GIRO NOSTRUM – 1a TAPPA: HERNING – HERNING

maggio 31, 2011 by Redazione  
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Il Giro d’Italia è appena concluso è già se ne sente la mancanza. La mente degli amanti della corsa rosa è già proiettata all’edizione che verrà, a come sarà strutturato il Giro del 2012, su quali montagne ci si arrampicherà (è di questo giorni la notizia dell’arrivo di una salita inedita) e quali saranno i protagonisti.
Già si conosce che il prossimo Giro scatterà sabato 5 maggio dalla Danimarca, che le prime tre tappe saranno ospitate da Herning e da Horsens e che la corsa rosa festeggerà il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Abbiamo provato a colmare il vuoto di questi giorni provando a metterci nei panni di Angelo Zomegnan e a tracciare il percorso della corsa rosa. Seguiteci e sognate….

1a TAPPA: HERNING – HERNING

Si parte dal paese natale di Bjarne Riis con una veloce cronometro individuale di circa 9 Km, una tappa che si annuncia un invito a nozze per i passisti alla Cancellara in virtù di un tracciato totalmente pianeggiante e della sua scorrevolezza. Complessivamente, infatti, dovrà essere superato una decina di curve, quasi una al chilometro.

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)

1atappa

altimetriaherning1

planherning

30-05-2011

maggio 31, 2011 by Redazione  
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CAMPIONATI NAZIONALI USA

Sul circuito di Greenville ha conquistato il titolo Matthew Busche (Team RadioShack), percorrendo 185 Km in 4h28′02″, alla media di 41,412 Km/h. Ha preceduto allo sprint Hincapie e di 2″ King.

QUANTE SORPRESE ALLA BAYERN RUNDFAHRT

maggio 30, 2011 by Redazione  
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Nella gara tedesca a farla da padrone sono le sorprese più o meno attese. Nella prima tappa è Boasson-Hagen ad interrompere un lungo digiuno di vittorie. Degenkolb è il vincitore inatteso della seconda tappa, quarta vittoria alla prima stagione per lui. Wiggins si aggiudica la cronometro sul favorito Cancellara per ben 28”. Thomas, grazie alla prova contro il tempo, balza al comando della generale prima che sia Nizzolo a chiudere i giochi con la sua prima affermazione tra i professionisti.

Foto copertina: la premiazione di Geraint Thomas (www.skysports.com)

Dopo l’annullamento del Giro di Germania p la Bayern Rundfahrt a prendere lo scettro di corsa regina in terra teutonica, la start-list è di quelle di primo livello, anche se poi i nomi più altisonanti si faranno vedere poco: vuoi per la sfortuna che ha costretto Rogers al ritiro per un virus intestinale, vuoi per la scarsa condizione che ha costretto Cancellara al secondo posto nella cronomentro, sta di fatto che a mettersi in mostra sono stati principalmente i neoprofessionisti o corridori che da un po’ non si facevano notare.
L’antipasto di tutto ciò lo ha proposto nella prima tappa Boasson-Hagen, prima vittoria stagionale che interrompe un lungo digiuno. Il dessert è poi servito da Nizzolo, giovane italiano che dopo tanti piazzamenti ha vinto lo sprint della tappa finale davanti Degenkolb e Boasson-Hagen.
In mezzo tante altre sorprese con Degenkolb che nella seconda frazione va a cogliere la sua quarta vittoria alla prima stagione tra i professionisti, sempre in volata. Alle sue spalle si è classificato Kittel, plurivincitore a Dunkerque, davanti al solito norvegese.

La terza e la quarta tappa sono quelle che decidono la corsa: una fuga di 12 unità prende il largo, tra loro Malori, Sorensen, Klier, Thomas, Pinot, Frohlinger, ma a spuntarla è Albasini che dapprima ci prova con uno scatto ai meno dieci, infine regola tutti in volata andando a prendersi anche la maglia di leader. Primato che però dura solo l’arco di 24 ore, il giorno successivo nella cronometro il Team Sky fa in colpaccio: si aggiudica la frazione con Wiggins il quale anticipa di 28” il favorito Cancellara e di circa un minuto Boasson-Hagen e Malori, in quinta posizione giunge poi Thomas che staccando di 30” Albasini conquista la maglia di leader.
Nell’ultima frazione l’inglese mantiene il primato grazie all’aiuto di Marycz e del compagno, onnipresente, Boasson-Hagen i quali rubano secondi fondamentali di abbuono ai traguardi volanti. Nella volata finale è, come detto, Nizzolo a imporsi, Degenkolb e ancora Hagen chiudono il podio regalando la vittoria a Thomas che chiude con un vantaggio di appena 17” su Sorensen e 19” su Albasini, oltre il minuto tutti gli altri.

Andrea Mastrangelo

La volata vincente di Nizzolo, alla sua prima affermazione tra i professionisti (Bayern Rundfahrt, Schaaf Photography)

La volata vincente di Nizzolo, alla sua prima affermazione tra i professionisti (Bayern Rundfahrt, Schaaf Photography)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MILANO

maggio 30, 2011 by Redazione  
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Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: il commento tecnico alle tappe di montagne, dalla voce di un ex corridore di prestigio che scoprirete tra qualche giorno; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la rubrica tricolore di N@po; le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1961. Seguiteci.

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Contador rosa trionfale. E Scarponi batte Nibali(Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, tappa a Millar, Contador trionfa a Milano (Corriere dello Sport-Stadio)

Contador wins Giro d’Italia(The Daily Telegraph)

Contador seals easy victory in the Giro d’Italia (The Independent)

Contador, la vie en rose (L’Equipe)

Alberto Contador remporte son deuxième Tour d’Italie (Le Monde)

Campionissimo (AS)

Alberto II el Intratable (Marca)

Con el Giro, seis de una tacada para Alberto Contador (El Mundo Deportivo)

Alberto Contador remporte son 2e Giro(Le Soir)

Deuxième succès d’Alberto Contador sur le Tour d’Italie (Sud Presse)

Oppermachtige Contador wint tweede Giro (De Standaard)

Eddy Merckx : “Le meilleur Contador” (La Dernière Heure/Les Sports)

Alberto Contador remporte le Giro (L’Avenir)

Contador: en nu de Tour (Het Nieuwsblad)

Tweede Girozege Contador – Steven Kruijswijk knap negende (De Telegraaf)

Contador Wraps UpSecond Title in Giro (The New York Times)

Alberto Contador wraps up second Giro d’Italia title (USA Today)

Aussies shine as Contador claims tour (Herald Sun)

Contador sets up shot a dream double (The Daily Telegraph – Australia)

Contador triumphant in Italy again (The Age)

Contador no sure start for Tour (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

La tappa

Mauro Facoltosi: Quanto guadagnerà Nibali su Scarponi? E quanto darà Contador al secondo?

Hotdogbr: Scarponi dovrebbe farcela a mantenere il secondo posto ma non è detto e se non ci riuscirà dovrà recriminare con se stesso per la tattica perchè globalmente è stato superiore al siciliano complice il percorso favorevole. Per la vittoria di tappa l’impressione è che sia una lotta a due tra Contador e Porte che si è risparmiato per tutto il Giro tranne che nella tappa di Macugnaga e vedremo se altri come Millar e Konovalovas potranno inserirsi

Mauro Facoltosi: Dichiarazione di Contador rilasciata al quotidiano El Mundo Deportivo: “No arriesgaré en la contrarreloj, disfrutaré de la victoria” (non mi avventurerò, voglio godermi la vittoria). Quindi non lo vedremo al massimo?

Gibosimoni: Ma Pinotti si è ritirato? Se si dovrebbe essere quasi certamente roba di Konovalovas – Millar permettendo -, Contador ha dichiarato che non vuole assolutamente prendere rischi e che si godrà Milano. 56″ in 26 Km dovrebbero essere più che sufficienti per Scarponi, e oggettivamente (fra i due Italiani sono più tifoso di Nibali) meriterebbe questo secondo posto più del Siciliano. Complimenti comunque ad entrambi, nessuno dei due sono ancora corridori completi da Grandi Corse a Tappe però senza Contador sarebbero lì a lottare per la Maglia Rosa.

Jack.ciclista:
Scarponi più di Nibali ha avuto il coraggio di rischiare, a volte sbagliando e pagando in seguito. A Nibali in realtà si può rimproverare solo la tappa dell’Etna, quando non ha affondato vedendo Scarponi in difficoltà. Comunque bravi entrambi, hanno perso sempre qualcosa ma non sono mai affondanti.
Solo una crisi di Scarponi regalerebbe a Nibali il secondo posto. Credo che Menchov voglia (e possa ?) recuperare qualche posizione nella generale.

Pedale Pazzo: Crono totalmente inutile, dovevano farne una vera da 50km qualche giorno fa e oggi lasciare la classica tappa in linea con bella volatona finale.
Sinceramente dopo aver guardato 5 minuti ho cambiato canale..

Commento sulla prestazione di Gadret

Salitepuntocià: Erano lustri che non si vedeva un francese fare belle figure in salita, e quelle del giro durissime poi! Quindi non si mente, Gadret va in salita, ma è passibile di miglioramenti? puo essere lui il francese che vincera’ un tour o un giro o una vuelta in futuro? Puo essere lui l’ago della bilancia per cui Preudhomme puo inserire certe salite al Tour? o sarà al massimo un Virenque? Dove deve migliorare?

N@po: E’ vecchiotto. Mi sa che il meglio lo ha già dato.

Howling Wolf14: La penso anch’io come Napo. E’ un corridore dignitoso, per certi versi brillante, in alcune fasi della corsa, ma non ha certo la stoffa del campione. Non vincerà mai un grande Giro: a cronometro è quasi fermo. Ha speculato molto sul lavoro degli altri, intendiamoci senza rubare nulla, e alla fine ha ottenuto un risultato che per il suo potenziale è grandioso. Bravo, ma direi anche molto furbo.

Pedale Pazzo: E’ arrivato quarto grazie ad una grande costanza. Se prendiamo gli ordini d’arrivo degli uomini in classifica dei 7 arrivi in salita lui è sempre finito nei primi 4 o 5, senza mai steccare.
Ha vinto una tappa, ha chiuso 4°, ha fatto il Giro della vita. Oltre questo non credo possa andare, dato che questo era un giro tutto salita e niente crono. Basta una crono vera e prende 8 minuti.

