SEMBRA TOMBA, MA E’ SAGAN
Altra incredibile vittoria del campione del mondo che, dopo che i 5 fuggitivi di giornata sono stati ripresi in vista del traguardo, slalomeggia letteralmente tra gli avversari sul rettilineo finale di Ardooie e si impone davanti a Danny Van Poppel e Nacer Bouhanni, portandosi a 3” da Rohan Dennis in classifica generale. Migliore degli azzurri ancora Giacomo Nizzolo che bissa il 6° posto ottenuto a Bolsward.
La terza tappa dell’Eneco Tour, 182,3 km da Blankenberge ad Ardooie, si presentava come una classica frazione per velocisti, che già in passato nella cittadina delle Fiandre Occidentali divenuta traguardo fisso della breve corsa a tappe del Benelux l’hanno fatta da padrone con Tom Boonen che si è imposto in due occasioni, ultima delle quali nel 2015, al pari di André Greipel.
Tuttavia il copione solo in extremis ha potuto essere rispettato e non per via del vento, che non ha rappresentato un’insidia come si paventava alla vigilia, ma perchè, nonostante almeno una dozzina di squadre abbiano collaborato all’inseguimento, i fuggitivi di giornata – Stijn Steels (Topsport Vlaanderen), Jesper Asselman (Roompot), Mark McNally (Wanty), Yukia Arashiro (Lampre-Merida) e un Martin Elmiger (Iam Cycling) che ha quantomeno fatto incetta di secondi di abbuono negli sprint intermedi che gli hanno consentito di portarsi a 14” dal leader Rohan Dennis (Bmc) in classifica generale – hanno resistito alla grande al ritorno del gruppo, colpevole di aver inizialmente lasciato loro troppo spazio, con un vantaggio massimo che ha superato i 7′. Se non avessero cincischiato dopo un tentativo di allungo del giapponese in vista dell’ultimo chilometro, i cinque ardimentosi si sarebbero certamente giocati il successo. Così, invece, non è stato e a disputarsi la vittoria sono stati gli sprinter con Peter Sagan (Tinkoff), i cui compagni peraltro non si erano mai fatti vedere in testa al gruppo in precedenza, autore di un vero e proprio show nelle ultime centinaia di metri in cui, nonostante la sede stradale piuttosto stretta e l’ostacolo rappresentato dagli ex battistrada che procedevano molto più lentamente degli altri sul rettilineo finale, ha messo insieme potenza e abilità di guida della bicicletta slalomeggiando letteralmente tra gli avversari fino a mettere le ruote davanti a tutti, portandosi a quota 11 successi stagionali. Alle spalle dello slovacco si è piazzato un po’ a sorpresa Danny Van Poppel (Team Sky) che ha preceduto Nacer Bouhanni (Fdj) e il vincitore della tappa di Bolsward Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) mentre Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) ha confermato il 6° posto ottenuto l’altroieri ponendosi tra i reduci della fuga McNally ed Elmiger e davanti agli ancora deludenti Marcel Kittel (Etixx-QuickStep) ed André Greipel (Lotto Soudal).
Con questo successo Sagan si porta a soli 3” da Dennis in classifica generale, scavalcando Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), ora 3° a 5”, e distanziando chi segue con Jasha Sütterlin (Movistar) ed Elmiger 4° e 5° ambedue a 14” e Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo) e Matthias Brändle (Iam Cycling) rispettivamente 6° e 7° a 15” e ponendo le basi per conquistare la maglia biancorossa di leader al termine della quarta tappa, 201,4 km da Aalter a St-Pieters-Leeuw che, nonostante le sei “côtes” da scavalcare dovrebbe, sulla carta dovrebbe vedere ancora gli sprinter alla ribalta, anche se in chiave successo finale le cose per lo slovacco potrebbero complicarsi al termine della quinta frazione, una cronosquadre di 20,9 km in quel di Sittard che vede la Tinkoff meno attrezzata rispetto a molte dirette rivali.
Marco Salonna

Ci ha ricordato le prodezze di Alberto Tomba quanto fatto vedere dal campione del mondo Peter Sagan sul rettilineo di Ardooie (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
COLPO DA FINISSEUR, ESULTA VISCONTI
Nella prima tappa del Giro di Toscana vince Giovanni Visconti (Movistar) grazie ad un attacco all’ultimo chilometro, andando ad anticipare il quartetto di cui faceva parte, regolato poi in volata da Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) su Daniele Bennati (Nazionale Italiana) e su Fabio Aru.
Che bellezza per gli occhi vedere i corridori darsene di santa ragione su ogni strappo, per sfruttare la minima possibilità di vittoria. Oggi gli ultimi venti chilometri della prima frazione della neo corsa intitolata ad Alfredo Martini sono stati così.
L’ultima parte del percorso che da Arezzo portava a Montecatini Terme, scalando il Monte Acuto a metà strada, era piena zeppa di salitelle, perfette come trampolini per tentare d’anticipare i velocisti, naturali favoriti per il successo.
Nella prima metà della corsa si portano avanti in sei – Nurbolat Kulimbetov (Astana), Miguel Ángel Benito (Caja Rural – RGA), Florian Vachon (Fortuneo-Vital Concept), Gianfranco Zilioli (Nippo-Fantini), Jens Wallays (TopSport Vlaanderen – Baloise), e Nicolas Baldo (Team Roth) – che diventano cinque dopo la scalata al Monte Acuto, sul quale s’affaticava l’azione di Kulimbetov.
Nel frattempo il gruppo inizia ad aumentare la velocità e il vantaggio dei cinque, che è stato di cinque minuti al massimo, diminuisce per poi annullarsi del tutto a trenta chilometri dalla conclusione.
Sulla salita più lunga del finale, ossia quella di Monsummano, attacca Fabio Aru, seguito da Bernal, Selvaggi, Visconti, Colbrelli, Bennati e Hivert. I battistrada trovano un buon ritmo, che consente a loro di prendere vantaggio sul gruppo. Sull’ultimo strappo Aru decide ancora di attaccare, con l’intenzione di sfoltire ancor di più la testa della corsa, e con lui rimangono Bennati, Colbrelli e Visconti, mentre alzano bandiera bianca Hivert, Selvaggi e Bernal.
Il quartetto dei battistrada trova un buon accordo giungendo all’ultimo chilometro con un qualche secondo di vantaggio sul gruppo, tirato dalla Bora-Argon di Bennett.
È proprio in un momento di rilassamento dei quattro che attacca Visconti, sentendosi inferiore a Colbrelli e Bennati allo sprint, e guadagna sempre più metri sugli altri compagni di fuga, riuscendo alla fine a tagliare il traguardo per primo.
Domani ultima tappa ufficiale di questa edizione del Giro di Toscana dedicata ad Alfredo Martini, con partenza da Montecatini e con arrivo a Pontedera, adatta ai velocisti. In realtà la speciale challenge comprenderà anche il tradizionale appuntamento con la Coppa Sabatini, in programma giovedì a Peccioli.
