TROFEO CALVIA’, L’ETERNO RUI COSTA VINCE AL DEBUTTO CON LA INTERMARCHE’
Nella prima gara con la squadra belga, il portoghese campione del mondo a Firenze nel 2013 è riuscito ad imporsi in uno sprint a tre contro il belga Louis Vervaeke (Soudal-Quickstep) e l’irlandese Ben Healy (EF Education-Easypost).
Con un insolito clima freddo che ha colpito le isole Baleari nelle scorse ore, con temperature di 10 °C e un po’ di neve sui rilievi più alti, si è disputato il Trofeo Calvià, prima prova della Challenge Mallorca, sulla distanza di 150 km. E’ la gara che ha segnato il debutto stagionale di alcuni big assoluti, come il due volte iridato Julian Alaphilippe (Soudal – Quick Step), il belga Tim Wellens e lo statunitense Brandon McNulty, ma questi ultimi, che da questa stagione sono compagni di squadra nella UAE Team Emirates, hanno avuto poca fortuna e in particolare l’americano è stato costretto al ritiro, così come Oliveira e Bjerg.
Gli oltre tremila metri di dislivello insieme alle rigide temperature creano grande selezione e in testa rimangono alcuni gruppetti che andranno a giocarsi la corsa. A una quarantina di chilometri dall’arrivo si ritrovano in fuga Ben Healy (EF Education-EasyPos) e il campione d’Olanda Pascal Eenkhoorn (Lotto-Dstny), seguiti a ruota dal un plotoncino nel quale figurano anche gli italiani Andrea Bagioli (Soudal – Quickstep) e Mirko Maestri (Eolo – Kometa), quest’ultimo facente parte della fuga partita al Km 0. Il vantaggio dei due attaccanti è intorno al minuto, ma il gap si assottiglia man mano che la corsa entra sempre più nelle sue fasi conclusive. Ai -33 scattano in salita verso il Col de Sa Gramola Rui Costa (Intermarché – Circus – Wanty) e Louis Vervaeke (Soudal – Quick Step), che vanno a riprendere Healy ed Eenkhoorn. Solo l’irlandese resiste alla spinta offensiva del portoghese della Intermarché e del belga della Soudal – Quickstep e il terzetto punta dritto verso il tortuoso traguardo di Palmanova. Alle loro spalle gli inseguitori non ci stanno e tirano a più non posso nel tentativo di ricongiungimento, ma è ormai tardi. Nella volata Rui Costa sorpassa Vervaeke e lo batte, mentre Healy non sprinta avendo esaurito tutte le energie, “accontentandosi” del terzo posto.
Domani è in programma la seconda gara del Challenge Mallorca, il Trofeo Ses Salines – Alcúdia, che ha nel Col de Sa Batalla l’unica, vera difficoltà altimetrica.
Andrea Giorgini

La vittoria di Rui Costa al Trofeo Calvià (Rui Costa opens 2023 with a win in the Trofeo Calvia (Getty Images Sport)
25-01-2023
gennaio 25, 2023 by Redazione
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VUELTA A SAN JUAN INTERNACIONAL (Argentina)
Il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team) si è imposto nella quarta tappa, Autodromo San Juan Villicum – Barreal, percorrendo 196.5 Km in 4h35′27″, alla media di 42.803 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Peter Sagan (TotalEnergies) e l’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers). Gaviria è il nuovo leader della classifica con 10″ su Sagan e 13″ sull’argentino Juan Pablo Dotti (SEP San Juan). Miglior italiano Ganna, 4° a 14″.
TROFEO CALVIÀ
Il portoghese Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Palmanova, percorrendo 150.1 Km in 3h57′30″, alla media di 37.920 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step) e di 1″ l’irlandese Ben Healy (EF Education-EasyPost). Miglior italiano Andrea Bagioli (Soudal Quick-Step), 10° a 9″
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Jason Tesson (TotalEnergies) si è imposto anche nella terza tappa, Lébamba – Mouila, percorrendo 123 Km in 2h27′38″, alla media di 49.989 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Salby Alexander (Bingoal WB) e il connazionale Geoffrey Soupe (TotalEnergies). Nessun italiano in gara. Tesson è il nuovo leader della classifica con 3″ su Soupe e 15″ sul connazionale Cyril Barthe (Burgos-BH)
SAN JUAN, JAKOBSEN METTE IN CARNIERE LA PRIMA VITTORIA DEL 2023
Dopo la convulsa volata di ieri che non lo ha visto protagonista, Fabio Jakobsen ritrova la vittoria nella seconda tappa della Vuelta a San Juan. Sul podio salgono Gaviria e Aberasturi, piazzamento nei 10 per Nizzolo e Viviani.
