05-02-2021

febbraio 5, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

ÉTOILE DE BESSÈGES – TOUR DU GARD

Il belga Tim Wellens (Lotto Soudal) si è imposto nella terza tappa, circuito di Bessèges, percorrendo 156.9 Km in 3h28′02″, alla media di 45.25 Km/h. Ha preceduto di 37″ il connazionale Edward Theuns (Trek – Segafredo) e il danese Mads Würtz Schmidt (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Stefano Oldani (Lotto Soudal), 14° a 37″. Wellens è il nuovo leader della classifica con 44″ su Theuns e 46″ su Würtz Schmidt. Miglior italiano Oldani, 10° a 50″

ATTACCO, ERGO SUM. TIM WELLENS VINCE UNA BATTAGLIATA TAPPA DI ATTACCHI E CONTRATTACCHI

febbraio 5, 2021 by Redazione  
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Nella terza tappa dell’Etoile des Besseges, una fuga di qualità composta da 17 ciclisti sorprende l’ex leader di classifica Christophe Laporte (Team Cofidis) che dice addio ai sogni di gloria. Tim Wellens (Team Lotto Soudal) attacca ulteriormente a circa 15 km dall’arrivo mantenendo un vantaggio sufficiente a vincere e soprattutto a ipotecare la vittoria nella breve corsa a tappe francese.

La terza tappa dell’Etoile des Besseges sembra dal punto di vista altimetrico una fotocopia della precedente. Sono 154.8 i km che i ciclisti dovranno percorrere da Besseges a Besseges con una prima parte abbastanza movimentata che culmina con il passaggio su tre gpm – Col des Portes du Chateau, Cote des Brousses e Cote de Tharaux – i quali dovrebbero movimentare in particolar modo la classifica dedicata. La seconda parte invece è priva di significative difficoltà e ci aspettiamo che la fuga venga ripresa in vista del finale riservato ancora una volta ai velocisti. Il primo tentativo di fuga dopo la partenza da Besseges era portato da Milan Menten (Team Bingoal WB), Alexis Gougeard (Team AG2R Citroen), Alexandre Delettre (Team Delko), Lars van den Berg (Team Groupama FDJ) e Dries De Bondt (Team Alpecin Fenix). Il quintetto guadagnava una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo che però reagiva e annullava l’azione, anche se Gougeard riusciva a transitare per primo sul Col des Portes du Chateau. Un nuovo tentativo veniva inaugurato poco dopo nientedimeno che Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), che attaccava insieme a Ben Hermans (Team Israel Start-Up Nation) ed Anthony Perez (Team Cofidis). Anche questa volta il gruppo reagiva immediatamente e restava ancora compatto dopo circa 20 km dalla partenza. Le fasi iniziali della terza tappa confermavano l’effervescenza della stessa e soprattutto di uomini da classifica. Infatti Nibali ci riprovava, questa