COPPA SABATINI, FINALMENTE MARTINEZ

settembre 15, 2022 by Redazione  
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Dani Martinez vince la Coppa Sabatini dopo il podio di ieri al Toscana. Alle sue spalle Eiking e Martin

Pronti via e scappa subito il tentativo da lontano di oggi: a dare il là è Umberto Marengo (Drone Hopper-Androni Giocattoli), seguito da David Martin (Eolo-Kometa), Ben Granger (Mg.K Vis Color for Peace VPM), Eric Paties Montagnier (Work Service Dynatek Vega), Davide Gabburo e Manuele Tarozzi (Bardiani CSF Faizanè), Nicolò De Lisi e Giulio Masotto (Team Corratec). Il gruppetto al comando raggiunge i 5 minuti di vantaggio massimo sul gruppo, controllato da Ineos Grenadiers e UAE Team Emirates. Sono soprattutto queste due formazioni a dirigere le operazioni di rincorsa, che si concludono prima del solito a ben 80 km dal traguardo.
La situazione di gruppo compatto di nuovo permette ad avventurieri di tentare la sortita, come Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizané) e Mirco Maestri (Eolo-Kometa), stoppati prontamente da dietro. Il tira e molla però ottiene il risultato di frazionare la testa della corsa, così ben presto davanti si forma un drappello di una dozzina di unità con un lieve margine sul resto del gruppo.
A un giro e mezzo dalla fine davanti attacca Alexander Vlasov (Bora-Hansgrohe), seguito poco dopo da Dani Martinez (Ineos Grenadiers) e Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost). Il tentativo si chiude all’ultima tornata quando la testa della corsa si ricompone in un drappello di 7-8 unità a giocarsi la vittoria finale.
Sullo strappo dell’arrivo il più potente è Martinez che riesce così a vincere dopo il podio di ieri al Giro di Toscana. Alle sue spalle primi dei battuti Odd Christian Eiking (EF Education-EasyPost) e Guillaume Martin (Cofidis).

Lorenzo Alessandri

Dani Martinez esulta sul traguardo di Peccioli. (Foto Sprint Cycling Agency)

"Dani" Martinez esulta sul traguardo di Peccioli. (Foto Sprint Cycling Agency)

15-09-2022

settembre 15, 2022 by Redazione  
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SKODA TOUR LUXEMBOURG

Il neozelandese Aaron Gate (Bolton Equities Black Spoke Pro Cycling) si è imposto nella terza tappa, Rosport – Diekirch, percorrendo 188.4 Km in 4h40′58″, alla media di 40.233 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Benjamin Thomas (Cofidis) e l’italiano Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Il francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) è ancora leader della classifica con 7″ sull’olandese Sjoerd Bax (Alpecin-Deceuninck) e 8″ sull’italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates)

COPPA SABATINI – TROFEO CITTÀ DI PECCIOLI

Il colombiano Daniel Felipe Martinez (INEOS Grenadiers)si è imposto nella corsa italiana, circuito di Peccioli, percorrendo 198.9 Km in 4h55′37″, alla media di 40.37 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Odd Christian Eiking (EF Education-EasyPost) e il francese Guillaume Martin (Cofidis). Miglior italiano Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa Cycling Team), 6° a 59″

OKOLO SLOVENSKA / TOUR DE SLOVAQUIE

L’irlandese Archie Ryan (Jumbo-Visma) si è imposto nella seconda tappa, Hlohovec – Banská Štiavnica, percorrendo 186.3 Km in 4h32′22″, alla media di 45.167 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e l’italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa Cycling Team). Il ceco Josef Cerný (Quick-Step Alpha Vinyl Team) è il nuovo leader della classifica con 4″ sul sudafricano Stefan de Bod (Astana Qazaqstan Team) e 5″ sul connazionale Jakub Otruba (Elkov-Kasper). Miglior italiano Davide De Cassan (Cycling Team Friuli ASD), 9° a 25″

TOUR DE SERBIE

Il croato Viktor Potocki (Ljubljana Gusto Santic) si è imposto nella seconda tappa, Mionica – Čačak, percorrendo 153.8 Km in 3h31′16″, alla media di 43.679 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bosniaco Husein Selimovic (nazionale bosniaca) e lo sloveno Jaka Spoljar (Republika Srpska R Team). Elia Carta (Meblo Jogi Pro-Concrete), unico azzurro in gara (oggi 38°), è ancora leader della classifica con 24″ sul serbo Dorde Duric (nazionale serba) e 1′05″ sul britannico Eugene Cross (Velo Schils Interbike RT).

