard Grosu (NIPPO – Fantini), Alessandro De Marchi (Team BMC) e Peter Kennaugh (Team Sky). Il gruppo dava via libera al terzetto, che raggiungeva un vantaggio massimo superiore agli 11 minuti a circa 100 km dalla conclusione. Il gruppo iniziava ad aumentare l’andatura su iniziativa del Team Astana e del Team Movistar. Seguiva una fase interlocutoria tra i meno 100 e i meno 50 km all’arrivo, dove le note di cronaca più interessanti erano il vantaggio della fuga che diminuiva progressivamente ed una caduta che coinvolgeva, a circa 55 km dalla conclusione, Michele Scarponi (Team Astana), Rubén Fernández e Adriano Malori (Team Movistar). Tutti e tre i ciclisti erano costretti ad abbandonare la corsa ed il più malconcio di tutti pareva essere Malori, vittima di una frattura alla clavicola. Stagione da dimenticare per il parmense, che dopo l’altro grave infortunio patito a gennaio al Tour de San Luis e il rientro nelle corse canadesi di inizio settembre, vede concluso questo disgraziato 2016, agonisticamente parlando, con un altro infortunio. Nel frattempo il terzetto di testa iniziava la prima scalata verso Superga con meno di un minuto sul gruppo, che continuava a mantenere un’andatura molto elevata e risucchiava i fuggitivi lungo la salita. Era Edoardo Zardini (Bardiani CSF) uno dei primi a tentare l’attacco, riprendendo e superando Kennaugh, ultimo fuggitivo rimasto davanti, ma l’Astana ricuciva subito sull’atleta veneto. Il gruppo scollinava il primo GPM composto da non più di una ventina di unità. Prima della seconda e decisiva scalata verso Superga tentava la sortita un gruppetto formato da una decina di atleti, tra i quali si segnalavano Michael Woods (Team Cannoncale Drapac) e Miguel Ángel López (Team Astana). Proprio questa coppia caratterizzava il finale, con il canadese che scattava a circa meno 4 km dalla conclusione. Dopo un attimo di titubanza, il colombiano partiva a circa 3 km e mezzo dall’arrivo e raggiungeva Woods un chilometro più avanti. Dietro il gruppo dei migliori, molto sfilacciato, provava a chiudere disperatamente sul duo davanti, che però poteva vantare un vantaggio di circa 30 secondi a circa un chilometro dall’arrivo. Ai meno 400 metri López era protagonista di una potente accelerazione che lasciava di sasso Woods, incapace di reagire. Il piccolo colombiano vinceva così a braccia alzate sul traguardo di Superga, mentre Woods era secondo a 9 secondi. Rigoberto Urán, compagno di squadra di Woods e autore di un finale in crescendo, chiudeva in terza posizione a 14 secondi dal colombiano. Quarto giungeva “Dani” Moreno (Team Movistar) a 19 secondi e chiudeva la top five, a 23 secondi di ritardo e primo degli italiani, Diego Ulissi (Team Lampre Merida), che anticipava Fabio Aru (Team Astana). López conferma di essere un talento del ciclismo, in considerazione dei suoi 22 anni, e dopo la vittoria del Giro di Svizzera ottiene un’altra affermazione di prestigio in questa stagione. Segnali comunque interessanti per il Giro di Lombardia, in programma sabato, a cui prenderanno parte molti ciclisti che hanno partecipato alla Milano-Torino. Nel frattempo, domani è in programma il Gran Piemonte, altra corsa dall’indiscusso fascino e più adatta alle ruote veloci: sarà quindi un ottimo test per affinare la preparazione in vista del Mondiale di Doha, sulla carta favorevole ai velocisti.

Giuseppe Scarfone

Il colombiano López alla caccia del canadese  Woods sulla salita di Superga (foto Bettini)

Il colombiano López alla caccia del canadese Woods sulla salita di Superga (foto Bettini)

28-09-2016

settembre 28, 2016 by Redazione  
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MILANO – TORINO

Il colombiano Miguel Ángel López (Astana Pro Team) si è imposto nella corsa italiana, Sesto Ulteriano (San Giuliano Milanese) – Superga, percorrendo 186 Km in 4h13′36″, alla media di 44.006 Km/h. Ha preceduto di 9″ il canadese Woods e di 14″ il connazionale Urán Urán. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 5° a 21″.

