FIUTO INFALLIBILE PER ARENSMAN, LIPOWITZ AGGUANTA PODIO E MAGLIA BIANCA

luglio 25, 2025 by Redazione  
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Thymen Arensman, nel momento chiave, intuisce che il controllo tra i big avrebbe potuto lasciargli qualche possibilità di vittoria e va a tutta fino al traguardo. Lipowitz, appena Onley perde qualche metro, accelera e rimpingua il vantaggio in generale che ieri si era pericolosamente assottigliato. Vingegaard corre come secondo e lancia la volata sul traguardo, precedendo Pogacar che ha provato due brevi sgasate senza pretese.

Ieri, la tappa è stata durissima per tutti e anche gli uomini di classifica ne sono usciti molto provati. Oggi, la frazione era meno dura e il taglio della prime due salite l’ha resa ancora meno insidiosa, anche se le scorie di una corsa molto dispendiosa ieri, le settimane precedenti e il maltempo hanno consigliato prudenza e hanno spinto i primi due i generale a controllarsi come sull’ultima salita di ieri. Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), a questo punto, sentendosi bene ha provato la scommessa ed è andato a tutta. Ha avuto ragione perché dietro c’è stato effettivamente controllo, obiettivamente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) probabilmente non avevano moltissime energien a disposizione per darsi battaglia. L’unico vero rischio per l’olandese è stato il forcing imposto da Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe) appena Oscar Onley (Team Picnic PostNL), suo diretto rivale per la conquista del terzo posto finale, ha cominciato a mostrare segnali di cedimento. Ieri Lipowitz aveva accarezzato il sogno della vittoria di tappa ma non era riuscito ad agganciare Ben O’Connor (Team Jayco AlUla) ed Einer Rubio (Movistar Team) in testa alla corsa ed era andato in crisi, mentre Onley, che si era gestito molto bene, si era portato soli 23 secondi di distacco. Oggi, quando davanti sono rimasti i primi quattro della classifica, al tedesco non è sembrato vero di vedere Onley in difficoltà e, a quel punto, ha trovato le più nascoste energie per distanziare il più possibile il rivale ventiduenne.
Lipowitz ha fatto tutto senza l’aiuto di Primoz Roglic, oggi è andato in fuga con l’idea di vincere la tappa e che si è intestardito nell’azione anche quando ha visto che il gruppo non aveva nessuna intenzione di lasciare il via libera; successivamente lo sloveno è naufragato sull’ultima salita, anche perché ha obiettivamente tirato i remi in barca e ha pensato solo ad portare la bici al traguardo.
Dopo le vicende di ieri e le mille polemiche sulla tattica della Jumbo, Vingegaard, a dispetto delle dichiarazioni bellicose, si è limitato a stare tutta la tappa a ruota della maglia gialla, salvo poi lanciare una volata nel finale, tentativo al quale la maglia gialla ha risposto senza provare a forzare.
Le energie sono in effetti al lumicino per tutti e pare che il segnale della fine delle ostilità sia stato dato ieri in fondo alla discesa del Col de la Madeleine.
La cronaca della tappa di oggi inizia con il taglio delle prime due salite, la Cote d’Hery-sur-ugine e il Col de Saisiers, a causa di una epidemia di dermatite bovina che le autorità hanno deciso di affrontare con abbattimenti indiscriminati di capi di bestiame contestati dagli allevatori, che chiedevano abbattimenti selettivi e minacciavano per questo dimostrazioni potenzialmente in grado di bloccare la corsa.
La frazione, già di per sé breve, è stata ulteriormente ridotta ad un chilometraggio inferiore ai 100 Km, con il durissimo Col du Pré in apertura e il Cormet de Roselend che prevedeva una discesa molto tecnica nella prima parte e, dopo un tratto di falsopiano, la salita finale molto lunga ma con pendenze regolari adatta ai passisti scalatori più che ai grimpeur di razza (basti pensare che il record di scalata appartiene ad un corridore di 80 chili come Miguel Indurain).
Le prime fasi di gara sono controllate dalla Lidl Trek sino a che Jonathan Milan non incamera il traguardo volante per mettere sempre più al sicuro la maglia verde.
Da quel punto cominciano gli scatti e, dopo vari tentativi, si forma un gruppo con diversi corridori importanti come Roglic, Arensman, Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Lenny Martinez (Bahrain – Victorious) e due compagni di squadra di Vingegaard, Sepp Kuss e Victor Campenaerts, cosa che fa pensare che il danese non si sia ancora dato per vinto.
L’attacco, però, non ha vita breve, poichè non c’è accordo e molti, pur essendo usciti alla scoperto, non ne hanno. Sono Roglic e Martinez ad andarsene, venendo poi raggiunti lungo la salita anche da Paret-Peintre, ringalluzzito dalla vittoria sul Ventoux.
Il tentativo non decolla né quando in testa ci sono gli UAE, né tantomeno quando vanno a tirare gli Uno-X, accortisi delle difficoltà di Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels), che infatti viene staccato e perderà posizioni in classifica.
Nella discesa tecnica del Cormet del Roselend Roglic lascia la compagnia degli altri due attaccanti e se ne va da solo, nonostante fosse evidente che il gruppo non avesse nessuna intenzione di lasciar perdere. Nel tratto pianeggiante Roglic viene inesorabilmente ripreso e sulla salita verso la Plagne mollerà del tutto perdendo 12 minuti. Inizialmente è Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) a metterci del suo, sentendo l’odore del sangue di Roglic in crisi, e manda i suoi uomini ad alzare il ritmo ma, quando capisce che il portacolori della Bora non ha intenzione di dar battaglia per mantenere la posizione, si quieta e, a quel punto, Arensman prova un primo attacco, rintuzzato da Pogacar e Vingegaard. Su una salita del genere, staccare un avversario in forma è molto difficile perché dietro si risparmia molto. Pogacar rallenta perché Vingagaard non ha intenzione di dare cambi e così Arensman, che era stato staccato dai primi due della generale, riesce a rientrare e capisce che il tatticismo tra i due potrebbe andare a suo favore. L’olandese riparte così a tutta riuscendo a guadagnare sino a trenta secondi, mentre dietro il gruppetto dei migliori, ridotto a poche unità, si ricompatta. Un’accelerazione di Pogacar a riduce il gruppo maglia gialla ai primi quattro delle classifica. Ai 3 Km dall’arrivo appare evidente che Onley non ne ha, perché altrimenti avrebbe provato ad attaccare Lipowitz e, infatti, inizia a mostrare segni di cedimento. La cosa non sembra vera al tedesco che raccoglie tutte le energie, comunica qualcosa alla radio e si mette in testa riducendo il vantaggio di Arensman. Incredibilmente i primi due delle generale non provano uno scatto che avrebbe regalato a uno dei due la vittoria di tappa. E’ il danese che prova la volata a 200 metri dall’arrivo con la maglia gialla che resta attaccata e non sembra avere particolare interesse a passare. Arensman vince così con 2 secondi di margine sul danese e, dopo il tappone pirenaico, conquista anche una tappa alpina.
Il Tour è ormai chiuso ma queste ultime due tappe hanno messo a dura prova i corridori, ieri sono arrivati tutti da soli ed anche oggi, scorrendo l’ordine di arrivo, appare chiaro come la corsa non sia andata molto diversamente. La spia della riserva è accesa per tutti, si è trattato di un Tour molto duro e le prime due settimane sono state corse senza risparmio. Inoltre oggi, forse, anche le avverse condizioni meteo hanno giocato un ruolo determinante sull’esito della corsa.
Domani è prevista una tappa adatta alla fughe prima dell’atto finale sui Campi Elisi dopo la tripla ascesa a Montmartre che potrebbe ispirare un finisseur ed evitare il tradizionale epilogo allo sprint.