ITALIA PROTAGONISTA IN LUSSEMBURGO: SECONDA TAPPA A TRENTIN SU SENECHAL E BALLERINI

settembre 14, 2022 by Redazione  
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Affermazione italiana al Giro del Lussemburgo con Matteo Trentin che si impose allo sprint al termine della seconda frazione. Italiano è anche il terzo classificato, Davide Ballerini, mentre il francese Valentin Madouasi si conferma leader della classifica

Percorso mosso come nella prima tappa, ma finale più semplice e volata a ranghi compatti. A vincere la seconda frazione del Giro del Lussemburgo con arrivo a Schifflange è l’italiano Matteo Trentin (UAE) che si impone in rimonta sul francese Florian Senechal e Davide Ballerini, entrambi in forze alla Quick-Step). In classifica generale la situazione rimane pressochè invariata con Trentin che grazie agli abbuoni sale dal quarto al terzon posto a 8” dal leader e vincitore della tappa di ieri Valentin Madouas (Groupama), oggi undicesimo.
La tappa, a differenza di quel che potrebbe dire la volata, ha uno svolgimento in realtà tutt’altro che tranquillo. La battaglia inizia fin dai primi chilometri e la fuga parte dopo ben 15 km di tentativi. Ad andarsene sono Cyril Barthe (B&B Hotels), Joel Nicolau (Caja Rural), Bastien Tronchon (Ag2r), James Fouchè (Black Spoke), Morten Hulgaard (Uno-x), Justin Wolf (Leopard), Asier Etxeberria (Euskaltel) e Luc Wirtgen (Bingoal). Nel tentativo di scongiurare la volata l’Alpecin decide di fare corsa dura cercando di creare selezione e avvicinandosi molto ai battistrada già a 50 km dal traguardo. La selezione, però, non avviene e così il gruppo rallenta nuovamente prima che la Quick-Step si metta a lavorare proprio per riprendere la fuga.
E’ infine lo strappo del Poiteau de Kayl a invogliare Dorian Godon (Ag2r) e nuovamente Wirtgen ad anticipare lo sprint. Il francese scollina in solitaria, ma viene ripreso lungo la discesa con il gruppo che va a disputare la volata, vinta da Trentin.

Andrea Mastrangelo

Trentin vince la seconda tappa del Giro del Lussemburgo (Getty Images Sport)

Trentin vince la seconda tappa del Giro del Lussemburgo (Getty Images Sport)

GIRO DELLA TOSCANA, HIRSCHI BATTE UN COLPO

settembre 14, 2022 by Redazione  
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Marc Hirschi torna a vincere nella classica toscana davanti a Rota e Martinez

Il tentativo del mattino prende corpo dopo pochi km dal via ufficiale di Pontedera per la corsa che ricorda anche Alfredo Martini: a comporlo un sestetto fra cui Edoardo Faresin (Zalf Euromobil Fior), Andrea Guerra (Zalf Euromobil Fior), Daan Hoeks (MgkVis – Colors For Peace VPM), Mirco Maestri (Eolo-Kometa), Umberto Marengo (Drone Hopper – Androni) e Cristian Rodriguez (TotalEnergies), che il gruppo manda molto al largo fino a raggiungere un vantaggio massimo di 9 minuti.
Giunti alla prima delle 3 scalate al Monte Serra dal versante di Calci a prendere margine davanti è Rodriguez, il quale raggiunge un vantaggio di più di 2 minuti sul resto della fuga ma meno di 4′ sul gruppo arrembante alle loro spalle. Dal plotone a provarci in questa fase sono Javier Romo (Astana Qazaqstan Team), Gorka Izagirre (Movistar) e Andrii Ponomar (Drone Hopper – Androni) che rientrano sulla fuga prima e sullo spagnolo poi, rialzatosi una volta a conoscenza del gruppetto in arrivo su di lui. Le sorti di questo tentativo però sono segnate, con il gruppo ormai a un solo minuto guidato dalla Intermarché – Wanty – Gobert per favorire l’azione di Lorenzo Rota.
Sull’ultimo passaggio sul Serra è proprio Rota ad andarsene insieme ad un grupetto di uomini pesanti, fra cui Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Esteban Chaves (EF Education – EasyPost), Einer Rubio (Movistar), Natnael Testazion (Drone Hopper – Androni) e Daniel Martinez (Ineos Grenadiers). Nei pressi del GPM Martinez riesce a prendere un margine di una manciata di secondi, che non gli sono sufficienti però per resistere nella picchiata verso il traguardo di Pontedera.
Parte dunque la volata ristretta, vinta da un redivivo Marc Hirschi davanti ad un ottimo Lorenzo Rota quest’oggi. Chiude il podio uno stremato Martinez.

