MILAN VINCE SUL BAGNATO A VALENCE, MAGLIA VERDE SEMPRE PIÙ TATUATA SULLA PELLE DEL FRIULANO
Volata bagnata volata fortunata per il friulano, che a Valence batte la “maglia nera” Meeus mentre alle sue spalle l’asfalto reso viscido dalla pioggia causa una caduta a centro gruppo. Milan consolida la sua leadership nella classifica a punti e ora vede più concretamente la possibilità di tenerla fino a Parigi
Dopo la salita al leggendario Mont Ventoux, in una tappa che ha visto qualche assestamento in classifica
generale ma non gli sconvolgimenti che molti si aspettavano, il percorso del Tour de France risale il corso
del Rodano prima di tornare sulle Alpi dove, nelle giornate di giovedì e venerdì, si deciderà l’esito della
corsa più importante del mondo. La tappa odierna parte dal paese di Bollène, a una quarantina di
chilometri dal Ventoux, e arriva a Valence, cittadina capitale del dipartimento (la nostra provincia) della
Drôme dopo 160 chilometri prevalentemente pianeggianti ma che presentano, grazie ad un percorso che
nella parte centrale si allontana dal Rodano per sfiorare le Alpi, due GPM di 4° categoria, il Col du Pertuis
(3.7 km. al 5.1%) dopo 67 chilometri e il Col de Tartaiguille (3.9 km. al 3.5%) dopo 112 Km. La scarsa difficoltà presentata dalle due salite e la notevole distanza che le separa dal traguardo rendono probabile un arrivo in volata, anche perché il nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek), attuale leader della classifica a punti, ha
bisogno di vincere oggi, o almeno di arrivare fra i primi, per tenere a distanza Tadej Pogačar (UAE Team
Emirates – XRG), che lo segue a soli 11 punti e che, dopo il ritiro di Mathieu van der Poel (Alpecin –
Deceuninck) a causa di una polmonite, è diventato il suo principale avversario. Pogacar, dopo la tappa di
ieri, guida sempre la classifica generale con 4’15” sul suo rivale storico, il danese Jonas Vingegaard (Team
Visma | Lease a Bike), mentre il terzo gradino del podio è al momento occupato dal giovane tedesco Florian
Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe). La classifica degli scalatori vede, invece, appaiati Pogacar e il giovane
Lenny Martinez (Bahrain – Victorious), una delle molte speranze del ciclismo francese.
La tappa parte alle 13.50 e dopo alcuni chilometri vanno in fuga quattro corridori di buon livello, fra i quali il
norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), già vincitore della tappa di Tolosa, e il nostro Vincenzo
Albanese (EF Education – EasyPost), che non molti giorni fa ha vinto una tappa al Giro di Svizzera. Il francese
Axel Laurance (INEOS Grenadiers), due anni fa campione del mondo Under 23, si muove in ritardo e tenta a
lungo di riportarsi sui quattro, ma senza riuscirci. I fuggitivi raggiungono presto i tre minuti di vantaggio e
dopo 49 chilometri arrivano nel piccolo paese di Roche-Saint-Secret-Béconne, dove si trova il traguardo
volante che assegna abbuoni e soprattutto punti per la classifica capeggiata dal nostro Milan; questi vince
lo sprint del gruppo davanti all’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty), che l’anno scorso aveva
primeggiato in questa classifica ma quest’anno non ha mai brillato, pur essendo al momento terzo nella speciale graduatoria. Il traguardo è comunque appannaggio di Abrahamsen, che però è lontano dalle prime posizioni.
Il vantaggio dei fuggitivi, sceso a due minuti al traguardo volante, cala ancora salendo verso il primo GPM, dove Abrahamsen transita nuovamente per primo, e si riduce ad appena 30 secondi sul gruppo, che intanto ha
perso tutti i velocisti, inclusi Milan e Tim Merlier (Soudal Quick-Step), unico corridore, oltre a Pogacar, ad
aver vinto più di una tappa (è quarto nella classifica a punti). Dopo quasi 20 chilometri di discesa, e non
senza molta fatica, i velocisti rientrano mentre davanti i fuggitivi, il cui vantaggio sta lentamente tornando
a salire, si dirigono con decisione verso il secondo GPM. Ai piedi della salita il gruppo ha poco più di un
minuto di ritardo e a due chilometri dalla cima è Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) a tentare
l’inseguimento solitario. Sul GPM è il nostro Albanese a transitare per primo; Van Aert segue a una trentina di secondi, il gruppo a circa un minuto. Dopo 10 chilometri di discesa Van Aert desiste, e si fa riassorbire dal gruppo, che insegue i fuggitivi con circa 1’10” di passivo. Intanto il tempo peggiora e comincia a piovere, cosa che causerà non pochi problemi nel finale di una tappa che ha già visto un paio di cadute, per fortuna senza conseguenze.
Lentamente il vantaggio dei fuggitivi si riduce chilometro dopo chilometro e a 20 chilometri dalla fine
sembra assestarsi sui 30 secondi. A lungo nulla cambia, ma a dieci chilometri dalla conclusione, quando il
gruppo si avvicina ancora, Abrahamsen lascia i compagni di fuga e tenta l’azione solitaria con molta
decisione. A 6 chilometri dall’arrivo mantiene ancora 9 secondi di vantaggio, ma le sue indubbie qualità di passista non gli sono sufficienti e a soli 4 chilometri dall’arrivo viene ripreso. Iniziano le manovre in vista dello sprint conclusivo e sia Milan, sia Merlier si fanno trovare attardati. Milan, tuttavia, viene portato nelle prime
posizioni dal compagno di squadra Jasper Stuyven, mentre Merlier cerca di fare tutto da solo. La differenza
si rivela fatale al velocista belga, poiché, appena passato lo striscione dell’ultimo chilometro, succede quello
che tutti temono: una caduta nelle prime posizioni taglia fuori tutti coloro che si trovano alle spalle
dell’incidente, e tra questi c’è per l’appunto Merlier, mentre solo una una decina di corridori si involano indisturbati verso il traguardo. Fra questi è presente Milan che, rimasto senza avversari, lancia la volata e vince nettamente precedendo Jordi Meeus (Red Bull – BORA – hansgrohe), il belga che in classifica generale occupa l’ultimo posto con un ritardo da Pogacar che supera abbondantemente le quattro ore. Le varie classifiche restano immutate, con Milan che mette un’ipoteca sulla vittoria finale in quella a punti, dato che ormai ne ha oltre 70 di vantaggio su Pogacar. La buona notizia è che le molte cadute di oggi non hanno causato danni ai corridori, diversamente da quelle dei giorni scorsi. Nella speranza che almeno sulle discese alpine l’asfalto non sia bagnato e non succeda niente di grave il Tour si accinge ad affrontare le tappe decisive.
Andrea Carta

Seconda vittoria italia sulle strade del Tour 2025, sempre ad opera di Jonathan Milan (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)