BAKELANTS, BOTTINO PIENO: SAGAN BEFFATO AD AJACCIO

giugno 30, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il belga allunga nel finale insieme a Fuglsang, Mori, Izagirre, Chavanel e Flecha, resistendo nel finale al tardivo rientro del gruppo e conquistando la maglia gialla. Lo slovacco, grande favorito, vince la volata dei battuti, davanti a Kwiatkowski e all’ottimo Cimolai. Prime scaramucce fra i big sulla Côte du Salario, dove Froome ha allungato in vista del GPM, prima di essere raggiunto in discesa.

Foto copertina: Jan Bakelants esulta sul traguardo di Ajaccio (foto AFP)

Successo di tappa in solitaria al Tour de France, con annessa maglia gialla: difficilmente Jan Bakelants, 27enne fiammingo di Oudenaarde, poteva immaginare un colpo più grosso quale suo primo successo in carriera, colto al quinto anno di professionismo. Il teatro del battesimo è stato il lungomare di Ajaccio, spettacolare ma tecnicamente inutile appendice pianeggiante di una tappa che si sarebbe potuta concludere in fondo alla discesa della breve ma terribile Côte du Salario, a conti fatti vanificata dai 10 km piatti finali.
Bakelants, alla cui giornata di gloria nulla devono comunque togliere le stravaganze di Prudhomme, ha costruito proprio in quel tratto il nuovo apice della sua carriera, uscendo in compagnia di Fuglsang, Mori, Izagirre, Chavanel e Flecha da un gruppo troppo compassato nell’organizzazione di un inseguimento. Il sestetto si è via via assottigliato negli ultimi 2 km, finché Bakelants si è ritrovato solo a fronteggiare il rientro – per la verità meno veemente del previsto – degli uomini Cannondale, dispiegati da Peter Sagan. Il belga ha visto il suo margine assottigliarsi sensibilmente soltanto sul breve rettilineo conclusivo, senza comunque mai dare l’impressione di essere destinato ai panni di novello Franco Bitossi.
Nel caso, il Marino Basso della situazione sarebbe stato proprio Sagan, già favorito alla partenza, divenuto uomo-faro della tappa intorno a metà percorso, quando il forcing della FDJ sul Col de la Serra ha estromesso dai giochi la quasi totalità dei velocisti, Cavendish, Greipel e la maglia gialla Kittel in primis. Dinanzi al plotone di maglie blu schierate al comando, era inevitabile immaginare che di lì a poco la formazione transalpina sarebbe passata all’attacco, e invece è stata la connazionale Europcar, prima con Voeckler e poi addirittura con Rolland, a produrre due azioni solitarie di difficile interpretazione. La sola utilità della doppia offensiva è stata quella di accelerare il ricongiungimento con Kadri, rallentato anche da una foratura, ultimo superstite di una fuga comprendente anche Veilleux, Perez e Boom.
Il gruppo si è così presentato compatto ai piedi dell’ultima ascesa, dove è ufficiosamente iniziata la sfida tra i pretendenti al successo finale: merito di Chris Froome, che ha prima messo Richie Porte all’inseguimento di Flecha e Gautier, evasi nei primi metri di salita, e poi allungato in prima persona in vista del Gran Premio della Montagna. Contador, Evans e tutti gli altri, pur presenti in testa al plotone, si sono lasciati sorprendere, concedendo al kenyano bianco una manciata di secondi di margine in cima. Nulla che Roche – complice una discesa non impeccabile di Froome – non potesse ricucire, ma l’azione del leader Sky ha comunque dimostrato la sua buona condizione (peraltro già abbondantemente sbandierata a parole), oltre a sapere un po’ di provocazione verso chi dovrebbe sulla carta attaccare in prima persona.
Proprio in seguito al ricongiungimento con Froome e Gautier, rimasto in avanscoperta ancora per qualche centinaio di metri, in gruppo è cominciata la fase di confusione che ha favorito l’azione con cui Bakelants ha beffato Sagan, capace di regolare – senza l’ipotizzabile superiorità schiacciante – Michal Kwiatkowski e un sorprendente Davide Cimolai nello sprint per un secondo posto pieno di rimpianti.
Lo slovacco potrebbe trovare l’occasione del riscatto domani, quando il Tour si congederà dalla Corsica con la più impegnativa delle tre tappe sull’isola. Punto cruciale della frazione sarà il Col de Marsolino, collocato ad una distanza dal traguardo simile alla Côte du Salario oggi. Diverse, però, le caratteristiche della salita: meno pendente (8.1% contro 9% le medie), ma molto più lunga (3.3 km contro 1), e dunque globalmente più favorevole ai probabili attaccanti. Oltre a Sagan, i nomi da tenere d’occhio dovrebbero essere quelli di uomini quali Gilbert o – auspichiamo – Moreno Moser, ma l’azione odierna di Froome potrebbe indurre qualcuno a raccogliere la sfida. In tal caso, il saluto alla Corsica potrebbe trasformarsi in un antipasto di Pirenei.

