PHILIPSEN, BIS DI POTENZA AD AL MARJAN ISLAND. POGACAR RESTA IN MAGLIA ROSSA
Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) ottiene la seconda vittoria di tappa all’UAE Tour 2022, battendo in volata Olav Kooij (Team Jumbo Visma) e Sam Bennett (Team Bora Hansgrohe). Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva la maglia rossa nonostante una foratura nel finale.
Ieri in cima a Jabel Jais c’è stato il primo vero scossone dell’UAE Tour 2022. Uno strepitoso Tadel Pogacar (UAE Team Emirates) ha mostrato tutta la sua classe andando a vincere con autorità ed indossando la maglia rossa di leader della classifica generale. Una nota di merito va a Filippo Ganna (Team INEOS) che ha resistito fino alla fine, giungendo nel primo gruppetto a 3 secondi di ritardo dallo scatenato sloveno. Oggi e domani ci aspettano due tappe di scarico riservate ai velocisti, anche se il vento del deserto è sempre in agguato e i candidati alla vittoria finale, in una classifica ancora abbastanza compressa, dovranno tenere gli occhi ben aperti. La quinta tappa di oggi parte da Ras al Khaimah e termina ad Al Marjan Island dopo 182 km. La fuga di giornata si formava immediatamente dopo la partenza e si componeva di quattro ciclisti: Alessandro Tonelli (Team Bardiani CSF) ed il terzetto del Team Gazprom Rusvelo di cui facevano parte Dmitry Strakhov, Pavel Kochetkov e Michael Kukrle. Era il Team Alpecin Fenix a controllare la fuga ed a mettersi in testa al gruppo ad imporre un ritmo regolare. Il gruppo, stimolato anche dal vento che creava qualche ventaglio, accelerava e riprendeva i fuggitivi in vista del primo sprint intermedio posto al km 51.7. Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) transitava per primo ma alle sue spalle era interessante la lotta per gli abbuoni temporali con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che si prendeva 2 secondi davanti ad Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe); il russo si doveva accontentare di un solo secondo di abbuono. Si formava un nuovo tentativo d’attacco con ancora quattro ciclisti, praticamente gli stessi protagonisti della fuga di inizio tappa. L’unico ‘sostituto’ era Johnatan Canaveral (Team Bardiani CSF) che prendeva il posto di Kukrle. Strakhov si aggiudicava il secondo traguardo volante di Umm al Quwain posto al km 95. La seconda fuga di giornata, che aveva raggiunto un vantaggio massimo di 3 minuti e 40 secondi, veniva ripresa dal gruppo a 3 km dall’arrivo, quando il gruppo piombava su Strakhov, l’ultimo ad arrendersi, grazie al forcing combinato di Team BikeExchange Jayco e Team Bora Hansgrohe. Poco prima una foratura aveva rallentato Pogacar, che dopo il cambio di bici e con l’aiuto di un paio di compagni di squadra, riusciva a rientrare in gruppo. La volata vedeva Philipsen imporsi davanti ad Olav Kooij (Team Jumbo Visma) e Sam Bennett (Team Bora Hansgrohe). Chiudevano la top five Matteo Malucelli (Team Gazprom Rusvelo) e Rudy Barbier (Team Israel Premier Tech) in quarta e in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il sesto posto di un non brillantissimo Elia Viviani (Team INEOS) e l’ottavo posto di Alberto Dainese (Team DSM). Philipsen ottiene la seconda vittoria di tappa all’UAE Tour 2022 e fortifica la sua posizione nella classifica a punti. La classifica generale vede Tadej Pogacar conservare la maglia rossa con 4 secondi di vantaggio su Filippo Ganna (Team INEOS) e 14 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov. Domani è in programma la sesta tappa di 180 km interamente disegnata sulle strade di Dubai e i velocisti ancora all’opera prima della frazione conclusiva con l’arrivo in salita di Jabel Hafeet, sul quale si deciderà il vincitore dell’UAE Tour 2022.
Giuseppe Scarfone

Jasper Philipsen vince a Marjan Island. (foto: Getty Images)
POGACAR SVETTA IN CIMA A JEBEL JAIS. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO
Come ampiamente preventivato, sono gli uomini di classifica a giocarsi la vittoria nella quarta tappa dell’UAE Tour 2022, con il caratteristico arrivo in salita di Jebel Jais. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince davanti ad Adam Yates (Team INEOS) ed Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe). Lo sloveno è la nuova maglia rossa davanti a Filippo Ganna (Team INEOS), autore di un’ottima prestazione e giunto nel gruppetto dei migliori.