Lorenzo Alessandri

Hirschi vince il Giro della Toscana (foto Sprint Cycling Agency)

Hirschi vince il Giro della Toscana (foto Sprint Cycling Agency)

VAN DER POEL, E’ GIA’ FORMA MONDIALE. SUO IL GP DE WALLONIE

settembre 14, 2022 by Redazione  
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In una corsa esigente come il GP de Wallonie, disputata per di più sotto la pioggia, Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck) vince con autorità e dimostra di essere già in ottima condizione per i Mondiali di Wollongong. L’olandese batte Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Gonzalo Serrano (Team Movistar) dopo una bella volata in cima alla Cittadella di Namur.

Terminata la Vuelta, le settimane centrali di Settembre presentano un calendario europeo abbastanza fitto con cui i ciclisti potranno preparare l’attesissimo Mondiale australiano di Wollongong di domenica 25. Oggi in Belgio si corre il GP de Wallonie, corsa dal tracciato nervoso con un finale esplosivo in cui tra i grandi nomi alla partenza si rivede Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), favorito d’obbligo e tra i ciclisti più attesi tra poco più di una settimana in Australia. Dopo le fatiche nelle corse canadesi, torna a correre anche Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty Gobert), speranza africana ai Mondiali ed a suo agio col percorso belga. Altri nomi interessanti alla partenza di Blegny sono quelli di Greg van Avermaet ed Oliver Naesen (Team AG2R Citroen), Jakob Fuglsang e Dylan Teuns (Team Israel Premier Tech), Bryan Coquard e Piet Allegaert (Team Cofidis), Victor Campenaerts e Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Gonzalo Serrano ed Oscar Rodriguez (Team Movistar), Edvald Boasson Hagen e Julien Simon (Team TotalEnergies), Warren Barguil ed Amaury Capiot (Team Arkea Samsic). L’arrivo in cima alla Cittadella di Namur, con tratti in pavè e lastricato, è uno degli arrivi più riconoscibili delle corse che si corrono in Belgio. Dopo una decina di km dalla partenza sotto la pioggia si avvantaggiava un quintetto di cinque ciclisti che formava la fuga di giornata. I cinque erano Johan Meens (Team Bingoal Pauwels), Martin Urianstad (Uno-X Pro Cycling Team), Maximilien Juillard (Team Go Sport – Roubaix Lille Metropole), Abram Stockman (Saris Rouvy Sauerland Team) e Gianni Marchand (Team Tarteletto Isorex). Dopo 80 km ed i passaggi sulla Cote de Tresenster e sulla Cote de Werbomont, le prime due vere insidie altimetriche prima di quelle del finale, il vantaggio della fuga sfiorava i 3 minuti. A 60 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso ad 1 minuto e 45 secondi. Erano in particolar modo Team Alpecin Fenix e Team Israel Premier Tech a scandire il ritmo dell’inseguimento. A poco più di 30 km dal termine Ewen Costiou (Team Arkea Samsic) evadeva dal gruppo principale e raggiungeva i fuggitivi. A 25 km dall’arrivo Biniam Girmay, uno degli attesi protagonisti, era costretto a fermarsi e cambiare la sua bici a causa di un problema meccanico ma riusciva a rientrare prontamente in gruppo scortato da un paio di compagni. A 20 km dall’arrivo in testa restavano Meens, Costiou, Urianstad e Marchand. Sulla Tienne aux Pierres, penultima asperità prima dell’arrivo in salita, Meens si staccava dalla testa della corsa mentre il gruppo aumentava decisamente l’andatura grazie al forcing del Team Lotto Soudal. Costiou restava da solo in testa mentre iniziava qualche scatto nel gruppo principale. Il giovane francese, alla sua prima corsa con l’Arkea Samsic, veniva ripreso a 4 km dall’arrivo, praticamente all’inizio della salita finale verso la Cittadella di Namur. Era il Team Intermarchè Wanty Gobert a mettere il gruppo in fila. Nel tratto più difficile della salita, tra i meno 2 ed i meno 1, provavano l’allungo Gonzalo Serrano (Team Movistar) e Dylan Teuns (Team Israel Premier Tech) ma lo spagnolo ed il belga venivano raggiunti proprio in vista della volata che vedeva Mathieu van der Poel vincere davanti a Biniam Girmay. Terzo era Serrano mentre chiudevano la top five Dylan Teuns in quarta posizione e Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Van der Poel fa subito capire che per il Mondiale lui c’è e denota una condizione già ottimale, mentre abbiamo visto come Wout van Aert, l’altro grande favorito tra 12 giorni in Australia, nelle corse canadesi abbia denotato ancora qualche piccola defaillance, anche a livello tattico.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Van der Poel alla cittadella di Namur (Getty Images)