La seconda tappa della Vuelta a San Juan, non presentava particolari difficoltà altimetriche tali da impensierire le ruote veloci. L’unica salita di giornata è servita solo per mettere in mostra le velleità di andare in fuga di una dozzina di elementi tra i quali figurava l’anziano (46 anni!) Oscar Sevilla (Team Medellin – EPM), già vincitore in passato della corsa argentina, e il neoprofessionista Alessandro Santaromita (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), figlio di Antonio e nipote di Ivan, che è stato campione nazionale nel 2013. Il gruppetto di testa è rimasto compatto fino ai meno 70, quando Sevilla ha forzato l’andatura trascina dosi dietro solo 4 dei componenti la fuga di giornata. Quasi contemporaneamente il gruppo inseguitore, ha cominciato a fare sul serio, riducendo rapidamente il gap che lo divideva dai battistrada.
Dopo il ricongiungimento c’è stato solo il tempo per un velleitario tentativo di Manuele Tarozzi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e Victor Ocampo (Team Medellin – EPM), mentre le squadre si erano già organizzate per “catapultare” i rispettivi velocisti sulla linea del traguardo.
Ad avere la meglio oggi è stato Fabio Jakobsen (Soudal – Quick Step) che ha preceduto Fernando Gaviria (Movistar Team) e Jon Aberasturi (Trek – Segafredo), che salgono con lui sul podio di giornata. Quarto posto per il vincitore di ieri Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), che ha preceduto l’argentino Nicolas Tivani (Team Corratec), mentre sesto si è piazzato Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech). In top 10 anche Tobias Lund Andresen (Team DSM), Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Peter Sagan (Total Energies) e Niklas Märkl (Team DSM). Sam Bennet conserva la maglia di leader, pur essendo stato raggiunto al vertice della classifica dal vincitore odierno Jakobsen.
Domani la terza tappa con partenza e arrivo sulla pista dell’autodromo El Villicum sarà di nuovo “affaire” per velocisti.
Mario Prato

Volata a ranghi compatti anche al termine della seconda frazione della Vuelta a San Juan (foto SprintCyclingAgency)
VUELTA A SAN JUAN, SAM BENNETT FIRMA LA PRIMA TAPPA
Al termine di una volata convulsa, caratterizzata anche da una caduta, il più veloce è stato Sam Bennet che ha avuto la meglio su Mørkøv e Nizzolo.
È iniziata in Argentina la Vuelta a San Juan, corsa a tappe che negli ultimi anni ha acquisito sempre più appeal per le squadre di vertice. Nell’edizione 2023 sono presenti sette squadre WordTour (Soudal-Quick Step, BORA-Hansgrohe, Trek-Segafredo, Astana, Movistar, DSM e INEOS) e quattro nazionali (Argentina, Italia, Cile e Paraguay). Oltre alla nazionale diretta in ammiraglia da Marco Villa a difendere l’orgoglio italico sono presenti anche altri 3 team, EOLO-Kometa, Green Project-Bardiani CSF-Faizanè e il Team Corratec.
I sette giorni di gara non presentano difficoltà altimetriche significative e per la maggior parte sembrano banchetti apparecchiati per invitare al desco le ruote veloci. L’unica frazione che sarà decisiva per la classifica finale sarà quella che prevede l’arrivo sull’Alto del Colorado, al termine di una salita lunga quasi 19 km ma dalle pendenze sempre tenere.
La prima tappa non è sfuggita alla dura legge delle ruote veloci, anche se una caduta occorsa ai meno 8 ha scombussolato un po’ i piani delle squadre e modificate l’elenco dei protagonisti.