Matteo Novarini

29-06-2013

giugno 30, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Porto-Vecchio – Bastia, percorrendo 213 Km in 4h56′52″ alla media di 43,049 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristoff e l’olandese Van Poppel. Miglior italiano Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick Step), 5°.

COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)

Il tedesco Sebastian Forke (BDC – Marcpol Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Radomsko – Lodz, percorrendo 153,5 Km in 3h13′43″ alla media di 47,543 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Thömel e il polacco Stepniak. Due italiani in gara, entrambi della Christina Watches-Onfone: Angelo Furlan è 22°, Daniele Aldegheri 35°. In classifica si impone l’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) con 1′53″ sul ceco Hudecek e 2′11″ sul tedesco Schäfer. Aldegheri 45° a 3′21″, Furlan 105° (ultimo) a 34′09″.

JELAJAH MALAYSIA

L’australiano Anthony Giacoppo (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella quarta tappa, Angsana JB Mall – Melaka, percorrendo 206,3 Km in 5h03′23″ alla media di 40,800 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malesiano Salleh e il polacco Wiesiak. Il malesiano Sea Keong Loh (OCBC Singapore Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 14″ sul kazako Kuzmin e 41″ sul russo Pozdnyakov.

OMLOOP HET NIEUWSBLAD DILETTANTI

Il belga Dimitri Claeys si è imposto nella corsa belga, Zottegem – Grotenberge (Zottegem), percorrendo 188,9 Km in 4h36′14″ alla media di 41,030 Km/h. Ha preceduto di 36″ il connazionale Broeckx e il francese Lhotellerie.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BASTIA

giugno 30, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.

Foto copertina: Bastia vista dalle colline corse (www.viaggiaresempre.it)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

La prima tappa è di Kittel. Caduta, caos e tempi neutralizzati (Gazzetta dello Sport)

Regno Unito

Tour de France crash halts Cavendish close to Day 1 finishing line (The Independent)

Cavendish’s yellow dream ended by crash (The Times)

Kittel wins amidst opening day chaos in Corsica (The Daily Telegraph)

Francia

Kittel, rescapé d’un final fou (L’Equipe)

Spagna

Kittel vence en el caos de Córcega y es el primer líder (AS)

Kittel, vencedor por caos (Marca)

Kittel, primer líder (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour de France: maillot jaune pour l’Allemand Marcel Kittel (Le Soir)

Kittel wint na chaotische finale eerste rit (De Standaard)

Marcel Kittel premier maillot jaune au terme d’un final rocambolesque (L’Avenir)

Kittel maillot jaune dans le chaos (La Dernière Heure/Les Sports)

Kittel premier maillot jaune, personne ne perd de temps grâce au bus bloqué (Sudinfo.be)

Bus ramt finishzone (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Kittel pakt etappe en geel (De Telegraaf)

Germania

Kittel gewinnt erste Etappe (Berliner Zeitung)

Marcel Kittel gewinnt erste Etappe der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Andy Schleck: “Wir hatten Glück” (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Andy war nervös – Kittel gewinnt (Tageblatt)

Repubblica Slovacca

Vzrušujúci záver – Sagan spadol, v cieli sa motal autobus (Pravda)

Canada

Contador crashes as Kittel wins crash-marred Tour de France first stage (The Globe and Mail)

USA

Marcel Kittel Wins 1st Stage of Tour De France (The New York Times)

Colombia

Marcel Kittel, ganó la etapa inaugural de la edición 100 del Tour (El Tiempo)

Marcel Kittel ganó la primera etapa del Tour de Francia (El Espectador)

Australia

GreenEdge fined after bus farce at Tour (The Age)

Kittel emerges from the skittle (The Australian)

Kittel wins Tour de France first stage (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Kittel. Cadute nel finale con coinvolti eccellenti (Hesjedal, Cavendish, Contador, pesantemente staccato). Traguardo salvato in “extremis” per il collassamento dell’arco dell’arrivo, incastrato nel tettuccio del pulman dell’Orica. Commenti?

Vittorio P: Il mio commento è: sarà anche il Tour ma che figura da dilettanti!

Profpivo: Figuraccia storica. Allucinante quello che è successo oggi, degno del Palio della Porchetta e non certo della corsa più importante al mondo. Avendo frequentato qualche arrivo del Giro, so bene che bloccano perfino la gente in bicicletta prima del traguardo quando manca poco all’arrivo della corsa. Al Tour non è lo stesso? Come può un pulmann più alto dell’arco d’arrivo passare per di là?
Trovo assurda anche la neutralizzazione dei tempi. Kittel ha detto due volte che non sapeva nulla del possibile arrivo ai -3, quindi per i corridori era come se non fosse accaduto nulla. Non vedo motivo per annullare i distacchi: magari per lo spettacolo sarà meglio che Contador non abbia i due minuti di ritardo, ma così si falsa la corsa. I regolamenti vanno rispettati, non interpretati.