La vittoria di Van der Poel alla cittadella di Namur (Getty Images)

14-09-2022

settembre 14, 2022 by Redazione  
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SKODA TOUR LUXEMBOURG

L’italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, Junglinster – Schifflange, percorrendo 163.4 Km in 3h51′51″, alla media di 42.286 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Florian Sénéchal (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e l’italiano Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Il francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) è ancora leader della classifica con 7″ sull’l'olandese Sjoerd Bax (Alpecin-Deceuninck) e 8″ su Trentin

GRAND PRIX DE VALLONIE

L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella corsa belga, Blegny – Citadelle de Namur, percorrendo 199.7 Km in 4h55′26″, alla media di 40.557 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) e lo spagnolo Gonzalo Serrano (Movistar Team). Miglior italiano Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck), 17° a 12″

GRISETTE GRAND PRIX DE VALLONIE (Donne)

La belga Julie De Wilde (Plantur-Pura) si è imposta nella corsa belga, Blegny – Citadelle de Namur, percorrendo 136.6 Km in 3h48′31″, alla media di 35.866 Km/h. Ha preceduto di 3″ la connazionale Justine Ghekiere (Plantur-Pura) e l’olandese Yara Kastelijn (Plantur-Pura). Unica italiana in gara Martina Alzini (Cofidis Women Team), 40° a 5′34″

GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI

L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Pontedera, percorrendo 199.2 Km in 4h53′30″, alla media di 40.722 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) e il colombiano Daniel Felipe Martinez (INEOS Grenadiers)

OKOLO SLOVENSKA / TOUR DE SLOVAQUIE

Il britannico Ethan Vernon (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto anche nella prima tappa, Šamorín – Trnava, percorrendo 142.3 Km in 3h09′02″, alla media di 45.167 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team) e l’italiano Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa Cycling Team). Vernon è ancora leader della classifica con 17″ sul ceco Josef Cerný (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e 25″ sul danese Michael Mørkøv (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Miglior italiano Liam Bertazzo (Maloja Pushbikers), 11° a 34″.

TOUR DE SERBIE

L’italiano Elia Carta (Meblo Jogi Pro-Concrete) si è imposto nella prima tappa, Požarevac – Mionica, percorrendo 152.6 Km in 3h38′20″, alla media di 41.936 Km/h. Ha preceduto di 23″ il serbo Dorde Duric (nazionale serba) e di 32″ il britannico Eugene Cross (Velo Schils Interbike RT). Carta, unico azzurro, in gara, è il primo leader della classifica con 24″ su Duric e 1′05″ su Cross

GIRO DEL LUSSEMBURGO, MADOUAS PRIMO LEADER DELLA CORSA DEL GRANDUCATO

settembre 13, 2022 by Redazione  
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Ha preso il via oggi dalla capitale del granducato la prima tappa del Giro del Lussemburgo, terminata con la vittoria del corridore francese Valentin Madouas

