DEL TORO TRIS: SUA ANCHE LA COPPA SABATINI

settembre 12, 2025 by Redazione  
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Non poteva andare meglio la campagna italiana per Isaac Del Toro (UAE), dopo la delusione del Giro è stato sicuramente un buon modo per riscattarsi sulle strade azzurre. Tre vittorie su tre, con una superiorità disarmante e vista sul Mondiale.

La fuga di giornata è partita dopo 18 Km, inizialmente compost da Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta), Valentin Retailleau (Team TotalEnergies) ed Edgar Cadena Martinez (Petrolike), a cui si sono aggiunti a breve giro Jon Agirre (Euskaltel – Euskadi), Simon Dalby (Uno-X Mobility), Luca Cretti, Ben Granger, Nicolò Pizzi (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Alexander Balmer (Solution Tech Vini Fantini) ed Edoardo Cipollini (MBH Bank Ballan CSB), nipote del celebre Mario. La corsa è scivolata via tranquilla sotto il controllo dell’UAE e dell’Intermarch, con gli attaccanti che percorrono in solitaria il primo tratto in linea, perdendo strada facendo Agirre e Pizzi lungo il circuito di Peccioli e presentandosi con circa 2’ di vantaggio all’ultimo passaggio dal muro di Via Greta.
Ci prova subito Benjamin Thomas (Cofidis) seguito a ruota da Isaac Del Toro e dal compagno di squadra Jan Christen (UAE); con loro ci sono anche Natnael Tesfatsion (Movistar), Richard Carapaz (EF), Marc Hirschi (Tudor), Pau Miquel (KERN), Christianh Scaroni (XDS Astana) e Alexandre Delettre (TotalEnergies), che si mettono subito all’inseguimento di Cadena e Balmer, ultimi superstiti della fuga con circa 11”. Nel frattempo rientrano anche Francesco Busatto (Intermachè) e Davide Piganzoli (Polti) quando il plotone è giunto all’inizio dell’ultimo giro.
I primi timidi tentativi sono di Christen e Carapaz, ma il lampo è sempre Del Toro, il quale viene seguito da Thomas e dal redivivo Granger, che dopo la lunga fuga è rimasto con i primi. I tre guadagnano rapidamente una ventina di secondi, sufficienti a giocarsi la vittoria sulle ultime rampe verso l’arrivo.
A 400m Del Toro si invola in solitaria, Thomas chiude terzo mentre Granger, dopo le fatiche della giornata, si deve accontentare di uno straordinario podio. Più indietro Scaroni stacca di poco Delettre, Hirschi, Carapaz, Miquel, Christen e Piganzoli.

Andrea Mastrangelo

Del Toro completa il triplete toscano imponendosi nella Coppa Sabatini (foto Luc Claessen/Getty Images)

Del Toro completa il "triplete" toscano imponendosi nella Coppa Sabatini (foto Luc Claessen/Getty Images)

E VENNE IL GIORNO DI GANNA

settembre 11, 2025 by Redazione  
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Il nostro Filippo Ganna rispetto il pronostico della vigilia e vince la sola cronometro individuale di questa Vuelta, per quanto ridotta a poco di un prologo dalle consuete proteste. Nulla cambia nella classifica generale e l’esito di questa 90esima edizione è rinviato alla tappa di sabato.