Giudizio finale

Gibosimoni: Per me una terza settimana usata male, con una cronoscalata dopo il giorno di riposo e due tappe da fughe da mettere nella seconda settimana scambiandole con Zoncolan e Gardeccia. Comunque alla resa dei conti un buon giro, le potenzialità sono moltissime per questo paese, il più bello del Mondo, anche se ogni tanto non le usiamo al massimo, a livello di percorso e di organizzazione.
Dopo lo sputo in faccia alla gente del Crostis, ecco ora una gaffe incredibile alla premiazione di Milano della Maglia Rosa: sbagliato la versione dell’inno spagnolo, dato che è stata mandata la versione antecedente a quella attuale, quella usata all’epoca della dittatura di Primo de Rivera.
Contador disumano – ma ancora sub iudice; a mio giudizio è ipocrita sperare che non venga trovato positivo affinchè il giudizio generale sul ciclismo non sprofondi nel baratro, per illudersi che tutte le grandi imprese sono solo frutto di siringoni: io preferisco un’amara verità o un’onesta corsa di uno Scarponi o di un Nibali ad una impresa falsata – e un grande plauso a Scarponi stesso e a Nibali in particolare perchè non essendo uno scalatore puro ha fatto molto meglio di alcuni grimpeur puri su certe asperità veramente importanti.
Anche se il Marchigiano ha meritato maggiormente questo secondo posto. Gadret ha fatto il giro della vita, Menchov regolarista impressionante ma sottotono, Rujano e Rodriguez grandi combattenti, Betancourt ha un futuro, grande plauso anche a Garzelli: a 37 anni a lottare contro i ragazzini e a vincere una splendida Maglia Verde, uno dei pochi esempi di vero sacrificio rimasti in gruppo. Bravo! Kreuziger giro sotto le aspettative ma si porta a casa una bella maglia bianca, l’Euskaltel ha dato grande spettacolo e se ne torna a casa con due tappe (e che tappe!).
Nel complesso bene gli Italiani: Maglia Verde, 2° e 3°, diverse vittorie di tappe con gli storici come Petacchi ma anche con i giovani arrembanti come Ulissi e Capecchi.
Adesso per l’anno prossimo manca soltanto la Maglia Rosa a questa Italia che intanto ha dato grande spettacolo lungo le strade della Corsa Rosa come a Livorno e nei teatri naturali dello Zoncolan e del Finestre, anche se non sono mancati i “troppo esuberanti” che hanno danneggiato la corsa.
Ci rivediamo il 5 Maggio in Danimarca!!

Pincopallino2005: giro finito dopo la tappa dell’Etna per manifesta superiorita` di Contador, le restanti tappe potevano pure risparmiarsele.

N@po: Il mio rapidissimo:
Zomegnan 10. Malgrado tutto quello che è successo questo giro è stato un successone e allora il merito va all’organizzatore. Condivido che l’ultima settimana (l’avevamo detto tutti) si è rivelata inutile (ma con questo Contador 10 e lode qualunque settimana si sarebbe rivelata altrettanto inutile). Il megatappone va messo al sabato finale e questa deve diventare una regola aurea… a proposito di aurei anzi auri:
RAI 9: Li abbiano criticati per due decenni ma bisogna dire che con Bulbarelli in sala macchine, il ciclismo in generale, ed il giro in particolare, sono migliorati tantissimo per cronache ed immagini (mi resta il dubbio che il millantato aereo ponte non esista dato che, se il tempo è cattivo, di immagini non se ne parla a differenza del tour)
Rujano 9 Senza la tappa di Orvieto finiva secondo. Adesso Savio (10 per averci creduto di nuovo) faccia il piacere di diventare grande e strutturare una squadra che ambisca anche al tour perchè questo Rujano se lo merita.
Scarponi, Nibali 9 Con un Contador così han fatto fin troppo. Tutti a chiedere a Nibali di andare al tour ma non dovrebbe andarci Scarponi che non ha un Basso in squadra?
Niemec 9 La domanda è semplice ma come è possibile che uno così abbia corso il primo grande giro a 31 anni dopo una carriera di successi in una microsquadra?
Betancourt 8 Questo è solo l’inizio Vamoooosss
Euskaltel 8
Garzelli 8
sterrati 8
Crostis, sastre, Cainero S.v.
Infine:
Savoldelli ed il pubblico 10 e lode
a voi!!!

Alefederico: Davvero bello, secondo me. Splendida la prima settimana con gli sterrati e le tappe al sud dopo il terribile incidente di Rapallo. Splendida la tappa del Gardeccia. Avrei preferito il Mortirolo allo Zoncolan. Eccezionale il Finestre che dovrebbe diventare un fisso del Giro. Un vincitore convinto come Contador non può che far bene.

Pincopallino2005:
Nibali al tour serve a fare da gregario non certo da capitano… diciamocelo come gregario vale 10, come capitano 5 o anche meno (almeno la tappa di casa sua doveva vincerla). Senza voto ci metterei le ammiraglie che strombazzavano per chiamare strada con un morto a terra, Visconti, i velocisti che si son ritirati prima delle montagne e gli addetti che non han segnalato il paletto spartitraffico in mezzo alla strada che ha fatto cascare Pinotti e il suo compagno dell’HTC.

Pedale Pazzo: La mia personale classifica inutile.

Prima posizione il mio mito assoluto di questo giro è Jhonny Hoogerland, un magnifico pazzoide del pedale, mi ha emozionato! Vedere uno partire così sul Giau quando ancora mancano 100km e 3500 metri di dislivello non ha prezzo. E lo scatto appena dopo aver preso da solo la fuga dopo un’ora di inseguimento? Fenomeno.

Seconda posizione per Jerome Pineau, ogni tanto guardandolo non potevi fare a meno di chiederti “perchè…ma perchè?”. Punto di domanda.

Terza posizione Fumiyuki Beppu, che ha battuto il record mondiale di inaquadrature telvisive al negativo: zero! Uomo invisibile.

Quarta posizione per Stefano Pirazzi, i suoi scatti dopo un pò creano dipendenza, non ne puoi fare a meno. Mi ha aiutato a superare le tappe più noiose cercando di indovinare il momento del suo scatto. Cuore impavido.

Profpivo: Nel complesso un bel Giro, ammazzato agonisticamente dalla superiorità di Contador. Anche senza Crostis percorso troppo sbilanciato dalla parte degli scalatori: ci sarebbe voluta una crono piatta al posto di quella del Nevegal, e inoltre sbagliato non inserire traguardi per i velocisti nell’ultima settimana. Voto 8 a Zomegnan, bravo anche a gestire la difficile situazione della morte di Weijlandt.

Contador 10: Un marziano, domina e gestisce la corsa a suo piacimento. Non ricordo negli ultimi 20 anni un Giro dominato in modo così netto. Aspettando il Tas.
Scarponi 8: Si scotta sull’Etna, poi capisce che Contador è meglio lasciarlo perdere e chiude primo tra gli umani. Gli manca l’acuto in una tappa.
Nibali 7,5: Si conferma sul podio dopo il 2010, ma stavolta era capitano unico di una squadra comunque non all’altezza, soprattutto nelle prime due settimane. Pendenze troppo elevate per lui, che comunque lotta come un leone, anche se finisce in riserva.
Gadret 9: Anche in passato si era visto tra i migliori in montagna, stavolta riesce ad essere continuo per 3 settimane. E in più piazza l’acuto a Castelfidardo. Molto bene anche il compagno Dupont (7,5)
Rodriguez 6,5: Finisce in crescendo e chiude con un buon quinto posto. Combattivo, gli sfugge diverse volte il successo di tappa.
Krueziger 6: Piazzamento onesto e nulla più. Da lui ci si aspettava qualcosa in più, manca ancora una volta il salto di qualità.
Rujano 9: Finalmente si rivede il folletto del 2005. L’unico a tenere in qualche modo testa a Contador in salita, si prende la tappa del Grossglockner ed altri due prestigiosi secondi posti. Ritrovato.
Menchov 5: Copia sbiaditissima del corridore ammirato al Giro 2009 e Tour 2010. Mai in corsa per il podio, emblema di una Geox davvero deludente (Sastre 4)
Kruijswijk 8: Il giovane olandese è la vera rivelazione del Giro. Sempre coi migliori in salita, chiude in crescendo nella terza settimana e corre senza timori reverenziali. Rischia di portar via la maglia bianca a Kreuziger. Gran Giro anche per Weening ed il combattivo Tankink.
Garzelli 8: Il solito leone, manca la grande impresa sul Gardeccia ma alla fine si porta a casa almeno la maglia verde.
Euskaltel 9: I baschi finalmente portano al Giro una squadra competitiva e raccolgono due tra le tappe più prestigiose con Anton e Nieve, che però pagano dazio in classifica nell’ultima settimana.
Giovani italiani 8: Finalmente nomi parzialmente nuovi come Gatto, Ulissi e Capecchi. Ma anche un Brambilla in prima linea sulle Alpi, un Cataldo in crescita e un Appollonio che rischia di vincere in volata. Qualcosa si muove, finalmente.
Petacchi 8: A 37 anni si prende una tappa e si scopre gregario per Scarponi. Da applausi.
Cavendish 7,5: Due vittorie e un secondo posto nelle uniche tre vere volate. Sarà sovrappeso, ma c’è sempre.
Rai 7,5: Si può fare meglio, ma finalmente il servizio pubblico si dimostra all’altezza. Ottimi Savoldelli (10) e Martinello (9), sempre più sicuro Pancani (7) nemmeno paragonabile al vecchio Bulbarelli. Meglio anche le immagini dalla corsa, anche se alle prime nuvole si è visto un po’ del solito panico. Deprecabili i soliti Bartoletti e Piacente. Molto migliorato anche il sito web, più tempestivo nel pubblicare le classifiche.

