LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARCASSONNE – QUILLAN
luglio 10, 2021 by Redazione
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Debuttano i Pirenei, sui quali si disputeranno ben cinque frazioni, con una tappa disegnate su strade poco abituali per la corsa francese, che proporranno nel finale l’inedita ascesa al Col de Saint-Louis. I primi chilometri di questa salita mai affrontata prima alla corsa francese potrebbe far piangere qualche uomo di punta del Tour se ci sarà corsa vera fin dall’inizio, come capitato spesso in questa edizione
Dopo il doppio Ventoux ecco i “Super Pirenei”. In oltre cent’anni di storia del Tour mai si sono viste cinque frazioni disegnate sulle strade pirenaiche nella medesima edizione e questa “lacuna” sarà colmata nel 2021, anche se va detto che di queste solo tre saranno classificabili come tappe di alta montagna e senza in alcun modo raggiungere l’estremo di durezza della tappa della doppia scalata al “Gigante della Provenza”. Tolte le frazioni di Andorra la Vella, del Col de Portet e di Luz-Ardiden, rimangono quelle con arrivo di Saint-Gaudens e Quillan, con la prima quasi certamente destinata all’arrivo della fuga, mentre i big della classifica si prenderanno una giornata di riposo vigile in vista dei due arrivi in salita previsti nei giorni successivi. La tappa che terminerà a Quillan, invece, potrebbe rivelarsi molto interessante, anche perché si andranno a percorrere strade poco battute dal Tour, incontrando una serie di salite che si trovano nella fascia di elevazioni che precedono i Pirenei veri e propri. Le più interessanti per le pendenze sono il Col de Montségur (4.2 Km all’8.7%) e il Col de Saint-Louis (4.7 Km al 7.4%): se il primo, affrontato solo in un paio di occasioni in passato, non costituisce un grosso problema a causa dalla distanza dal traguardo (94 Km), l’inedito Saint-Louis potrebbe costituire una bella sorpresa, sgradita a quei corridori che in quel punto accuseranno un passaggio a vuoto: proprio a inizio ascesa si deve affrontare un muro di 1500 metri al 10.7% che potrebbero respingere all’indietro le ambizioni di qualcuno. Possibilità di recuperare non ce ne saranno molte nell’immediato perché il traguardo di Quillan si trova a 17 Km dallo scollinamento, quasi tutti da percorrere lungo una discesa dalla carreggiata non larghissima e nemmeno lontanamente paragonabile allo stradone che dalla cima del Ventoux conduceva al traguardo di Malaucène. Se oggi il gruppo si presenterà al raduno di partenza di Carcassone con la stessa voglia di battagliare dimostrata nelle tappe scorse potrebbe venirne fuori una frazione molto dura, sulla falsariga di quella di Le Creusot che, pur non essendo di montagna, è costata parecchio a diversi favoriti alla vittoria finale.

Vista panoramica su Quillan e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Quillan fa parte del ristretto lotto dei comuni francesi che quest’anno ospiteranno per la prima volta un arrivo di tappa del Tour. Di traguardi della Grande Boucle in questo piccolo centro, che conta poco più di 3500 abitanti, in realtà ce ne sono già stati due perché in passato Quillan è stato scelto dagli organizzatori per accogliere sprint di passaggio, di quelli che assegnano punti per la classifica della maglia verde e talvolta anche abbuoni validi per la classifica generale. Il primo di questi traguardi volanti è stato conquistato dal belga Wilfried Peeters nel 1997 durante la tappa Andorra la Vella – Perpignano, frazione terminata con il successo allo sprint di Serguei Outschakov sul francese Laurent Desbiens, al quale poi sarà assegnata la vittoria dopo la retrocessione del russo per una scorrettezza in volata. L’altro passaggio “registrato” da Quillan porta la firma di Johnny Hoogerland, il corridore olandese famoso per l’incidente occorsogli durante il Tour del 2011, quando fu scaraventato contro una recinzione di filo spinato da un’auto al seguito della corsa, riportando ferite sanate con 33 punti di sutura che non gli impedirono comunque di arrivare fino a Parigi. La “volatina” vinta da Hoogerland in quel di Quillan è di due anni più tardi, nel corso della prima frazione pirenaica dell’edizione 2013, disputata tra Castres e la stazione di sport invernali di Ax 3 Domaines, dove s’impose Chris Froome che quel giorno andò a indossare la prima maglia gialla della sua carriera.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Carcassonne : sole e caldo, 30.6°C, vento debole da ESE (8 km/h), umidità al 35%
Lavelanet (traguardo volante – Km 76.7) : cielo sereno, 26.3°C, vento moderato da NW (12-14 km/h), umidità al 52%
Bélesta (102.7 Km) : cielo sereno, 26.5°C, vento moderato da NW (15 km/h), umidità al 52%
Quillan: cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da NW (23-25 km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL TOUR
12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.25: partenza da Carcassonne
12.40: partenza ufficiale
13.45-13.55: scollinamento Col du Bac
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 55 Km dalla partenza)
14.25-14.30: traguardo volante di Lavelanet
14.40-14.55: scollinamento Col de Montségur
15.10-15.30: scollinamento Col de la Croix des Morts
15.30-15.55: scollinamento Côte de Galinagues
16.30-16.55: scollinamento Col de Saint-Louis
16.45-17.15: arrivo a Quillan
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne
1° Tim Declercq
2° Søren Kragh Andersen a 5′10″
3° Julian Alaphilippe a 15′05″
4° Joris Nieuwenhuis s.t.