Salitepuntocià: Mamma mia … nemmeno alle amatoriali ste scene. Doppia figura poi con l’accreditare lo stesso tempo quelli caduti prima… e con tutti i soldi e organizzazione che hanno

N@po: STRAQUOTO!! Ormai tra RCS ed ASO è corsa all’incompetenza più imbarazzante. Si vedono cose MAI viste in un secolo (e purtroppo non parlo della meravigliosa Corsica). Aggiungo (da estimatore) un 2 in pagella a Pancani Cassani che si son persi completamente i distacchi tra i big e quindi la neutralizzazione (che su Sky era annunciata e spiegata da tempo)

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’ – 2a TAPPA: BASTIA – AJACCIO (156 Km)

Ad una novità assoluta, la prima tappa del Tour disputata sul suolo corso, ne seguirà un’altra, che la si potrà definire tale anche una primizia proprio non lo è. Di certo è una rarità, perchè non capita in tutti i Tour di trovare le vere salite così presto. L’ultima volta capitò nel 1992, quando nella seconda tappa ci si arrampicò sul pireanico Col de Marie-Blanque, mentre in precedenza la catena al confine con la Spagna era stata attraversata del gruppo nelle frazioni d’apertura delle edizioni del 1977 e del 1979. Si tratta, però, di precedenti di differente spessore perchè in quelle occasioni già si lottava per la classifica, mentre stavolta si incontreranno salite atipiche per la prima settimana di gara ma assolutamente non impegnative. Il percorso che taglierà diagonalmente la Corsica non andrà comunque sottostimato, perchè costringerà i pretendenti al successo finale ad essere al top della condizione o quasi sin dalle prime pedalate di questa edizione. I 5,2 Km al 6,9% del Col de la Serra e gli immediatamente successivi 4,6 Km al 6,5% del Col de Vizzavona, tetto della tappa dall’alto dei suoi 1163 metri, non dovrebbero comunque lasciare molti strascichi e forse potrebbe rimanere nelle gambe dei velocisti e di chi non avrà digerito un’eventale partenza a razzo. Se il loro distacco non sarà elevato gli sprinter potrebbero anche rientrare, anche perchè la cima del colle sarà collocata a 60 Km dal traguardo. Subito dopo il passaggio dal centro di Ajaccio, il paese natale di Napoleone Bonaparte, ci sarà però da fare i conti con la secca “côte” di Salario, improvvisa rampa di mille metri esatti al 8,9% che potrà dare la bastonata fatale ai velocisti rimasti davanti ed ispirare i finisseur: il traguardo sarà una dozzina di chilometri più avanti, nell’incantevole scenario della Punta della Parata e delle Isole Sanguinarie.

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Bastia – Ajaccio

Bastia : cielo sereno, 28,2°C, venti deboli da NE (4-6 Km/h), umidità al 41%
Corte (Km 60,5) : cielo sereno, 26,5°C, venti deboli da W (7 Km/h), umidità al 42%
Col de Vizzavona – GPM (Km 95,5)* : cielo sereno, 23°C, venti deboli da E (4 Km/h), umidità al 38%
Ajaccio: poco nuvoloso, 24,2°C, cielo sereno, 24,2°C, venti deboli da NW (6 Km/h), umidità al 67%
*previsioni relative al centro di Vizzavona (900 m), 3 Km sotto il passo (1163 m)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour

Pancani (parlando del Tour 2014): “Primo Tour del secondo secolo di vita” (il Tour ha festeggiato 100 anni nel 2003)
De Luca (parlando delle sei ore di viaggio di una squadra per andare a vedere l’arrivo di Bastia: “”6 ore di filmati per vedere il finale”
Bulbarelli: “Isola di Corsica”
Bulbarelli: “Che giro sarà?”
Conti (parlando della terza tappa): “Si salirà oltre quota 1000 metri” (succederà nella seconda tappa)
Bulbarelli: “Gli ultimi due giorni saranno relativamente tranquilli” (alla penultima tappa c’è l’arrivo in salita di Semnoz)
Cassani: “Ultimi trenta chilometro”
Televideo: “Samuel Damolin” (Dumoulin)
Bicisport: “Giorni di riposo a Saint-Nazaire e Vaucluse” (Vaucluse non è un paese, è un dipartimento)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo prima tappa, Porto Vecchio – Bastia

1° Amaël Moinard
2° Edward King s.t.
3° André Greipel s.t.
4° Tejay Van Garderen s.t.
5° Tony Gallopin s.t.
Miglior italiano Matteo Bono (20°), s.t.

IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

5 LUGLIO 1938 – 1a TAPPA: PARIGI – CAEN (215 Km)

OBERBECK IN LIEVE VANTAGGIO A CAEN DAVANTI A BINI BRILLANTE SECONDO IN VOLATA
Il giro di Francia si e’ iniziato
La squadra italiana, forte, affiatata, attentissima, piazza i suoi uomini in ottima posizione – Oggi si corre la Caen – St.Brieuc di 237 km:

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

UN SALUTO DA…. BASTIA

A KITTEL IL GIALLO DEL TRAGUARDO

giugno 29, 2013 by Redazione  
Filed under News

Lo sprinter tedesco batte Kristoff e Van Poppel allo sprint e conquista la prima maglia gialla della 100a Grande Boucle. Un episodio tragicomico sconvolge il finale: il pullman della Orica si incastra sotto lo striscione d’arrivo, il traguardo viene prima anticipato e poi ripristinato. Una maxi-caduta coinvolge Cavendish, Sagan, Greipel, Gilbert e Contador, tutti accreditati comunque dello stesso tempo dei primi.

Foto copertina: Il pullman della Orica – GreenEDGE, incastratosi sotto lo striscione d’arrivo, ha rischiato di provocare un clamoroso cambio di percorso all’ultimo istante (foto Eurosport)

Marcel Kittel è la prima maglia gialla del 100° Tour de France, nonché il primo vincitore in terra corsa nella storia della Grande Boucle. Eppure, fare bottino pieno nella frazione inaugurale rischia di non bastare al tedesco per garantirsi la copertina di giornata: (de)merito, oltre che delle cadute che hanno flagellato i chilometri conclusivi, delle tragicomiche gesta dell’organizzazione, capace di spostare due volte il traguardo nell’ultimo quarto d’ora di gara, per poi inventarsi – nel tentativo di rimediare al caos creato – una neutralizzazione urbi et orbi, in barba a qualsiasi regolamento.
Origine di ogni male è stata la grottesca scena presentatasi in mondovisione ad una quindicina di chilometri dal traguardo, quando già la fuga di Flecha, Cousin, Boom, Lobato e Lemoine, usciti dopo pochi metri di Tour, era stata riassorbita, e il tentativo di ventaglio di Radioshack e Saxo Bank ai -30 neutralizzato: il pullman della Orica – GreenEDGE, anziché deviare poco prima del traguardo, come da decenni avviene in qualsiasi corsa ciclistica del pianeta, ha tentato di raggiungere la zona d’arrivo passando sotto lo striscione, restando incastrato proprio all’altezza della linea bianca. Forse paralizzati dallo sconcerto, i fantastiliardi di addetti Aso presenti hanno reagito con tempi letargici, inducendo Prudhomme e soci ad annunciare un anticipo della conclusione al cartello dei -3, forse dimenticando che lo stesso era collocato in curva, subito dopo una rotonda.
Il solo merito della direzione (o forse dei direttori sportivi) è stato quello di avvisare con prontezza il gruppo, nel quale ha subito provveduto ad assumere il comando la Cannondale di Peter Sagan. I treni di Cavendish e Greipel, meno rapidi a riorganizzarsi, hanno provato a subentrare poco dopo, ma la battaglia per la testa del gruppo si è esaurita nel peggiore dei modi prima di potersi infiammare: a 2 km circa dal nuovo arrivo, una maxi-caduta ha infatti falcidiato la parte avanzata del plotone, eliminando dalla contesa i campioni nazionali di Slovacchia, Gran Bretagna e Germania, oltre a far assaggiare l’asfalto corso a Tejay Van Garderen, Tony Martin e – soprattutto – ad Alberto Contador.
Prima ancora di poter abbozzare un bollettino, la radio comunicava intanto che il rebus del pullman era stato finalmente risolto, annunciando il ripristino del piano A, con il traguardo inizialmente previsto. I pochi velocisti superstiti hanno così dovuto ripensare di nuovo il finale, riuscendo comunque a presentarsi compatti sul rettilineo finale, dopo aver arginato un attacco di Terpstra. A lanciare lo sprint è stato Matteo Trentin, delegato alla volata da una Omega orfana di Cavendish, che ha però dimenticato di adattare la scelta di tempo al ruolo di punta anziché di apripista. Kristoff è stato il primo a sfilarlo, ma solo per essere a sua volta passato negli ultimi 50 metri da Marcel Kittel, implacabile nella progressione ed encomiabile nel resistere alla tentazione di anticipare troppo l’azione, nella quale era parso ad un certo momento sul punto di cadere. Kristoff si è dovuto accontentare della piazza d’onore, davanti al giovanissimo Danny van Poppel, 20 anni da compiere il mese prossimo.
Mentre davanti si consumava la battaglia per il successo di tappa, dietro rischiava di decidersi quella per il successo finale: Contador, pur assistito dalla Saxo quasi al completo, accusava infatti, insieme a Van Garderen, un distacco di oltre 2’ da Froome, abile a sfuggire per un soffio al capitombolo e a restare nel drappello di testa. Conscia dei disastri combinati, l’organizzazione ha però cercato di rimediare neutralizzando indiscriminatamente tutti i distacchi, salvando le velleità di maglia gialla dello spagnolo. Decisione di certo discutibile, visto che il regolamento prevede l’annullamento dei ritardi accumulati per cadute o incidenti negli ultimi 3 km; e se è vero che Contador, Sagan e compagnia sono volati a terra entro i -3 da quello che allora pareva dover essere il traguardo, risulta comunque difficile capire il motivo dell’azzeramento dei distacchi – ad esempio – di Hesjedal e Moser, finiti sull’asfalto ben prima.
La prima tappa va così in archivio con una classifica che più corta non si potrebbe, ma non è detto che siano inesistenti anche le conseguenze fisiche. Molti potrebbero risentire nei prossimi giorni dei postumi della caduta, e, fra i big, è proprio Contador ad aver dato la sensazione di maggiore sofferenza, tagliando il traguardo con apparenti dolori ad un braccio. Non dovrebbero invece esserci problemi per Froome, che pure era stato il primo atleta al via a dover chiedere assistenza all’ammiraglia, dopo un contatto in gruppo nel corso del trasferimento.
Terreno buono per verificare le condizioni dei possibili acciaccati si presenterà già domani, quando il Tour, dalla costa, si inoltrerà fra i monti della Corsica centrale, prima di degradare di nuovo verso il mare per l’arrivo di Ajaccio. Le asperità più significative sono piuttosto distanti dall’arrivo, ma a stuzzicare qualche coraggioso potrebbe provvedere la breve ma arcigna Côte du Salario, distante solo 12 km dal traguardo. Salvo cambi di programma, si intende.