Benedetto Ciccarone

Dopo il tappone pirenaicio di Luchon-Superbagnères Thymen Arensman vince anche sulle Alpi a La Plagne (Getty Images)

Dopo il tappone pirenaicio di Luchon-Superbagnères Thymen Arensman vince anche sulle Alpi a La Plagne (Getty Images)

25-07-2025

luglio 25, 2025 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

L’olandese Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) si è imposto nella diciannovesima tappa, Albertville – La Plagne, percorrendo 93.1 Km in 2h46′06″, alla media di 33.63 Km/h. Ha preceduto di 2″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 38° a 15′23″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 4′24″ su Vingegaard e 11′09″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Velasco, 42° a 2h47′31″

PRUEBA VILLAFRANCA – ORDIZIAKO KLASIKA

Lo spagnolo Igor Arrieta (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Ordizia, percorrendo 167 Km in 3h50′23″, alla media di 43.493 Km/h. Ha preceduto allo sprint il messicano Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG) e di 16″ il portoghese António Morgado (UAE Team Emirates – XRG). Miglior italiano Diego Ulissi (XDS Astana Team), 4° a 16″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

Il polacco Michał Pomorski (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella terza tappa, Blone – Leszno, percorrendo 165.3 Km in 3h05′22″, alla media di 53.505 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Šimon Vaníček (ATT Investments) e il connazionale Radosław Frątczak (Voster ATS Team). Miglior italiano Mirko Bozzola (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 14°. Vaníček è ancora leader della classifica con 10″ sul tedesco Tobias Nolde (Benotti Berthold) e 13″ sul polacco Patryk Dabski (LUKS Trójka Piaseczno). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 21° a 31″

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – LA PLAGNE

luglio 25, 2025 by Redazione  
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Il Tour non è ancora finito. Se i primi due posti della classifica appaiono oramai “blindatissimi”, ancora apertissima è la lotta per il più basso dei tre gradini del podio finale, con ben tre corridori che possono ambire ad andar ad affiancarsi a Pogacar e Vingegaard. A derimere definitivamente la questione sarà l’ultima tappa di montagna con arrivo in salita a La Plagne.

Lo spettacolo offerto dal Tour 2025 non è ancora terminato. È lampante che oramai nessuno potrà più insidiare nè il primato di Tadej Pogacar, nè la seconda posizione di Jonas Vingegaard, ma il terzo gradino del podio appare al momento alquanto traballante. Il tedesco Florian Lipowitz ieri nel tappone di Courchevel ha dilapidato quasi del tutto il tesoretto di 2 minuti che aveva sul britannico Oscar Onley, ora gli sono rimasti appena 22 secondi di vantaggio e nella lotta per il podio potrebbe anche inserirsi lo sloveno Primoz Roglic, che a Lipowitz deve recuperare quasi 2 minuti. A mettere la parola “fine” su questa questione ci penserà oggi l’ultima frazione d’alta montagna, che non è definibile tappone per via del suo chilometraggio contenuto ma che non sarà meno impegnativa di quella terminata sul Col de la Loze. Si suol dire che nella botte piccola c’è il vino buono e quello offerto dai 95 Km della tappa di La Plagne potrebbe dare alla testa a causa degli oltre 3430 metri di dislivello concentrati in poco spazio. Va anticipato che si gareggerà su di un tracciato accorciato di 35 Km rispetto al percorso originariamente previsto a causa di un focolaio di dermatite nodulare che ha colpito un’allevamento situato nei pressi del Col de Saisies, il secondo dei 5 GM previsti. In seguito all’abbattimento delle bestie le autorità locali temevano una protesta degli allevatori e per scongiurare eventuali blocchi alla corsa si è deciso di evitare il passaggio sul Saisies e così tagliare anche la prima ascesa, la Côte d’Héry-sur-Ugine (11.3 Km al 5.1%). Percorsi i primi 18 Km i corridori si ritrovenno così subito ai piedi del Col du Prè, salita “fuori categoria” che il Tour ha scoperto soltanto in tempi recenti (prime scalate nel 2016 e nel 2021) e i cui 12.6 Km al 7.8% – con gli ultimi 7.6 Km al 9.2% – costituiscono una variante al tratto iniziale del Cormet de Roselend, del quale se ne percorrerano gli ultimi 6 Km (al 6.5% di media) scollinando a 1966 metri sul livello del mare. Come già avvenuto ieri, oggi quota 2000 sarà raggiunta e superata (anche se per solo una cinquantina di metri) al termine dell’ascesa conclusiva diretta alla stazione di sport invernali di La Plagne, altra meta che il Tour è andato a riscoprire dopo un lungo periodo di lontanza: era dal 2002 che la Grande Boucle non affrontava i 19.3 Km al 7.2% che decreteranno chi avrà l’onore di sfilare in pompa magna sugli Champs-Élysées accanto a Pogacar e Vingegaard.

