A FOLIGNO IL PRIMO SQUILLO DI PHILIPSEN. GANNA RESTA IN MAGLIA AZZURRA
Nella terza tappa della Tirreno-Adriatico 2023 Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) è autore di una volata quasi perfetta che gli consente di vincere con autorità su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) resta in maglia azzurra e domani dovrà vedersela con le prime vere insidie altimetriche a Tortoreto
La terza tappa della Tirreno-Adriatico 2023 parte da Follonica ed attraversando l’Appennino Toscano approda in Umbria e precisamente a Foligno, sede d’arrivo dopo 216 km. Nella prima parte della tappa i ciclisti affronteranno diverse salite, non eccessivamente impegnative ma che comunque potrebbero appesantire le gambe dei velocisti. I gpm categorizzati sono due: il Passo del Lume Spento posto al km 77 e La Foce posto al km 114. Gli ultimi 60 km sono prevalentemente pianeggianti ma una fuga ben assortita potrebbe anche riuscire a fare il colpaccio. La fuga di giornata partiva dopo un km dalla partenza grazie all’azione di quattro ciclisti: Davide Bais e Mattia Bais (Team EOLO Kometa), Stefano Gandin ed Alessandro Iacchi (Team Corratec). Davide Bais era il primo a scollinare sul gpm del Passo del Lume Spento. I due Bais acceleravano mentre Gandin e Iacchi si defilavano restando a bagnomaria tra la coppia di testa ed il gruppo maglia azzurra. Davide Bais scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm de La Foce. A circa metà tappa le squadre dei velocisti iniziavano a collaborare più strettamente in testa al gruppo e si alternavano nelle prime posizioni uomini dell’Alpecin Deceuninck, della Jayco AlUla e della Soudal Quick Step. Il vantaggio massimo della coppia di testa, che aveva sfiorato i 7 minuti, iniziava così a calare inesorabilmente. Davide Bais si aggiudicava il traguardo volante di Moiano posto al km 138.7. La coppia di testa veniva ripresa a 70 km dalla conclusione. Una improvvisa accelerazione del gruppo a circa 50 km dall’arrivo metteva in difficoltà Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), che veniva inghiottito nelle retrovie. A 10 km dalla conclusione si rifaceva vivo in testa al gruppo Wout van Aert (Team Jumbo Visma), che tirava come al solito per i vari capitani dello squadrone olandese. Nella volata finale si segnalavo l’ottimo lavoro dell’Alpecin Deceuninck con Van der Poel che era risalito nelle prime posizioni e si era messo a tirare anche lui per Jasper Philipsen. Era proprio il ciclista belga ad imprimere un’accelerazione irresistibile negli ultimi metri che gli permetteva di vincere nettamente davanti a Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty). Chiudevano la top five Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team) in quarta posizione e Simone Consonni (Team Cofidis) in quinta posizione mentre Van Aertm pur avendo tirano negli ultimi km si esibiva anche lui in una volata che gli valeva la sesta posizione. Dopo il secondo posto di ieri Philipsen ottiene oggi la sua prima vittoria del 2023 mentre la classifica generale resta praticamente invariata nelle prime posizioni con Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) che conserva la maglia azzurra con 28 secondi di vantaggio su Lennard Kamna (Team BORA – Hansgrohe) e 30 secondi di vantaggio su Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers). Domani è in programma la quarta tappa da Greccio a Tortoreto. Le insidie maggiori verranno affrontate nel circuito conclusivo della cittadina marchigiana da ripetere quattro volte, con la salita finale di 3 km a 7%, che verrà affrontata completamente altre due volte. Un bel banco di prova per coloro che vorranno ambire alla classifica generale e perché no anche per Ganna che proverà a mantenere la maglia azzurra confidando nei recenti progressi in salita.
Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince a Foligno (foto: Tim de Waele/Getty Images)
JUMBOSOLEIL BRILLA NELLA CRONOSQUADRE!
Nella terza tappa della Parigi – Nizza 2023 va di scena la cronosquadre con il nuovo regolamento sperimentato da ASO formula che vede prendere i tempi sul primo uomo di ogni squadra al traguardo, in pratica una prova individuale corsa con tutti i componenti. Favoritissima la Jumbo-Visma di Jonas Vingegaard che non delude i pronostici e sulle strade intono a Dampierre-en-Burly chiude al primo posto davanti alla EF Education – EasyPost, con Magnus Cort che passa al comando della classifica generale, terzo il Team Jayco – AlUla.