Dopo la vittoria nella cronometro di ieri ad Ajman, Stefan Bissegger riparte da Fujairah Fort in maglia rossa ma il al 99% il simbolo del primato oggi passerà sulle spalle dei ciclisti che puntano a fare bene in classifica generale. Molta curiosità a riguardo la desterà Tom Dumoulin (Team Jumbo Visma), terzo ieri ed in pole position per diventare il nuovo leader, gambe permettendo. Infatti il campione olandese negli ultimi due anni, dopo l’infortunio al ginocchio al Giro 2019, ha faticato a recuperare ed ha fatto le cose migliori solamente nelle corse contro il tempo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è alle sue spalle, pronto a sopravanzarlo. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione della coppia formata da Luca Rastelli (Team Bardiani CSF) e Jakob Egholm (Team Trek Segafredo). Dopo una trentina di km i due fuggitivi avevano un vantaggio sul gruppo di circa 6 minuti. Egholm si aggiudicava il primo traguardo volante posto al km 44.9. Il vantaggio della fuga sfiorava i 9 minuti sul gruppo quando erano stati percorsi 56 km. A questo punto il gruppo iniziava ad accelerare, in particolare con una bella trenata dell’UAE Team Emirates. A 50 km dall’arrivo il vantaggio della coppia di testa era sceso a 3 minuti e 45 secondi. Rasctelli si aggiudicava il secondo traguardo intermedio posto al km 138. Nche l’EF Education EasyPost era molto attiva nelle prime posizioni del gruppo ed una nuova accelerazione lo faceva rientrare sui fuggitivi a pochi km dall’inizio della salita finale di Jebel Jais. Come ampiamente previsto, erano i velocisti ed i cronoman i primi ad alzare bandiera bianca, tra cui Elia Viviani (Team INEOS) e Michal Kwiatkowski (Team INEOS). Una decisa accelerazione di Rafal Majka (UAE Team Emirates) metteva in croce Tom Dumoulin e Stefan Bissegger, che si staccavano irrimediabilmente dal gruppo principale a circa 9 km dall’arrivo. Purtroppo il ciclista olandese non si riconferma dopo la convincente prova di ieri e giungerà al traguardo con oltre 5 minuti di ritardo. Nelle prime posizioni del gruppo tenevano botta una ventina di ciclisti, con la presenza della maggior parte degli uomini di classifica o presunti tali. Nonostante alcuno scatti successivi, tra cui anche quello dello stesso Pogacag, il gruppo dei favoriti transitava sotto la flame rouge dell’ultimo km forte di una ventina di unità. A circa 400 metri dall’arrivo scattava con decisione Tadej Pogacar, forse il ciclista più atteso e il primo tra i favoriti alla vigilia dell’UAE Tour. Il talento sloveno andava a vincere davanti ad Adam Yates (Team INEOS) ed Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe), mentre a 3 secondi di ritardo Joao Almenida (UAE Team Emirates) e Ruben Guerreiro (Team Education EasyPost) chiudevano la top five. Un ottimo Filippo Ganna (Team INEOS) era il primo italiano a tagliare il traguardo, in undicesima posizione nel gruppetto dei migliori.. Pogacar è la nuova maglia rossa, con 2 secondi di vantaggio su Ganna e 13 secondi di vantaggio su Vlasov. Domani è in programma la quinta tappa da Ras al Khaimah Corniche ad Al Marjan Island, lunga 182 km. La totale assenza di insidie altimetriche fa pendere la bilancia per il ritorno in scena dei velocisti, anche se si correrà lungo la costa ed il vento potrebbe essere un elemento da non sottovalutare.
Giuseppe Scarfone

Tadej Pogacar vince a Jebel Jais (foto: Getty Images)
SEGNALI DAL DESERTO. BISSEGGER NUOVA MAGLIA ROSSA, SI RIVEDE DUMOULIN
Nella cronometro di Ajman, Stefan Bissegger (Team Education EasyPost) vince davanti a Filippo Ganna (Team INEOS) e Tom Dumoulin (Team Jumbo Visma). Bissegger è la nuova maglia rossa, ma la convincente prova di Dumoulin, dopo un paio d’anni deludenti, apre nuovi orizzonti e prospettive alla stagione 2022 dell’olandese.