La giornata di gara si è sviluppata nel “solito modo”, ovvero con la più classica fuga di giornata. Ad animarla sono stati dieci ciclisti e precisamente gli argentini Marcelo Nahuel Mendez (Municipalidad de Rawson), Leonardo Cobarrubia (Sindicato de Empleados Públicos of San Juan), José Martin Reyes (Municipalidad de Pocito), Dario Alvares (Chimbas Te Quiero) e Daniel Omar Juarez (Agrupación Virgen de Fatima – San Juan Biker Motos), i panamensi Bolivar Espinoza e Christofer Robin Jurado (Panamá es Cultura y Valores), l’uruguaiano Nahuel Hernandez (Nazionale Uruguaiana), il cileno Francisco Kotsakis (Nazionale Cilena) e l’italiano Manuele Tarozzi della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè.
Ai meno 60 in testa erano rimasti solo l’italiano e l’argentinoi Leandro Javier Velardez (Municipalidad de Pocito), che nel frattempo era riuscito a riportarsi sui fuggitivi. La loro azione terminava ai meno 23 quando il plotone, orma saldamente nelle mani dei team dei velocisti, aveva iniziato le “grandi manovre” in previsione della volata finale. Ai meno 8 una caduta rimescolava un po’ le carte e le ambizioni dei protagonisti. Il più veloce del plotone è così stato Sam Bennett (BORA-Hansgrohe) che ha preceduto Michael Mørkøv (Soudal – Quick Step) e Giacomo Nizzolo (Israel – Premier Tech). A seguire si sono piazzati nell’ordine Danny van Poppel (BORA Hansgrohe) e Gleb Syritsa (Astana Qazakstan).
Nella TopTen erano resenti ben altri tre italiani: Elia Viviani (INEOS Grenadiers) sesto, Enrico Zanoncello (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) nono e Attilio Viviani (Corratec), decimo. Ottavo si è invece piazzato un certo Peter Sagan (TotalEnergies).
Domani è in programma la seconda tappa da Villa San Agustìn a San Josè de Jachal di 202 km, cararatterizzata da una lunga ma facilissima salita nella prima parte che dovrebbe interferire con le ambizioni dei velocisti
Mario Prato

La volata di Bennett a San Juan (Getty Images)
24-01-2023
gennaio 24, 2023 by Redazione
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VUELTA A SAN JUAN INTERNACIONAL (Argentina)
Lo statunitense Quinn Simmons (Trek – Segafredo) si è imposto nella terza tappa, circuito dell’autodromo San Juan Villicum, percorrendo 170.9 Km in 3h49′30″, alla media di 44.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Richeze (nazionale argentina) e l’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech), 5°. Bennett è ancora leader della classifica con 6″ sull’olandese di Fabio Jakobsen (Soudal Quick-Step) e 8″ sul colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team). Miglior italiano Nizzolo, 4° a 10″.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Jason Tesson (TotalEnergies) si è imposto nella seconda tappa, Oyem – Mitzic, percorrendo 109 Km in 2h28′21″, alla media di 44.085 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Emilien Jeannière (TotalEnergies) e il danese Salby Alexander (Bingoal WB). Nessun italiano in gara. Il francese Geoffrey Soupe (TotalEnergies) è ancora leader della classifica con 1″ su Tesson e 6″ sul connazionale Cyril Barthe (Burgos-BH)
23-01-2023
gennaio 24, 2023 by Redazione
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VUELTA A SAN JUAN INTERNACIONAL (Argentina)
L’olandese Fabio Jakobsen (Soudal Quick-Step) si è imposto nella seconda tappa, Villa San Agustín – San José de Jáchal, percorrendo 201.1 Km in 4h22′22″, alla media di 45.989 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team) e lo spagnolo Jon Aberasturi (Trek-Segafredo). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech), 6°. L’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di Jakobsen e 4″ su Gaviria. Miglior italiano Nizzolo, 5° a 6″.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Geoffrey Soupe (TotalEnergies) si è imposto nella prima tappa, Bitam – Oyem, percorrendo 122 Km in 3h00′29″, alla media di 40.558 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Louis Blouwe (Bingoal WB) e lo spagnolo Antonio Angulo (Burgos-BH). Nessun italiano in gara, Soupe è il primo leader della classifica con 4″ su Blouwe e 6″ su Angulo
CLASSICA COMUNITAT VALENCIANA, SUBITO DE LIE
Arnaud De Lie vince la classica valenciana davanti a Biermans e Boasson Hagen
Si apre la stagione europea 2023 sotto un benevolo sole del sud della Spagna. A comporre la prima fuga di giornata – e prima di una lunga serie dell’anno – è il gruppetto composto da Mattia Bais (Eolo-Kometa), Samuele Zoccarato (GreenProject – Bardiani CSF – Faizanè), Iker Ballarin (Euskaltel Euskadi) e Thomas Denis (Go Sport Roubaix Lille Métropole), ai quali si aggiunge in una seconda fase Mateu Esterlich (Electro Hiper Europa). Il gruppo alle loro spalle lascia fare, portando il vantaggio dei battistrada a sfiorare i 5 minuti.