Si disputa oggi la sola cronometro individuale di questa 90esima edizione della Vuelta a España. Quella che avrebbe potuto essere la tappa decisiva – considerando che i grandi favoriti della corsa, in particolare il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e il portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), non hanno brillato più di tanto sulle molte salite fin qui affrontate – è stata ridotta a poco più di un prologo nel timore che le incessanti proteste a favore della Palestina potessero disturbarne lo svolgimento. D’altronde i precedenti non erano incoraggianti, con ben due tappe fra le più importanti accorciate a poca distanza dal traguardo per la stessa ragione: quella di Bilbao, dove neanche è stato assegnato un vincitore, e quella dell’altroieri, fermata prima dell’arrivo in salita a Castro de Herville. A causa della modalità con la quale vengono disputate le tappe a cronometro, la decisione di ridurne la distanza da 27 chilometri a 12 (interamente pianeggianti nei dintorni di Valladolid) è stata necessariamente presa il giorno prima e non già durante lo svolgimento della tappa, lasciando così gli appassionati nel dubbio: era proprio necessario accorciare una tappa così importante? Si poteva trovare un percorso alternativo? Domande che resteranno senza risposta e che lasciano la decisione finale sull’esito di questa Vuelta alla penultima tappa che si correrà dopodomani e si concluderà con l’arrivo in salita sulla Bola del Mundo, probabilmente il più duro dei molti che si sono susseguiti finora. Peraltro anche questo arrivo è in forse per i soliti motivi, ai quali potrebbero aggiungersi le proteste degli ecologisti che non vorrebbero far transitare la corsa in una zona molto delicata dal punto di vista ecologico e troppo sfruttata dal punto di vista turistico. I corridori, che ormai vivono alla giornata, partono oggi alle ore 14.35, o meglio, è a quell’ora che parte l’ultimo in classifica, l’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin – Deceuninck); il leader della classifica Vingegaard, in testa con 50 secondi su Almeida e 2 minuti e 28 secondi sull’inglese Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), partirà alle 17.17. Gli italiani attendono con ansia il nostro Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), sinora tra i fantasmi di questa Vuelta, e che sembra essersi risparmiato in vista di quest’unica tappa, dopo aver contribuito a un discreto quinto posto nella prova a squadre disputata nella prima settimana.
Sono passate da poco le 15 quando al traguardo arriva Ganna, fra i primi a partire in virtù della sua non eccelsa posizione in classifica generale: il suo tempo di 13 minuti e 1 secondo e la sua media, superiore ai 56 chilometri orari, lasciano ben sperare. Pochi minuti dopo arriva anche il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), attuale leader della classifica a punti, che dopo essere transitato primo ai due intermedi cede nel finale e chiude a ben 20 secondi dal nostro specialista. Intorno alle 16 parte Stefan Küng (Groupama – FDJ), che con due ori e due argenti europei al suo attivo, oltre ad un argento e un bronzo mondiali, è l’altro grande specialista delle cronometro presente alla Vuelta. Lo svizzero parte forte e passa primo al secondo intermedio, davanti a Pedersen e a Ganna, ma poi cede un po’ nel finale e si piazza solo al terzo posto, peraltro provvisorio, a 11 secondi dal nostro specialista (alla fine sarà sesto). Per vedere dei cambiamenti nell’ordine di arrivo bisogna aspettare le 17, quando arriva Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG), leader della classifica degli scalatori e attualmente 31esimo nella generale: al traguardo un solo secondo lo separerà da Ganna. Buona la prova del francese Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), che poco dopo si piazza terzo a una decina di secondi; dopo di lui partono tutti i migliori della classifica generale, ma nessuno di loro sembra abbastanza in forma da poter modificare l’ordine di arrivo o scalare posizioni in classifica. L’unico di loro a sfoderare una buona prestazione è Almeida, che alla fine sopravanza Armirail di soli 2 secondi strappandogli il terzo gradino del podio; solo nono arriva Vingegaard. Più staccati tutti gli altri.
La tappa viene quindi vinta, secondo pronostico, da Filippo Ganna, davanti a Vine (di un secondo) e ad Almeida (8 secondi). Non ci sono cambiamenti in classifica generale, anche se l’americano Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech) riesce a scavalcare, per tre secondi, l’austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) al sesto posto. Primo rimane Vingegaard; secondo, a 40 secondi, è Almeida; terzo, a 2 minuti e 39, è Pidcock. Analogamente resta primo nella classifica a punti l’altro danese Pedersen, con Vine che capeggia sempre quella degli scalatori e il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) quella dei giovani. La Vuelta si deciderà sabato sull’ultima salita, sperando che ci si possa arrivare regolarmente e senza cambiamenti dell’ultimo minuto. Domani, nell’attesa, spazio per i velocisti sul traguardo di Guijuelo, anche se la leggera pendenza del finale potrebbe riservare loro qualche sorpresa.

Andrea Carta

Ganna vince la crono di Valladolid, come nel 2023 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Ganna vince la crono di Valladolid, come nel 2023 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

L’ARIA DI TOSCANA FA BENE A DEL TORO

settembre 11, 2025 by Redazione  
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La Toscana è da sempre terra del vino, accostata spesso ai cavalli e al palio. Più raro l’abbinamento con i tori. Eppure ogni volta che il portacolori della UAE mette piede in queste zone si carica. A naggio aveva preso la maglia rosa sulle strade di Siena, salvo poi perderla malamente sul Colle delle Finestre, qualche giorno fa si era aggiudicato il GP Larciano e oggi ha fatto doppietta col Giro di Toscana.