E’ il giorno della cronometro all’UAE Tour 2022. I ciclisti dovranno affrontare 9 km completamente pianeggianti da Ajman ad Ajman e dopo le prime due tappe per velocisti la classifica generale è ancora molto compressa. Basti pensare che i primi 105 ciclisti sono racchiusi in soli 16 secondi. E’ uno snodo molto importante non solo per chi ha pretese di vittoria di tappa – tra tutti il campione del mondo della specialità, ovvero Filippo Ganna (Team INEOS) – ma anche per coloro che vogliono dare i primi segnali in ottica classifica generale. In poche parole e senza ombra di smentita, oggi vedremo all’opera i probabili protagonisti dell’UAE Tour. E’ Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) a prendersi la scena nel deserto. Lo svizzero, al primo impegno stagionale ed alla prima cronometro, non da’ scampo a Ganna, favorito della vigilia. Bissegger divora i 9 km in 9 minuti e 43 secondi alla media di quasi 56 km/h. Ganna chiude a 7 secondi di ritardo dallo svizzero. Un ottimo Tom Dumoulin (Team Jumbo Visma) torna ai fasti del recente passato e chiude terzo a 14 secondi di ripresa. Se la Farfalla di Maastricht ricomincia a volare, sperando di essersi davvero lasciato alle spalle l’infortunio al ginocchio nel Giro 2019 che lo ha condizionato e non poco negli ultimo due anni, quest’anno ne vedremo delle belle, dovendo evidentemente condividere i gradi di capitano con Primoz Roglic. Al quarto posto, a 18 secondi da Bissegger, si piazza Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che può accontentarsi in ottica classifica generale. Dietro di lui, in quinta e sesta posizione, si piazzano i compagni di Squadra Joao Almeida e Mikkel Bjerg. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica, si segnala la discreta prestazione di Aleksandr Vlasov (Team Bora Hansgrohe), ottavo a 25 secondi di ritardo da Bissegger, mentre Adam Yates (Team INEOS) è dodicesimo a 29 secondi di ritardo da Bissegger. Lo spettacolo per la tappa di domani con arrivo a Jabel Jais è garantito, con una classifica generale ancora non del tutto definita. Bissegger è la nuova maglia rossa davanti a Ganna e Philipsen ma domani verosimilmente salteranno tutti e tre sull’ascesa finale e quindi vedremo una bella lotta tra Pogacar, Vlasov, Dumoulin e Yates, i pretendenti più gettonati per diventare la nuova maglia rossa. Come detto, domani è in programma la quarta tappa da Fujairah Fort a Jebel Jais, lunga 181 km. Un percorso prevalentemente piatto fino a 19 km dall’arrivo, quando inizia la caratteristica salita di Jebel Jais, non durissima ma molto lunga e regolare, che metterà alla prova diversi ciclisti, tra cui quelli che puntano alla vittoria finale. In particolare, ci saranno molti occhi puntati sulla prova di Dumoulin, alla luce della convincente prestazione di oggi.
Giuseppe Scarfone

Stefan Bissegger vince la cronometro di Ajman (foto: Getty Images)
CAVENDISH, BUON SANGUE NON MENTE. MARK VINCE LA SECONDA TAPPA, PHILIPSEN CONSERVA LA MAGLIA ROSSA
Nella seconda tappa dell’UAE Tour 2022 Mark Cavendish (Team Quick Step Alpha Vinyl) vince di forza la volata di Abu Dhabi Breakwater, anticipando lo sprint e resistendo con le unghie e con i denti al ritorno di Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Il velocista inglese ottiene la seconda vittoria stagionale mentre Philipsen resta in maglia rossa. E domani la cronometro di Ajman avrà forti ripercussioni sulla classifica generale.
La seconda tappa dell’UAE Tour 2022 con i suoi 176 km da Al Hudayriat Island ad Adu Dhabi Breakwater è ancora adatta ai velocisti. Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) cerca il bis dopo aver conquistato la vittoria nella prima tappa. Il belga è anche maglia rossa ed oggi cercherà di rafforzare il primo posto in classifica generale. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata. Era il Team Gazprom il protagonista unico, visto che i tre ciclisti che avevano attaccato, ovvero Michael Kukrle, Dmitri Strakhov e Pavel Kochetkov, facevano tutti parte della formazione russa. Il terzetto in fuga era tenuto sotto controllo dalle squadre dei velocisti ed il suo vantaggio nei confronti del gruppo restava inferiore ai 3 minuti. Al primo traguardo volante di Al Wathba Camel Track, posto al km 63.3, Strakhov transitava in prima posizione. A condurre il gruppo erano principalmente Team Quick Step Alpha Vinyl e Team Alpecin Fenix. La fuga, grazie a un breve rallentamento del gruppo, riusciva a superare i 3 minuti di vantaggio intorno al km 90. Il secondo traguardo volante si Yas Marina Circuit, posto al km 133.5, se lo aggiudicava ancora Strakhov. La fuga tirava i remi in barca e si faceva riprendere dal gruppo maglia rossa a 36 km dal termine. Anche il Team Groupama FDJ si faceva vedere nelle prime posizioni. Ad una quindicina di km dall’arrivo Rudy Barbier (Team Israel Premier Tech) e Max Kanter (Team Movistar) erano rallentati da alcuni problemi meccanici. In particolare Barbier era vittima di una foratura mentre Kanter doveva sostituire la bici. Era il Team BikeExchange Jayco a fare il forcing finale ed allungare il gruppo negli ultimi 2 km. Con una imperiosa progressione Mark Cavendish (Team Quick Step Alpha Vinyl) riusciva a tagliare il traguardo per primo, rintuzzando il recupero di Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix) che doveva accontentarsi della piazza d’onore. Al terzo posto si classificava Pascal Ackermann (UAE Team Emirates). Chiudevano la top five Olav Kooij (Team Jumbo Visma) in quarta posizione ed Arnaud Demare (Team Groupama FDJ). Da segnalare nella top ten il discreto sesto posto di Matteo Malucelli (Team Gazprom Rusvelo). Cavendish ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella nella seconda tappa del Dubai Tour e si dimostra uno degli sprinter più in forma di questo inizio di stagione. Philipsen resta in maglia rossa con 4 secondi di vantaggio su Strakhov e 6 secondi di vantaggio sullo stesso Cavendish. Domani è in programma la terza tappa, una cronometro individuale di 9 km nel circuito di Ajman. I big di classifica inizieranno a farsi vedere, anche se gli occhi saranno puntati su Filippo Ganna (Team INEOS), naturale favorito per la vittoria parziale.
