FOSSANO – RIVAROLO, LA TAPPA DELLE OCCASIONI: COLTE E PERSE

maggio 23, 2014 by Redazione  
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Da vocabolario, l’occasione è un insieme di condizioni e, se colta, rende possibile un avvenimento. Quest’oggi l’occasione, per i velocisti, era rappresentata da una tappa semplice, disegnata apposto per loro: non bastava che coglierla, appunto.

La Fossano – Rivarolo Canavese si presentava un po’ come la calma dopo la tempesta: il profilo della tappa, di 157km, non prevedeva alcuna difficoltà altimetrica, non potendo chiaramente considerare una vera salita il cavalcavia che rappresentava il GPM di giornata). Dopo la cronometro di ieri che ha rivoltato la classifica e offerto molte sorprese, quella di oggi doveva essere la classica frazione tranquilla dal destino, uno sprint, già scritto.
La tappa inizia esattamente secondo previsioni con la fuga che parte dopo tre chilometri: Canola (Bardiani), Docks (Lotto), Tulik (Europcar), Romero (Colombia) e Jackson Rodríguez (Venezuela) evadono dal plotone seguiti, poco dopo, da Belkov (Katusha). Il loro vantaggio riuscirà appena a passare i tre minuti, prima di scemare sotto il ritmo della FDJ.fr, al lavoro per la maglia rossa Bouhanni.
Il pensiero più comune tra gli appassionati, ne siamo certi, era qualcosa del tipo “Ma chi glielo fa fare a quei cinque ragazzi di farsi cento e passa chilometri di fuga senza alcuna possibilità”, oppure “Ecco i sacrificati di oggi necessari agli sponsor per mostrare il proprio nome in televisione”. Beh lo ammettiamo, era anche il nostro pensiero, ma è anche vero che le occasioni bisogna crearsele e per crearle ci vuole coraggio; e di sicuro il coraggio a questi sei uomini non mancava.
Mentre la tappa scivolava via tranquilla con il taccuino che rimaneva inesorabilmente bianco, salvo annotare qualche problema con le mantelline per Dekker (Garmin) e la grande generosità del pubblico che puliva le strade da una violenta grandinata caduta poco prima del passaggio del Giro, ci convincevamo sempre di più che i velocisti avessero fatto bene i loro conti e che l’occasione di oggi non volessero proprio sprecarla. Il vantaggio era, infatti, sceso sui due minuti con la FDJ.fr schierata per Bouhanni e con, di tanto in tanto, l’ausilio di un Giant e un Trek.
Lungo la salita di Rivara iniziavano anche le prime scaramucce tra i battistrada, con Canola che, cercando di fare suoi i punti per la maglia azzurra. allungava sul gruppetto ma veniva ripreso e passato da Rodríguez. Ancora Canola, ai meno sedici, operava un allungo che spezzava il gruppetto: lo seguivano solo Tulik e Rodríguez, che andrà a vincere anche il traguardo volante di Cuorgnè.
Intanto nel gruppo, forse troppo sicuro di prendere i fuggitivi, iniziava una guerra fredda tra i velocisti: Bouhanni fermava i suoi dopo tutto il lavoro fatto durante il giorno mentre il resto dei team non era assolutamente dell’idea di dare una mano, col rischio di vedersi poi battuto in volata dal francese, nettamente superiore a tutti. Questa situazione di “impasse” si protraeva fino a quando un plateale gesto di Bouhanni chiamava nuovamente a raccolta i propri compagni, ma ormai era troppo tardi. L’accordo, inoltre, continua a mancare e il ritardo di 1’ non scendeva permettendo addirittura a Canola di sbagliare i tempi e mostrare la propria superiorità, senza però staccare i due colleghi che da quel punto in poi sarebbero stati assai meno generosi. Nonostante ciò, il gruppo continuava a non recuperare terreno e il triangolo rosso indicava ai tre davanti che ormai la vittoria era affare loro. Ai trecento metri ha inizia una lunghissima volata, con Canola che sguscia fra i due avversari e allunga di quel tanto che gli permette di resistere al ritorno di Rodríguez. Terzo è Tulik, visibilmente più provato negli ultimi chilometri, al quarto posto, undici secondi dopo, giunge Bouhanni, seguito ancora una volta da Nizzolo, Viviani e Mezgec. E proprio in questi undici secondi sta la contrapposizione tra chi ha perso una delle ultime occasioni di alzare le braccia al cielo allo sprint e chi è stato bravo e coraggioso tanto da trasformare in oro la propria opportunità: partiti senza alcuna chance si sono trovati a giocarsi la vittoria grazie a undici secondi ai quali nessuno avrebbe creduto, sprecando la propria occasione.

Andrea Mastrangelo

ORDINE D’ARRIVO

1 Marco Canola (Ita) Bardiani-CSF 3:37:20
2 Jackson Rodriguez (Ven) Androni Giocattoli
3 Angelo Tulik (Fra) Team Europcar
4 Nacer Bouhanni (Fra) FDJ.fr 0:00:11
5 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
6 Elia Viviani (Ita) Cannondale
7 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Shimano
8 Ben Swift (GBr) Team Sky
9 Tyler Farrar (USA) Garmin Sharp
10 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team
11 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
12 Daniele Colli (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
13 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Belisol
14 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
15 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
16 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida
17 Andrea Fedi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
18 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
19 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team
20 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
21 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
22 Vladimir Gusev (Rus) Team Katusha
23 Tony Hurel (Fra) Team Europcar
24 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
25 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida
26 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF
27 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
28 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha
29 Maarten Tjallingii (Ned) Belkin Pro Cycling Team
30 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
31 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
32 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team
33 Sebastian Chavanel (Fra) FDJ.fr
34 Thomas Dekker (Ned) Garmin Sharp
35 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
36 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
37 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
38 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
39 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
40 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli
41 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
42 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
43 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
44 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida
45 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
46 Iljo Keisse (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
47 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
48 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
49 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
50 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp

CLASSIFICA GENERALE

1 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 53:15:06
2 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:00:37
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:52
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:32
5 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:50
6 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:03:29
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:37
8 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:06
9 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:04:20
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:04:41
11 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:05:09
12 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:45
13 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:05:57
14 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:06:24
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:06:48
16 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:06:55
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:07:01
18 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:07:31
19 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:36
20 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:08:42
21 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:09:08
22 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:09:38
23 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:10:13
24 Jose Herrada (Spa) Movistar 0:10:21
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:10:59
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:13:23
27 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:14:17
28 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:14:29
29 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:15:58
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:20:33
31 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:24:25
32 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:26:03
33 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:28:54
34 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:29:07
35 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:30:03
36 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:31:54
37 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:32:10
38 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:32:32
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:32:34
40 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:34:28
41 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:35:33
42 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:36:00
43 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:37:26
44 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:37:45
45 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:39:59
46 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:41:26
47 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:41:43
48 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:44:07
49 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:44:12
50 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF 0:44:52

Lo scatto emblematico della tappa di Rivarolo: in primo piano chi ha saputo cogliere loccasione, sullo sfondo chi lha perduta (foto Bettini)

Lo 'scatto" emblematico della tappa di Rivarolo: in primo piano chi ha saputo cogliere l'occasione, sullo sfondo chi l'ha perduta (foto Bettini)

FOSSANO – RIVAROLO CANAVESE: VELOCISTI AL CONTAGOCCE

maggio 23, 2014 by Redazione  
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È una delle ultimissime occasioni per i velocisti. Per molti sarà l’ultima perché, tra chi farà le valigie stasera stessa e chi sarà messo fuori dal Giro dal tempo massimo nelle prossime tappe di montagna, saranno pochi quegli sprinter che arriveranno a giocarsi i traguardi di Vittorio Veneto e Trieste, tra l’altro resi impegnativi da ascese poste in prossimità dei traguardi. Anche viaggiando verso Rivarolo le difficoltà non mancheranno, ma saranno collocate distanti dal finale e, soprattutto, non saranno assolutamente temibili: quasi impossibile sfuggire oggi al ferreo controllo dei “treni”.