5° Bruno Armirail a 15′17″
Miglior italiano: Vincenzo Nibali, 63° a 20′07″
Classifica generale
1° Tim Declercq a
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Mads Pedersen a 5′37″
4° Jérémy Cabot a 8′39″
5° Marco Haller a 15′37″
Miglior italiano: Daniel Oss, 22° a 28′26″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “La tappa del Tour si trasferisce su un altro canale”
Bennati: “O’Connor faceva parte del secondo posto della classifica”
Garzelli: “Arriva un corridore che con una curva lo toglie dalla ruota di Cavendish”
De Luca: “C’è un oggetto che la farà da padrona”
Garzelli: “In questo anche 2021″
De Luca: “Disciuplina”
Garzelli: “Bambini che vivono solo per avere una borraccia”
Garzelli (commentando una caduta): “È sceso dall’asfalto”
Garzelli: “È cambiata la situazione in testa al corsa”
De Luca: “Il gruppo pare si stia rasserenando”
Garzelli: “Si è riperta la tappa”
Garzelli: “Andramo ad avvicinarsi al traguardo”
Garzelli: “Rigoberto Iran” (Uran)
Garzelli: “Tanta fatica dovuto alla pendenza”
De Luca (mente il corridore tentava di mettere a posto la catena): “Barbero alle prese con la bicicletta” (e con che cos’altro, sennò?)
De Luca: “Alaphilippe ha allentato la tensione della boa dello scarpino”
Garzelli: “Si è appesantita la volata di Pacher” (pedalata)
Garzelli: “Se la direzione del percorso è sempre questo”
De Luca: “Colbrelli ha vinto la tappa della Route d’Occitanie che partiva da Nîmes” (la tappa partiva da Carcassonne)
Garzelli: “Non si deva mai abbandonare le mani dal manubrio”
DISCOTOUR
Il castello (Roberto Vecchioni)
09-07-2021
luglio 9, 2021 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne, percorrendo 219.9 Km in 5h04′29″, alla media di 43.332 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Michael Mørkøv Christensen (Deceuninck – Quick Step) e il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 18°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 15′35″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nell’ottava tappa, San Vendemiano – Mortegliano, percorrendo 129.4 Km in 3h10′01″, alla media di 40.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e l’italiana Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′55″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′07″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′39″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)
L’olandese Mischa Bredewold (Parkhotel Valkenburg) si è imposta nella prima tappa, circuito di Eeklo percorrendo 115.6 Km in 2h39′06″, alla media di 43.595 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Quinty Ton (GT Krush Tunap) e la belga Kelly Van Den Steen (Bingoal Casino – Chevalmeire Cycling Team). Migliore italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 6° a 9″. La Bredewold è la nuova leader della classifica con 2″ sulla tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) e 4″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Elisa Balsamo (nazionale italiana), 4° a 11″.
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)
L’olandese Nina Buysman (Parkhotel Valkenburg) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Krásná Lípa, percorrendo 103 Km in 2h57′06″, alla media di 34.896 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Shirin van Anrooij (nazionale olandese) e la belga Julie De Wilde (nazionale belga). Unica italiana in gara Vittoria Bussi (Team CykloTrener), 81° a 12′53″. La britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) è la nuova leader della classifica con 5″ sulla tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart) e 20″ sulla Van Anrooij. La Bussi 43° a 12′51″.
NESSUNO ESPUGNA CAVENDISH A CARCASSONNE, 34 VITTORIE COME MERCKX
A Carcassonne ritornano in scena i velocisti ed è ancora Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) a dominare la scena, vincendo con autorità ed eguagliando le vittorie al Tour di Eddy Merckx. Domani tappa che anticipa i Pirenei in cui i fuggitivi hanno un’occasione per giocarsi la vittoria.