190km, partenza e arrivo a Pontedera, tre passaggi a Peccioli, dove si correrà nei prossimi giorni la Coppa Sabatini, e due sul Monte Serra: questo il menù della 97a edizione del Giro della Toscana, gara che dal 2016 è stata intitolata alla memoria dell’indimenticato commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Alfredo Martini, scomparso due anni prima.
Il primo tentativo di giornata, a vuoto, è quello di Matteo Spreafico (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Leonardo Vesco (MBH Bank Ballan CSB), Filippo Ridolfo e David Lozano (Team Novo Nordisk), quindi parte la fuga con Tyler Stites (Caja Rural – Seguros RGA), Nil Gimeno (Equipo Kern Pharma), Sam Brand (Team Novo Nordisk), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Adne Holter (Uno-X Mobility).
La situazione rimane cristallizzata fino al primo passaggio sul Monte Serra, quando davanti rimangono Bais e Holter, raggiunti nel successivo tratto pianeggiante da Lorenzo Milesi (Movistar).
Giunti al secondo passaggio si sono accendono le polveri. I primi a guadagnare qualche metro sono Michael Storer (Tudor) e Paul Double (Jayco), ma i due non hanno avuto altro effetto che sventolare la stola rossa sono il naso (Del) Toro, che con un attacco fulmineo ha salutato la compagnia per rivederli tutti dopo il traguardo.
L’ecuadoriano Richard Carapaz (EF) ha provato un inseguimento uno contro uno nel tratto pianeggiante, ma ha dovuto alzare bandiera bianca e farsi riprendere dal gruppo inseguitorem che si è poi giocato in volata la seconda posizione in volata, conquistata da Storer davanti a Steff Cras (TotalEnegies), Alessndro Pinarello (Bardiani), Yannis Voisard (Tudor), Christian Scaroni (Astana), Jordan Jegat (TotalEnergies), Davide Piganzoli (Polti), Carapaz e Daniele Formolo (Movistar).
Ora si disputerà un altro tradizione appuntamento del calendario settembrino, la 73a Coppa Sabatini, gara nella quale Del Toro tenterà una straordinaria tripletta.

Andrea Mastrangelo

Del Toro vince anche il Giro della Toscana (foto Luc Claessen/Getty Images)

Del Toro vince anche il Giro della Toscana (foto Luc Claessen/Getty Images)

VUELTA, GIOIA PELLIZZARI SULL’ALTO DEL MORREDERO

settembre 10, 2025 by Redazione  
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Il marchigiano, leader della classifica giovani e quinto in generale, conquista la prima vittoria della carriera da professionista con un assolo nei chilometri finali della 17° tappa (O Barco de Valdeorras – Alto del Morredero, 143.2 km). Seconda posizione per Tom Pidcock e terzo Jai Hindley, che soffia l’abbuono al leader assoluto Jonas Vingegaard. Il fortissimo vento aveva fatto temere la cancellazione della salita finale, ma alla fine si è risolto con il primo successo italiano in questa Vuelta. Domani c’è la cronometro di Valladolid, dove Filippo Ganna è tra i favoriti d’obbligo.

L’Italia trova il suo uomo per i Grandi Giri: è Giulio Pellizzari, 21enne nato a San Severino Marche e originario di Camerino (Macerata), che sull’Alto del Morredero ha ottenuto la sua prima vittoria da professionista. Il corridore della Red Bull – Bora – Hansgrohe è stato protagonista di un assolo nei chilometri conclusivi (salita finale di 8.8 km al 9.7% e punte di pendenza oltre il 15%) e, grazie alla protezione tattica da parte del suo capitano Jai Hindley, è riuscito a gestire il suo vantaggio sul gruppetto della Maglia Rossa Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike).
Dodici corridori hanno contribuito alla fuga di giornata, inclusi Harold Tejada (XDS Astana Team) e Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious). I battistrada resistono fino all’attacco della salita finale, l’ultimo a desistere è stato Sergio Samitier (Cofidis). Tra i big cedono Felix Gall (Decathlon – AG2R La Mondiale) e l’ex leader Torsten Træen (Bahrain – Victorious), mentre Joao Almeida (UAE Team Emirates – XRG) non riesce a rispondere in prima persona agli scatti, ma il portoghese torna salendo col suo passo. L’azione decisiva (al secondo tentativo) di Pellizzari è ai -4 dall’arrivo, quando si allarga sulla destra e scatta. Se prima lo avevano rincorso i diretti avversari Matthew Riccitello (Israel – Premier Tech) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), ora grazie alla protezione di Hindley non ha avuto alcuna risposta dal resto del gruppetto e si invola sulla vetta della “Montagna Nera” (colpita da un vasto incendio nelle scorse settimane) trovando la prima vittoria della carriera.
Pidcock scatta a 200 metri dall’arrivo e giunge a 16” da Pellizzari, seguito da Hindley e Vingegaard, che mantiene la leadership assoluta con 50” su Joao Almeida (UAE Team Emirates – XRG) e 2′28” su Pidcock. La quinta piazza di Pellizzari è sempre più forte, ma domani la cronometro individuale di 27 km a Valladolid può di nuovo cambiare tutto: Ganna può regalare la seconda gioia di fila per i colori italiani, ma occhio alla lotta tra Vingegaard e Almeida, avversari incomodi per la vittoria di tappa e in sfida per la prima posizione in classifica di questa Vuelta 2025.