Tappa movimentata, nel percorso e nei fatti, quella di apertura dello Skoda Tour Luxembourg, 164 km ad anello attorno alla città di Lussemburgo. Al mattino va via la classica fuga di giornata – composta da Gil Gelders (Bingoal), Tom Sexton (Bolton), Antonio Jesús Soto (Euskaltel), Niklas Eg (Uno-X), Justin Wolf (Leopard) e Kasper Viberg Sogaard (Riwal) – alla quale viene concesso di superare i 5’ di vantaggio prima di essere lentamente ripresa dal plotone guidato da Quick Step, Groupama e Trek.
Dei fuggitivi della prima ora l’ultimo a essere ripreso è Gelders a circa 10 km dal traguardo e all’inizio della Côte de Staflter, penultima asperità di giornata. Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segrafredo) e Arthur Kluckers (UAE) forzano l’andatura lungo l’ascesa provocando un’importante scrematura in gruppo, che arriva a ranghi ridotti all’attacco del Kirchberg, la salita in cima al quale era posto l’arrivo.
Ci prova immediatamente Kevin Geniets (Groupama) a 2.5 km dalla conclusione, seguito da Nicola Conci (Alpecin) che si porta dietro un piccolo drappello di uomini. Tra questi c’è Valentin Madouas (Groupama) che, non appena ripreso il compagno di squadra all’attacco, rilancia l’azione involandosi in solitaria verso il traguardo. Il gioco a due punte funziona con Sjoerd Bax (Alpecin) e Clément Berthet (AG2R), che provano invano a rinvenire. L’olandese finirà a 3” e il francese a 7”, appena davanti al gruppo regolato da Matteo Trentin (UAE) su Florian Sénéchal (Quick Step).
Da segnalare, per i colori azzurri, anche l’11° posto di Kristian Sbaragli (Alpecin), il 15° di Marco Tizza (Bingoal) e il 18° di Giulio Ciccone (Trek).
Domani si va da Junglinster a Schifflange; in programma 163 Km vallonati con 3 GPM ed un ultimo dentello di mille metri al 6.6% da superare a 4 Km dal traguardo. La tappa potrebbe essere resa molto più selettiva delle condizioni meteo perchè è prevista pioggia per quasi tutta la giornata, con vento che potrebbe toccare punte di 24 Km/h

Andrea Mastrangelo

Valentin Madouas (Getty Images Sport)

Valentin Madouas (Getty Images Sport)

13-09-2022

settembre 13, 2022 by Redazione  
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SKODA TOUR LUXEMBOURG

Il francese Valentin Madouas (Groupama-FDJ) si è imposto nella prima tappa, Stade de Luxembourg – Luxembourg (Kirchberg), percorrendo 163.8 Km in 4h00′25″, alla media di 40.879 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Sjoerd Bax (Alpecin-Deceuninck) e di 7″ il connazionale Clément Berthet (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 4° a 8″. Madouas è il primo leader della classifica con 7″ su Bax e 13″ su Berthet. Miglior italiano Trentin, 4° a 18″

OKOLO SLOVENSKA / TOUR DE SLOVAQUIE

Il britannico Ethan Vernon (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Bratislava, percorrendo 7 Km in 7′33″, alla media di 55.629 Km/h. Ha preceduto di 6″ il ceco Josef Cerný (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e di 14″ il danese Michael Mørkøv (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Miglior italiano Liam Bertazzo ( Maloja Pushbikers), 10° a 24″. Vernon è il primo leader della classifica con 6″ su Cerný e 14″ su Mørkøv. Miglior italiano Bertazzo, 10° a 24″.

VUELTA, ATTO FINALE, ATTORI SPECIALI. I GIUDIZI CONCLUSIVI DEL TERZO ED ULTIMO GRANDE GIRO DELL’ANNO

settembre 13, 2022 by Redazione  
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Ultimi giudizi, quelli conclusivi, al termine della Vuelta 2022. Le sufficienze superano abbondantemente le insufficienze. E alcuni dei protagonisti della Vuelta li ritroveremo al Mondiale di Wollongong tra due settimane. Primo fra tutti la maglia rossa Remco Evenepoel

Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde. La passerella finale di Madrid, tra due ali di colleghi ciclisti e della folla acclamante, consegnano al ciclismo una momento indelebile di quello che hanno rappresentato per questo sport questi due campioni. Onorano il loro ultimo GT lavorando rispettivamente per Miguel Angel Lopez e per Enric Mas, e provando anche ad infilarsi in qualche fuga a lunga gittata. Due campioni e due signori del ciclismo la cui assenza a partire dal prossimo anno si farà sentire nel gruppo. Voto 9.