METEO TOUR

Albertville: pioggia debole (0.1 mm), 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (6-28 Km/h), umidità al 62%
Bourg-Saint-Maurice (Km 97.2): pioggia debole (0.2 mm), 18°C, vento moderato da SO (3-29 Km/h), umidità al 78%
La Plagne: pioggia debole (0.5 mm), 10°C, vento moderato da O (5-32 Km/h), umidità al 81%

GLI ORARI DEL TOUR

13.15: inizio diretta su Eurosport
14.30: partenza da Albertville
15.00: inizio diretta su Rai2
15.10-15.25: inizio salita Pré
15.35-15.55: GPM del Col du Pré
15.55-16.20: GPM del Cormet de Roselend
16.35-17.00: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo a La Plagne

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79666

RASSEGNA STAMPA

Italia

O’Connor trionfa a Courchevel. A Pogacar bastano 400 metri: stacca Vingegaard e blinda il Tour

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Kraljevska zmaga Avstralca, Pogi drugi – Tadeju Pogačarju je ušla zmaga, a je dobil kraljevsko bitko (Vittoria reale per l’australiano, Pogi secondo – Tadej Pogačar ha mancato la vittoria, ma ha vinto la battaglia reale)

Delo

Danimarca

Pogacar er i den grad hverken væk eller død. Han er derimod den bedste (Pogacar non è né andato né morto. Al contrario, è il migliore)

Politiken

Francia

O’Connor au sommet, Pogacar grappille encore – Martinez sanctionné au classement de la montagne
(O’Connor in vetta, Pogacar guadagna ancora terreno – Martinez penalizzato nella classifica della montagna)

L’Équipe

Onley lays down marker and O’Connor takes stage but Pogacar keeps grip on yellow (Onley mette il marcatore e O’Connor prende la tappa ma Pogacar mantiene la presa sulla maglia gialla)

The Guardian

Spagna

O’Connor aprovecha la tregua de Vingegaard y Pogacar (O’Connor approfitta della tregua tra Vingegaard e Pogacar)

AS

Portogallo

Na “etapa rainha” do Tour, Pogacar reforçou o seu reinado (Nella “tappa regina” del Tour, Pogacar ha rafforzato il suo dominio)

Público

Belgio

Jonas Vingegaard gokt maar verliest op Col de la Loze, beresterke Ben O’Connor wint de koninginnenrit in de Tour (Jonas Vingegaard ci prova ma perde sul Col de la Loze, il fortissimo Ben O’Connor vince la tappa regina del Tour)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Koninginnenrit voor Ben O’Connor, Tadej Pogacar neemt revanche op de Col de la Loze (Tappa regina per Ben O’Connor, Tadej Pogacar si prende la rivincita sul Col de la Loze)

De Telegraaf

Germania

Lipowitz rettet auf Königsetappe Rang drei – Pogacar vor Vingegaard (Lipowitz salva il terzo posto nella tappa regina – Pogacar davanti a Vingegaard)

Kicker

USA

Pogačar withstands Vingegaard’s attacks to keep yellow jersey after Tour’s monster mountain stage (Pogačar resiste agli attacchi di Vingegaard e conserva la maglia gialla dopo la mostruosa tappa di montagna del Tour)

The Washington Post

Colombia

Vingegaard puso contra la pared a Pogacar en descomunal etapa 18 del Tour de Francia; Einer Rubio, brillante (Vingegaard ha messo Pogacar alle strette in una tremenda 18a tappa del Tour de France; Einer Rubio, brillante)

El Tiempo

Australia

Australian O’Connor storms to brilliant Tour stage win (L’australiano O’Connor conquista una brillante vittoria di tappa al Tour)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciottesima tappa

1° Edward Theuns
2° Simone Consonni a 2′15″
3° Matej Mohorič a 2′29″
4° Dylan Groenewegen a 2′51″
5° Jordi Meeus a 2′58″

Classifica generale

1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′05″
3° Edward Theuns a 2′12″
4° Fabian Lienhard a 5′24″
5° Yevgeniy Fedorov a 6′51″

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985

Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (1a SEMITAPPA): LUZ-SAINT-SAUVEUR – COL D’AUBISQUE (52.5 Km)
17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (2a SEMITAPPA): LARUNS – PAU (83.5 Km)

HINAULT SUPERA L’ULTIMO ESAME

Finite le montagne dei Pirenei senza danni per il francese – Canins, solo 3 tappe poi il trionfo a Parigi

Roche gli ha portato via 1′30″ nella prima semitappa dell’Aubisque, ma il leader non ha problemi – Nella seconda frazione successo di Régis Simon – Visentini perde ancora

La Plagne e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

La Plagne e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

LA TAPPA REGINA E’ DI BEN O’CONNOR, POGACAR GUADAGNA ANCORA

luglio 24, 2025 by Redazione  
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L’australiano della Jayco – Alula centra la fuga perfetta e va a vincere sul Col de la Loze la frazione n.18 della Grande Boucle 2025. Secondo posto per Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG), che guadagna ulteriore tempo nei confronti di Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike) in classifica generale. Domani c’è la terza ed ultima tappa alpina, da Albertville a La Plagne.

Come al Giro d’Italia, quando Chris Harper trionfò al Sestriere, la Jayco – Alula si prende anche la tappa regina del Tour de France (Vif – Courchevel/Col de la Loze, 171.5 km), tagliando al primo posto il traguardo posto ai 2304 metri della vetta più alta di questa edizione grazie all’exploit di Ben O’Connor, capitano della squadra australiana.
Ci sono da scalare tre GPM Hors Categorie oggi per un totale di 5450 metri di dislivello: il Col du Glandon (1924 m), il Col de la Madeleine (2000 m) ed il Col de la Loze, per la prima volta scalato da Courchevel, versante di 26 km ma meno duro di quello di Meribel, dove si trovano rampe anche al 20%.
Dopo il traguardo volante vinto da Jonathan Milan, sempre più in maglia verde, la corsa si scatena sul Glandon, dove partono in 15 e tra questi ci sono anche Primoz Roglic (Red Bull – Bora – Hansgrohe) e Felix Gall (Decathlon – AG2R La Mondiale). Lo sloveno con il passare del tempo arriva a diventare terzo in classifica generale virtuale scalzando il compagno di squadra Florian Lipowitz. Sul Glandon passa in testa la maglia a pois Lenny Martinez (Bahrain – Victorious), che verrà poi raggiunto in discesa verso La Chambre. Sulla Madeleine c’è vera bagarre, con Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) che sferra il suo primo attacco ai -71 dall’arrivo e raggiunge i battistrada, tra i quali c’è Matteo Jorgenson, gregario di lusso per il danese. I giallo-neri della Visma si lanciano nella lunga discesa ma nel tratto di fondovalle sono O’Connor, Einer Rubio (Movistar Team) e lo stesso Jorgenson ad attaccare. Sulle prime rampe verso Courchevel si staccano prima l’americano e poi il colombiani, con O’Connor che continua la sua azione solitaria, mentre alle sue spalle i big rimangono guardinghi. L’australiano si porta dunque a casa la sua seconda tappa in carriera al Tour (vinse a Tignes nel 2021 davanti ai nostri Mattia Cattaneo e Sonny Colbrelli).
Per il secondo posto Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) attacca e scavalca Rubio a poche centinaia di metri dall’arrivo, cosa che faranno poco dopo anche Vingegaard e Oscar Onley (Team Picnic PostNL). In classifica ora il fuoriclasse sloveno ha un vantaggio di 4′26” sul rivale danese e ben 11′01 su Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Domani c’è l’ultimo tappone alpino, da Albertville a La Plagne: sono solo 129 km ma con le salite della Côte ‘Héry-sur-Ugine (2° cat.), del Col des Saisies (1° cat.), del Col du Pré (HC), del Cormet de Roselend (2° cat.) e quela salita finale di 21 chilometri che porterà fino a 2063 metri sul livello del mare. Qui, irragiungibili i primi due della classifica, si deciderà chi salirà sul terzo gradino del podio.