volta insieme a Tim Wellens (Team Lotto Soudal), Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers), Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen) ed Alberto Bettiol (Team EF Education Nippo). Il gruppo annullava ancora una volta questo nuovo tentativo. Dopo 40 km dalla partenza, la fuga doveva ancora partire. Sulla Cote des Brousses, secondo GPM di giornata, il gruppo era molto allungato. Tra i più attivi in testa al gruppo si segnalava la coppia INEOS formata da Egan Bernal e Michal Kwiatkowski, Greg Van Avermaet, Tim Wellens e Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal). Il drappello di testa, formato da una ventina di ciclisti, riusciva finalmente ad andare in fuga dopo circa 60 km. Al loro inseguimento, ad oltre 2 minuti di ritardo, il gruppo cercava di controllare la situazione tirando in testa con uomini del Team Cofidis e del Team EF. Il gruppo di testa restava unito dandosi cambi regolari e a 20 km dall’arrivo aveva ancora un vantaggio di 1 minuto e 40 sul gruppo principale. A circa 15 km dall’arrivo, iniziavano scatti e contro scatti tra i fuggitivi. Il Team Lotto Soudal poteva gestire al meglio la fase finale. Era Wellens a tentare il contrattacco e Gilbert e Oldani facevano da stopper. Sfruttando questa tattica, Wellens allungava e aumentava il vantaggio sugli ex compagni di fuga. Bernal faceva quello che poteva per tentare di ricucire sullo scatenato belga, sforzandosi per riportare davanti Kwiatkowski, che aveva avuto qualche difficoltà in un tratto in discesa. Ma ormai Wellens era andato e coronava meritatamente la vittoria sul traguardo di Besseges. A 37 secondi Edward Theuns (Team Trek Segafredo) regolava il gruppetto dei battuti con Mads Wurtz Schmidt (Team Israel Start-Up Nation) terzo. Wellens ottiene così la prima vittoria stagionale ma soprattutto si issa al primo posto in classifica generale con 44 secondi di vantaggio su Theuns e 46 secondi di vantaggio su Wurtz Schmidt. Ormai la vittoria finale dell’Etoile de Besseges, a due tappe dal termine, salvo sorprese si giocherà tra i fuggitivi di oggi, visto il ritardo del gruppo superiore al minuto e con Wellens naturalmente il pole position per la vittoria finale. Domani è in programma la quarta tappa da Rousson a Saint Siffret lunga 151.6 km che, insieme alla cronometro individuale di domenica, potrebbe dire molto in termini di classifica generale. Dopo due GPM nei primi 40 km, i ciclisti dovranno affrontare diversi mangia e bevi, specialmente nei 50 km finali in cui ci sarà pochissima pianura.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Tim Wellens a Besseges (fonte: Getty Images)

