LA ETAPA DEL DÍA: VILLAVICIOSA – ALTO DE LA FARRAPONA (LAGOS DE SOMIEDO)

ottobre 31, 2020 by Redazione  
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La Vuelta arriva sulle Asturie per due tappe nelle quali ci si giocherà una bella fetta della vittoria finale. Entrambe sono molto impegnative, ma in particolare lo è quella odierna, forte di oltre 50 Km di salita, spesso da pedalere su pendenze importanti

Con la cancellazione della frazione del Tourmalet, è divenuta l’unico vero tappone della 75a edizione della Vuelta. Le mancano una settantina di chilometri perchè la si possa definire tappone a tutti gli effetti, ma i 170 Km che si dovranno pedalare in direzione degli spettacolari laghi di Somiedo si incontreranno così tante difficoltà che al traguardo i distacchi, se piovessero dal cielo, i distacchi si potrebbero raccogliere a palate. In tutto si dovranno affrontare poco più di 50 Km di salita suddivisi tra cinque ascese, quattro delle quali di prima categoria. Sfugge a questa classificazione solo il facile Alto de la Campa, 8.3 Km al 4% che però potrebbero rimanere nella gambe in caso di partenza a spron battuto perchè sono previsti subito dopo il via da Villaviciosa. Le altre ascese sono inserite in un costante crescendo altimetrico e si passerà così dagli 850 metri dell’Alto de la Colladona (7 Km al 6,5%) ai 1185 metri della Cobertoria (9.8 Km al 9%) per poi raggiungere i 1347 metri in vetta al Puerto de San Lorenzo (10 Km all’8.6%) e infine culminare ai 1708 metri dell’Alto de la Farrapona, il luogo dove si concluderà questa undicesima frazione. L’ascesa finale non è la più ripida della tappa, essendo la sua pendenza media complessiva del 5.7%, ma sicuramente – dopo tutto quanto affrontato in precedenza – risulterà la più esigente e selettiva poichè impegnerà i corridori per oltre 18 Km e riserverà le inclinazioni più cattive nel tratto conclusivo, 6.6 Km al 9.1% di media.

METEO

Villaviciosa : poco nuvoloso, 18.8°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSW (14-15 Km/h), umidità al 69%
Pola de Laviana (43 Km): poco nuvoloso, 18.1°C (percepiti 14°C), vento moderato da SSW (19-27 Km/h), umidità al 65%
Pola de Lena (84.5 Km): poco nuvoloso, 21.1°C (percepiti 18°C), vento moderato da SSW (13-14 Km/h), umidità al 59%
Alto de La Farrapona (Lagos de Somiedo) : previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.15: inizio diretta su Eurosport 1 (10 minuti prima della partenza)
12.24: partenza da Villaviciosa
12.40: scollinamento Alto de la Campa
13.40-13.55: inizio salita Alto de la Colladona
13.55-14.05: scollinamento Alto de la Colladona
14.40-15.00: inizio salita Alto de la Cobertoria
15.00-15-20: scollinamento Alto de la Cobertoria
15.45-16.10: traguardo volante di Teberga e inizio salita Puerto de San Lorenzo
16.05-16.30: scollinamento Puerto de San Lorenzo
16.30-17.05: inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo sull’Alto de la Farrapona

UN PO’ DI STORIA

L’ascesa ai laghi di Somiedo, situati nel cuore di un parco naturale istituto nel 1988 per preservare un’area di oltre 29mila ettari situata sulla Cordigliera Cantabrica, è già stata proposta in due recenti occasioni alla Vuelta, che ha inaugurato questa meta il 3 settembre del 2011, quando il primo a tagliare questo inedito traguardo fu Rein Taaramäe. Il corridore estone si impose con 25 secondi su Juan José Cobo, il corridore spagnolo che il giorno successivo conquistò la tappa con arrivo sull’Angliru levando la maglia rossa dalle spalle del britannico Chris Froome, insegna del primato che poi indosserà fino al traguardo finale di Madrid, un successo finale che otto anni più tardi sarà invalidato dall’UCI per doping, assegnando definitivamente il successo a Froome. Nel frattempo la Vuelta era ritornata sulla Farrapona nel 2014, al termine di una tappa molto simile a quella odierna (cinque colli, gli ultimi tre sono gli stessi scalati oggi) che fu conquistata dallo spagnolo Alberto Contador, che staccò di 15″ Froome consolidando ancor di più quella maglia “roja” che vestiva da una settimana e che porterà fino al traguardo finale, quell’anno eccezionalmente fissato a Santiago di Compostela.