Giuseppe Scarfone

Mark Cavendish vince ad Abu Dhabi Breakwater (foto: Foto: Tim De Waele/Getty Images)
QUINTANA VOLA A BLAUSASC, DETRONIZZATO WELLENS AL TOUR DU VAR
Terza e ultima tappa del Tour des Alpes Maritimes et du Var dove un Quintana (Team Arkéa Samsic) in forma smagliante negli ultimi chilometri staccava tutti i rivali, in particolare Tim Wellens (LottoSoudal) che detevena lo scettro di leader provvisorio della classifica generale, prendendosi oltre la vittoria di tappa anche quella assoluta. Per il colombiano un inizio di stagione da incorniare dopo la vittoria del Tour de Provence appena sette giorni fa.
L’ultma frazione si svolgeva tra Villefranche-sur-Mer e Blausasc, dove dsi giungeva dopo 113 chilometri di gara. La corsa che entrava subito nel vivo grazie soprattutto ad uno scatenato Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), visto in azione anche ieri, in cerca della migliore condizione. Sulla prima asperità di giornata, il Col d’Èze, il corridore francese ha provato ad andarsene da solo, ma senza successo. L’azione è stata ripetuta con più decisione una cinquantina di chilometri più tardi, sul GPM di Berre-les-Alpes, dove attaccava e si portava dietro un gruppetto di altri 15 ciclisti tra i quali Alexis Vuillermoz (TotalEnergies). La fuga veniva tenuta sotto controllo dalla Lotto Soudal di Tim Wellens, la quale non ha mai concesso più di un minuto di vantaggio.
A 37 chilometri dalla linea d’arrivo, sulle rampe più dure del Col de Saint Roch, la fuga perdeva pezzi e al comando si ritrovavano soltanto Pinot, Vuillermoz e Michael Storer (Groupama-FDJ). Alle loro spalle dal gruppo attaccava Guillaume Martin (Cofidis), il quale – quinto in classifica con 27″ di ritardo da Wellens – provava a ribaltare il verdetto della tappa di ieri. Ripresi e superati i fuggitivi, a 35 chilometri dal traguardo Martin si trovava da solo in testa. Nel gruppo erano rimaste poche unità quando Quintana decideva di attaccare e di far esplodere letteralmente la corsa. L’attacco del colombiano non lasciava scampo a Wellens il quale – insieme a Pinot, Martin e Vuillermoz – cercava senza risultati di raggiungerlo nella lunga discesa del Col de Saint Roch.
Sul Col de Nice, a 11 km dalla fine, tra gli inseguitori Martin – vedendo che Wellens e compagni avevano esaurito le energie – li staccava cercando di raggiungere il colombiano, che aveva raggranellato ormai un minuto di vantagio. Il distacco, però, aumentava ancora grazie alle accelerazioni di Quintana, il quale faceva segnare in cima un minuto su Martin e 1′43” su Wellens.
Ultimi chilometri in passerella per il corridore dell’Arkea Samsic, ritornato ai suoi livelli migliori. Quintana tagliava il traguardo seguito da Guillaume Martin a 1′21” mentre Pinot, Vuillermoz e Wellens terminavano con 1′30” di di ritardo, seguiti da Storer a 1′37”. Bella prova di Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team). che ha chiuso al settimo posto regolando il plotone dei primi inseguitori a 2′25″ dal vincitore.
Si è trattata di un’edizione del Tour des Alpes Maritimes et du Var molto bella e intensa, con una seconda tappa interessante e una conclusione segnata da un numero di alta scuola da parte del vincitore, che sembra aver ritrovato lo smalto degli anni migliori.
Luigi Giglio

Quintana in azione lungo una delle discesa dell'ultima tappa del Tour du Var (foto Dario Belingheri/Getty Images)
SERGIO HIGUITA SIGILLO A LOULÉ, REMCO EVENEPOEL VINCE LA VOLTA AO ALGARVE!
L’ultima tappa della Volta ao Algarve con l’arrivo in salita all’Alto de Malhao (Loulè) vede l’affermazione di Sergio Higuita (EF Education – EasyPost), il colombiano si impone sul connazionale Daniel Martinez (Ineos Grenadiers), terzo Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) controlla e si porta a casa la breve corsa a tappe lusitana.