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Jan-Willem Van Schip (Cyclingteam Join’s – De Rijke) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Assen, percorrendo 141.3 Km in 3h08′00″, alla media di 45.096 Km/h. Ha preceduto di 2″ il russo Pavel Sivakov (BMC Development Team) e di 20″ il connazionale De Kleijn. Sivakov è il nuovo leader della classifica con 16″ sugli olandesi Bol e De Vries

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

L’ivoriano Isiaka Cisse si è imposto nella quinta tappa, cronometro Dimbokro – Toumodi, percorrendo 16.3 Km in 23′12″, alla media di 42.155 Km/h. Ha preceduto di 29″ il marocchino Haddi e di 48″ il marocchino Chokri. Il marocchino Mohcine El Kouraji è ancora leader della classifica con 1′06″ su Chokri e 1′33″ su Cisse

27-09-2016

settembre 27, 2016 by Redazione  
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TRE VALLI VARESINE

L’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF) si è imposto nella corsa italiana, Saronno – Varese, percorrendo 192.9 Km in 4h48′18″, alla media di 40.146 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Diego Ulissi (Lampre – Merida) e Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli – Sidermec).

OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Il team nazionale statunitense si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Hardenberg, percorrendo 18.9 Km in 20′38″, alla media di 54.960 Km/h. Ha preceduto di 10″ il team nazionale australiano e di 14″ il team olandese Rabobank Development Team. Lo statunitense Colin Joyce (Axeon Hagens Berman) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Curran e Williams.

TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

Il marocchino El Mehdi Chokri si è imposto nella quarta tappa, circuito di Dimbokro, percorrendo 76 Km in 1h59′33″, alla media di 38.143 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Mohcine El Kouraji e di 25″ il connazionale Mraouni. El Kouraji è il nuovo leader della classifica con 1′38″ su Chokri e 2′32″ su Mraouni

RUOTA D’ORO – GP FESTA DEL PERDONO

L’italiano Vincenzo Albanese (Hopplà Petroli Firenze) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Terranuova Bracciolini, percorrendo 167 Km in 3h43′28″, alla media di 44.839 Km/h. Ha preceduto di 16″ gli italiani Andrea Vendrame (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Michele Corradini (Mastromarco Sensi Nibali)

TRE VALLI: ALTRO SQUILLO DI COLBRELLI

settembre 27, 2016 by Redazione  
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Il bresciano brucia in volata Diego Ulissi e Francesco Gavazzi, cogliendo il terzo successo in 12 giorni, dopo Coppa Agostoni e Coppa Sabatini. Raggiunto all’ultimo chilometro Uran, il più brillante in salita. Non molto incisivo l’attacco all’ultimo giro di Aru, assistito oggi anche dal rientrante Nibali.