Oramai le possono contare sulle dita d’una mano le tappe rimaste a loro disposizione, con il pollice a rappresentare la tappa in questione, l’indice a “indicare” quella di Vittorio Veneto e il medio a impersonare la conclusiva frazione triestina. Per molti di loro, però, l’esercizio si fermerà al pollice perché la Fossano – Rivarolo non solo arriverà alla vigilia delle Alpi, giorno concluso il quale diversi sprinter fanno le valigie e tornano a casa, ma sarà anche l’ultima tappa veramente tranquilla di questo giro. Gli altri due appuntamenti saranno riservati a chi non sarà caduto sotto la scure del tempo massimo e, tra quei fortunati, a chi riuscirà a rimanere a galla nei percorsi più ostici, perché quelle frazioni saranno caratterizzati da finali infarciti di dislivelli.
Le difficoltà altimetriche di questa frazione saranno, invece, piuttosto contenute e sarà quasi impossibile sfuggire alla ferrea regia del gruppo, che terrà sotto stretto controllo i fuggitivi di giornata, impedendo loro di acquisire un vantaggio irrecuperabile e andando quindi facilmente a riassorbirli negli ultimi 30 Km, una volta usciti dal tratto più vallonato di questa facile giornata.
Il Giro si sveglierà oggi in quel di Fossano, all’ombra del quadrilatero castello dei Principi d’Acaja, e farà colazione con uno spuntino di volata perché, a pochi chilometri dal via, ci sarà un passaggio che metterà l’acquolina in bocca a chi punterà al successo di tappa, quando si transiterà in quel di Cervere, la cittadina dove Cavendish si impose allo sprint nella 13a tappa del Giro del 2012, una frazione che come questa si disputava a ventiquattrore dalle grandi montagne che sanciranno la vittoria del danese Hesjedal.
Raggiunto l’importante centro agricolo di Bra, il cui nome deriva dall’orginario “Brayda” e a suo volta attinente al termine latino “praedium” (podere), il tracciato costeggerà per una decina di chilometri il Roero, piccola area collinare incastonata tra le Langhe e il Monferrato (e come queste conosciuta per i suoi vini) che il prossimo anno potrebbe essere oggetto di una finale di tappa, per il quale si è candidato Canale, il capoluogo di questo spicchio di terra.
Si punterà velocemente verso nord, in direzione di Torino, senza però raggiungere il capoluogo regionale che sarà aggirato con un percorso ad arco che dribblerà la Collina Torinese, piccola catena posta all’estremità occidentale del Monferrato e sulla quale troneggia la celebre Basilica di Superga, costruita tra il 1717 e il 1731 su iniziativa di re Vittorio Amedeo II, che la volle come ringraziamento alla Madonna per la fine dell’assedio francese a Torino (1706), mentre Vittorio Amedeo III la trasformerà nella cappella funeraria della famiglia Savoia. Un’altra sepoltura celebre, che rimanda al periodo di transizione dal Regno di Sardegna all’Unità, si trova proprio in apertura di questo “arco”, perché il gruppo transiterà per Santena, dove nella cappella di villa di famiglia riposano le spoglie del conte Camillo Benso di Cavour, spirato il 6 giugno 1861 e che, dunque, potè godersi l’ambito traguardo di Presidente del Consiglio del Regno d’Italia per poco meno di tre mesi. A stroncarlo sarà un attacco di malaria, che aveva contratto in gioventù frequentando le risaie di famiglia nel vercellese: un destino che lo accomuna con quello di un altro grande piemontese, Fausto Coppi, ucciso dallo stesso male quasi cent’anni più tardi.
Attraversata l’importante cittadina di Chieri, dove meritevole d’una sosta è il quattrocentesco Duomo di Santa Maria della Scala, si scavalcherà la catena delle colline monferrine con la facilissima salita della Rezza (circa 1000 metri al 5% e appena una cinquantina di metri di dislivello), oltrepassata la quale si scenderà verso Gassino Torinese, per superare il corso del Po e far quindi l’ingresso nel Canavese, toponimo che identifica la porzione della provincia di Torino situata a nord del capoluogo e chi estende per oltre 2000 km², spaziano dalla pianura padana sino alle alte vette delle Alpi Graie, poste al confine con la Francia e la Valle d’Aosta. Già lo scorso anno il Canavese fu gran protagonista alla corsa rosa ospitando le battute conclusive della tappa di Ivrea e a dodici mesi di distanza tornerà a rivestire questo ruolo, anche se per una frazione meno “promettente” rispetto a quella vinta dallo spagnolo Beñat Intxausti. La prima parte dell’itinerario canavesano attraverserà la porzione di pianura che gravitava attorno all’abbazia cluniacense di Fruttuaria, situata a San Benigno Canavese e che fu fiorentissima in epoca medioevale, quando possedette numerose chiese tra Italia, Germania e Austria: sopressa nel 1848 e trasformata in un istituto salesiano, sarà riaperta al pubblico, dopo un lungo restauro, nel 1990 con una cerimonia svoltasi alla presenza di Papa Giovanni Paolo II.
Poco più avanti inizierà la fase più “difficile” di questa frazione, una trentina di chilometri mollemente movimentati nel corso dei quali si andranno a “baciare” le primissime pendici delle Graie, incontrando pendenze molto lasche che certamente non turberanno i sogni di vittoria dei velocisti. Lasciata la pianura, ci si infilerà su per un lungo e interminabile falsopiano, nel quale la strada tenderà sempre a prender dolcemente quota mentre si attraversarà il territorio della Riserva Naturale della Vauda, istituita nel 1992 per preservare l’area dei “pianalti” del cono alluvionale venutosi a formare al termine dell’ultima era glaciale, in seguito all’accumulo del materiale prodotto dallo scioglimento dei ghiacciai. All’avvicinarsi delle montagne il percorso si arriccerà per qualche chilometro, proponendo le facili salitelle di Rocca Canavese e della Tesia – la più interessante non solo per le pendenze (1200 metri al 6%) ma anche perché metterà in palio qualche punticino per la classifica dei GPM – prima di riguardagnare la pianura in quel di Rivara, località di villeggiatura che alla fine del XIX secolo fu sede dell’omonima “Scuola”, costituita da un gruppo di pittori che venivano in questo centro a trascorrere le vacanze estive e che qui dipingevano ispirandosi alla natura locale e rompendo così con la pittura paesistica di stampo romantico che andava per la maggiore all’epoca. Per i corridori da qui al traguardo il paesaggio vedrà le montagne solo come sfondo e il tracciato tornerà agevole nei rimanenti 30 Km, scorrevoli anche se non propriamente piatti. Una decina di chilometri dopo il passaggio da Rivara il gruppo sarà già sulle strade di Rivarolo, le stesse dove pochi anni fa si aggirò la troupe che girò alcune scene di “Romanzo di una strage”, film dove saranno “spacciati” per veneti (nello specifico di Padova e Arcade) scorci in realtà appartenenti a questo comune piemontese. Ci sarà, dunque, un circuito finale, un anello di 24 Km che consentirà sia di prendere le misure del rettilineo d’arrivo, sia di rientrare facilmente sulle ultime “mine vaganti” per com’è stato confezionato questo finale. Infatti, il circuito presenterà una prima fase di andata verso Cuorgnè in dolce falsopiano e una fase di rientro alla “base” specularmente inversa, dove la strada che tenderà inesorabilmente a scendere, pur senza vere pendenze, aiuterà la vorace marcia del gruppo inseguitore mentre, al contempo, vedrà svanire come neve al sole i “residui” della fuga di giornata.
Nel tratto di “andata” il percorso toccherà il centro di Valperga, presso il quale si trova il Sacro Monte di Belmonte, fondato poco prima dell’anno 1000 da un gruppo di monache benedettine e che costituisce il più occidentale dei nove “Sacri Monti” italiani iscritti nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Effettuato il “giro di boa” a Cuorgnè – centro industriale che ha comunque mantenuto intatto l’aspetto medioevale e che sorge nel luogo dove si trovava l’antico insediamento celtico di Canava, dal quale deriva l’attuale termine “Canavese” – l’itinerario di ritorno inizierà con il passaggio da Castellamonte, dove il gruppo sfilerà accanto alla “Rotonda Antonelliana”, l’unica parte che, a causa dell’esaurirsi delle risorse economiche, l’autore della Mole torinese riuscì a costruire di un’enorme chiesa che, secondo il progetto iniziale, sarebbe dovuta risultare grande quasi come la Basilica di San Pietro in Vaticano.
Il passaggio da Ozegna, con il ricordo dello sprint vincente di Rik Van Linden al Giro del 1976, sarà lo stuzzichino all’imminente sprint, che sarà lanciato una volta superato il ponte sul torrente Orco quando, risalendone l’argine opposto, una lieve pendenza accompagnerà il ritorno a Rivarolo e tirerà idealmente la volata alle grandi ascese da affrontare nei giorni a venire. Ma questo non è un traguardo da grimpeur, oggi i velocisti venderanno cara la pelle per svettare “lassù”!.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella Rezza (380). Superata dalla SP 122 “di Chieri” tra Pavarolo e Gassino Torinese, all’altezza del bivio per Bardassano. Sul pannello di valico è chiamata “Sella la Rezza” ed erroneamente quotata 430 metri. Negli ultimi 22 anni il Giro l’ha affrontata nel 1992 (tappa Saluzzo – Pila), nel 1997 (Racconigi –Breuil Cervinia) e nel 1999 (Racconigi – Oropa), ma non è mai stata valida come GPM.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Fossano, castello dei Principi dAcaja (panoramio)

Fossano, castello dei Principi d'Acaja (panoramio)

Santena, Villa Cavour (www.bed-and-breakfast-torino.it)

Santena, Villa Cavour (www.bed-and-breakfast-torino.it)

Duomo di Chieri (panoramio)

Duomo di Chieri (panoramio)

La basilica di Superga si staglia sullo sfondo delle Alpi (www.regioni-italiane.com)

La basilica di Superga si staglia sullo sfondo delle Alpi (www.regioni-italiane.com)

San Benigno Canavese, Abbazia di Fruttuaria (12alle12.it)

San Benigno Canavese, Abbazia di Fruttuaria (12alle12.it)

Uno scorcio della Riserva naturale della Vauda (www.salviamoilpaesaggio.it)

Uno scorcio della Riserva naturale della Vauda (www.salviamoilpaesaggio.it)

Valperga, Sacro Monte di Belmonte (iluoghidelcuore.it)

Valperga, Sacro Monte di Belmonte (iluoghidelcuore.it)

Castellamonte, Rotonda Antonelliana (www.canavese.it)

Castellamonte, Rotonda Antonelliana (www.canavese.it)

Uno scorcio di Rivarolo Canavese spacciato per trevigiano nel film Romanzo di una strage (www.davinotti.com)

Uno scorcio di Rivarolo Canavese spacciato per trevigiano nel film 'Romanzo di una strage' (www.davinotti.com)

Rivarolo Canavese, Castello di Malgrà (flickr)

Rivarolo Canavese, Castello di Malgrà (flickr)

Lo spicchio del Canavese che ospiterà il circuito finale visto dallalto e, in trasparenza, laltimetria della tredicesima tappa (www.gulliver.it)

Lo spicchio del Canavese che ospiterà il circuito finale visto dall'alto e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa (www.gulliver.it)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BAROLO

maggio 23, 2014 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro, a Barolo vince Uran e indossa la maglia rosa. (Gazzetta dello Sport)

Giro, rivoluzione Uran. Vince la crono ed è maglia rosa (Corriere della Sera)

Regno Unito

Uran seizes Giro lead as Evans struggles(The Time)

Uran produces superb time trial to grab overall lead (The Daily Telegraph)

Irlanda

Nicolas Roche’s Giro d’Italia diary: ‘My teammate flew over crash rail 20 metres into a field’ (Irish Independent)

Francia

Uran à toute vitesse – Evans n’en fait pas un drame – Bouhanni puissance 4? (L’Equipe)

Spagna

Doblete de Urán: victoria en la contrarreloj y maglia rosa (AS)

Urán da un golpe de campeón (Marca)

Urán, nuevo líder del Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Beresterke Uran neemt roze trui af van Evans in strijd tegen de klok (De Standaard)

Giro: Uran qui gagne, Quintana qui inquiète (L’Avenir)

Giro: Uran prend le pouvoir (La Dernière Heure/Les Sports)

Surprise sur le Tour d’Italie: Rigoberto Uran bat Cadel Evans sur le contre-la-montre de Barolo et lui pique le maillot rose (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Uran in roze na dubbelslag – Kelderman én Poels in top 8 (De Telegraaf)

Lussemburgo

Uran übernimmt die Führung (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Germania

Zeitfahren beim Giro: Kolumbianer Uran gewinnt 12. Etappe (Berliner Zeitung)

USA

Colombian Rider Takes Giro Lead (The New York Times)

Colombia

Urán, etapa y liderato del Giro que ilusionan (El Tiempo)

Hazaña histórica de Urán (El Espectador)

Australia

Cadel Evans loses Giro lead (The Age)

Cadel Evans loses Giro lead (The Australian)

Cadel loses lead in Giro d’Italia (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Che distacchi prevedete tra i big? Tenete presente che i primi a partire troveranno condizione meteo migliori rispetto agli ultimi (cioè ai primi della classifica) e, probabilmente, saranno loro a fare i tempi migliori.

Nebe1980: E’ una tappa a cronometro molto varia e per questo è molto migliore del disegno iniziale. Meglio anche il chilometraggio, la possibilità di temporali su tutto il percorso durante la prova dei meglio piazzati in classifica generale potrebbe un po’ mandare a ramengo le previsioni, l’ultima discesa ha un tratto con pendenze importanti. le curve e i tratti tortuosi potrebbero riservare sorprese e indurre qualche corridori a non prendere rischi essgerati, qui non c’è la squadra e ognuno deve gestirsi da solo. In condizioni normali un Quintana potrebbe prendere circa 1 minuto e mezzo da Evans perchè Quintana non è fermo a cronometro ma il tracciato esalta anche le caratteristiche dell’australiano. Uran dovrebbe cavarsela bene. Sono curioso di vedere la prova di Majka e quella di Aru

Mauro Facoltosi: Tappa e maglia per Uran. Evans a 57″, Quintana a 3′30″. Commenti?

n@po: Chi corre in maglia Omega ha un bel vantaggio sulla concorrenza (e non da quest’anno). (per chi vuol capire…) Malgrado ciò, mai mi sarei aspettato di vedere una prestazione simile. A naso l’unico che può provare a togliere la maglia a Uran (e ci deve credere perchè ha anche un ottima squadra che va mossa con sagacia – ovvero mandarli in avanscoperta) è Pozzovivo. Poi ci sono i giovani Majka, Keldermann e Aru dei quali è impossibile valutare i limiti. Aru nella prima salita, ad esempio, è stato brillantissimo.