La corsa procede senza ulteriori emozioni fino ai -60 km dal traguardo, esclusa la volata ristretta per il traguardo volante e qualche schermaglia sul primo GPM di giornata, risoltesi poi in un nulla di fatto. Complici anche queste fatiche però sui saliscendi successivi il gruppetto di testa inizia a sfaldarsi tanto che ai -40 a guidare la corsa resta solo la coppia italiana composta da Bais e Zoccarato, il quale destino però sembra segnato da una manciata di secondi di margine sul plotone arrembante alle loro spalle.
Tornati a situazione di ranghi compatti si susseguono tentativi da finisseurs, rintuzzati ogni volta da uno splendido lavoro portato dalla Lotto Dstny per il proprio uomo Arnaud De Lie desideroso di aprire il 2023 dove aveva terminato l’anno appena concluso, mettendosi in bella mostra in percorsi vallonati e insidiosi.
Lavoro portato a termine egregiamente già quest’oggi: grazie al trenino Lotto il belga può sprigionare tutta la sua potenza sui pedali negli ultimi 200 metri e bruciare tutti. Alle sue spalle primo degli sconfitti Edvald Boasson Hagen (Total Energies), chiude il podio José Joaquin Roas (Team Movistar).
Lorenzo Alessandri

Arnaud De Lie esulta sul traguardo di Valencia (Getty Images)
YATES VINCE SUL MOUNT LOFTY. A VINE IL TOUR DOWN UNDER 2023
Nell’ultima tappa con cinque ascese verso il Mount Lofty, Simon Yates (Team Jayco AlUla) è il protagonista dell’azione decisiva a 2 km dall’arrivo. Il britannico evade dal gruppo dei migliori trainandosi la maglia ocra Jay Vine (UAE Team Emirates) e Ben O’Connor (Team AG2R Citroen). Questo sarà anche l’ordine d’arrivo dell’ultima tappa, con Yates che ottiene la sua prima vittoria stagionale e Vine che vince la breve corsa australiana
Il Tour Down Under 2023 giunge al termine con l’ultima tappa da Unley a Mount Lofty. Proprio quest’ultimo sarà il grande protagonista con le sue cinque ascese sui 113 km totali da percorrere, due delle quali valide come traguardo GPM. Jay Vine (UAE Team Emirates) parte da con la maglia ocra sulle spalle ed è ad un passo dalla vittoria della breve corsa australiana. Ad insidiarlo sono soprattutto Simon Yates (Team Jayco AlUla) e Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), entrambi a 15 secondi di ritardo. L’inizio della tappa vedeva una serie di attacchi che si concretizzavano dono una decina di km nella prima vera fuga di giornata grazie all’azione di Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe), Michael Gogl (Team Soudal Quick Step) e Reuben Thompson (Team Groupama FDJ). Matthews vinceva il primo traguardo volante di Uraidla posto al km 15.3. Gli attaccanti venivano ripresi dopo pochi km dal gruppo tirato dal Team INEOS e dall’UAE Team Emirates. Subito dopo sulla prima ascesa verso il Mount Lofty evadeva un drappello di tredici ciclisti formato da Michael Hepburn (Team Jayco AlUla), Paul Lapeira (Team AG2R Citroen), Marc Brustenga (Team Trek Segafredo), Francois Bidars e Victor Lafay (Team Cofidis), Samuel Gaze (Team Alpecin Deceuninck), Ben Swift (Team INEOS), Timo Roosen (Team Jumbo Visma), Johan Jacobs (Movistar Team), Chris Hamilton E Matthew Dinham (Team DSM), Mathis Le Berre (Team Arkea Samsic) e Marco Haller (Team BORA Hansgrohe). Era Jacobs a scollinare in prima posizione mentre a tirare il gruppo maglia ocra erano gli uomini del Team Bahrain Victorious. Hepburn si aggiudicava il secondo traguardo volante di Uraidla posto al km 67. La tappa entrava nel vivo durante la quarta ascesa del Mount Lofty, valida come secondo GPM. Il gruppo dei fuggitivi veniva ripreso grazie al decisivo forcing del Team AG2R e ricominciava una serie di scatti che spezzettava il gruppo. Luka Plapp (Team INEOS) era il primo a scollinare, quando mancavano 27 km al termine della tappa. A 8 km dalla conclusione il gruppo maglia ocra era forte di una sessantina di ciclisti. Il Team Jayco