19-05-2021

maggio 19, 2021 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’elvetico Mauro Schmid (Team Qhubeka ASSOS) si è imposto nell’undicesima tappa, Perugia – Montalcino, percorrendo 162 Km in 4h01′55″, alla media di 40.179 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Alessandro Covi (UAE-Team Emirates) e di 26″ il belga Harm Vanhoucke (Lotto Soudal). Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers) è ancora maglia rosa con 45″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech) e 1′12″ sull’italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious)

VUELTA CICLISTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL

Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si è imposto nella seconda tappa, Iznájar – Alcalá la Real, percorrendo 184.8 Km in 5h04′30″, alla media di 36.414 Km/h. Ha preceduto di 7″ il colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team) e di 10″ il norvegese Sven Erik Bystrøm (UAE-Team Emirates). Miglior italiano Antonio Nibali (Trek – Segafredo), 17° a 43″. Hayter è il nuovo leader della classifica con 10″ su López Moreno e 13″ Bystrøm. Miglior italiano Nibali, 21° a 1′14″.

ALPES ISÈRE TOUR

L’olandese Marijn van den Berg (Equipe continentale Groupama-FDJ) si è imposto nella prima tappa, circuito di Charvieu-Chavagneux, percorrendo 136.4 Km in 2h50′06″, alla media di 48.113 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Jerman Žiga (Androni Giocattoli – Sidermec) e l’estone Karl Patrick Lauk (Team Pro Immo Nicolas Roux). Miglior italiano Kevin Bonaldo (Team Qhubeka), 18°. Van den Berg è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dell’elvetico Joshua Gudnitz (BHS – PL Beton Bornholm) e di Žiga. Miglior italiano Mattia Bais (Androni Giocattoli – Sidermec), 8° con lo stesso tempo dei primi

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PERUGIA – MONTALCINO (Brunello di Montalcino Wine Stage)

maggio 19, 2021 by Redazione  
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Dopo il primo giorno di riposo si disputa una delle tappe più temute dell’edizione 2021, quella degli sterrati nel senese. Nel finale si dovranno percorrere ben 35 Km lontani dall’asfalto, abbinati alla doppia scalata al Passo del Lume Spento. Una giornata cruciale sulla via della maglia rosa, dove strade bianche e pendenze in doppia cifra collaboreranno alla creazione di una selezione che, per qualcuno, potrebbe essere fatale

Le stelle sono sinonimo di lusso, ma sono nelle classificazioni alberghiere. In campo ciclistico significano esattamente l’opposto e, ad esempio, le utilizzano gli organizzatori della Parigi-Roubaix per classificare i settori di pavé, assegnandone il massimo a quelli più celebri e sconnessi, la Foresta dell’Arenberg, il tratto di Mons-en-Pévèle e il Carrefour de l’Arbre. Al Giro, invece, lo stesso sistema è adottato per le tappe e quella in programma oggi tra Perugia e Montalcino ne ha acquistate quattro, un passo sotto l’eccellenza, che in questa edizione caratterizzerà il tappone dolomitico di Cortina e la frazione dell’Alpe Motta. Ma oggi non sono previste grandissime salite, oggi a togliere il sonno ai corridori che puntano alla vittoria finale sarà lo sterrato perché nel finale ne sono stati inseriti quattro tratti per un totale di 35 Km di “strade bianche” e mai se ne sono stati visti così tanti dal 2005, l’anno nel quale il Giro ha ripreso a riproporre questo tipo di tracciati dal sapore antico, che un tempo costituivano il pane quotidiano delle competizioni ciclistiche. Fino a 70 Km dal traguardo si pedalerà sul velluto poi s’imboccherà il primo dei quattro settori di sterrato, 9 Km in lieve discesa tra i vigneti del Brunello, al quale è dedicata quest’anno la “wine stage”. Il secondo tratto sarà il più impegnativo, coincidente quasi per intero con la prima delle due ascese al Passo del Lume Spento, 13 Km al 3.6% dei quali solamente gli ultimi 900 metri si percorreranno su asfalto, mentre i primi 5 Km saranno i più difficili, caratterizzati da un “cuore di pietra” di 2.5 Km all’8,1% e da un picco al 16% che parecchia selezione provocò nella tappa di Montalcino del Giro del 2010, resa ancora più dura dal maltempo che trasformò in fango lo sterrato. Quel giorno non si percorrevano i due tratti che i “girini” del 2021 affronteranno consecutivamente qualche chilometro più avanti, come quello in leggera ascesa di 7.6 Km che inizierà subito dopo il traguardo volante con abbuoni di Castelnuovo dell’Abate, a un tiro di schioppo dalla millenaria di Abbazia di Sant’Antimo. Subito dopo uno strappo di 1200 metri all’8.1% costituirà l’ouverture dell’ultimo troncone sterrato, lungo 5 Km e che terminerà esattamente ai piedi della seconda ascesa al Lume Spento, stavolta affrontata da un versante totalmente asfaltato ma che sarà non meno facile del precedente perché nei primi 2 Km la strada sale al 9.1% medio. Raggiunta la cima del passo mancheranno poco meno di 4 Km al traguardo e, quel punto, non ci saranno praticamente possibilità per neutralizzare i “danni” provocati dallo sterrato: a Montalcino il “lume” del Giro potrebbe per davvero spegnersi e per diversi dei pretendenti al soglio rosa.

