KAMNA RISORGE E VINCE. POELS RESISTE E CONQUISTA LA VUELTA A ANDALUCIA
Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe) conquista in solitaria la 5a ed ultima tappa della Vuelta a Andalucia. Il tedesco torna al successo dopo un anno (e soprattutto al termine di un periodo in cui aveva deciso di allontanarsi dal ciclismo) staccando tutti i compagni di fuga sull’ascesa finale che conduceva i corridori a Chiclana de la Segura. Alle sue spalle Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates), nuovamente protagonista dopo la vittoria nella seconda tappa e due giorni in maglia gialla. Wout Poels (Bahrain-Victorius) resiste ai (pochi) attacchi degli avversari e conquista la Ruta del Sol davanti a Cristian Rodriguez (TotalEnergies) bravo ad approfittare dell’appannamento di Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team) e a soffiargli il 2° posto.
L’ultima frazione della Ruta del Sol, con partenza da Huesa e arrivo a Chiclana de la Segura dopo 147 km, prevedeva l’ennesimo percorso costellato di salite e strappi, canovaccio che si era già visto nelle precedenti tappe. Erano infatti ben 4 i gran premi della montagna in programma, due dei quali nei primi 30 km. L’ultima ascesa che portava al traguardo di Chiclana de la Segura non era troppo difficile (6,4 km al 5,6% di pendenza media) ma l’ultimo chilometro e mezzo al 7,6% lasciava comunque l’opportunità di ribaltare una classifica ancora corta (ben 10 corridori nell’arco di 27 secondi).
Il primo attacco è giunto al km 13, ai piedi della prima salita di giornata, il Puerto Fuente del Gallo (6,7 km al 5,9%) ed ha visto protagonista Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe). Al tedesco si sono man mano accodati altri corridori, andando a formare un plotoncino di ben 19 uomini: Andres Camilo Ardila (UAE Team Emirates), Simon Clarke (Israel Start-Up Nation), Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen Team), Theo Delacroix (Intermarchè-Wanty-Goubert Matériaux), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange-Jayco), Sylvain Moniquet (Lotto-Soudal), Jonathan Narvaez (Ineos Grenadiers), Einer Rubio (Movistar Team), Frederik Wandhal (Bora-Hansgrohe), Jimmy Janssen e Stefano Oldani (Alpecin-Fenix), Diego Rosa e Diego Pablo Sevilla (EOLO-Kometa), Diego Lopez e Raul Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma), Alvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA), Gotzon Martin (Euskaltel-Euskadi) e Daniel Navarro (Burgos-BH). Nonostante la fuga fosse molto corposa, il drappello di testa non è mai riuscito a raggiungere un margine di sicurezza, tant’è che ai -100 poteva vantare poco meno di un minuto di vantaggio sul gruppo della maglia gialla tirato dagli uomini della Quick Step Alpha Vynil. Evidentemente poco convinti della buona riuscita del tentativo, dopo una sessantina di km dal via dal gruppo di testa hanno perso contatto Rosa, Sevilla, Martin, Delacroix e Garcia Pierna. Di li a poco (ai -75) anche gli altri 14 fuggitivi sono stati riassorbiti dal gruppo principale.
La battaglia non si è però fermata e a stretto giro di posta in testa alla corsa si è formato un nuovo gruppo di battistrada che comprendeva anche diversi reduci della prima fuga. Il gruppetto di testa era composto anche stavolta da 19 uomini: Alessandro Covi, Jan Polanc e Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Floris De Tier, Jimmy Janssen e Stefano Oldani (Alpecin-Fenix), Nelson Oliveira e Gonzalo Serrano (Movistar Team), Lennard Kamna, Emanuel Buchmann e Frederik Wandhal (Bora-Hansgrohe), Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Stan Dewulf (Ag2r Citroen Team), Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers), Simon Clarke (Israel Start-Up Nation), Tsgabu Grmay (Team BikeExchange-Jayco), Mark Christian e Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Daniel Navarro (Burgos-BH).