Andrea Giorgini

Ben OConnor si impone ai quasi 2300 metri del Col de la Loze (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Ben O'Connor si impone ai quasi 2300 metri del Col de la Loze (foto Dario Belingheri/Getty Images)

24-07-2025

luglio 24, 2025 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

L’australiano Ben O’Connor (Team Jayco AlUla) si è imposto nella diciottesima tappa, Vif – Courchevel (Col de la Loze), percorrendo 171.5 Km in 5h03′47″, alla media di 33.873 Km/h. Ha preceduto di 1′45″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) e di 1′54″ il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 98° a 41′03″. Pogačar è ancora in maglia gialla con 4′26″ su Vingegaard e 11′01″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Velasco, 46° a 2h32′06″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

Il ceco Šimon Vaníček (ATT Investments) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Grodzisk Mazowiecki, percorrendo 166.4 Km in 3h28′00″, alla media di 48.000 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Roy Hoogendoorn (Metec – SOLARWATT p/b Mantel) e Lars Rouffaer (Diftar Continental Cyclingteam). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 4°. Vaníček è il nuovo leader della classifica con 1″ sul tedesco Tobias Nolde (Benotti Berthold) e 4″ sul polacco Patryk Dabski (LUKS Trójka Piaseczno). Miglior italiano Baseggio, 15° a 22″

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VIF – COURCHEVEL (Col de la Loze)

luglio 24, 2025 by Redazione  
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Gran finale alpino per il Tour de France 2025 che tra oggi e domani proporrà più di 10000 metri di dislivello complessivi, la fetta più grande dei quali dovrà essere “digerita” questo pomeriggio durante il tappone del Col de la Loze.

Se c’è una tappa che l’attuale leader della classifica Tadej Pogacar teme particolarmente, questa è con certezza quella che si disputerà oggi tra il piccolo comune di Vif e il Col de la Loze, “tetto” dell’edizione 2025 del Tour dall’alto dei suoi 2304 metri sul livello del mare. Lo sloveno in maglia gialla la teme non soltano perchè è la più dura tra quelle previste quest’anno – con quasi 5640 metri di dislivello da superare – ma soprattutto perchè salendo verso il Col de la Loze nel 2023 incappò in una delle sue più brutte (e pochissime) crisi della sua carriera, che lo portò a tagliare il traguardo di Courchevel quasi 6 minuti dopo l’arrivo del rivale Jonas Vingegaard. E quella tappa era, nel complesso, meno impegnativa (ma non di tantissimo) rispetto a quella che si dovrà affrontare oggi e che prevede oltre all’ascesa finale due mitici colli del Tour, il Glandon e la Madeleine. Ai piedi del primo si giungerà a 40 Km dalla partenza da Vif, salendovi poi dal versante meridionale, che tra i due possibili è quello apparentemente più pedalabile perchè i suoi 22 Km presentano una pendenza media del 5.1%, dato diluito da due sensibili contropendenze tra le quali si inseriscono un primo tratto di quasi 6 Km al 8.2%, un secondo di 6.6 Km all’8% e quello conclusivo di 2.6 Km al 7.3%. Più compatta è la successiva Madeleine, 19.3 Km al 7.8%, in cima al quale si toccano i 1986 metri di quota, da sempre “pompati” sulle altimetrie ufficiali che le attribuisce un’erronea altitudine di 2000 metri esatti. In realtà tale “livello” sarà oggi superato solo in occasione dell’ascesa finale, che sarà affrontata dal versante opposto rispetto a quello della crisi di Pogacar del 2023, che era più lungo e difficile: sono comunque 26.5 Km al 6.4% che, collocati al termine di una tappa così “pregna” di difficoltà, potrebbero far fare le capriole al contrario a fior di corridori. E Pogacar a tutte le ragioni per temerla, anche senza andare a ripescare quel precedente che preferirebbe dimenticare

METEO TOUR

Vif: parzialmente nuvoloso, 20°C, vento moderato da N (8-28 Km/h), umidità al 74%
Le Verney – inizio salita Col du Glandon (Km 39.6): pioggia debole (0.2 mm), 19°C, vento moderato da O (5-27 Km/h), umidità al 79%
Saint-Colomban-des-Villards – discesa dal Col du Glandon (Km 71.9): pioggia debole (0.3 mm), 16°C, vento moderato da NO (7-27 Km/h), umidità al 74%
Saint-François-Longchamp – salita al Col de la Madeleine (Km 96.5): pioggia debole (0.4 mm), 14°C, vento moderato da NO (6-29 Km/h), umidità al 77%
Brides-les-Bains – inizio salita finale (Km 144.2): pioggia debole (0.6 mm), 18°C, vento moderato da NO (5-25 Km/h), umidità al 84%
Courchevel (Km 165.7): pioggia debole (0.3 mm), 15°C, vento moderato da NO (3-27 Km/h), umidità al 83%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio diretta su Eurosport
12.20: partenza da Vif
12.50-13.00: traguardo volante di Rioupéroux
13.15-13.25: inizio salita Glandon
14.05-14.25: GPM del Col du Glandon
14.30-14.50: inizio salita Madeleine
14.45: inizio diretta su Rai2
15.20-15.50: GPM del Col de la Madeleine
16.05-16.40: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo al Col de la Loze

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

OGGI FOTORICOGNIZIONE NON PRESENTE

RASSEGNA STAMPA

Italia

Freccia Milan sotto il diluvio di Valence: sempre più maglia verde. Pogacar resta in giallo

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Italijanski orjak pred Pogačarjem obvaroval zeleno majico (Il gigante italiano ha difeso la maglia verde contro Pogačar)

Delo

Danimarca

Dramatisk styrt i fronten af feltet. Dansker får tredjeplads (Drammatico incidente in testa al gruppo. Il danese conquista il terzo posto)

Politiken

Francia

Milan s’extirpe du chaos pour s’imposer une deuxième fois (Milan esce dal caos e vince per la seconda volta)

L’Équipe

Pogacar backlash builds while Milan wins crash-strewn stage 17 sprint (Cresce la reazione di Pogacar mentre Milan vince la volata della 17ª tappa costellata di incidenti)