Hotdogbr: CONTADOR 8,5: dal punto di vista atletico meriterebbe di più ma alcuni suoi gesti come lo scattare in faccia a Nibali all’ultimo km dello Zoncolan, il parlottare con gli spagnoli verso il Gardeccia e il modo plateale con cui ha regalato la vittoria a Tiralongo a Macugnaga non sono piaciuti
SCARPONI 8: fino a due anni fa nessuno avrebbe detto che sarebbe stato capace di salire sul podio al Giro e invece l’ha fatto meritatamente malgrado dopo l’Etna sembrava che fosse spacciato, e non dimentichiamo che è da febbraio che va forte
NIBALI 7,5: anche lui merita un voto alto perchè tatticamente ha corso benissimo e perchè questo Giro era molto duro per lui, ciò non toglie che per completare il salto di qualità deve migliorare nel fondo che gli è un po’ mancato in tappe come Gardeccia e Sestriere e in altre del Giro e della Vuelta 2009
GADRET 8: per lui parlano i risultati, nessun minuto perso in pianura a differenza che in passato, una vittoria di tappa e il 4° posto nella generale davanti a gente molto più quotata
RODRIGUEZ 6,5: il voto può sembrare eccessivo per un corridore che sulle pendenze estreme sembrava potesse spaccare il mondo ma non dimentichiamo che era già al top sulle Ardenne e comunque ha interpretato la corsa nel modo giusto andando sempre all’attacco e si è ritrovato nell’ultima settimana
KREUZIGER 6: ottiene il miglior risultato di sempre in una corsa a tappe ma lo fa correndo in maniera anonima, eppure a Montevergine e sull’Etna sembrava potesse essere molto più protagonista
RUJANO 8: ha dato spettacolo in montagna tornando quello del 2005 anche se con qualche alto e basso fisiologico dopo tanto tempo in cui è stato assente ad alto livello, e inoltre può dire di essere stato l’unico a tenere il passo di Contador in alcune occasioni
MENCHOV 5: va in crisi sull’Etna, migliora in seguito ma rimane del tutto anonimo e non è questione di grandi pendenze perchè la prova più brillante la offre sullo Zoncolan, comunque arriva 8° e per questo non merita meno di 5
KRUIJSWIJK 7,5: grande sorpresa di questo Giro, non del tutto inattesa perchè già l’anno scorso nelle ultime tappe si era distinto, ma qui nel finale era addirittura al livello di Nibali e Scarponi
SIUTSOU 6,5: a dire il vero da lui mi aspettavo ancora di più anche se il percorso era molto poco adatto a lui, comunque trova la fuga giusta a Tirano ed entra nei 10
NIEVE 7,5: sua l’impresa più bella di questo Giro sul Gardeccia e se non avesse fatto da gregario ad Anton sarebbe finito ancora più avanti in classifica
DUPONT 7: anno dopo anno migliora anche se gli è mancata qualcosina nell’ultima settimana
CATALDO 7: poco appariscente ma regolare, conferma la buona prova dell’anno scorso fino allo sfortunato ritiro di Aprica, ora deve imparare ad andare forte anche in altre corse e non solo al Giro
ARROYO 5,5: fino al Grossglockner illude andando più forte dell’anno scorso malgrado non avesse i 12′ di bonus dell’Aquila ma a differenza del 2010 cala sensibilmente nell’ultima settimana fino al crollo sul Finestre
LEMEVEL 6: sfiora ripetutamente il successo di tappa e anche la maglia rosa a Castelfidardo ma anche lui cala molto nell’ultima settimana, in ogni caso non è un fenomeno pur essendo arrivato nei 10 a un Tour e non ci si poteva aspettare molto di più
TSCHOPP 6: a differenza dell’anno scorso riesce a fare una discreta classifica ma non ha acuti come quello del Tonale e quando va in fuga viene staccato
CARRARA 6,5: il crollo nella tappa del Gardeccia gli preclude una classifica migliore però era la prima volta che affrontava un grande Giro per fare bene e comunque lo si vede spesso davanti
ANTON 7: l’impresa sullo Zoncolan rimane anche se in precedenza non è brillantissimo e anche se le grandi montagne come già accaduto in passato lo respingono, farà meglio alla Vuelta che è molto più adatta a lui
TIRALONGO 7,5: la vittoria gli è stata regalata da Contador però arrivare davanti a tutti gli altri significa andare fortissimo quel giorno e inoltre è stato spesso di aiuto per Kreuziger
MACHADO 5,5: ha l’attenuante non da poco che era il suo primo grande Giro e ha comunque chiuso in crescendo il che fa ben sperare per il futuro
LOVKVIST 4,5: che non tenesse le tre settimane lo si era già visto in passato ma l’aggravante è che non si fa mai vedere all’attacco
BAKELANDTS 7: lui invece si fa vedere spesso e rispetto a un anno fa è più resistente, l’impressione è che possa diventare più un uomo da classiche che da grandi Giri
KIRYIENKA 7,5: esce di classifica nella tappa del Gardeccia ma è comprensibile dopo una stagione condotta ad altissimi livelli e sul Sestriere fa qualcosa di strepitoso, sarebbe bello vedere dove può arrivare se preparasse specificamente un grande Giro
GARZELLI 6,5: il voto può sembrare basso per un corridore che a 37 anni conquista la maglia verde ma a parte Gardeccia, dove ha preso gran parte dei punti, ed Etna non si fa vedere molto, l’anno scorso andava più forte
DE CLERCQ 7: il suo coraggio a Montevergine viene premiato, poi non lo si vede più davanti ma riesce a fare una dignitosa classifica
MORENO 5,5: bravissimo a Castelfidardo ma in generale ci si aspettava di più, è vero che anche lui come Rodriguez è a tutta dalle Ardenne
SASTRE 4: mai in corsa e quando va in fuga viene staccato, non può bastare un Finestre fatto con i migliori a salvarlo
SARMIENTO 5,5: dopo un buon finale di Giro 2010 era atteso a un salto di qualità che però non arriva anche se in qualche tappa rimane vicino ai migliori
SELLA 4,5: esce di classifica sull’Etna e il suo rendimento è lontano non solo da quello del 2008 ma anche da quello degli anni dal 2004 al 2007
LASTRAS 7: gli sfugge la vittoria di tappa però erano tantissimi anni che non lo si vedeva andare così forte non solo in discesa ma anche in salita, in cima al Giau con i migliori doveva arrivarci per tirare dopo
ULISSI 7,5: a Tirano corre tatticamente bene e inoltre è autore di buone prove anche in altre tappe sia a cronometro che in salita e il tutto a 21 anni
CARUSO 4,5: comincia benino ma poi ripiomba nell’anonimato come un anno fa
KISERLOVSKI 5,5: ha l’attenuante della caduta di Castelfidardo dopo la quale non si ritrova più e già a inizio Giro era arrivato in condizioni precarie, ciò nonostante disputa una prima settimana da protagonista e fa una bella azione verso il Grossglockner
WEENING 7: non solo il successo di Orvieto e la maglia rosa ma continua a farsi vedere anche dopo
SAMOILAU 5: cresce nella terza settimana ma complessivamente è una delusione
PARDILLA 4,5: non si vede proprio mai anche se questo era il suo primo Giro e dunque aveva delle attenuanti
VISCONTI 6: il voto riguarda esclusivamente il piano atletico e da Castelfidardo in poi fa vedere qualcosa di buono dopo i problemi fisici di inizio Giro ma corre tatticamente male e il successo gli sfugge
SERPA 5: protagonista fino all’Etna e poi tagliato fuori da problemi fisici
HOOGERLAND 6: nella tappa di Gardeccia probabilmente voleva conquistare la Cima Coppi e non arrivare fino al traguardo, in ogni caso fa divertire pur con una condizione non al top
BETANCOURT 6: invisibile fino al Sestriere ma lì fa capire che non è un caso se si parla bene di lui
CAPECCHI 6,5: senza la vittoria di Bergamo in un giorno in cui è andato davvero forte sarebbe stato da 4,5
POPOVYCH 5: tanta buona volontà ma non supportata dalle gambe anche se si riscatta in parte nella crono di Milano
BLANCO 4: era uno che alla Vuelta lottava per i posti vicino al podio, qui lo si vede spesso nel gruppo dei velocisti nelle tappe di montagna
DI LUCA 4,5: non possono bastare il 4° posto di Fiuggi e la tirata verso Macugnaga ad assolverlo e inoltre finisce in modo indecoroso con l’ultimo posto nella crono, lui comunque dice che sarà pronto alla Vuelta, staremo a vedere
NOCENTINI 4: voleva fare classifica e invece non lo si vede neppure entrare nelle fughe
CIONI 4: anche per lui un Giro da Chi L’Ha Visto malgrado l’anno scorso sembrava in ripresa
PORTE 5: non è di grande aiuto per Contador complice una caduta nelle prime fasi del Giro e malgrado si fosse risparmiato non riesce a fare la differenza nella crono di Milano
SZMYD 5: ovviamente la bronchite ne ha rovinato il Giro però se non ci fosse stato lui sul Finestre non è detto che Nibali sarebbe arrivato sul podio
PINEAU 4,5: spesso all’attacco ma è la brutta copia del corridore brillante visto nel 2010 e anche sulle Ardenne nel 2011
BRAMBILLA 6,5: non solo va spesso all’attacco ma sul Finestre dimostra anche di avere fondo dopo che sembrava esausto al termine della tappa del Gardeccia
MILLAR 7: buon avvio di Giro, fase centrale in cui si distingue per le polemiche verso gli organizzatori e poi il sigillo nella crono, onora la corsa a differenza di altri anni in cui era tornato a casa dopo due settimane
GATTO 7: una bellissima vittoria di tappa e miglioramenti insospettati in salita che in futuro possono farlo diventare un uomo da corse come l’Amstel oltre che la Sanremo già adatta a lui
SPILAK 4: scarsissimo il suo contributo per Scarponi eppure al Romandia era andato forte
ARDILA 4: idem come sopra con Menchov al posto di Scarponi
GRETSCH 6: niente di straordinario ma oltre alle già note doti a cronometro fa intravedere qualcosa anche in salita, potrebbe diventare l’erede di Tony Martin
CAVENDISH 7: seppur decisamente lontano dal top della condizione trova tre tappe adatte ai suoi mezzi e ne vince 2, non male
CIOLEK 4,5: decisamente lontano dai suoi giorni migliori
MASCIARELLI 6,5: si fa male nella tappa dello Zoncolan ed è costretto al ritiro ma fin lì era sempre rimasto con i migliori e sembrava in crescita
PETACCHI 7,5: non solo una vittoria e tanti piazzamenti ma si mette anche al servizio della squadra
PINOTTI 6: non aveva la stessa condizione di un anno fa ma sfiora il successo e ci avrebbe riprovato nella crono
POZZOVIVO 5: evidentemente sfortunato ma tra lui e il Giro sembra proprio non esserci più feeling

Succhiaruote: Vado fuori dal coro: insufficienza piena per Zomegnan.
Non è certo colpa sua se il Giro si è di fatto chiuso all’Etna: con un Contador così, la maglia rosa sarebbe stata virtualmente sua al termine della prima settimana con qualunque percorso.
Per il resto, troppe cose sono state pensate male, il Giro è risultato sbilanciato in tutto per quanto le tappe, prese una a una, siano state mediamente spettacolari. È mancato a mio avviso un progetto complessivo di grande corsa a tappe, studiato per offrire spettacolo ed emozioni fino all’ultimo, in crescendo.
1) Le cronometro. Brevi e inutili tutte e tre. Se ci sta che la cronosquadre abbia fatto le veci del prologo, la cronoscalata di Nevegal e il circuito (tagliato all’ultimo, pensate se fosse stata ancora in gioco la maglia rosa!) di Milano sono state ridotte a passerelle fini a se stesse, senza nessuna possibilità di incidere sulla classifica. In tutto il Giro, un’oretta contro il tempo.
2) Le tappe per velocisti. Idem come sopra. Solo Parma e Ravenna erano arrivi puri per le ruote veloci, aggiungiamoci Fiuggi. Tra le 10 tappe in volata dell’era Cipollini e le tre di quest’anno, dovrebbe esistere una via di mezzo. Anche la distribuzione temporale è stata sbagliata, col risultato di un prevedibile fuggi-fuggi dopo l’arrivo di Ravenna.
3) Le tappe miste. Ben disegnata la tappa di Orvieto, anche se non amo lo sterrato. Benino Tirano. Male Castelfidardo, decisamente troppo breve. Peggio S. Pellegrino, tappa inutile e noiosa.
4) Le montagne. Bene fino al Grossglockner, poi una serie di tappe sulla carta bellissime che sul campo sono diventate poco significative a causa della loro collocazione. Lasciando da parte Contador, i distacchi tra gli altri pretendenti al podio non hanno mai rispecchiato le potenzialità delle tappe. Lo Zoncolan tra Grossglockner e tappone dolomitico è stato scalato un po’ al risparmio. La tappa del Gardeccia aveva tutto per essere la più bella degli ultimi 10 anni, la ricorderemo per la fuga da lontano di Garzelli e Nieve, e per le discese di Nibali: troppo poco. Il Mottarone messo in quel punto non serviva a niente. Il Finestre è il Finestre, ma anche lui è stato depotenziato dal disegno della tappa: meglio partire da Torino o dintorni e piazzargli subito prima la salita a Moncenisio o un primo passaggio dal Sestriere.
5) I pasticci. La telenovela del Crostis con taglio in corsa anche di Tualis e la gestione della crono finale sono erroracci da matita blu, impensabili al Tour.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

BIANCO, ROSSO E VERDE

Rubrica semiseria sul Giro 2011, a cura di N@po che giornalmente assegnerà le maglie secondarie ai protagonisti della corsa rosa.

Maglia Bianca: ai gufi. Ne son successe di tutti i colori a questo giro eppure è stato un successone. Grazie Zomegnan.
Vegni. Vidi. Vici!!

Maglia rossa: Gianni Savio. Già trema all’idea dello stipendio da aumentare a Rujano. Qualcuno lo ha già udito dire e singhiozzare nella notte: “mi toccherà dare altri soldi al pedalista dello sperduto pueblo venezuelano…. altri soldi no…. nooo! nooooooo!”