Salitepuntocia’: Incredibile prestazione di Uran. Se ha addittivi? mah, veniva dalla sky che di certo non va a pane e acqua, e direi che han errato a non trattenerlo, visto che era il loro n°2 in pratica, meglio di Wiggin’s per il giro. Ma grande anche ulissi, che scherzando avevo scritto che con quello scatto saronniano che ha, mancava la crono, ora vedo che come il suo ds inizia pure a cavarsela li… mancano le volate di gruppo, ma penso mai le farà… se torneranno i giri torriani… deludente Quintana, e ha preparato il giro al 100%… ha avuto problemi però 3′30 son tanti. Ad Oropa si saprà

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Barbera e champagne (Giorgio Gaber)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Fossano – Rivarolo Canavese

Fossano : pioggia moderata (0,9 mm), 19,8°C (percepiti 18°C), vento moderato da NNW (13 Km/h), umidità al 77%
Santena (51 Km) : pioggia debole e schiarite (0,4 mm), 19°C (percepiti 18°C), vento moderato da N (10 Km/h), umidità al 75%
Volpiano – rifornimento (90,7 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 18,1°C (percepiti 16°C), vento moderato da NE (11 Km/h), umidità al 73%
Rivarolo Canavese : pioggia debole e schiarite (0,7 mm), 17,4°C (percepiti 15°C), vento moderato da NE (12 Km/h), umidità al 75%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bettini: “Le prossime tappe di montagna non sono le salite del Tour”
Bartoletti: “Ruote lenticolate”
Bartoletti: “Percorso angosciante”
Sgarbozza: “Dobbiamo escluderlo tra i favoriti”
Sentita a Giro Mattina: “Malori si sta avvicinando alla collaborazione di Paolo Belli”
De Stefano: “La pioggia a rendere ancora più incredibile questa cronometro”
Sentita ad Anteprima Giro: “Non abbiamo ancora messo nelle borracce il Barolo-Barbaresco”
Sentita ad Anteprima Giro (da un ospite che ha effettuato in bici l’interno percorso della crono): “Io l’ho fatta tutta, quella lunga, 41,9 Km”
Pancani: “A parte il colpo a vuoto della caduta di ieri”
Pancani: “Vino Barbaresco e Barolo” (una bella shakerata?)
Pancani: “Cadel Evans contava in questa cronometro”
Martinello: “Uran lanciatissimo verso la vittoria della maglia rosa”
De Stefano: “Piero, Piero, Piero Bergonzi” (PIER!!!!)
Garzelli: “Lui scendeva in discesa”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Barbaresco – Barolo (cronometro individuale)

1° Nacer Bouhanni
2° Jeffry Johan Romer Corredor a 24″
3° Luka Mezgec a 1′33″
4° Roberto Ferrari a 1′57″
5° Christopher Sutton a 2′03″

Classifica generale

1° Svein Tuft
2° Arnaud Courteille a 21″
3° Jetse Bol a 1′05″
4° Michael Hepburn a 5′44″
5° Kenny Dehaes a 6′40″
Miglior italiano: Andrea Fedi, 8° a 20′10″

L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

13a TAPPA: ROCCARASO – CASERTA (188 Km)

ZANCANARO FUGGE CON ALTRI DUE CORRIDORI E VINCE LA ROCCARASO – CASERTA DEL GIRO
Anquetil sempre Maglia rosa con Zilioli a meno di due minuti
Fallito attacco di Adorni e Vito Taccone al gruppo dei primi in classifica – Il francese è stato il principale protagonista dell’inseguimento, conclusosi al 72° chilometro – La fuga decisiva a poca distanza dall’arrivo – La tappa di oggi con traguardo a Castelgandolfo – Domani la carovana dei ciclisti a Roma verrà ricevuta dal Pontefice

Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

1a tappa: Belfast (cronosquadre)

2a tappa: Belfast (seconda tappa)

3a tappa: Armagh – Dublino

4a tappa: Giovinazzo – Bari

5a tappa: Taranto – Viggiano

6a tappa: Sassano – Montecassino

7a tappa: Frosinone – Foligno

8a tappa: Foligno – Montecopiolo

9a tappa: Lugo – Sestola

10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme

11a tappa: Collecchio – Savona

La cronometro di Barolo osservata dal punto di vista del.... Barolo! (foto Bettini)

La cronometro di Barolo osservata dal punto di vista del.... Barolo! (foto Bettini)

22-05-2014

maggio 22, 2014 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il colombiano Rigoberto Urán Urán (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella dodicesima tappa, cronometro Barbaresco – Barolo, percorrendo 41,9 Km in 57′34″, alla media di 43,671 Km/h. Ha preceduto di 1′17″ l’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) e di 1′34″ l’australiano Evans. Urán Urán è la nuova maglia rosa, con 37″ su Evans e 1′52″ sul polacco Majka. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 4° a 2′32″

TOUR OF NORWAY

L’antillano Marc De Maar (Unitedhealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Drøbak – Sarpsborg, percorrendo 193,5 Km in 4h38′38″, alla media di 41,667 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Paterski e di 12″ il norvegese Kristoff. Miglior italiano Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), 19° a 12″. De Maar è il nuovo leader della classifica con 3″ su Paterski e 10″ su Kristoff. Miglior italiano Bazzana, 20° a 24″.

RONDE DE L’ISARD (Francia)

Il russo Alexander Foliforov (Itera – Katusha) si è imposto nella prima tappa, St Girons – Goulier-Neige, percorrendo 160,5 Km in 4h15′32″, alla media di 37,685 Km/h. Ha preceduto di 14″ lo spagnolo Rosón García e il belga Vervaeke, distanziati di 18″ e 20″ nella prima classifica generale.

AN POST RAS (Irlanda)

Il polacco Marcin Bialoblocki (Velosure – Giordana Racing Team) si è imposto nella quinta tappa, Cahirciveen – Clonakilty, percorrendo 168,9 Km in 3h58′11″, alla media di 42,547 Km/h. Ha preceduto allo sprint i britannici Bibby e Williams. Miglior italiano Mirko Tedeschi (Team Idea), 6°. L’austriaco Clemens Fankhauser (Tirol Cycling Team) è il nuovo leader della classifica, con 11″ sul britannico Peters e 29″ su Bibby. Miglior italiano Ricardo Pichetta (Team Idea), 9° a 1′59″.

TOUR OF JAPAN

giorno di riposo

TRA GL’IRTI COLLI DI LANGA URÁN S’INEBRIA DI ROSA

maggio 22, 2014 by Redazione  
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Nell’impegnativa Barbaresco – Barolo il colombiano conquista a sorpresa tappa e maglia rosa, approfittando di una giornata non ottimale di Evans, comunque 3°. Al di là di ogni aspettativa gli italiani, con Ulissi 2° e Brambilla 5°.

La dodicesima tappa del Giro d’Italia era attesa con grande impazienza, in quanto unica vera cronometro individuale di questa edizione, dopo una prima metà di corsa senza grandi differenze tra i contendenti alla maglia rosa finale di Trieste. La “wine stage”, da Barbaresco a Barolo per 41,9 Km, non poteva comunque essere considerata una cronometro per specialisti: solamente la parte centrale del percorso si addiceva alle alte velocità, mentre i colli caratteristici delle Langhe accumulavano nel primo tratto dopo il via (con il GPM di Boscasso, 4a cat. al Km 12,6) e nel finale (con la salita a Castiglione Falletto e l’arrivo in leggera salita a Barolo) ben 633 metri di dislivello positivo. Insomma, una prova contro il tempo molto tecnica, con in particolare un finale molto difficile e reso ancora più insidioso dalla pioggia, scesa a tratti soprattutto per i primi a partire.
I riflettori erano concentrati su Cadel Evans (BMC), abile nel sfruttare la cronometro a squadre d’apertura e la maxi-caduta nella tappa di Montecassino per guadagnare diverso terreno sui rivali. Qualora fosse riuscito, infatti, a mantenere i pronostici e incrementare ulteriormente il vantaggio, soprattutto nei confronti di Nairo Quintana (Movistar), le probabilità di una sua vittoria finale sarebbero cresciute con decisione, forte della possibilità di affrontare le difficili tappe di montagna con una strategia difensiva. C’era grande attesa anche per verificare le reali possibilità dei giovani out-sider quali Rafal Majka (Tinkoff – SaxoBank), Fabio Aru (Astana) e Wilco Kelderman (Belkin), oltre che per confermare la condizione crescente di Rigoberto Urán (OmegaPharma – Quick-Step) e Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale). La realtà della corsa ha nuovamente spiazzato ogni aspettativa.
In assenza dei migliori specialisti mondiali della cronometro, c’è stata tanta Italia protagonista in questa prova contro il tempo. In particolar modo, al primo rilevamento cronometrico il migliore è stato lo scalatore lucano, davanti a Urán e alle grandi sorprese Diego Ulissi (Lampre – Merida) e Aru, mentre – in modo del tutto imprevisto – Evans pagava addirittura 53”.
Ulissi, caduto ieri e mai visto a questo livello nella cronometro, è stato estremamente cauto nella successiva discesa, che ha affrontato quando ancora la strada era molto bagnata (mentre è andata poi asciugandosi per gli ultimi atleti), ma ha saputo fare la differenza nell’ascesa finale chiudendo con il fantastico tempo di 58’51”, che gli è valso la seconda piazza. Nel frattempo Urán, superlativo oggi come tutta l’OmegaPharma – Quick-Step, è balzato al comando al secondo intermedio di Alba (Km 26,2), conquistando fin d’ora la maglia rosa virtuale ai danni di un Evans ancora al di sotto rispetto al proprio potenziale, mentre perdevano terreno Pozzovivo (svantaggiato dalla scelta di una bicicletta tradizionale) e Aru (partito forse troppo forte).
La progressione di Urán ha permesso al colombiano di distruggere la concorrenza sul traguardo di Barolo, andando ben al di là delle attese della vigilia e conquistando una vittoria nettissima in 57’34”, ad una media appena inferiore ai 44 Km/h. La festa in casa OmegaPharma è completata dal 5° posto di Gianluca Brambilla (59’27”), dal 6° di Wouter Poels (59’34”) e dall’8° di Thomas De Gendt (59’41”). Il carattere di Evans, tuttavia, è emerso nella sua pienezza nella parte finale della cronometro, dove ha saputo difendersi al meglio e strappare un comunque onorevole 3° posto, benché a 1’34” di distacco.
Alle spalle dei due contendenti la lotta è stata serratissima, confermando il grande equilibrio tra i protagonisti di questo Giro, con ottime prove da parte dei giovani Majka (4° in 59’13”) e Kelderman (7° in 59’37”), autori entrambi di una distribuzione molto regolare dello sforzo. Si è comunque difeso Pozzovivo (9°, 59’43”), mentre ha ceduto parecchio nel finale Aru (16°, 1h29”). Non sono stati in grado di interpretare ottimamente questo percorso né Ryder Hesjedal (Garmin Sharp, 1h56”), né Robert Kiserlovski (Trek, 1h1’23”), né Ivan Basso (Cannondale 1h1’39”) mentre ha confermato alcune difficoltà Quintana, capace solamente di far segnare un tempo di 1h15”. Ha completato la top ten di giornata Patrick Gretsch (AG2R La Mondiale), 10° (59’46”).
La giornata positiva in casa Italia, inaspettata soprattutto dopo la caduta di ieri che ha messo fuori dai giochi per la vittoria Adriano Malori (Movistar), è stata completata dalle buone prestazioni di Dario Cataldo (Sky, 59’57”), Damiano Cunego (Lampre – Merida, 1h38”), Matteo Rabottini (Neri Sottoli, 1h43”), Stefano Pirazzi (Bardiani – CSF Inox, 1h54”) e Mattia Cattaneo (Lampre – Merida, 1h1’17”).
La classifica generale della maglia rosa è uscita, come previsto, molto allungata da questa tappa e vede ora al comando Uran con 37” di vantaggio su Evans e 1’52” su Majka, stravolgendo le prospettive tattiche in vista delle Alpi. La battaglia resta molto serrata anche nelle posizioni dalla quarta in avanti, con in particolare Pozzovivo (+2’32”), Kelderman (+2’50”), Quintana (+3’29”) e Aru (+3’37”) ancora pericolosi.
Domani la 13a tappa concederà una momentanea tregua prima della serie di arrivi in salita in successione che definiranno gli equilibri di forza di questo Giro d’Italia. I 157 Km da Fossano a Rivarolo Canavese, pur presentando una seconda metà di percorso mossa e con un GPM (la salita di Rivara, 4a cat.) comunque lontano dal traguardo, si dovrebbe concludere con uno sprint di gruppo, anche grazie ad un circuito finale che si annuncia piuttosto veloce.