AlUla e l’UAE Team Emirates erano schierati nelle prime posizioni del gruppo a tenere alta l’andatura. Nelle prime posizioni si faceva vedere anche Rohan Dennis (Team Jumbo Visma). Il tratto più diro dell’ultima salita, tra i meno 3 e i meno uno, si avvicinava. Vine faceva buona guardia nelle prime posizioni di un gruppo sempre meno numeroso. Simon Yates attaccava poco meno di 2 km dalla conclusione, seguito da Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Jay Vine. Il terzetto di testa si avvantaggiava sul gruppo alle sue spalle e si giocava la vittoria di tappa con Yates che nella volata ristretta aveva la meglio su Vine , mentre O’Connor era terzo a 2 secondi di ritardo. Il gruppetto alle spalle dei primi tre veniva regolato da Antonio Tiberi (Team Trek Segafredo) in quarta posizione con Sven Erik Bystrom (Team Intermarché Cirus Wanty) quinto a chiudere la top five. Yates ottiene la prima vittoria stagionale e Vine vince il TDU 2023 allungando la lista dei ciclisti australiani che vincono la corsa di casa. Yates chiude in seconda posizione a 11 secondi di ritardo mentre Bilbao sale sul terzo ed ultimo gradino del podio a 27 secondi di ritardo da Vine. Per quanto riguarda le altre classifiche Michael Matthews (Team Jayco AlUla) vince quella a punti, Mikkel Honorè (Team EF Education EasyPost) quella gpm e Magnus Sheffield (Team INEOS) quella dei giovani. Il calendario ciclistico delle corse a tappe si sposta adesso in Sud Anerica, e precisamente in Argentina, dove oggi prenderà il via il Tour San Juan Internacional, che vedrà l’esordio stagionale di altri ciclisti tra i quali spicca quello del campione del mondo Remco Evenepoel.
Antonio Scarfone

Simon Yates vince sul Mount Lofty (foto: Getty Images)
22-01-2023
gennaio 22, 2023 by Redazione
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SANTOS TOUR DOWN UNDER (Australia)
Il britannico Simon Yates (Team Jayco-AlUla) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Unley – Mount Lofty, percorrendo 112.5 Km in 2h41′16″, alla media di 41.856 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates) e di 2″ l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Antonio Tiberi (Trek-Segafredo), 4° a 3″. Vine si impone in classifica con 11″ su Yates (Team Jayco-AlUla) e 27″ sullo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Miglior italiano Tiberi, 8° a 1′07″
VUELTA A SAN JUAN INTERNACIONAL (Argentina)
L’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, circuito di San Juan, percorrendo 143.9 Km in 3h19′16″, alla media di 43.329 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Michael Mørkøv (Soudal Quick-Step) e l’italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech). Bennett è il primo leader della classifica con 4″ su Mørkøv e 6″ su Nizzolo
CLÀSSICA COMUNITAT VALENCIANA 1969 – GRAN PREMI VALÈNCIA
Il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) si è imposto nella corsa spagnola, Valencia – La Nucía, percorrendo 190 Km in 4h41′22″, alla media di 40.516 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jenthe Biermans (Team Arkéa-Samsic) e il norvegese Edvald Boasson-Hagen (TotalEnergies). Miglior italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), 5° con lo stesso tempo dei primi.
VUELTA AL TÁCHIRA (Venezuela)
ll venezuelano Manuel Eduardo Medina (Pegasus La Guaira) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di San Cristóbal, percorrendo 117 Km in 2h45′37″, alla media di 42.387 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Carlos Alberto Torres (Fundacion Angeles Hernandez) e di 9″ il colombiano Jhonatan Restrepo (GW Shimano-Sidermec). Nessun italiano in gara. ll venezuelano José Alarcon (Fundacion Angeles Hernandez) si impone in classifica con 1′44″ sul connazionale Juan Ruiz (Gobernación de Trujillo) e 2′32″ sul colombiano Juan Diego Alba (Movistar-Best PC).