La vittoria di Tim Wellens a Besseges (fonte: Getty Images)

04-02-2021

febbraio 4, 2021 by Redazione  
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ÉTOILE DE BESSÈGES – TOUR DU GARD

Il belga Timothy Dupont (Bingoal – Wallonie Bruxelles) si è imposto nella seconda tappa, Saint-Génies-de-Malgoirès – La Calmette, percorrendo 154 Km in 3h35′15″, alla media di 42.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Pierre Barbier (DELKO) e l’italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS). Il francese Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) è ancora leader della classifica con 2″ su Dupont e 4″ sul connazionale Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic). Miglior italiano Nizzolo, 6° a 8″

DUPONT SFRECCIA A LA CALMETTE. LAPORTE RESTA LEADER DELLA GENERALE.

febbraio 4, 2021 by Redazione  
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A La Calmette una volata funestata da un paio di cadute nel finale di tappa – l’ultima della quale nella rotatoria a 400 metri dall’arrivo – vede la vittoria di Timothy Dupont (Team Bingoal-Wallonie Bruxelles) che ha la meglio su Pierre Barbier (Team Delko Marseille) e Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos). Christophe Laporte (Team Cofidis) resta leader della classifica generale. Domani terza tappa ancora favorevole ai velocisti.

La seconda tappa dell’Etoile des Besseges sulla carta arride alle ruote veloci, considerando il tracciato complessivo di 154 km che pur prevedendo tre GPM nei primi tre quarti di tappa, presenta un finale sostanzialmente pianeggiante. Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic), in grande spolvero ieri nella prima tappa e secondo soltanto a Christophe Laporte (Team Cofidis), per quanto fatto vedere ieri si candida a ruolo di protagonista, anche se dovrà fare i conti con velocisti di altissimo profilo come Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos), Pascal Ackermann (Team Bora Hansgrohe). In tutto ciò vedremo se Laporte riuscirà a mantenere il primato in classifica generale. Dopo la partenza da Saint-Geniès-de-Malgoirès, da dove non prendeva il via Michael Valgren (Team EF Education Nippo), erano in cinque ad andare in fuga: Ludovic Robeet (Team Bingoal-Wallonie Bruxelles), Alexandre Delettre (Team Delko Marseille), Tony Hurel (Team St Michel), Maximilian Picoux (Roubaix) e Vojtech Repa (Team Kern Pharma). Il gruppo controllava i fuggitivi e concedeva loro un vantaggio non superiore ai 4 minuti. Erano in particolare gli uomini del Team Cofidis e del Team Total Direct Energie che si alternavano in testa. A 50 km dal termine il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti. Robeet era l’ultimo ad arrendersi all’impetuoso inseguimento del gruppo. A 20 km dalla conclusione il ciclista del Team Bingoal aveva soltanto 50 secondi da gestire ma le squadre dei velocisti ormai facevano sul serio e riprendevano Robeet quando mancavano 10 km all’arrivo di La Calmette. Anche questa volta, come nella tappa inaugurale, il finale veniva funestato da due cadute. La prima metteva fuori gioco una decina di ciclisti a circa 4 km dall’arrivo; la seconda, più spettacolare e probabilmente anche con le conseguenze peggiori per qualche ciclista, avveniva nelle primissime posizioni del gruppo lanciatissimo in corrispondenza della rotatoria situata a 400 m dall’arrivo. La volata premiava Timothy Dupont (Team Bingoal-Wallonie Bruxelles), alla prima affermazione stagionale, che si imponeva su Pierre Barbier (Team Delko Marseille) e Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos). Rudy Barbier (Team Israel Start-Up Nation) e Christophe Laporte (Team Cofidis) chiudevano la top five in quarta e quinta posizione. In classifica generale Laporte resta primo con 2 secondi di vantaggio su Dupont e 4 secondi di vantaggio su Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic). Domani è in programma la terza tappa da Besseges a Besseges. Dal punto di vista altimetrico ci troviamo di fronte alla fotocopia della tappa di oggi: poco più di 154 km con tre GPM concentrati nei primi 80 km del tracciato. I velocisti avranno quasi sicuramente un’altra opportunità per contendersi la vittoria.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Dupont a La Calmette (fonte: Getty Images)

La vittoria di Dupont a La Calmette (fonte: Getty Images)

03-02-2021

febbraio 3, 2021 by Redazione  
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ÉTOILE DE BESSÈGES – TOUR DU GARD

Il francese Christophe Laporte (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bellegarde, percorrendo 141 Km in 3h14′32″, alla media di 43.49 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e di 2″ il danese Mads Pedersen (Trek – Segafredo). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), 4° a 2″. Laporte è il primo leader della classifica con 4″ su Bouhanni e 8″ su Pedersen. Miglior italiano Nizzolo, 4° a 12″

LAPORTE STELLA DI BELLEGARDE. TAPPA E MAGLIA PER IL PROVENZALE

febbraio 3, 2021 by Redazione  
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A Bellegarde Christophe Laporte (Team Cofidis) vince la prima tappa dell’Etoile des Besseges 2021 battendo sull’insidioso strappo finale Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo). Il provenzale è il primo leader della breve corsa a tappe francese che domani nella seconda tappa dovrebbe dare spazio ai velocisti.