Maglia verde: Savoldelli. E’ lui il vero vincitore morale del giro. Anzi il trionfatore. Si è tuffato nel ruolo del cronista come si tuffava nelle discese. Ha la voce come quella di un cartone animato ed i contenuti di un
fine intenditore. Ed un tormentone di fine giro: A Voi!!

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Oggi “rien a segnaler”. Ma non perchè sono diventati tutti bravi…. semplicemente ero a Milano all’arrivo e non ho potuto sentire la telecronaca.
Quindi…. appuntamento al Tour, rimandati a luglio!

I TITOLI DELL’UNITA’

Ecco come l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del Centenario dell’Unità (1961). Altimetrie e grafice dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

LAUREA PER PAMBIANCO
Finalmente il “Giro” torna a parlare italiano
Sull’ultimo traguardo sfreccia Poblet

Nota: l’altimetria non corrisponde al percorso originario della tappa che prevedeva di andare da Passo Resia (sulla cartina segnalato col nome “Italia 61″) a Milano passando per la Svizzera, via Sankt Moritz e Maloja. La decisione di modificare la frazione precedente, spostando l’arrivo dal Resia a Bormio, cambiò i connotati anche alla frazione conclusiva.

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ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Venaria Reale – Torino
2a tappa Alba – Parma
3a tappa Reggio Emilia – Rapallo
4a tappa Genova Quarto dei Mille – Livorno
5a tappa Piombino – Orvieto
6a tappa Orvieto – Fiuggi
7a tappa Maddaloni – Montevergine di Mercogliano
8a tappa Sapri – Tropea
9a tappa Messina – Etna
10a tappa Termoli – Teramo
11a tappa Tortoreto Lido – Castelfidardo
12a tappa Castelfidardo – Ravenna
13a tappa Spilimbergo – Grossglockner
14a tappa Lienz – Monte Zoncolan
15a tappa Conegliano – Gardeccia Val di Fassa
16a tappa Belluno – Nevegal
17a tappa Feltre – Tirano
18a tappa Morbegno – San Pellegrino Terme
19a tappa Bergamo – Macugnaga
20a tappa Verbania – Sestriere

TRE ANNI DOPO MILANO INCORONA CONTADOR, CRONO A MILLAR

maggio 30, 2011 by Redazione  
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Era dal 2008 che il Giro non si concludeva sotto la Madonnina e anche allora fu lo spagnolo a spuntarla al termine di una prova contro il tempo, anche se l’arrivo era in Corso Buenos Aires: il fuoriclasse della Saxo Bank ha onorato la corsa fino in fondo chiudendo al 3° posto la crono ma a spuntarla in Piazza Duomo è stato lo scozzese della Garmin con 7” su Rasmussen penalizzato da una foratura, mentre Scarponi difende il 2° posto nella generale davanti a Nibali.

Foto copertina: il podio del Giro 2011 (foto De Socio)

L’ultima fatica di questo durissimo Giro è stata dunque una crono di 25 km con partenza da Rho Fiera e arrivo in Piazza Duomo nel centro di Milano; originariamente i km dovevano essere 31 ma la concomitanza con il ballottaggio delle elezioni comunali ha fatto sì che venisse modificato il percorso, il che in ogni caso non ha influito sulla prova. Pronti via e la maglia nera Van Emden (Rabobank), ottimo cronoman al di là delle quasi 5 ore di distacco nella generale da Contador, fa segnare un buonissimo tempo ma viene poco dopo battuto dal danese Alex Rasmussen (HTC), già quattro volte campione del mondo su pista, che gli infligge 55” malgrado sia stato vittima di una foratura a circa 800 metri dal traguardo e abbia dovuto percorrere in quelle condizioni un tratto finale caratterizzato da diverse curve e dal lastricato, perdendo così diversi secondi. Che il tempo di Rasmussen fosse comunque difficile da battere lo si è compreso quando specialisti come Meyer (Garmin), Gretsch (HTC) e Clement (Rabobank) giungono al traguardo rispettivamente con 57”, 1′01” e 1′25” di distacco ma Millar (Garmin), che dopo un avvio di Giro da protagonista si era risparmiato negli ultimi giorni per dare il meglio in questa prova, complice la foratura del danese recupera i 6” di distacco che aveva all’ultimo intertempo e fa meglio di lui per 7” al traguardo.
Più il tempo passava e più era chiaro che lo scozzese sarebbe rimasto nelle primissime posizioni fino al termine, anche perchè il vento contrario è aumentato soprattutto nella seconda parte del percorso; subito dopo di lui è arrivato Konovalovas (Movistar), vincitore della crono finale del Giro 2009 a Roma, che ha accusato 1′30” di ritardo e anche Porte (Saxo Bank), che pure a sua volta si era risparmiato per tutta la corsa non avendo fatto classifica come un anno fa, si è fermato a 43”; da sottolineare in positivo invece le prove di Popovych (Radioshack), molto deludente nel complesso malgrado sia andato spesso in fuga, che ha contenuto il distacco in 55” e del nostro Montaguti (AG2R) che è rimasto a lungo il primo degli italiani a 1′19” da Millar, seguito da Ulissi (Lampre) che come sul Nevegal ha confermato le sue buone qualità nelle prove contro il tempo chiudendo con un ritardo di 1′42”.
Via via che si sono susseguiti gli arrivi la leadership del britannico era sempre più salda; il trionfatore del Sestriere Kiryienka (Movistar) ha perso 1′22”, Machado (Radioshack) ha contenuto il ritardo in 1′12” a conferma di un finale di Giro in crescendo che gli darà fiducia per il futuro anche se da lui ci si attendeva di più del 20° posto finale e Cataldo (Quickstep) ha perso 1′47” non riuscendo per poco a strappare la 12a posizione nella generale al francese Dupont (AG2R).
Infine a uno a uno sono arrivati i big che lottavano per la top ten; Kruijswijk (Rabobank) ha suggellato un grandissimo Giro perdendo solo 1′31” da Millar e salvando il 9° posto dall’assalto di Siutsou (HTC) che gli ha recuperato solo 15” ma quantomeno ha conquistato la decima piazza a discapito di Nieve (Euskaltel) che ha accusato ben 3′47” ma può essere più che soddisfatto della sua corsa e dell’impresa compiuta nel tappone dolomitico con arrivo a Gardeccia. Come era prevedibile Kreuziger (Astana) ha strappato il 6° posto a Rujano (Androni) chiudendo con un distacco di 1′26” contro i 2′25” del venezuelano che però ha salvato la 7a piazza dall’assalto di un ancora deludente Menchov (Geox), giunto a 2′03” da Millar, e soprattutto ha dato spettacolo in montagna dimostrando di essere tornato quello del 2005 anche se qualche alto e basso e i 5′ persi nella tappa di Orvieto gli hanno pregiudicato un piazzamento finale ancora migliore. Malgrado le loro scarse qualità a cronometro Gadret (AG2R) e un Rodriguez (Katusha) in netta crescita negli ultimi giorni hanno conservato il 4° e il 5° posto chiudendo rispettivamente a 2′51” e 2′14” da Millar.
Con il francese troppo lontano per puntare al podio e Contador inarrivabile il maggior interesse della giornata consisteva nella lotta per il secondo posto tra Nibali (Liquigas) e Scarponi (Lampre), con il marchigiano che alla vigilia aveva 56” di vantaggio; il siciliano è partito molto forte guadagnando una decina di secondi nei primissimi km ma già al primo intertempo il distacco tra i due si era stabilizzato e al traguardo è rimasto di 10”, con Nibali che ha chiuso la crono all’11° posto e primo degli italiani a 1′18” e Scarponi a 1′28”: grandissimo Giro in ogni caso per entrambi che non hanno potuto fare nulla contro Contador ma malgrado il livello complessivo molto alto hanno superato nettamente gli altri avversari, anche se Nibali nelle tappe di Gardeccia e Sestriere ha palesato ancora qualche limite nella resistenza come già al Giro 2010 e all’ultima Vuelta malgrado il successo finale.
Quella di Contador non è stata una semplice passerella malgrado il vantaggio abissale in classifica e malgrado lui stesso avesse dichiarato prima del via che non avrebbe corso a tutta per godersi gli applausi dei tifosi; il madrileno è invece partito a razzo facendo segnare un tempo di 1” inferiore a quello di Millar e ha chiuso con un comunque eccellente 3° posto a 36” dallo scozzese e a 29” da Rasmussen. L’ordine dell’arrivo della crono ha visto poi Porte 4° a 43”, Popovych 5° a 55”, Van Emden 6° a 1′02”, Meyer 7° a 1′04”, Gretsch 8° a 1′08”, Machado 9° a 1′12” e Siutsou 10° a 1′16”.
Contador ha conquistato il suo secondo Giro d’Italia e la sua quinta grande corsa a tappe consecutiva con un vantaggio di 6′10” su Scarponi, 6′56” su Nibali, 10′04” su Gadret, 11′05” su Rodriguez, 11′28” su Kreuziger, 12′12” su Rujano, 12′18” su Menchov, 13′51” su Kruijswijk e 14′10” su Siutsou e si è aggiudicato anche la maglia rossa della classifica a punti complice un percorso avaro di traguardi per velocisti; la maglia bianca di miglior giovane è andata secondo pronostico a Kreuziger che però ha dovuto lottare fino alla fine per avere la meglio su Kruijswijk mentre il quasi 38enne Garzelli grazie soprattutto alla fuga nella tappa di Gardeccia si è aggiudicato per la seconda volta la maglia verde di miglior scalatore: infine la classifica per squadre a tempi è stata vinta dall’Astana e quella per squadre a punti dalla Lampre.

Marco Salonna

Larrivo di Contador in Piazza Duomo (foto De Socio)

L'arrivo di Contador in Piazza Duomo (foto De Socio)

GREIPEL FA IL BIS, POZZATO KO

maggio 30, 2011 by Redazione  
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Il velocista tedesco conquista la sua seconda tappa a Putte mentre Gilbert controlla e si aggiudica la classifica generale di un Giro del Belgio in cui l’Omega Pharma-Lotto non ha concesso quasi nulla agli avversari. Brutta caduta nel finale per il vicentino che si frattura polso e clavicola.