Remco Evenepoel. La maturità di un quarantenne nel corpo di un ventenne. Il belga viene in Spagna per stupire e lo fa senza porsi limiti. Dopo le prime tappe in cui prende le misure ai suoi avversari, indossa la maglia rossa nella sesta tappa e non la molla più, conducendo la seconda e la terza settimana di corsa con il piglio dei campioni più scafati. Domina la crono di Alicante e mette la ciliegina sulla torta sull’Alto del Piornal. Vince la Vuelta riportando la vittoria di un GT nel Paese simbolo del ciclismo dopo 44 anni. Giro d’Italia e Tour de France sono avvisati. Voto 9.

Mads Pedersen. Tre tappe vinte in volata, più o meno ristretta, e tre secondi posti. Il danese stravince la classifica a punti e visto l’ottimo stato di forma facciamo fatica a comprendere la sua decisione di restare a casa e non disputare il Mondiale. Cosa dire, sarà contenta sua moglie. Voto 8.

Juan Ayuso. Un ventenne che va a podio in un GT è cosa più unica che rara ed il giovane spagnolo, che deve ancora finirli i venti anni, il prossimo 16 Settembre, merita un voto sicuramente alto e forse soffre più del dovuto il dualismo con Joao Almeida. Nella terza settimana piazza anche qualche scatto interessante tra Alto del Piornal ed Alto de Navacerrada. Tra i volti nuovi del ciclismo spagnolo per i GT, è sicuramente il ciclista che ha maggiori margini di miglioramento. Voto 7.5.

Jay Vine. Dopo due tappe vinte tra Cantabria e Asturie e avendo dimostrato di essere un validissimo scalatore, indossa la maglia a pois e pone tappa per tappa le basi per portarla fino a Madrid, ma una caduta all’inizio della 18° tappa spezza il suo sogno. Sarà per la prossima. Voto. 7.5

Richard Carapaz. Come Pedersen, ottiene tre vittorie, tutte a coronamento di una fuga vincente e tutte in tappe con arrivi in salita. Il campione olimpico, dopo essere uscito praticamente subito dalla classifica generale, si reinventa uomo da fuga e sull’Alto del Piornal funge anche da gregario per l’acciaccato Carlos Rodriguez. Meritata la maglia a pois, nonostante la sfortuna che ha colpito Vine. Voto 7.5

Rigoberto Uran. Va in fuga nella 17° tappa e vince al Monastero di Tentudia resistendo al ritorno del big. Con questa vittoria entra nella ristretta cerchia dei ciclisti che hanno vinto almeno una tappa in tutti e tre i GT. Chapeau. Voto 7.5.

Primoz Roglic. Lo sloveno, negli ultimi tempi abbonato alle cadute, inizia bene la Vuelta vincendo sia la cronosquadre d’apertura che la quarta tappa di Laguardia. Cede qualcosa ad Evenepoel al termine della prima settimana ed è l’unico a limitare i danni sul belga nella cronometro di Alicante. Promette una terza settimana spettacolare dopo che riesce a rosicchiare qualcosa al belga tra Asturie e Sierra Nevada ma la clamorosa caduta nel finale della 16° tappa lo costringe al ritiro. Voto 7.

Enric Mas. La personale tripletta del ciclista spagnolo (secondo nel 2018, nel 2019 e nel 2021), si concretizza sfruttando le sue qualità di buon scalatore e di discreto succhiaruote. Pochi bassi, alti ancora meno. Nell’ultima settimana, venuto meno Roglic, prova a staccare le ruote della sua bici da quelle di Evenepoel ma non ci riesce mai. Si accontenta del secondo posto della generale sapendo che di più non poteva fare. Voto 7.

Miguel Angel Lopez. Inserito all’ultimo momento dall’Astana per la Vuelta 2022, diventa col passare dei giorni il capitano unico ed alla fine ottiene un quarto posto di tutto rispetto. La continuità non è mai stata il suo marchio di fabbrica ma magari chissà che giunto alla soglia dei 30 anni riesca a trovarla ed a rimettersi di nuovo in discussione. Voto 7.

Joao Almeida. Stereotipo del cagnaccio, il portoghese rimane attaccato con le unghie e con i denti ai drappelli della maglia rossa che si formano nelle tappe di montagna incontrate durante il percorso. Dà l’impressione di non cedere mai ed anche quando deve lavorare per Ayuso, mantiene sempre una distanza di sicurezza dai primi. E’ quinto della generale e può essere anche un outsider da non sottovalutare per il Mondiale di Wollongong. Voto 7.