Andrea Giorgini

Giulio Pellizzari si impone sullaspra ascesa del Morredero (foto Tim de Waele/Getty Images)

Giulio Pellizzari si impone sull'aspra ascesa del Morredero (foto Tim de Waele/Getty Images)

BERNAL TORNA AL SUCCESSO, MA LA POLITICA SI INTROMETTE UN’ALTRA VOLTA

settembre 9, 2025 by Redazione  
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Egan Bernal torna finalmente al successo in una corsa importante: lui e lo spagnolo Mikel Landa entrano in una fuga di 17 corridori che si sfalda sulle ultime salite e alla fine rimangono soli a giocarsi la vittoria di tappa. Che, tuttavia, sempre per le proteste a favore della Palestina, viene fermata prima del conclusivo arrivo in salita, dove forse avremmo visto attacchi importanti da parte degli uomini di classifica. La Vuelta sembra sempre più condizionata dalle proteste e dai blocchi stradali, e non dalla forma dei corridori.

Dopo il secondo giorno di riposo la 90esima edizione della Vuelta a España inizia la settimana conclusiva con una tappa movimentata che presenta l’ennesimo arrivo in salita, per quanto meno impegnativo della media: è infatti lungo 8.3 km con pendenza del 5.2% e traguardo a Castro di Herville, una zona montagnosa della Galizia nei pressi del confine portoghese, dove la tappa arriva dopo 168 chilometri e altri 3 GPM (l’arrivo è di 2° categoria): l’Alto de San Antoñino (3a categoria, 8.9 km al 4.1%) dopo 83 chilometri, l’Alto da Groba (1a catagoria, 11.4 km al 5.4%) dopo 110 Km e l’Alto de Prado (2a categoriam 3.2 km al 8.9%) dopo 144 Km. Le pendenze non proibitive dell’arrivo fanno presagire che tutti i migliori siano destinati ad arrivare insieme, come quasi sempre è accaduto nei giorni scorsi, a volte preceduti da qualche reduce della consueta fuga di giornata. La seconda metà della tappa, però, è un continuo succedersi di salite (anche non GPM) e discese, non si può escludere che qualcuno dei candidati al podio, magari sentendosi molto in forma dopo il giorno di riposo, provi a rovesciare la situazione in suo favore. Il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) è sempre in maglia rossa ed è seguito a 48 secondi dal portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), l’altro grande favorito della corsa; terzo è al momento il sorprendente inglese Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), a 2 minuti e 38 secondi, venuto qui, lui che è uno specialista delle corse di un giorno, per puntare alla classifica nonostante non sia mai entrato prima d’ora nella top 10 di un Grande Giro. Comanda la classifica a punti l’altro danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), quest’anno già vincitore al Giro della stessa classifica; primo in quella degli scalatori, con anche due tappe al suo attivo, è l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG). Primo dei giovani è il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), sesto in classifica generale e tra le sorprese di questa Vuelta.
Si parte alle 13.15 circa con tempo coperto e una temperatura che raggiunge a stento i 20 gradi; ancora una volta questa Vuelta si conferma anomala dal punto di vista meteorologico e c’è solo da sperare che non piova nella seconda metà della tappa, piena di salite ma anche di discese insidiose. Forse preoccupati dal possibile maltempo i corridori non sembrano avere molta voglia di mettersi in luce e i timidi tentativi di far partire una fuga si esauriscono nel giro di poche centinaia di metri. È solo al cinquantesimo chilometro, con l’avvicinarsi delle salite, che parte una fuga importante composta da ben 17 corridori, fra i quali il più titolato è il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers), partito con molte ambizioni ma calato col passare delle tappe; tuttavia già ieri Bernal era riuscito, grazie alla sua presenza in una vera e propria “fuga bidone”, a recuperare ben 13 minuti e a riguadagnare la 14esima posizione in classifica generale. Forse la sua speranza è di rientrare almeno nei primi 10, ovviamente se la fuga dovesse andare in porto. Tra i fuggitivi spiccano anche i nomi degli spagnoli Mikel Landa (Soudal Quick-Step), altra grande delusione di questa corsa, e Marc Soler (UAE Team Emirates – XRG), vincitore di una tappa pochi giorni fa. I fuggitivi portano ben presto il loro vantaggio a 4 minuti e oltre e superano compatti il primo GPM, l’Alto de San Antoñino, dove a passare per primo è il tedesco Nico Denz (Red Bull – BORA – hansgrohe), un buon passista che quest’anno ha vinto al Giro la tappa di Cesano Maderno. All’inizio del secondo GPM, l’Alto da Groba, il distacco del gruppo sfiora ormai i 5 minuti, con Bernal che vede da vicino la top 10. Proprio Bernal, insieme a Landa, si avvantaggia sugli altri fuggitivi nell’ultimo tratto della salita, anche se a passare primo in cima è il corridore spagnolo; il gruppo transita a circa 6 minuti mentre l’incubo dei corridori si concretizza perchè inizia a piovere. Il brutto tempo rende il percorso ancora più difficile di quanto già non sia a causa dei continui saliscendi e il gruppo dei fuggitivi non riesce a riunirsi dopo il GPM; anzi, molti di loro iniziano a cedere. In testa rimangono Landa, Bernal, Denz e pochi altri, col tedesco che vince il traguardo volante posto nel paese di Couso, a circa 31 chilometri dalla conclusione. Col gruppo a quasi 8 minuti Bernal è ormai 11esimo, sia pure virtualmente, in classifica generale, e non gli resta che un minuto abbondante da recuperare per sopravanzare al decimo posto l’ex maglia rossa Torstein Træen (Bahrain – Victorious). Inizia così il terzo GPM, il breve ma durissimo Alto de Prado, che presenta tratti al 17%, e dove è ancora Landa a passare per primo; con lui sono rimasti Bernal e il sorprendente francese Clément Braz Afonso (Groupama – FDJ), che si trovava con loro nella fuga iniziale. Il gruppo, che sulle rampe del Prado si riduce progressivamente a una decina di unità, recupera qualcosa e transita a circa 7 minuti, con un attimo di spavento per Vingegaard, che a causa di un problema proprio nella parte più dura della salita deve cambiare la bicicletta con quella del suo gregario Ben Tulett senza neanche avere il tempo di aspettare la sua ammiraglia. Poi, quando la corsa sta per entrare nel vivo, con i corridori ormai divisi in tanti gruppetti in lotta fra loro e quando mancano pochi chilometri all’inizio della salita finale, arriva la mazzata: la salita non si farà a causa delle solite proteste in favore della Palestina e la tappa terminerà subito prima del suo inizio, grossomodo sotto lo striscione dei -8 chilometri. Se qualcuno aveva in mente di tentare qualcosa, beh, sarà per la prossima volta, ammesso che ci sia. In testa sono rimasti, alla fine dei giochi, Landa e Bernal, che si giocano la vittoria in uno a sprint a due vinto facilmente dal colombiano, che dopo anni di difficoltà seguiti all’incidente del gennaio 2022, torna finalmente alla vittoria (aveva comunque vinto, a febbraio, i campionati nazionali). Terzo si piazza, a soli 7 secondi, il francese Brieuc Rolland (Groupama – FDJ), un altro reduce della fuga iniziale. Il gruppo con i migliori, ancora composto da una decina di uomini, arriva a circa 6 minuti. Nulla cambia quindi nella classifica generale, con Bernal che alla fine deve accontentarsi di salire al 12esimo posto, anche se il decimo dista solo un minuto e mezzo; intanto il nostro Pellizzari, grazie a un cedimento di Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) nel finale, sale al quinto posto e resta al comando di quella dei giovani. Pedersen e Vine restano pure al comando di quella a punti e di quella degli scalatori. Domani si prosegue con un altro arrivo in salita, oltretutto molto duro, manifestanti permettendo. Ormai i corridori vivono alla giornata, costretti a cambiare tattiche e strategie a seconda delle comunicazioni (che arrivano sempre a giochi quasi fatti) degli organizzatori.