È senza dubbio Sonny Colbrelli l’azzurro più in forma nella fase calante della stagione. Già vincitore di Coppa Agostoni e Coppa Sabatini nelle ultime due settimane, nonché pedina fondamentale per la Bardiani-CSF nel successo di Ruffoni al GP Beghelli, il bresciano ha confermato il suo stato di grazia alla Tre Valli Varesine. Il tris nelle classiche italiane di settembre è arrivato allo sprint, ma non prima che Colbrelli impreziosisse l’affermazione finale rendendosi protagonista all’ultimo giro.
Prima di allora, ad eccezione della fuga della prima ora imbastita da Grosu, Dempster e Boev, facilmente neutralizzata dal gruppo a dispetto di un vantaggio massimo di quasi 10’, l’azione si era concentrata perlopiù tra i 55 e i 30 km all’arrivo, quando diversi gruppetti di buon livello medio avevano provato la sortita.
Il primo osservato speciale ad evadere dal gruppo è stato Moreno Moser, a 3 km circa dalla conclusione del quinto dei nove giri sul circuito finale di Varese, di 12.8 km. L’azione del trentino ha dato il la ad una girandola di scatti e controscatti dalla quale, dopo che anche il rientrante Nibali e Diego Rosa avevano messo la testa fuori, è emerso un drappello composto da De Marchi, Fuglsang, Roy, Velasco, Slagter e Niemec, raggiunti in un secondo tempo da Santaromita, Cort Nielsen, Gogl e Dayer Quintana.
Dalle ceneri di tale iniziativa, quasi azzerata già a 35 km dal termine, è nata un’ulteriore offensiva che, oltre ad alcuni superstiti della precedente, ha visto l’inserimento – tra gli altri – di Cunego, Puccio, Elissonde e Barguil. Già a poco più di due giri dalla conclusione, però, il plotone era di nuovo compatto, e soltanto due scatti velleitari di Combaud e Di Gregorio hanno animato la penultima tornata, contrassegnata dal forcing della BMC di Gilbert.
A 11 km dal termine, all’ultimo passaggio sull’ascesa di Via Montello, i favoriti hanno finalmente rotto gli indugi: il primo a muoversi è stato Fabio Aru, che ha sgranato il gruppo, ma senza riuscire a romperlo; più incisivo il secondo affondo, operato da Davide Villella. Le distanze non si sono però dilatate a sufficienza da scongiurare un generale ricompattamento nella successiva discesa, malgrado gli sforzi per alimentare l’azione di un Aru marcato stretto proprio da Colbrelli.
La Lampre, che poteva contare ancora su Mori e Petilli per lanciare Ulissi, si è incaricata di pilotare il gruppo fino all’imbocco della salita di Via Vigevano, dove il toscano ha immediatamente attaccato. Keukelaire è stato il più pronto ad incollarsi alla sua ruota, presto imitato da Brambilla e Sbaragli. Nessuno ha però fornito collaborazione ad Ulissi, condannando così il quartetto a subire il rientro dei resti del gruppo a 2 km circa dalla conclusione.
Brambilla, per l’occasione capitano della Nazionale Italiana, ha riprovato in prima persona, ma è stato il successivo contrattacco di Uran a lasciare il segno. Il colombiano ha fatto il vuoto, e soltanto il grande lavoro di Franco Pellizotti, in barba alle trentotto primavere sulle spalle, ha tenuto il gruppo ad una distanza recuperabile. Per riacciuffare Uran è servito però un ulteriore scatto di Ulissi, riportatosi sul battistrada a 900 metri dal traguardo, trascinandosi dietro Gavazzi e Colbrelli. E forse proprio la presenza di due uomini così veloci ha prodotto lo stallo che ha consentito agli inseguitori di rientrare a 400 metri dall’arrivo, rimandando i verdetti allo sprint.
La volata si è sviluppata su due corsie parallele: Ulissi è partito lungo sulla sinistra, con Colbrelli a ruota; Pellizotti ha lanciato la progressione di Gavazzi al centro. Il treno buono si è rivelato essere il primo, obbligando Gavazzi a lasciare la ruota del compagno a favore di quella di Colbrelli quando era ormai troppo tardi per andare oltre la terza piazza. Il bresciano ha così potuto saltare con apparente facilità Ulissi e firmare il settimo successo stagionale, forse il più prestigioso sin qui in carriera.
Il primo dei non italiani è stato Slagter, quarto in una top 10 di altissimo livello, completata da Visconti, Gilbert, Keukelaire, Brambilla, Aru e Sbaragli. Solo pochi anni fa, sarebbe stato difficile immaginare un ordine d’arrivo simile, a riprova di quanto sia stato azzeccato lo spostamento in calendario da agosto a settembre, tra Vuelta e Mondiale.
Poco è mancato che, anziché a Colbrelli, il titolo di giornata spettasse alla vittima dell’ennesimo incidente di gara tra una bicicletta ed un mezzo motorizzato. Non è stata questa volta colpa di un motociclista sconsiderato, ma di un uomo entrato in auto sul tracciato, in senso contrario alla marcia dei corridori. La vettura si è scontrata frontalmente con una moto della polizia, e per l’agente coinvolto si sospetta la frattura del bacino. Un bilancio grave ma che rischiava di essere ben peggiore, considerando ciò che sarebbe avvenuto se lo scontro fosse avvenuto con il gruppo.