Sam Bennett. Vince le prime due tappe in linea in Olanda e sembra avere tutte le carte in regola per puntare alla maglia verde ma il covid lo estromette dalla Vuelta. Voto 7.

Juan Sebastian Molano. Vincere la tappa finale di un GT è sempre una bella soddisfazione per un ciclista. A Madrid ci riesce in volata il giovane velocista colombiano che nell’UAE Team Emirates può dimostrare in futuro di essere il nuovo ciclista di punta rispetto a Fernando gaviria e Pascal Ackermann. Voto 7.

Thymen Arensman, Marc Soler, Jesus Herrada. In una Vuelta dominata dalle fughe vincenti, anche loro ottengono una vittoria ciascuna e si possono ritenere soddisfatti della prova offerta. Una nota di merito in più per il giovane olandese che riesce anche a terminare nella top ten finale. Voto 7.

Edoardo Affini. Unico guizzo italiano in tutte e ventuno le tappe, veste la maglia rossa per un giorno al termine della terza tappa di Breda. Una bella soddisfazione per un ciclista che ha lavorato diligentemente per Roglic fino alla suo ritiro dopo la nona tappa. Voto 6.5.

Simon Yates. Raggiunge il risultato massimo della sua Vuelta dopo la cronometro di Alicante, al termine della quale è quinto della generale. Il covid lo costringe al ritiro subito dopo. Avrebbe certamente potuto dire la sua in ottica top five. Voto 6.

Jai Hindley. Degli uomini di classifica o presunti tali, è probabilmente quello che delude di più, pur avendo vinto a Maggio il Giro d’Italia. Non è mai protagonista e pur terminando nella top ten finale per il rotto della cuffia lascia una sensazione di incompletezza. Voto 5.5

Tao Geoghegan Hart. Ha l’opportunità di spiccare il volo ed emergere tra i capitani dell’INEOS ma il britannico non dà mai l’impressione di poter puntare alle posizioni che contano per la classifica generale. Viene superato sia da Rodriguez che da Sivakov e termina in un anonimo 19° posto. Voto 4.5

Thibaut Pinot. Il francese ha raggiunto ormai una condizione di aurea mediocritas e pur partendo sempre come capitano della Groupama FDJ nelle corse via via disputate, delude sempre. Non incide neanche nelle fughe in cui è presente e coglie soltanto un quarto e due sesti posti che non gli cambiano la vita. Voto 4.

Mikel Landa. Dopo il podio conquistato al Giro, parte con i gradi di capitano tra le fila della Bahrain Victorious, ma conferma che la corsa di casa non gli si addice, vuoi per salite troppo brevi e troppo ripide o vuoi per mancanza di condizione nella seconda parte della stagione. Fatto sta che lo spagnolo, pur terminando la corsa in quindicesima posizione, non si è mai visto. Voto 4

Tim Merlier. Dato da molti il più serio pretendente alla maglia verde all’inizio della Vuelta, non rispetta assolutamente i pronostici e si vede poco nelle volate, supportato anche da un’Alpecin Deceunick non propriamente all’altezza. Ottiene due terzi posti a Utrecht ed a Cabo de Gata ma si eclissa praticamente dal resto della corsa. Voto 4.

Chris Froome. Un fantasma si aggira per la Vuelta 2022. E’ quello del fu Chris Froome, ciclista che non si è più ripreso dall’incidente del 2019 al Delfinato. Chissà, forse era meglio fargli fare la passerella insieme a Nibali e Valverde… Voto 4.

Giuseppe Scarfone

12-09-2022

settembre 12, 2022 by Redazione  
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TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE

La francese Coralie Demay (St Michel-Auber 93) si è imposta nella settima ed ultima tappa, Vesseaux – Privas, percorrendo 120.9 Km in 3h25′08″, alla media di 35.362 Km/h. Ha preceduto di 26″ l’olandese Loes Adegeest (IBCT) e di 28″ la britannica Henrietta Colborne (GT Krush Tunap Pro Cycling). Miglior italiana Silvia Zanardi (BePink), 10° a 2′03″. La tedesca Antonia Niedermaier (CANYON//SRAM Generation) si impone in classifica con 1′14″ sulla Adegeest (IBCT) e 1′51″ sulla colombiana Paula Patiño (Movistar Team). Miglior italiana la Zanardi (BePink), 5° a 3′22″.

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