Andrea Carta

Bernal e Landa in azione nel finale della 16 tappa (foto Tim de Waele/Getty Images)

Bernal e Landa in azione nel finale della 16 tappa (foto Tim de Waele/Getty Images)

DEL TORO FA DIECI E OTTANTUNO: SUO IL GP INDUSTRIA E ARTIGIANATO

settembre 8, 2025 by Redazione  
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Dieci sono le sue vittorie stagionali dopo aver battuto Scaroni (XDS Astana) e Piganzoli (Team Polti) sul traguardo di Larciano. 81 è l’incredibile numero di vittorie stagionali della UAE che, mentre domina alla Vuelta, fa sue anche le classiche di fine stagione.

Il GP Industria e Artigianato può contare anche quest’anno su un campo partenti molto importante. Ci sono il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG), l’elvetico Marc Hirschi (Tudor) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF), oltre a una batteria di outsider italiani pronti a giocarsela coi grandi nomi.
Pronti via evade un folto drappello che raggiungerà i 5’ di vantaggio, rimarrà in avanscoperta quasi tutta la corsa e verrà man mano ripreso lungo l’ultima tornata del circuito del San Baronto, l’ultimo e il più duro dei tre che compongono la corsa.
I primi attaccanti sono Pierre Latour (TotalEnergies) e Filippo Dignani (Sam-Vitalcare-Dynatek), raggiunti in seconda battuta da un quartetto formato da Tyler Stites (Caja Rural-Seguros), Cedrik Bakke Christophersen (Unibet-Tietema Rockets), David Delgado (Burgos) e Matteo Spreafico (Mg.KVis). In seguito tentano il congiungimento Leonardo Vesco (MBH), Mattia Piccini (Gragnano) e Andrea Nannini (Sam), che però non colgono l’attimo, provano a lungo a rientrare, ma alla fine devono alzare bandiera bianca e attendere il gruppo.
Giunti all’ultima tornata la fuga comincia a perdere dei pezzi, mentre da dietro iniziano gli attacchi. A questo punto il destino dei primi è segnato. Ad aprire le danze è Joris Delbove (TotalEnergies), seguito da Christian Scaroni (XDS Astana Team) e da Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) Solo in un secondo momento Del Toro, rimasto senza compagni, si riporta sui primi con un’accelerata impietosa. Allo scollinamento sono in tre in testa alla corsa, Piganzoli, Scaroni e Del Toro. Il portacolori della Polti, vistosi battuto, prova ad anticipare la volata ai 400. Niente da fare poichè con questo Del Toro non si può nulla; infatti il messicano lo stacca portandosi dietro Scaroni, che si accontenta del secondo posto.
23 secondi più tardi Felix Engelhardt (Jayco) si aggiudica la volata degli inseguitori precedendo Alexandre Delettre (TotalEnergies).
Ora l’attenzione degli appassionati italiani rimane concentrata sulla Toscana, dove nei prossimi giorni si disputeranno il Giro della Toscana e la Coppa Sabatini, poi nel fine settimana andranno in scena il Memorial Pantani in Romagna e il Trofeo Matteotti in Abruzzo.

