PARET-PEINTRE SBANCA IL VENTOUX, ALLE SUE SPALLE SHOW POGACAR – VINGEGAARD

luglio 22, 2025
Categoria: News

Paret- Peintre batte Healy in volata, dopo che i due si erano scattati in faccia per gran parte della salita e poi erano stati ripresi da Buitrago, Mas e Van Wilder. Vingegaard trova vari compagni lungo la strada e attacca per tre volte senza riuscire a staccare Pogacar, che lo brucia in volata. Come nell’ultimo tappone pirenaico, Pogacar corre in difesa.

Dopo il giorno di riposo, tappa completamente pianeggiante prima dell’arrivo in salita sull’iconico Monte Ventoso. Il canovaccio era sin troppo prevedibile, ovvero una fuga che avrebbe avuto della possibilità di buon esito se avesse avuto un vantaggio di almeno 6/7 minuti a inizio salita.
L’atteggiamento della UAE è stato di lasciar fare e permettere alla fuga di prendere esattamente 7 minuti e questo può far pensare che Tadej Pogacar non fosse interessato alla tappa o perché voleva evitare di fare troppo il cannibale per farsi amici in gruppo (viste anche le sue recenti dichiarazioni in cui ha affermato che prima della fine della carriera probabilmente nessuno del gruppo vorrà parlargli), oppure perché non si sentiva al meglio dopo il giorno di riposo in una giornata di grande caldo e su una salita secca sulla quale, nel 2021, Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) gli aveva fatto passare un brutto quarto d’ora.
Va detto che neppure lo stesso Vingegaard ha pensato di seguire questa strategia, ma lui era ben più interessato a provare a staccare Pogacar, anche perché sapeva che, in caso di arrivo a due, sarebbe stato battuto (cosa puntualmente accaduta, anche se non si trattava di uno sprint per la vittoria).
Il danese ha quindi mandato vari uomini in fuga per ritrovarli lungo la salita. La tattica è riuscita alla perfezione perché il due volte vincitore della Grande Boucle ha ritrovato per strada sia Tiesj Benoot, sia Victor Campenaerts, i quali hanno fatto il loro lavoro mentre, al contrario di quanto era successo sui Pirenei, la UAE oggi non è stata brillante, con il solo Adam Yates che è riuscito a restare nel gruppo maglia gialla sulla salita fino al primo allungo di Vingegaard.
Il fine, tuttavia, non è stato raggiunto perché Pogacar ha risposto colpo su colpo, anche se, sul primo scatto, ha ritardato qualche secondo.
L’impressione è che comunque, da Chalet Reynard in poi, fosse davvero complicato staccare un rivale anche a causa del vento spesso contrario.
Di questo non si sono affatto curati Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step) e Ben Healy (EF Education EasyPost), gli ultimi due reduci della fuga di giornata. I due sono stati intelligenti a non sforzarsi troppo in pianura, organizzando un plotoncino di contrattaccanti dopo il frazionamento del gruppo iniziale di 35 corridori, per poi riprendere Enric Mas (Movistar Team) – che era nel gruppo dei battistrada e si era poi avvantaggiato da solo sulla salita – arrivando ad avere quasi un minuto sugli inseguitori Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team) e Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), poi raggiunti anche da Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) e Ilan Van Wilder (Soudal Quick-Step).
Healy e Paret-Peintre non hanno fatto altro che scattarsi in faccia, cercando di staccarsi a vicenda; i tentativi sono risultati vani, tanto che alla fine i due hanno preso a studiarsi e sono stati raggiunti prima da Mas e Buitrago e poi anche da Van Wilder.
Subito dietro Vingegaard è sempre stato davanti e ha provato tre allunghi, sempre sul ritmo imposto da un compagno: il primo allungo è arrivato al termine del lavoro di Sepp Kuss, il secondo è andato in scena dopo la tirata di Benoot e il terzo al termine dell’opera di Campenaerts. Pogacar ha provato solo una volta, ma l’affondo non era molto convinto; nella punta di velocità Vingegaard aveva perso qualche metro, ma il campione del mondo non ha dato continuità, anche perché il vento contrario lo avrebbe costretto a un enorme dispendio energetico che la maglia gialla non si può permettere alla vigilia di due tapponi alpini decisivi nei quali, con ogni probabilità, Vingegaard farà il diavolo a quattro.
Il danese è in condizioni decisamente migliori rispetto ai Pirenei, i tapponi alpini con tante salite lunghe e dure sono il suo terreno preferito e Pogacar ricorda ancora bene la crisi patita sul Col de Granon nel 2022, dopo che la Visma lo aveva torturato per tutto il giorno con allunghi continui di Primox Roglic, che allora era una seria minaccia per la classifica generale.
A proposito di Roglic, oggi il capitano della Bora ha scortato il giovane Florian Lipowitz in maglia bianca e gli ha permesso di guadagnare ulteriormente su Oscar Onley (Team Picnic PostNL), rivale sia per la maglia bianca, sia per il podio. Ora Lipowitz, che inizialmente sembrava in difficoltà, ha due minuti di vantaggio su Onley, che invece sente il fiato sul collo proprio di Roglic, quinto a soli 38 secondi.
Healy, pur non avendo vinto la tappa perché bruciato in volata da Paret-Peintre, si consola scalando una posizione in generale ai danni di Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers) e issandosi in nona posizione con quasi tre minuti sullo spagnolo della Ineos.
Terzo posto di giornata per Buitrago, che era stato staccato ma è riuscito a rientrare nella fase di studio tra Healy e Paret-Peintre, mentre Pogacar e Vingegaard quarto e quinto separati da due secondi sono riusciti a riassorbire Mas.
Per quanto riguarda le altre classifiche, Pogacar si riprende la maglia a pois e va vicinissimo anche alla maglia verde, che però rimane sulle spalle di Jonathan Milan (Lidl – Trek). Per sperare di portarla fino a Parigi il velocista friulano non dovrà farsi sfuggire le prossime occasioni, a partire da quelle offerte dalla tappa di domani.

Benedetto Ciccarone

Valentin Paret-Peintre manda baci agli avversari dalla cima del Mont Ventoux (foto Loic Venance / AFP via Getty Images)

Valentin Paret-Peintre manda baci agli avversari dalla cima del Mont Ventoux (foto Loic Venance / AFP via Getty Images)

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