Paolo Terzi

Visconti precede Colbrelli nella prima tappa della corsa dedicata all'indimenticato Alfredo Martini (foto Bettini)
DENNIS SUPER A CRONO, SAGAN SORRIDE
Colpo doppio del 26enne australiano della Bmc che domina la prova contro il tempo di Breda, con il solo Jos Van Emden che ha limitato in 5” il distacco mentre già il terzo di giornata Jasha Sütterlin ne ha accusati 14, e strappa il primato nella generale a Dylan Groenewegen. Anche lo slovacco della Tinkoff si comporta molto bene chiudendo 8° a 18” e portandosi al terzo posto in classifica. Buona prova pure per Fabio Felline che si piazza 24° a 25”, non lontano dagli sconfitti di giornata Tony Martin e Tom Dumoulin che accusano entrambi 20”, chiudendo fuori dalla top ten.
Dopo la frazione d’apertura di Bolsward dedicata ai velocisti l’Eneco Tour ha vissuto il suo primo momento della verità con la seconda tappa, una cronometro individuale di 9,6 km con partenza e arrivo a Breda che, al di là del chilometraggio ridotto, ha prodotto distacchi significativi, con diversi atleti di spicco già tagliati fuori o quasi dalla lotta per il successo finale.
A imporsi è stato uno dei grandi favoriti della vigilia, vale a dire Rohan Dennis (Bmc) che, dopo aver sfiorato una medaglia olimpica in quel di Rio su una distanza molto più lunga e meno adatta alle sue caratteristiche, ha fatto valere la sua attitudine contro il tic tac e l’eccellente stato di forma già manifestato al Tour of Britain, chiuso al secondo posto in classifica generale con il successo nella tappa di Bristol. Il 26enne di Adelaide ha chiuso in 10′48” a una media di 53,3 km orari e il solo ad avvicinarsi all’australiano è stato Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), altro specialista delle cronometro brevi e vincitore un anno fa della prova contro il tempo di Sittard all’Eneco Tour, che ha chiuso con un ritardo di 5”. Decisamente più lontani tutti gli altri con Jasha Sütterlin (Movistar), altro corridore che ha comunque nelle crono il suo punto di forza, che ha terminato la prova un po’ a sorpresa 3° a 14”, immediatamente seguito da Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo) e dall’ex primatista dell’ora Matthias Brändle (Iam Cycling), rispettivamente 4° e 5° ambedue a 15”; 6° a 16” si è piazzato Primož Roglič, altro alfiere della compagine olandese che, alla luce di queste performance, si candida a conquistare la cronosquadre di Sittard in programma nel quinto giorno di gara, anche se altrettanto accreditate in tal senso sono la Bmc – che oltre a Dennis ha piazzato Taylor Phinney 7° a 16”, la novità Tom Bohli 15° a 20”, Stefan Küng 19° a 22” e un Greg Van Avermaet che ha limitato i danni su terreno non favorevole 42° a 33” – e la Movistar, che accanto a Sütterlin ha posizionato nei quartieri alti anche John Dowsett 10° a 18”, l’uomo di classifica Ion Izagirre 11° a 19” e Nelson Oliveira 20° a 22”. Un altro che può essere pienamente soddisfatto della sua prestazione è stato Peter Sagan (Tinkoff), che si è piazzato 8° a 17”, subito davanti a un sorprendente Marcel Kittel (Etixx-QuickStep), che ha rispolverato quelle doti che lo portarono a vincere due titoli mondiali a cronometro nella categoria junior e ha guadagnato terreno su diversi avversari diretti. Tra questi ultimi hanno deluso moltissimo Tom Dumoulin (Lotto NL-Jumbo), che nel 2014 si era imposto sullo stesso tracciato di Breda ma qui non è andato oltre il 14° posto a 20” da Dennis, e Tony Martin (Etixx-QuickStep), che pure era reduce dalla vittoria nella crono del Tour of Britain (conseguita proprio davanti all’australiano) ma questa volta ha accusato anch’egli un distacco di 20”, così come hanno reso al di sotto delle proprie potenzialità Bob Jungels (Etixx-QuickStep, 34° a 30”), Geraint Thomas (Team Sky, 36° a 32”) e Michal Kwiatkowski (Team Sky), giuntoi addirittura 107° a 1′03”, nettamente alle spalle anche del leader della classifica Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) che, come era facilmente prevedibile, ha dovuto dire addio al primato. Altri corridori che possono invece guardare con fiducia alle prossime giornate sono Fabio Felline (Trek-Segafredo), che chiudendo 24° a 25” è stato il migliore degli italiani, e il vincitore uscente Tim Wellens (Lotto Soudal), per cui le prove contro il tempo non sono certo il punto di forza e che si è piazzato 38° a 32”.
La classifica generale, al netto dei 4” di abbuono conquistati da Sagan nella prima tappa, ricalca pressochè integralmente quella della crono e vede Dennis al comando con 5” su Van Emden, 13” sullo slovacco, 14” su Sütterlin e 15” su Kelderman e Brändle. A meno che il vento non ci metta lo zampino, visto che verrà percorso un lungo tratto in riva al mare, non dovrebbe subire variazioni di rilievo al termine della terza tappa, 182,3 km da Blankenberge ad Ardooie dedicati ai velocisti.
Marco Salonna

Rohan Dennis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
GROENEWEGEN ANCORA PROFETA IN PATRIA
Terzo successo consecutivo in Olanda dell’emergente velocista della Lotto NL-Jumbo che, dopo essersi aggiudicato il campionato nazionale e la Arnhem-Veenendaal Classic, conquista anche in quel di Bolsward la frazione inaugurale dell’Eneco Tour saltando negli ultimi metri Edvald Boasson Hagen, poi 4° al traguardo, e resistendo al prepotente ritorno di Nacer Bouhanni, 2° davanti all’onnipresente Peter Sagan. In casa Italia Giacomo Nizzolo, lo sprinter più atteso dei nostri dopo il forfait di Elia Viviani, chiude 6° mentre due posizioni più giù si piazza Andrea Guardini.
Come un anno fa è stata la cittadina olandese di Bolsward a ospitare partenza e arrivo della prima tappa dell’Eneco Tour, corsa a tappe creata ex novo nel 2005 sulle “ceneri” del Giro d’Olanda, in coincidenza con la nascita dell’allora circuito Pro Tour, che in questa stagione è stata posticipata di un mese rispetto al passato e rappresenta più che mai il banco di prova ideale per il Mondiale che si disputerà in quel di Doha tra meno di un mese. Ad eccezione di Elia Viviani, che ha dovuto dare forfait in extremis per via della febbre, e di Mark Cavendish sono infatti presenti tutti gli sprinter che si daranno battaglia anche sul circuito completamente piatto del Qatar, da Peter Sagan (Tinkoff), reduce dal trionfo nel campionato europeo di Plumelec, ad André Greipel (Lotto Soudal) e Marcel Kittel (Etixx-QuickStep) passando per John Degenkolb (Giant-Alpecin), Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo), Alexander Kristoff (Katusha), Michael Matthews e Caleb Ewan (Orica-Bike Exchange), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Arnaud Démare (Fdj), Nacer Bouhanni (Cofidis) e Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), sulla carta la principale carta azzurra per quanto riguarda i successi parziali. Alla classifica generale, fermo restando che un fuoriclasse come Sagan può tranquillamente giocarsela anche in tal senso, punteranno invece atleti completi in grado di ben destreggiarsi sia nelle prove contro il tempo che sui percorsi tipici del Giro delle Fiandre e delle classiche delle Ardenne: tra questi citiamo Tim Wellens (Lotto Soudal), che si è imposto nelle ultime due edizioni, Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), Greg Van Avermaet (Bmc), Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo), Bob Jungels e Tony Martin (Etixx-QuickStep), Geraint Thomas (Team Sky), Ion Izagirre (Movistar) e il torinese Fabio Felline (Trek-Segafredo), reduce da un’eccellente Vuelta in cui ha sfiorato più volte il successo di tappa e ha portato a casa la maglia verde della classifica a punti.