Andrea Mastrangelo

Del Toro vince a Larciano la 47a edizione del GP Industria & Artigianato (foto UAE Team Emirates)

Del Toro vince a Larciano la 47a edizione del GP Industria & Artigianato (foto UAE Team Emirates)

TOUR OF BRITAIN 2025. KOOIJ CALA IL TRIS A CARDIFF, GRÉGOIRE VINCE LA CLASSIFICA GENERALE

settembre 8, 2025 by Redazione  
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Olav Kooij firma la terza vittoria di tappa nel Tour of Britain 2025 e completa un tris impressionante nella frazione conclusiva da Newport a Cardiff. L’olandese della Visma-Lease a Bike regola allo sprint Samuel Watson e Fred Wright, mentre Romain Grégoire resiste agli attacchi di Remco Evenepoel, Oscar Onley e Afonso Eulálio e conquista la vittoria finale nella corsa britannica.

L’ultima tappa, lunga 112,2 km, si sviluppa su un percorso prevalentemente vallonato con l’asperità di Mynydd Bedwellte a a metà frazione e quella di Caerphilly Mountain nel finale Dopo lo sprint intermedio di Caerphilly corridori affrontano lo strappo finale di 1,3 km al 9,6%, che introduce gli ultimi 8,5 km verso Cardiff, pianeggianti e veloci.
La gara si anima subito e attacchi nei primi 20 km coinvolgono diversi corridori, tra i quali Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), che prova un’ultima fuga nella giornata conclusiva della sua carriera. Fred Wright (Bahrain – Victorious) e Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale Team) vanno in fuga e presto vengono raggiunti da Julius Johansen (UAE Team Emirates – XRG) e Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), con i quali formano un drappello in testa alla corsa che toccherà con un vantaggio massimo di 2’20” sul gruppo, controllato principalmente dalla Groupama-FDJ di Romain Grégoire, leader della classifica generale. Wenzel conquista il GPM di Mynydd Bedwellte, mentre il gruppo rallenta per far passare una mandria di bovini.
Sulla Caerphilly Mountain la Soudal Quick-Step forza il ritmo per lanciare Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che viene subito controllato da Grégoire. Vari tentativi di allungo di Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious) non riescono a mettere in difficoltà il leader della classifica, che resta saldo al comando con soli 2” su Evenepoel e 4” sul connazionale Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team). Il trio di testa viene ripreso a pochi metri dal traguardo, mentre la volata finale è già lanciata. Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) emerge nettamente nel caos e conquista la vittoria davanti a Samuel Watson (INEOS Grenadiers) e al fuggitivo Wright; quarto si piazza Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), migliore degli italiani.
Con questo risultato Kooij completa un Tour of Britain da dominatore delle volate, mentre Grégoire succede a Stephen Williams nell’albo d’oro della corsa, chiudendo con pieno merito la classifica generale.

Mario Prato

 Romain Grégoire vince la 21a edizione del Tour of Britain (foto Simon Wilkinson/SWpix.com)

Romain Grégoire vince la 21a edizione del Tour of Britain (foto Simon Wilkinson/SWpix.com)

MADS PEDERSEN DOMINA LA FUGA E VINCE LA SUA PRIMA TAPPA IN MAGLIA VERDE

settembre 7, 2025 by Redazione  
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Mads Pedersen ha finalmente lasciato il segno nella Vuelta a España 2025. Nella quindicesima frazione, caratterizzata da una fuga di grande respiro, il danese della Lidl-Trek è riuscito a gestire con lucidità ogni tentativo degli avversari e a lanciare la sua potenza nel finale, imponendosi con autorità nello sprint di Monforte de Lemos. Alle sue spalle si sono classificati Orluis Aular (Movistar), secondo, e Marco Frigo (Israel-Premier Tech), che ha chiuso terzo con grande determinazione. Il gruppo dei big, rimasto spettatore della battaglia, ha tagliato il traguardo con oltre 13 minuti di ritardo, preservando le posizioni in classifica generale. Così, alla vigilia della seconda giornata di riposo, Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) mantiene la Maglia Rossa con 48 secondi su João Almeida (UAE Team Emirates XRG) e 2’38” su Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team).