Matteo Novarini

28-06-2013

giugno 29, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)

Il polacco Konrad Dabkowski (BDC – Marcpol Team) si è imposto nella terza tappa, Jaworzno – Kielce, percorrendo 193,1 Km in 4h05′46″ alla media di 47,142 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Franczak e Stepniak. Due italiani in gara, entrambi della Christina Watches-Onfone: Angelo Furlan è 7°, Daniele Aldegheri 39°. L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) è ancora leader della classifica con 1′53″ sul ceco Hudecek e 2′19″ sul polacco Zielinski. Aldegheri 45° a 3′21″, Furlan 105° a 34′09″.

JELAJAH MALAYSIA

Il malesiano Mohamed Hariff Salleh (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Batu Pahat – Pontian, percorrendo 94,7 Km in 2h08′11″ alla media di 44,327 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Van der Ploeg e il malesiano Saleh. Il malesiano Sea Keong Loh (OCBC Singapore Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 14″ sul kazako Kuzmin e 41″ sul russo Pozdnyakov.

TOUR DE FRANCE 2013

giugno 28, 2013 by Redazione  
Filed under Tour de France

TOUR DE FRANCE 2013

Cliccare sulle singole voci per accedere ai contenuti

RADUNO DI PARTENZA

Almanacco del dopo tappa

1a TAPPA: PORTO-VECCHIO – BASTIA

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

2a TAPPA: BASTIA – AJACCIO

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

3a TAPPA: AJACCIO – CALVI

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

4a TAPPA: NIZZA (cronometro a squadre)

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

5a TAPPA: CAGNES-SUR-MER – MARSIGLIA

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

6a TAPPA: AIX-EN-PROVENCE – MONTPELLIER

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

7a TAPPA: MONTPELLIER – ALBI

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

8a TAPPA: CASTRES – AX 3 DOMAINES

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

9a TAPPA: SAINT-GIRONS – BAGNÈRES-DE-BIGORRE

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

10a TAPPA: SAINT-GILDAS-DES-BOIS – SAINT-MALO

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

11a TAPPA: AVRANCHES – MONT-SAINT-MICHEL (cronometro individuale)

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

12a TAPPA: FOUGÈRES – TOURS

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

13a TAPPA: TOURS – SAINT-AMAND-MONTROND

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

14a TAPPA: SAINT-POURÇAIN-SUR-SIOULE – LIONE

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

15a TAPPA: GIVORS – MONT VENTOUX

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

16a TAPPA: VAISON-LA-ROMAINE – GAP

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

17a TAPPA: EMBRUN – CHORGES (cronometro individuale)

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

18a TAPPA: GAP – ALPE D’HUEZ

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

19a TAPPA: BOURG-D’OISANS – LE GRAND-BORNAND

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

20a TAPPA: ANNECY – ANNECY/SEMNOZ

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

21a TAPPA: VERSAILLES – PARIGI

Cronaca
Almanacco del dopo tappa

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PORTO-VECCHIO

giugno 28, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo le cronache del Tour la giornata alla “Grande Boucle” di ilciclismo.it si chiude con il solito baule zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, la presentazione della tappa che verrà, le previsioni del tempo, il “Tour alla rovescia” e il ricordo del Tour del 1938. Seguiteci.