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Due volte il Giro è arrivato a Montalcino, la prima nel 1987 quando – al termine di una tappa disputata interamente su asfalto – s’impose Moreno Argentin, che precedette di una manciata di secondi Flavio Giupponi e la maglia rosa Stephen Roche; nella citata tappa del 2010, invece, a cogliere il successo sarà l’australiano Cadel Evans, anche lui vincitore con un esiguo vantaggio su Damiano Cunego e il kazako Alexandre Vinokurov. Nell’odierna puntata di questa rubrica andremo, invece, alla scoperta della “riscoperta” dello sterrato, che il Giro aveva abbandonato alla fine del secolo scorso in seguito all’asfaltatura, nell’estate del 1999, degli ultimi tratti rimasti “nudi” del Gavia. Così nel 2005 Angelo Zomegnan, al suo primo anno da direttore del Giro, inserì nella penultima tappa (Savigliano – Sestriere, vinta dal venezuelano José Rujano) la salita del Colle delle Finestre per esaudire un sogno del suo predecessore Carmine Castellano. Ripreso gusto con lo sterrato, l’anno successivo si replicò inserendo l’arrivo in salita al Plan de Corones, annullato all’ultimo momento a causa del maltempo che costrinse l’organizzazione ad anticipare il traguardo al sottostante Passo Furcia, dove s’impose Leonardo Piepoli. Il 2007 fu l’anno della prima edizione della “Monte Paschi Eroica”, la corsa che tre stagioni più tardi muterà definitivamente il nome in “Strade Bianche”, mentre al Giro di sterrato ce ne fu soltanto uno “sputo”, quello del piazzale di Caprera dal quale scattò la cronosquadre iniziale della Maddalena, vinta dalla Liquigas. Per riuscire a vedere un arrivo in vetta al Plan de Corones bisogna attendere il 2008, quando sarà prescelto come sede d’arrivo di una cronoscalata, vinta da Franco Pellizotti e replicata anche nel 2010 (l’anno della citata tappa di Montalcino), quando a vincerla sarà Stefano Garzelli. Il 2011 sarà l’anno del ritorno sul Colle delle Finestre, nel finale della Verbania – Sestiere vinta dal bielorusso Vasil’ Kiryenka, ma anche nella prima parte della corsa erano stati inseriti diversi settori di sterrato nella tappa Piombino – Orvieto, conquistata dall’olandese Pieter Weening, e pure il finale del tappone dolomitico delle Torri del Vajolet (vinta dallo spagnolo Mikel Nieve) prevedeva 100 metri di strada bianca subito prima del traguardo. Nel 2012 sarà la tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio, vinta dal colombiano Miguel Ángel Rubiano, a proporre lo sterrato lungo la salita al Passo della Cappella, poi nel tormentato (meteorologicamente) Giro del 2013 si troverà strada bianca soltanto nel piazzale dove sarà fissato l’arrivo dello Jafferau, sopra Bardonecchia, traguardo che sarà tagliato in prima persona da Mauro Santambrogio, anche se dopo la squalifica per doping del corridore lombardo la vittoria sarà assegnata a Vincenzo Nibali. Saltato il turno nel 2014 (come nel 2009, nel 2017, nel 2019 e nel 2020) si tornerà a pedalare sullo sterrato nel 2015, quando il Giro proporrà per la terza volta nella storia il Colle delle Finestre nella Saint-Vincent – Verbania, conquistata da Fabio Aru. Nel 2016 la Corsa Rosa andrà alla scoperta di una strada bianca toscana poco nota, quella dell’Alpe di Poti, inserita nelle battute conclusive della frazione Foligno – Arezzo vinta da Gianluca Brambilla, mentre il 2018 sarà l’anno della fantastica impresa di Chris Froome sul Colle delle Finestre nella Venaria Reale – Jafferau, al momento ultima volta del Giro sul colle piemontese e anche ultima presa di contatto con le strade bianche alla Corsa Rosa. Ma quest’anno torneranno…. eccome se torneranno!!

CIAK… SI GIRO

In questi periodi di pandemia molti saranno andati con il pensiero al “Decameron” di Boccaccio, la raccolta di novelle che lo scrittore toscano radunò tra il 1349 e il 1351 e che immaginò raccontate da un gruppo di ragazzi fuggiti dalla Firenze ammorbata dalla peste nera e riparati in una villa fuori città. L’opera del Boccaccio ispirò una serie di film, il più celebre dei quali fu girato da Pier Paolo Pasolini nel 1971; a questo ne seguirono altri decisamente più volgari, che diedero vita al filone definito “decamerotico”, genere dal quale però sfugge l’ultima pellicola in ordine di tempo dedicata alle novelle boccaccesche. È “Maravaglioso Boccaccio” del 2015, diretto da Paolo e Vittorio Taviani e ultimo film girato in coppia dai due fratelli prima della morte di Paolo nel 2018. Ispirato a cinque delle cento novelle del Decameron, è stato in gran parte girato nelle terre che saranno attraversate dai “girini” (Montepulciano, Pienza, la stessa Montalcino) e alcune riprese si sono svolte proprio lungo una delle numerose strade bianche che solcano la zona delle Crete Senesi: è quella che conduce all’isolata e deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta, vicino a San Quirico d’Orcia, all’interno della quale viene abbandonata Monna Catalina, ritenuta morta di peste ma in realtà soltanto assopitasi dopo aver contratto il tremendo morbo.