Matteo Novarini

CLASSIFICA FINALE
1 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 4:48:18
2 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
3 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
4 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac
5 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
6 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
7 Jens Keukeleire (Bel) Orica-BikeExchange
8 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
9 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
10 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data

26-09-2016

settembre 26, 2016 by Redazione  
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TOUR DE CÔTE D’IVOIRE-TOUR DE LA RÉCONCILIATION

Il ruandese Gasore Hategeka si è imposto nella terza tappa, Bouaké – Daoukro, percorrendo 160 Km in 4h16′51″, alla media di 37.376 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Mraouni e l’ivoriano Cisse. Il marocchino Abderrahim Zahiri è ancora leader della classifica con 35″ sul connazionale El Kouraji e 2′13″ sul connazionale Chokri

RUFFONI FA SUO IL BEGHELLI AL FOTOFINISH

settembre 26, 2016 by Redazione  
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Il Gran Premio Bruno Beghelli va al bresciano della Bardiani CSF Nicola Ruffoni, che sul rettilineo finale precede di un soffio Filippo Pozzato (Wilier Triestina) ed il belga della Orica Greenedge Jens Keukeleire

Terza vittoria stagionale, e prima in territorio italiano, per Nicola Ruffoni, di professione velocista, che nella sua ancora breve carriera si era distinto per la costanza nei piazzamenti e che solo da luglio in poi sta “imparando a vincere”, visto che i suoi trionfi iniziano proprio in quel momento, al Giro d’Austria. È proprio l’abitudine a vincere che fa la differenza tra uno sprinter di medio livello e uno di alto livello.
Il Gran Premio Beghelli è una gara meno dura del Giro dell’Emilia corso ieri, ma non è comunque da sottovalutare visti i dieci giri sul circuito che prevede la salita di Zappolino, due chilometri al 7%, e il classico arrivo in quel di Monteveglio. Una prova adatta quindi a tanti tipi di soluzione, dai colpi del finisseur alla volata generale.
Subito dopo il via se ne vanno in sette – Christian Eiking (FDJ), Yuma Koishi (Nippo-Fantini), Diego Rubio (Caja Rural – RGA), Alberto Nardin (Androni-Sidermec), Artur Ershov (Gazprom – RusVelo), Thierry Hupond (Delko Marseille) e Andrea Ruscetta (GM Europa Ovini) – e riescono a guadagnare un vantaggio massimo di quattro minuti sul gruppo.
L’andatura del gruppo inseguitore è incostante e di conseguenza il gap con i fuggitivi prima diminuisce in seguito a qualche accelerata per poi riprendere ad aumentare. Va avanti così fino a quando interviene l’Orica Greenedge che impone il suo ritmo al plotone e che non lascia scampo a molti: in coda alla squadra australiana rimangono una trentina di corridori e saranno questi a giocarsi la corsa.
In testa, invece, la stanchezza toglie di mezzo cinque settimi dei battistrada e così Nardin e Rubio hanno strada sgombra davanti a loro, ma il gruppo rinviene davvero quasi a doppia velocità e li riprende a trenta chilometri dal traguardo.
Le squadre che conducono quel che rimane del gruppo sono troppo interessate a giungere in volata per cui a nessun tipo di attacco viene concesso un minimo spazio. La volata viene lanciata da Sonny Colbrelli, che fa da pesce pilota per il compagno di squadra Ruffoni, il quale parte a circa duecento metri dall’arrivo impedendo ad un volenteroso Pozzato di potergli piazzare la propria ruota davanti. Il portacolori della Bardiani va a precedere il corridore veneto e poi Keukeleire, Colbrelli, Consonni, Guarnieri, Napolitano, Sbaragli, Cort Nielsen, il vero beneficiario del gran lavoro degli Orica, e Gavazzi.