Giorgio Vedovati

ORDINE D’ARRIVO

1 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:57:34
2 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:01:17
3 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:01:34
4 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:39
5 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:53
6 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:00
7 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:03
8 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:07
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:09
10 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale 0:02:12
11 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:02:23
12 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:02:25
13 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:41
14 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
15 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:46
16 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:55
17 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:03:04
18 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:03:09
19 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:03:20
20 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:03:22
21 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:03:29
22 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:03:31
23 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky 0:03:40
24 Danilo Hondo (Ger) Trek Factory Racing 0:03:41
25 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:42
26 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida 0:03:43
27 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:03:46
28 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
29 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:03:49
30 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:04:05
31 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
32 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:08
33 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:04:14
34 Dylan Van Baarle (Ned) Garmin Sharp 0:04:15
35 Rick Flens (Ned) Belkin Pro Cycling Team
36 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:04:17
37 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:04:23
38 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ.fr 0:04:31
39 Johan Le Bon (Fra) FDJ.fr 0:04:37
40 Perrig Quemeneur (Fra) Team Europcar 0:04:44
41 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:04:49
42 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli 0:04:51
43 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:04:52
44 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:54
45 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 0:04:57
46 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:58
47 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:05:03
48 Paolo Longo Borghini (Ita) Cannondale 0:05:07
49 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:05:08
50 Iljo Keisse (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:05:17

CLASSIFICA GENERALE

1 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 49:37:35
2 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:00:37
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:52
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:32
5 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:50
6 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:03:29
7 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:37
8 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:06
9 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:04:20
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:04:41
11 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:05:09
12 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:45
13 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:05:57
14 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:06:24
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:06:48
16 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:06:55
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:07:01
18 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:07:31
19 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:36
20 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:08:42
21 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:09:08
22 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:09:38
23 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:10:13
24 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:10:21
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:10:59
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:13:23
27 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:14:17
28 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:14:29
29 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:15:58
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:20:33
31 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:24:25
32 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:26:03
33 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:27:30
34 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:28:54
35 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:30:03
36 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:31:25
37 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:31:54
38 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:32:10
39 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:32:32
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:32:34
41 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:33:31
42 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:34:28
43 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:35:30
44 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:36:19
45 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:37:26
46 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:39:59
47 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:41:43
48 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:44:07
49 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:44:12
50 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:44:31

Uran non sembra quasi accusare la fatica lungo i tormentati 42 Km della cronometro di Barolo (foto Tim de Waele/TDW Sport)

Uran non sembra quasi accusare la fatica lungo i tormentati 42 Km della cronometro di Barolo (foto Tim de Waele/TDW Sport)

BARBARESCO – BAROLO: IN “HIC” SIGNO VINCES!

maggio 22, 2014 by Redazione  
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Sarà una tappa dall’alto tasso alcolemico quella che il Giro vivrà il 22 maggio, viaggiando sulle strade delle Langhe. A garantirlo il vino che scorrerà a fiumi lungo la strada ma anche la strada stessa, perché oggi si correrà una frazione in grado di far realmentew girare la testa al Giro. È l’unica, vera cronometro individuale e i passisti si schiereranno al via da Barbaresco decisamente agguerriti, intenzionati a raccogliere il massimo risultato. Non sarà facile perché il percorso, con le sue tre salite, frenerà in parte i loro entusiasmi.

L’hanno battezzata la “wine stage” e la definizione adottata dagli organizzatori calza a pennellissimo per l’unica vera cronometro individuale inserita nel percorso del Giro. Sarà una tappa del vino a tutto tondo, a partire dalla scelta delle località di partenza e arrivo e passando poi per un percorso realmente ubriacante, tracciato com’è tra i colli tappezzati di vigneti delle Langhe. C’è da far girar la testa, sia alla classifica stessa– che quasi sicuramente sarà rivoluzionata dalla tappa, anche se poi la qualità e la quantità delle salite previste nei giorni successivi potrebbero ribaltarne i verdetti – sia ai tifosi che, scesi sulle strade del cuneese per applaudire i corridori, inganneranno l’attesa brindando al Giro e levando al cielo calici scintillanti ricolmi dei nettari prodotti in queste terre. Inizialmente, a dire il vero, non avrebbe dovuto essere così, almeno per quanto riguarda il percorso di questa frazione, che gli organizzatori avevano progettato più consono agli standard delle gare contro il tempo. Alla presentazione ufficiale, infatti, erano calati i veli su di un’altrimetria particolarmente filante, in prevalenza pianeggiante, così costruita accogliendo anche le critiche di quei tifosi che non vedevano di buon occhio le cronometro “inquinate” dall’inserimento di tratti in salita, soprattutto se collocate all’interno di giri tracciati con parecchie montagne. Quel percorso notevolmente “annacquato” era, però, rimasto sul gozzo agli amministratori locali, che avevano voluto la “wine stage” e poi l’avevano vista tracciata lontano dai vigneti, in un contesto ambientale costituito in prevalenza di capannoni industriali. Così è stato chiesto a Mauro Vegni, il disegnatore della corsa, di rimodellare la crono adattandola alla natura del luogo e ne è uscito il tracciato sul quale si gareggerà ufficialmente il 22 maggio, decisamente meno favorevole ai passisti, che resteranno comunque i naturali favoriti per il successo di tappa, anche se in maniera meno netta. Il vantaggio che riusciranno a scavare nei 43 Km previsti sarà, dunque, inferiore a quanto avrebbero potuto ottenere se non ci fosse stata la modifica al tracciato ed anche a quelli che si registrarono dodici mesi prima nella tappa di Saltara, anch’essa poco adatta alle grandi cilindrate pur essendo a loro più incline. Sulle strade marchigiane si pedalò su di una distanza notevolmente più importante (55 Km), affrontando un percorso misto dove si alternavano tratti pianeggianti a una serie di modeste collinette sminuzzate lungo l’intero percorso, come quelle che si affrontavano subito dopo il via da Gabicce Mare. Stavolta, invece, ci saranno tre salite “compatte” e la prima di queste sarà più consistente rispetto alle ascese della panoramica verso Pesaro, anche se non dura: anch’essa collocata in partenza, lascerà senza dubbio il segno e influenzerà non poco gli esiti di questa frazione destinata a dare il secondo scossone alla corsa, dopo il terremoto provocato dalle prime due tappe di montagna.
L’onore di far saltare il tappo a questa giornata spetterà a Barbaresco, piccolo centro i cui 674 abitanti sono quasi tutti dediti alla viticoltura e alla produzione dell’omonimo vino, ritenuto uno dei più pregiati al mondo e al quale si è dedicata una chiesa sconsacrata, un tempo intolata a San Donato e oggi divenuta la sede dell’Enoteca Regionale del Barbaresco.
Come da tradizione il tappo schizzerà via verso l’alto: infatti, una volta giù dalla rampa di lancio ci si troverà a pedalare in salita nei primi 12 Km, anche se s’incontreranno prima parecchi tratti in falsopiano e si potrà parlare d’ascesa vera e propria solamente negli ultimi 2,8 Km, comunque facilissimi perché lassù la pendenza media sarà del 5,6%, con un picco massimo del 10%. Raggiunti i 648 metri di quota, il tracciato si “spalancherà” letteralmente sotto le ruote dei passisti, che ora avranno di fronte a loro ben 22 Km di strada che più filante di così non si potrà sognare d’avere. La prima parte si snoderà lungo la veloce discesa che sfiorerà il paesino di Benevello, dove si trova la chiesetta della “Madonna di Langa” (secondo la tradizione vi sostò in preghiera San Francesco d’Assisi), per poi proseguire sulla strada statale 29 planando su Alba, una delle città più goderecce d’Italia. Passeggiando per il suo centro storico di stampo ancora medioevale, caratterizzato dalla presenza di numerose case-torri, è possibile degustare i dolci prodotti con le locali e croccanti nocciole oppure soffermarsi davanti alle vetrine che espongono costosissimi esemplari di tartufo, di tanto in tanto e senza esagerare bagnando il becco con un sorso di vino. Divenuto pianeggiante, alle porte delle fasi finali il tracciato si riavvicinerà alle colline, transitando ai piedi dell’elevazione sulla quale sorgono Grinzane Cavour e il suo omonimo e imponente castello medioevale, appartenuto al casato del celebre statista – che fu anche sindaco di questo comune per ben 17 anni – e che oggi ospita una delle principali enoteche del Piemonte. Anche il Giro è passato lassù, esattamente il 27 maggio del 1990, quando dal maniero scattò un’altra prova contro il tempo, terminata a Cuneo con il successo a sorpresa di Luca Gelfi davanti ad un Bugno in formissima, secondo a 6”, che vestiva la maglia rosa sin dal prologo ma con vantaggi risicatissimi e che quel giorno distanziò pesantemente i rivali più accreditati (il francese Mottet, che chiuderà il Giro al secondo posto, nella crono fu 7° a 2’28”). Quel giorno si percorsero 68 Km che fecero di quella crono la terza frazione contro il tempo più lunga della storia della corsa rosa, al pari della “Cronobrianza” (Seregno – Lecco), mentre più chilometriche furono la cronosquadre Brescia – Mantova (70 Km) che aprì l’edizione del 1983 e la Perugia – Terni (90 Km) del 1951.
Ancora qualche chilometro sul velluto e poi riprenderanno le “ostilità” con la salita verso Castiglione Falletto, pure pedalabile (sono circa 3,5 Km al 4%) e pure “sorvegliata” dal locale castello, costruito dal casato che ha attribuito l’attuale nome al paese, i Falletti, originari di Alba e conosciuto per esser stati dei potenti banchieri. Lasciatisi alle spalle anche questa salita, solo ora s’incontreranno le pendenze più rilevanti di giornata, ma in discesa, percorrendo una ripida stradina (13%) che si snoda tra i vigneti della Bussia e anticiperà l’ultimo balzo, un ultimo calice da levare per 1600 metri (4,5%), un ultimo brindisi alle salite che verranno.
“Viva il vino spumeggiante, nel bicchiere scintillante!”.
Hic!