I primi a partire sono i Lotto Dstny per loro primo riferimento in chiusura con 34’58” ad una media oraria poco superiore ai 55 km/h; il nuovo miglior tempo è stato fatto registrare dal Team Jayco AlUla in 33’:59” con una media di quasi 57 km/h che alla fine gli varrà come terzo miglior tempo. Il tempo degli australiani sarà migliorato dalla EF Education-EasyPost in 33’:56”, riferimento che consente a Magnus Cort di portarsi in testa alla classifica generale ma di non vincere la prova, secondi assoluti, infatti la Jumbo-Visma fa ancora meglio arrivando a chiudere la prova con 33’:55” con una media ancor più vicina ai 57 Km/h. Buona la prova della Groupama-FDJ, quarto miglior tempo con 34:’09”. Al quinto posto la UAE Emirates di Tadej Pogacar chiude a 34’:18” seguiti dai BORA-hansgrohe che fermano le lancette in 34’:20’, al sesto posto la Soudal-Quick Step con 34’:34”, mentre la Trek-Segafredo della maglia gialla Mads Pedersen deve accontentarsi del settimo posto con un riferimento di 34’:40”. Sottotono la prova di Bahrain Victorius, della INEOS Grenadiers e del Team DSM che chiudono ad oltre 40” dalla Jumbo-Visma. La nuova classifica generale della corsa francese vede al comando Magnus Cort Nielsen (EF Education – EasyPost) con un solo secondo su Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma), 3” su Michael Matthews (Team Jayco – AlUla), stesso tempo a 3” Jan Tratnik e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), 7” su Simon Yates (Team Jayco – AlUla), 8” su Neilson Powless (EF Education – EasyPost) e Tobias Foss (Jumbo-Visma), 11” su Kelland O’Brien (Team Jayco – AlUla) e 14” su Pogacar che chiude la top 10. Domani quarta tappa con arrivo in salita a La Loges des Gardes, 6,8Km al 7% chiama allo scoperto gli uomini di classifica.
Antonio Scarfone

La Jumbo-Visma domina la cronosquadre di Dampierre-en-Burly (Image credit: Getty Images)
07-03-2023
marzo 7, 2023 by Redazione
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TIRRENO-ADRIATICO
L’olandese Fabio Jakobsen (Soudal Quick-Step) si è imposto nella seconda tappa, Camaiore – Follonica, percorrendo 210 Km in 5h06′33″, alla media di 41.103 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e il colombiano Fernando Gaviria (Movistar Team). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis), 8°. L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 28″ sul il tedesco Lennard Kämna (BORA-hansgrohe) e 31″ sullo statunitense Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers).
PARIGI – NIZZA
Il team olandese Jumbo-Visma si è imposto nella terza tappa, cronometro a squadre di Dampierre-en-Burly, percorrendo 32.2 Km in 33′55″, alla media di 56.963 Km/h. Ha preceduto di 1″ il team statunitense EF Education-EasyPost e di 3″ il team australiano Team Jayco AlUla. Il danese Magnus Cort (EF Education-EasyPost) è il nuovo leader della classifica con 1″ sul belga Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma) e di 3″ sull’australiano Michael Matthews (Team Jayco-AlUla). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 14° a 18″
TOUR D’ALGÉRIE INTERNATIONAL DE CYCLISME
Il tedesco Adrian Callies (Team Embrace The World Cycling) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Bordj Bou Arreridj, percorrendo 4 Km in 5′19″, alla media di 45.14 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’olandese Lars Quaedvlieg (Universe Cycling Team) e di 6″ l’italiano Manuel Oioli (Q36.5 Continental Cycling Team). Callies è il primo leader della classifica con 5″ su Quaedvlieg e 6″ su Oioli
TROFEO PONENTE IN ROSA (Donne)
Il team emiratino UAE Development Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre San Lorenzo al Mare – Sanremo, percorrendo 15.6 Km in 22′28″, alla media di 41.662 Km/h. Ha preceduto di 20″ il team nazionale uzbeko e di 32″ il team nazionale elvetico. Miglior team italiano il Top Girls Fassa Bortolo, 6° a 47″. L’italiana Carlotta Cipressi (UAE Development Team) è la prima leader della classifica con lo stesso tempo delle italiane Federica Damiana Piergiovanni (UAE Development Team) e Francesca Pellegrini (UAE Development Team). La prima tappa avrebbe dovuta essere suddivisa in due semitappe, ma la frazione mattutina (circuito di Ceriale, 53.5 Km) era stata annullata in seguito al mancato permesso allo svolgimento deciso dalla prefettura di Savona.