Foto copertina: il podio del Giro del Belgio 2011 (www.ispaphoto.com)

La quarta e ultima frazione del Giro del Belgio, 169,4 km pianeggianti da Oreye a Putte, è vissuta sulla fuga di Hollanders (An Post-Sean Kelly), Hovelijnck (Donckers Koffie) e Burghardt (BMC), già molto attivo nelle tappe precedenti; malgrado i tre fossero molto lontani in classifica generale l’Omega Pharma di Greipel e Gilbert ha corso ancora una volta da padrona non concedendo più di 3′ ai battistrada e annullando il gap a 22 km dal traguardo, mentre Lightart (Vacansoleil) ha approfittato di un traguardo volante per prendere 3” di abbuono e togliere il 5° posto nella generale a Terpstra (Quickstep). Nel tratto finale si sono visti davanti anche gli uomini della Landbouwkrediet del lituano Kruopis, vincitore a sorpresa della tappa di Knokke-Heirst, e Gilbert che si è messo in prima persona al servizio di Greipel, annullando un attacco di Mouris (Vacansoleil) rimasto in avanscoperta dai 13 agli 8 km dall’arrivo: in quel frangente purtroppo Pozzato (Katusha) si è toccato con un altro corridore ed è finito in terra riportando la frattura della clavicola e del polso sinistro e dovrà rimanere a lungo lontano dalle corse, anche se va detto che non avrebbe comunque corso il Tour de France e che potrebbe esserci tempo per tornare in bici e ritrovare una buona condizione prima dei Mondiali di Copenhagen.
Nello sprint conclusivo Greipel ha avuto vita piuttosto facile partendo in testa e vincendo nettamente davanti a Van Hummel (Vacansoleil) e Kruopis; l’olandese è stato tuttavia retrocesso all’ultimo posto per via di una scorrettezza facendo scalare il lituano in 2a posizione e il nostro Paolini (Katusha) in 3a davanti a Petit (Cofidis), Davis (Astana), Van Staeyen (Topsport Vlaanderen) e Van Dijk (Veranda’s Willems) mentre ancora una volta Boonen (Quickstep) non riesce a essere protagonista e chiude in gruppo al 25° posto.
In classifica generale Gilbert chiude con 20” su Van Avermaet (BMC), 36” su Leukemans (Vacansoleil), 1′03” su De Waele (Landbouwkrediet), 1′16” su Lightart e 1′19” su Terpstra con Proni (Acqua&Sapone) 13° a 3′34” e primo degli italiani; grazie alla lunga fuga Burghardt è balzato al comando della classifica dei traguardi volanti mentre Greipel si è aggiudicato la classifica a punti a pari merito con Gilbert, che però ha ottenuto 1 successo di tappa contro i 2 del tedesco, e la Vacansoleil quella a squadre.

Marco Salonna

Lultima volata del Giro del Belgio 2001 che ha visto imporsi il tedesco Greipel (www.ispaphoto.com)

L'ultima volata del Giro del Belgio 2001 che ha visto imporsi il tedesco Greipel (www.ispaphoto.com)

29-05-2011

maggio 30, 2011 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il britannico David Millar (Team Garmin-Cervelo) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Fiera Milano – Milano, percorrendo 26 Km in 30′13″, alla media di 51,627 Km/h. Ha preceduto di 7″ il danese Rasmussen e di 36″ lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 11° a 1′18″. Lo spagnolo Contador Velasco si impone nella classifica finale, con 6′10″ e 6′56″ sugli italiani Michele Scarponi (Lampre – ISD) e Nibali.

AN POST RAS (Irlanda)
L’irlandese David McCann (IAsia Giant Kenda Cycling) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Kildare – Skerries, percorrendo 133 Km in 2h58′57”, alla media di 44,593 Km/h. Ha preceduto di 14″ il neozelandese Archbold e l’australiano Windsor. Miglior italiano Bernardo Riccio (D’Angelo & D’Antenucci), 7°. In classifica si è imposto il lituano Gediminas Bagdonas (Belgium An Post Sean Kelly), con 32″ e 1′13″ sugli ucraini Pakhtusov e Sheydyk. Miglior italiano Riccio, 43° a 41′37″

BAYERN – RUNDFAHRT
L’italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Friedberg – Moosburg, percorrendo 162,1 Km in 3h40′, alla media di 44,209 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Degenkolb e il norvegese Boasson Hagen. In classifica si impone il britannico Geraint Thomas (Sky Procycling), con 17″ sul danese Sörensen e 19″ sull’elvetico Albasini. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre – ISD), 13° a 5′11″.

TOUR DE BELGIQUE
Il tedesco André Greipel (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Oreye – Putte, percorrendo 169,4 Km in 3h51′43”, alla media di 43,864 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis e l’italiano Luca Paolini (Katusha Team). In classifica si impone il belga Philippe Gilbert (Omega Pharma-Lotto) con 20″ e 36″ sui connazionali Van Avermaet e Leukemans. Miglior italiano Alessandro Proni (Acqua & Sapone), 13° a 3′34″.

TOUR DE KUMANO (Giappone)
Il giapponese Taiji Nishitani (Aisan Racing Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Taiji Hanto Circuit (100 Km). Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Richeze Ariel e il giapponese Tsuji. Due italiani in gara, entrambi della D’Angelo & Antenucci – Nippo: Fortunato Baliani (capoclassifica) è 10° , Giuseppe Muraglia si è ritirato nel corso della tappa. In classifica si impone Baliani, con 4″ sul colombiano Rubiano Chavez e 40″ su Nishitani.

TOUR OF TRAKYA (Turchia)
Il turco Muhammet Atalay (Konya Torku Seker Spor – Vivelo) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Edirne – Tekirdag, percorrendo 143 Km in 3h29′59″, alla media di 40,860 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Marmara e Carsi. In classifica si impone il tedesco Andreas Keuser (World Of Bike / Greece) con 48″ sul turco Kucukbay e 56″ sul bulgaro Andonov Petrov.

TOUR DE GIRONDE
Il polacco Adrian Kuriek si è imposto nella terza ed ultima tappa, Saint-Piere d’Aurillac – Villenave d’Ornon, percorrendo 171,9 Km in 3h53′14″, alla media di 44,222 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Ariesen e il francxese Coquard. In classifica si impone il francese Julien Foisnet, con 1″ e 4″ sui connazionali Schmidt e Patanchon

BOUCLES DE L’AULNE
L’olandese Martijn Keizer (Vacansoleil – DCM Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa francese percorrendo 168 Km in 4h03′06″, alla media di 41,464 Km/h. Ha preceduto di 2″ e 9″ i francesi Delaplace e Charteau. Unico italiano in gara, Marcello Pavarin (Vacansoleil – DCM Pro Cycling Team), si è piazzato 69° a 1′27″

ROGALAND GP
Il norvegese Frederik Wilmann (Team Joker Merida) si è imposto nella corsa norvegese, percorrendo 167 Km in 4h48′41″, alla media di 34,709 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Børresen e di 54″ il danese Foder.

PARIGI ROUBAIX ESPOIRS
L’olandese Ramon Sinkeldam (Rabobank Continental Team) si è imposto nella versione espoiirs (dilettanti) della classica francese, percorrendo 180,7 Km in 4h24′33″, alla media di 40,982 Km/h. Ha preceduto di 9″ il belga Stuyven e di 12″ lo statunitense Rathe. Miglior italiano Mikhail Zaffaina, 32° a 3′39″.

GIRO DELLE PESCHE NETTARINE
Si è conclusa oggi a Faenza la breve corsa a tappe romagnola, conquistata dall’italiano Mattia Cattaneo (Trevigiani Dynamon Bottoli), che ha preceduto d 47″ l’italiano Nicola Boem (Zalf Désirée Fior) e di 1′20″ il bielorusso Bazhkou . Vincitori di tappa sono stati la formazione Trevigiani Dynamon Bottoli (cronosquadre di Imola) e gli italiani Matteo Trentin (Team Brilla Pasta Montegrappa; tappa Faenza – Castel San Pietro Terme), Sebastiano Dal Cappello (Generali Ballan; tappa Castelmaggiore – Punta Marina Terme), Mattia Cattaneo (tappa Imola – Sassoleone) e Nicola Bonacci (Reda Mokador; tappa Mordano – Faenza)

INTERNATIONAL PRESIDENCY TOUR
Si è conclusa oggi a Teheran la breve corsa a tappe iraniana, conquistata dall’iraniano Samad Poor Seiedi (Azad University) che ha preceduto di 2′21″ il colombiano Niño Corredor e di 3′41″ l’iraniano Zargari. Vincitori di tappa sono stati il colombiano Libardo Niño Corredor (LeTua Cycling Team, tappa Teheran – Fasham), l’iraniano Rahim Ememi (Azad University, tappa Eyvanekey – Chashm), il colombiano Miguel Ángel Niño Corredor (LeTua Cycling Team, tappa Aradan – Bumehen), l’iraniano Mehdi Sohrabi (Tabriz Petrochemical Team, tappa Teheran – Bagh-e Shah) e nuovamente l’iraniano Rahim Ememi (Azad University, circuito di Teheran).

TROFEO CITTA’ DI SAN VENDEMIANO
L’italiano Michele Gazzara (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nella corsa veneta, percorrendo 168 Km in 4h03′06″, precedendo allo sprint l’italiano Mario Sgrinzato (Trevigiani Dynamon Bottoli) e di 1′16″ l’australiano Lane.

FIERA MILANO – MILANO: E POI TURNAN CHI A MILÀN!

maggio 29, 2011 by Redazione  
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Una crono di media lunghezza ma molto impegnativa metterà la parola “fine” al Giro del centocinquantenario dell’Unità. Chi potrà ancora conquistarsi una piazza al sole nella top ten della classifica darà tutto quel che gli è rimasto in questi 26 Km, che si riveleranno una vera e propria croce per gli scalatori a causa dei continui ed interminabili rettilinei pianeggianti che proporrà il tracciato. E’ vero che siamo a fine corsa e le energie residue dovrebbero essere più o meno simili, ma con queste premesse uno scalatore la cui posizione è piuttosto traballante rischierà di uscire dai primi dieci, perdendo un piazzamento di “consolazione” ma comunque prestigioso.