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film Maraviglioso Boccaccio (www.davinotti.com)

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film "Maraviglioso Boccaccio" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/maraviglioso-boccaccio/50035367

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Perugia: temporale con pioggia modesta (0.6 mm) e schiarite, 16.4°C, vento moderato da NW (11-14 Km/h), umidità al 67%
Chiusi (Km 46): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.4°C, vento moderato da NNW (12-15 Km/h), umidità al 53%
Torrenieri – inizio primo tratto sterrato (Km 92.8): cielo sereno, 18.9°C, vento debole da N (8-11 Km/h), umidità al 47%
Passo del Lume Spento (GPM e fine secondo tratto sterrato – 124.6 Km): cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 43%
Montalcino: cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (6-7 Km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.50: inizio diretta su Eurosport1
12.55: partenza da Perugia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 43 Km dalla partenza)
15.10-15.25: inizio primo tratto sterrato
15.25-15.40: fine primo tratto sterrato
15.35-15.50: inizio secondo tratto sterrato
15.50-16.05: traguardo volante di Castiglion del Bosco
16.00-16.25: GPM Passo del Lume Spento e fine secondo tratto sterrato
16.20-16.40: traguardo volante di Castelnuovo dell’Abate e inizio terzo tratto sterrato
16.30-16.50: fine terzo tratto sterrato
16.35-17.00: inizio quarto e ultimo tratto sterrato
16.45-17.10: fine quarto e ultimo tratto sterrato
16.55-17.20: GPM Passo del Lume Spento
17.00-17.25: arrivo a Montalcino

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo decima tappa, L’Aquila – Foligno

1° Michael Hepburn
2° Wesley Kreder s.t.
3° Riccardo Minali s.t.
4° Albert Torres a 2′19″
5° Dylan Groenevegen s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 31″
3° Riccardo Minali a 4′54″
4° Dylan Groenevegen a 9′21″
5° Albert Torres a 10′51″

Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 2h01′56″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Orlando: “Stamattina la tappa è partita da 5 minuti” (la tappa è partita alle due di pomeriggio)
Pancani: “Cittaducale, cittadina formata da Carlo d’Angiò”
Cassani: “I cambi sono cambiati”
Pancani: “Lago Trasimano” (Trasimeno)
Pancani: “Il meccanico dell’ammiraglia si è subito fermata”
Borgato: “Gli inverni dei corridori si riposano”
Televideo RAI: “Vermersch” (Vermeersch)

DISCOGIRO

Volare (Domenico Modugno)

18-05-2021

maggio 18, 2021 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

giorno di riposo

VUELTA CICLISTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL

Lo spagnolo Gonzalo Serrano Rodríguez (Movistar Team) si è imposto nella prima tappa, La Cala de Mijas – Zahara de la Sierra, percorrendo 152.1 Km in 3h54′25″, alla media di 38.931 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Orluis Alberto Aular Sanabria (Caja Rural – Seguros RGA) e il sudafricano Daryl Impey (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Marco Canola (Gazprom – RusVelo), 6° a 3″. Serrano Rodríguez è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Aular Sanabria e Impey, Miglior italiano Canola, 6° a 3″.

GIRO 2021 – LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA

maggio 18, 2021 by Redazione  
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Come avviene a scuola con le pagelle trimestrali, anche al Giro 2021 vi proporremo le valutazioni parziali dei corridori in gara, stavolta su base settimanali. I primi sette giorni della Corsa Rosa premiano il colombianoi Bernal, forte della vittoria di domenica a Campo Felice

EGAN BERNAL: Nella tappa con arrivo a Campo Felice il colombiano ha messo le cose in chiaro, il favorito per la vittoria finale è lui. Sull’arrivo in sterrato ha sprigionato tutta la sua potenza staccando tutti e prendendosi tappa e Maglia Rosa. Non avrà Sivakov al suo fianco, costretto al ritiro, ma potrà contare nelle prossime due settimane sugli ottimi Filippo Ganna, Gianni Moscon, Jonathan Castrovejo e su un sempre più affidabile Daniel Martinez. VOTO: 9

REMCO EVENEPOEL: Arrivava al Giro d’Italia con un grande punto interrogativo dopo il brutto incidente avvenuto al Giro di Lombardia dello scorso anno e senza aver disputato nessuna gara ufficiale in questo 2021. Sulla strada si prende i gradi di capitano in casa Deceuninck-QuickStep relegando Almeida al ruolo di gregario. Parte bene, si gestisce bene con intelligenza e non naufraga a Campo Felice, stringendo i denti e provando ad attaccare, ma poi subisce il potente ritorno di Bernal. Secondo in classifica generale a 14” dal colombiano. VOTO: 8

ALEKSANDER VLASOV: Il russo dell’Astana è uno dei corridori di classifica più in forma in questa prima parte di Giro d’Italia. Non gli manca la grinta e l’ambizione, non si accontenterà del terzo posto in classifica generale e aspettiamoci attacchi alla Maglia Rosa. Unica pecca la squadra al suo fianco, che sembra non reggere il confronto con quelle degli altri big. VOTO: 7,5

GIULIO CICCONE: Una prima settimana corsa con testa e grinta. Si difende nella cronometro di Torino e prova a tenere il passo dei big sulle salite successive, dove raccoglie ottimi piazzamenti. Si fa sorprendere a San Giacomo dove perde qualche secondo da Bernal, mentre sul finale sterrato della nona tappa, corsa nella sua terra, prova anche a vincere ma non riesce a tenere le ruote del colombiano. Nelle prossime tappe potrà contare anche sull’aiuto di Vincenzo Nibali, oltre a quello di Bauke Mollema e di Gianluca Brambilla, scalatori che poche squadre hanno in questo Giro d’Italia. VOTO: 7

DANIEL MARTIN: Il trentaquatrenne irlandese della Israel Start-Up Nation corre benissimo e con molta attenzione queste prime dieci tappe del Giro d’Italia 2021 e appare uno dei big più in forma. A San Giacomo è lì, in primissima linea con Bernal e Evenepoel. Si ripete nella tappa abruzzese di Campo Felice. L’ottavo posto in classifica generale risente molto della cronometro di Torino. VOTO: 7