La frazione inaugurale, disputata su di un percorso interamente pianeggiante, non ha offerto particolari emozioni, con la fuga di Matteo Bono (Lampre-Merida), un habituè di questo tipo di azioni che talvolta in passato è anche riuscito a coronare con il successo, Laurens De Vreese (Astana), Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen-Baloise), Brian Van Goethem (Roompo Oranje Peloton) e Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert), tenuta agevolmente sotto controllo dalle squadre dei velocisti, in particolare dalla Lotto-Soudal e dall’Orica-Bike Exchange, anche se comunque i battistrada hanno venduto cara la pelle arrendendosi solo ai -3 dal traguardo e malgrado il loro vantaggio non abbia mai superato i 3′40”. In ogni caso lo sprint è stata inevitabile e a spuntarla, un po’ a sorpresa ma con merito, è stato Groenewegen, che è uscito dalla ruota di Boasson Hagen, il primo a lanciarsi, e ha resistito alla prepotente rimonta di Bouhanni, rimasto troppo nelle retrovie all’inizio della volata. Con questo successo il 23enne velocista olandese, che nel frattempo ha conquistato anche una tappa e la classifica a punti nel recente Tour of Britain, conserva un’imbattibilità in terra natia che dura dal mese di giugno, essendosi infatti imposto nel campionato nazionale e poi nella Arnhem-Veenendaal Classic prima di fare il tris all’Eneco Tour. Sul gradino più basso del podio alle spalle di Groenewegen e di Bouhanni ha chiuso Sagan, che si trovava ben piazzato sulla ruota dell’olandese ma non ha avuto lo spunto per superarlo, mentre Boasson Hagen è scivolato al 4° posto davanti a Nizzolo, 6° e primo di una pattuglia azzurra che ha posizionato anche Andrea Guardini (Astana) due posizioni più in basso, alle spalle di Démare e davanti a Kittel, 9° e delusione di giornata al pari di Greipel, addirittura 19°.
La classifica generale, influenzata dagli abbuoni – previsti sia agli sprint intermedi, sia sul traguardo -, vede Groenewegen al comando con 4” su Bouhanni e Backaert, 5” su De Vreese, 6” su Sagan e 7” su Bono, con il grosso del gruppo distanziato di 10”. La prima vera fisionomia sarà scritta domani sera al termine della seconda tappa, una crono di 9,6 km con partenza e arrivo a Breda.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:14:00
2 Nacer Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits
3 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team
4 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
5 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
6 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
7 Arnaud Demare (Fra) FDJ
8 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team
9 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step
10 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
CLASSIFICA GENERALE
1 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:13:50
2 Nacer Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:04
3 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
4 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:00:05
5 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:00:06
6 Matteo Bono (Ita) Lampre – Merida 0:00:07
7 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:08
8 Brian Van Goethem (Ned) Roompot – Oranje Peloton
9 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data 0:00:10
10 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha

Groenewegen ''abbraccia'' l'ennesimo successo in terra olandese (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
E’ SAGAN IL PRIMO CAMPIONE EUROPEO
Lo slovacco campione del mondo in carica va a prendersi anche il primo titolo di campione europeo dello storia del ciclismo, precedendo nettamente Alaphilippe e Moreno in volata al termine di una corsa combattuta sino alla fine, con gli italiani, in particolare Moser e Villella, che hanno messo in scena belle azioni, purtroppo non andate a buon fine
La prima edizione dei campionati europei di ciclismo aperta ai professionisti (esclusi fin dall’edizione del debutto, disputata nel 1995) impone una riflessione su tale corsa. Sicuramente quella di istituire questa corsa è una buona idea, specialmente in chiave storica. Il ciclismo è stato, infatti, per la maggior parte della sua storia uno sport prettamente europeo, con i soli Stati Uniti e Colombia che sono riusciti a portare nelle corse più importanti uomini di un certo spessore. Al giorno d’oggi, tuttavia, la situazione volge verso un cambiamento. Se, infatti, sono sempre gli atleti europei quelli numericamente più presenti nelle grandi corse, è pur vero che sempre più frequentemente si affacciano sulla scena corridori dei vari continenti.
A questo aspetto positivo ne fanno fronte due negativi, che caratterizzano però questa edizione e sono quindi suscettibili di miglioramenti.
In primo luogo, è infelice la collocazione in calendario di questa particolare edizione, posta a ridosso dei mondiali e non troppo lontana dal termine della Vuelta. I partecipanti sono stati così costretti a scegliere tra europei e mondiali, senza contare quei corridori che non hanno ancora smaltito le fatiche di una corsa a tappe di tre settimane come quella spagnola. Ovviamente non c’è confronto di importanza tra europei e mondiali e sono i primi a pagarne le spese, con una partecipazione inferiore a quella che potrebbe registrare una corsa del genere collocata meglio in calendario. Va, però, detto che finora i campionati europei si correvano a luglio, in concomitanza con il Tour, o talvolta ad agosto e la collocazione settembrina dell’edizione 2016, la prima aperta ai professionisti, è stata stabilita anche per non scontrarsi con le Olimpiadi, che hanno provocato lo “slittamento” di altre corse, come l’Eneco Tour, che prenderà il via domani, con un mese di ritardo rispetto alla data tradizionale.
L’altro aspetto negativo è il percorso, un circuito di 14 chilometri, da ripetere 17 volte, privo di difficoltà altimetriche sostanziali, se si eccetta la salita che conduceva al traguardo, la Côte de Cadoudal (1,7 Km al 6,2%), affrontata in diverse occasioni anche al Tour de France. Come spesso succede anche in occasione dei campionati del mondo, quello proposto è risultato un percorso troppo facile perché i corridori talentuosi negli attacchi possano offrire un numero degno di una competizione che aspira ad un certo livello.
Nonostante il nome altisonante del vincitore e i tentativi che pure ci sono stati, la corsa alla fine è arrivata allo sprint. Ciò non significa comunque che i corridori non abbiano cercato di interpretare al meglio un circuito che non offriva particolari spunti interessanti.
Dopo 6 chilometri di corsa si forma la fuga che caratterizzerà gran parte della prova e nella quale entrano Bert – Jan Lindeman (Paesi Bassi), Pirmin Lang (Svizzera), Andrii Bratashchuk (Ucraina) e Risto Raid (Estonia). Il gruppo prosegue sornione, lasciando che i battistrada si allontanino concedendo loro un vantaggio massimo di oltre 11 minuti. Sono Italia, Belgio e Francia ad imporre una accelerazione in gruppo che comincia ad erodere poco alla volta il vantaggio dei fuggitivi.