The Guardian

Irlanda

Ben Healy remains ninth after Jonathan Milan sprints to stage win to strengthen grip on Tour de France green jersey (Ben Healy rimane nono dopo che Jonathan Milan scatta verso la vittoria di tappa per rafforzare la presa sulla maglia verde del Tour de France)

Irish Independent

Spagna

Milan triunfa en el caos (Milan trionfa nel caos)

AS

Portogallo

Jonathan Milan aproveitou queda para ganhar 17.ª etapa do Tour (Jonathan Milan ha approfittato di una caduta per vincere la 17a tappa del Tour)

Público

Belgio

Jordi Meeus komt net tekort: Jonathan Milan sprint in gietende regen naar tweede ritzege in Tour, Tim Merlier opgehouden door val (Jordi Meeus non ce la fa: Jonathan Milan vola verso la seconda vittoria di tappa del Tour sotto una pioggia battente, Tim Merlier fermato dalla caduta)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Jonathan Milan snelt in chaotische slotfase naar nieuwe zege in Tour de France, finale ontsierd door valpartij /(Jonathan Milan corre verso una nuova vittoria nella caotica fase finale del Tour de France, finale rovinato da una caduta)

De Telegraaf

Germania

Heftiger Sturz im Finale: Milan gewinnt chaotischen Sprint (Brutta caduta nel finale: Milan vince una volata caotica)

Kicker

USA

Italian sprinter Milan powers to 2nd stage win at Tour de France, Pogačar maintains lead (Il velocista italiano Milan conquista la seconda vittoria di tappa al Tour de France, Pogačar mantiene il comando)

The Washington Post

Colombia

Tadej Pogacar se defendió de Jonas Vingegaard en la etapa 17 del Tour de Francia con lluvia y caídas (Tadej Pogacar si è difeso da Jonas Vingegaard nella tappa 17 del Tour de France, caratterizzata dalla pioggia e da un incidente)

El Tiempo

Australia

Milan wins Tour’s 17th stage, Pogacar retains yellow (Milan vince la 17a tappa del Tour, Pogacar mantiene la maglia gialla)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa

1° Louis Barré
2° Roel van Sintmaartensdijk s.t.
3° Luke Plapp a 8″
4° Benjamin Thomas a 27″
5° Valentin Paret-Peintre s.t.

Miglior italiano Vincenzo Albanese a 2′02″

Classifica generale

1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′48″
3° Fabian Lienhard a 3′47″
4° Roel van Sintmaartensdijk a 4′25″
5° Yevgeniy Fedorov a 4′36″

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985

Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

16 LUGLIO 1985 – 17a TAPPA: TOLOSA – LUZ-ARDIDEN (209.5 Km)

HINAULT SOFFRE, MA NON CEDE – LA CANINS ALLA COPPI

La Maglia gialla in crisi resiste sui Pirenei, mentre fra le donne è sempre più schiacciante il dominio dell’italiana

Vince lo spagnolo Delgado e Bernard perde 1′15″ su LeMond e sugli irlandesi Roche e Kelly – Oggi l’Aubisque – L’azzurra irresistibile in salita ha staccato di 9′13″ la francese Longo

Il tratto terminale del Col de la Loze da Courchevel e l’altimetria della diciottesima tappa (it.routedesgrandesalpes.com)

Il tratto terminale del Col de la Loze da Courchevel e l’altimetria della diciottesima tappa (it.routedesgrandesalpes.com)

23-07-2025

luglio 23, 2025 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’italiano Jonathan Milan (Lidl – Trek) si è imposto nella diciassettesima tappa, Bollène – Valence, percorrendo 160.4 Km in 3h25′30″, alla media di 46.832 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe) e il danese Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL). Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) è ancora in maglia gialla con 4′15″ sul danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e 9′03″ sul tedesco Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Simone Velasco (XDS Astana Team), 40° a 1h52′42″

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

Il tedesco Tobias Nolde (Benotti Berthold) si è imposto nella prima tappa, circuito di Teresin, percorrendo 168.5 Km in 3h30′33″, alla media di 48.017 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Patryk Dabski (LUKS Trójka Piaseczno) e il danese Christian Gorm Albrechtsen (CeramicSpeed Aros Forsikring Herning CK Elite). Miglior italiano Matteo Baseggio (S.C. Padovani Polo Cherry Bank), 8° a 9″. Nolde è il primo leader della classifica con 3″ su Dabski e 8″ su Gorm Albrechtsen. Miglior italiano Baseggio, 11° a 21″

MILAN VINCE SUL BAGNATO A VALENCE, MAGLIA VERDE SEMPRE PIÙ TATUATA SULLA PELLE DEL FRIULANO

luglio 23, 2025 by Redazione  
Filed under News

Volata bagnata volata fortunata per il friulano, che a Valence batte la “maglia nera” Meeus mentre alle sue spalle l’asfalto reso viscido dalla pioggia causa una caduta a centro gruppo. Milan consolida la sua leadership nella classifica a punti e ora vede più concretamente la possibilità di tenerla fino a Parigi