All’ombra della “bela Madunina” “se sta mai coi man in man” e lo dimostra la tenacia con la quale gli amministratori di Milano si sono lanciati all’inseguimento del Giro, figliuol prodigo scappato di casa dopo il pasticciaccio della tappa del 2009 naufragata tra le polemiche e le rotaie del tram.
Così, dopo quasi due anni di nostaglia, la corsa rosa si è convita a tornare sui suoi passi e sulle strade che verso le 3 di notte del 13 maggio 1909 udirono i primi vagiti del Giro, si disputerà la tappa conclusiva che, come nelle ultime edizioni, avrà la forma di una gara contro il tempo. Come in questi precedenti, difficilmente cambierà le carte in tavola – almeno per l’assegnazione della maglia rosa – ma non sarà nemmeno una spettacolare passerella, simile a quelle viste a Roma nel 2009 e a Verona l’anno scorso. Il chilometraggio avrà maggior spessore – si dovranno percorrere 26 Km – e il tracciato, pianeggiante e molto filante sotto l’aspetto planimetrico, sicuramente risulterà indigesto a tutti quegli scalatori che albergano ai piani alti della classifica e la cui posizione di classifica sarà ancora piuttosto traballante, insidiata da quegli avversari più dotati nello specifico esercizio. Dalla loro parte giocherà il livellamento delle energie ma, considerate le caratteristiche complessive dell’ultima tappa, probabilmente fornirà loro un vantaggio esiguo e, di conseguenza, il passivo subito in Piazza Duomo potrebbe essere elevato. Per fare un esempio pratico, nella tappa conclusiva del Giro 2008, 28,5 Km anch’essi piuttosto filanti, Riccò accusò 1’53” da Contador, vale a dire quasi 4 secondi al chilometro.
Si lotterà, dunque, solo per le posizioni di rincalzo, come solitamente avviene nelle crono disputate all’ultimo o al penultimo giorno di una grande corsa a tappe, raramente decise da questa specifica frazione. Lasciando scorrere l’albo d’oro del Giro bisogna tornare al 2000 per vedere un Giro ribaltato contro il tempo all’ultimo momento, quando Garzelli si vestì di rosa al termine della penultima tappa, la cronoscalata del Sestriere: non capitava dalla storica Soave – Verona, frazione conclusiva del Giro del 1984, 42 Km letteralmente frantumati da Francesco Moser, che diede oltre due minuti di distacco alla maglia rosa in carica, il compianto Laurent Fignon. Prima di questi precedenti era accaduto al Giro del 1976, delle cui vicissitudini abbiamo già parlato in occasione delle frazioni terminate al Gardeccia e a San Pellegrino. Ricordate il ruzzolone giù dallo Zambla della maglia rosa De Muynck? La caduta non sembrò lasciare strascichi al momento, poiché il belga finì la tappa nel gruppo di testa, ma si farà sentire l’indomani, nella prima semitappa dell’ultima giornata di gara. Affrontando i 28 Km del circuito di Arcore, infatti, De Muynck patì le botte e si vide scivolar via prima i 25” secondi che lo separavano da Gimondi, poi altri 19”, quelli che decretarono la vittoria finale del campione di Sedrina, la terza della sua carriera e pure la terza della storia per l’inezia dell’ultimo distacco.
Venendo nello specifico della frazione conclusiva del Giro, questa si disputerà tra la nuova fiera di Milano, situata fuori città, e la centralissima Piazza Duomo, collegate da un tracciato di 26 Km avaro di curve, prevalentemente concentrate nei primi 8 Km e nel finale, e quasi completamente costituito da veloci e lunghi rettifili. Si tratta della terza versione del percorso, modificato a poche ore dal via a causa di problemi di viabilità inerenti alla particolare giornata che vivranno i milanesi nell’ultima domenica di maggio, chiamati nelle stesse ore alle urne per decidere chi sarà il loro sindaco.
Si fosse gareggiato sull’anello originario, i “girini” avrebbero trovano sotto le ruote un percorso ancora più scorrevole, più lungo di 5 Km e ancor meno tortuoso.
Scesi dalla rampa di lancio, nel tratto iniziale si girerà in tondo attorno al “Polo Fieramilano Rho/Pero”, area progettata dall’architetto italo-lituano Massimiliano Fuksas e inaugurata nel 2005 anche con un traguardo volante nel corso della Albese con Cassano – Milano, ultima frazione del secondo Giro conquistato da Paolo Savoldelli. Successivamente si attravererà la periferia di Rho per poi tornare in direzione della fiera e quindi infilarsi sulla direttrice del Sempione, la strada che Napoleone fece aprire nel 1800 per collegare Milano a Parigi, passando per la Confederazione Elvetica e l’omonimo passo alpino. Imboccatala, inizierà il primo dei grandi rettifili di giornata che, tolte rotatorie e qualche lieve flesso, si protarrà per quasi 4,5 Km, i più veloci anche perché in quei frangenti la strada non è realmente pianeggiante ma procede per qualche centinaia di metri in lievissima discesa. In questo tratto si sfiorerà il centro di Pero e poi, entrati nel territorio municipale di Milano, si giungerà nel quartiere di Musocco, un tempo isolato rispetto al resto della città. Proprio di fronte ai cancelli del Cimitero Maggiore inizierà, staccato dal precedente da 200 metri di strada, il secondo rettilineo, 4700 metri spezzati dal flesso di Piazza Firenze nei due viali Certosa e Sempione. Il primo, il più lungo dei due, attraversa il quartiere di Garegnano, sfiorando il complesso dal quale prende il nome e che fu visitato dal Petrarca nel 1357 e poi, nell’ottocento, da Lord Byron, rimasto colpito dagli stupendi affreschi che ne adornano la chiesa, opera di Daniele Crespi, da lui elogiato in una lettera dove lo definì “pittore che sa far parlare i morti”. Lungo questo viale si transiterà sul luogo dove, presso la scomparsa Trattoria Isolino, alle 15.25 del 30 maggio 1909 si concluse l’ultima tappa del primo Giro d’Italia, vinta dal romano Dario Beni, che già si era imposto nella frazione d’apertura, la Milano – Bologna. Nel successivo tratto sarà ricalcalto il finale di quella storica frazione che, su decisione della giuria, fu percorso fuori gara per evitare i problemi patiti nelle precedenti frazioni a causa della folla strabocchevole, col gruppo scortato da uno squadrone a cavallo di Lancieri di Novara.
Per un curioso scherzo del destino la prima edizione della storia finì a breve distanza dalle pendici di una montagna, la più vicina a Milano, che in quel 1909 però ancora non esisteva: verrà a formarsi nell’immediato secondo dopoguerra a seguito dell’accumulo delle macerie rimosse e oggi è divenuto un’area verde gettonata dagli sportsmen milanesi, dai podisti ai ciclisti, passando anche per gli appassionati di sci. A quest’ultimo proposito, ricordiamo che nel 1984 vi fu organizzato lo Slalom Parallelo del Monte Stella, la prima gara conquistata da Alberto Tomba, mentre per il ciclismo su quest’altura furono organizzate diverse gare, anche internazionali, di ciclocross.
Si comincerà a respirare aria di “casa” e di fine corsa quando i corridori imboccheranno, uno per volta, l’infilata di Corso Sempione, qualche anno fa definiti gli “Champs-Élysées” milanesi per aver ospitato il circuito della tappa conclusiva del Giro dal 1990 al 2002. Il paragone è puramente sportivo, nulla a che spartire con la celebre avenue parigina, anche se questa è una delle strade più conosciute di Milano, per la quale costituì per lungo tempo una sorta di porta d’accesso. All’epoca della sua apertura qua c’erano ancora campagne a perdita d’occhio, oggi sostituite da una teoria d’edifici moderni tra i quali alcuni carichi di storia, pur recente. Si ricordano in particolare, il glorioso velodromo Vigorelli, la storica sede della RAI – che gli attuali vertici meditano di trasferire e trasformare in un museo – e la vecchia area della Fiera Campionaria che, con tutto il quartiere circostante, sarà riqualificata dal progetto CityLife, la cui realizzazione, iniziata nel 2007, dovrebbe concludersi nel 2015, anno nel quale Milano accoglierà l’Expo e in previsione del quale la carreggiata centrale di Corso Sempione si trasformerà in un giardino, se sarà accolta la proposta dell’architetto portoghese Álvaro Siza Vieira.
Quasi al termine del corso si uscirà dal viale per infilarsi sulla strada che compie il periplo del Parco Sempione, la più grande tra le aree verdi che s’incontrano nel centro di Milano, realizzato dopo il 1888 sul luogo dove si estende la vasta piazza d’armi, già da tempo decaduta nel suo ruolo militare, utilizzata come ippodromo e per il passeggio dei “meneghini” (il tipico soprannome dei milanesi deriva dal nome di una maschera della Commedia dell’arte, tradizionalmente identificata con il capoluogo lombardo).
Dopo una sorta di “giro di boa” di fronte al principale accesso al Castello Sforzesco – quella torre del Filarete che oggi ha conservato solo il nome e la forma datagli dall’architetto fiorentino che la innalzò nel 1452, fedelmente ricostruita nel 1905 colmando il vuoto che era venuto a crearsi appena 70 anni dopo la sua erezione in seguito ad un’esplosione – si tornerà per un breve tratto a costeggiare il parco, laddove si affacciano l’Acquario e l’Arena Civica (dal 2002 intitolata a Gianni Brera), il primo stadio milanese, che svolse questa funzione a partire dal 18 agosto 1807 e che non ha mai perso le sue prerogative, nemmeno dopo la costruzione del più capiente Stadio San Siro: oggi questo impianto, che accolse anche l’arrivo della passerella finale del primo Giro d’Italia, è sede delle gare interne del club “Amatori Rugby Milano 2008 Società Sportiva Dilettantistica”, la società più titolata d’Italia, dall’alto dei 18 campionati nazionali conquistati, ai quali va aggiunta anche un’affermazione nella Coppa Italia.
Lasciatosi alle spalle il parco, i “girini” punteranno verso il luogo dove si trovava Porta Volta, uno degli storici varchi d’accesso alla città, quasi tutte scomparse così come gran parte della cinta muraria nella quale si aprivano. Là giunti inizierà un altro tratto velocissimo, quasi 2000 metri di strada spezzati in due rettilinei da un flesso che s’incontrerà all’altezza dell’ottocentesca Porta Nuova, poco prima di giungere in Piazza della Repubblica e poi sui bastioni di Porta Venezia. Al termine di questo viale si finirà di “orbitare” attorno al centro di Milano, svoltando bruscamente a destra e puntando con decisione verso il cuore della metropoli. Seguendo in senso opposto il viale che ha accolto l’approdo del Giro tra il 2004 e il 2007 si giungerà in Piazza San Babila, sulla quale prospetta l’omonima chiesa, eretta tra il IV e il IX secolo sul luogo dove si trovava un precedente edificio chiamato “Concilio dei Santi” perché vi furono sepolti i primi cristiani di Milano e che aveva, a sua volta, occupato il posto di un tempio pagano dedicato al sole. Successivamente si giungerà all’informe slargo conosciuto come il “Verziere” perché un tempo ospitava il principale mercato ortofrutticolo, che era stato qui traslocato prima da Piazza Duomo e poi dall’adiacente Piazza Fontana, tragicamente famosa per l’attentato che vi fu perpetrato il 12 dicembre 1969.
Fin qui ancora filante, all’imbocco del chilometro conclusivo il percorso si farà piuttosto spezzato, con brevi tratti diritti raccordati da otto curve, quasi tutte ad angolo retto. Un finale tutto spigoli, insomma, come quelli dello svettante campanile di San Gottardo in Corte, la chiesa voluta dai Visconti accanto al loro palazzo e che rappresenterà la penultima pagina artistica del Giro 2011 prima dell’ingresso in Piazza Duomo. Sul suo lastriscato scorreranno le ruote negli ultimi 500 metri, lanciati a tutta verso il capolinea del Giro 2011.
Un finale inciso nella pietra, povero materiale sul quale s’è costruita la “ricca” Italia.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Foto copertina: la Madonnina del Duomo di Milano (italianowithjodina.com)

Uno scorcio della nuovo polo della Fiera di Milano (www.hotelberna.com)

Uno scorcio della nuovo polo della Fiera di Milano (www.hotelberna.com)

Il Monte Stella in veste invernale (www.sky.it)

Il Monte Stella in veste invernale (www.sky.it)

Corso Sempione

Corso Sempione

Parco Sempione, con il Castello Sforzesco (www.milanostile.it)

Parco Sempione, con il Castello Sforzesco (www.milanostile.it)

Castello Sforzesco, la torre del Filarete (www.flickr.com)

Castello Sforzesco, la torre del Filarete (www.flickr.com)

Arena Civica (agenda.filastrocche.it)

Arena Civica (agenda.filastrocche.it)

Porta Nuova (www.milanodabere.it)

Porta Nuova (www.milanodabere.it)

Chiesa di San Babila (www.italy-tourism.info)

Chiesa di San Babila (www.italy-tourism.info)

Il Verziere (panoramio)

Il Verziere (panoramio)

La chiesa di San Gottardo in Corte (google maps=

La chiesa di San Gottardo in Corte (google maps=

Duomo (www.valentinamarulli.it)

Duomo (www.valentinamarulli.it)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SESTRIERE

maggio 29, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: il commento tecnico alle tappe di montagne, dalla voce di un ex corridore di prestigio che scoprirete tra qualche giorno; la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la rubrica tricolore di N@po; le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1961. Seguiteci.

Foto copertina: Contador al foglio firma di Verbania (foto Bettini)

IL COMMENTO SULLA TAPPA DI MASSIMILIANO LELLI
Ve l’avevamo promesso, un grande campione del passato avrebbe commentato per noi le tappe di montagna del Giro 2011 a poche ore dala conclusione: sarà Massimiliano Lelli, professionista dal 1989 al 2004, vincitore della maglia bianca di miglior giovane al Giro del 1991, da lui concluso al 3° posto dopo aver conquistato due tappe.