Il via della corsa è stato vivace fin da subito. Il primo ad alzarsi sui pedali è stato Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA), che ha guadagnato qualche decina di secondi utile per affrontare in solitaria le prime rampe del Puerto A Garganta. Dietro di lui, però, il gruppo non è rimasto a guardare: una dozzina di corridori ha iniziato a muoversi, riducendo progressivamente il distacco. Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) sono stati i più intraprendenti, riuscendo a ricucire lo strappo e a rilanciare l’azione. La corsa si è infiammata: Vine ha deciso di accelerare ancora e con sé ha portato soltanto Otruba, mentre alle loro spalle si è formato un drappello importante con uomini di qualità come Mads Pedersen, Orluis Aular, Giulio Ciccone, Javier Romo, Giovanni Aleotti, Magnus Sheffield ed Egan Bernal, oltre a diversi altri nomi di spicco. In breve il gruppo di testa si è gonfiato fino a quasi cinquanta unità, mettendo sotto pressione il plotone, che nel frattempo era condotto da Cofidis e Alpecin-Deceuninck, rimaste escluse dalle prime mosse. Con il passare dei chilometri il vantaggio degli attaccanti è cresciuto, superando abbondantemente i sei minuti e toccando i nove allo scollinamento dell’Alto de Barbeitos, dove Vine ha confermato la sua brillantezza passando in testa. In quella fase, la Lidl-Trek ha iniziato a riorganizzarsi, riducendo il margine della coppia Vine–Vervaeke, che aveva preso l’iniziativa, mentre dietro la Maglia Rossa di Vingegaard restava al sicuro, lasciando fare agli altri. Negli ultimi 40 chilometri la situazione si è fatta più tattica. Gli inseguitori, trainati da Bernal e Pedersen, hanno iniziato a limare lo svantaggio fino a ricongiungersi ai battistrada a sette dall’arrivo. Lì sono partiti nuovi scatti: Bernal ci ha provato con decisione, seguito da Buitrago e controllato da un Pedersen sempre attentissimo. Anche Frigo, Sheffield e Aular hanno tentato di sorprendere, ma ogni volta il danese ha chiuso con sicurezza. Nell’ultimo chilometro, con gli avversari ormai esausti, Pedersen ha preso in mano la situazione e ha lanciato la sua volata lunga: nessuno è riuscito a resistergli, lasciandogli la gioia del trionfo dopo una giornata condotta con intelligenza e potenza. Alle sue spalle Aular ha trovato il secondo posto, mentre Frigo ha completato il podio con un’ottima prestazione. Il resto della fuga è arrivato con 23 secondi di ritardo, mentre il gruppo dei big, compatto e senza scosse, ha concluso a oltre 13 minuti, in attesa delle grandi montagne che arriveranno dopo la giornata di riposo.

Antonio Scarfone

Mads Pedersen prima vittoria in maglia verde alla Vuelta 2025 (Photo credit: Getty Images)

Mads Pedersen prima vittoria in maglia verde alla Vuelta 2025 (Photo credit: Getty Images)

MARC SOLER TRIONFA A LA FARRAPONA, VINGEGAARD E ALMEIDA COMPLETANO IL PODIO

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Ancora festa per la UAE Team Emirates XRG alla Vuelta a España 2025. La settima vittoria di squadra arriva grazie a Marc Soler, protagonista assoluto della fuga di giornata e capace di resistere fino al traguardo nonostante il forcing del gruppo. Nella parte finale della salita, Giulio Pellizzari ha aumentato il ritmo per favorire l’attacco di Jai Hindley, ma lo spagnolo ha difeso il suo margine fino al traguardo, chiudendo con 39 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard e João Almeida, che hanno regolato la volata dei migliori. Più indietro il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, che ha provato a rilanciarsi per avvicinarsi al podio della generale, riuscendo a staccare Tom Pidcock di una decina di secondi. In classifica generale, la Maglia Rossa resta sulle spalle del capitano della Visma | Lease a Bike, che ora vanta 48 secondi su Almeida e 2’38” su Pidcock. Hindley è a 3’10”, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) occupa la quinta posizione a 3’30”. Pellizzari, sesto a 4’21”, mantiene la Maglia Bianca con 32 secondi di margine su Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), giunto nello stesso gruppo dopo aver perso terreno quando il marchigiano aveva alzato il passo.