Se ieri il vento ha caratterizzato la dodicesima tappa con ventagli iniziali che hanno determinato la fuga vincente con la vittoria di Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), oggi potremmo assistere ad una tappa fotocopia da Nimes a Carcassonne, tredicesima tappa pre-pirenaica del Tour 2021 di quasi 220 km. Anche la distanza sarà una variabile non indifferente visto che una fuga ben nutrita avrà più possibilità di giungere al traguardo al contrario di una meno numerosa. D’altra parte, la voglia di Mark Cavendish di equiparare il record di vittorie di Eddie Merckx potrebbe stimolare la Deceuninck Quick Step a lavorare per il britannico dopo un giorno di scarico. Prima della partenza l’organizzazione comunicava che oggi il tempo sarebbe stato neutralizzato ai meno 4.5 km dall’arrivo invece che ai consueti meno 3. Dopo un primo tentativo di attacco di alcuni ciclisti che comprendeva anche Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert), sul quale il gruppo rientarva immediatamente, si formava un nuovo drappello di ciclisti che comprendeva Omer Goldstein (Team Israel StartUp Nation), Sean Bennett (Team Qhubeka NextHash) e Pierre Latour (Team Total Energies). Questo terzetto si avvantaggiava sul gruppo maglia gialla e dopo 35 km aveva un vantaggio superiore ai 4 minuti. Latour scollinava in prima posizione sulla Côte du Pic Saint-Loup, unico GPM della tappa, posto al km 51.5. La Deceuninck Quick Step controllava la fuga che si manteneva sui 4 minuti di vantaggio. Goldstein si aggiudicava il traguardo intermedio di Fontès posto al km 104.2. A circa 55 km dal termine una caduta di una ventina di ciclisti nel gruppo maglia gialla faceva vittime eccellenti tra cui Rafal Majka (Team Bora Hansgrohe), Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team BikeExchange), mentre tra i velocisti coinvolti attesi oggi allo sprint si segnalavano anche Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) e Cees Bol (Team DSM). Tra quelli più malconci, Robert Kluge (Team Lotto Soudal) era costretto al ritiro. La fuga veniva ripreva a poco più di 50 km dal termine. Anche Simon Yates si ritirava mentre Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM) attaccava ed a 43 km dall’arrivo aveva guadagnato 20 secondi di vantaggio sul gruppo. A 36 km dal termine Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) era vittima di una foratura ma rientrava immediatamente in gruppo dopo il cambio ruota. Lo stesso destino capitava a Jasper Philipsen (Team Fenix Alpecin) ed anche il ciclista belga rientrava in gruppo poco dopo. A 34 km dall’arrivo Pacher aveva aumentato il proprio vantaggio sul gruppo a oltre un minuto. A 25 km dall’arrivo il vantaggio di Pacher sul gruppo era sceso a 45 secondi. Il francese veniva ripreso a 19 km dall’arrivo. La Deceuninck era come al solito impeccabile nel condurre al meglio Cavendish nei km finali, prima con Asgreen, poi con Ballerini ed infine con Morkov. Quest’ultimo lanciava il britannico che vinceva nettamente proprio davanti a Morkov mentre terzo era Jasper Philipsen (Team Fenix Alpecin). Chiudevano la top five Ivan Garcia Cortina (Team Movistar) in quarta posizione e Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quinta posizione. Cavendish raggiunge così le 34 vittorie di Eddy Merckx al Tour de France e ipoteca la maglia verde. Pogacar resta in maglia gialla davanti a Uran e Vingegaard. Domani si correrà la quattordicesima tappa da Carcassonne a Quillan, lunga quasi 184 km. Il percorso presenta cinque GPM non durissimi che potrebbero favorire l’azione di una fuga da lontano con gli uomini di classifica che dovranno comunque tenere gli occhi aperti. Insomma vedremo un bell’antipasto di Pirenei, in programma sabato e domenica.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Carcassonne (foto: Getty Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NÎMES – CARCASSONNE
luglio 9, 2021 by Redazione
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Alla vigilia dei Pirenei il Tour propone un’altra tappa che dovrebbe terminare allo sprint, condizionale d’obbligo alla luce dello svolgimento della frazione di Nîmes. Stavolta il percorso è più snello altimetricamente, ma ancora una volta il vento potrebbe complicare tutto.
A ventiquattrore dall’inizio della cinque giorni pirenaica ecco uno delle ultime occasioni a favore dei velocisti, dopo la quale avranno a disposizione solo i traguardi di Libourne, al terzultimo giorno di gara, e di Parigi. Difficilmente le loro squadre si faranno sfuggire quest’opportunità di andare in goal e faranno buona guardia affinché la fuga di giornata non acquisisca un vantaggio difficile da colmare, come invece è successo pedalando in direzione di Nîmes. Il tracciato le aiuta perché la frazione è decisamente più snella rispetto a quella di ieri, movimentata da rari e radi mangia e bevi e da un solo Gran Premio della Montagna, facile nelle pendenze e collocato lontanissimo dal traguardo poiché s’incontrerà dopo 51 dei 220 Km di questa frazione. Ecco forse la distanza potrebbe essere la principale difficoltà di una giornata nella quale dovrà ancora essere tenuta in conto l’incognita vento.