La stagione ciclistica europea iniziata praticamente con il GP La Marseillaise prosegue in Francia con l’Etoile des Besseges, corsa che vede al via nomi altisonanti come Egan Bernal e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers), Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), Tim Wellens (Team Lotto Soudal) e Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen). Sono cinque le tappe in programma, con l’ultima a cronometro lunga quasi 11 km e che dovrebbe decidere il vincitore finale. Ma già la prima tappa di 143.5 km , con l’arrivo a Bellegarde su uno strappetto con pendenze che arrivano al 10%, può dire già molto in ottica classifica generale: gli scattisti finisseur sono attesi al primo squillo stagionale anche se i velocisti non sono completamente tagliati fuori. Da segnalare che la squadra belga Sport Vlaanderen – Baloise non prendeva il via a causa di una sospetta positività di un membro dello staff al coronavirus. Dopo la partenza, sempre da Bellegarde, si formava la fuga composta da tre ciclisti: Alexandre Delettre (Team Delko Marseille), Tom Paquot (Team Bingoal-Wallonie Bruxelles) e Louis Louvet (Team St Michel). A 100 km dal termine il terzetto di testa poteva vantare un vantaggio di circa 7 minuti sul gruppo tirato dagli uomini dell’AG2R Citroen, tutti al lavoro per Greg Van Avermaet. A 60 km dall’arrivo il vantaggio della fuga si era ridotto a 3 minuti. In testa al gruppo era presente anche un uomo della Bora Hansgrohe, al lavoro presumibilmente per Pascal Ackermann, anche se la squadra tedesca come uomo di classifica può contare anche su Felix Grossschartner. Delettre transitava in prima posizione sul primo dei due passaggi sulla Cote de la Tour, valido come traguardo GPM. La seconda volta avrebbe visto il passaggio del vincitore di tappa e di conseguenza del primo leader dell’Etoile des Besseges 2021. A 15 km dal termine erano molte le squadre a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo, tra cui Ineos Grenadiers e Lotto Soudal. Anche la Trek Segafredo si faceva notare dal momento che poteva contare su un terzezzo niente male come Vincenzo Nibali, Bauke Mollema e Mads Pedersen. I fuggitivi venivano ripresi a 10 km dall’arrivo. A 6 km dal termine una caduta metteva fuori causa una ventina di ciclisti; i pesci più grossi coinvolti erano Felix Grossschartner (Team Bora Hansgrohe) ed Alberto Bettiol (Team EF Education First) che dicevano così addio alle ambizioni di classifica generale. La vittoria finale se la giocava una cinquantina di ciclisti. Era un redivivo Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) a scattare nel tratto più duro dello strappo finale, a circa 300 metri dall’arrivo. Alle sua ruota si incollava Christophe Laporte (Team Cofidis) che a sua volta effettuava il sorpasso a poco più di 100 metri dall’arrivo ed andava a vincere davanti a Bouhanni. In terza posizione a 2 secondi di ritardo si classificava Mads Pedersen (Team Trek Segafredo) mentre chiudevamo la top five Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos) in quarta posizione e Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers) in quinta posizione. Delude invece Greg Van Avermaet (Team AG2R) che dopo aver fatto lavorare la squadra per molti km è solamente 15° Laporte, vincitore dell’Etoile des Besseges nel 2019, ottiene la prima vittoria stagionale e veste la prima maglia di leader con 4 secondi di vantaggio su Bouhanni e 8 secondi di vantaggio su Pedersen. Domani è in programma la seconda tappa da Saint Geniès de Malgoirès a La Calmette per un totale di 154.1 km, il cui percorso sembra adatto sulla carta ad un arrivo in volata a ranghi abbastanza compatti. I ciclisti dovranno affrontare tre GPM, l’ultimo dei quali posto ad una quarantina di km dall’arrivo. Nel finale è previsto il passaggio su un cosiddetto zampellotto che potrebbe appesantire le gambe di qualche velocista. Da quanto visto nella prima tappa Nacer Bouhanni ha le carte in regola per fare bene e insidiare anche Laporte per la prima posizione della classifica generale.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Laporte a Bellegarde (fonte: Getty Images)

La vittoria di Laporte a Bellegarde (fonte: Getty Images)

FEBBRAIO 2021: SI RICOMINCIA

febbraio 2, 2021 by Redazione  
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La stagione 2021 è già iniziata e pian piano incomincia a entrare nel vivo, nonostante diverse gare siano state tagliate o traslocate a causa della pandemia. Il mese di febbraio proporrà di una serie di brevi corse a tappe in terra di Francia che vedranno al via anche il trentaseienne Vincenzo Nibali. A fine mese si disputerà anche l’UAE Tour, gara d’apertura del circuito World Tour e unica corsa a tappe che si correrà nella penisola araba dopo la cancellazione dei giri dell’Arabia Saudita e dell’Oman. Infine, proprio alle porte di marzo si comincerà a correre anche sulle infide stradine del Nord Europa.