A cinque giri dalla fine, provano a lanciarsi al contrattacco Alexandre Geniez (Francia), Enrico Gasparotto (Italia), Jelle Vanendert (Belgio), David De La Cruz (Spagna), Emanuel Buchmann (Germania), Łukasz Owsian (Polonia) e Tobias Ludvigsson (Svezia) ma senza trovare la necessaria collaborazione, così che il gruppo non tarda a riportarsi su di loro.
Meglio strutturata è l’azione che va in scena nel giro successivo, composta da Karol Domagalski (Polonia), Sergey Lagutin (Russia), Jan Polanc (Slovenia), Redi Halilaj (Albania), Nicolas Edet, Cyril Gautier (Francia), Ben Hermans, Jelle Vanendert (Belgio), Davide Villella, Fabio Aru (Italia), Sam Oomen (Paesi Bassi), Fabian Lienhard (Svizzera), Karel Hnik (Rep. Ceca), Simon Geschke (Germania), Peeter Pruus (Estonia), David De La Cruz, Omar Fraile (Spagna) e Sergio Paulinho (Portogallo). Questo gruppo riesce a guadagnare sino a 1′30 su quello inseguitore ma anche costoro faticano a trovare la giusta tabella di marcia e vengono ripresi, mentre i battistrada vedono il loro vantaggio ridursi a soli 30 secondi che, a seguito di un nuovo cambio di ritmo del gruppo, si polverizzano in men che non si dica.
Nel corso della discesa dalla Côte de Cadoudal finiscono a terra Gianni Moscon (Italia), Alexandre Geniez (Francia) e Rubén Fernández (Spagna); la confusione che ne segue favorisce il formarsi di un drappello al comando formato da Philippe Gilbert, Tiesj Benoot, Ben Hermans (Belgio), Moreno Moser, Giovanni Visconti, Fabio Aru (Italia), Paul Martens, Paul Voss (Germania), Cyril Gautier (Francia), Diego Rubio (Spagna), Huub Duyn, Sam Oomen (Paesi Bassi), Mathias Frank, Sébastien Reichenbach (Svizzera), Karol Domagalski (Polonia), Matija Kvasina (Croazia) e Sergey Lagutin (Russia). L’italia ha tre ottimi elementi davanti, ma dietro sono Portogallo e Slovacchia, che non hanno uomini in fuga, a tirare; anche Francia e Spagna, che hanno un solo uomo davanti, decidono di dare una mano nell’inseguimento, che ha termine all’inizio dell’ultima tornata, ma Moser tenta nuovamente l’attacco, stavolta da solo. Il tentino riesce a guadagnare un vantaggio di una trentina di secondi che sembra restare stabile, finché non è Peter Sagan in prima persona ad imporre un cambio di ritmo al gruppo e, nel tratto più duro della salita finale, il gruppo piomba su Moser. Gli uomini di Cassani, però, non mollano ed è Villella a provare la stoccata vincente, ma anch’egli si vede ripreso a soli 400 metri dall’arrivo. La volata non ha offerto alcuna emozione dato che Sagan si è imposto sugli avversari con una facilità disarmante. Pronostico rispettato, dunque.
L’italia, nonostante non abbia raccolto molto, si è mossa bene, in tutte le azioni pericolose gli uomini di Cassani sono stati presenti e, nel finale, sono stati in due a provarci con l’azione di Moser, che è stata davvero pregevole.
Benedetto Ciccarone

Sagan si impone con facilità anche nella prima edizione dei campionati europei destinata ai professionisti (foto Bettini)
CLASSIC IMPANIS – VAN PETEGEM, SFRECCIA GAVIRIA
Fernando Gaviria vince allo sprint la gara belga davanti al corridore di casa Dupont e il compagno di squadra Richeze.
E’ il colombiano Fernando Gaviria, astro nascente dello sprint già a segno quattro volte in questa stagione (su tutte ricordiamo la tappa di Montalto di Castro della Tirreno-Adriatico) ad aggiudicarsi l’ottava edizione della classica belga che si tiene nelle regioni del Brabante ed è intitolata agli ex corridori Raymond Impanis e Peter Van Petegem, entrambi vincitori di Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Il velocista classe 1994 della Etixx Quick Step ha regolato la volata di gruppo battendo Timothy Dupont della Verandas Willems Cycling Team e l’esperto argentino Maximiliano Richeze, veterano delle volate della Etixx Quick Step e pilota dello stesso Gaviria in questo finale. Per il colombiano si tratta del 10 successo in carriera, giunto dopo le due tappe conquistate al recente Giro di Polonia.
Lorenzo Alessandri
@LorenzoAleLS7
ORDINE D’ARRIVO
1 Fernando Gaviria Rendon (Col) Etixx – Quick-Step 4:37:20
2 Timothy Dupont (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
3 Maximiliano Ariel Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step
4 Tom Van Asbroeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
5 Magnus Cort Nielsen (Den) Orica-BikeExchange
6 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
7 Kevin Ista (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
8 Robin Stenuit (Bel) Wanty – Groupe Gobert
9 Michael Carbel Svendgaard (Den) Stˆlting Service Group
10 Marco Haller (Aut) Team Katusha
11 Dion Smith (NZl) ONE Pro Cycling
12 Dylan Page (Swi) Team Roth
13 Jonas Rickaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
14 Michel Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton
15 Floris Gerfs (Ned) BMC Racing Team
16 Maximilien Picoux (Bel) Color Code – Arden’beef
17 Steven Tronet (Fra) Fortuneo – Vital Concept
18 Justin Jules (Fra) Veranclassic-Ago
19 Aleksei Tcatevich (Rus) Team Katusha
20 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
21 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
22 Alexander Maes (Bel) Team Katusha
23 Sam Lennertz (Bel) Veranclassic-Ago
24 Olivier Pardini (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
25 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
26 Gerry Druyts (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
27 Jarl Salomein (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
28 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step
29 Niels De Rooze (Bel) Veranclassic-Ago
30 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
31 Maurits Lammertink (Ned) Roompot – Oranje Peloton
32 Greg Henderson (NZl) Lotto Soudal
33 Antoine Warnier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
34 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie
35 Julien Mortier (Bel) Color Code – Arden’beef
36 Daniel Mclay (GBr) Fortuneo – Vital Concept
37 Massimo Vanderaerden (Bel) Veranclassic-Ago
38 Eugert Zhupa (Alb) WIL
39 Asbjørn Kragh Andersen (Den) Delko Marseille Provence KTM
40 Gert Dockx (Bel) Lotto Soudal
41 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step
42 Maxime Farazijn (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
43 Tim Kerkhof (Ned) Roompot – Oranje Peloton
44 Adrien Costa (USA) Etixx – Quick-Step
45 Dennis Coenen (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
46 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
47 Sander Helven (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
48 Ludwig De Winter (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
49 Mark Mcnally (GBr) Wanty – Groupe Gobert
50 Reinier Honig (Ned) Roompot – Oranje Peloton
51 Etienne Van Empel (Ned) Roompot – Oranje Peloton
52 Amets Txurruka (Spa) Orica-BikeExchange
53 Joshua Hunt (GBr) ONE Pro Cycling
54 Nicholas Schultz (Aus) Orica-BikeExchange
55 Evaldas Siskevicius (Ltu) Delko Marseille Provence KTM
56 Vegard Breen (Nor) Fortuneo – Vital Concept 0:00:08
57 Antoine Loy (Bel) Color Code – Arden’beef
58 Johnny Hoogerland (Ned) Roompot – Oranje Peloton
59 Giuseppe Fonzi (Ita) WIL
60 Brecht Dhaene (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
61 Thierry Hupond (Fra) Delko Marseille Provence KTM
62 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
63 Nicolas Baldo (Fra) Team Roth
64 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
65 Marvin Tasset (Bel) Color Code – Arden’beef
66 Gordon De Winter (Bel) Color Code – Arden’beef
67 Pieter Jacobs (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
68 Dimitri Peyskens (Bel) Veranclassic-Ago
69 Nicola Toffali (Ita) Team Roth
70 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Orica-BikeExchange
71 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
72 Alexander Edmonson (Aus) Orica-BikeExchange
73 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
74 Thomas Koep (Ger) Stˆlting Service Group 0:00:14
75 Olivier Chevalier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
76 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNl-Jumbo
77 Sébastien Delfosse (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
78 Preben Van Hecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
79 Michael Reihs (Den) Stˆlting Service Group