Ultimo giorno di corsa e ritmo indiavolato fin dai primi chilometri di corsa tanto che, questa volta, i numerosi tentativi di fuga vengono tutti annullati vista l’alta velocità di crociera del gruppo. Si arriva così tutti insieme al traguardo volante di Loule posto al Km 53 utile a decretare la vittoria nella speciale classifica punti per Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl) su Bryan Coquard (Cofidis). Un primo vero e proprio tentativo di allungo va a concretizzarsi 7 Km dopo quando un numeroso gruppetto, visto anche il profilo in live salita, riesce ad evadere dalla testa della corsa, si portano quindi in avanscoperta Georg Zimmermann (IWG), Juan Pedro López (TFS), Joel Nicolau (CJR), Thomas Pidcock (IGD), Johannes Staune-Mittet (TJV), José Neves (W52), Ivo Oliveira (UAD), César Fonte (KSU), Pascal Eenkhoorn (TJV), Anthony Delaplace (ARK), Lukas Pöstlberger (BOH), Rafael Reis (GCT), Dries De Bondt (AFC), Yves Lampaert (QST), Fabian Lienhard (GFC), Iker Ballarin (EUS), Nickolas Zukowsky (HPM), Michele Gazzoli (AST), Oscar Riesebeek (AFC) e João Matias (TAV). Per loro vantaggio massimo di 3’ anche per via del disinteresse da parte della squadra della maglia gialla, Remco Evenepoel, a controllare la corsa. L’onere così di ricucire ricade sugli uomini di Groupama – FDJ e Bora-Hansgrohe. Davanti intanto a causa di una caduta, senza conseguenze, perdono contatto Riesebeek e Pidcock. E’ il là a vedere, subito dopo, le prime scaramucce per cercare di sfoltire il gruppetto di testa. Prima Neves e, successivamente, Dries De Bondt, piazzano i primi allunghi a cui rispondono Nicolau, Oliveira e Eenkhoorn. I quattro riescono subito ad avere un buon margine così da affrontare il GPM di Alte di terza categoria tutti soli, raggiunti soltanto allo scollinamento. E’ancora De Bond ad allungare seguito questa volta da Oliveira e Zimmermann. I tre questa volta riescono a darsi cambi regolari per arrivare ad affrontare l’ultima fatica di giornata, il GPM dell’Alto do Malhao di seconda categoria. Intanto in gruppo i migliori iniziano a muoversi per annullare la fuga, ormai a tiro, e giocarsi la vittoria di tappa. E’ proprio Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) a lanciare il guanto di sfida. Il primo a rispondere è David Gaudu (Groupama-FDJ) seguito da Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe) e, in controllo, Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl). Con un po’ di fatica riesco ad accodarsi anche anche Tobias Foss (Jumbo-Visma) e Jay Vine (Alpecin-Fenix). Anche la maglia gialla dà un contributo a riportarsi sulla testa della corsa che a questo punto, in vista dell’ascesa finale vede un gruppetto formato da Remco Evenepoel, Brandon Mcnulty, Daniel Felipe Martinez, Tobias Foss, David Gaudu , Thibault Guernalec, Sergio Higuita, Joel Nicolau, Johannes Staune-Mittet, Jay Vine, Yves Lampaert e Michele Gazzoli. Ripresi De Bondt e Zimmermann, con Oliveira che già aveva alzato bandiera bianca in precedenza, dietro è la Ineos Grenadiers a tirare per Ethan Hayter riuscendo a riportarsi in testa. Ai meno 3 Km dall’arrivo la Quick-Step Alpha Vinyl impone il suo ritmo scortando il capitano, a farne le spese è proprio Ethan Hayter che perde contatto con i migliori. A 1,3 Km dalla conclusione è addirittura Remco Evenepol ad allungare, con la maglia gialla restano soltanto Gaudu, McNulty, Martinez e Higuita, che si francobbollano alla sua ruota fino a 600 metri dal traguardo. A quel punto una breve fase di studio in vista della volata ristretta, ai meno 300 metri prova a scattare McNulty, troppo lungo, il primo a sopravanzarlo è Martinez, con Gaudu in affanno, e Higuita, al coperto. Dall’ultima curva esce proprio Higuita, il più fresco di tutti ed il più forte, questa volta, rispetto alla seconda tappa, ha strada libera intorno a se e va tutto solo a tagliare il traguardo, secondo arriva il connazionale Martinez, terzo McNulty, quarto Gaudu e quinto, a braccia alzate in segno di vittoria della corsa lusistana, Remco Evenepol. La classifica generale va così a ridisegnarsi in questo modo: Remco Evenepoel vince la Volta ao Algarve 2022 con 1’17” su McNulty, 1’21” su Martínez, 1’39” su Hayter, 2′ su Gaudu, 2’04” su Foss.
Antonio Scarfone

Sergio Higuita vince la tappa conclusiva della Volta ao Algarve (Foto: Roberto Bettini)
UAE TOUR: NELLA PRIMA TAPPA VOLATA VINCENTE DI PHILIPSEN
Inizio allo sprint per l’edizione 2022 dell’UAE Tour, apertosi con una tappa interamente tracciata nel deserto. Ripresa la fuga di giornata, l’arrivo è in volata e a imporsi è il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Terzo l’italiano Elia Viviani
Lo sprint vincente di Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) griffa la prima tappa dell’UAE Tour. In una frazione totalmente piatta (185 km con partenza ed arrivo a Madinat Zayed) e, quindi, adatta alle ruote veloci, il belga (24 anni il prossimo 2 marzo) supera in volata Sam Bennett (Bora-Hansgrohe) ed un ottimo Elia Viviani (Ineos Grenadiers) conquistando il suo quindicesimo successo in carriera. A Philipsen vanno anche la maglia rossa di leader della corsa e quella verde di primatista della graduatoria a punti.