Finalmente si ricomincia, in barba alla pandemia che anche in questa stagione si è già portata via diverse corse. Cancellati a gennaio il Tour Down Under – tradizionale prova d’apertura del World Tour – in Australia e la Vuelta a San Juan in Argentina, finora si è riusciti a gareggiare in Nuova Zelanda, in Venezuela e in Spagna dove, dopo il rinvio a data da destinarsi della Challenge Ciclista a Mallorca, lo scorso 24 gennaio è andata in scena la Clàssica Comunitat Valenciana, che tornava in calendario dopo un’assenza di 16 anni.

Con tutte queste rinunce – rinviate forse a maggio  anche Volta Valenciana, Vuelta a Murcia, Vuelta a Andalucía e Volta ao Algarve – la grande protagonista della ripartenza della stagione sarà la Francia che, a meno d’ulteriori stop, ospiterà nel mese di febbraio tre corse a tappe e due in linea, introdotte il 31 gennaio dalla tradizionale gara d’apertura del calendario transalpino, il Grand Prix Cycliste la Marseillaise.

Tra il 3 e il 7 del secondo mese dell’anno si disputerà l’Étoile de Bessèges, corsa che nel 2020 ha festeggiato la sua cinquantesima edizione introducendo nel tracciato, solitamente poco difficile, l’impegnativo arrivo in salita al Mont Bouquet. L’ascesa che risultò determinante per il successo finale di Benoît Cosnefroy è stata presente per un solo anno perché nel 2021 si tornerà al solito percorso che prevede quattro facili tappe destinate alla volata (o, al massimo, al favorire l’azione di un finisseur) e che faranno d’aperitivo alla tradizionale cronometro dell’ultimo giorno. Nonostante questo è stata scelta come prima uscita stagionale da Vincenzo Nibali, opzione di ripiego per il corridore siciliano in seguito alla cancellazione della gara alla quale era inizialmente iscritto, la Volta Valenciana. Si comincerà con una tappa disegnata per 141 Km intorno a Bellegarde, totalmente pianeggiante con l’esclusione della rampa di 600 metri al 7% della Côte de la Tour, che dovrà essere ripetuta due volte e in cima alla quale sarà collocato il traguardo di questa frazione, proposta anche lo scorso anno quando si rivelò molto selettiva a causa del vento che frantumò il gruppo in numerosi ventagli. La seconda tappa della corsa francese – che dal 2021 si chiamerà anche Tour de Gard – sarà quella altimetricamente più semplice, 154 Km per andare da Saint-Geniès-de-Malgoirès a La Calmette, centri che tra loro distano 5 Km e che saranno uniti da un percorso prevalentemente pianeggiante nel quale non mancano brevi e facili salite, l’ultima delle quali da scavalcare a poco meno di 50 Km dal traguardo. L’indomani sarà la cittadina di Bessèges, centro “titolare” di questa corsa disputata per la prima volta nel 1971, a ospitare partenza e arrivo di una frazione double-face di 156 Km, caratterizzata da una prima parte resa accidentata da cinque ascese non particolarmente difficili (la più lunga è di 7 Km ma sale al 3.6% appena di pendenza media, la più ripida è di 4.3 Km al 6.1% e dovrà essere affrontata subito dopo il via) e da un finale più lineare al termine del quale si dovrebbe assistere a un arrivo allo sprint, come già successo in passato su questo traguardo, al termine di tappe simili a queste. Sarà la penultima la tappa più complicata sotto l’aspetto del grafico perché i 152 Km della Rousson – Saint-Siffret si concluderanno con un movimentato circuito di una ventina di chilometri che richiama certi finali della Tirreno-Adriatico, quando proponeva tappe collinari non troppo difficili che facevano gola ai finisseur senza dischiudere del tutto le porte ai velocisti: nel caso in oggetto, questi ultimi dovranno digerire la dolce salita di 1 Km al 5.5% che conduce al traguardo. Come anticipato, a decidere le sorti della corsa francese quest’anno sarà ancora la cronometro disegnata sulle strade di Alès, 11 Km in gran parte pianeggianti che si concluderanno con l’ascesa di 2.5 Km al 6% che condurrà al traguardo, fissato presso il santuario di Notre-Dame des Mines, sulla collina dell’Ermitage.