DAMIANO CARUSO: Doveva essere il gregario di fiducia nelle tappe montane di Landa o di Pello Bilbao, invece le strade del Giro d’Italia lo hanno promosso a ruolo di capitano della Bahrain – Victorious. Il siciliano è apparso in buone condizione fisiche e atletiche facendo ben sperare per il prosieguo della corsa. VOTO: 6,5

HUGH CARTHY: Sulla scia dell’ultima Vuelta di Spagna il corridore della EF Education Nippo resta lì in scia, senza acuti ma sempre a ridosso dei big. Non è il corridore inesperto che veniva al Giro per provare ad entrare in qualche fuga, per la classifica generale c’è anche lui. VOTO: 6,5

ATTILA VALTER: Il giovane ungherese della Groupama-Fdj riesce a prendere la Maglia Rosa nella sesta tappa, la difende per tre giorni e poi si arrende ad un grande Bernal sullo sterrato di Campo Felice. Difficilmente riuscirà a restare nella top ten della Classifica Generale, ma per lui un bel segnale in ottica futura. VOTO: 6,5

MARC SOLER: Per il ventisettenne capitano della Movistar la concorrenza è tanta e agguerrita. Entrare nei primi dieci della classifica generale al momento appare difficile ma non impossibile, dato i buon segnali mostrati negli arrivi in salita di San Giacomo e Campo Felice. VOTO: 6

DAVIDE FORMOLO: Il veneto non deve farsi sfuggire la grande occasione che ha in questo Giro d’Italia 2021, quello di far classifica per sè e non pensare al capitano di turno. Nella prima settimana riesce ad entrare nella top ten generale con le unghie e con i denti. VOTO: 6

ROMAIN BARDET: Parte in sordina il transalpino e il suo è un lento crescendo fino al settimo posto a Campo Felice . Attualmente è a 1′20”da Bernal, troppo considerando che le tappe più dure devono ancora arrivare. In lotta per una classifica importante, sembra aver già abdicato le speranze per il podio. VOTO: 5,5

VINCENZO NIBALI: Una prima parte di Corsa Rosa amara per lo Squalo, caduta a parte. Perde secondi su ogni arrivo in salita, ma lui è un diesel ed esce sempre nella terza settimana. Proverà a entrare nella parte della classifica che conta e in caso negativo sarà pronto per mettersi a disposizione del compagno di squadra Ciccone. VOTO: 5,5

EMANUEL BUCHMANN: Parte male a Torino nella cronometro iniziale e si ripete a Sestola, cresce pian piano di condizione anche se ancora non sembra averla trovata, ma arriverà. Chiude la prima parte di Giro d’Italia al quindicesimo posto in classifica generale a 1′46” da Bernal. Quasi sicuramente non vincerà la Corsa Rosa, ma non sorprendiamoci se lo vedremo a ridosso del podio finale. VOTO: 5,5

JOAO ALMEIDA: Il portoghese della Deceuninck – QuickStep, l’anno scorso una delle più grandi sorprese del Giro d’Italia, non riesce a ripetersi. Arranca sulle prime salite, nonostante un’ottima cronometro iniziale, mentre il compagno di squadra Evenepoel si prende i gradi di capitano sulla strada. Nelle prossime due settimane lo vedremo nelle vesti da gregario. VOTO: 5

SIMON YATES: Il britannico non è riuscito ad entrare ancora nel vivo della corsa. Per lui tappe anonime, corse in difesa per non perdere troppo terreno dagli altri favoriti. È nono in classifica generale a 55” da Bernal e ancora tutto si può recuperare, ma al momento è più facile che il distacco nelle prossime settimane aumenti e non diminuisca. VOTO: 5

JAI HINDLEY: Lontanissimo parente del corridore che lo scorso anno sfiorò la vittoria finale del Giro d’Italia. Non riesce a trovare la forma fisica ideale, su ogni salita appare in difesa fino a saltare e perdere terreno. Alza bandiera bianca a Campo Felice, dove arriva a 53” da Bernal. VOTO: 5

PELLO BILBAO: Si contendeva il ruolo di capitano con Landa, ma dopo il ritiro del basco una caduta gli fa perdere terreno e lo fa precipitare in classifica. Caduta che si risente anche nelle tappe successive. VOTO: 5

MIKEL LANDA: Il basco è stato costretto al ritiro dopo la caduta nella quinta tappa. Aveva iniziato bene la Corsa Rosa e, dopo una cronometro corsa in difesa, nel primo arrivo in salita a Sestola era apparso come uno degli uomini di classifica più in forma. Un peccato. VOTO: S.V

Luigi Giglio

SAGAN, CLASSE E POTENZA A FOLIGNO. BERNAL CONSERVA LA MAGLIA ROSA

maggio 17, 2021 by Redazione  
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A Foligno, in una volata priva di alcuni velocisti staccatisi sul Valico della Somma, Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) vince con autorità sfruttando al meglio il lavoro della sua squadra. Lo slovacco batte Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai (Team Israel StartUp Nation). Domani primo giorno di riposo in attesa di mercoledì, quando le strade bianche nei dintorni di Siena faranno da sfondo ad una delle tappe più spettacolari del Giro 2021.