Sbandierato il km 0 partono immediatamente in 5: i russi Pavel Kochetkov e Ivan Rovny della Gazprom-Rusvelo, il belga Xandres Vervloesem (Lotto Soudal) e i nostri Luca Rastelli ed Alessandro Tonelli, entrambi della Bardiani Csf Faizanè.
Tagliando il deserto i fuggitivi arrivano ad un vantaggio massimo di 4’24”. Lungo una strada che sembra un biliardo, con 35°C di temperatura e senza un alito di vento, il gruppo lascia cuocere i battistrada a fuoco lento. A tirare sono gli uomini dell’Alpecin per Philipsen e dell’UAE Team Emirates per Pascal Ackermann e Maximiliano Richeze.
Qualche sussulto inizi ad avvertirsi ai -60. Allo sprint intermedio di Liwa si stacca Strakhov. Rastelli, Tonelli, Rovny e Vervloesem proseguono per un’altra quarantina di chilometri. Ai -25, quando il plotone ha ormai a vista i 4, si hanno un’incredibile rallentamento e una frenatona in coda, che causa una caduta Ad aver la peggio è il tedesco Rick Zabel (Israel Premier Tech), che riesce a riprendersi dal capitombolo non senza difficoltà. Resta indietro il russo Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe). Il ricongiungimento avviene a 20 km dal traguardo. Vanno a tutta Jumbo-Visma, Alpecin e Bora. La strada larga e rettilineo d’arrivo interminabile. Filppo Ganna (Ineos Grenadiers) porta sotto Elia Viviani, ma a partire è Sam Bennet (Bora – Hansgrohe) al centro. Philipsen, però, va sulla destra, sorprende tutti e riesce con un colpo di reni a trionfare davanti all’irlandese, con Viviani a chiudere in terza posizione. Bene anche Dylan Groenewegen (BikeExchange-Jayco). quarto davanti al lettone Emile Liepins (Trek – Segafredo) e al francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ).
Domani la seconda frazione da Hudayriyat Island a Abu Dhabi Breakwater (176 Km) sarà ancora adatta agli sprinters.
Vito Sansone

Jasper Philipsen vince la prima tappa del Giro degli Emirati Arabini (Getty Images Sport)
KAMNA RISORGE E VINCE. POELS RESISTE E CONQUISTA LA VUELTA A ANDALUCIA
Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe) conquista in solitaria la 5a ed ultima tappa della Vuelta a Andalucia. Il tedesco torna al successo dopo un anno (e soprattutto al termine di un periodo in cui aveva deciso di allontanarsi dal ciclismo) staccando tutti i compagni di fuga sull’ascesa finale che conduceva i corridori a Chiclana de la Segura. Alle sue spalle Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates), nuovamente protagonista dopo la vittoria nella seconda tappa e due giorni in maglia gialla. Wout Poels (Bahrain-Victorius) resiste ai (pochi) attacchi degli avversari e conquista la Ruta del Sol davanti a Cristian Rodriguez (TotalEnergies) bravo ad approfittare dell’appannamento di Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team) e a soffiargli il 2° posto.
L’ultima frazione della Ruta del Sol, con partenza da Huesa e arrivo a Chiclana de la Segura dopo 147 km, prevedeva l’ennesimo percorso costellato di salite e strappi, canovaccio che si era già visto nelle precedenti tappe. Erano infatti ben 4 i gran premi della montagna in programma, due dei quali nei primi 30 km. L’ultima ascesa che portava al traguardo di Chiclana de la Segura non era troppo difficile (6,4 km al 5,6% di pendenza media) ma l’ultimo chilometro e mezzo al 7,6% lasciava comunque l’opportunità di ribaltare una classifica ancora corta (ben 10 corridori nell’arco di 27 secondi).
Il primo attacco è giunto al km 13, ai piedi della prima salita di giornata, il Puerto Fuente del Gallo (6,7 km al 5,9%) ed ha visto protagonista Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe). Al tedesco si sono man mano accodati altri corridori, andando a formare un plotoncino di ben 19 uomini: Andres Camilo Ardila (UAE Team Emirates), Simon Clarke (Israel Start-Up Nation), Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen Team), Theo Delacroix (Intermarchè-Wanty-Goubert Matériaux), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange-Jayco), Sylvain Moniquet (Lotto-Soudal), Jonathan Narvaez (Ineos Grenadiers), Einer Rubio (Movistar Team), Frederik Wandhal (Bora-Hansgrohe), Jimmy Janssen e Stefano Oldani (Alpecin-Fenix), Diego Rosa e Diego Pablo Sevilla (EOLO-Kometa), Diego Lopez e Raul Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma), Alvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA), Gotzon Martin (Euskaltel-Euskadi) e Daniel Navarro (Burgos-BH). Nonostante la fuga fosse molto corposa, il drappello di testa non è mai riuscito a raggiungere un margine di sicurezza, tant’è che ai -100 poteva vantare poco meno di un minuto di vantaggio sul gruppo della maglia gialla tirato dagli uomini della Quick Step Alpha Vynil. Evidentemente poco convinti della buona riuscita del tentativo, dopo una sessantina di km dal via dal gruppo di testa hanno perso contatto Rosa, Sevilla, Martin, Delacroix e Garcia Pierna. Di li a poco (ai -75) anche gli altri 14 fuggitivi sono stati riassorbiti dal gruppo principale.