Dopo la salita al leggendario Mont Ventoux, in una tappa che ha visto qualche assestamento in classifica
generale ma non gli sconvolgimenti che molti si aspettavano, il percorso del Tour de France risale il corso
del Rodano prima di tornare sulle Alpi dove, nelle giornate di giovedì e venerdì, si deciderà l’esito della
corsa più importante del mondo. La tappa odierna parte dal paese di Bollène, a una quarantina di
chilometri dal Ventoux, e arriva a Valence, cittadina capitale del dipartimento (la nostra provincia) della
Drôme dopo 160 chilometri prevalentemente pianeggianti ma che presentano, grazie ad un percorso che
nella parte centrale si allontana dal Rodano per sfiorare le Alpi, due GPM di 4° categoria, il Col du Pertuis
(3.7 km. al 5.1%) dopo 67 chilometri e il Col de Tartaiguille (3.9 km. al 3.5%) dopo 112 Km. La scarsa difficoltà presentata dalle due salite e la notevole distanza che le separa dal traguardo rendono probabile un arrivo in volata, anche perché il nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek), attuale leader della classifica a punti, ha
bisogno di vincere oggi, o almeno di arrivare fra i primi, per tenere a distanza Tadej Pogačar (UAE Team
Emirates – XRG), che lo segue a soli 11 punti e che, dopo il ritiro di Mathieu van der Poel (Alpecin –
Deceuninck) a causa di una polmonite, è diventato il suo principale avversario. Pogacar, dopo la tappa di
ieri, guida sempre la classifica generale con 4’15” sul suo rivale storico, il danese Jonas Vingegaard (Team
Visma | Lease a Bike), mentre il terzo gradino del podio è al momento occupato dal giovane tedesco Florian
Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). La classifica degli scalatori vede, invece, appaiati Pogacar e il giovane
Lenny Martinez (Bahrain – Victorious), una delle molte speranze del ciclismo francese.
La tappa parte alle 13.50 e dopo alcuni chilometri vanno in fuga quattro corridori di buon livello, fra i quali il
norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), già vincitore della tappa di Tolosa, e il nostro Vincenzo
Albanese (EF Education – EasyPost), che non molti giorni fa ha vinto una tappa al Giro di Svizzera. Il francese
Axel Laurance (INEOS Grenadiers), due anni fa campione del mondo Under 23, si muove in ritardo e tenta a
lungo di riportarsi sui quattro, ma senza riuscirci. I fuggitivi raggiungono presto i tre minuti di vantaggio e
dopo 49 chilometri arrivano nel piccolo paese di Roche-Saint-Secret-Béconne, dove si trova il traguardo
volante che assegna abbuoni e soprattutto punti per la classifica capeggiata dal nostro Milan; questi vince
lo sprint del gruppo davanti all’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty), che l’anno scorso aveva
primeggiato in questa classifica ma quest’anno non ha mai brillato, pur essendo al momento terzo nella speciale graduatoria. Il traguardo è comunque appannaggio di Abrahamsen, che però è lontano dalle prime posizioni.
Il vantaggio dei fuggitivi, sceso a due minuti al traguardo volante, cala ancora salendo verso il primo GPM, dove Abrahamsen transita nuovamente per primo, e si riduce ad appena 30 secondi sul gruppo, che intanto ha
perso tutti i velocisti, inclusi Milan e Tim Merlier (Soudal Quick-Step), unico corridore, oltre a Pogacar, ad
aver vinto più di una tappa (è quarto nella classifica a punti). Dopo quasi 20 chilometri di discesa, e non
senza molta fatica, i velocisti rientrano mentre davanti i fuggitivi, il cui vantaggio sta lentamente tornando
a salire, si dirigono con decisione verso il secondo GPM. Ai piedi della salita il gruppo ha poco più di un
minuto di ritardo e a due chilometri dalla cima è Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) a tentare
l’inseguimento solitario. Sul GPM è il nostro Albanese a transitare per primo; Van Aert segue a una trentina di secondi, il gruppo a circa un minuto. Dopo 10 chilometri di discesa Van Aert desiste, e si fa riassorbire dal gruppo, che insegue i fuggitivi con circa 1’10” di passivo. Intanto il tempo peggiora e comincia a piovere, cosa che causerà non pochi problemi nel finale di una tappa che ha già visto un paio di cadute, per fortuna senza conseguenze.
Lentamente il vantaggio dei fuggitivi si riduce chilometro dopo chilometro e a 20 chilometri dalla fine
sembra assestarsi sui 30 secondi. A lungo nulla cambia, ma a dieci chilometri dalla conclusione, quando il
gruppo si avvicina ancora, Abrahamsen lascia i compagni di fuga e tenta l’azione solitaria con molta
decisione. A 6 chilometri dall’arrivo mantiene ancora 9 secondi di vantaggio, ma le sue indubbie qualità di passista non gli sono sufficienti e a soli 4 chilometri dall’arrivo viene ripreso. Iniziano le manovre in vista dello sprint conclusivo e sia Milan, sia Merlier si fanno trovare attardati. Milan, tuttavia, viene portato nelle prime
posizioni dal compagno di squadra Jasper Stuyven, mentre Merlier cerca di fare tutto da solo. La differenza
si rivela fatale al velocista belga, poiché, appena passato lo striscione dell’ultimo chilometro, succede quello
che tutti temono: una caduta nelle prime posizioni taglia fuori tutti coloro che si trovano alle spalle
dell’incidente, e tra questi c’è per l’appunto Merlier, mentre solo una una decina di corridori si involano indisturbati verso il traguardo. Fra questi è presente Milan che, rimasto senza avversari, lancia la volata e vince nettamente precedendo Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe), il belga che in classifica generale occupa l’ultimo posto con un ritardo da Pogacar che supera abbondantemente le quattro ore. Le varie classifiche restano immutate, con Milan che mette un’ipoteca sulla vittoria finale in quella a punti, dato che ormai ne ha oltre 70 di vantaggio su Pogacar. La buona notizia è che le molte cadute di oggi non hanno causato danni ai corridori, diversamente da quelle dei giorni scorsi. Nella speranza che almeno sulle discese alpine l’asfalto non sia bagnato e non succeda niente di grave il Tour si accinge ad affrontare le tappe decisive.

Andrea Carta

Seconda vittoria italia sulle strade del Tour 2025, sempre ad opera di Jonathan Milan (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)

Seconda vittoria italia sulle strade del Tour 2025, sempre ad opera di Jonathan Milan (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BOLLÈNE – VALENCE

luglio 23, 2025 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Penultima occasione per i velocisti prima della tappa conclusiva di Parigi. Ma quest’anno il tradizionale circuito finale degli Champs-Élysées è stato indurito inserendo la salita verso Montmartre e, per questo motivo, per diversi sprinter questa di Valence sarà l’estrema occasione per imporsi

Dopo il Ventoux il Tour ha in programma altre due impegnative tappe disegnate sulle strade della catena alpina, ma dovremmo attendere ventiquattrore prima di rivedere i big della classifica impegnati in salita. Oggi andrà in scena una tappa di trasferimento adatta ai velocisti, sulla carta la penultima ma che per diversi sprinter potrebbe rivelarsi l’ultima a disposizione. Quest’anno, infatti, l’organizzazione ha deciso di indurire il percorso della tappa conclusiva di Parigi inserendo nel tradizionale circuito dei Campi Elisi la salita di Montmartre e sicuramente, considerata la vicinanza al traguardo, taglierà fuori dai giochi diversi velocisti. Così alcuni degli sprinter rimasti in gara avranno già messo una croce rossa sul traguardo nella capitale e oggi le loro formazioni venderanno cara la pelle per permettere ai loro uomini di andare a segno sul traguardo di Valence. Le agevolerà il percorso perchè la tappa che terminerà nel capoluogo del dipartimento della Drôme presenta un tracciato caratterizzato da salite pedalabili e piazzate lontano dal traguardo. La più “difficile” sarà il Col du Pertuis, poco meno di 4 Km al 5.1% che s’incontreranno a 66 Km dalla partenza, mentre una volta superati i 4 Km alla 3.5% del Col de Tartaiguille davanti si avranno ancora circa 45 Km da percorrere per andare al traguardo. Le uniche noie potrebbero arrivare dal vento – se la Visma vorrà tentare di approfittarne per “innescare” i temuti ventagli – e dalla pioggia, che dovrebbe cadere, seppur debolmente, sulla corsa nella seconda metà della diciassettesima tappa.