A FOLLONICA JAKOBSEN SVERNICIA TUTTI. GANNA RESTA IN MAGLIA AZZURRA
Nella seconda tappa della Tirreno-Adriatico, l’arrivo di Follonica è preda dei velocisti con Julian Alaphilippe (Team Soudal Quick Step) e Wout van Aert (Team Jumbo Visma) a lungo gregari di lusso. La volata la vince Fabio Jakobsen (Team Soudal Quick Step) davanti a Jasper Philipsen (Team Alpecin-Deceuninck) e Fernando Gaviria (Team Movistar). Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) conserva la maglia azzurra
La seconda tappa della Tirreno-Adriatico parte da Camaiore e arriva a Follonica dopo 209 km. E’ presente un solo gpm a metà tappa per cui i velocisti dovrebbero giocarsi la vittoria, anche se la salitella dell’Impostino, lunga quasi 1 km e mezzo con una pendenza media del 6% e da percorrere due volte, potrebbe animare il finale di corsa. Dopo lo show offerto nella cronometro iniziale, Filippo Ganna (Team INEOS) riparte oggi in maglia azzurra e vedremo fino a quando il ciclista piemontese riuscirà a resistere al vertice della classifica. Alla partenza da Camaiore non erano presenti Michael gogl (Team Alpecin Deceuninck) ed Andrey Amador (Team EF Education EastPost). Già al primo km evadevano dal gruppo cinque ciclisti: Davide Bais e Mirco Maestri (Team EOLO – Kometa), Stefano Gandin ed Alessandro Iacchi (Team Corratec) e Roland Thalmann (Tudor Pro Cycling Team). Già al km 10 i cinque di testa avevano 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia azzurra che per il momento se la prendeva comoda. Gandin transitava per primo sul gpm di Castellina Marittima posto al km 96.7. A metà tappa il gruppo aveva dimezzato il ritardo sui fuggitivi. Dopo il traguardo volante di Canneto posto al km 136.3 e sul quale transitava in prima posizione ancora Gandin, la fuga perdeva due componenti, ovvero lo stesso Gandin e Bais. I tre ciclisti rimasti in testa, pur dandosi cambi regolari, venivano ripresi abbastanza agevolmente dal gruppo che aveva accelerato con gli uomini della Soudal Quick Step molto attivi in testa, in particolare con Julian Alaphilippe. Il ricongiungimento definitivo avveniva a 20 km dalla conclusione. Le squadre dei velocisti erano presenti nelle prime posizioni del gruppo e si notava anche la presenza di Wout van Aert (Team Jumbo Visma) che teneva alta l’andatura più che altro per consentire ai vari Benoot, Kelderman e Roglic di mantenere una buona posizione in testa. Dopo la seconda ascesa dell’Impostino, sulla quale il gruppo si allungava leggermente anche a causa di una sede stradale meno ampia, ci si preparava così alla volata di Follonica. Fernando Gaviria (Team Movistar) con uno scatto bruciante anticipava la volata ma pur prendendo un vantaggio di una bici veniva risucchiato da Fabio Jakobsen (Team Soudal Quick Step) e Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) che si giocavano la vittoria testa a testa. Era l’olandese a prevalere di pochi centimetri sul belga, mentre Gaviria si piazzava in terza posizione. Chiudevano la top five Biniam Girmay (Team Intermarchè Circus Wanty) in quarta posizione e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) in quinta posizione. Il primo degli italiani era Simone Consonni (Team Cofidis) che si piazzava in nona posizione. Jakobsen ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella nella seconda tappa della Vuelta a San Juan. In classifica generale Filippo Ganna (Team INEOS Grenadiers) conserva la maglia azzurra con 28 secondi di vantaggio su Lennard Kamna (Team BORA – Hansgrohe) e 31 secondi di vantaggio su Magnus Sheffield (Team INEOS Grenadiers). Domani è in programma la terza tappa da Follonica a Foligno di 216 km. Si lascia la Toscana e si entra in Umbria, per una tappa che presenta due semplici gpm nella prima parte del percorso. I velocisti sono attesi al bis prima di un finale di settimana davvero esplosivo e nel quale si decideranno le sorti della Corsa dei Due Mari.
Antonio Scarfone

Fabio Jakobsen vince a Follonica (foto: Tim de Waele/Getty Images)
TIRRENO-ADRIATICO: GANNA MONSTRE A CAMAIORE. IL PIEMONTESE DOMINA LA CRONO E SI VESTE DI BLU
Due settimane fa avevamo lasciato Filippo Ganna un pò deluso al termine di una Volta ao Algarve interpretata benissimo ma persa per una manciata di secondi a causa della crono finale. Lo ritroviamo oggi raggiante al termine di un’altra prova contro il tempo, questa volta dominata infliggendo distacchi abissali ai più immediati rivali. Il fuoriclasse della Ineos-Grenadiers ha stracciato la concorrenza vincendo al lido di Camaiore la breve crono d’apertura della della Tirreno-Adriatico. Alle sue spalle (si fa per dire) Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe) primo degli umani a ben 28″ dal colosso di Verbania e il giovane talento statunitense Magnus Sheffield, compagno di Ganna all’Ineos, a 31″.