La battaglia non si è però fermata e a stretto giro di posta in testa alla corsa si è formato un nuovo gruppo di battistrada che comprendeva anche diversi reduci della prima fuga. Il gruppetto di testa era composto anche stavolta da 19 uomini: Alessandro Covi, Jan Polanc e Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Floris De Tier, Jimmy Janssen e Stefano Oldani (Alpecin-Fenix), Nelson Oliveira e Gonzalo Serrano (Movistar Team), Lennard Kamna, Emanuel Buchmann e Frederik Wandhal (Bora-Hansgrohe), Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Stan Dewulf (Ag2r Citroen Team), Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), Simon Clarke (Israel Start-Up Nation), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange-Jayco), Mark Christian e Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Daniel Navarro (Burgos-BH).
Il nuovo gruppo di testa ha avuto maggiore fortuna rispetto alla prima fuga ed è riuscito lentamente a guadagnare sul gruppo, pur senza dilagare (1′25″ ai -50). L’accordo tra i battistrada è venuto a mancare ai -40 quando, lungo le dure rampe del 3° gpm di giornata, l’Alto de Iznatoraf (2,6 km al 8,4%), Buchmann e Fortunato hanno staccato tutti i compagni di fuga, ad eccezione del belga Janssen che nel giro di poche decine di metri è riuscito a riportarsi sulla coppia di testa. Il nuovo trio ha così scollinato con una decina di secondi sugli altri 16 fuggitivi e con circa 2′40″ sul gruppo ora tirato dalla Bahrain. Al termine della successiva discesa (ai -30) gli attaccanti si sono ricompattati, mentre il distacco del gruppo ormai aveva superato i 3 minuti (vantaggio massimo di 3′30″ ai -23). La corsa ha proceduto per una ventina di chilometri senza sussulti con i battistrada destinati a giocarsi la tappa e il gruppo ormai interessato solo alle questioni di classifica.
La bagarre si è riaperta soltanto negli ultimi chilometri, quando era già iniziata l’ascesa finale. I primi a mollare nel gruppo di testa sono stati Trentin, Wandhal e Christian che nei chilometri precedenti avevano lavorato a fondo per i rispettivi compagni di squadra. La prima accelerazione è stata tentata da Kamna (ai -5,2) lungo un tratto di falsopiano, provocando una ulteriore selezione del gruppetto di testa. Quindi è stato il turno di Gonzalo Serrano (-4,8), subito ripreso da un ottimo Alessandro Covi, e di Nelson Oliveira (-4). L’azione più incisiva è stata però quella di Kamna (ai -3,4). Covi ha provato a rientrare anche sul tedesco, ma evidentemente aveva già speso troppo per rintuzzare i precedenti scatti. A questo punto dal gruppetto degli inseguitori è emerso Lorenzo Fortunato. Il bolognese ha ripreso un Covi in leggera difficoltà e si è posto all’inseguimento di Kamna che sotto lo striscione dei -2 vantava una decina di secondi di margine. Il tedesco ha guadagnato ancora nel corso del penultimo chilometro, per poi affrontare una leggera difficoltà nel tratto più duro. I due italiani erano però ormai troppo lontani e così il corridore della Bora ha potuto festeggiare il primo successo stagionale. Alle sue spalle Lorenzo Fortunato (a 4″) ha preceduto Alessandro Covi (a 10″) e Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) giunto a 12″ dal vincitore. Più staccati invece Serrano (5° a 25″), Buchmann (6° a 26″) e Oldani (7° a 27″).
Il gruppo nel frattempo aveva notevolmente aumentato l’andatura, esplodendo letteralmente lungo l’ascesa finale. Sul tratto più duro Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) ha provato ad ad accelerare con lo scopo di staccare i rivali per la classifica. Il giovane iberico è finito per piantarsi negli ultimi 300 metri, quando è venuto fuori lo spunto di Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) bravo a precedere la maglia gialla Wout Poels (Bahrain-Victorius), che così può festeggiare la vittoria finale, e Cristian Rodriguez (TotalEnergies) che ha invece soffiato la piazza d’onore a Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team).
La 68sima edizione della Ruta del Sol va quindi a Wout Poels (Bahrain-Victorius) che chiude con 14″ di vantaggio su Cristian Rodrigues (TotalEnergies) e 15″ su Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team). Ai piedi del podio Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) con 19″ di ritardo e Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) che invece paga 20″. Completano la top ten Jack Haig (Bahrain-Victorius) a 22″, Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) a 26″, Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vynil) a 32″, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) a 34″ e Ivan Sosa (Movistar Team) 10° a 39″.
Pierpaolo Gnisci
ALGARVE, REMCO EVENEPOEL STRATOSFERICO NELLA CRONO!