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Barbaresco, la chiesa sconsacrata sede dellenoteca regionale (panoramio)

Barbaresco, la chiesa sconsacrata sede dell'enoteca regionale (panoramio)

Benevello, Madonna di Langa (langhe.net)

Benevello, Madonna di Langa (langhe.net)

Uno scorcio di Alba (eventi.langhe.net)

Uno scorcio di Alba (eventi.langhe.net)

Castello di Grinzane Cavour (www.piemontepocket.com)

Castello di Grinzane Cavour (www.piemontepocket.com)

Castiglione Falletto, castello (www.provincia.cuneo.gov.it)

Castiglione Falletto, castello (www.provincia.cuneo.gov.it)

Barolo, castello dei marchesi Falletti (panoramio)

Barolo, castello dei marchesi Falletti (panoramio)

I vigneti del Barbaresco e, in trasparenza, laltimetria della dodicesima tappa (www.civiltadelbere.com)

I vigneti del Barbaresco e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.civiltadelbere.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SAVONA

maggio 22, 2014 by Redazione  
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

A Savona impresa di Rogers. Evans sempre in rosa (Gazzetta dello Sport)

Giro, colpo di Rogers che vince a Savona. Evans resta (Corriere della Sera)

Regno Unito

Rogers returns with Giro stage victory (The Time)

Rogers escapes to victory at Giro (The Daily Telegraph)

Irlanda

Nicholas Roche: ‘Guys were putting pressure on him to drop back to the peloton so they would stop chasing us’ (Irish Independent)

Francia

Une victoire d’équipe (L’Equipe)

Spagna

Rogers gana el pulso al grupo (AS)

Rogers impone su fuerza – Samuel Sánchez: “Cuesta cambiar de ser líder a ser gregario” (Marca)

Rogers, ‘crono’ en la víspera (El Mundo Deportivo)

Belgio

Luke Durbridge heeft sleutelbeenbreuk – Giro-peloton vreest zeven meter sneeuw (De Standaard)

Giro: victoire en solitaire de Rogers lors de la 11e étape – Giro: les Italiens Ruffoni et Appollonio hors délai (L’Avenir)

Tour d’Italie: Rogers remporte la 11ème étape en solo (La Dernière Heure/Les Sports)

Giro: Michael Rogers, triple champion du monde du chrono, s’offre la 11e étape après un numéro en solo (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Topprestatie Kelderman(De Telegraaf)

Lussemburgo

Rogers feiert Etappenerfolg nach Soloritt (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Rogers gewinnt 11. Etappe (Tageblatt)

Canada

Michael Rogers uses downhill attack to win 11th stage of the Giro d’Italia (The Globe and Mail)

USA

Rogers Wins 11th Stage of Giro d’Italia (The New York Times)

Colombia

El reloj, el juez del Giro de Italia – Michael Rogers ganó undécima etapa del Giro; Cadel Evans sigue líder (El Tiempo)

La etapa 11 del Giro de Italia fue para Michael Rogers (El Espectador)

Australia

Rogers wins stage, Evans leads Giro (The Age)

Aussie cyclists dominate Giro d’Italia (The Australian)

Giro d’Aussie: Rogers, Evans dominate (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà sul Naso di Gatto?

n@po: Ci saranno tanti fuggitivi… Tra i big m’illudo e spero in un attacco di Hesjedal

Howling Wolf14: Per i big sarà come quella salita non ci fosse. Può darsi che qualcuno abbozzi qualche scatto, ma sicuramente solo per provare la gamba o per vedere le reazioni degli avversari, non certo con la speranza di fare la differenza. Sarà una lotta per il successo di tappa. Ma questa volta, dato che nessuno dei velocisti più qualificati riuscirà a rimanere nel gruppo di testa (penso nemmeno Nizzolo e Swift), la fuga che si svilupperà all’inizio della frazione o nella parte centrale potrebbe anche andare all’arrivo. Nessuno avrà particolare interesse ad inseguirla, forse tranne la Lampre che potrebbe sperare nel terzo exploit di Ulissi. Visto che il team di Maini non ha uomini di classifica potrebbe sacrificare tutta la squadra pro Ulissi.

succhiaruote: Anch’io penso che tra i big succederà poco o niente, la classifica è ancora ‘corta’ e nessuno ha grande interesse a investire energie in una tappa che in ogni caso potrebbe fruttare pochi secondi. Ci potrà essere qualche allungo anche di uomini di classifica, potrà cedere terreno qualche elemento di secondo piano, ma niente di esplosivo. Di fatto, il Giro vero inizierà con la crono di domani, il che significa che, al netto delle cadute, la prima metà del Giro è volata via senza spunti degni di nota, sebbene prevedesse almeno 2-3 tappe dal profilo potenzialmente molto interessante. A questo punto, in controtendenza, io ritengo che sarebbe meglio inserire una bella crono di 50-60 Km nella prima settimana, capace di sparigliare subito le carte alimentando nei giorni seguenti la lotta se non al primo posto, almeno alle altre posizioni di vertice. Quando in gruppo prevale l’attendismo, non c’è percorso né altimetria che tenga, l’attacco decisivo è sempre rimandato all’ultima salita della tappa di domani.

Salitepuntocia’: Non finisce in volata, e non si sa nemmeno chi possa vincere, pronostico apertissimo e se c’era Savoldelli i Nibali era la loro tappa con arrivo in discesa

Nebe1980: Orrore! Va anche bene una crono nella prima settimana ma per carità non di 50 o 60 Km al massimo una trentina. Ma al di là del discorso tecnico non credi che se Quintana nonostante un ritardo in classifica da Evans di quasi 2 minuti non si muove come non si muovono gli altri cambierebbero poco le cose mettendo una tappa a cronometro? Magari avremmo il cronoman di tunro con 4 minuti sugli scalatori e quelli che scattano a 800 metri dall’arrivo per guadagnare quindici secondi più abbuono per poi rimandare tutto alla terza settimana.

n@po: Sbaglio o sta succedendo di tutto?

Nebe1980: Ma com’è la discesa del naso di gatto? Potrebbe esserci un attacco di qualche big/comprimario tipo appunto Hesjedal o Rolland che ci aveva provato a Montecopiolo sulla salita ma poi dipende anche dalle caratteristiche della discesa, dal profilo altimetrico sembra molto dolce, non alla Nibali o alla Savoldelli.

Nebe1980: Hanno detto ora che la discesa è ampia e veloce, non tecnica.
Quindi secondo me o arriva la fuga o ci sarà una volata tra quaranta cinquanta corridori. Sul naso di gatto ci potrebbero essere allunghi ma saranno più scaramucce anche perchè domani c’è la cronometro e non ha senso sfinirsi oggi in attacchi improbabili, se la discesa fosse tecnica sarebbe diverso

Mauro Facoltosi: Vittoria di Michael Rogers. Commenti?

Nisky: Meno male! Gia pensavo un altra volata! L unica sfiga è la caduta con evans che domanda a quelli dell androni di rallentare! Adesso mi tocca sentire savio che sguazza insistendo che non è vassallo di nessuno! Peccato….perso sgarbozza di sti personaggi da bar che non vedono l ora per farsi vedere speravo di fare a meno

Howling Wolf14: L’astuzia alla base dell’offensiva vincente di Rogers. L’australiano ha colto l’attimo ed ha poi approfittato della difficoltà del gruppo ad organizzarsi dato che la presenza di pochi velocisti invogliava solo qualche team a prendere l’iniziativa. Mentre in gruppo si pensava a cosa fare, Rogers si è subito messo da parte 30-35″. Quando il gruppo s’è organizzato si è subito manifestata la scarsa incisività dell’azione. Zardini per Battaglin, Zoidl e Preidler per Geschke. Null’altro. Rogers s’è gestito e l’ha spuntata. Trovo strano che qualcuno, tipo i portacolori della Katusha, oppure Cunego o Pellizotti o Brambilla non abbia cercato di prendere la ruota dell’australiano quando se n’è andato. A proposito, ancora una volta s’è manifestata la tattica scellerata dell’Androni. Ma che direttori sportivi hanno? Quando era in atto la fuga dei 14, con Roche e Moser, hanno tirato a tutta per portare il ritardo da 4′ a un minuto. Ma per chi hanno lavorato? Per il re di Prussia? Poi s’è visto un patetico attacco telefonato di Pellizzotti sul Naso di Gatto e niente più. Nel finale non si è visto nemmeno un androide. Ma il tanto decantato Gianni Savio (per lui tanti inchini da parte della Rai) è un tecnico o un coltivatore di patate?

Howling Wolf14 (rispondendo a nisky): Mi hai rubato le parole. Gianni Savio è un ciarlatano da asta di paese. Tanta prosopopea, tanta voglia di mettersi in mostra, ma zero sostanza. A parte l’episodio con Evans, abbiamo visto dove ha poi portato l’inseguimento forsennato condotto da quella squadraccia che è l’Androni. I 14 in fuga sono stati ripresi, ma se quell’azione di inseguimento doveva essere la premessa per un successo di tappa degli “androidi”, beh è stato un mastodontico fallimento. Non solo non hanno vinto la tappa, ma non si sono nemmeno piazzati.