Uno dei lagos di Somiedo e, in trasparenza, laltimetria dellundicesima tappa (www.lavanguardia.com)

Uno dei "lagos" di Somiedo e, in trasparenza, l'altimetria dell'undicesima tappa (www.lavanguardia.com)

ROGLIC NON DA’ SUANCES AI VELOCISTI. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO

ottobre 30, 2020 by Redazione  
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Il difficile finale di Suances toglie di mezzo i velocisti puri e ne approfitta un indiavolato Primož Roglič che scatta a qualche centinaio di metri dall’arrivo con una notevole azione da finisseur. Lo sloveno taglia per primo il traguardo ottenendo la terza vittoria alla Vuelta 2020 e tra abbuoni e buchi ritorna in maglia rossa ai danni di Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers)

Se ad una prima occhiata la decima tappa della Vuelta 2020 sembra offrire una nuova opportunità per i velocisti, con un unico GPM di terza categoria posto all’incirca a metà percorso, questi ultimo dovranno comunque fare attenzione alle insidie che ‘tramano’ alle loro spalle. Prima di tutto il vento, poiché la tappa odierna si svolgerà per tre quarti in riva al mare ed i ventagli sono sempre in agguato. Inoltre, l’arrivo di Suances è preceduto da uno strappo di 1 km e 300 metri che termina a 400 metri dall’arrivo. Ebbene, la pendenza media è superiore al 6% e ci sono punte del 10%, per cui i velocisti più pesanti potrebbero avere notevoli difficoltà a disputare la volata. Infine, non si può escludere una fuga vincente che possa arrivare a giocarsi la tappa. E proprio la fuga, partita subito dopo la partenza da Castro Urdiales, sembrava avere ciance di vittoria visto che già dopo 30 km aveva un vantaggio sul gruppo maglia rossa superiore ai 6 minuti. Erano quattro i ciclisti di cui faceva parte: Jonathan Lastra (Team Caja Rural-Seguros RGA), Brent Van Moer (Team Lotto Soudal), Pim Lingthart (Team Total Direct Energie) ed Alexander Molenaar (Team Burgos BH). La fuga raggiungeva un vantaggio massimo di 12 minuti sul gruppo maglia rossa, che dopo il km 50 iniziava ad organizzarsi per l’inseguimento. Erano soprattutto gli uomini del Team Astana e del Team Deceuninck Quick Step a farsi vivi nelle prime posizioni. Sull’Alto de San Cipriano Van Moer transitava per primo; il belga si aggiudicava anche il successivo traguardo volante di Cabezon de la Sal. A 40 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia rossa era di 3 minuti e 20 secondi. Il ritmo imposto da Deceuninck ed Astana permetteva al gruppo inseguitore di recuperare ulteriormente sulla fuga, che veniva definitivamente ripresa a 20 km dal termine. Nella parte finale della tappa si segnalava un ultimo attacco portato da Remi Cavagna (Team Deceuninck Quick Step) e da Ivo Oliveira (UAE Team Emirates). Il francese restava da solo in testa con un minimo vantaggio sul gruppo maglia rossa, in cui si facevano vedere in testa anche gli uomini della Jumbo Visma e dell’INEOS Grenadiers. A 3 km dall’arrivo il gruppo tornava compatto e prendeva a tutta gli ultimi 1300 metri in salita. A 200 metri dal traguardo una irresistibile accelerazione di Primož Roglič (Team Jumbo Visma) consentiva allo sloveno di mantenere un vantaggio suficiente a dargli la terza vittoia alla Vuelta 2020. In seconda posizione si piazzava Felix Grossschartner (Team Bora Hansgrohe) ed in terza Andrea Bagioli (Team AG2R). Com’era prevedibile, su un arrivo del genere venivano meno i velocisti puri e la top ten rispecchiava tale situazione visto che erano presenti anche uomini di classifica – oltre a Roglič e Grossschartner infatti si segnalavano il settimo posto di Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation) e l’ottavo di Guillaume Martin (Team Cofidis). In classifica generale dopo l’abbuono di 10 secondi per la vittoria ed i 3 del buco, Roglič riconquista la maglia rossa con lo stesso tempo di Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) mentre Daniel Martin è terzo a 28 secondi. Domani e dopodomani i ciclisti sono attesi da un week end davvero tosto. Sabato l’Alto de la Farrapona concluderà una tappa molto dura che comprende cinque GPM di cui quattro di prima categoria. Domenica invece è la volta dell’Alto de l’Angliru: più di 12 km a quasi il 10% di pendenza media dicono tutto sulla difficoltà del gigante delle Asturie. Due tappe insomma in cui assisteremo ad un nuovo capitolo della battaglia tra Carapaz e Roglič per la vittoria della Vuelta 2020.