COQUARD, SCATTO VINCENTE A WILLUNGA. VINE RESTA IN MAGLIA OCRA
Nella volata di un gruppo compatto ma non troppo, a causa del vento che lo aveva spezzettato durante la seconda parte della tappa, a Willunga si impone in volata Bryan Coquard (Team Cofidis) che ha la meglio su Alberto Bettiol (Team Education EasyPost) ed Hugo Page (Team Intermarchè – Circus Wanty). Jay Vine (UAE Team Emirates) resta in maglia ocra e domani nell’ultima tappa di Mount Lofty avrà la possibilità di vincere il TDU 2023
La quarta e penultima tappa del Tour Down Under 2023 strizza l’occhio ai velocisti dopo un paio di tappe in cui le insidie altimetriche nella parte finale dei percorsi hanno favorito la bagarre tra gli uomini di classifica e la conseguente modifica della graduatoria generale, con le ultime tre frazioni che hanno visto in maglia ocra sempre un ciclista diverso. Adesso tocca a Jay Vine (UAE Team Emirates) indossarla, dopo essere arrivato terzo nella tappa di ieri. Il ciclista australiano, una delle rivelazioni dello scorso anno, può allungare la tradizione dei vincitori di casa a patto che riesca a gestire il vantaggio sui diretti avversari. Oggi Vine potrà riposarsi, in attesa dell’impegnativa ultima tappa di domenica, visto che da Port Willunga a Willunga sono presenti soltanto i due facili gpm di Willunga, posti in corrispondenza della linea del traguardo al termine del primo e del secondo passaggio del circuito, sui tre totali. I primi km della tappa odierna erano caratterizzati da diversi attacchi ma la fuga non riusciva ad evadere. Tra le squadre in testa al gruppo a fare l’andatura vi era la stessa UAE Team Emirates della maglia ocra Vine. Dopo circa 25 km riuscivano a prendere un discreto vantaggio sul gruppo Daryl Impey (Team Israel Premier Tech) e Jonas Rutsch (Team EF Education EasyPost). Era Rutsch a scollinare in prima posizione sul primo gpm di Lower Willunga Hill posto al km 51.4, mentre Impey vinceva il successivo traguardo volante di Aldinga Beach posto al km 69.5. Le squadre che tiravano il gruppo erano la Jayco AlUla e la Movistar. La prima parte di un gruppo spezzettato a causa dei ventagli riprendeva la coppia di testa a 59 km dall’arrivo. Mikkel Honorè (Team Soudal Quick Step) scollinava per primo sul secondo gpm di Lower Willunga Hill posto al km 92.3. mentre Hugo Page Team Intermarchè – Circus – Wanty) vinceva il secondo ed ultimo traguardo volante di Aldinga Beach posto al km 110.4. Un gruppo di un’ottantina di ciclisti si sarebbe giocato la vittoria di tappa, i cui ultimi 2 km salivano leggermente, con una pendenza sulla linea d’arrivo che arrivava al 4%. Ad imporsi sul traguardo di Willunga – per la prima volta in carriera in una corsa WT – era Bryan Coquard (Team Cofidis), abile a partire a circa 100 metri dall’arrivo con una progressione a cui nessuno riusciva a rispondere. Al secondo posto si piazzava Alberto Bettiol (Team Education EasyPost) mentre terzo era Hugo Page. Chiudevano la top five Paul Penhoet (Team Groupama FDJ) in quarta posizione e Corbin Strong (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Coquard ottiene la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Vine resta primo davanti a Pello Bilbao (Team Jayco AlUla) e Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious), che hanno entrambi 15 secondi di ritardo dall’australiano. Domani si disputerà la quinta ed ultima tappa del TDU da Unley a Mount Lofty. Quest’ultima è la salita principale della corsa australiana, dopo la ‘cancellazione’ dal percorso di quest’anno di WIllunga Hill. I ciclisti dovranno scalare Mount Lofty per ben cinque volte e Vine dovrà sfruttare al meglio le sue doti di scalatore per vincere la sua prima corsa del 2023.
Antonio Scarfone

Bryan Coquard vince a Willunga (foto: Getty Images)