Non ha rinunciato alla salita il Tour de la Provence, la cui sesta edizione proporrà ancora il Mont Ventoux, quest’anno grande protagonista anche al Tour de France dove, per la prima volta nella storia, sarà scalato due volte nel corso della medesima giornata. Calendarizzata tra l’11 e il 14 febbraio la corsa si aprirà con una tappa di 179 Km che scatterà da Aubagne per concludersi nella località balneare di Six-Fours-les-Plages, dove presumibilmente si assisterà a un epilogo allo sprint tra i velocisti che non saranno stati respinti dai tanti saliscendi che caratterizzano il percorso e che non avranno troppo sofferto in particolare gli 11 Km al 5.3% del Col de l’Espigoulier, da scalaere subito dopo la partenza e che potrebbe rimanere nelle loro gambe se la tappa dovesse subito decollare ad alta velocità. Palcoscenico riservato ai finisseur l’indomani a Manosque dove, al termine di una frazione di 175 Km che prenderà le mosse da Cassis, si dovranno affrontare due colline di seconda e terza categoria prima della rampa di circa 2 Km che condurrà al traguardo. È il giorno successivo che i riflettori saranno puntati sul Mont Ventoux, dove al Giro di Provenza dell’anno scorso s’impose Nairo Quintana al termine di una tappa molto simile a quella proposta quest’anno: medesima la località di partenza (Istres), quasi identica la la marcia d’avvicinamento all’ascesa finale, della quale – vista la stagione ancora invernale – si affronteranno solo i 10 Km che costituiscono la prima metà del “Monte Calvo”, priva dei passaggi tra le pietre ma già dotata in pendenze essendo l’inclinazione media attestata al 9.1% nel tratto che conduce allo Chalet Reynard. Dopo la tappa “regina” resterà una sola frazione da percorrere, che prenderà il via da Avignone per concludersi dopo 163 Km a Salon-de-Provence, dove stavolta non dovrebbero esserci troppi problemi per i velocisti anche perché il tragitto appare decisamente meno accidentato rispetto a quella della frazione che concluse lo scorso anno la corsa ad Aix-en-Provence, dove andò in porto la fuga da lontano.

La terza e ultima corsa a tappe francese del mese sarà il Tour des Alpes Maritimes et du Var, evoluzione di quello che fino al 2008 era una corsa in linea, il Tour du Haut-Var. Strutturato in tre frazioni, vedrà ancora al via Nibali, il quale stavolta avrà a disposizione un tracciato più stimolante, anche se difficilmente lo vedremo in gran spolvero così presto, considerate le 36 primavere che inevitabilmente gli gravano sulle gambe. Si comincerà il 19 febbraio con la Biot – Gourdon, frazione di media montagna di 187 Km che si concluderà con la triplice ascesa che conduce al traguardo, lunga quasi 14 Km ma priva di pendenze temibili (la media non arriva al 4% mentre le inclinazioni più accese s’incontrano negli 800 metri conclusivi al 7%). Più semplice nel complesso è la successiva frazione di Fayence, almeno fino ai piedi del muro di 1200 metri al 10% che condurrà a un traguardo che ancora ricorda come un incubo Alberto Contador, vittima di una pesante crisi in questa cittadina alla Parigi-Nizza del 2009, al termine però di una tappa molto più complicata di questa. Dulcis in fundo si disputerà il 21 febbraio la tappa più difficile della breve corsa francese, certamente non un tappone da far tremare i polsi, ma a febbraio i 136 Km del circuito di Blausasc potrebbero rivelarsi più selettivi rispetto a una simile frazione proposta più avanti nella stagione: il nome del successore di Quintana, che dodici mesi fa fece sua questa corsa pochi giorni dopo essersi imposto nel Giro della Provenza, lo scopriremo all’uscita di un toboga di salite che proporrà nell’ordine il Col Saint-Roch (5.8 Km al 7.3%), il Col de Braus (10.0 Km al 6.3%), il Col de Castillon (6.2 Km al 5.7%) e il Col de la Madone (11.2 Km al 6.8%).