METEO TOUR

Bollène: parzialmente nuvoloso, 27°C, vento moderato da NO (13-34 Km/h), umidità al 45%
Roche-Saint-Secret-Béconne (Sprint – Km 47.9): parzialmente nuvoloso, 26°C, vento moderato da N (7-31 Km/h), umidità al 47%
Cléon-d’Andran (Km 96.1): pioggia debole (0.6 mm), 26°C, vento moderato da O (10-23 Km/h), umidità al 47%
Valence : pioggia debole (0.7 mm), 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (9-29 Km/h), umidità al 65%

GLI ORARI DEL TOUR

13.15: inizio diretta su Eurosport
13.50: partenza da Bollène
14.45: inizio diretta su Rai2
14.50-14.55: traguardo volante di Roche-Saint-Secret-Béconne
15.10-15.20: GPM del Col du Pertuis
16.15-16.30: GPM del Col de Tartaiguille
17.10-17.30: arrivo a Valence

LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE

http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79662

RASSEGNA STAMPA

Italia

Mont Ventoux: show Pogacar-Vingegaard, ma Tadej resta in giallo. Vince Paret-Peintre

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Paret-Peintre je junak Ventouxa. Pogačar spet pred Vingegaardom (Paret-Peintre è l’eroe del Ventoux. Pogačar di nuovo davanti a Vingegaard)

Delo

Danimarca

Kæmpe drama på Mont Ventoux med fransk sejr og stærk præstation af Vingegaard (Grande dramma sul Mont Ventoux con la vittoria francese e la prestazione eccellente di Vingegaard)

Politiken

Francia

Le chef-d’œuvre de Paret-Peintre – Paret-Peintre : «Ce n’était pas le plan !» – L’histoire contrariée de Van der Poel sur la Grande Boucle (Il capolavoro di Paret-Peintre – Paret-Peintre: “Non era questo il piano!” – La storia frustrata di Van der Poel al Tour de France)

L’Équipe

Paret-Peintre stays ice-cool on Mont Ventoux for famous French win (Paret-Peintre mantiene il sangue freddo sul Mont Ventoux per la famosa vittoria francese)

The Guardian

Irlanda

Ireland’s Ben Healy denied Tour de France stage victory by a bike length in dramatic finish on Mont Ventoux – Mathieu van der Poel forced to abandon Tour de France with pneumonia (Negato il successo per la lunghezza di una bicicletta all’irlandese Ben Healy in un finale drammatico sul Mont Ventoux – Mathieu van der Poel costretto ad abbandonare il Tour de France a causa di una polmonite)

Irish Independent

Spagna

Los españoles en el Tour: Enric Mas roza la victoria en el Mont Ventoux – Enric Mas sucumbe con honor – Van der Poel, con neumonía, abandona el Tour de Francia (Gli spagnoli al Tour: Enric Mas sfiora la vittoria sul Mont Ventoux – Enric Mas soccombe con onore – Van der Poel, affetto da polmonite, abbandona il Tour de France

AS

Portogallo

Valentin Paret-Peintre oferece primeira vitória à França no Tour 2025 (Valentin Paret-Peintre regala alla Francia la prima vittoria al Tour 2025)

Público

Belgio

Fransman Paret-Peintre bezorgt Soudal Quick-step legendarische zege op de Mont Ventoux, Pogacar weerstaat aanvallen van Vingegaard (Il francese Paret-Peintre regala alla Soudal Quick-Step una vittoria leggendaria sul Mont Ventoux, Pogacar resiste agli attacchi di Vingegaard)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Paret-Peintre grijpt na geweldige finale ritzege in Tour op mythische Mont Ventoux, Pogacar weerstaat aanvallen Vingegaard – Tadej Pogacar verbreekt 21 jaar oud (en illuster) record van Iban Mayo op de Mont Ventoux en duikt onder de 55 minuten – Mathieu van der Poel stapt met longontsteking uit de Tour de France: ’Dit doet heel veel pijn’ (Paret-Peintre conquista la vittoria dopo una fantastica tappa finale del Tour sul mitico Mont Ventoux, Pogacar resiste agli attacchi di Vingegaard – Tadej Pogacar batte il record di Iban Mayo, risalente a 21 anni fa (e illustre) sul Mont Ventoux, tuffandosi in meno di 55 minuti – Mathieu van der Poel si ritira dal Tour de France per polmonite: “Mi fa molto male”)

De Telegraaf

Norvegia

Etterlengtet fransk seier på tøff Tour de France-etappe – Tobias Halland Johannessen ført bort i ambulanse etter målgang: –⁠ Føler seg mye bedre (Vittoria francese tanto attesa in una tappa difficile del Tour de France – Tobias Halland Johannessen portato via in ambulanza dopo aver terminato: –⁠ Mi sento molto meglio)

Verdens Gang

Germania

Pogacar pariert Attacken am Ventoux – Lipowitz verteidigt dritten Platz – Van der Poel steigt mit Lungenentzündung bei der Tour aus (Pogacar respinge gli attacchi sul Ventoux – Lipowitz difende il terzo posto – Van der Poel si ritira dal Tour per polmonite)

Kicker

USA

Paret-Peintre wins Tour de France stage on Mont Ventoux, where Pogačar deals Vingegaard another blow – Mathieu van der Poel pulls out of Tour de France with pneumonia (Paret-Peintre vince la tappa del Tour de France sul Mont Ventoux, dove Pogačar assesta un altro colpo a Vingegaard – Mathieu van der Poel si ritira dal Tour de France con una polmonite)

The Washington Post

Colombia

Impresionante actuación de Santiago Buitrago en otra batalla campal con Pogacar y Vingegaard en el Tour de Francia (L’impressionante prestazione di Santiago Buitrago in un’altra accesa battaglia con Pogacar e Vingegaard al Tour de France)

El Tiempo

Australia

Enfin! A French stage winner in the Tour de France (Finalmente! Un vincitore di tappa francese al Tour de France)

The West Australian

TOURALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa

1° Thomas Gachignard
2° Arnaud Démare a 32″
3° Dylan Groenewegen a 2′19″
4° Arnaud De Lie a 2′56″
5° Simone Consonni s.t.