La 58a edizione della Tirreno-Adriatico si è aperta, così come già avvenuto un anno fa, con una breve cronometro individuale disputata al Lido di Camaiore. Il percorso, 11,5 km interamente ricavanti sul lungomare della nota località balneare della Versilia, era completamente pianeggiate e presenteva soltanto una curva, l’ideale per gli specialisti delle prove contro il tempo.
Le principali insidie di giornata non sono certamente venute dalla strada, bensì dal maltempo che ha imperversato specialmente nella prima parte della corsa.
Il primo a prendere il via, poco prima dell’ora di pranzo, è stato lo sprinter neerlandese Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla), seguito a stretto giro da uno degli uomini più attesi della corsa dei due mari, Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Il belga ha però tenuto fede alle dichiarazioni della vigilia e non si è spremuto troppo, disputando una prova abbastanza anonima (alla fine sarà 45° ad oltre un minuto dal vincitore).
Il primo tempo degno di nota è stato fatto segnare dal francese Bruno Armirail (Groupama-FDJ), partito poco dopo Van Aert e capace di fermare le lancette del crono sul tempo di 13′25″. Il campione francese della specialità ha conservato a lungo il primato che è stato interrotto oltre un’ora dopo dal giovane e talentuoso americano dell’Ineos Magnus Sheffield, autore di una prova veramente notevole e primo a scendere sotto i 13 minuti (12′59″ il suo tempo) grazie anche alle condizioni meteo in miglioramento.
Mentre Sheffield si godeva il primato provvisorio, sono arrivati i primi uomini di classifica, tra cui Primoz Roglic (Jumbo-Visma) all’esordio stagionale. Lo sloveno ha concluso la sua prova in 13′17″, appena un secondo meglio di Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) e due secondi davanti all’altro Bora Jai Hindley. Il primato di Sheffield è stato successivamente avvicinato dall’altro statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) arrivato a 6″ e dall’australiano Michael Hepburn (Team Jayco-AlUla) giunto a 5″, per essere poi battuto da un ottimo Lennard Kamana (Bora-Hansgrohe) che ha saputo fare meglio di 3″, chiudendo con il tempo di 12′56″.
A quel punto mancava ancora l’uomo più atteso, ovvero Filippo Ganna. Il campione dell’Ineos non ha deluso le aspettative, anzi si è espresso in una performance devastante transitando con 9″ su Kamna all’intermendio per poi concludere in crescendo, chiudendo con un vantaggio di addirittura 28″ sul tedesco e 31″ su Sheffield. Fuori dal podio Hepburn (a 33″) e McNulty (a 34″). Seguono Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) a 39″ e la coppia formata da Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Andreas Leknessund (Team DSM) a 41″. Chiudono la top ten di giornata, che ovviamente ricalca anche la prima classifica generale, il danese Casper Pedersen (Soudal-Quick Step) a 47″ e Wilco Keldermann (Jumbo-Visma) a 48″. Tra gli uomini di classifica sono andati bene i già citati Roglic, Vlasov, Hinldey. Bene anche Enric Mas (Movistar Team) giunto a 1′00″, mentre hanno perso qualche secondo in più Santiago Buritrago (Bahrain-Victorius), arrivato a 1′10″, Mikel Landa (Bahrain-Victorius) a 1′15″ e soprattutto Adam Yates (UAE Team Emirates), che ha chiuso ad 1′18″.
Domani è in programma la seconda tappa, la prima in linea di quest’edizione, da Camaiore a Follonia per un totale di 210 km. La frazione sembra destinata alle ruote veloci, ma bisognerà prestare attenzione ad alcuni strappi, l’ultimo dei quali posto a 14 km dall’arrivo.
Pierpaolo Gnisci
Il LAMPO DI MADS PEDERSEN NELLA CORSA DEL SOLE!
Ieri l’ha sfiorata quest’oggi invece la vittoria Mads Pedersen l’ha fatta sua conquistando in volata la seconda tappa della Parigi-Nizza 2023, il corridore della Trek-Segafredo è un fulmine sul traguardo di Fontainebleau e va a bruciare Olav Kooij (Jumbo-Visma) e Magnus Cort (Ef Education-EasyPost). Il danese grazie all’abbuono si piazza al comando della classifica generale. Grande prova di forza da parte di Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che anche quest’oggi va vincere lo sprint del traguardo volante distanziando così gli uomini di classifica in vista della cronosquadre di domani.