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

I am Australian (The Seekers)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Barbaresco – Barolo (cronometro)

Barbaresco – partenza 1° corridore : pioggia debole e schiarite (0,2 mm), 20,2°C (percepiti 19°C), vento debole da N (7 Km/h), umidità al 74%
Barolo – arrivo 1° corridore : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 19,7°C, vento debole da N (7 Km/h), umidità al 75%
Barbaresco – partenza maglia rosa : temporale con pioggia moderata e schiarite (1,1 mm), 20,5°C, vento debole da N (6 Km/h), umidità al 76%
Barolo – arrivo maglia rosa : temporale con pioggia moderata e schiarite (1,4 mm), 19,3°C, vento debole da N (6 Km/h), umidità al 80%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Martinello: “Portare via la figa buona” (ci mancava, quest’anno)
Conti: “Sergio Zavoli che, in lacrime, intervista Merckx” (a dire il vero era Eddy a piangere)
Pancani: “Hanno già transitato”
Lelli: “Naso del Gatto”
Intervistatore alla partenza: “Mezzi atmosferici come il vento”
De Stefano: “Ci racconteranno con le moto”
De Stefano: “Ci segnala i nostri amici di RCS”
De Luca: “Passo della Bocca” (Passo del Bocco)
Pancani: “Il fanale è davvero molto interessante”
Martinello: “A pensar male si va molto vicino”
Lelli (ricordando l’arrivo al Monviso, tra la nebbia, al Giro del 1991): “La sfortuna che non funzionava televisione, niente”
Martinello: “Le vittorie di Michael Matthews” (ha vinto solo una tappa in questo Giro)
Martinello: “Ivan Zanatta” (Stefano)
Ds Cannondale: “Non sono andato tanto d’accordo i fuggitivi”
Martinello: “Sono quelle occasioni che i corridori danno gran fastidio”
Martinello: “I sdraio della spaggia”
Pancani: “Succestivo”
Pancani: “Ci sono stato un’infinità di scatti”
Martinello: “Roche sta pensando: “E’ meglio che qualcuno me lo tenga insieme”
Pancani: “Gruppo di maglia rosa”
Lelli: “Si racchiudono tutti in meno di un minuto”
Pancani: “Si è creato questa situazione”
Martinello: “Fermia – Roma” (Formia – Roma)
Martinello: “Mario Cipallini”
Martinello: “Non più, come in passato, si rimettano a posto le strade”
Martinello (sulla positività di Michael Rogers nel 2013): “L’anno scorso al Giro di Pechino” (è successo alla Japan Cup)
Pancani: “Riccardo Zoidel” (Zoidl)
Pancani: “Gli uomini di classifica sono tatti là davanti”
Ulissi (sulle conseguenze della caduta): “In salita mi bucava quando sforzavo”
De Stefano: “Quintana è sempre il favorito del Giro d’Italia n° 1?”
Garzelli: “Panarrotta” (Panarotta)
De Stefano: “Ieri vi abbiamo mostrato quello che stavamo facendo sullo Stelvio” (la De Stefano che spala la neve dai tornanti?)
Conti: “Rogers ha vinto perchè australiano”
Televideo: “La seconda tappa più lunga del Giro…. finisce nei pedali del 34enne cronoman australiano”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Collecchio – Savona

1° Enrico Barbin
2° Stefano Pirazzi s.t.
3° Daniele Colli s.t.
4° Nicola Boem s.t.
5° Ben Switf s.t.

Classifica generale

1° Svein Tuft
2° Arnaud Courteille a 1′20″
3° Jetse Bol a 2′03″
4° Michael Hepburn a 6′18″
5° Kenny Dehaes a 8′57″
Miglior italiano: Andrea Fedi, 9° a 20′38″

L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

12a TAPPA: SAN BENEDETTO DEL TRONTO – ROCCARASO (257 Km)

SUL TRAGUARDO IN SALITA DI ROCCARASO VITTORIA A SORPRESA DEL BELGA BOUCQUET
Zilioli giunge quarto e passa al secondo posto in classifica
L’abruzzese Taccone non ha potuto affermarsi davanti ai suoi tifosi – È controllato dai rivali, ma soprattutto è turbato per il grave infortunio accaduto a suo fratello – Anquetil conserva la maglia rosa – Oggi 13a tappa del Giro con arrivo a Caserta

Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza

1a tappa: Belfast (cronosquadre)

2a tappa: Belfast (seconda tappa)

3a tappa: Armagh – Dublino

4a tappa: Giovinazzo – Bari

5a tappa: Taranto – Viggiano

6a tappa: Sassano – Montecassino

7a tappa: Frosinone – Foligno

8a tappa: Foligno – Montecopiolo

9a tappa: Lugo – Sestola

10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme

Il passaggio della carovana pubblicitaria dal centro di Savona (www.savonanews.it)

Il passaggio della carovana pubblicitaria dal centro di Savona (www.savonanews.it)

21-05-2014

maggio 22, 2014 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’australiano Michael Rogers (Tinkoff – Saxo) si è imposto nell’undicesima tappa, Collecchio – Savona, percorrendo 249 Km in 5h48′07″, alla media di 42,917 Km/h. Ha preceduto di 10″ il tedesco Geschke e l’italiano Enrico Battaglin (Bardiani Valvole – CSF Inox). L’australiano Cadel Evans (BMC Racing Team) è ancora maglia rosa, con 57″ sul colombiano Urán Urán e 1′10″ sul polacco Majka. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 4° a 1′20″

TOUR OF NORWAY

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella prima tappa, circuito di Larvik, percorrendo 147,5 Km in 3h24′18″, alla media di 43,319 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Enger e il belga Van Asbroeck. Miglior italiano Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), 31°. Kristoff è il primo leader della classifica con 4″ su Enger e 6″ su Van Asbroeck. Miglior italiano Alessandro Bazzana (Unitedhealthcare Pro Cycling Team), 31° a 10″.

AN POST RAS (Irlanda)

Il neozelandese Patrick Bevin (squadra nazionale) si è imposto nella quarta tappa, Charleville – Cahirciveen, percorrendo 183,6 Km in 4h19′02″, alla media di 42,527 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bialoblocki e il britannico Williams. Miglior italiano Matteo Collodel (Team Idea), 4°. Bevin è ancora leader della classifica, con 1′55″ sull’austriaco Fankhauser e sull’italiano Alessandro Pettiti (Team Idea).

TOUR OF JAPAN

L’italiano Pierpaolo De Negri (Vini Fantini – Nippo – De Rosa) si è imposto nella terza tappa, circuito di Minami Shinshu, percorrendo 148 Km in 3h55′16″, alla media di 37,744 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Lebas e di 1′13″ lo sloveno Bole. De Negri è il nuovo leader della classifica con 12″ su Lebas e 1′12″ su Bole.

ROGERS LEPRE IMPRENDIBILE A SAVONA, EVANS RESTA IN ROSA ALLA VIGILIA DELLA “CRONO DEL VINO”

maggio 21, 2014 by Redazione  
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Michael Rogers trionfa in solitaria a Savona dopo aver attaccato nell’ultima discesa a circa 25 km dall’arrivo. Tappa lunga e molto concitata, caratterizzata da un paio di cadute e da una fuga numerosa che non è riuscita ad arrivare fino in fondo a causa del ritmo imposto dagli uomini dell’Androni, rimasti esclusi dalla fuga stessa. Primo italiano Enrico Battaglin, terzo, anticipato sul traguardo da Simon Geschke. Domani attesa crono individuale tra Barbaresco e Barolo in cui la maglia rosa Evans sembra poter aumentare il vantaggio sugli avversari diretti in classifica generale.

Dopo l’Orica GreenEdge vincitrice nella cronosquadre iniziale e Michael Matthews a Montecassino, il Giro d’Italia parla ancora australiano, con la vittoria nell’undicesima tappa di Michael Rogers, abile a scattare nell’ultima discesa ed a costruire un vantaggio che è riuscito a mantenere fino al traguardo di Savona. La partenza da Collecchio vedeva continui attacchi e contrattacchi tesi alla formazione di una fuga. Il ritmo incandescente imposto dal gruppo (oltre 49 di media nella prima ora di corsa) non lasciava, però, spazio alla fuga, almeno nel tratto iniziale in pianura. Soltanto lungo la prima asperità di giornata, il Passo Cento Croci, il gruppo iniziava a lasciare spazio ad alcuni coraggiosi. I primi a smuovere le acque lungo la salita erano Geniez (FDJ), Quéméneur (Europcar) e Roche (Tinkoff-Saxo), ai quali si aggiungeva un nutrito gruppo di contrattaccanti, tra cui Morabito (BMC) e Siutsou (SKY), non lontanissimi in classifica generale. Lo scollinamento – appannaggio di Arredondo (Trek) – vedeva perciò una ventina di ciclisti in testa alla corsa, mentre dietro un gruppo molto sfilacciato era tirato da Omega Pharma e Movistar. Nella discesa verso Sestri Levante una caduta – che coinvolgeva tra gli altri Ulissi, Malori, Ratto, Puccio e Chris Sorensen – spezzettava ancora di più il gruppo, la cui avanguardia riusciva a riprendere la fuga intorno all’85° km. Quindi, un nuovo tentativo di fuga vedeva protagonisti 14 ciclisti: Moser (Cannondale), Mourey (FDJ), Bongiorno (Bardiani), Polanc (Lampre-Merida), ancora Quéméneur, Sicard e Thurau (Europcar), Monsalve (Neri Sottoli), Moreno e Vorganov (Katusha), Preidler (Giant-Shimano), Deignan (Sky), Roche e Rovny (Tinkoff-Saxo). La tappa finalmente si tranquillizzava, con la fuga che prendeva un vantaggio superiore ai quattro minuti e che avrebbe conservato a lungo. Nel frattempo, il gruppo della maglia rosa si ricompattava pian piano, con gli uomini della BMC attenti davanti a controllare il ritmo a protezione del capitano Evans. Nell’avvicinamento a Varazze le cose cambiavano perché, se in un primo momento la fuga pensava di poter raggiungere agevolmente il traguardo, non aveva però fatto i conti con l’Androni di Gianni Savio, che a meno 80 km dall’arrivo decideva di imprimere alla corsa un ritmo più incisivo. I ciclisti in fuga iniziavano a loro volta a non andare più d’accordo e a Varazze il vantaggio era di soli due minuti. Da segnalare, intanto, un’altra caduta senza conseguenze che coinvolgeva, tra gli altri, Morabito, Boasson Hagen e Ponzi, che rientravano nel gruppo nel giro di pochi chilometri. All’imbocco della salita di Naso di Gatto il vantaggio della fuga era ormai di circa 30 secondi e in testa al gruppo BMC e Movistar si erano sostituite all’Androni. Arredondo scattava facendo subito il vuoto e raggiungeva Roche e Preidler – ultimi ciclisti facenti parte dell’avanguardia della fuga – quando mancavano circa 4 km allo scollinamento. Dal gruppo si segnalavano, intanto, altre ‘sortite’, tra cui quella di Zardini (Bardiani Valvole), Rolland (Europcar), Losada (Katusha) e Pellizotti (Androni). Arredondo scollinava da solo sul GPM a meno 29 km dall’arrivo, guadagnando un bel bottino di giornata dopo essere transitato per primo anche sul precedente GPM. Gli uomini davanti (escluso Roche) si riunivano e iniziavano compatti la discesa finale verso Savona, ma dietro il gruppo, tirato soprattutto da Samuel Sánchez, non lasciava troppo spazio e rinveniva su di loro nel giro di 2 km. A 26 km dall’arrivo il gruppo, composto da una quarantina di atleti, poteva dirsi compatto. Ma ai meno 25 il decisivo attacco di Michael Rogers (Tinkoff – Saxo) concedeva le ultime emozioni alla lunga tappa odierna. L’australiano proprio nel tratto in discesa riusciva a guadagnare fino a 45 secondi sul gruppo, i cui disperati tentativi di riaggancio da parte di Trek e Bardiani (con Preidler e Zardini) risultavano vani. Rogers poteva così trionfare a braccia alzate e indisturbato sul traguardo di Savona, cogliendo la sua prima vittoria stagionale dopo il periodo di sospensione coatta dovuta all’assunzione di carne contaminata che gli aveva scombinato i valori ematici e la conseguente dimostrazione di innocenza davanti all’UCI. In seconda posizione, a 10 secondi, Simon Geschke (Giant Shimano) anticipava Enrico Battaglin (Bardiani Valvole). In classifica generale nulla cambia e Cadel Evans conserva la maglia rosa alla vigilia dell’importantissima cronometro individuale piemontese tra Barbaresco e Barolo, che potrebbe offrire interessanti spunti nell’avvicinamento al secondo week end del Giro 2014, caratterizzato dalle prime vere montagne.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 5:48:07
2 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:10
3 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
4 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
5 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
6 Moreno Moser (Ita) Cannondale
7 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
8 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
9 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia
10 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
11 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing
12 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida
13 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
15 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
16 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
17 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
18 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol
19 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
20 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
21 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
22 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
23 Robinson Eduardo Chalapud Gomez (Col) Colombia
24 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
25 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
26 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
27 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
28 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
29 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
30 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
31 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
32 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team
33 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
34 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team
35 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
36 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
37 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
38 Ivan Basso (Ita) Cannondale
39 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
40 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
41 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF 0:00:59
42 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:01:40
43 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky 0:04:01
44 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
45 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
46 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar
47 Vladimir Gusev (Rus) Team Katusha
48 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
49 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Belisol 0:04:17
50 Dennis Vanendert (Bel) Lotto Belisol