Paolo Terzi

Ruffoni vince allo sprint ledizione del ventennale del Gran Premio Bruno Beghelli (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Ruffoni vince allo sprint l'edizione del ventennale del Gran Premio Bruno Beghelli (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

BOASSON HAGEN-TERPSTRA, E’ FESTA PER DUE

settembre 26, 2016 by Redazione  
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Vera e propria rivoluzione nella frazione conclusiva dell’Eneco Tour, caratterizzata da pioggia e diverse cadute, tra cui quella del leader della generale Rohan Dennis costretto al ritiro. A emergere sono il norvegese della Dimension Data e l’olandese dell’Etixx-QuickStep, che attaccano con altri corridori a 45 km dal traguardo e conquistano rispettivamente vittoria di tappa e classifica finale. 11° posto di giornata per Marco Marcato mentre Peter Sagan paga la debolezza della sua squadra e deve accontentarsi del 3° posto nella generale alle spalle anche di Oliver Naesen.

Per il secondo anno consecutivo, e quarto negli ultimi 5, è stato il muro di Grammont, salita simbolo del Giro delle Fiandre al di là del fatto che da qualche stagione non viene più inserito nel percorso della Ronde, a ospitare la conclusione dell’Eneco Tour, al termine di una tappa di 197,8 km con partenza da Bornem e caratterizzata nella seconda parte da altri 17 muri, tra cui il Tenbosse, il Bosberg e lo stesso Grammont scalato in totale in 4 occasioni. A rendere ancora più impegnativa e soprattutto più imprevedibile la corsa ci si è messa poi la pioggia, che si è abbattuta lungo tutto il tracciato come mai era accaduto nelle ultime stagioni al Giro delle Fiandre.
Con una classifica generale ancora piuttosto corta e i corridori che non avevano nulla da perdere gli attacchi si sono susseguiti uno dopo l’altro fin dalle prime battute finchè, dopo 65 km, non hanno preso il largo Roy Curvers (Giant-Alpecin), Carlos Verona (Orica-Bike Exchange), Brian Van Goethem (Roompot-Oranje), Marc Sarreau (Fdj), Ruslan Tleubayev (Astana), Lars-Petter Nordhaug (Team Sky), Simone Antonini (Wanty-Groupe), il due volte vincitore dell’Eneco Tim Wellens (Lotto-Soudal) e soprattutto Winner Anacona (Movistar), distanziato di soli 1′07” da Rohan Dennis (Bmc) nella generale, il che ha obbligato sia la formazione rossonera, sia la Tinkoff di Peter Sagan a tirare a fondo per annullare il gap, che comunque non ha mai superato i 2 minuti. Così, però, entrambe le formazioni hanno sacrificato diversi uomini che, invece, sarebbero risultati utili nel finale. Sia il plotoncino al comando, sia il gruppo si sono dunque selezionati notevolmente con il susseguirsi dei muri finchè, tra i -50 e i -45 al traguardo, non sono avvenuti i due momenti decisivi della corsa. Il primo è stata la caduta in un tratto di pianura apparentemente innocuo di Lars Boom (Astana), molto attivo nelle fasi precedenti, e soprattutto di Dennis, che riuscirà a ripartire solo dopo circa un minuto per ritrovarsi in un gruppetto di corridori staccati e abbandonare la corsa con il morale a terra molti chilometri più tardi. Il secondo è stato l’attacco portato da Bob Jungels e Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), Olivier Naesen (Iam Cycling), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Jasha Sütterlin (Movistar) e Chris Juul Jensen (Orica-BikeExchange), insieme ai quali c’erano inizialmente anche André Greipel (Lotto-Soudal), Boy Van Poppel (Team Sky) e Alexey Lutsenko (Astana), che però rimarranno a loro volta attardati per via di cadute.