La seconda tappa della Parigi-Nizza 2023 porta i corridori da Bazainville a Fontainebleau, poco più di 163 chilometri senza particolari difficolta altimetriche, epilogo che sa di volata e che scoraggia anche i più avvezzi alla fuga di evadere dal gruppo. Dopo il via non appena il gruppo prende tutta la sede stradale Jonas Gregaard (Uno-X) va via tutto solo, al danese non risponde nessuno. Situazione di corsa con un uomo al comando che arriverà ad avere un vantaggio massimo poco inferiore ai 5’. Dietro nel gruppo sono le solite Soudal-QuickStep, Lotto Dstny ed Alpecin Deceunink a piazzare un proprio uomo in testa ed iniziare le operazioni di recupero. A metà gara un cambio in testa vede la Groupama-FDJ la Bora-hansgrohe imprimere una forte accelerazione, il gruppo poco dopo, quando mancano 70 chilometri all’arrivo si porta a soli 40” da Jonas Gregaard che andandosi a prendere i punti dei due GPM di giornata vestirà a fine tappa la maglia a pois. Poco male visto che l’azione del danese sarà annullata dal gruppo al termine della breve discesa di Mèrèville. Gruppo quindi compatto, da segnalare una caduta, senza particolari conseguenze di Pierre Latour (TotalEnergies). In vista del traguardo volante ecco il déjà-vu di quanto accaduto ieri, Tadej Pogačar va a prendersi i 6″ di abbuono battendo questa volta Michael Matthews (Jayco-AlUla) e Nathan van Hooydonck (Jumbo-Visma), altri secondi preziosi in vista della cronosquadre di domani. Resta da vivere la volata finale con i treni delle squadre dei velocisti lanciati ad altissima velocità, poco prima dell’arco dell’ultimo chilometro una caduta rimescola le carte in tavola, ad uscirne senza conseguenze è una prima parte del gruppo, una secondo troncone si riaccoda ma le posizioni dei velocisti sono ormai compromesse visti i treni scomporsi. Davanti è bravissimo a restare attento Mads Pedersen (Trek-Segafredo) che prende in testa gli ultimi metri e brucia nettamente Olav Kooij (Jumbo-Visma) e Magnus Cort Nielsen (Ef Education-EasyPost). Per il campione del mondo di Harrogate è una vittoria che vale anche la maglia gialla del primato con 2” su Pogacar e 4” su Merlier. Da domani la corsa del sole entra nel vivo con la cronosquadre di Dampierre-en, ben 32.2 km che saranno non decisivi ma di certo determinanti per l’esito finale.
Antonio Scarfone
06-03-2023
marzo 6, 2023 by Redazione
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TIRRENO-ADRIATICO
L’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Lido di Camaiore, percorrendo 11.5 Km in 12′28″, alla media di 55.348 Km/h. Ha preceduto di 28″ il tedesco Lennard Kämna (BORA-hansgrohe) e di 31″ lo statunitense Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers). Ganna è il primo leader della classifica con 28″ su Kämna e 31″ su Sheffield
PARIGI – NIZZA
Il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) si è imposto nella seconda tappa, Bazainville – Fontainebleau, percorrendo 163.7 Km in 3h28′57″, alla media di 47.006 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il connazionale Magnus Cort (EF Education-EasyPost). Miglior italiano Edoardo Affini (Jumbo-Visma), 16°. Pedersen è il nuovo leader della classifica con 2″ sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e 4″ sul belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 23° a 14″
TIM MERLIER, VOLATA REGALE A LA VERRIÈRE
Vittoria alla tappa di apertura della Parigi-Nizza 2023 per Tim Merlier, il belga della Soudal-QuickStep va a conquistare la volata battendo nettamente Sam Bennett (Bora-hasngrohe) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Il belga comanda la classifica generale con 4″ di vantaggio proprio su Bennett e su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) grazie all’abbuono conquistato allo sprint intermedio.