CLASSIFICA GENERALE

1 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 48:39:04
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:57
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:10
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:20
5 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:01:31
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:39
7 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:01:44
8 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:01:45
9 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:01:49
10 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:02:01
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:02:56
12 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:03
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:03:41
14 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:25
15 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:30
16 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:04:36
17 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:05:01
18 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:36
19 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:05:42
20 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:05:46
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:06:04
22 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:06:35
23 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:06:36
24 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:06:37
25 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:08:53
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:10:06
27 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:11:43
28 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 0:12:03
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:12:45
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:17:48
31 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:19:08
32 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar 0:20:19
33 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:22:26
34 Chris Anker Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo 0:22:31
35 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:23:12
36 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:25:13
37 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:25:42
38 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:26:04
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:27:33
40 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:27:38
41 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:27:43
42 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 0:27:53
43 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:28:20
44 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:28:24
45 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano 0:28:43
46 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:29:13
47 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:31:23
48 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:36:40
49 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:36:56
50 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:38:33

Rogers trionfa in solitaria a Savona (foto Bettini)

Rogers trionfa in solitaria a Savona (foto Bettini)

COLLECCHIO – SAVONA: LA BELLA ADDORMENTATA E LA STREGA MALEFICA

maggio 21, 2014 by Redazione  
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Sembra una tappa “sospesa nel tempo”, placidamente collocata tra gli appuntamenti cardine del Giro. Qualche giorno fa si sono disputate le prime due difficili tappe di montagna e quello successivo è in programma l’unica vera cronometro individuale, ma questo non vuol dire che, alla vigilia di una delle più importanti frazioni del Giro 2014, si potranno dormire sonni tranquilli: la tappa di Savona è la più lunga di tutte e presenta nel finale una salita molto impegnativa, che pochi hanno preso in considerazione in sede di presentazione. Si potrebbero vederne davvero delle belle!

Sembra proprio una bella addormentata l’undicesima tappa della corsa rosa, quella del giro di boa di una gara che oggi giungerà nel bel mezzo del “cammin della sua vita”. Placidamente collocata tra le prime tappe di montagna e la tormentata cronometro prevista l’indomani sulle colline langarole, sembra quasi sonnecchiare tranquilla e senza troppe pretese, forse per quelle due stelle di difficoltà che le ha assegnato mamma Gazzetta, ma – proprio come nella celebre favola di Charles Perrault – ecco che, a un certo punto, a ridosso del finale spunterà a sorpresa la fata malefica, con le forme del Naso di Gatto. Il nome è da fatina buona, a dire il vero, ma non certo le pendenze di un’ascesa impegnativa anche se non esageratamente dura, che molti potrebbero sottovalutare per la scarsa considerazione che si è data a questa tappa in sede di presentazione, quando gli occhi di tutti scrutavano con particolare attenzione i particolari delle grandi frazioni di montagna e dava poca importanza a una giornata che proponeva l’unica vera salita collocata a quasi 30 Km dall’arrivo. Le sue inclinazioni andranno a sommarsi alle difficoltà insite nel chilometraggio odierno (questa sarà la frazione più lunga del Giro 2014, con quasi 250 Km da percorrere) e in una discesa molto bella e veloce, che finirà per agevolare chi si troverà davanti e magari farà il diavolo a quattro per far lievitare il ritardo che qualche pesce grosso avrà accusato allo scollinamento. Poi ci sarà qualcuno che verserà lacrime amare in quel di Savona, come quelle che solcarono le gote di Merckx nel 1969 quando fu espulso dalla corsa per l’ancora controverso caso della sua positività proprio nella cittadina ligure, la stessa dove siamo convinti che pianse, anche se le sue furono solo lacrime interiori, Greg Lemond quando, il 6 giugno del 1991, lui vincitore di tre Tour de France si vide infilzato dal giovane e imberbe Sciandri.
Quel giorno del 1969 era il 2 giugno e si era conclusa poche ore prima la sedicesima giornata di quell’edizione, una tappa di 234 Km disputata tra Parma e Savona e che sarà ricalcata dai “girini” del 2014, almeno fino al primo passaggio dalla città sede d’arrivo perché 45 anni fa la salita verso il Naso di Gatto non era contemplata dal percorso. Un’altra differenza rispetto a quella tappa sarà la sede di partenza ma, per il resto, si ripercorrerà fedelmente quell’itinerario che, lasciata la cittadina di Collecchio, debutterà con la lenta risalita della valle del fiume Taro, toccando pochi chilometri dopo il via il centro di Fornovo, il cui nome è iscritto nei libri di storia per due battaglie che vi furono combattute, la prima durante le cosiddette “Guerre d’Italia” (1495) e la seconda in occsione della guerra di liberazione italiana (1945). Lasciata la statale per il Passo della Cisa si proseguirà, sempre prendendo gradualmente quota, verso Borgo Val di Taro, centro molto conosciuto dagli appassionati di funghi (porcini, in particolare) e paese natale dell’indimenticato Bruno Raschi, il giornalista che non fu solo vicedirettore della Gazzetta dello Sport dal 1976 al 1983 (l’anno della prematura morte) ma anche un grande amico, e amante al contempo, del Giro d’Italia. Ne seguì parecchie edizioni dall’ammiraglia di patron Torriani, suo amico ma talvolta suo “bersaglio” quando notava che qualcosa non andava, e il Giro lo ricorda sempre con affetto tutte le volte che viene a “bazzicare” da queste parti, come in occasione dei due arrivi che furono organizzati a Borgotaro nel 1987 (Argentin) e nel 1993 (Baldato), nel decennale della sua scomparsa.
Ancora qualche chilometro tranquillo e poi inizierà la prima ascesa di giornata, diretta al Passo di Cento Croci, valico di confine tra Emilia e Liguria il cui nome ricorda i tempi nei quali in queste lande spadroneggiavano bande di brigati che assalivano e assassinavano i viandanti. Oggi, fortunatamente, non sussistono più questi disagi e rimangono solo quei pochi offerti dalla salita, una delle più agevoli della catena appennica perché, per arrivare allo scollinamento, bisognerà percorrere 13,6 Km inclinati al 4,5%. Leggermente più pendente è la successiva planata con il quale il gruppo si porterà a Varese Ligure, la “Plebes de Varia” già esistente nel 1031 d.C. e caratterizzata da un nucleo storico di forma perfettamente tondeggiante, quel “Borgo rotondo” innalzato in epoca mediovale e che è uno dei vanti di questo centro iscritto nel club privato “I borghi più belli d’Italia”. Un breve zampellotto condurrà al traforo sottostante il colle di Velva, sul quale dal 1895 sorge il santuario della Madonna della Guardia, poi si riprenderà a scendere verso il mare, raggiungendo la costa a Sestri Levante, una delle principali località dell’omonima riviera, conosciuta non solo per i pregi turistici di un centro noto come la “città dei due mari” per il suo affacciarsi sulle baie “delle Favole” e “del Silenzio” (il primo toponimo lo coniò il famoso conduttore televisivo Enzo Tortora, rammentando un soggiorno dello scrittore Hans Christian Andersen) ma anche per i cantieri navali presenti nella frazione di Riva Trigoso, tra i più antichi della nostra nazione, dai quali nel 2004 uscì la prima portaerei della Marina Militare Italiana.
Da qui sino al primo passaggio da Savona si rimarrà costantemente sull’Aurelia, un palcoscenico ben noto agli appassionati di ciclismo, anche se solo nel tratto finale si confluirà sul tracciato della Milano – Sanremo. Fin da subito, però, la fisionomia della strada sarà quella solita della “classicissima”, tutta un succedersi di capi che talvolta neanche si notano sull’altimetria, alternati a rari tratti pianeggianti, come quello lungo 8 Km che s’inconterà all’uscita da Sestri e che condurrà i corridori prima a Lavagna e poi a Chiavari, centri che prima d’esser scoperti dal turismo erano conosciuti per le cave d’ardesia dell’entroterra, roccia utilizzata sia per scopi artistici, sia per altri meno “nobili” come la produzione di tegole e lavagne. Le prime difficoltà “aureliane” di questa tappa ci richiameranno alla memoria una pagina triste della storia recente del Giro d’Italia perché l’ascesa verso la Madonna delle Grazie (2,4 Km al 6,4%) e l’immediatamente successivo strappo di Castellaro furono affrontati nel finale della tappa di Rapallo del Giro 2011, in una giornata dove, però, nessuno pensò ai dati tecnici di quelle salite, a nessuno importò più di tanto cosa stava succedendo in testa alla corsa perché il cuore di tutti si era fermato lungo discesa del Bocco, assieme a quello di Wouter Weylandt. Alle due salite sopra citate ne seguirà una terza perché, sfiorato lo scoglio sul quale troneggia il cinquecentesco castello di Rapallo (maniero che nel 1964 fu set del film “La congiuntura”), si doppierà il promontorio del Monte di Portofino salendo in maniera gradevole (circa 5 Km al 4,4%) sino alla Ruta, piccola località dove soggiornò in due occasioni il filosofo tedesco Nietzsche, e da lì poi scendendo verso l’incantevole borgo di Camogli e quindi Recco, patria riconosciuta – con tanto di marchio I.G.P. – di una delle più conosciute prelibatezze liguri, la “focaccia di recco col formaggio”, composta di due strati di pasta non lievitata farciti solo internamente con lo stracchino, il formaggio che ha soppiantato l’originaria “prescinseûa”, latte rappreso e inacidito che non incontrava il gusto di molti. Passati questi “scogli”, la cartina non evidenzierà ostacoli per una quarantina di chilometri, anche se nella prima metà di questo tratto, quella che anticiperà il passaggio da Genova, non s’incontrerà vera “bonaccia” ma un continuo beccheggio, quello che nel gergo ciclistico è definito come “manga e bevi”. La vera pianura inizierà una volta giunti sulle strade del capoluogo ligure, dove i “girini” costeggeranno prima il Lido d’Albaro (è qui che il 25 maggio del 1909 terminò la sesta tappa del primo Giro d’Italia, vinta dal pavese Giovanni Rossignoli) e poi l’area del Porto Antico, totalmente ristrutturata da Renzo Piano in occasione dell’Esposizione Internazionale di Genova ‘92 e quindi aperta al pubblico, che può visitarvi non solo il secondo acquario d’Europa per dimensioni dopo quello di Valencia ma anche una delle tre sedi del Museo Nazionale dell’Antartide (le altre sono a Siena e Trieste) e il “Neptune”, il galeone che Roman Polanski fece costruire in vista delle riprese del film “Pirati” (1986) e recentemente riutilizzato per girarvi la miniserie “Neverland – La vera storia di Peter Pan”. Si uscirà da “Zena” attraversandone i quartieri più moderni e industrializzati e toccando una serie di centri che ebbero piena autonomia fino al 1926, quando furono assorbiti, amministrativamente prima e urbanisticamente poi, dalla città capoluogo andando a costituire quella che è oggi definita la “Grande Genova”, un’area che si spinge anche nell’entroterra e che occupa un’estensione di poco più di 240 km².
Giunti a Voltri si comincerà a respirare l’aria della “Classicissima” perché nei prossimi 30 Km il tracciato dell’undicesima tappa coinciderà con il primo tratto rivierasco della Sanremo, quello che s’incontra dopo esser scesi dal Turchino. I saliscendi non riprenderanno subito e ci sarà ancora una porzione di strada abbastanza liscia fino ad Arenzano, località frequentata non solo dai bagnanti ma anche dai pellegrini diretti al santuario del Bambino Gesù di Praga, dove si attaccherà il primo dei capi sanremesi, la facile Colletta, oltrepassato il quale si scenderà su Cogoleto, l’ultimo comune della provincia di Genova e centro che molti studiosi considerano come il paese natale di Cristoforo Colombo, i cui natali sono contesi da diversi altri centri. Qui concedeteci un momento tutto per noi, per fermarci un attimo a ricordare il cogoletese Matteo Patrone, il fondatore di questo sito, scomparso lo scorso anno dopo una lunga malattia. Ci riasciughiamo le lacrime e ci riaccodiamo con slancio in coda al gruppo, che ora starà affrontando i Piani d’Invrea prima di portarsi a Varazze, località turistica universalmente conosciuta come “città delle donne” dal nome di una manifestazione che vi si tiene del 1992. È in queste vesti che il terzo comune per numero di abitanti della provincia di Savona ha accolto due importanti happening sportivi a due ruote destinati alle atlete, la tappa dell’ultima edizione del Giro Rosa terminata sul soprastante Monte Beigua (vittoria dalla statunitense Mara Abbott, che poi s’imporrà nella classifica finale) e la partenza della Primavera Rosa, versione “in gonnella” della Sanremo dei professionisti, organizzata dalla Gazzetta dello Sport dal 1999 al 2005. Tornerà ben presto il momento di sfogliare il libro dei ricordi quando si transiterà per Celle Ligure, il paese d’origine di Giuseppe “Gepin” Olmo, il primo ciclista italiano a stabilire il record dell’ora, conquistato il 31 ottobre 1935 al Velodromo Vigorelli percorrendo 45,090 Km e detronizzando il francese Maurice Richard, che poi si riprenderà il maltolto un anno più tardi, sempre nell’impianto milanese.
Saranno questi gli ultimi minuti che il gruppo trascorrerà sull’Aurelia, abbandonata subito dopo il primo passaggio da Savona, dove si sfiorerà il Priamar, l’imponente fortezza cinquecentesca che nel Risorgimento fu utilizzata anche come prigione (vi fu rinchiuso Giuseppe Mazzini) e oggi è divenuta il simbolo della città. Lasciata la costa, il percorso si dirigerà verso l’interno, risalendo la Valle del Letimbro senza incontrare ancora pendenze per mezza dozzina di chilometri, sino alla frazione di Santuario, che prende il nome dalla basilica di Nostra Signora della Misericordia, costruita dove la Vergine Maria apparve a un contadino il 18 marzo 1536. Poco più avanti avrà inizio il momento più caldo di questa tappa, la salita che in 7 Km condurrà sino al Naso di Gatto, antica masseria cinquecentesca che nell’800 fu trasformata in un’osteria, recentemente chiusa dopo quasi 180 anni d’onorato servizio: la pendenza per arrivare fin lassù sarà dell’8,1%, con un picco del 12% nel tratto più impegnativo, quello iniziale. Di tutt’altra pasta è la discesa che ricondurrà a Savona e che, sempre dolce, nella prima parte si snoderà in maniera altalenante – di tanto in tanto spezzata da brevi risalite – sull’altopiano di Monte Pra, tra l’11 e il 12 aprile del 1796 teatro della Battaglia di Montenotte che vide Austria e Regno di Sardegna uscire sconfitte dal confronto con l’esercito francese comandato da Napoleone Bonaparte. Attraversato Altare e superato l’ultimo zampellotto di giornata presso la galleria del celebre Colle di Cadibona, la discesa si farà più “compatta”, anche se pur sempre contraddistinta da lievi inclinazioni, nell’ultima sua parte, con la quale si piomberà letteralmente sul traguardo, dove stavolta non potrebbe esserci il classico “lieto fine” per la storia della “bella addormentata”. Il dritto fuso del Naso di Gatto, se pungerà, stavolta non farà assopire nessuno…. Anzi!