Dopo l’appassionante tappa di Campo Felice in cui Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) si è vestito di rosa, il Giro 2021 riparte da L’Aquila e risale verso l’Umbria, con l’arrivo di Foligno dopo 139 km che dovrebbe arridere alle ruote veloci. Ma ci sono due ostacoli non indifferenti: il Valico della Somma, GPM di quarta categoria posto a 40 km dall’arrivo. Ed il vento, che sarà presente durante tutta la tappa anche con raffiche superiori ai 40 km/h. Ventagli e attacchi di finisseur potrebbero quinti caratterizzare questa tappa e sia velocisti che uomini di classifica dovranno tenere gli occhi aperti prima del giorno di riposo in programma martedì. Dopo la partenza da L’Aquila si formava immediatamente la fuga di giornata grazie all’azione di cinque ciclisti: Simon Pellaud (Team Androni Giocattoli), Umberto Marengo (Team Bardiani CSF), Samuela Rivi (Team EOLO Kometa), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Kobe Goossens (Team Lotto Soudal). Dopo 10 km la fuga aveva 2 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo. Rivi si aggiudicava il traguardo volante di Santa Rufina posto al km 46.9. Il gruppo manteneva la fuga nel mirino e la annullava a 42 km dall’arrivo, poco prima dell’inizio dell’ascesa verso il Valico della Somma. Era in particolare il Team Bora Hansgrohe a tirare il gruppo. L’andatura imposta dal team tedesco metteva fuori gioco la maglia ciclamino Tim Merlier (Team Alpecin Fenix). Anche Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS) sembrava in difficoltà e veniva scortato dai propri compagni di squadra. Dopo lo scollinamento sul GPM di Valico della Somma, sul quale transitava in prima posizione Giovanni Aleotti (Team Bora Hansgrohe) era in particolare Victor Campenaerts (Team Qhubeka ASSOS) a guidare il campione europeo in un disperato inseguimento sul gruppo maglia rosa, in testa al quale si erano portati anche gli uomini dell’Israel StartUp Nation per Davide Cimolai. A 26 km dall’arrivo Nizzolo si arrendeva e rinunciava all’inseguimento. E così la volata si sarebbe disputata senza velocisti del calibro di Nizzolo, Merlier ed anche Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), già staccatosi in precedenza. Al secondo traguardo volante di Campello su Clitunno transitava per primo Jonathan Narvaez (Team INEOS Grenadiers). L’avvicinamento a Foligno non faceva segnalare rilevanti note di cronaca se non la preparazione della volata da parte delle squadre dei velocisti. Il lavoro della Bora Hansgrohe, sempre attenta e vigile nelle prime posizioni, permetteva a Sagan di sprintare alla perfezione e raccogliere una meritata vittoria. Il ciclista slovacco aveva la meglio su Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Davide Cimolai, mentre chiudevano la top five Stefano Oldani (Team Lotto Soudal) e Gianni Vermeersch (Team Alpecix Fenix). Sagan vince la prima tappa al Giro 2021 e veste anche la maglia ciclamino, suo obiettivo dichiarato. In classifica generale Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) resta in maglia rosa davanti a Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) ed Aleksandr Vlasov (Team Astana).Dopo il primo giorno di riposo di domani, il Giro riparte mercoledì con l’attesissima tappa da Perugia a Montalcino lunga 162 km. Oltre a due GPM di terza categoria negli ultimi 40 km, i ciclisti dovranno attraversare nella seconda metà del tracciato anche quattro settori di strade bianche, per un totale di 35 km. Lo spettacolo è garantito ed i big di classifica sono pronti a farci divertire.

Giuseppe Scarfone

17-05-2021

maggio 17, 2021 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella decima tappa, L’Aquila – Foligno, percorrendo 139 Km in 3h10′56″, alla media di 43.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Fernando Gaviria Rendón (UAE-Team Emirates) e l’italiano Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation). Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers) è ancora maglia rosa con 14″ sul belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) e 22″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 4° a 37″

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): L’AQUILA – FOLIGNO

maggio 17, 2021 by Redazione  
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Solitamente il lunedì è destinato al giorno di riposo, ma non sarà così quest’anno. Se settimana prossima in questa collazione si disputerà il tappone dolomitico, oggi ci si dovrà accontentare di una tappa di trasferimento alla volta di Foligno che dovrebbe terminare in volata. Vento a parte

Se per questo lunedì (e anche per il prossimo, soprattutto) vi siete presi impegni, credendo che ci fosse stato il riposo, cancellateli. Da quando nel 2002 l’Unione Ciclistica Internazionali ha reso obbligatori due giorni di riposo a giro gli organizzatori li hanno quasi sempre collocati nel primo giorno della settimana, ma non sarà così alla Corsa Rosa 2021, che per lunedì prossimo ha addirittura previsto lo svolgimento del tappone dolomitico. Non sarà, invece, il caso della frazione odierna perché in quel di Foligno a primeggiare sarà quasi certamente un velocista, come successo nel 2014 e nel 2016, le ultime due volte che il Giro ha fissato l’arrivo nella città umbra. Come in entrambe le citate occasioni il traguardo sarà preceduto di circa 40 Km dalla cima dell’ascesa al Valico della Somma (4.8 Km al 6%) e in particolare si ricalcheranno esattamente gli ultimi 86 Km della tappa del 2016 – che subito prima della Somma proponeva altre due brevi e ancor più facile salitelle, la Forca dell’Arrone (3.4 Km al 3.7%) e la Cantoniera di Montefranco (5.9 Km al 3.9%) – mentre totalmente agli antipodi saranno le distanze complessive di gara: cinque anni fa si percorsero 211 Km per andare al traguardo mentre quella odierna sarà la più breve tra le frazioni in linea del Giro 2021, 139 Km che prevedono una prima salita da affrontare in partenza, l’altrettanto pedalabile Sella di Corno (6 Km al 4.2%). E siccome ogni giorno ha la sua pena, quella odierna si chiama vento. Le previsioni meteo annunciano, infatti, vento forte sin dalla partenza e in progressivo calo man mano che si procederà verso Foligno, anche se si manterrà moderatamente potente per tutta la giornata, spirando costantemente di direzione sud – sud ovest. I corridori se lo troveranno, dunque, spesso laterale o a favore e se dovesse aprirsi in ventaglio qualcuno correrà il rischio di perdere molto prezioso tempo in questa apparentemente innocua frazione.