Parte oggi una Parigi Nizza destinata ad offrire grande spettacolo vista la presenza di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), i due campioni si contenderanno probabilmente la vittoria finale della breve corsa a tappe francese. Ma oggi è tappa riservata alle ruote veloci, la fuga del mattino si concretizza intono al chilometro quattordici propiziata da un allungo di Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team) a cui risponde Paul Ourselin (TotalEnergies). La coppia ha subito il benestare del gruppo che lascia fare, la testa della corsa si porta a 3’:50” dopo trentacinque chilometri percorsi. Dietro a pilotare il gruppo iniziano a comparire gli uomini della Lotto Dstny, dell’Alpecin Deceunink e della Soudal – Quick Step. Il lavoro delle due formazioni fa sì che la fuga perda qualche secondo e per gran parte della seconda ora di corsa la situazione resta cristallizzata con 3.15” che dividono la testa della corsa dal gruppo. Allo scollinamento del GPM della breve Côte de Milon-la-Chapelle, da ripetere ancora in un passaggio, conquistata da Ourselin i due perdono un minuto. Il gruppo è in forte rimonta ed a metà corsa il distacco è di soli 55”. Vista la sede stradale che si va a rimpicciolire spesso nel gruppo tutti vogliono stare davanti e così le squadre vanno a protegger sia i capitani sia il proprio velocista, questa situazione di corsa fa sì che la velocità aumenti e, inesorabilmente, la fuga viene ripresa a trentatré chilometri dal traguardo. In vista del secondo passaggio alla Côte de Milon-la-Chapelle una caduta coinvolge Thibault Guernalec (Team Arkéa-Samsic) dolorante a bordo strada viene subito soccorso, per lui probabile frattura della clavicola. Sullo strappo, breve di soli 500 metri, uno scatto di Neilson Powless (EF Education-EasyPost) infiamma una tappa fino ad ora piuttosto anonima, a seguire lo statunitense c’è, a sorpresa, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) i due scollinano insieme con dietro Arnaud Démare (Groupama – FDJ) apparso in gran forma. Grazie all’azione dei due poc’anzi menzionati si forma in testa un gruppetto di 25 uomini con vantaggio di 15”. Dietro il gruppo si organizza tanto che si porta sotto dopo pochi chilometri, davanti non c’è collaborazione e si rialzano tutti tranne un indomito Powless che scatta nuovamente. L’uomo della EF Education-EasyPost guadagna subito una ventina di secondi a quindici chilometri dall’arrivo. La sua azione è controllata dalle squadre dei velocisti con anche il Team Jayco Alula di Matthews a dar man forte all’inseguimento che si concretizza a sette chilometri dalla conclusione. Prima della volata un brevissimo strappo al 5% porta allo sprint intermedio con abbuoni conquistato da Pogacar su Pierre Latour (TotalEnergies), Dorian Godon (Ag2r Citroen). In discesa lo sloveno e Latour allungano assieme a Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) attardato di poco in precedenza ma che subito si è riportato sotto alla coppia in testa. L’azione dei tre dura poco perché Vingegaard non collabora, dietro il compagno di squadra Olav Kooij dovrà disputare la volata, lo sloveno scambia due parole con Vingegaard che spiega il suo comportamento passivo. A questo punto si rialzano ed il gruppo comunque in recupero torna compatto nonostante Latour era rimasto per qualche chilometro tutto solo al comando della cora. Ai meno due chilometri è la Soudal-QuickStep a portarsi al comando, la forte formazione belga non sbaglia niente e serve su un piatto d’argento la vittoria a Tim Merlier nonostante il tentativo di anticipare di Sam Bennett (Bora-hansgrohe) secondo, chiude al terzo posto Mads Pedersen (Trek-Segafredo), quarto Olav Kooij (jumbo Visma), quinto Arnaud De Lie (Lotto Dstny). In classifica generale Tim Merlier veste la maglia gialla del primato seguito a 4” da Sam Bennett e Tadej Pogacar. Domani seconda tappa da Bazainville a Fontainebleau di 163.7 km con un profilo simile a quello odierno in cui saranno ancora protagoniste le ruote veloci.
Antonio Scarfone

L'esultanza di Tim Merlier sul traguardo di La Vérriere (Image credit: Getty Images)
05-03-2023
marzo 5, 2023 by Redazione
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PARIGI – NIZZA
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella prima tappa, circuito di La Verrière, percorrendo 169.4 Km in 3h50′52″, alla media di 44.025 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Sam Bennett (BORA-hansgrohe) e il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 26°. Merlier è il primo leader della classifica con 4″ su Bennett e sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Miglior italiano Trentin, 29° a 10″
GROTE PRIJS JEAN – PIERRE MONSERÉ
Il belga Gerben Thijssen (Intermarché-Circus-Wanty) si è imposto nella corsa belga, Ichtegem – Roeselare, percorrendo 198.6 Km in 4h35′25″, alla media di 43.265 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Caleb Ewan (Lotto Dstny) e Sam Welsford (Team DSM). Miglior italiano Matteo Malucelli (Bingoal WB), 7°.