Il castello di Carcassonne e l’altimetria della tredicesima tappa (www.billets-carcassonne.fr)
L’ANGOLO DELLA STORIA
All’ombra delle imponenti fortificazioni di Carcassonne, iscritte nel 1997 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, sono terminate sei frazioni del Tour, la prima delle quali si disputò nel 1947, l’anno nel quale la Grande Boucle tornò a essere organizzata dopo il lungo stop causato dalla Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale la Francia fu occupata dall’esercito nazista. A vincere quella frazione fu il francese Lucien Teisseire, che in quella edizione si era già imposto nella sesta tappa con arrivo a Lione; nel ristretto albo d’oro dei vincitori nel capoluogo del dipartimento dell’Aude a Teisseire succederanno il belga André Rosseel nel 1951, il francese d’origine polacche Jean Stablinski nel 1962, la corazzata olandese TI-Raleigh nella cronometro a squadre del Tour del 1981, l’ucraino Jaroslav Popovyč nel 2006 e il danese Magnus Cort Nielsen nel 2018
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Nîmes : cielo sereno, 25.7°C, vento moderato da NNW (18-21 km/h), umidità al 38%
Murviel-lès-Béziers (Km 128.8) : cielo sereno, 25.2°C (percepiti 27°C), vento moderato da WNW (11-12 km/h), umidità al 53%
Carcassonne : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da WNW (19-24 km/h), umidità al 39%
GLI ORARI DEL TOUR
12.00: inizio diretta su Eurosport1
12.05: partenza da Nîmes
12.15: partenza ufficiale
13.00: inizio diretta su RaiSport
13.25-13.35: scollinamento Côte du Pic Saint-Loup
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 75 Km dalla partenza)
14.35-14.50: traguardo volante di Fontès
17.15-17.45: arrivo a Carcassonne
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes
1° Carlos Verona
2° Michael Gogl s.t.
3° Roger Kluge s.t.
4° Nairo Quintana a 11″
5° Élie Gesbert s.t.
Miglior italiano: Mattia Cattaneo, 56° a 1′37″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen a 4′45″
3° Mads Pedersen a 8′10″
4° Jérémy Cabot a 9′32″
5° Marco Haller a 15′20″
Miglior italiano: Daniel Oss, 20° a 26′56″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Bennati: “Questo non discute la prestazione di Vingegaard”
De Luca: “Nims” (il nome Nîmes si pronuncia Nim)
Garzelli: “Altimetrie al limite della velocità”
Garzelli: “Alcune corve un po’ insidiose”
Garzelli: “Gli è partito il posteriore nell’impostazione di una curva”
Garzelli: “Vuole capire nell’arco di tre settimane come andrà negli ultimi due-tre giorni”
De Luca: “Ben O’Connor è sparito dalla classifica generale” (è quinto)
De Luca: “Connor Swift Connor” (Connor Swift)
De Luca: “Le bandiere che spira il vento”
Genovesi: “Le cose che abbiamo visto in questi giorni atrraversando il Tour”
De Luca: “Come se fosse in volato”
Garzelli: “Questo attacco un po’ alla sorpresa”
De Luca: “Cartello che hanno volato via i battistrada”
De Luca: “Come parlavano le previsioni meteo”
De Luca: Il traguardo volante lo voleranno via”
Garzelli: “Van Moer non collaboria”
Garzelli: “Non lontane ci sono le grotte di Lascaux” (oggi correvano a 500 Km da questo luogo)
De Luca: “Approfittano di questa sala che sale un po’”
Garzelli: “Questa è la stanchezza del Tour de France di queste tappe”
De Luca: “Andare a vincere una vittoria”
De Luca (parlando di Imanol Erviti): “11 anni dopo quella vittoria al Tour” (ha vinto due tappe alla Vuelta, ma mai al Tour)
Garzelli: “Davanti non hanno momenti di strada”
De Luca: “Volata di testa per Sweeny”
Garzelli: “Politt ha fatto semplicemente il corridore più forte di lui”
DISCOTOUR
Colonna sonora del film “Fuga per la vittoria” (Bill Conti)
MARIANNE VOS FA TRENTA AL GIRO ROSA
Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) ha trionfato per la trentesima volta nella sua carriera sulle strade del Giro Rosa. Questa volta il successo è arrivato sullo strappo di Puegnano del Garda battendo in volata Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx).