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo di Cento Croci (1055). Separa il bacino del Taro (Emilia) da quello del Vara (Liguria) ed è attraversato dalla SS 523 “del Colle di Cento Croci” tra Campi e Varese Ligure. Quotato 1058 sulle cartine del Giro 2014, è stato inserito sei volte nel tracciato della corsa rosa. A transitare per primi in vetta sono stati Adriano Zamboni nel 1960 (tappa Carrara – Sestri Levante, vinta da Nencini), lo spagnolo Julio Jiménez nella citata Parma-Savona del 1969 (1° Roberto Bellini), Paolo Rosola nel 1983 (Parma – Savon, 1° Braun), il portoghese Acacio Da Silva nel 1989 (Voghera – La Spezia, 1° Fignon), Giancarlo Perini nel 1994 (Santa Maria della Versa – Lavagna, 1° Svorada) e il colombiano José Jaime González Pico nel 1999 (Sassuolo – Rapallo, 1° Virenque). Nel 1994 il passo fu traguardo di due tappe del Trofeo dello Scalatore, corsa di tre giorni oggi scomparsa e che era organizzata dalla Gazzetta: la frazione in linea la vinse Stefano Casagrande mentre nella cronoscalata da Varese Ligure s’impose il russo Bobrik.

Valico Santa Maria della Guardia (tunnel – 315). Valicato in galleria, lunga circa 2 Km, dalla SS 523 “del Colle di Cento Croci” tra Torza e Castiglione Chiavarese.

Sella di San Lorenzo (192). Coincide con la località San Lorenzo della Costa, attraversata dalla SS 1 “Via Aurelia” lungo la salita alla Ruta.

Valico di Ruta (tunnel – 254). Quotato 269 sulle cartine del Giro 2014, è valicato in galleria dalla SS 1 “Via Aurelia” tra San Lorenzo della Costa (Rapallo) e Recco. Il valico geografico è la Sella di Ruta (278), situata sulla displuviale che divide i due versanti del promontorio di Portofino. Il Giro l’ha scalato fin dalla prima edizione (1909), ma solo in due occasioni il passaggio è stato considerato valido per la classifica del GPM: ad imporsi lassù sono stati il portoghese Da Silva nel 1991 (Sala Baganza – Savona, 1° Sciandri) e Germano Pierdomenico l’anno successivo (Genova – Uliveto Terme, 1° Leoni).

La Colletta (75). Valicata dalla SS 1 “Via Aurelia” tra Arenzano e Cogoleto, è la seconda salita della Milano – Sanremo dopo il Turchino. La “classicissima” l’ha saltata solo nel biennio 2001-2002, quando una frana sul Turchino costrinse l’organizzazione a sostituire il passo con il Bric Berton e far entrare la corsa sull’Aurelia alle porte di Savona.

La Crocetta (446). Valicata dalla SP 12 che sale al Naso di Gatto da Savona.

Colletto di Pian del Melo (621), Colletto di Purassino (670). Valicati dalla SP 12 tra Montenotte Superiore e Altare (discesa dal Naso di Gatto.)

Colle di Altare (tunnel – 436m). Più conosciuto come Colle di Cadibona, è valicato dalla SS 29 “del Colle di Cadibona” tra i centri di Altare e Cadibona. Il valico geografico (Bocchetta di Altare) si trova a 459 metri di quota ed è raggiunto da una strada asfaltata. Sul Cadibona la corsa rosa ha collocato sette volte lo striscione del GPM: nell’ordine sono scollinati per primi Angelo Conterno nel 1959 (Genova – Torino, 1° Vito Favero), Pietro Dallai nel 1972 (Savona – Bardonecchia / Jafferau, 1° Merckx), Wilmo Francioni nel 1976 (Varazze – Ozegna, 1° Van Linden), lo spagnolo Faustino Fernández Ovies nel 1977 (Santa Margherita Ligure – San Giacomo di Roburent, 1° Francioni), il francese Christian Jourdan nel 1986 (Savona – Sauze d’Oulx, 1° Earley), il tedesco Fabian Wegmann nel 2004 (1° Petacchi) e il francese Patrice Halgand nel 2005 (Varazze – Colle di Tenda, 1° Basso.)

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Collecchio, municipio (panoramio)

Collecchio, municipio (panoramio)

Visuale invernale di Borgo Val di Taro (www.comune.borgo-val-di-taro.pr.it)

Visuale invernale di Borgo Val di Taro (www.comune.borgo-val-di-taro.pr.it)

Il borgo rotondo di Varese Ligure visto dallaereo (www.bbcanova.it)

Il 'borgo rotondo' di Varese Ligure visto dall'aereo (www.bbcanova.it)

Il Santuario della Madonna della Guardia sul Colle di Velva (panoramio)

Il Santuario della Madonna della Guardia sul Colle di Velva (panoramio)

Sestri Levante (tripadvisor.com)

Sestri Levante (tripadvisor.com)

Il castello di Rapallo come appare ne La congiuntura (www.davinotti.com)

Il castello di Rapallo come appare ne 'La congiuntura" (www.davinotti.com)

Camoglia (www.inspiaggia.com)

Camoglia (www.inspiaggia.com)

Il galeone di Pirati ormeggiato nel Porto Antico di Genova (www.davinotti.com)

Il galeone di 'Pirati' ormeggiato nel Porto Antico di Genova (www.davinotti.com)

Arenzano, santuario del Bambino Gesù di Praga (www.arenzanoturismo.it)

Arenzano, santuario del Bambino Gesù di Praga (www.arenzanoturismo.it)

Cogoleto, la presunta casa natale di Cristoforo Colombo (www.vanderkrogt.net)

Cogoleto, la presunta casa natale di Cristoforo Colombo (www.vanderkrogt.net)

Colle di Cadibona (cycloclimbing.com)

Colle di Cadibona (cycloclimbing.com)

Savona, fortezza del Priamar (www.lionsgenova.it)

Savona, fortezza del Priamar (www.lionsgenova.it)

La fata Malefica del film Disney e, in trasparenza, laltimetria dellundicesiam frazione

La fata Malefica del film Disney e, in trasparenza, l'altimetria dell'undicesiam frazione

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