80 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
81 Robert Power (Aus) Orica-BikeExchange
82 Mads Pedersen (Den) Stˆlting Service Group
83 Aidis Kruopis (Ltu) Veranda’s Willems Cycling Team
84 Martin Palm (Bel) Color Code – Arden’beef
85 Moritz Backofen (Ger) Stˆlting Service Group
86 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal
87 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
88 Dennis Van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
89 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
90 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal
91 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:00:22
92 Steven Lammertink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
93 Jef Van Meirhaeghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
94 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha
95 Jean-Marc Bideau (Fra) Fortuneo – Vital Concept
96 Dimitri Claeys (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:27
97 Sander Cordeel (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:00:45
98 Franck Bonnamour (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:00:55
99 Leonardo Fabio Duque (Fra) Delko Marseille Provence KTM 0:01:01
100 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step 0:01:13
101 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:01:16
102 James Oram (NZl) ONE Pro Cycling 0:01:24
103 Rob Ruijgh (Ned) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:01:44
104 Benoit Jarrier (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:02:04
105 Pierre-Luc Perichon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
106 Cristian Raileanu (Mda) Wilier – Southeast 0:02:37
107 Christophe Laborie (Fra) Delko Marseille Provence KTM
108 Sven Reutter (Ger) Stˆlting Service Group 0:03:54
109 Mirko Tedeschi (Ita) Wilier – Southeast
110 Hayden Mccormick (NZl) ONE Pro Cycling
111 Tom Dernies (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
112 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
113 Ivan Garcia Cortina (Spa) Etixx – Quick-Step 0:05:17
114 Ruben Plaza Molina (Spa) Orica-BikeExchange
115 Kenny De Ketele (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:06:03
116 Alexandre Pichot (Fra) Direct Energie
117 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie
118 Thomas Voeckler (Fra) Direct Energie
119 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha 0:07:11
120 Johan Hemroulle (Bel) Color Code – Arden’beef 0:07:30
121 Kevin Van Melsen (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:31
122 Ruben Pols (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
123 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie 0:07:34
124 Thomas Baylis (GBr) ONE Pro Cycling 0:08:24

Il colombiano Gaviria ottiene il 10° successo stagionale alla corsa belga Primus Classic Impanis - Van Petegem (photo news)
FRANCESCO GAVAZZI “PIRATA” PER UN GIORNO. AL VALTELLINESE IL MEMORIAL PANTANI 2016
Francesco Gavazzi (Androni Sidermec) batte in una volata ristretta Matteo Busato (Wilier Southeast) e Paolo Totò (Norda-MG.Kvis Vega) e si aggiudica il Memorial Pantani 2016 al termine di una corsa caratterizzata da molteplici attacchi; quello decisivo, a una circa 60 di km dall’arrivo, ha favorito il gruppetto di una ventina di unità che si sono giocate la vittoria finale.
La tredicesima edizione del Memorial Marco Pantani tornava alle vecchie abitudini proponendo come partenza e arrivo Cesenatico, città natale del “Pirata”, per un percorso che sfiorando i 190 km di lunghezza toccava come da tradizione luoghi cari al campione romagnolo. Impegnativa era soprattutto la parte centrale del tracciato, con la triplice ascesa a Montevecchio, anche se gli ultimi 45 km praticamente pianeggianti davano per favoriti i velocisti o almeno le ruote veloci che avessero meglio assorbito la suddetta ascesa. Erano 25 le squadre al via, di cui una sola appartenente al circuito WT, la Lampre Merida che, però, non includeva tra le sue fila la punta di diamante Diego Ulissi, già secondo alla Coppa Agostoni di giovedì scorso, in quanto impegnato domani ai Campionati Europei in programma a Plumelec, in Francia. Per il resto, un’agguerrita schiera di squadre Professional e Continental avrebbero battagliato per una corsa dall’appeal ormai consolidato. La partenza da Cesenatico vedeva il sole splendere sulla corsa, in una giornata mite e gradevole. Dopo una parte iniziale piuttosto frizzante, con tentativi di attacco da parte di diversi ciclisti, le prime vere schermaglie si avevano una ventina di chilometro dopo la partenza, quando un folto gruppo di composto da una trentina di ciclisti tentava l’imboscata. Il gruppo principale reagiva e tornava compatto al km 38. Era quindi la volta della coppia Alessandro Tonelli (Bardiani CSF) – Marco Frapporti (Team Androni), che iniziava la prima delle tre ascese verso Montevecchio con una quarantina di secondi di vantaggio sul gruppo, vantaggio che aumentava ancora fino ad arrivare al minuto e mezzo al termine della successiva discesa. In testa al gruppo si facevano vedere gli uomini di Lampre Merida e Caja Rural. La formazione spagnola accelerava ulteriormente il ritmo sulla seconda ascesa a Montevecchio e questa volta il gruppo recuperava sensibilmente sulla fuga, fino al suo annullamento al km 90. Lungo la discesa si formava quindi un nuovo gruppetto formato da sette ciclisti, Simone Petilli (lampre Merida), Manuel Bongiorno e Alessandro Tonelli (Bardiani CSF), Rodolfo Torres Agudelo (Team Androni), Davide Rebellin (CCC Sprandi), Ricardo Vilela (Caja Rural) e Danilo Celano (Amore & Vita). I sette guadagnavano un vantaggio massimo di una trentina di secondi ma un’altra veemente reazione del gruppo portava anche questa volta ad annullare questo attacco al km 112. Un gruppetto formato da Mirco Maestri (Bardiani CSF), Fausto Masnada (Lampre Merida), Jonathan Lastra Martínez (Caja Rural), Gianfranco Zilioli (Nippo Vini Fantini) e Davide Mucelli (Meridiana Kamen) portava un nuovo attacco sulla terza ascesa di Montevecchio. Il gruppo non si lasciava sorprendere e annullava la fuga dei cinque, che raggiungeva un vantaggio massimo non superiore alla ventina di secondi. Gli attacchi, a circa 60 km dall’arrivo, continuavano però a scompaginare le carte in tavola; si staccavano in continuazione piccoli drappelli di attaccanti ed il gruppo, a furia di annullare tutti questi tentativi, prestava inevitabilmente il fianco ad un attacco che, questa volta, sembrava il più accreditato per giungere fino al traguardo. Era formato da circa venti unità e tra gli altri si segnalavano Przemysław Niemiec, Manuele Mori (Lampre-Merida), Manuel Bongiorno (Bardiani – Csf), Francesco Gavazzi, Franco Pellizzotti (Androni-Giocattoli), Davide Rebellin (CCC Sprandi) e Gianfranco Zilioli (Nippo- Fantini). Il gruppo, col passare dei chilometri, questa volta sembrava tagliato fuori anche perché il vantaggio si assestava ad oltre un minuto negli ultimi giri del circuito finale di Cesenatico. Un contrattacco di Gianfranco Zilioli, all’interno del gruppo di testa, aumentava il pathos finale che vedeva Pellizotti e Agudelo dell’Androni tirare per favorire il compagno Gavazzi, voglioso di ben figurare dopo il podio conquistato alla Coppa Agostoni. Nel velocissimo finale Zilioli veniva ripreso a 3 km dal traguardo. La vittoria se la sarebbe quindi giocata questo gruppetto, nel quale l’Androni tirava alla perfezione la volata per Gavazzi, che riusciva a mettere sua ruota davanti a quella di Matteo Busato (Wilier Southeast) e a quella di Paolo Totò (Norda MGKvis). Il valtellinese conquista così la seconda vittoria stagionale dopo l’affermazione nella seconda tappa della Volta a Portugal. Già detto dei Campionati Europei su strada che si terranno domani in Francia, il calendario italiano prevede a breve corse dall’indubbio fascino come Coppa Sabatini, Giro dell’Emilia e Tre Valli Varesine, ultima prova, quest’ultima, del trittico lombardo al via della quale sono attesi grandi nomi del ciclismo mondiale. A fine mese chiusura con Milano – Torino e Gran Piemonte, prima dell’atteso Giro di Lombardia del primo Ottobre e dei Mondiali di Doha la settimana successiva. Insomma, una chiusura di stagione veramente col botto per gli appassionati di ciclismo.