Foto copertina: vista panoramica su Porto-Vecchio (tripadvisor.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Scatta il Tour numero 100 (Gazzetta dello Sport)

Regno Unito

Lance Armstrong: You can’t win Tour de France title without taking drugs (The Independent)

Tour was impossible to win without doping – Armstrong (The Times)

“Tour was impossible to win clean” – Armstrong (The Daily Telegraph)

Francia

Le retour du grand Cavendish? (L’Equipe)

Spagna

Bahamontes, mejor escalador de la historia del Tour(AS)

Valverde: ”Froome y el Sky no son invencibles” (Marca)

“Sin dopaje, es imposible ganar el Tour” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Alberto Contador: «Il y aura plus d’action au Tour de France» (Le Soir)

Tourpeloton enthousiast onthaald in Corsica (De Standaard)

Philippe Gilbert au service de Cadel Evans pour un podium (L’Avenir)

Philippe Gilbert: “Mon ambition? Aider Cadel à monter sur le podium” (La Dernière Heure/Les Sports)

Philippe Gilbert: «Ces affaires de dopage ont de l’importance uniquement parce que les médias leur donnent de l’importance» (Sudinfo.be)

Jurgen Van Den Broeck: ‘Klaar voor de Tour, zeker weten’ (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Boogerd gokt op Greipel (De Telegraaf)

Germania

Zwischen verdächtig und wundersam (Berliner Zeitung)

Der Schatten des Dopings fährt bei der Tour de France mit (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Andy Schleck: „Mir gefällt die Rolle des Außenseiters“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

“Toursieg ohne Doping unmöglich” (Tageblatt)

Repubblica Slovacca

Sagan si po Forrestovi Gumpovi prichystal ďalšie oslavy pre Tour(Pravda)

Canada

Tour de France was ‘impossible to win without doping’: Armstrong (The Globe and Mail)

USA

Froome Leads a New Era of Tour de France (The New York Times)

Colombia

Armstrong afirmó que ’sin dopaje, es imposible ganar el Tour’ (El Tiempo)

Lance Armstrong insiste que sin doparse es imposible ganar el Tour de Francia (El Espectador)

Australia

Drug-free Tour win impossible, claims Lance Armstrong (The Age)

Only the hype in Froome’s way Chris Froome (The Australian)

Evans happy to be out of spotlight (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’ – 1a TAPPA: PORTO-VECCHIO – BASTIA (213 Km)

Scatta il Tour n° 100 dalla Corsica e, per la terza volta negli ultimi 5 anni, la Grande Boucle rinuncerà al tradizionale cronoprologo per prendere le mosse con una lunga tappa in linea. A differenza dei due precedenti datati 2008 e 2011, quando l’arrivo della prima frazione era posto in vetta ad una rampetta che favorì i finisseur, stavolta la prima gialla sarà “affaire” per i velocisti, che avranno dalla loro parte un tracciato quasi totalmente privo di asperità. Le più rilevanti si incontreranno nel circuito di una sessantina di chilometri che costituirà la fase iniziale di questa frazione, nel corso della quale si supererà la facilissima côte de Sotta, 1100 metri al 5,9% che metteranno in palio la prima maglia a pois della classifica degli scalatori. Quando non arriveranno dalla strada, però, le insidie giungeranno dal mare: usciti dal circuito, tutta la rimanente parte della tappa si snoderà in riva al Tirreno e lì il vento potrebbe infastidire non poco la corsa, provocando spaccamenti nel gruppo e costringendo qualche corridore a faticare più del previsto sin dal primo giorno di gara.

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Porto-Vecchio – Bastia

Porto Vecchio: cielo sereno, 24,7°C, venti deboli da WNW (6 Km/h), umidità al 44%
Porto Vecchio – fine circuito iniziale (Km 60,5) : cielo sereno, 25,7°C (percepiti 27°C), venti deboli da W (7 Km/h), umidità al 43%
Aléria (Km 132) : poco nuvoloso, 26,5°C (percepiti 25°C), venti moderati da NNE (10-13 Km/h), umidità al 39%
Bastia : poco nuvoloso, 25,9°C (percepiti 23°C), venti moderati da NW (15-17 Km/h), umidità al 41%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito del Tour

Cassani: “Sparcagliati”
Bulbarelli (su Joaquim Rodríguez): “Al giro d’Italia, se ci fossero stati gli abbuoni li avrebbe vinti lui”
Conti: “Sprint per abbuono”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Tour nel 2012, secondo Gomez Addams

1° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun)
2° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 32″
3° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 2′51″
4° Sebastian Langeveld (Orica GreenEdge Cycling Team) a 7′24″
5° Julien Fouchard (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 15′05″
Miglior italiano Alessandro Vanotti (Liquigas-Cannondale), 36° a 52′57″
Ultimo: Bradley Wiggins (Sky Procycling) a 3h57′36″