GRAND PRIX DE LA VILLE DE LILLERS SOUVENIR BRUNO COMINI
Il danese Andreas Stokbro (Leopard Togt Pro Cycling) si è imposto nella corsa francese, circuito di Lillers, percorrendo 179 Km in 4h12′18″, alla media di 42.568 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’estone Norman Vahtra (GO Sport-Roubaix Lille Métropole) e il sudafricano Morne Van Niekerk (St Michel-Mavic-Auber 93). Due italiani in gara: Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step Devo Team) 18° con lo stesso tempo dei primi, Alessio Delle Vedove (Circus-ReUz-Technord), 101° a 4′28″
TROFEJ POREČ – POREČ TROPHY
Il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) si è imposto nella corsa croata, Parenzo – Tar, percorrendo 156 Km in 3h20′14″, alla media di 46.745 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Adam Toupalik (Elkov-Kasper) e il francese Thibaud Gruel (Groupama-FDJ Conti). Miglior italiano Nicolas Dalla Valle (Team Corratec), 4°.
POREČ TROPHY LADIES
L’uzbeka Yanina Kuskova (nazionale uzbeka) si è imposta nella corsa croata, Parenzo – Tar, percorrendo 116 Km in 3h05′18″, alla media di 37.561 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’irlandese Lara Gillespie (UAE Development Team) e la slovena Urška Pintar (BTC City Ljubljana Scott). Miglior italiana Elisa De Vallier (Acca Due O-Manhattan), 5° a 1″.
VISIT SOUTH AEGEAN ISLANDS (Grecia)
Il norvegese Cedrik Bakke Christophersen (Team Coop-Repsol) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Rodi – Salakos, percorrendo 168.8 Km in 3h31′19″, alla media di 47.928 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Felix Stehli (EF Education-NIPPO Development Team) e il ceco Jakub Otruba (ATT Investments). Due italiani in gara: Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development) 65° a 2′33″, Matteo Bertrand (XSpeed United Continental) non ha concluso la corsa. Otruba si impone in classifica con 3″ su Christophersen e 7″ su Stehli. Polga 75° a 8′57″
TROFEO ORO IN EURO – WOMEN’S BIKE RACE
L’italiana Gaia Realini (Trek-Segafredo) si è imposta nella corsa italiana, circuito di Cinquale, percorrendo 106.1 Km in 2h34′22″, alla media di 41.239 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Amanda Spratt (Trek-Segafredo) e di 1′56″ l’italiana Martina Alzini (Cofidis Women Team).
STRADE BIANCHE 2023: IL MONTE SANTE MARIE PREMIA TOM PIDCOCK
Il britannico portacolori della Ineos se ne va nel medesimo settore di sterrato sul quale Tadej Pogacar aveva aperto le danze nella scorsa edizione, raggiunge la testa, rimane solo e riesce a resistere al rientro degli inseguitori (che hanno, per la verità le loro, responsabilità. Male Van der Poel, evidentemente fuori forma, nella gara di debutto del 2023.
Ha vinto il favorito. Mancava Pogacar, mancava Van Aert, Van der Poel era al debutto e sulla sua condizione c’erano vari punti di domanda. Tutte queste circostanze, unite alla attitudine di Tom Pidcock a percorsi come quello della Strade Bianche, rendevano la punta del Team Ineos il più accreditato pretendente alla vittoria in Piazza del Campo quest’oggi.
Ciò che era forse meno prevedibile è che il britannico potesse imitare l’impresa di Tadej Pogacar, che aveva lasciato tutti stupiti lo scorso anno. Come lo sloveno nel 2022, anche il britannico ha attaccato in solitaria nel settore di Monte Sante Marie, posto a 50 Km dalla conclusione, è si è presto riportato sulla coppia in fuga dal mattino e a corto di energie.
Il settore di asfalto successivo allo sterrato di Monte Sante Marie è lungo circa 20 km e può favorire i rientri a meno che, come accaduto oggi, non manchi l’accordo. Dietro, infatti, mirano a farsi fuori reciprocamente.
Il gruppetto inseguitore uscito da questa lotta senza esclusione di colpi era arrivato quasi al contatto visivo, ma è mancato lo scossone decisivo per andare a riprendere il fuggitivo e, se c’è qualcuno che può rimproverarsi qualcosa, quelli sono i Jumbo, che erano in superiorità numerica ma non hanno preso in mano le operazioni.
Una trentina di chilometri dopo la partenza, si forma una fuga di un terzetto composta da Sven Erik Bystrom (Intermarché-Circus-Wanty), Alessandro De Marchi (Team Jayco-AlUla), Ivan Romeo (Movistar), mentre Erik Fetter (Eolo-Kometa) – mossosi tardi – resta a bagnomaria a lungo prima di essere riassorbito.