Il belga della Quick-Step Alpha Vinyl aveva dichiarato di puntare all’appuntamento con la crono della Volta ao Algarve e così Remco Evenepoel è stato di parola, nei 32,2 Km previsti sbaraglia letteralmente la concorrenza e si porta al comando della classifica generale, abissale il distacco dato ad uno specialista come Stefan Kung (Groupama – FDJ) che chiude secondo a 58″, mentre Ethan Hayter a 1’06”.
C’era tanta attesa per la prova contro il tempo di quest’oggi alla Volta ao Algarve da Vila Real de Santo António a Tavira con un profilo in lieve ascesa al 3,3% a metà percorso riservato comunque agli specialisti. Tra gli uomini più attesi il portacolori della Quick-Step Alpha Vinyl, Remco Evenepoel, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi non ha deluso le aspettative. Il belga lanciatissimo fin dalla pedana di partenza ha letteralmente polverizzato i tempi degli avversari con un tempo di 37′:49 alla media di 51,089 Km/h. Prestazione sublime che lo porta al comando della corsa ad una tappa dalla fine. Devono accontentarsi delle posizioni di rincalzo Stefan Kung (Groupama – FDJ) arrivato a 58” di ritardo, terzo Ethan Hayter a 1’06” (Ineos – Grenadiers), quarto Tobias Foss (Jumbo Visma) a 1’:11”, quinto chiude Brandon Mcnulty a 1’:25” (UAE – Team Emirates). Rivoluzionata la classifica generale che vede, come detto, Remco Evenepoel al comando con 1’:06 su Ethan Hayter secondo, segue a 1’:25 Brandon Mcnulty terzo, quarto Daniel Felipe Martinez (Ineos – Grenadiers) a 1’:30”, mentre in quinta posizione abbiamo Stefan Kung a 1’:43”. Domani frazione conclusiva con arrivo in salita all’Alto do Malhão (Loulé) ascesa di 2,5 Km con pendenza media del 9,7% andrà a delineare il podio conclusivo della corsa nelle posizioni di rincalzo visto che la prima sembra ormai essere ipotecata dal fenomeno belga!
Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince la cronometro (foto: Getty Images)
TURBINE WELLENS A LA TURBIE, BATTE QUINTANA E SI PRENDE LA MAGLIA AL TOUR DE VAR
Seconda tappa e seconda vittoria per la Lotto Soudal al Tour des Alpes Maritimes et du Var, dopo Caleb Ewan questa volta a tagliare la linea del traguardo prima di tutti è stato il belga Tim Wellens. Dopo aver già vinto in questo inizio di stagione, lo scorso 28 gennaio al Trofeo Serra de Tramuntana, Wellens si è ripetuto nella frazione di 149 km che da Puget-Théniers terminava a La Turbie regolando Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic) in uno sprint a due.
Tappa segnata da continui saliscendi e ben quattro GPM che favorivano l’azione degli attaccanti. Partenza veloce e diversi tentativi di fuga, quella buona vedeva come protagonisti Lewis Askey (Groupama FDJ), Lilian Calmejane (AG2R Citroën Team), Jonas Rutsch (EF Education Easypost), Jonathan Couanon e Maxime Urruty (Mice Metropole Cote d’Azur). Cofidis, Lotto Soudal e Arkéa Samsic si impegnavano in prima persona per tenere la corsa chiusa e i fuggitivi venivano ripresi uno a uno, così a meno di 45 chilometri dal traguardo il gruppo ritornava compatto.
La Cofidis di Guillaume Martin sul Col de Châteauneuf, penultimo GPM di giornata, si metteva in testa al plotone a dettare l’andatura, un’andatura molto elevata che spezzava e sfaldava il gruppo. Finito il loro lavoro faceva capolino addirittura il leader della classifica generale provvisoria, Caleb Ewan (Lotto Soudal), il quale mostrando una condizione fisica già ottimale scortava con maestria Tim Wellens in vista del Col d’Éze. Sulla salita finale attaccava con veemenza il colombiano Nairo Quintana (Team Arkéa Samsic), il quale scalpitava e non vedeva l’ora di dar fuoco alle polveri. Il primo ciclista a riprenderlo era Martin, seguito da Tim Wellens (Lotto), Alexis Vuillermoz (TotalEnergies), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo) e Valentin Madouas (Groupama).
A meno 11,5 chilometri secondo e decisivo attacco di Quintana, questa volta ancora più deciso. Il corridore della Arkéa Samsic staccava tutti e solo Wellens – staccando a sua volta gli ex compagni del gruppetto inseguitore – riusciva a riprenderlo a tre chilometri dalla linea d’arrivo.
La vittoriasi decideva in uno sprint a due tra Wellens e Quintana, uno sprint dove non c’era storia con il belga che vinceva facilmente e andava a conquistare anche il primato in classifica generale. A 26″ al terzo posto si piazzava Madouas davanti a Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Martin. Da segnalare il quattordicesimo posto di Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB). Appuntamento a domani quando si disputeràl’ultima e decisiva tappa da Villefranche-sur-Mer a Blausasc, una frazione breve ma esplosiva con soli 113 chilometri di strada nei quali si concentrano sei salite, nessuna particolarmente impegnativa.
Luigi Giglio

Wellens precede Quintana a La Turbie (Getty Images Sport)