La corsa si accende subito con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck), che guadagna qualche secondo prima di essere raggiunto da altri corridori, tra cui i Bahrain Victorious. Antonio Tiberi e Finlay Pickering provano a fare la differenza, ma vengono ripresi; il britannico insiste ed entra nella fuga buona. Dopo meno di 20 km si forma il drappello di giornata, con dentro Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike), Andrea Bagioli e Carlos Verona (Lidl-Trek), Cepeda (Movistar), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Garofoli (Soudal Quick-Step), Shaw (EF), Armirail, Bisiaux, Staune-Mittet, Pickering, Masnada, Thierry, Samitier, Herrada, Smith, Vermaerke e Hirt. A loro si uniscono successivamente Azparren e Leemreize, con Campenaerts costretto a fermarsi per una foratura. Il vantaggio dei 24 al comando supera i 6 minuti, ma sulle prime salite il gruppo guidato dalla UAE inizia a ridurre lo scarto. L’andatura di Ivo Oliveira e poi di Ayuso screma il plotone, selezionando una ventina di corridori tra cui i big della generale. Intanto davanti emergono Soler e Staune-Mittet, ma lo spagnolo resta solo a 16 km dal traguardo e lancia la sua azione decisiva verso La Farrapona. Dietro, la Red Bull-Bora-hansgrohe e poi di nuovo la UAE cercano di ridurre lo svantaggio con Bjerg e Vine. Restano davanti i migliori: Vingegaard, Almeida, Hindley, Gall, Pidcock, Riccitello e pochi altri. Pickering resiste fino quasi all’ultimo chilometro, poi viene ripreso mentre Pellizzari detta un ritmo feroce per lanciare Hindley. L’australiano attacca, seguito solo da Vingegaard e Almeida, mentre Pidcock perde contatto.
Davanti, però, Soler ha già messo la vittoria in cassaforte, regalando alla UAE il settimo successo (il quarto consecutivo, considerando la neutralizzazione di Bilbao). Nella volata dei migliori Vingegaard batte Almeida, mentre Hindley, pur non riuscendo a tenere la ruota, guadagna comunque qualche secondo sugli altri favoriti.

Antonio Scarfone

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

TOUR OF BRITAIN 2025, EVENEPOEL TORNA E VINCE IN SALITA

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Remco Evenepoel risorge sulla salita gallese di The Tumble e conquista la quinta tappa del Tour of Britain 2025. Il belga della Soudal Quick-Step regola allo sprint un gruppo di una quindicina di corridori, anticipando di una bicicletta i britannici Thomas Gloag e Oscar Onley. Il francese Romain Grégoire mantiene la maglia di leader con soli 2″ di vantaggio su Evenepoel, mentre Edoardo Zambanini è il migliore degli italiani, classificandosi ventiduesimo.

Nella frazione regina della ventunesima edizione della corsa britannica, 133,6 Km da Pontypool a The Tumble, Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) torna al successo oltre due mesi dopo l’ultima vittoria, la crono di Caen al Tour de France. Il percorso, caratterizzato da circa 2.000 metri di dislivello e sei GPM, ha messo in evidenza le capacità degli scalatori, con salite impegnative come quelle di Llangwm, Itton Hill, Old Ross Road e la doppia ascesa conclusiva verso The Tumble.
La fuga di giornata si forma dopo una ventina di chilometri e vede protagonisti Patrick Boje Frydkjær (Lidl – Trek), Finlay Tarling (Israel – Premier Tech), Henrik Pedersen (Uno-X Mobility), Noa Isidore (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Frederick Frison (Q36.5 Pro Cycling Team), Baptiste Veistroffer (Lotto), Axel Huens (Unibet Tietema Rockets), Victor Vercouillie (Team Flanders – Baloise) e Rafael Reis (Anicolor / Tien 21). Il gruppo mantiene il controllo della corsa grazie al lavoro della squadra del leader della classifica generale Romain Grégoire, la Groupama-FDJ. Vercouillie conquista punti preziosi sui GPM di Itton Hill e Old Cross Road, ma è il primo a staccarsi salendoi per la prima volta verso The Tumble.
In gruppo Evenepoel prende l’iniziativa con una prima fiammata a 50,5 km dal traguardo, ma Grégoire risponde prontamente. Negli ultimi chilometri numerosi attacchi movimentano la corsa: Lucas Hamilton (INEOS-Grenadiers), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) e Afonso Eulálio (Bahrain-Victorious) provano a fare selezione, ma è il bicampione olimpico belga a gestire con calma, scegliendo il momento giusto per partire negli ultimi 200 metri. La volata è impeccabile: Evenepoel non lascia spazio e conquista la vittoria, davanti a Thomas Gloag (Team Visma | Lease a Bike) e Oscar Onley (Team Picnic PostNL), portando a casa la sessantacinquesima affermazione in carriera.
La classifica generale resta apertissima: Grégoire guida con 2″ su Evenepoel e 4″ su Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team), mentre la tappa odierna rilancia le ambizioni del belga per la frazione conclusiva di domani, 112 Km da Newport a Cardiff con il muro della Caerphilly Mountain (1.3 Km al 9.6%) da scavalcare a 10 Km dal traguardo.

Mario Prato

Evenepoel vince la tappa più impegnativa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

Evenepoel vince la tappa più impegnativa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

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