Il gruppo, dopo un po’ di resistenza, lascia che la fuga prenda il largo fino ad un vantaggio massimo di 7 minuti. In questa lunga fase degne di essere segnalate sono la foratura di Davide Formolo (UAE Team Emirates) e la caduta di Valentin Madouas (Groupama – FDJ) nel settore di sterrato di San Martino in Grania. Entrambi riusciranno a rientrare e nell’occasione l’italiano mostra un ottimo colpo di pedale.
Nel difficile e lungo settore di Monte Sante Marie, parte all’attacco Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) seguito da Andrea Bagioli (Soudal – Quick Step). Sui due si riporta subito Pidcock. che approfitta di un tratto di discesa per seminare gli altri due e lanciarsi all’inseguimento della testa della corsa, che nel frattempo aveva perso Romeo, rapidamente ripreso e staccato dal contrattaccante solitario.
All’uscita dello sterrato Pidcock e la coppia che era rimasta in testa alla corsa hanno circa 30 secondi sul gruppo inseguitore, ridotto a una ventina di unità. Negli ultimi metri del settore di Monte Sante Marie Van der Poel accenna un allungo, ma sembra più una mossa per imboccare con maggior slancio il successivo tratto sull’asfalto davanti e con maggior slancio. E’ proprio nel settore asfaltato che il gruppo inseguitore si sfalda a causa dei continui attacchi. I primi ad avvantaggiarsi sono Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Andreas Kron (Lotto Dstny) e Madouas, ma ben presto su di loro si portano Formolo, Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Romain Gregoire (Groupama-FDJ), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Tiesj Benoot e Attila Valter (Jumbo-Visma), mentre Van der Poel non appare più brillante e rimane in un gruppetto staccato e ripreso dal plotone più numeroso. Da segnalare in questo tratto la caduta di Bettiol, molto sfortunato visto che era apparso abbastanza in palla sul Monte Sante Marie.
Ad un certo punto Bystrom cede e viene ripreso dagli inseguitori, mentre davanti Pidcock e De Marchi portano il loro vantaggio a 40 secondi. La stoccata decisiva arriva sullo sterrato di Monteaperti con Pidcock che piazza un’accelerata e stacca con decisione De Marchi. Dietro, è Benoot che tenta di dare uno scossone all’inseguimento, allungando e portandosi dietro Madouas e Costa e riuscendo anche a ridurre di parecchio lo svantaggio dal battistrada-
Sul difficile tratto di sterrato di Colle Pinzuto Simmons, Mohoric e Valter si riportano sul terzetto di contrattaccanti e, nonostante lo scarso accordo, il margine di Pidcock si riduce anche perché dietro, quando qualcuno tenta di attaccare, l’andatura sale di molto: così all’uscita dall’ultimo settore di sterrato il battistrada si ritrova con soli 8 secondi sugli inseguitori, che riescono a stabilire il contatto visivo.
Tutto questo però non basta perché l’accordo continua a mancare. Il più attivo negli scatti è Mohoric, anche se Benoot cerca di fare il suo.
A dir la verità la Jumbo, in superiorità numerica, avrebbe fatto meglio a cercare di impostare un ritmo regolare mettendo Valter a lavorare e chiedere la collaborazione di qualcun altro, anche se nel gruppo mancava comunque la volontà di strutturarsi e chiunque avesse energie cercava di staccare gli altri, piuttosto che promuovere una collaborazione.
Da questa situazione ha tratto vantaggio il corridore in testa, che è riuscito a incrementare il gap quando gli inseguitorri, ricompattatisi dopo una fase di attacchi, hanno iniziato a rallentare per studiarsi.
La situazione permette a Pidcock di approcciare lo strappo finale con una certa tranquillità e di portare a termine una impresa che va a eguagliare la cavalcata di Tadej Pogacar nel 2022.
Sul podio si piazzano un ottimo Madouas (che era anche caduto) e Benoot, che avrà più di un rimpianto avendo perso una delle poche occasioni nelle quali ha potuto correre con i gradi di capitano.
Questa corsa piace sempre di più e anche quest’anno ha offerto un grande spettacolo sportivo con un’azione partita da molto distante e rimasta incerta fino ai chilometri finali, una bellissima battaglia tra i favoriti che ha tenuto col fiato sospeso per 50 lunghissimi chilometri.
L’unica cosa che manca per portare questa corsa al livello delle monumento è il chilometraggio ancora troppo basso
Benedetto Ciccarone

Pidcock all'attacco sugli sterrati del senese (Getty Images)