Il nuovo gruppo di testa ha avuto maggiore fortuna rispetto alla prima fuga ed è riuscito lentamente a guadagnare sul gruppo, pur senza dilagare (1′25″ ai -50). L’accordo tra i battistrada è venuto a mancare ai -40 quando, lungo le dure rampe del 3° gpm di giornata, l’Alto de Iznatoraf (2,6 km al 8,4%), Buchmann e Fortunato hanno staccato tutti i compagni di fuga, ad eccezione del belga Janssen che nel giro di poche decine di metri è riuscito a riportarsi sulla coppia di testa. Il nuovo trio ha così scollinato con una decina di secondi sugli altri 16 fuggitivi e con circa 2′40″ sul gruppo ora tirato dalla Bahrain. Al termine della successiva discesa (ai -30) gli attaccanti si sono ricompattati, mentre il distacco del gruppo ormai aveva superato i 3 minuti (vantaggio massimo di 3′30″ ai -23). La corsa ha proceduto per una ventina di chilometri senza sussulti con i battistrada destinati a giocarsi la tappa e il gruppo ormai interessato solo alle questioni di classifica.
La bagarre si è riaperta soltanto negli ultimi chilometri, quando era già iniziata l’ascesa finale. I primi a mollare nel gruppo di testa sono stati Trentin, Wandhal e Christian che nei chilometri precedenti avevano lavorato a fondo per i rispettivi compagni di squadra. La prima accelerazione è stata tentata da Kamna (ai -5,2) lungo un tratto di falsopiano, provocando una ulteriore selezione del gruppetto di testa. Quindi è stato il turno di Gonzalo Serrano (-4,8), subito ripreso da un ottimo Alessandro Covi, e di Nelson Oliveira (-4). L’azione più incisiva è stata però quella di Kamna (ai -3,4). Covi ha provato a rientrare anche sul tedesco, ma evidentemente aveva già speso troppo per rintuzzare i precedenti scatti. A questo punto dal gruppetto degli inseguitori è emerso Lorenzo Fortunato. Il bolognese ha ripreso un Covi in leggera difficoltà e si è posto all’inseguimento di Kamna che sotto lo striscione dei -2 vantava una decina di secondi di margine. Il tedesco ha guadagnato ancora nel corso del penultimo chilometro, per poi affrontare una leggera difficoltà nel tratto più duro. I due italiani erano però ormai troppo lontani e così il corridore della Bora ha potuto festeggiare il primo successo stagionale. Alle sue spalle Lorenzo Fortunato (a 4″) ha preceduto Alessandro Covi (a 10″) e Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) giunto a 12″ dal vincitore. Più staccati invece Serrano (5° a 25″), Buchmann (6° a 26″) e Oldani (7° a 27″).
Il gruppo nel frattempo aveva notevolmente aumentato l’andatura, esplodendo letteralmente lungo l’ascesa finale. Sul tratto più duro Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) ha provato ad ad accelerare con lo scopo di staccare i rivali per la classifica. Il giovane iberico è finito per piantarsi negli ultimi 300 metri, quando è venuto fuori lo spunto di Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) bravo a precedere la maglia gialla Wout Poels (Bahrain-Victorius), che così può festeggiare la vittoria finale, e Cristian Rodriguez (TotalEnergies) che ha invece soffiato la piazza d’onore a Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team).
La 68sima edizione della Ruta del Sol va quindi a Wout Poels (Bahrain-Victorius) che chiude con 14″ di vantaggio su Cristian Rodrigues (TotalEnergies) e 15″ su Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team). Ai piedi del podio Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) con 19″ di ritardo e Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) che invece paga 20″. Completano la top ten Jack Haig (Bahrain-Victorius) a 22″, Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) a 26″, Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vynil) a 32″, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) a 34″ e Ivan Sosa (Movistar Team) 10° a 39″.
Pierpaolo Gnisci