Giuseppe Scarfone

E' di un corridore che arriva dalle montagne, il valtellinese Francesco Gavazzi, la 13a edizione della corsa intitolata dall'indimentatico scalatore Marco Pantani (foto Bettini)
COLBRELLI: BUONA LA SECONDA
Dopo il tentativo fallito ieri con l’attacco da lontano, Sonny Colbrelli ci ha provato con lo sprint e, stavolta, è riuscito a spuntarla, battendo Ulissi e Gavazzi al termine di una gara per certi aspetti simile a quella di ieri, anche se con una situazione meno confusa, nonostante la pioggia che ha fatto compagnia al gruppo per molti chilometri.
La situazione meteo in peggioramento sulla Lombardia ha fatto sì che la seconda prova del trittico lombardo si svolgesse per gran parte sotto una pioggia battente. Ciononostante, la corsa si è svolta ad andatura elevata e l’ultimo tentativo di anticipare lo sprint è stato neutralizzato solo all’ultimo chilometro.
A differenza di quanto accaduto ieri, con diversi tentativi stoppati prima di riuscire a portar via la fuga, oggi il primo attacco è stato quello buono, nonostante l’andatura sia stata elevata fin dalle prime battute. Così riescono a svignarsela, poco dopo il via ufficiale, Łukasz Owsian (CCC Sprandi), Fausto Masnada (Lampre – Merida), Miguel Ángel Benito, Héctor Sáez (Caja Rural – RGA), Aleksandr Kolobnev, Roman Kustadinchev (Gazprom – Rusvelo), Pier Paolo De Negri, Giacomo Berlato (NIPPO – Fantini), Élie Gesbert (Fortuneo – Vital Concept), Andrea Pasqualon (Team Roth), Nicola Genovese, Giorgio Bocchiola (D’Amico – Bottecchia), Filippo Fortin (GM Europa Ovini) e Nicola Gaffurini (Norda – MgKVis). Berlato, però, ci ripensa e molla quasi subito i compagni d’avventura mentre gli altri insistono di buona lena e con buon accordo, riuscendo a rifilare quasi sei minuti al gruppo. Al secondo passaggio sul Lissolo, ascesa simbolo dell’Agostoni, l’accordo salta, anche a causa dell’evidente stanchezza di certuni. Infatti, di Gesbert, Bocchiola, Genovese, Fortin, De Negri, Kustadinchev e Gaffurini e davanti in sei restano al comando, sui quali cercano di riportarsi prima Gianni Moscon (Italia), Valerio Conti (Lampre-Merida) e Daniel Martínez (Wilier Triestina-Southeast) e, successivamente, Danilo Celano (Amore&Vita), entrambi tentativi naufragati miseramente.
Sull’ultima ascesa verso Lissolo Moscon ci riprova, stavolta insieme a Fabio Aru (Astana), Giovanni Visconti (Italia), Francesco Gavazzi, Rodolfo Torres, Egan Bernal (Androni Giocattoli-Siderme) e Ricardo Vilela (Caja Rural-Seguros RGA). I contrattaccanti riescono a scollinare davanti al gruppo, ma vengono ripresi in discesa, terminata la quale l’Androni organizza un inseguimento che risulta molto difficile, perché i fuggitivi non manifestano alcuna intenzione di tirare i remi in barca, cercando le più segrete energie da buttare sulla strada. Il ritmo del gruppo, però, è superiore e ai 4 Km all’arrivo vengono ripresi tutti i fuggitivi eccetto Benito, che rilancia nel disperato tentativo di resistere, naufragato in prossimità del triangolo rosso. In volata Sonny Colbrelli riesce agevolmente a battere la concorrenza di Ulissi e Gavazzi.
Seppur meno impegnativa rispetto alla Bernocchi, anche l’Agostoni ha visto tentativi ben assortiti d’evitare la volata e, anzi, nella corsa dedicata al corridore brianzolo Ugo Agostoni, si è mosso anche un nome di primissimo piano come Fabio Aru, ma evidentemente è mancata la classe che Vincenzo Nibali aveva messo sulla strada l’anno scorso quando, dopo un Tour de France al di sotto delle aspettative, aveva cercato di salvare la stagione vincendo il trittico Lombardo con due vittorie ed un secondo posto.