Ormai privo di compagni di squadra al fianco Sagan non ha colto l’attimo giusto per rientrare ed è rimasto in un plotoncino, comprendente anche Marco Marcato (Wanty-Groupe), nel quale ha trovato una certa collaborazione solo da Tom Dumoulin (Giant-Alpecin). Inutiile è stata anche una sua sparata in coincidenza con il penultimo passaggio sul Grammont, anche perchè Zdeněk Štybar (Etixx-QuickStep) lo ha marcato strettamente; un altro atleta che avrebbe potuto dire la sua come Greg Van Avermaet (Bmc) è stato dal canto suo attardato dalla caduta di Boom e Dennis e solo in un secondo momento riuscirà a rientare sul gruppetto Sagan, insieme, tra gli altri, a Wilco Kelderman e Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), mentre gli uomini in testa alla corsa non si sono mai fermati. Tra questi ultimi, in particolare Jungels ha svolto un gran lavoro in funzione di Terpstra, che alla vigilia era distanziato di soli 27” da Dennis in classifica generale ed è andato a conquistarne altri 9 di abbuono passando in testa nei tre sprint intermedi del Chilometro d’Oro, posto in coincidenza con l’ultimo passaggio sul Bosberg, ai -20 dal traguardo.
Non c’è stato nulla da fare, dunque, per gli inseguitori e gli uomini al comando, rimasti in tre per i cedimenti nell’ordine di Juul Jensen, di Jungels e Sütterlin, hanno tirato dritto fino all’ultimo chilometro, con Terpstra e Naesen, anch’egli interessato a scalare la classifica generale, che hanno dato impulso all’azione mentre Boasson Hagen, peraltro a sua volta in leggera difficoltà nel corso dei muri precedenti, ha badato a risparmiare energie andando a caccia del successo di tappa, anche perchè l’arrivo non era posto in cima al Grammont ma a metà dello stesso, prima del tratto più duro. La strategia del 29enne norvegese, già vincitore dell’Eneco Tour nel 2009 e nel 2011, si è rivelata azzeccata ed è stato lui a cogliere il successo parziale, il 9° in quella che per lui è stata la stagione del rilancio dopo che nelle precedenti era stato frenato da problemi fisici, mentre 2° e 3° hanno chiuso nell’ordine Terpstra e Naesen con Dumoulin e Van Avermaet, autore quest’ultimo di un gran finale, rispettivamente 4° e 5° a 42”, un Sagan comunque meno brillante del previsto 6° a 46” con in scia Kelderman e Van Emden 8° a 48”, seguito da Ion Izagirre (Movistar), Dimitriy Gruzdev (Astana) e dall’italiano Marcato che ha conquistato un discreto 11° posto ed è stato l’unico azzurro di giornata ad entrare nel vivo della corsa.
Il successo della classifica generale è dunque andato al 32enne Terpstra, che ha avuto un supporto determinante dall’Etixx-QuickStep, sia nella cronosquadre di Sittard che nella tappa conclusiva ma che comunque da anni è competitivo ai massimi livelli nelle classiche del Nord, tanto essersi aggiudicato nel 2014 la Parigi-Roubaix. Secondo a 31” ha chiuso Naesen, non più una sorpresa dopo il recente successo al GP Plouay, 3° a 1′00” un Sagan comunque grandissimo protagonista che ha conquistato due tappe e la classifica a punti e che sarà l’uomo da battere ai Mondiali di Doha, 4° a 1′02” il sempre presente Van Avermaet, 5° a 1′03” un Van Emden che si è dimostrato competitivo non solo nelle prove a cronometro, 6° a 1′11” un Kelderman che non ha probabilmente il motore per tenere con i migliori nelle montagne dei grandi Giri ma che nelle brevi corse a tappe può sempre dire la sua, 7° a 1′15” uno Stybar ritrovato dopo che negli ultimi mesi aveva combinato pochino, 8° a 1′19” il regolarista Ion Izagirre, 9° a 1′22” un Tom Dumoulin da elogiare per essere rimasto quasi costantemente ad alti livelli fin dall’inizio della stagione e 10° a 1′31” uno Jungels tornato protagonista dopo essere stato la rivelazione dell’ultimo Giro d’Italia. Altri uomini che hanno detto la loro in quest’Eneco Tour sono stati, oltre allo sfortunato Dennis, Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) e Luka Pibernik (Lampre-Merida), ambedue vincitori di tappa, e Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen) che ha conquistato la classifica degli sprint intermedi.

Marco Salonna

Il norvegese Boasson Hagen vince lultima e decisiva tappa dellEneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il norvegese Boasson Hagen vince l'ultima e decisiva tappa dell'Eneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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