La settima tappa del Giro Rosa 2021 presentava un percorso vallonato su circuito di 17 chilometri a Puegnano del Garda, da ripetere 5 volte, la partenza era collocata Soprazocco Di Gavardo a 109 chilometri dall’arrivo. Gli ultimi 1500 metri erano su uno strappo al 4.8% che poteva creare un po’ di bagarre nel finale.
La prima fase di corsa vedeva l’attacco di Matilde Vitillo (BePink) e Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) riuscire a guadagnare fino a 1’30”, ma venire riprese al termine del primo giro, poco dopo era Lucinda Brand (Trek – Segafredo) ad attaccare in solitaria riuscendo a mantenere un gap di 1’30” sul gruppo per diverso tempo. Ai -30 si generava un nuovo gruppo di attaccenti composto da Eugénie Duval (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), Sofia Bertizzolo (Liv Racing), Coryn Rivera (Team DSM), Alexis Ryan (Canyon-SRAM) e Leah Thomas (Movistar). Queste atlete riuscivano a rientrare su Brand a 25 chilometri dall’arrivo, ma poco dopo anche il gruppo riusciva a chiudere su di loro.
La SD Worx imprimeva quindi un forte ritmo nel gruppo dal quale provava ad emergere Marta Jaskulska (Liv Racing) per qualche chilometro, ma senza mai guadagnare abbastanza, come tante altre atlete ci hanno provato in seguito. Tra queste anche Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) che riusciva a guadagnare una decina di secondi partendo negli ultimi dieci chilometri, Jeanne Korevaar (Liv Racing) provava ad unirsi sull’italiana senza successo, Bastianelli veniva comunque ripresa ai -6. Nel finale Trek-Segafredo impostava un treno che veniva affiancato dalla Team DSM. La stessa Brand che era stata in fuga metà della giornata forzava nella prima parte dello strappo finale. In quel momento scattava Tiffany Cromwell (Canyon SRAM Racing), la quale veniva seguita da Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) immediatamente marcata da Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Longo Borghini raggiungeva Cromwell sotto la Flamme Rouge dove allungava con prepotenza non riuscendo però a liberarsi della maglia ciclamino Vos. L’italiana praticamente lanciava la volata alla sua rivale che negli ultimi 200 metri lanciava il suo sprint andando a vincere per distacco con Longo Borghini capace di difendersi dal ritmo della maglia rosa Anna Van der Breggen (Team SD Worx), la quale restava chiaramente al comando con quasi tutte le big di classifica con lo stesso gruppetto all’arrivo. Marianne Vos con oggi ha raggiunto le 30 vittorie al Giro Rosa in quello che sta diventando uno di quei record difficilmente battibili. Altra tappa per velocisti da San Vendemiano a Mortegliano nella giornata di domani con chance per l’olandese di allungare ancora questo suo record.
Carlo Toniatti.

La vittoria di Marianne Vos a Puegnano sul Garda (Getty Images Sport)
08-07-2021
luglio 8, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Nils Politt (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella dodicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes, percorrendo 159.4 Km in 3h22′12″, alla media di 47.300 Km/h. Ha preceduto di 31″ lo spagnolo Imanol Erviti Ollo (Movistar Team) e l’australiano Harry Sweeny (Lotto Soudal). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 20° a 15′53″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 15′35″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women) si è imposta nella settima tappa, Soprazocco di Gavardo – Puegnago del Garda, percorrendo 109.6 Km in 2h48′31″, alla media di 39.023 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women) e la connazionale Anna Van der Breggen (SD Worx), ancora in maglia rosa con 2′55″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′07″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′39″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)
La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si è imposta nel prologo, circuito a cronometro di Utrecht, percorrendo 3.8 Km in 5′11″, alla media di 43.987 Km/h. Ha preceduto di 2″ la britannica Anna Henderson
(Team Jumbo-Visma Women) e di 8″ la connazionale Hannah Ludwig (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 11° a 13″. La Klein è la prima leader della classifica con 2″ sulla Henderson e 8″ sulla Ludwig. Migliore italiana la Guarischi, 11° a 13″.
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)
L’italiana Vittoria Bussi (Team CykloTrener) si è imposta nella prima tappa, circuito a cronometro di Krásná Lípa, percorrendo 13 Km in 18′32″, alla media di 42.086 Km/h. Ha preceduto di 2″ la britannica Joscelin Lowden
(Drops – Le Col s/b TEMPUR) e di 10″ la tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart). La Bussi, unica italiana in gara, è la prima leader della classifica con 2″ sulla Lowdene 8″ sulla Lechner.
BORA IN POPPA AL TOUR. POLITT SPACCA LA FUGA E VINCE IN SOLITARIA A NIMES.
A Nîmes Nils Politt (Team Bora Hansgrohe) corona una fuga di 13 uomini iniziata dopo una ventina di km ed ottiene una vittoria che gli mancava dal 2018. I velocisti, sulla carta favoriti, si prendono un giorno di riposo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla.