Tutto ciò ci fa capire forse che i percorsi di questo genere, anche se nel ciclismo moderno si prestano ad arrivi in volata, possono anche avere epiloghi diversi, a patto che ci sia qualcuno che abbia non solo classe e gambe, ma anche la fantasia e la visione tattica per trovare l’attacco giusto al momento giusto, perché il minimo errore consente alle squadre dei velocisti più agguerriti e più in forma di chiudere.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 5:05:57
2 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
3 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
4 Giovanni Visconti (Ita) Italian National Team
5 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
6 Yonder Godoy (Ven) Wilier Triestina-Southeast
7 Andrea Fedi (Ita) Wilier Triestina-Southeast
8 Marco Tizza (Ita) d’Amico Bottecchia
9 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
10 Jonathan Lastra Martinez (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
11 Davide Vigano (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
12 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom-Rusvelo
13 Davide Rebellin (Ita) CCC Sprandi Polkowice
14 Gianni Moscon (Ita) Italian National Team
15 Marco Zamparella (Ita) Amore & Vita – Selle SMP
16 Michele Gazzara (Ita) Norda – Mg. K Vis
17 Fabricio Ferrari Barcelo (Uru) Caja Rural-Seguros RGA
18 Felix Grosschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice
19 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk
20 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
21 Ricardo Vilela (Por) Caja Rural-Seguros RGA
22 Julen Amezqueta Moreno (Spa) Wilier Triestina-Southeast
23 Jasper Ockeloen (Ned) Parkhotel Valkenburg Continental Team
24 Davide Pacchiardo (Ita) GM Europa Ovini
25 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
26 Hector Saez Benito (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
27 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Androni Giocattoli – Sidermec
28 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida
29 Aydar Zakarin (Rus) Gazprom-Rusvelo
30 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
31 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
32 Andrea Pasqualon (Ita) Team Roth 0:00:06
33 Mirko Selvaggi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:00:07
34 Antonio Canet Molina (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
35 Miguel Angel Benito Diez (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
36 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice
37 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
38 Alessio Taliani (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
39 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:00:13
40 Fausto Masnada (Ita) Lampre – Merida 0:00:14
41 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec 0:00:30
42 Alex Turrin (Ita) Unieuro Wilier
43 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:52
44 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
45 Egan Arley Bernal Gomez (Col) Androni Giocattoli – Sidermec 0:01:41
46 David Belda (Spa) Team Roth 0:02:07

Sfumata la fuga verso il traguardo della Bernocchi, Sonny Colbrelli cambia tattica e fa sua allo sprint la 70a edizione della Coppa Agostoni (foto Bettini)
BERNOCCHI ANCORA AL CAMPIONE ITALIANO
Dopo Vincenzo Nibali, è ancora un corridore con la maglia tricolore sulle spalle a vincere il primo atto del trittico lombardo, Giacomo Nizzolo. La corsa, seppur terminata allo sprint, è stata molto difficile da gestire perché combattuta sin da subito, con i fuggitivi avvicinati troppo presto e con conseguenti ulteriori tentativi di attacco.
L’anno scorso Vincenzo Nibali si era aggiudicato la vittoria alla Coppa Bernocchi con la maglia tricolore sulle spalle grazie ad una azione d’attacco, quest’anno anche Giacomo Nizzolo è riuscito nell’impresa, vincendo però in volata, come del resto le sue caratteristiche possono far intuire. La musica, tuttavia, non cambia, poichè entrambi vincono fasciati del tricolore anche se, a differenza di Nibali, questa è la prima vittoria dopo i campionati nazionali per il velocista milanese, che correva quindi sulle strade di casa.
In ogni caso, il corridore della Trek, che oggi correva nella squadra nazionale azzurra, ha dovuto sudare per ottenere questa vittoria, dato che, già pochi metri dopo il via ufficiale, cominciano gli scatti che portano poi al formarsi di una fuga dopo soli venti chilometri. I protagonisti sono Dion Beukeboon (ParkHotel Valkenburg), Vitaliy Buts (Kolss – BDC Team), Alessandro Fedeli (Unieuro – Wilier), Matthias Krizek (Team Roth), Giacomo Berlato (NIPPO – Vini Fantini), Ricardo Vilela (Caja Rural – Seguros RGA), Niccolò Salvietti (Norda – MG. Kvis) e Oscar Pelegri (Amore & Vita – Selle SMP).
Il gruppo lascia che costoro se ne vadano in pace, con il vantaggio che arriva rapidamente a toccare i cinque minuti. All’inizio del tradizionale circuito della Valle Olona, da ripetere sette volte e caratterizzato dalla salita del Piccolo Stelvio, il vantaggio non lievita ulteriormente ma rimane invariato. Al terzo giro la Nazionale Italiana decide che è tempo di reagire e pone in testa al plotone Eugenio Alafaci che, con una ottima andatura e praticamente da solo), riporta il plotone a 2 minuti dai battistrada. Al penultimo giro, quando ormai il gruppo sta per piombare rapace sulla fuga, Buts e Vilela rilanciano, tentando di scongiurare il ricongiungimento. Della situazione approfittano Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF), Francesco Gavazzi (Androni – Sidermec) e Matteo Busato (Wilier – Southeast) che escono dal gruppo per portarsi sui fuggitivi mentre, poco dopo, evadono dal gruppo anche Rodolfo Torres, Franco Pellizotti (Androni – Sidermec), Filippo Pozzato (Wilier – Southeast), Danilo Celano (Amore&Vita – Selle SMP), Marco Tizza (D’Amico – Bottecchia), Lorenzo Rota (Bardiani – CSF), Carlos Barbero (Caja Rural – RGA) ed il sempiterno Davide Rebellin (CCC Sprandi), che vanno a formare un gruppetto di contrattaccanti.
Poco prima dell’ultimo scollinamento del Piccolo Stelvio il gruppo accelera nuovamente, sempre grazie agli uomini della Nazionale Italiana, che riacciuffano molto presto i contrattaccanti, mentre impiegano un po’ di più per chiudere sui fuggitivi, dato che Colbrelli e Vilela decidono di lasciare la compagnia dei loro colleghi per tentare la fortuna, venendo poco dopo raggiunti da Mirko Selvaggi (Androni – Sidermec), Mauro Finetto (Unieuro – Wilier), Maciej Paterski (CCC Sprandi), Antonio Di Sante (GM Europa Ovini) e Lorenzo Rota, Anche quest’azione, abbastanza ben assortita, vede il proprio tramonto ai quindici chilometri dall’arrivo.
Le squadre dei velocisti lanciano a questo punto i loro treni ma il migliore è ancora quello della Nazionale Italiana, con Nizzolo che dimostra una buona condizione di forma in chiave mondiali.
ORDINE D’ARRIVO
1 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 4:25:53
2 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
3 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF
4 Carlos Barbero Cuesta (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
5 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
6 Davide Vigano (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
7 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data
8 Gian Marco Di Francesco (Ita) Norda – Mg. K Vis
9 Roman Maikin (Rus) Gazprom-Rusvelo
10 Arman Kamyshev (Kaz) Astana Pro Team
11 Dennis Paulus (Aut) Tirol Cycling Team
12 Marco Zanotti (Ita) Parkhotel Valkenburg Continental Team
13 Elie Gesbert (Fra) Fortuneo – Vital Concept
14 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
15 Simone Velasco (Ita) Bardiani CSF
16 Andrea Fedi (Ita) Wilier Triestina-Southeast
17 Marco Tizza (Ita) d’Amico Bottecchia
18 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast
19 Nicholas Dlamini (RSA) Dimension Data
20 Enrico Salvador (Ita) UNI
21 Matteo Spreafico (Ita) Kolss-BDC Team
22 Igor Boev (Rus) Gazprom-Rusvelo
23 Mirko Selvaggi (Ita) Androni Giocattoli – Sidermec
24 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk
25 Domingos André Maciel Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA

Nizzolo ottiene la sua prima vittoria da campione nazionale sul traguardo della Coppa Bernocchi (foto Bettini)
GP WALLONIE, GALLOPIN TORNA AL SUCCESSO
Tony Gallopin interrompe il digiuno personale vincendo la classica belga. Alle sue spalle Vakoč e Baugnies.