Antonio Scarfone

La vittoria di Roglič a Suances (foto Getty Images Sport)

La vittoria di Roglič a Suances (foto Getty Images Sport)

30-10-2020

ottobre 30, 2020 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella decima tappa, Castro Urdiales – Suances, percorrendo 185 Km in 4h14′11″ alla media di 43.67 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Felix Großschartner (Bora – Hansgrohe) e l’italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step). Roglič è tornato in maglia rossa con lo stesso tempo dell’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e 25″ sull’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 18° a 7′27″

VUELTA A GUATEMALA

L’ecuadoregno Harold Martin Lopez Granizo (Best PC Ecuador) si è imposto nell’ottava tappa, San Pablo La Laguna – Iximché Ruins, percorrendo 90 Km in 2h43′54″ alla media di 32.95 Km/h. Ha preceduto allo sprint il guatemalteco Francisco Osweli González Sacalxot (Decorabanos) e di 10″ il guatemalteco Celso Agustin Ajpacajá Tax (ASO San Marcos-Acredicom). Nessun italiano in gara. Il guatemalteco Juan Mardoqueo Vásquez (Hino-One-La Red) è ancora leader della classifica con 5′22″ sul colombiano Santiago Ordoñez (Canel’s Pro Cycling) e 8′00″ sull’ecuadoregno Byron Patricio Guamá De La Cruz (Best PC Ecuador)

LA ETAPA DEL DÍA: CASTRO URDIALES – SUANCES

ottobre 30, 2020 by Redazione  
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Seconda tappa di trasferimento consecutiva per la Vuelta che oggi proporrà un frazione dal tracciato leggermente più accidentato rispetto a quella disputata ieri. L’arrivo in volata è ancora la soluzione più probabile, ma il traguardo di Suances certamente non spalancherà le proprie porte a tutti gli sprinter del lotto

Alla vigilia della dura due giorni asturiana, che proporrà quelle che saranno le salite più ripide di questa edizione della Vuelta, va in scena un’altra tappa interlocutoria, ancora destinata all’arrivo in volata nonostante proponga un tracciato leggermente più accidentato rispetto a quello della frazione terminata ad Aguilar de Campoo. Lungo il cammino sono sparsi qua e là come piccoli “funghetti” una serie di modeste elevazioni che avranno il loro culmine nel facile Alto de San Cipriano, unico GPM da affrontare a 60 Km dall’arrivo, e soprattutto dalla salita di 1.3 km al 6.2% che terminerà a soli 150 metri dal traguardo, al momento d’imboccare il rettilineo d’arrivo. Sicuramente qualche finisseur potrebbe provarci ma, vista la sua brevità, questa ascesa difficilmente dovrebbe impedire un arrivo allo sprint a ranghi non compattissimi, privo di diversi velocisti e nel quale potrebbe lanciarsi anche corridori che non sono avezzi ai finali normalmente riservati agli sprinter. Un’insidia aggiunta da tenere in conto potrebbe essere quella del vento, perchè questa decima frazione si snoderà per ampi tratti lungo le coste dell’Oceano Atlantico.

METEO

Castro Urdiales: cielo sereno, 17.1°C, vento debole da WSW (5-6 Km/h), umidità al 76%
Noja (47 Km): cielo coperto, 16.3°C (percepiti 11°C), vento moderato da SSW (23 Km/h), umidità al 77%
Camargo (89.5 Km): poco nuvoloso, 17.2°C, vento debole da SW (4 Km/h), umidità al 74%
Cabezón de la Sal (traguardo volante – 135.5 Km) : cielo sereno, 17°C, vento debole da ESE (4 Km/h), umidità al 79%
Suances : cielo sereno, 16.8°C, vento debole da E (5 Km/h), umidità al 82%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.45: partenza da Castro Urdiales
14.40: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 80 Km dalla partenza)
15.40-16.00: scollinamento Alto de San Cipriano
15.50-16.15: traguardo volante di Cabezón de la Sal
17.00-17.30: arrivo a Suances