Dopo le fatiche di Alpi e Mont Ventoux i velocisti dovrebbero tornare di scena nella dodicesima tappa da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Nîmes. Diciamo dovrebbero perché, nonostante l’assenza quasi totale di insidie altimetriche, durante tutta la tappa è previsto vento moderato con raffiche superiori ai 20 km/h che potrebbe scompaginare le carte e dare vita a ventagli. Oltretutto a 1 km e 800 metri dall’arrivo, in un tratto in leggera di scesa, il gruppo dovrà attraversare – verosimilmente a tutta velocità – un angusto sottopassaggio ferroviario che potrebbe complicare il posizionamento dei velocisti. Ad ogni modo Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) è il principale favorito e si prepara per il quarto sigillo al Tour 2021. Inoltre con una vittoria il britannico eguaglierebbe il numero di tappe vinte al Tour da Eddie Merckx ed entrerebbe in qualche modo nella storia della Grande Boucle. Da segnalare che Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) non prendeva il via per un dolore al ginocchio che non gli dava pace da qualche giorno. Il tre volte campione del mondo termina così un Tour anonimo dopo un ottimo Giro d’Italia. La partenza era molto nervosa e le insidie del vento non si facevano attendere. Il gruppo si spezzava in vari tronconi e dopo 20 km in testa si trovava un drappello di tredici ciclisti: Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step), Andrè Greipel (Team Israel StartUp Nation), Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Imanol Erviti (Team Movistar), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Stefan Bissegger (Team EF Education First), Connor Swift (Team Arkea Samsic), Luka Mezgec (Team BikeExchange), Sergio Henao (Team Qhubeka NextHash), Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Brent Van Moer ed Harry Sweeny (Team Lotto Soudal). Dopo 25 km il vantaggio della fuga era di 3 minuti sul gruppo maglia gialla. La fuga aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo e si capiva che i 13 di testa si sarebbero giocati la vittoria finale. Politt scollinava in prima posizione sulla Côte du belvédère de Tharaux posto al km 83.7. Politt si aggiudicava invece il traguardo intermedio di Uzes posto al km 132.7. La fuga andava d’amore e d’accordo fino ad una ventina di km dall’arrivo quando Erviti, Politt, Kung e Sweeny attaccavano e si avvantaggiavano sui compagni di fuga sfruttando anche il vento a favore. A sua volta Sweeny attaccava ai meno 15 ed il primo a non seguire le ruote del giovane australiano era Kung. Politt rilanciava l’azione ai meno 10, su un tratto al 3%, e questa volta il tedesco faceva il vuoto. Il ciclista tedesco, ottimo passista, andava tutto solo a vincere sul traguardo di Nîmes. A 31 secondi di ritardo Erviti anticipava Sweeny per la terza posizione. Il gruppo maglia gialla arrivava a quasi 16 minuti di ritardo regolato da Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). In classifica generale tutto resta invariato nelle prime posizioni con Pogacar davanti a Rigoberto Uran (Team EF Education First) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). L’avvicinamento verso i Pirenei continua domani con la dodicesima tappa da Nîmes a Carcassonne di quasi 220 km e priva di insidie altimetriche se si esclude il GPM della Côte du Pic Saint-Loup posto dopo una cinquantina di km. Sulla carta è un a tappa che strizza l’occhio una volta ancora ai velocisti ma se la fuga di giornata sarà numerosa non escludiamo la vittoria di qualche fuggitivo, praticamente lo stesso discorso che abbiamo fatto per la tappa di oggi.