Una tappa belissima, l’arrivo del Sestriere a me personalmente piace molto, un arrivo storico e legato alla leggenda del ciclismo. Spettacolare lo sterrato delle Finestre, spianato alla perfezione, un pubblico meraviglioso: insomma, un successo strepitoso; speriamo che anche questo colle delle Finestre diventi una salita mitica, da riproporre.
Tecnicamente è una salita esigente già nel pezzo asfaltato, e poi oggi arrivava alla fine di un Giro terribile: anche senza pendenze da mulattiera al 15-20% ha mostrato una bella selezione.
Nibali non stava molto bene oggi, è normale che ci siano giorni sì e giorni no, probabilmente ha messo i suoi uomini a tirare per evitare scatti, per intimidire gli avversari e impostare il ritmo alui più gradito. Infatti ha contenuto molto bene i danni di una possibile giornata storta.
Fin dal mattino si sene quando si ha una giornata sbagliata, e pure con la botta subita forse per lui è stato proprio così.
Per Nibali ho un debole, un ragazzo umile, che potrà fare grandi cose.
A Scarponi “rimprovero”, bonariamente si intende, che inizialmente ha perso opportunità di vincere delle tappe concentrandosi molto sulla classifica. Ma con la forma che aveva all’inizio e alcuni arrivi con strappi molto adatti a lui avrebbe potuto mettere fieno in cascina e la classifica non ne avrebbe risentito più di tanto, anzi.
Quando ha subito qualche mazzata grossa verso la seconda settimana avrebbe potuto crollare sul piano morale, invece poi ha tenuto.
Se ti staccano rischi di mollare, invece lui ha avuto una reazione grazie alla sua eccezionale grinta.
Forse c’entra anche la programmazione esasperata di oggi, già allora, “ai miei tempi”, la programmazione era mirata, oggi ancora di più, quasi si scelgono non solo uno o due appuntamenti importanti ma perfino la “settimana” di picco. Comunque bisogna riconoscere che Scarponi ha fatto una prima parte di stagione tutta intensa, che gli aveva lasciato in dote una prima settimana fortissima da cui avrebbe potuto raccogliere qualcosa in più: dopo il fisiologico calo sta dimostrando una tenuta e anzi una ripresa finale tutta di fondo e orgoglio.
A proposito di orgoglio, domani da Nibali mi attendo una grande crono, dopo una giornata incerta i grandi corridori hanno la spinta per reagire con una botta d’orgoglio.

Riguardo alla tappa di ieri vorrei dire che Tiralongo se la meritava, se la meritava proprio: Contador è stato un signore, e non semplicemente un furbo o un ipocrita in cerca di alleanze perché in questo caso particolare c’era un vero rapporto umano dietro alle tattiche. L’ha atteso, l’ha fatto mettere a ruota, gli ha tirato la volata come un gregario: ma perché tra loro c’è realmente un’amicizia speciale, che è qualcosa di bello e non di falso.
Contador è venuto preparatissimo, voleva dimostrare qualcosa, al di là di tutto è un grande talento, in più è anche un signore come il mitico Miguel.
C’è bisogno di questi personaggi

Bellissimo giro, tutto bellissimo, unico rammarico che gli italiani abbiano vinto poco. Però questa internazionalizzazione è un termometro importante per il livello degli italiani: il Giro si è ripreso nettamente in questi ultimi anni, “stacca” la Vuelta.
Il Tour è il Tour, specie come evento, però il Giro riprende indiscutibilmente la “seconda piazza” e almeno sul piano tecnico dimostra di essere in grande crescita.

Tra i giovani è emerso molto Kruijswijk, in un Giro così e a questa età fare una terza settimana del genere è impressionante.
“Un doppio giro”, lo potremmo chiamare per le tante emozioni e i dislivelli abnormi.

C’è da dire che la tragica scomparsa di Weylandt è stata una mazzata per tutti, per esperienza so quanta fatica si faccia a ritrovare la voglia di correre in simili circostanze, invece i corridori hanno ritrovato una carica invidiabile che ha onorato anche il compagno che non c’è più nel migliore dei modi.

La solidarietà che caratterizza il ciclismo si vede anche in queste occasioni: io personalmente tappe terribili, pioveva faceva freddo, ma ci si aiutava sempre; un bellissimo rapporto umano non so in quanti altri sport possano vantare valori del genere.

Ripeto, un Giro bellissimo, come corridore mi viene da dire che forse hanno un pochino hanno esagerato, ma in televisione meraviglioso.
Talvolta però, specie come dislivelli, si sono viste situazioni estreme, si potrebbe andarci un po’ più tranquilli e i valori in campo sarebbero emersi comunque.

L’ultima settimana fatta a livelli altissimi conferma l’internazionalità, nessuno viene più a preparare altre corse, c’è più necessità di vincere, fare bene, fare punti.
Le medie altissime, tipo tour, dimostrano il livello altissimo con tutti i più forti, che per le prime volte anche al Giro danno tutto come al Tour, anche i corridori che non lottano per la classifica ma per le tappe di tutti i giorni.

Veramente in Italia abbiamo salite che sono nella storia e poi sono troppo belle, inimitabili, ma è pure importante che il livello sia buono, e negli ultimi anni questo livello è proprio cambiato: anche le squadre che mandavano seconde linee oggi mandano corridori competitivi, e i risultati si vedono con una top ten di grande spicco, in cui si notano campioni che l’anno scorso facevano anche la top ten del Tour, più altri che possono fare evdienziare le proprie caratteristiche tecniche peculiari proprio grazie alla specificità del Giro che gli consente di emergere, ad esempio scalatori spettacolari come Rujano o Gadret.

Massimiliano Lelli

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Kiryienka, dedica speciale. Domani si decide il podio (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, Contador ad un passo dal trionfo (Corriere dello Sport-Stadio)

Contador continues on path to victory(The Daily Telegraph)

La course pafaite de Kiryienka (L’Equipe)

El Giro es de Contador (AS)

Kiryienka gana para Tondo y
Contador es virtual campeón (Marca)

Contador: “No arriesgaré en la contrarreloj, disfrutaré de la victoria” (El Mundo Deportivo)

Victoire en solitaire de Vasil Kiryienka au Giro (Le Soir)

Vasil Kiryienka gagne pour son équipier décédé Xavier Tondo (Sud Presse)

Vasili Kiryenka werkt kunststukje af met ritzege (De Standaard)

Kiryienka vainqueur de la 20e étape (La Dernière Heure/Les Sports)

Kiryenka werkt kunststukje af met ritzege (Het Nieuwsblad)

Kruijswijk in top tien Giro (De Telegraaf)

With Stage to Go, Contador Holds Large Giro Lead (The New York Times)

Alberto Contador on verge of second Giro d’Italia victory (USA Today)

Contador takes lead into final day (Herald Sun)

Contador on verge of second Giro win (The Daily Telegraph – Australia)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Oggi cosa succederà, secondo voi? Chi sarà il primo a provarci sul Finestre? Nibali o Scarponi? E Contador stavolta li lascerà fare o andrà a riprenderli per staccarli nuovamente?

Hotdogbr: speriamo di vedere una corsa vera e non sceneggiate come quella di ieri, con tutto il rispetto per Tiralongo, di Contador che decide lui chi può vincere le tappe e chi no e l’impressione è che il beneficiato di oggi sarà Rodriguez, tra Scarponi e Nibali è chiaramente il marchigiano che deve attaccare ma credo che i due arriveranno insieme

Pedale Pazzo: Sto guardando la tappa e vedo l’ag2r tirare da mezz’ora per tenere la fuga a distanza di sicurezza (la Saxo intanto ringrazia come sempre).
A sto punto credo proprio che Gadret possa tentare qualcosa negli ultimi km di sterrato del Finestre: è l’ultima occasione che ha di prendersi il podio e chi sa mai che tra i due litiganti sarà lui a godere!
Credo però che oggi Contador voglia vincere la tappa, ne ha vinta solo una se non sbaglio (eslusa la crono), poi ne ha regalata una ad Anton, una a Rujiano e una a Tiralongo (senza contare tutte le volte che non ha certo messo alla frusta i suoi per andare a riprendere le fughe, vedi Nieve al Gardeccia). Oggi secondo me vuole vincere.

Profpivo: Grandissima impresa di Kiryenka, non nuovo a prodezze del genere. Ma oggi è stato straordinario, gli uomini di classifica erano cotti sull’ultima salita mentre lui in fuga dal mattino saliva ancora regolare.

Pedale Pazzo: Pensavo volesse vincere oggi, lui che avrebbe potuto vincere su tutti i 7 arrivi in salita. Si vede che non è un cannibale delle tappe (ma delle classifiche finali si).
Strepitoso Kyrienka, come nel 2008. Grande fondista, nonostante la lunga fuga (come anni fa) riesce a fare dei finali incredibili senza perdere nulla dai big sulle salite. Ai piedi del Finestre aveva meno di 6 minuti, è arrivato più o meno con questo distacco. Incredibile!
Finestre affrontato comunque pianino dal gruppo maglia rosa, l’unica tirata l’ha data Salerno per qualche km, mentre il ritmo del redivivo Schmydt non era buono. Non ho preso tempi ma l’impressione è che siano altini.
Continua il duello Nibali-Scarponi, praticamente sui 7 arrivi in salita han fatto una volta a testa (3 e 3, non ricordo cosa han fatto sul Grossclokner).
Senza Contador sarebbe stato un Giro con dei botta e risposta molto emozionanti!

Hotdogbr: considerazioni sparse:

-Kiryienka straordinario, d’accordo che dopo essere uscito di classifica nella tappa del Gardeccia si è risparmiato nei giorni successivi ma da metà del Finestre in poi è andato più forte di tutti, anche Samoilau è cresciuto molto nella terza settimana in casa Movistar mentre è saltato Arroyo
-non era il miglior Rujano quello di oggi ma gli va dato atto di aver sempre provato ad attaccare durante tutto il Giro e visto che a cronometro non è così fermo potrebbe mantenere una posizione nei primi 7-8 anche domani
-Rodriguez è un altro che è andato sempre all’attacco e alla fine pur con una condizione non eccezionale finirà probabilmente 5° che è il suo miglior risultato di sempre in un grande Giro
-Gadret ancora molto competitivo ma se la sua tattica di giornata era quella di fare uno scattino a 3 km dall’arrivo avrebbe fatto meglio a non far tirare la squadra, eppure attaccare sul Finestre non gli sarebbe costato nulla, male che vada l’avrebbero ripreso
-a Scarponi è andata bene che Nibali era in difficoltà ma anche lui doveva attaccare sul Finestre anche se non sentiva grandi gambe, aveva un buon margine in classifica su Gadret e male che gli andasse sarebbe stato ripreso e sarebbe finito 3° a Milano, ora ha chances di finire 2° ma non è sicuro mentre lo sarebbe stato se avesse attaccato sul Finestre staccando definitivamente Nibali
-ennesima conferma di Kruijswijk che non è inferiore a Gesink alla stessa età, purtroppo conoscendo la Rabobank questo suo Giro rischia di essere l’ultimo nel senso che nei prossimi anni punterà solo al Tour
-Contador è andato a spasso e domani si giocherà il successo nella crono con Porte che anche oggi è andato fortissimo, era con Nieve subito dopo il gruppo dei primi per poi mollare, arrivare a 26′ e risparmiarsi per domani
-Menchov ancora spento anche se alla fine da buon regolarista non ha avuto nessuna giornata di vera crisi e arriverà 6° o 7° a Milano. Nell’ultima tappa di montagna si rivede anche un discreto Sastre ma ora allo spagnolo non resta che puntare alla Vuelta
-buon per Kreuziger che l’andatura di Szmyd nella seconda parte del Finestre non è stata sostenuta e che in discesa i big si siano guardati, anche se alla fine otterrà il miglior risultato di sempre in una corsa a tappe il ceco dopo l’Etna non è più stato al livello dei migliori
-come spesso gli accade Nibali ha sofferto la seconda tappa di montagna consecutiva ma il suo bluff di mettere davanti un ritrovato Szmyd è perfettamente riuscito scoraggiando Scarponi ad attaccare, che Nibali fosse in difficoltà lo si capiva dall’andatura contenuta del polacco tanto è vero che Kiryienka guadagnava
-bravissimo Brambilla, non è solo un attaccante come pensavamo dopo lo Zoncolan in cui aveva perso 11′ negli ultimi 5 km e il Gardeccia in cui ne aveva persi 42 ma ha anche doti di fondo non indifferenti
-giornata difficile per Nieve che però si salva grazie all’aiuto determinante di Anton e di Minguez e rimane nei primi 10 avendo compiuto l’impresa più bella del Giro senza nulla togliere a quella di Kiryienka
-nulla da fare invece per Siutsou che dice addio ai sogni di 5° posto ma può comunque a sua volta finire nei 10 e per lui è un ottimo risultato