UN PO’ DI STORIA

Suances, nota località balneare della Cantabria, come arrivo di tappa vanta un solo precedente alla Vuelta ed è un precedente che ci riempie d’orgoglio perchè quel giorno, l’11 settembre del 2008, l’Italia monopolizzò le piazze alte dell’ordine d’arrivo della dodicesima frazione, scattata da Burgos. Il traguardo fu, infatti, tagliato per primo dal toscano Paolo Bettini, ancora fasciato di quella maglia iridata che vestiva da due anni consecutivi e che 17 giorni più tardi passerà sulle spalle del veneto Alessandro Ballan. Con il quarto posto di giornata sarà proprio quest’ultimo a chiudere il “cerchio” italiano sul traguardo di Suances, completato dalla seconda piazza di Davide Rebellin e della terza di Damiano Cunego. Dopo questo finale di tappa Suances accoglierà la Vuelta in altre tre occasioni, ospitando due traguardi volanti di passaggio nel 2010 e nel 2016 (conquistati dall’australiano Matthew Goss e dal ceco Zdeněk Štybar) e la partenza nel 2017 della tappa diretta a Santo Toribio de Liébana, conquistata dal belga Sander Armée.

La spiaggia di Suances e, in trasparenza, laltimetria della decima tappa (www.surfcantabria.com)

La spiaggia di Suances e, in trasparenza, l'altimetria della decima tappa (www.surfcantabria.com)

BENNETT PERDE LA TESTA, ESULTA ACKERMANN. CARAPAZ SEMPRE IN ROJA

ottobre 29, 2020 by Redazione  
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Una tappa piatta, corta e con un esito in volata facilemente prevedibile. Eppure per decretare il vincitore della 9a tappa della Vuelta a Espana è stato necessario attendere 15 minuti dopo l’arrivo dei corridori. Alla fine a festeggiare è stato Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) decretato vincitore di tappa dalla giuria dopo il declassamento di Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step), punito a causa di un paio di testate rifilate a Emils Liepins (Trek-Segafredo). Alle spalle di Ackermann si sono piazzati il belga Gerben Thijssen (Lotto-Soudal) e l’altro tedesco Max Kanter (Team Sunweb). Resta immutata la classifica generale con l’Ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) sempre in maglia roja.

La 9a tappa era sulla carta una delle frazioni più semplici dell’edizione 2020 della corsa spagnola e rappresentava un’ideale giornata di trasferimento dopo un inizio di Vuelta decisamente impegnativo e che aveva concesso solo un’occasione alle ruote veloci.
La tappa prevedeva la partenza dalla base militare Cid Campedor e l’arrivo dopo appena 157.7 km ad Aguilar del Campo al termine di un percorso totalmente pianeggiante.

Subito dopo il via si è avvantaggiata una coppia formata dal colombiano Juan Felipe Osorio (Burgos-BH) e dal basco Aritz Bagues (Caja Rural-Seguros RGA). I due attaccanti hanno rapidamente guadagnato margine sul gruppo, superando abbondantemente i 3’ già dopo appena 10 km e arrivando ad un massimo di 5’05” al km 25.
La corsa è proseguita senza particolari sussulti, ad eccezione di un paio di cadute. La prima, avvenuta intorno al km 55, ha visto protagonista un altro corridore della Caja Rural, ovvero Hector Saez. Lo spagnolo è finito a terra in modo piuttosto violento ma è comunque riuscito a ripartire dopo aver sostituito il casco, letteralmente distrutto dall’impatto con l’asfalto. La seconda caduta, avvenuta una decina di km più avanti, ha invece coinvolto il fracese Dorian Godon (Ag2r La Mondiale), stavolta con conseguenze meno vistose.
Il destino dei fuggitivi era ovviamente già scritto visto il percorso piatto e la voglia dei velocisti di giocarsi una delle poche chance a loro disposizione. Il vantaggio dei battistrada, già sceso a 2’45” a 50 km all’arrivo, è quindi lentamente calato arrivando a poco meno di 50” al primo passaggio sulla linea del traguardo (ai -35).
Il rincongiumento si è consumato qualche km dopo (a 22 km dal traguardo) principalmente grazie al lavoro svolto dagli uomini della Bora-Hansgrohe di Pascal Ackermann.
Ai -13 la corsa è stata movimentata dalla foratura occorsa al leader della Jumbo-Visma, Primoz Roglic. Lo sloveno ha approfittato del ritmo blando per rientrare rapidamente nel gruppo.