Non vinceva dal 14 Marzo del 2015, penultima tappa della Parigi – Nizza, un assolo d’autore che gli valse la vittoria di tappa sul traguardo di Nizza e la maglia di leader per un giorno. Oggi il passista di Dourdan è tornato al successo al GP de Wallonie, corsa in linea che si tiene a settembre nell’omonima regione belga. La corsa è risultata molto combattuta e incerta fin alle fasi finali, quando lo stesso Gallopin a 18 Km dal traguardo ha tentato un allungo senza successo. Il plotone è rimasto compatto fin sulla rampa finale verso la cittadella fortificata di Namur, dove stavolta il capitano della Lotto Soudal è riuscito a lasciarsi tutti alle spalle tagliando la linea d’arrivo a braccia alzate. Ottima la prova del giovane ceco Petr Vakoč (Etixx Quick Step), che si è reso partecipe di una grande rimonta che lo ha portato al secondo posto ad un soffio dal vincitore. Chiude il podio Jérôme Baugnies (Wanty-Groupe Gobert). Gli unici due italiani in gara, Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) e Daniele Martinelli (Etixx – Quick Step, figlio del DS dell’Astana Beppe), rispettivamente 17° a 17″ e 117° a 16′02″
Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAleLS7
ORDINE D’ARRIVO
1 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal 5:06:17
2 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step
3 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:01
4 Huub Duijn (Ned) Roompot – Oranje Peloton
5 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits
6 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal 0:00:04
7 Baptiste Planckaert (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
8 Rasmus Guldhammer (Den) Stölting Service Group
9 Jonathan Hivert (Fra) Fortuneo – Vital Concept
10 Fabian Wegmann (Ger) Stölting Service Group
11 Jan Bakelants (Bel) AG2R La Mondiale
12 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
13 Tim Declercq (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
14 Pieter Weening (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:00:10
15 Julien Antomarchi (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille 0:00:12
16 Sjoerd Van Ginneken (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:00:17
17 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
18 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
19 Dimitri Peyskens (Bel) Veranclassic-Ago
20 Eliot Lietaer (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:22
21 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
22 Gaetan Bille (Bel) Wanty – Groupe Gobert
23 Lawrence Warbasse (USA) IAM Cycling
24 Fabien Doubey (Fra) FDJ
25 Rémy Rochas (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:28
26 Rayane Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:40
27 Kevin Ista (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:00:43
28 Axel Flet (Fra) Veranclassic-Ago 0:00:59
29 Anthony Delaplace (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:01:02
30 Clement Chevrier (Fra) IAM Cycling 0:01:13
31 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
32 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:25
33 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step
34 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:45
35 Dimitri Claeys (Bel) Wanty – Groupe Gobert
36 Nick Van Der Lijke (Ned) Roompot – Oranje Peloton
37 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 0:01:49
38 Arjen Livyns (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:02:46
39 Gordon De Winter (Bel) Color Code – Arden’beef 0:03:51
40 Brecht Dhaene (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:04:05
41 Antoine Warnier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
42 Christophe Masson (Fra) Veranclassic-Ago
43 Floris De Tier (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
44 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo – Vital Concept
45 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
46 Dennis Coenen (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
47 Vegard Breen (Nor) Fortuneo – Vital Concept
48 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
49 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 0:04:19
50 Preben Van Hecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:05:16
51 Maximilien Picoux (Bel) Color Code – Arden’beef 0:05:20
52 Pirmin Lang (Swi) IAM Cycling 0:05:56
53 Marcel Aregger (Swi) IAM Cycling
54 Florent Pereira (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
55 Jeremy Leveau (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
56 Benoit Cosnefroy (Fra) AG2R La Mondiale
57 Arnold Jeannesson (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:06:30
58 Julien Mortier (Bel) Color Code – Arden’beef 0:06:55
59 Marvin Tasset (Bel) Color Code – Arden’beef
60 Sebastien Carabin (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon 0:07:44
61 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:08:27
62 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
63 Fernando Gaviria (Col) Etixx – Quick-Step
64 Michael Reihs (Den) Stölting Service Group
65 Sam Lennertz (Bel) Veranclassic-Ago
66 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:09:13
67 Christophe Laporte (Fra) Cofidis, Solutions Credits
68 Dorian Godon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:09:18
69 Adrien Costa (USA) Etixx – Quick-Step
70 Cédric Pineau (Fra) FDJ
71 Antoine Loy (Bel) Color Code – Arden’beef
72 Thomas Petit (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon 0:10:05
73 Ludwig De Winter (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
74 Michel Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton 0:10:36
75 Felix Pouilly (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
76 Gerry Druyts (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:12:52
77 Dieter Bouvry (Bel) Roubaix Metropole Europeenne De Lille 0:13:54
78 Maxime Vantomme (Bel) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
79 Charlie Arimont (Bel) Color Code – Arden’beef
80 Kevin Van Melsen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
81 Julien Van Den Brande (Bel) Veranclassic-Ago
82 Johan Hemroulle (Bel) Color Code – Arden’beef
83 Auxence Buntinx (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
84 Pieter Jacobs (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
85 Dries Van Gestel (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
86 Rob Ruijgh (Ned) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
87 Gregory Habeaux (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
88 Massimo Vanderaerden (Bel) Veranclassic-Ago
89 Oliver Zaugg (Swi) IAM Cycling
90 Reinier Honig (Ned) Roompot – Oranje Peloton
91 Joachim Vanreyten (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
92 Ludovic Robeet (Bel) Color Code – Arden’beef
93 Ivan Garcia Cortina (Spa) Etixx – Quick-Step
94 Christian Mager (Ger) Stölting Service Group
95 Sven Reuter (Ger) Stölting Service Group
96 Thomas Koep (Ger) Stölting Service Group
97 Steven Tronet (Fra) Fortuneo – Vital Concept
98 Jean-Marc Bideau (Fra) Fortuneo – Vital Concept
99 Tom Dernies (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
100 Moritz Backofen (Ger) Stölting Service Group
101 Aleksejs Saramontis (Lat) IAM Cycling
102 Franck Bonnamour (Fra) Fortuneo – Vital Concept
103 Maurits Lammertink (Ned) Roompot – Oranje Peloton
104 Gert Joeaar (Est) Cofidis, Solutions Credits
105 Kenny De Ketele (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
106 Stef Van Zummeren (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
107 Aimé Degendt (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
108 Greg Henderson (NZl) Lotto Soudal
109 Guillaume Delvaux (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon 0:15:56
110 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:16:02
111 Sander Cordeel (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
112 Guillaume Haag (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
113 Tim De Troyer (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
114 Nicolas Mertz (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
115 Wesley Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton
116 Victor Van Bost (Bel) T.Palm – Pôle Continental Wallon
117 Davide Martinelli (Ita) Etixx – Quick-Step
118 Rodrigo Contreras (Col) Etixx – Quick-Step
119 Dylan Kowalski (Fra) Roubaix Metropole Europeenne De Lille
120 Kevin Deltombe (Bel) Lotto Soudal 0:16:20
121 Johan Le Bon (Fra) FDJ 0:16:42

Lo sprint tra Gallopin e Vakoč che ha sancito la vittoria del corridore francese alla 56° del Gran Premio della Vallonia (foto AFP)