Il Palazzo Comunale di Foligno e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

Il Palazzo Comunale di Foligno e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Foligno è diventata una sorta di “prezzemolina” delle corse RCS avendo ospitato ben sei volte loro gare negli ultimi sette anni: oltre ai due arrivi di tappa della Corsa Rosa citati poco sopra, infatti, da qui è partita la crono di Montefalco al Giro del 2017, vi sono terminate due frazioni della Tirreno-Adriatico nel 2016 e nel 2019 e vi è scattata un’altra tappa di questa corsa nel 2018. Sono in particolare i velocisti ad aver raccolto le maggiori soddisfazioni con le vittorie del francese Nacer Bouhanni al Giro 2014, del tedesco André Greipel al Giro 2016 e del veronese Elia Viviani alla Tirreno 2019, mentre la tappa della Corsa dei Due Mari disputata nel 2016 terminò con la vittoria in solitaria del britannico Steve Cummings. I precedenti a Foligno non si esauriscono qui poiché nel 1968 fu per la prima volta (e unica fino ala 2014) sede d’arrivo di una tappa del Giro, conquistata dal toscano Franco Bitossi, mentre la Tirreno vi aveva già fissato due traguardi nel 2003 (vittoria di Mario Cipollini) e nel 1966, quando l’elvetico Rolf Maurer si impose in quella che fu la prima tappa della prima edizione della corsa creata da Franco Mealli per proporre un’alternativa alla Parigi-Nizza quale gara preparatoria alla Milano – Sanremo

CIAK… SI GIRO

Sono già passati dieci alla scomparsa di un maestro della cinematografia italiana, quel Mario Monicelli che ha firmato film divenuti celebri anche all’estero e che ne hanno fatto uno degli esponenti di spicco del filone noto come “commedia all’italiana”. Tra le opere da lui firmato si ricordano in particolare i primi due capitoli della serie “Amici Miei” (l’ultimo ebbe come regista Nanni Loy), “La grande guerra”, “I soliti ignoti” e “l’Armata Brancaleone”, quest’ultimo girato nel 1966 e divenuto nel 2010 spunto per un cortometraggio ambientati ai giorni nostri e realizzato dagli studenti dell’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione “Roberto Rossellini”. Tornando al film del 1966, vincitore di ben tre Nastri d’Argento, a parte una capatina in Calabria per le scene conclusive ambientate nel castello del borgo fittizio di Aurocastro (nella realtà quello aragonese di Le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto) le riprese si svolsero nell’Italia centrale tra Lazio e Umbria, scegliendo spettacolari location come il Ponte del Diavolo presso il Castello di Vulci, l’allora diroccata Abbazia di Santa Maria di Falleri, il centro di Tuscania e la Torre di Chia a Soriano nel Cimino, che quattro anni più tardi sarà acquistata da un altro celebre regista per farne la sua dimora privata, Pier Paolo Pasolini. Le riprese in terra umbra furono alquanto limitate e si limitarono a un paio di comunque suggestive scene, come quella della notte all’addiaccio trascorsa dall’armata sotto le arcate del Ponte Giulio a Orvieto e quelle di un torneo cavalleresco, filmate presso Arrone, centro dall’aspetto medioevale iscritto nella lista dei “borghi più belli d’Italia” che il gruppo attraverserà a circa 55 Km dall’arrivo, nel cuore della fase più intricata della tappa odierna.

Il borgo di Arrone fa da sfondo alla scena di un torneo cavalleresco in Larmata Brancaleone (www.davinotti.com)

Il borgo di Arrone fa da sfondo alla scena di un torneo cavalleresco in "L'armata Brancaleone" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/l-armata-brancaleone/50000654

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

L’Aquila: nubi sparse, 20.5°C, vento forte da WSW (35-46 Km/h), umidità al 55%
Santa Rufina (Km 46.9): cielo sereno, 22.1°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (28-37 Km/h), umidità al 35%
Arrone (Km 84.6): cielo sereno, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da WSW (26-32 Km/h), umidità al 32%
Foligno: cielo sereno, 22.4°C, vento moderato da WSW (24-30 Km/h), umidità al 30%

GLI ORARI DEL GIRO

12.30: inizio diretta su Raisport
13.35: inizio diretta su Eurosport1
13.40: partenza da L’Aquila
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 5 Km dalla partenza)
14.55-15.00: traguardo volante di Santa Rufina
15.40-15.50: scollinamento Forca dell’Arrone (non GPM)
16.00-16.10: scollinamento Cantoniera di Montefranco (non GPM)
16.20-16.33: GPM di Valico della Somma
16.40-17.00: traguardo volante di Campello sul Clitunno
17.05-17.25: arrivo a Foligno

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo nona tappa, Castel di Sangro – Campo Felice (Rocca di Cambio)

1° Giacomo Nizzolo
2° Dylan Groenewegen a 19″
3° Maximiliano Richeze a 22″
4° Samuele Rivi a 27″
5° Victor Campenaerts s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′01″
3° Riccardo Minali a 9′43″
4° David Dekker a 10′43″
5° Dylan Groenewegen a 11′31″

Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 1h53′54″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Rampa insterrata”
Daniele Zaccaria (medico Bahrain – Victorious): “Quando gli è stata porta la bicicletta”
Cassani: “Il distacco si è indurito”
Cassani: “Corridore dell’androne” (Androni)
Pancani: “Cofidì” (Cofidis)
Professor Fagnani: “È stata preparata benissimo questo tratto finale”
Cassani: “Boier” (la pronuncia del cognome dell’ex corridore francese Eric Boyer è “Buaiè”)
Cassani: “C’è questo altopiano che adesso i corridori svoltano a sinistra”
Pancani: “Scivola in coda al gruppo la maglia rosa di Attila Valter” (e vai con un’altro spogliarello in corsa!)
Televideo RAI: “Bernal arriva da solo a Campo Felice conquistanto la maglia rosa”
Televideo RAI: “Altre 3 Gran Premi della Montagna”
Televideo RAI: “Fuggono in 17 tra cui Visconti Zana” (manca la virgola)