L’andatura è aumentata soltanto negli ultimi 5 km, quando in testa al gruppo sono apparsi nuovamente i corridori della Bora-Hansgrohe di Pascal Ackermann e gli uomini della Lotto-Soudal, quest’ultimi impegnati a lavorare per il giovane Gerben Thijssen. Gli uomini della formazione tedesca sono riusciti a prendere in testa l’ultimo km e a lanciare Ackermann, partito poco dopo il cartello dei 200 metri all’arrivo. Il tedesco è stato affiancato e poi superato dall’ex-compagno Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step) che ha tagliato il traguardo a braccia alzate proprio davanti al corridore della Bora.
La festa per il Campione Irlandese è però durata poco perchè, prima ancora che avesse inizio la cerimonia di premiazione, la giuria ha comunicato il suo declassamento all’ultimo posto del gruppo a causa di due testate inflitte al lettone Emils Liepins (Trek-Segafredo) nel corso dell’ultimo km.
La vittoria è quindi andata a Pascal Ackermann, davanti ai giovani Gerben Thijssen (Lotto-Soudal) e Max Kanter (Team Sunweb). Alle loro spalle Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates) e Jakub Mareczko (CCC Team) ancora una volta partito dalle retrovie e autore di una discreta rimonta. Completano la top ten di giornata Alexis Renard (Israel Start-Up Nation), Jon Aberasturi (Caja Rural-Seguros RGA), Lorrenzo Manzin (Total Direct Energie), Robert Stannard (Mitchelton-Scott) e Reinardt Janse Van Rensburg (NTT Pro Cycling).

Resta invariata la classifica generale che vede sempre in testa Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) con appena 13” di vantaggio su Primoz Roglic, 28” su Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) e 44” sul sorprendente Hugh Carthy (EF Pro Cycling).
Domani è in programma la 10a tappa, da Castro Urdiales a Suances per un totale di 185 km. La frazione dovrebbe nuovamente sorridere agli sprinter nonostante un ultimo km che presenterà delle pendenze del 4%.
La principale insidia a cui dovranno prestare attenzione gli uomini di classifica sarà il vento visto che la tappa si dipanerà quasi per intero lungo le coste della Cantabria.

Pierpaolo Gnisci

La volata che ha posto termine alla nona tappa della Vuelta (Getty Images Sport)

La volata che ha posto termine alla nona tappa della Vuelta (Getty Images Sport)

29-10-2020

ottobre 29, 2020 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella nona tappa, Base Militar “Cid Campeador (Castrillo del Val) – Aguilar de Campoo, percorrendo 157.7 Km in 3h39′55″ alla media di 43.03 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gerben Thijssen (Lotto Soudal) e il connazionale Max Kanter (Team Sunweb). Miglior italiano Jakub Mareczko (CCC Team), 5°. A tagliare per primo il traguardo era stato l’irlandese Sam Bennett (Deceuninck – Quick Step), successivamente retrocesso per scorrettezze. L’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) è ancora in maglia rossa con 13″ sullo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e 28″ sull’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 18° a 7′27″

VUELTA A GUATEMALA

Il guatemalteco Juan Mardoqueo Vásquez (Hino-One-La Red) si è imposto nella settima tappa, Tejutla › Santa Catarina Ixtahuacan, percorrendo 101 Km in 2h57′58″ alla media di 34.05 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Francisco Osweli González Sacalxot (Decorabanos) e di 1′12″ l’ecuadoregno Harold Martin Lopez Granizo (Best PC Ecuador). Nessun italiano in gara. Vásquez (Hino-One-La Red) è ancora leader della classifica con 5′22″ sul colombiano Santiago Ordoñez (Canel’s Pro Cycling) e 8′00″ sull’ecuadoregno Byron Patricio Guamá De La Cruz (Best PC Ecuador)

LA ETAPA DEL DÍA: CASTRILLO DEL VAL – AGUILAR DE CAMPOO

ottobre 29, 2020 by Redazione  
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Si tratta della seconda occasione per i velocisti, che arriverà al termine di una tappa quasi totalmente privi di dislivelli altimetrici. Le uniche insidie da giornata arriveranno dalla strada, che propone nel finale un paio di inversioni ad U che metteranno in fila il gruppo lanciato verso un ineluttabile sprint

