BORA IN POPPA AL TOUR. POLITT SPACCA LA FUGA E VINCE IN SOLITARIA A NIMES.
A Nîmes Nils Politt (Team Bora Hansgrohe) corona una fuga di 13 uomini iniziata dopo una ventina di km ed ottiene una vittoria che gli mancava dal 2018. I velocisti, sulla carta favoriti, si prendono un giorno di riposo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva la maglia gialla.
Dopo le fatiche di Alpi e Mont Ventoux i velocisti dovrebbero tornare di scena nella dodicesima tappa da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Nîmes. Diciamo dovrebbero perché, nonostante l’assenza quasi totale di insidie altimetriche, durante tutta la tappa è previsto vento moderato con raffiche superiori ai 20 km/h che potrebbe scompaginare le carte e dare vita a ventagli. Oltretutto a 1 km e 800 metri dall’arrivo, in un tratto in leggera di scesa, il gruppo dovrà attraversare – verosimilmente a tutta velocità – un angusto sottopassaggio ferroviario che potrebbe complicare il posizionamento dei velocisti. Ad ogni modo Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) è il principale favorito e si prepara per il quarto sigillo al Tour 2021. Inoltre con una vittoria il britannico eguaglierebbe il numero di tappe vinte al Tour da Eddie Merckx ed entrerebbe in qualche modo nella storia della Grande Boucle. Da segnalare che Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) non prendeva il via per un dolore al ginocchio che non gli dava pace da qualche giorno. Il tre volte campione del mondo termina così un Tour anonimo dopo un ottimo Giro d’Italia. La partenza era molto nervosa e le insidie del vento non si facevano attendere. Il gruppo si spezzava in vari tronconi e dopo 20 km in testa si trovava un drappello di tredici ciclisti: Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step), Andrè Greipel (Team Israel StartUp Nation), Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Imanol Erviti (Team Movistar), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Stefan Bissegger (Team EF Education First), Connor Swift (Team Arkea Samsic), Luka Mezgec (Team BikeExchange), Sergio Henao (Team Qhubeka NextHash), Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Brent Van Moer ed Harry Sweeny (Team Lotto Soudal). Dopo 25 km il vantaggio della fuga era di 3 minuti sul gruppo maglia gialla. La fuga aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo e si capiva che i 13 di testa si sarebbero giocati la vittoria finale. Politt scollinava in prima posizione sulla Côte du belvédère de Tharaux posto al km 83.7. Politt si aggiudicava invece il traguardo intermedio di Uzes posto al km 132.7. La fuga andava d’amore e d’accordo fino ad una ventina di km dall’arrivo quando Erviti, Politt, Kung e Sweeny attaccavano e si avvantaggiavano sui compagni di fuga sfruttando anche il vento a favore. A sua volta Sweeny attaccava ai meno 15 ed il primo a non seguire le ruote del giovane australiano era Kung. Politt rilanciava l’azione ai meno 10, su un tratto al 3%, e questa volta il tedesco faceva il vuoto. Il ciclista tedesco, ottimo passista, andava tutto solo a vincere sul traguardo di Nîmes. A 31 secondi di ritardo Erviti anticipava Sweeny per la terza posizione. Il gruppo maglia gialla arrivava a quasi 16 minuti di ritardo regolato da Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). In classifica generale tutto resta invariato nelle prime posizioni con Pogacar davanti a Rigoberto Uran (Team EF Education First) e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). L’avvicinamento verso i Pirenei continua domani con la dodicesima tappa da Nîmes a Carcassonne di quasi 220 km e priva di insidie altimetriche se si esclude il GPM della Côte du Pic Saint-Loup posto dopo una cinquantina di km. Sulla carta è un a tappa che strizza l’occhio una volta ancora ai velocisti ma se la fuga di giornata sarà numerosa non escludiamo la vittoria di qualche fuggitivo, praticamente lo stesso discorso che abbiamo fatto per la tappa di oggi.
Giuseppe Scarfone

Nils Politt vince a Nimes (foto: Getty Images Photo)