DISCOGIRO

Se un giorno ti svegli felice (Cesare Cremonini)

TRO BRO-LEON, SWIFT AL FOTOFINISH

maggio 16, 2021 by Redazione  
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Connor Swift vince la volata al fotofinish davanti a Piotr Allegaert e Baptiste Planckaert

Corsa dura fin dalle battute iniziali, a causa anche di scrosci di pioggia e un forte vento che hanno seguito i corridori per lunghi tratti del percorso odierno.
La fuga di giornata si forma dopo circa 30 km, composta da Alexys Brunel (Groupama-FDJ), Maxime Cam (B&B Hotels p/b KTM), Eduard Grosu (Delko), Mikel Aristi (Euskaltel-Euskadi), Tom Paquot (Bingoal Pauwels Sauces WB), Pier-André Coté (Rally Cycling), Syver Waersted (Uno-X Pro Cycling), Dylan Kowalski (Xelliss-Roubaix Lille Metropole) e Luuc Bugter (BEAT Cycling).
Il vantaggio massimo però non supera mai i due minuti grazie al controllo esercitato in testa al plotone dagli uomini di tre formazioni: Lotto Soudal, Cofidis e Ag2r Citroen. Quando al traguardo mancano circa 90 km iniziano le maggiori difficoltà altimetriche di giornata e a farne le spese davanti sono in due, Waersted e Paquot, i quali perdono contatto seguiti poco dopo da Cam e Aristi.
Il gruppo viaggia in questa fase a meno di 30” di distacco, invogliando così nuovi tentativi di fuoriuscita. Quello più incisivo porta la firma di 5 uomini: a dettare le operazioni per primo è Kevin Van Melsen (Intermarché – Wanty – Gobert), seguito a ruota da Piet Allegaert (Cofidis), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Harry Sweeny (Lotto Soudal) e Connor Swift (Arkea-Samsic).
Il plotone alle loro spalle prova ad organizzarsi ma con scarso successo tanto che si susseguono altri attacchi singoli in testa, fra cui quelli della coppia Lotto Soudal Philippe Gilbert e John Degenkolb che si conclude in un nulla di fatto. Al contrario riscuote successo quello di di Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty-Gobert) che riesce a ricongiungersi con la testa della corsa proprio prima delle fasi finali. Il loro vantaggio resta pressoché invariato intorno ai 30 secondi, mentre i chilometri passano e il traguardo si avvicina sempre di più. Parte così la volata a ranghi ristretti fra i 5 al comando, regolata per un nulla da Connor Swift su Allegaert e Planckaert, e ufficializzata solo dopo attenta revisione al fotofinish.
La volata degli sconfitti del gruppo è regolata da John Degenkolb su Oliver Naesen, rispettivamente sesto e settimo e sicuramente i due maggiori delusi di oggi.

Lorenzo Alessandri

TW @LorenzoAle8

Connor Swift (Arkea-Samsic), vincitore di oggi. Photo credit: Getty Images Sport

Photo credit: Getty Images Sport

BERNAL, SHOW SULLO STERRATO DI CAMPO FELICE. TAPPA E MAGLIA PER IL COLOMBIANO

maggio 16, 2021 by Redazione  
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Nel tappone appenninico di Campo Felice, con gli ultimi 1600 metri in sterrato, la fuga di giornata sembra avere la meglio sulla salita finale grazie alla coppia formata da Bouwman e Bouchard, ultimi ad arrendersi al ritorno di un gruppo sempre più spezzettato. Ma il forcing finale della INEOS permette ad Egan Bernal di partire a circa 500 metri dal traguardo e di fare il vuoto; il colombiano vince con ampio margine sugli avversari diretti e si veste di rosa.