Dopo la tempesta arriva la quiete e per un paio di giorni i protagonisti dovrebbero essere i velocisti. Se la tappa di domani proprorrà nel finale una salita che potrebbe penalizzare diversi sprinter, oggi non dovrebbero esserci sorprese al termine di una tappa lunga poco meno di 160 Km che si presenta totalmente pianeggiante. Le insidie, comunque, non mancheranno e saranno rappresentate dalle curve non semplici che spezzettano gli ultimi 5 Km, tratto che i corridori avranno la possibilità di visionare in anteprima perchè è previsto un circuito finale di circa 35 Km. La prima, a 4400 metri dal traguardo, è una secca svolta a destra che sarà seguita, 600 metri più avanti, da un’inversione ad U con la quale il gruppo imboccherà la circonvallazione di Aguilar de Campoo. Su quest’ultima si rimarrà per due chilometro e mezzo, velocissimo tratto dal quale si uscirà con una seconda inversione ad U, superata la quale mancheranno 1300 metri al traguardo. Un finale che inevitabilmente metterà in fila il gruppo.

METEO

Base Militar Cid Campeador (Castrillo del Val): cielo coperto, 11.1°C (percepiti 7°C), vento moderato da SSW (14-20 Km/h), umidità al 87%
Mergal de Fernamental (48.3 Km): nubi sparse, 11.5°C (percepiti 9°C), vento moderato da SW (12-15 Km/h), umidità al 81%
Aguilar de Campoo (1 passaggio – 122 Km): cielo coperto, 11.8°C (percepiti 7°C), vento moderato da SW (15-21 Km/h), umidità al 81%
Aguilar de Campoo (arrivo) : nubi sparse, 11.7°C (percepiti 7°C), vento moderato da SW (15-20 Km/h), umidità al 82%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.25: partenza dalla Base Militare Cid Campeador di Castrillo del Val
14.40: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 55 Km dalla partenza)
15.30-15.50: traguardo volante di Herrera de Pisuerga
16.15-16.35: primo passaggio dal traguardo
17.05-17.30: arrivo ad Aguilar de Campoo

UN PO’ DI STORIA

Capoluogo della comarca della Montaña Palentina, la cittadina di Aguilar de Campoo è una delle debuttanti del 2020 in qualità di arrivo di tappa. Ma la Vuelta non è una novità in questo centro della comunità autonoma di Castiglia e León che in passato l’ha scelta con sede di partenza di tre frazioni, la prima delle quali storica: la tappa disputata il 2 maggio del 1983, vinta dallo spagnolo Marino Lejarreta, è stata infatti la prima nella storia della Vuelta terminata ai Lagos de Covadonga, salita divenuta negli anni uno dei “pilastri” della corsa iberica, una sorta di Alpe d’Huez spagnola che in seguito è stata riproposta in altre 21 occasioni. Continuando a “scartabellare” nello storico della Vuelta troviamo quindi le partenze della tappe dirette a Logroño nel 1985 e a Valladolid nel 2012, rispettivamente conquistate dallo spagnolo Ángel Camarillo e dall’italiano Daniele Bennati. Un vincitore ad Aguilar, però, c’è: si tratta dello spagnolo Juan García Such, che nel 1966 si impose in questo centro ad un traguardo volante della tappa Burgos-Santander, vinta dall’olandese Gerben Karstens

Il lago artificiale di Aguilar de Campoo e, in trasparenza, laltimetria della nona tappa (www.turismocastillayleon.com)

Il lago artificiale di Aguilar de Campoo e, in trasparenza, l'altimetria della nona tappa (www.turismocastillayleon.com)

28-10-2020

ottobre 28, 2020 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nell’ottava tappa, Logroño – Alto de Moncalvillo, percorrendo 164 Km in 4h07′08″ alla media di 39.82 Km/h. Ha preceduto di 13″ l’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) e di 19″ l’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 23° a 3′48″. Carapaz Montenegro è ancora in maglia rossa con 13″ su Roglič e 28″ su Martin. Miglior italiano Cattaneo, 18° a 7′27″