IL PRIMO TOUR DI GINETTACCIO
Salite sulla macchina del tempo e tornante indietro con noi fino al luglio del 1938, al primo dei due Tour conquistata da Gino Bartali, rivissuto attraverso i titoli de “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

RADUNO DI PARTENZA A PARIGI

CENTO CAMPIONI DI OTTO NAZIONI PARTONO OGGI DA PARIGI PER IL GIRO DI FRANCIA
La nostra speranza – La punzonatura – L’augurio di S.E. Starace

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

UN SALUTO DA…. PORTO-VECCHIO

27-06-2013

giugno 28, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)

Il tedesco Michael Schweizer (Team NSP – Ghost) si è imposto nella seconda tappa, Zory – Jastrzebie-Zdroj, percorrendo 103,5 Km in 2h04′02″ alla media di 50,067 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Zielinski e il belga Verhelst. Due italiani in gara, entrambi della Christina Watches-Onfone: Daniele Aldegheri è 5° (stesso tempo dei primi), Angelo Furlan è 95° a 8′45″. L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) è ancora leader della classifica con 1′44″ sul tedesco Koch e 1′54″ sul ceco Hudecek. Aldegheri 49° a 3′21″, Furlan 108° a 34′09″.

JELAJAH MALAYSIA

L’australiano Aaron Donnelly (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella seconda tappa, Rembau – Batu Pahat, percorrendo 197,6 Km in 4h44′53″ alla media di 41,617 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Nederlof e di 9″ il malesiano Sea Keong Loh (OCBC Singapore Continental Cycling Team), nuovo leader della classifica con 14″ sul kazako Kuzmin e 41″ sul russo Pozdnyakov.

26-06-2013

giugno 27, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

COURSE CYCLISTE DE SOLIDARNOSC ET DES CHAMPIONS OLYMPIQUES (Polonia)

L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD Continental) si è imposto nella prima tappa, Lublin – Krosno, percorrendo 231,1 Km in 5h36′00″ alla media di 41,268 Km/h. Ha preceduto di 1′32″ il tedesco Koch e 1′46″ il ceco Hudecek. Due italiani in gara, entrambi della Christina Watches-Onfone: Daniele Aldegheri è 62° a 4′34″, Angelo Furlan è 112° a 25′10″. La prima classifica vede in testa Popkov con 1′44″ su Koch e 1′54″ su Hudecek. Aldegheri 66° a 4′48″, Furlan 112° a 25′24″.

INTERNATIONALE WIELERTROFEE JONG MAAR MOEDIG

Il belga Tim Declercq (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa belga, circuito di Gooik, percorrendo 169 Km in 3h54′45″ alla media di 43,195 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Van Bilsen e di 10″ l’olandese Van Baarle.

JELAJAH MALAYSIA

Il russo Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku Cycling Project) si è imposto nella prima tappa, Kompleks Sukan Negara Bukit Jalil – Rembau, percorrendo 187 Km in 4h13′40″ alla media di 44,231 Km/h. Ha preceduto di 12″ il malesiano Othman e il giapponese Kuboki, distanziati di 12″ e 18″ nella prima classifica generale.

CAMPIONATI NAZIONALI PER JET: CAVENDISH, GREIPEL E SAGAN A SEGNO

giugno 24, 2013 by Redazione  
Filed under News

I tre velocisti più quotati per il prossimo Tour de France conquistano i titoli nazionali nei rispettivi paesi, con il britannico capace di imporsi al termine di una lunga fuga. Terzo successo per Devolder in Belgio, mentre Vichot si laurea campione di Francia e Hoogerland stacca tutti in Olanda. L’unica vera sorpresa, fra i campionati maggiori, arriva dalla Spagna, dove il giovanissimo Jesus Herrada beffa le stelle.

Foto copertina: Mark Cavendish taglia da trionfatore il traguardo di Glasgow (foto Gerry McManus)