Classifica generale

1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′54″
3° Fabian Lienhard a 3′53″
4° Yevgeniy Fedorov a 4′42″
5° Edward Theuns a 5′16″

CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985

Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

15 LUGLIO 1985 – 16a TAPPA: AURILLAC – TOLOSA (247 Km)

OGGI HINAULT SUI PIRENEI

Vittoria solitaria di Vichot dopo 209 km di fuga – Si aspetta l’attacco dell’azzurra Canins

Test decisivo per la Maglia Gialla sul Tourmalet – Bontempi ieri ha vinto lo sprint per il terzo posto – Ritirati Leali, Caroli e Cassani – Tappa di montagna anche per le donne

Il Kiosque Peynet di Valence e l’altimetria della diciassettesima tappa (francerent.com)

Il Kiosque Peynet di Valence e l’altimetria della diciassettesima tappa (francerent.com)

PARET-PEINTRE SBANCA IL VENTOUX, ALLE SUE SPALLE SHOW POGACAR – VINGEGAARD

luglio 22, 2025 by Redazione  
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Paret- Peintre batte Healy in volata, dopo che i due si erano scattati in faccia per gran parte della salita e poi erano stati ripresi da Buitrago, Mas e Van Wilder. Vingegaard trova vari compagni lungo la strada e attacca per tre volte senza riuscire a staccare Pogacar, che lo brucia in volata. Come nell’ultimo tappone pirenaico, Pogacar corre in difesa.

Dopo il giorno di riposo, tappa completamente pianeggiante prima dell’arrivo in salita sull’iconico Monte Ventoso. Il canovaccio era sin troppo prevedibile, ovvero una fuga che avrebbe avuto della possibilità di buon esito se avesse avuto un vantaggio di almeno 6/7 minuti a inizio salita.
L’atteggiamento della UAE è stato di lasciar fare e permettere alla fuga di prendere esattamente 7 minuti e questo può far pensare che Tadej Pogacar non fosse interessato alla tappa o perché voleva evitare di fare troppo il cannibale per farsi amici in gruppo (viste anche le sue recenti dichiarazioni in cui ha affermato che prima della fine della carriera probabilmente nessuno del gruppo vorrà parlargli), oppure perché non si sentiva al meglio dopo il giorno di riposo in una giornata di grande caldo e su una salita secca sulla quale, nel 2021, Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) gli aveva fatto passare un brutto quarto d’ora.
Va detto che neppure lo stesso Vingegaard ha pensato di seguire questa strategia, ma lui era ben più interessato a provare a staccare Pogacar, anche perché sapeva che, in caso di arrivo a due, sarebbe stato battuto (cosa puntualmente accaduta, anche se non si trattava di uno sprint per la vittoria).
Il danese ha quindi mandato vari uomini in fuga per ritrovarli lungo la salita. La tattica è riuscita alla perfezione perché il due volte vincitore della Grande Boucle ha ritrovato per strada sia Tiesj Benoot, sia Victor Campenaerts, i quali hanno fatto il loro lavoro mentre, al contrario di quanto era successo sui Pirenei, la UAE oggi non è stata brillante, con il solo Adam Yates che è riuscito a restare nel gruppo maglia gialla sulla salita fino al primo allungo di Vingegaard.
Il fine, tuttavia, non è stato raggiunto perché Pogacar ha risposto colpo su colpo, anche se, sul primo scatto, ha ritardato qualche secondo.
L’impressione è che comunque, da Chalet Reynard in poi, fosse davvero complicato staccare un rivale anche a causa del vento spesso contrario.
Di questo non si sono affatto curati Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step) e Ben Healy (EF Education EasyPost), gli ultimi due reduci della fuga di giornata. I due sono stati intelligenti a non sforzarsi troppo in pianura, organizzando un plotoncino di contrattaccanti dopo il frazionamento del gruppo iniziale di 35 corridori, per poi riprendere Enric Mas (Movistar Team) – che era nel gruppo dei battistrada e si era poi avvantaggiato da solo sulla salita – arrivando ad avere quasi un minuto sugli inseguitori Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team) e Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), poi raggiunti anche da Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) e Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step).
Healy e Paret-Peintre non hanno fatto altro che scattarsi in faccia, cercando di staccarsi a vicenda; i tentativi sono risultati vani, tanto che alla fine i due hanno preso a studiarsi e sono stati raggiunti prima da Mas e Buitrago e poi anche da Van Wilder.
Subito dietro Vingegaard è sempre stato davanti e ha provato tre allunghi, sempre sul ritmo imposto da un compagno: il primo allungo è arrivato al termine del lavoro di Sepp Kuss, il secondo è andato in scena dopo la tirata di Benoot e il terzo al termine dell’opera di Campenaerts. Pogacar ha provato solo una volta, ma l’affondo non era molto convinto; nella punta di velocità Vingegaard aveva perso qualche metro, ma il campione del mondo non ha dato continuità, anche perché il vento contrario lo avrebbe costretto a un enorme dispendio energetico che la maglia gialla non si può permettere alla vigilia di due tapponi alpini decisivi nei quali, con ogni probabilità, Vingegaard farà il diavolo a quattro.
Il danese è in condizioni decisamente migliori rispetto ai Pirenei, i tapponi alpini con tante salite lunghe e dure sono il suo terreno preferito e Pogacar ricorda ancora bene la crisi patita sul Col de Granon nel 2022, dopo che la Visma lo aveva torturato per tutto il giorno con allunghi continui di Primox Roglic, che allora era una seria minaccia per la classifica generale.
A proposito di Roglic, oggi il capitano della Bora ha scortato il giovane Florian Lipowitz in maglia bianca e gli ha permesso di guadagnare ulteriormente su Oscar Onley (Team Picnic PostNL), rivale sia per la maglia bianca, sia per il podio. Ora Lipowitz, che inizialmente sembrava in difficoltà, ha due minuti di vantaggio su Onley, che invece sente il fiato sul collo proprio di Roglic, quinto a soli 38 secondi.
Healy, pur non avendo vinto la tappa perché bruciato in volata da Paret-Peintre, si consola scalando una posizione in generale ai danni di Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers) e issandosi in nona posizione con quasi tre minuti sullo spagnolo della Ineos.
Terzo posto di giornata per Buitrago, che era stato staccato ma è riuscito a rientrare nella fase di studio tra Healy e Paret-Peintre, mentre Pogacar e Vingegaard quarto e quinto separati da due secondi sono riusciti a riassorbire Mas.
Per quanto riguarda le altre classifiche, Pogacar si riprende la maglia a pois e va vicinissimo anche alla maglia verde, che però rimane sulle spalle di Jonathan Milan (Lidl – Trek). Per sperare di portarla fino a Parigi il velocista friulano non dovrà farsi sfuggire le prossime occasioni, a partire da quelle offerte dalla tappa di domani.

Benedetto Ciccarone

Valentin Paret-Peintre manda baci agli avversari dalla cima del Mont Ventoux (foto Loic Venance / AFP via Getty Images)

Valentin Paret-Peintre manda baci agli avversari dalla cima del Mont Ventoux (foto Loic Venance / AFP via Getty Images)

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