VUELTA A GUATEMALA

L’ecuadoregno Harold Martin Lopez Granizo (Best PC Ecuador) si è imposto nella sesta tappa, Totonicapán – Esquipulas Palo Gordo, percorrendo 106 Km in 2h36′13″ alla media di 40.71 Km/h. Ha preceduto di 44″ il connazionale Byron Patricio Guamá De La Cruz (Best PC Ecuador) e il guatemalteco Francisco Osweli González Sacalxot (Decorabanos). Nessun italiano in gara. Il guatemalteco Juan Mardoqueo Vásquez (Hino-One-La Red) è ancora leader della classifica con 4′08″ sul colombiano Santiago Ordoñez (Canel’s Pro Cycling) e 6′46″ su Guamá De La Cruz

ROGLIČ RUGGISCE SULL’ALTO DE MONCALVILLO. CARAPAZ CONSERVA LA MAGLIA ROSSA

ottobre 28, 2020 by Redazione  
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Sull’Alto de Moncalvillo una lotta serrata tra i big di classifica consegna la vittoria ad un coriaceo Primož Roglič (Team Jumbo Visma) che si rifà dopo aver perso la maglia rossa a Formigal. Rochard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) è secondo e conserva la maglia rossa per soli 13 secondi rispetto allo sloveno

Alla Vuelta è arrivato il momento di una delle tappe più attese delle seconda settimana. Sono 164 i km che i ciclisti dovranno percorrere da Logrono all’Alto de Moncalvillo. Il Puerto de la Rasa farà da antipasto alla salita finale, quasi 10 km con pendenza media dell’8.5%. In particolare il tratto centrale, tra il quarto e l’ottavo km, ha pendenze costantemente superiori al 10%. Molte attese ricadono sul duello tra l’attuale maglia rossa Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e Primož Roglič (Team Jumbo Visma), separati per adesso da 30 secondi in classifica generale. Ma anche Hugh Carthy (Team EF Education First) e Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation), rispettivamente secondo e terzo della generale, sono chiamati a dire la loro in una Vuelta finora ancora incerta. Da Logrono non partiva Tom Dumoulin (Team Jumbo Visma) che così poneva anticipatamente fine ad una stagione che lo ha visto protagonista come gregario. Dopo una ventina di km dalla partenza si formava un primo tentativo di fuga che comprendeva Robert Stannard (Team Mitchelton-Scott), Stan Dewulf e Tosh van der Sande (Team Lotto Soudal), Benjamin Dyball (Team NTT Pro Cycling) ed Angel Madrazo (Team Burgos-BH), Rui Costa, Jasper Philipsen (UAE Team Emirates) e Rémi Cavagna (Team Deceuninck-Quick Step). Dopo pochi km Philipsen e Van Der Sande venivano ripresi dal gruppo ma contemporaneamente alla fuga si univa Julien Simon (Team Total Direct Energie). Il gruppo inizialmente lasciava fare e nei successivi 30 km la fuga accumulava un vantaggio superiore ai 5 minuti. Nell’avvicinamento al Puerto de la Rasa, primo GPM in programma, il gruppo maglia rossa recuperava qualcosa. All’inizio della salita il vantaggio della fuga era sceso a 4 minuti. Cavagna transitava in prima posizione sul GPM del Puerto de la Rasa. Nel tratto di avvicinamento verso l’Alto de Moncalvillo era il Team Movistar a imprimere l’accelerazione decisiva che annullava la fuga, da cui il primo a staccarsi era stato Madrazo. Il gruppo riprendeva Dewulf e Dyball, gli ultimi due componenti della fuga, sulle prime rampe dell’Alto de Moncalvillo. Era sempre la Movistar ad imporre un ritmo elevato. Valverde era il primo a scattare ed a sfaldare il gruppo maglia rossa. Il colpo decisivo lo dava però Michael Woods (Team EF Education First) che lavorava per Hugh Carthy. Proprio quest’ultimo partiva a 3 km e mezzo dall’arrivo. Alla sua ruota si piazzava Sepp Kuss (Team Jumbo Visma). Ai meno 3 partiva Richard Carapaz. Si formava un gruppetto in testa con Carapaz, Roglic, Carthy, Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation) ed Aleksandr Vlasov (Team Astana). Il russo scattava a poco più di un km dall’arrivo e questa volta era Roglič a riprenderlo immediatamente. Lo sloveno continuava nell’azione ed andava ad imporsi a braccia alzate sul traguardo. Secondo era Carapaz a 13 secondi mentre al terzo posto si classificava Martin a 19 secondi. Roglič si rifà così dopo il passo falso di Formigal che gli aveva fatto perdere la maglia rossa per colpa di una mantellina galeotta, per così dire. In classifica generale Carapaz ha ora solo 13 secondi di vantaggio sullo sloveno, mentre Martin è terzo a 28 secondi di ritardo. Domani con la nona tappa da Castrillo del Var ad Aguilar del Campoo i velocisti tornano di scena visto che non esistono insidie altimetriche lungo il percorso. Sam Bennett (Team Deceuninck Quick Step) va per il bis mentre i big di classifica possono trascorrere un giorno di relativo riposo.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Roglič sull'Alto de Moncalvillo (foto Getty Images Sport)