Poche sorprese nella domenica dedicata a gran parte dei maggiori campionati nazionali, in ritardo di un giorno rispetto alla prova tricolore italiana che ha incoronato Ivan Santaromita. Molti grandi nomi, a meno di una settimana dall’inizio del Tour de France, si sono regalati una maglia da sfoggiare alla Grande Boucle, forte di una condizione ormai vicina a quella ottimale, che costringe a dubitare dei non molti azzurri prossimi alla spedizione transalpina, tutti in ombra in quel di Fondo.
Saranno soprattutto le volate a proporre una varietà di colori diversi da quelli delle abituali divise: Cavendish, Greipel e Sagan, i tre sprinter più attesi, nonché principali indiziati per una maglia verde che il percorso del Tour potrebbe comunque rendere accessibile a corridori d’altro tipo, hanno infatti primeggiato in Gran Bretagna, Germania e Slovacchia, in corse naturalmente molto differenti fra loro.
Il compito più difficile era senz’altro quello di Cannonball, alle prese con un tracciato molto nervoso e privo dell’usuale treno, con il solo Andrew Fenn – classe 1990 – ad offrirgli supporto. Dimostrando una volta di più di essere enormemente cresciuto come corridore a tutto tondo, pur senza perdere la propria supremazia in volata, Cavendish ha saputo però adattarsi all’insolita situazione, passando all’attacco insieme a Swift, Kennaugh e Millar, quando al comando si trovavano Stannard e lo stesso encomiabile Fenn. In una gara contrassegnata da subito da ritmi sostenutissimi, che hanno costretto la giuria a fermare il gruppo ad oltre 60 km dal traguardo per timore di doppiaggi (su un circuito di quasi 15 km), hanno ceduto nel finale Fenn – addirittura ritiratosi -, Swift e Kennaugh, ma non l’ex campione del mondo, capace di resistere ai ripetuti affondi di un Millar in versione vintage, per poi sbarazzarsi con prevedibile facilità dei compagni d’avventura in una volata senza storia.
Meno entusiasmante ma non per questo meno degna di nota l’affermazione di Greipel, che ha sì banalmente vinto in una volata di gruppo, ma dopo aver lottato non poco, sotto una pioggia torrenziale, per restare fra i diciotto rimasti a giocarsi il titolo, per poi piegare nel finale sprinter del calibro di Ciolek e Degenkolb.
Se per i neo-campioni di Gran Bretagna e Germania si trattava di prime volte, quello di Sagan è invece il terzo titolo slovacco consecutivo, agevolato ovviamente da una concorrenza molto inferiore a quella incontrata dai prossimi rivali in Francia. Anche il fuoriclasse di Zilina si è imposto in volata, dopo aver guadagnato un margine già incolmabile pennellando l’ultima curva.
Meno pronosticabile ma meritatissimo il terzo titolo belga di Stijn Devolder, di nuovo vincitore con cadenza triennale, dopo i successi del 2007 e del 2010. Nella gara forse più spettacolare di giornata, nonché probabilmente quella di maggiore spessore tecnico, a premiare il 33enne fiammingo della Radioshack è stata una tattica d’attesa, mantenuta mentre Boonen tentava la fortuna al terzo dei sedici giri previsti, e favoriti come De Gendt, Gilbert e Van den Broeck gettavano energie preziose in attacchi infruttuosi a due terzi di corsa. Devolder è uscito dal letargo soltanto al momento dell’azione decisiva, orchestrata da diciotto corridori ad una cinquantina di chilometri dal termine, piazzando l’affondo solitario decisivo ai -25 dall’arrivo. Inutile, a quel punto, la volata con la quale Gianni Meersman ha regolato Bakelants e Leukemans, mentre Gilbert doveva accontentarsi del sesto posto.
Un’altra splendida gara ha invece premiato Arthur Vichot in Francia, dopo una fuga di 245 km, divenuta solitaria ai 35 dal traguardo. Raggiunto dai più freschi Chavanel e Gallopin all’ultimo giro, l’alfiere FDJ ha trovato ancora la forza di allungare all’ultimo chilometro, trovando nel marcamento a uomo fra gli altri due l’assist necessario per regalarsi un 100° Tour de France in maglia bleu-blanc-rouge.
La palma di sorpresa del giorno va senza dubbio a Jesus Herrada, capace di anticipare Izagirre e Luis Leon Sanchez in Spagna, al termine di una corsa nella quale poco si sono visti gli iberici più attesi sulle strade di Francia. Migliori fra i possibili pretendenti al podio è stato Valverde, 6° al traguardo, penalizzato anche da obblighi di scuderia.
Da segnalare il primo titolo nazionale in carriera per Johnny Hoogerland, che ha reso felici i molti seguaci delle sue gesta spesso tatticamente scriteriate ma mai banali, imponendosi in solitaria davanti a Dumoulin e Langeveld. Saranno debutti anche quelli di Schar, Morkov e Isaychev in maglia di campione svizzero, danese e russo rispettivamente, mentre è un altro tris quello calato da Hushovd in Norvegia, dopo i trionfi del 2004 e del 2010.
I più fortunati potranno mettere in mostra le insegne conquistate fra pochi giorni, al Tour de France, sempre che gli sponsor non impongano squallide modifiche per non offuscare i propri marchi, relegando le bandiere ad invisibili strisce sulle maniche o a biciclette appositamente forgiate per l’evento. Altri, fra cui Devolder e il nostro Santaromita, dovranno attendere altre occasioni, essendo stati esclusi dalle selezioni di Radioshack e BMC. A meno che infortuni o rinunce strategiche, alla luce delle prestazioni offerte dai due nel week-end, non li rimettano in corsa, sarà un peccato non vedere al via della Grande Boucle due dei tricolori più prestigiosi del lotto.

Matteo Novarini

Pagina successiva »