Gli Appennini e l’Abruzzo sono ancora protagonisti al Giro 2021 con la nona tappa da Castel di Sangro a Campo Felice, interamente corsa in provincia de L’Aquila. Sono 158 i km che i ciclisti dovranno percorrere e che hanno pochissima pianura. Sono quattro i GPM da scalare e l’ultimo, in cima al quale è posto l’arrivo, presenta gli ultimi 1600 metri in sterrato, aumentando le difficoltà di una tappa già difficile di suo. I primi 80 km della tappa odierna vedevano molteplici attacchi di uomini fuori classifica. Molto attivo era anche la maglia azzurra Gino Mader (Team Bahrain Victorious) che infatti si aggiudicava anche il primo GPM di Passo Godi posto al km 35.6. La fuga giusta si formava, come detto, soltanto intorno al km 80 grazie all’azione di diciassette uomini: Tony Gallopin e Geoffrey Bouchard (Team AG2R), Eduardo Sepulveda (Team Androni Giocattoli), Luis Leon Sanchez (Team Astana), Giovanni Visconti e Filippo Zana (Team Bardiani CSF), Matteo Fabbro (Team Bora Hansgrohe), Simon Carr e Ruben Guerreiro (Team EF Education Nippo), George Bennett e Koen Bouwman (Team Jumbo Visma), Einer Augusto Rubio (Team Movistar), Tanel Kangert (Team Bikeexchange), Michael Storer (Team DSM), Bauke Molema (Team Trek Segafredo) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates). All’inizio del GPM di Forca Caruso, dopo che nel precedente tratto in discesa una caduta metteva ko Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), costretto al ritiro, il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 50 secondi. In testa al gruppo maglia rosa si alternavano uomini del Team INEOS Grenadiers e del Team Groupama FDJ. Il fuggitivo più temibile per Attila Valter era Tanel Kangert, a 5 minuti e 37 secondi di ritardo dall’ungherese. Bouchard scollinava per primo sul GPM di Forca Caruso. L’INEOS accelerava nel gruppo maglia rosa ed il vantaggio dei fuggitivi diminuiva leggermente. Gallopin si aggiudicava il traguardo volante di Celano posto al km 122 mentre sul successivo GPM di Ovindoli era ancora Bouchard a passare per primo. A 20 km dalla conclusione in testa si trovava un quintetto formato da Bouchard, Mollema, Carr, Storer e Bouwman. Dopo il secondo traguardo intermedio di Rocca di Cambio, Bouchard accelerava e si lasciava alle spalle i compagni di fuga. Il gruppo maglia rosa, tirato dal Team Movistar, inseguiva a meno di 2 minuti e mezzo. A 5 km dal termine Bouchard aveva 20 secondi di vantaggio su Mollema, Storer, Carr e Bouwman, mentre il gruppo maglia rosa era distante 1 minuto e 50 secondi. L’INEOS metteva in fila il gruppo a 4 km e mezzo dall’arrivo mentre la maglia rosa Valter si manteneva nelle retrovie. Bouwman si riportava su Bouchard a poco più di un km dall’arrivo, all’inizio del tratto in sterrato. Ma il forcing dell’INEOS con Gianni Moscon era micidiale. Egan Bernal scattava a circa 400 metri e riprendeva in un batter d’occhio la coppia di testa, lanciandosi tutto solo verso la prima vittoria stagionale e soprattutto verso la maglia rosa. Il talento colombiano vinceva in solitaria con 7 secondi di vantaggio su Giulio Ciccone mentre terzo era Aleksander Vlasov (Team Astana). Chiudevano la top five Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) e Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation) in quarta e quinta posizione, a 10 secondi di ritardo da Bernal. Il colombiano in è così la nuova maglia rosa con 15 secondi di vantaggio su Evenepoel e 21 secondi di vantaggio su Vlasov. Domani è in programma la decima tappa da L’Aquila a Foligno, per un totale di 139 km, Dopo 93 km si inizia a salire verso l’unico GPM in programma, il Valico della Somma, che non dovrebbe tagliare fuori i velocisti anche perché dallo scollinamento mancheranno circa 40 km all’arrivo. A meno di sorprese, la fuga ha scarse possibilità di arrivare e assisteremo quasi sicuramente ad un arrivo a ranghi compatti.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Egan Bernal a Campo Felice (foto: Bettini Photo)

La vittoria di Egan Bernal a Campo Felice (foto: Bettini Photo)

16-05-2021

maggio 16, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (INEOS Grenadiers) si è imposto nella nona tappa, Castel di Sangro – Campo Felice (Rocca di Cambio), percorrendo 158 Km in 4h08′23″, alla media di 38.167 Km/h. Ha preceduto di di 7″ l’italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) e il russo Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech). Bernal Gómez è la nuova maglia rosa con 15″ sul belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) e 21″ su Vlasov. Miglior italiano Ciccone, 4° a 36″

TRO-BRO LÉON

Il britannico Connor Swift (Team Arkéa Samsic) si è imposto nella corsa francese, circuito di Lannilis, percorrendo 207 Km in 5h18′38″, alla media di 38.979 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Piet Allegaert (Cofidis, Solutions Crédits) e Baptiste Planckaert (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Miglior italiano Mauro Finetto (DELKO), 41° a 2′04″

TROFEO ALCÚDIA – PORT D’ALCÚDIA

Il tedesco Andrè Greipel (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Alcúdia, percorrendo 169.8 Km in 3h50′24″, alla media di 44.219 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) e il belga Christophe Noppe (Team Arkéa Samsic). Miglior italiano Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF-Faizanè), 7°.

TOUR D’EURE-ET-LOIRE

Il francese Paul Penhoët (Equipe continentale Groupama-FDJ) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Bonneval – Chartres, percorrendo 193.5 Km in 4h24′37″, alla media di 43.874 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Maxime Jarnet ( Velo Club Villefranche Beaujolais) e il britannico Ben Turner (Trinity Racing). Miglior italiano Riccardo Stacchiotti (Vini Zabù), 14°. Penhoët si impone in classifica con 7″ sul tedesco Kim Heiduk (Team Lotto – Kern Haus) e 11″ su Jarnet. Miglior italiano Miglior italiano Andrea Di Renzo (Vini Zabù), 21° a 17″.

TOUR DE HONGRIE

Il belga Edward Theuns (Trek – Segafredo) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Budapest, percorrendo 92.4 Km in 1h55′46″, alla media di 47.889 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Team Jumbo-Visma) e il connazionale Timothy Dupont (Bingoal Pauwels Sauces WB). Miglior italiano Matteo Malucelli (Androni Giocattoli – Sidermec), 5°. L’australiano Damien Howson (Team BikeExchange) si impone in classifica con 16″ sul belga Ben Hermans (Israel Start-Up Nation) e 24″ sull’italiano Antonio Tiberi (Trek – Segafredo)

GRAN PREMIO CIUDAD DE EIBAR (Donne)

L’olandese Anna van der Breggen (SD Worx) si è imposta nella corsa spagnola, Eibar – Arrate, percorrendo 117.2 Km in 3h06′16″, alla media di 37.752 Km/h. Ha preceduto di 16″ la connazionale Annemiek Van Vleuten (Movistar Team) e di 42″ l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women)

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