Giuseppe Scarfone

Nils Politt vince a Nimes (foto: Getty Images Photo)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-PAUL-TROIS-CHÂTEAUX – NÎMES
luglio 8, 2021 by Redazione
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Il Tour torna in pianura, dove rimarrà per due giorni consecutivi. Oggi si disputerà una tappa altimetricamente molto simile a quella di Valence, che come quella potrà essere condizionata dal vento
Terminata la fase alpina del Tour il gruppo si mette in marcia in direzione dei Pirenei, prima dei quali bisognerà affrontare due frazioni di trasferimento che dovrebbero finire nel palmarès di un velocista. La prima di questa è quella più intricata altimetricamente, molto simile a quella disputata due giorni fa a Valence. Rispetto alla terza frazione vinta da Cavendish l’ultima salita – una “côte” di 4 Km al 3% – sarà più vicina al traguardo, ma anche le ascese che si dovranno superare in questa tappa non dovrebbero costituire un grosso grattacapo per gli sprinter e le loro formazioni. Oggi maggior problemi potrebbero essere offerti dal vento, che spesso ha creato non poca selezione all’Étoile de Bessèges, la prima corsa a tappe ufficiale del calendario europeo, che si disputa a febbraio sulle stesse strade che saranno oggi percorse dal gruppo. E le previsioni meteo per la giornata di oggi in quel di Nîmes e dintorni lasciano intuire che anche in questa occasione il vento non mancherà di far sentire i propri effetti

La Maison Carrée di Nîmes e l’altimetria della dodicesima tappa (www.grizette.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Con quella disputata nel 2019 Nîmes è diventata “maggiorenne”. Finora sono state 18, infatti, le tappe del Tour terminate nel capoluogo del dipartimento del Gard, dove una sola volta s’è registrata una vittoria italiana, conquistata nel 1935 da Vasco Bergamaschi, il corridore mantovano che il mese precedente si era imposto nella classifica generale del Giro d’Italia. Il primo a tagliare vittorioso questo traguardo fu, invece, il francese Louis Trousselier nel 1905 – anno della terza edizione del Tour – mentre l’ultimo corridore ad imporsi a Nîmes è stato l’australiano Caleb Ewan nel citato precedente del 2019. Latitano, dunque, le affermazioni italiane in quel di Nîmes, così come anche nella classifica finale dell’Étoile de Bessèges, corsa che da diverse edizioni ha individuato nella cittadina di Alès la sede d’arrivo della frazione conclusiva. Infatti, delle 51 edizioni finora disputate (la prima si svolse nel 1971) solo una è stata conquistata da un italiano, quella del 2003 vinta da Fabio Baldato, mentre quattro sono state le edizioni che hanno visto un nostro connazionale piazzarsi al secondo posto sul podio finale e sempre per un soffio: nel 1998 vinse il belga Jo Planckaert con soli 5” su Alberto Elli, nel 2002 l’australiano Robbie McEwen precedette di 8” Andrea Ferrigato, nel 2011 il francese Anthony Ravard ha avuto la meglio per 7” su Marco Marcato mentre lo scorso anno il francese Benoît Cosnefroy ha distanziato di 13” Alberto Bettiol, al quale non è bastata la vittoria nella cronometro conclusiva. L’ultima edizione disputata ad inizio anno, invece, non ha visto italiani sul podio: ad imporsi è stato il belga Tim Wellens con poco meno di un minuto di vantaggio sul polacco Michał Kwiatkowski e sul tedesco Nils Politt.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Saint-Paul-Trois-Châteaux: cielo sereno, 27.3°C, vento moderato da N (21-27 km/h), umidità al 44%
Uzès (traguardo volante – Km 132.7) : nubi sparse, 28°C, vento moderato da NNW (17-18 km/h), umidità al 33%
Nîmes: nubi sparse, 28.8°C, vento moderato da NNW (17-21 km/h), umidità al 31%
GLI ORARI DEL TOUR
13.25: inizio diretta su Eurosport1
13.30: partenza da Saint-Paul-Trois-Châteaux
13.40: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
15.30-15.45: scollinamento Côte du Belvédère de Tharaux
16.40-16.55: traguardo volante di Uzès
17.10-17.35: arrivo a Nîmes
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Sorgues – Malaucène
1° Søren Kragh Andersen
2° Nacer Bouhanni a 4′11″
3° Jérémy Cabot a 6′56″
4° Mads Pedersen s.t.
5° Carlos Barbero s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 11° a 6′56″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′41″
3° Mads Pedersen a 7′06″
4° Jérémy Cabot a 7′55″
5° Marco Haller a 13′43″
Miglior italiano: Daniel Oss, 21° a 25′19″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Antony Rolland” (Pierre Rolland)
Conti: “Merckx ha contestato il ritiro di Adrie Van der Poel” (Adri non corre più dal 2000, si parlava del ritiro dal Tour di suo figlio Mathieu)
De Luca: “Sagan lascia le code del gruppo”
De Luca: “Una delle tappe più belle in previsione di questo Tour”
Garzelli: La parte più importante è quella che Carapaz si è mesto in testa a tutta”
Garzelli: “Come ho detto più volta”
Garzelli: “Questa tappa rimarrà a tanti”
De Luca: “Gaudu ha perso un centinaio di metri da parte del gruppo maglia gialla”