La vittoria di Roglič sull'Alto de Moncalvillo (foto Getty Images Sport)

LA ETAPA DEL DÍA: LOGROÑO – ALTO DE MONCALVILLO

ottobre 28, 2020 by Redazione  
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È il primo arrivo in salita “serio” dopo quelli pedalabili affrontati verso la Laguna Negra de Vinuesa e Formigal, che già hanno comunque provocato una certa selezione. Ci sarà sicuramente spazio per altri distacchi importanti

Terzo arrivo in salita per la Vuelta 2020 e stavolta non si tratterà di un’ascesa della pendenze pedalabili, come era stato nel caso della Laguna Negra de Vinuesa e del Formigal. In entrambi le occasioni si è verificato un certo e inatteso scompiglio in classifica e, a guardare le inclinazioni che si incontreranno negli ultimi 11 Km, anche il Moncalvillo promette scintille, che potrebbe essere ben più “ustionanti”. Una pendenza media del 7.6% può apparire come non eccezionale, ma bisogna considerare che nel tratto iniziale la salita non “morde” e si fa veramente impegnativa una volta superato il quarto chilometro, quando al traguardo mancheranno circa 7 Km e si dovranno ancora superare 700 metri di dislivello, numeri che “coniugati” fanno salire la pendenza media al 9.5%.

METEO

Logroño : cielo coperto, 16.6°C, vento debole da W (5-9 Km/h), umidità al 67%
Najera (34.5 Km): cielo coperto, 15.8°C (percepiti 14°C), vento moderato da WSW (10 Km/h), umidità al 77%
Villamediana de Iregua (71 Km): cielo coperto, 17.8°C, vento debole da W (7-10 Km/h), umidità al 63%
Almarza de Cameros (117.8) : cielo coperto, 13.6°C (percepiti 12°C), vento debole da W (10-13 Km/h), umidità al 70%
Alto de Moncalvillo: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.03: partenza da Logroño
14.40: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
15.30-15.50: traguardo volante di Jalón de Cameros
15.50-16.10: scollinamento Puerto de la Rasa
16.50-17.15: inizio salita finale
17.05-17.30: arrivo sul Moncalvillo

UN PO’ DI STORIA

L’ascesa alla Sierra del Moncalvillo, appartenente alla catena del Sistema Iberico e situata nella comunità autonoma della Rioja, è una delle novità proposte dalla Vuelta 2020. Il luogo dove si concluderà la tappa, poco distante dalla principale vetta della sierra (Monte Serradero, 1495 metri), si trova ad una cinquantina di chilometri da Logroño, che non è soltanto il centro dal quale scatterà questa frazione ma anche il capoluogo della Rioja: grazie a questo “ruolo” vi sono già concluse 18 frazioni della Vuelta, tappe che in due occasioni hanno visto trionfare corridori italiani, il bresciano Ernesto Bono nel 1962 e il veneto Ncola Minali nel 1995, che l’anno successivo ha fatto sua anche una tappa che scattava da questo centro per concludersi a Sabiñánigo, dove si è giunti sabato scorso. Più vicina alla vetta del Serradero è la cittadina di Nájera, conosciuta per le cicogne che hanno scelto i camini delle abitazioni del centro storico per porvi i propri nidi: la Vuelta qui si è “annidata” una sola volta, nel 1990, quando ad imporsi fu il tedesco Bernd Gröne

Vista panoramica della cima del Monte Serradero e, in trasparenza, laltimetria dellottava tappa (www.windy.com)

Vista panoramica della cima del Monte Serradero e, in trasparenza, l'altimetria dell'ottava tappa (www.windy.com)

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