Salitepuntocià: Tenendo conto che il Sestriere è una salita facile, ma che per la seconda volta riesce a fare alcuni distacchi dopo il Finestre AFFRONTATO PIANO, non oso sapere con un Finestre affrontato sul serio… Mi piacciono i percorsi duri, però non esiste il percorso perfetto. Infatti Il Finestre è stato sprecato,perchè appunto il giro era già deciso prima da altre durissime salite. Poi non mi son piaciute le tappe di mezzo inutili di mezza montagna, quando ne occorrevano 2 per i velocisti, insomma troppo duro, e collocazioni non propedeuiche alla corsa.
Comunque il Finestre mi è piaciuto lo stesso, pur piano la selezione l’ha fatta comunque e immaginavo a luglio al Tour sarebbe si valorizzato,come fu nel 2005 qui. E’durissima ma non estrema, è la lunghezza che è estrema per la forte pendenza media,ma è regolare, non vedo perchè il Tour non debba passare in futuro e piu del giro stesso, anche con un arrivo al montgenevre lontano, sarebbe decisivo. Vediamo che preuhomme poi lo voglia

Gibosimoni: E’ vero, l’ultima settimana è stata un poco buttata via, con salite non durissime oppure dure ma collocate erratamente. Avrei scambiato la tappa di San Pellegrino o quella del Tonale al posto del Glossglockner o dello Zoncolan, oppure semplicemente avrei inserito una tappa piatta per velocisti al posto delle suddette.
Ieri ero sul Sestriere, il Giro è sempre uno spettacolo unico: ho visto alla tv di un camper il muro umano sul Finestre e poi in diretta l’arrivo (ero ai -500) e mi sono reso conto una volta di più che questo potrebbe essere lo sport più bello del mondo, se non avesse le sue ombre.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della cronometro di Milano

Fiera Milano (Pero) – partenza primo corridore: cielo sereno, 24,2°C (percepiti 26°C), venti deboli da E (9 Km/h), umidità al 46%
Milano – arrivo ultimo corridore: cielo sereno, 25,1°C (percepiti 27°C), venti deboli da E (8 Km/h), umidità al 45%.

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Anche quest’anno spazio agli strafalcioni dei telecronisti

Cassani: “E’ stata una delle tappe più belle che io ho commentato”
Cassani: “Oggi ho visto l’ultimo chilometro, quello dal quale scenderanno, e sembrava quasi asfalto” (salivano sullo sterrato, non scendevano)
Pancani: “E’ andato a prendere qualcosa a mangiare”
Savoldelli: “Ho sentito che parlevate”
Savoldelli: “I fratelli Sleck”
Savoldelli: “Gardet” (Gadret)
De Luca, descrivendo il percorso: “Abbiamo attraversato il lago di Mergozzo” (seguivi una gara di triathlon?)
Cassani: “Ci sono una quarantina di tornanti…. 29″ (circa)
Savoldelli: “Contechilometri”
Pancani: “Con cosa avranno nelle gambe”
De Luca su Rujano: “Il sogno Colle delle Finestre sembra sfumato” (decisamente sfumato… visto che Rujano era già sul Sestriere)
Pancani: “Tutti sul podio… pa… palco del Processo alla Tappa”
De Stefano, descrivendo i tifosi sul Finestre: “Stalattiti umane” (a cosa si saranno appesi?)
Televideo RAI: “Vasil Kiryenka” (Vasili Kiryienka), “Kruijswik” (Kruijswijk),

I TITOLI DELL’UNITA’

Ecco come l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Giro del Centenario dell’Unità (1961). Altimetrie e grafice dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessi selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

PAMBIANCO CE L’HA FATTA – GAUL DOMINA SULLO STELVIO E VINCE DAVANTI A PAMBIANCO
Van Looy in vantaggio crolla sullo Stelvio – Splendido finale della “maglia rosa”
Rik accompagnato nella “lunga fuga” da Brugnami, Junkermann e Fischerkeller – Massignan primo sul Pennes, Van Looy sul Giovo e Gaul sullo Stelvio (davanti a Pambianco) – A Taccone il G.P. della Montagna – Oggi il Giro si conclude a Milano – Livio Trapè all’ospedale

Nota: l’altimetria non corrisponde al percorso originario della tappa che prevedeva di andare da Trento al Passo Resia (sulla cartina segnalato col nome “Italia 61″) passando per i passi Campo Carlo Magno, Tonale, Gavia e Stelvio. La neve costrinse Torriani a stravolgere tutto, annullando le prime tre salite e l’arrivo sul Resia, inserendo Pennes e Monte Giovo, ribaltando il versante d’ascesa allo Stelvio e spostando l’arrivo a Bormio. Sarà modificata anche la tappa finale, che doveva partire dal Resia e raggiungere la Lombardia passando per la Svizzera, via Sankt Moritz e Maloja.

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ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

1a tappa Venaria Reale – Torino
2a tappa Alba – Parma
3a tappa Reggio Emilia – Rapallo
4a tappa Genova Quarto dei Mille – Livorno
5a tappa Piombino – Orvieto
6a tappa Orvieto – Fiuggi
7a tappa Maddaloni – Montevergine di Mercogliano
8a tappa Sapri – Tropea
9a tappa Messina – Etna
10a tappa Termoli – Teramo
11a tappa Tortoreto Lido – Castelfidardo
12a tappa Castelfidardo – Ravenna
13a tappa Spilimbergo – Grossglockner
14a tappa Lienz – Monte Zoncolan
15a tappa Conegliano – Gardeccia Val di Fassa
16a tappa Belluno – Nevegal
17a tappa Feltre – Tirano
18a tappa Morbegno – San Pellegrino Terme
19a tappa Bergamo – Macugnaga

SI VA SULLE ARDENNE? GILBERT VOLA

maggio 29, 2011 by Redazione  
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Il più forte corridore al mondo nelle corse di un giorno torna sulle strade di casa e si aggiudica secondo pronostico la frazione di Eupen battendo in volata i connazionali Van Avermaet e Leukemans, a loro volta protagonisti nelle classiche di aprile, e rafforzando la leadership nella generale in attesa dell’ultima tappa.

Foto copertina: ennesima prova di forza di Philippe Gilbert (www.ispaphoto.com)

La terza frazione del Giro del Belgio, 202 km da Bertem a Eupen, era indubbiamente la più dura della corsa con il passaggio sul Muro di Huy al km 64 e in seguito diverse côtes da superare in rapida successione tra cui lo Stockeu e l’Haute Levèe affrontate più volte alla Liegi. La corsa è vissuta sulla fuga di Schaer (BMC), Vaitkus (Astana), Neirynck e Wallays (Topsport Vlaanderen), Laborie (Saur-Sojasun), Duyn (Donckers-Coffie), Peeters (Telenet-Fidea) e del vincitore del prologo Westra (Vacansoleil) ma la Omega-Pharma non ha lasciato loro più di 3′, un po’ per la voglia di vincere di Gilbert e un po’ perchè Schaer e Vaitkus erano distanziati di soli 32” e 33” dal vallone nella generale.
Lungo le varie côtes c’è stata selezione sia nel gruppo di testa in cui davanti sono rimasti i soli Schaer, Westra e Wallays che nel gruppo di Gilbert che si è ridotto a circa 80 unità e dal quale hanno perso contatto tra gli altri Boonen (Quickstep), Greipel (Omega Pharma), Devolder (Vacansoleil), Quinziato (BMC) e un Pozzato (Katusha) mai protagonista in questi giorni. A 57 km dall’arrivo Gilbert è entrato in azione in prima persona portandosi dietro Gasparotto (Astana) e un eccellente Stybar (Quickstep) che alle prime esperienze su strada dopo aver dominato nel ciclocross si dimostra già molto competitivo; in seguito si è riformato in testa un gruppo di 22 corridori, tra cui non c’era più il terzo della generale Cornu (Topsport Vlaanderen) che hanno ripreso Schaer, Westra e Wallays.
Si sono susseguiti gli scatti tra gli uomini al comando ma nessuno è riuscito a fare la differenza finchè quando mancavano 34 km Gilbert ha preso nuovamente l’iniziativa e ha promosso l’azione decisiva in compagnia di Van Avermaet (BMC), Silin (Katusha) e del sorprendente Lightart (Vacansoleil) che dimostra di non essere solo un velocista; in seguito si sono agganciati anche Leukemans (Vacansoleil) e De Waele (Landbouwkrediet) mentre Gasparotto non ce l’ha fatta ad accodarsi ed è rimasto nel gruppetto degli inseguitori, mentre davanti una nuova accelerata di Gilbert sul primo passaggio in leggera salita verso Eupen ha fatto perdere contatto a Ligthart.
I cinque uomini di testa hanno collaborato fino all’ultimo km quando Gilbert si è semplicemente portato in testa e ha tirato dritto fino al traguardo con Van Avermaet e Leukemans che non hanno potuto fare altro che rimanergli faticosamente a ruota finendo 2° e 3° mentre De Waele è giunto 4° a 7” e Silin 5° a 21”; più indietro sono arrivati sgranati gli altri con Van Leijen (Vacansoleil) 6° a 46”, Terpstra (Quickstep) 7° a 48”, Joly (Saur-Sojasun) 8° a 50”, Gasparotto 9° a 53” e Lightart 10° a 56” mentre Proni (Acqua&Sapone) che era il miglior azzurro nella generale ha chiuso 27° a 3′ e Cornu 38° a 3′10”.
Gilbert rafforza dunque la leadership e ha ora 19” di vantaggio su Van Avermaet, 35” su Leukemans, 1′02” su De Waele e 1′18” su Terpstra e Lightart. Salvo sorprese improbabili il vallone non avrà problemi a mantenere il primato nell’ultima tappa, 169,4 km pianeggianti da Oreye a Putte, e a portare a casa per la prima volta in carriera il Giro del Belgio.

Marco Salonna

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