De Luca (ricordando la tappa del Ventoux del 2016, quando una moto della tv francese fece cadere alcuni corridori): “L’urto della televisione francese”
De Luca: “Froome camminava con in ginocchio che batteva sul mento”
De Luca (commentando una ripresa aerea del Ventoux): “Eccolo in tutta la sua crudeltà il Mont Ventoux” (ma in quelle immagini non si vedeva nulla a causa delle nuvole basse)
Conti: “In passato ho vissuto con il Mont Ventoux”
Garzelli: “Questi accelerazione fanno male”
De Luca: “Arriva in pieno laterale la forza del vento”
Orlando (parlando dell’uscita di Démare dal tempo massimo nella tappa di Tignes): “Démare ci ha lasciato le penne”
Garzelli: “Gli altri nemmeno c’ha provato”
Garzelli: “I piedi dell’ultima ascesa”
Garzelli: “Compagni di squadra maglia gialla”
Garzelli: “Le sensazione non erano sbelle”
Garzelli: “Va via Kenny Elissonde” (si era staccato)
De Luca: “Si voltano indietro nel sostegno della sua ammiraglia”
Garzelli: “Katossi” (Kwiatkowski)
De Luca: “Questo tratto continua a perdere”
Garzelli: “Ne parlava moe bene”
Garzelli: “Rolf Soresen” (Sorensen)
Garzelli: “Discesa nella quale si potrà aprire o chiudere i tempi”
Garzelli: “Due o tre collaboratori possono collaborare”
Garzelli: “Il morale alto di essere sul podio”
Garzelli: “Luz Ardiden, un arrivo lungo più di 20 Km” (la salita di Luz Ardiden, che si affronterà settimana prossima, è lunga circa 13 Km)
De Luca: “La tappa con l’inedita scalata al Mont Ventoux” (ad essere inedita era la doppia scalata, il Ventoux finora è stato scalato 16 volte al Tour”
De Luca: “Una vittoria dopo tanta sofferenza meritata” (ben ti stà a sfidare il Ventoux)
DISCOTOUR
Sous le vent (Céline Dion – Garou)
07-07-2021
luglio 7, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il belga Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) si è imposto nell’undicesima tappa, Sorgues – Malaucène, percorrendo 198.9 Km in 5h17′43″, alla media di 37.562 Km/h. Ha preceduto di 1′14″ il francese Kenny Elissonde (Trek – Segafredo) e l’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 16° a 5′35″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Cattaneo, 11° a 15′35″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
La danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) si è imposta nella sesta tappa, circuito di Colico, percorrendo 155 Km in 3h41′39″, alla media di 41.958 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Coryn Rivera (Team DSM) e l’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 4°. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″
GIRO ROSA, IL LAGO DI COMO SORRIDE A EMMA NORSGAARD
La diciannovenne Emma Norsgaard (Movistar Team) ha vinto a Colico la sesta tappa del Giro Rosa battendo in volata Coryn Rivera (Team DSM) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Altra giornata tranquilla per Anna Van der Breggen (Team SD Worx) che conserva senza patemi la sua maglia rosa.
La sesta tappa del Giro Rosa prevedeva un percorso tendenzialmente pianeggiante attorno al Giro di Como con partenza e arrivo a Colico dopo 157 chilometri.
La corsa veniva percorsa a ritmo altissimo non permettendo attacchi nella prima ora di corsa percorsa a 43.2 chilometri orari con solo la campionessa americana in carica Lauren Stephens (Team TIBCO-Silicon Valley Bank) a tentare un attacco venendo però ripresa dal gruppo. La vera fuga avveniva al km 60 di corsa con la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e la seconda in classifica generale Ashleigh Moolman-Pasio (Team SD Worx), andando ad accumulare fino a due minuti e 25 secondi con 50 chilometri da percorrere. Team DSM e Jumbo-Visma principalmente si occupavano dell’inseguimento andando a ricucire sulla pericolosa coppia ai -13.
Un’altra campionessa nazionale provava quindi ad attaccare con quattro chilometri all’arrivo, era l’australiana Sarah Roy (Team BikeExchange) in compagnia di Tiffany Cromwell (Canyon-SRAM), che aveva il suo ragazzo Valtteri Bottas, pilota della Mercedes in F1, a sostenerla al traguardo. La forte lotta nel finale non permettava al duetto di proseguire la loro azione venendo stoppata a due chilometri dall’arrivo. Team DSM ancora una volta impostava un treno molto forte con Maria Giulia Confalonieri (Ceratizit-WNT Pro Cycling) in grado però di mantenere un ritmo ancora più alto fino agli ultimi 700 metri, quando i treni dominanti diventavano la stessa Team DSM e la Trek-Segafredo. Quest’oggi era Lorena Wiebes a lanciare la sua compagna di squadra Coryn Rivera che veniva superata negli ultimi metri da Emma Norsgaard (Movistar Team) capace così di trionfare davanti alla stessa Rivera e a Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) nuovamente terza. Per Anna Van der Breggen (Team SD Worx) un’altra giornata tranquilla mantenendo la maglia rosa. Nella tappa di domani un percorso vallonata da Soprazocco di Gavardo a Puegnano sul Garda con un circuito da compiere cinque volte che potrebbe cambiare la classifica generale.
Carlo Toniatti.

Emma Norsgaard conquista il successo a Colico. (Getty Images Sport)