Calato temporaneamente il sipario sulle corse francesi, nell’ultima settimana di febbraio l’attenzione degli appassionati si sposterà dall’Europa alla penisola arabica, che nel mese più breve dell’anno tradizionalmente ospita tre giovani ma già frequentate corse, il Saudi Tour, il Tour of Oman e l’UAE Tour. Saltate le prime due per la pandemia, ha resistito la corsa organizzata negli Emirati Arabi, che lo scorso anno era stata interrotta nel mezzo del suo cammino a causa della positività al Covid di alcuni corridori. Nel 2021, quando si correrà tra il 21 e il 27 febbraio, la corsa organizzata con il supporto tecnico di RCS Sport presenterà un paio di novità secondarie perché per la prima volta dal 2014 (anno della creazione del Dubai Tour, poi confluito con l’Abu Dhabi Tour nella nuova corsa) mancheranno due traguardi tradizionali, anche se poco influenti per la classifica, quelli fissati nel centro di Dubai e in vetta al muro della diga di Hatta. Confermato l’immancabile arrivo in salita alla Jebel Hafeet, che dodici mesi fa fu affrontato due volte, quest’anno gli sarà affiancato quello alla Jebel Jais (già esplorato nel 2019, quando lassù s’impose Primož Roglič) e a bilanciare le due ascese è stata inserita una cronometro individuale di 13 Km. Le restanti quattro frazione di “contorno” saranno totalmente pianeggianti ma potrebbero comunque lasciare il segno in classifica poiché tutte sono tracciate in prossima della costa, zona dove il vento potrà portare scompiglio in qualsiasi momento. È il caso della frazione d’apertura disegnata per 177 Km tra Al Ruwais e Al Mirfa, che vedrà i corridori pedalare sempre a breve distanza dalle rive del Golfo Persico e ripetere per quattro volte nel finale un circuito di circa 13 Km caratterizzato da altrettante rotatorie. Al secondo giorno è programmata la cronometro – che si disputerà sulle non meno ventose strade dell’isola artificiale di Hudayriat, che tre anni fa accolsero la prima tappa della prima edizione, una cronosquadre vinta dal Team Jumbo-Visma – poi seguirà a ruota il primo dei due appuntamenti con la salita, quando ci si radunerà presso l’aeroporto di Al Ain per “decollare” in direzione della Jebel Hafeet. Dopo una prima parte di corsa pianeggiante disegnata nel non meno insidioso paesaggio del deserto si andrà incontro a quella che è la seconda montagna per altezza degli Emirati Arabi Uniti, in cima alla quale si toccano i 1249 metri sul livello del mare: i corridori si fermeranno a quota 1031, dove il nastro d’asfalto s’interrompe dopo aver affrontato 10.6 km d’ascesa al 6.8% per giungere nel luogo dove nel recente passato si sono imposti il colombiano Esteban Chaves (2015), l’estone Tanel Kangert (2016), il portoghese Rui Costa (2017) e lo spagnolo Alejandro Valverde (2018 e 2019) mentre le due ascese affrontate nella scorsa edizione hanno visto tagliare per primi il traguardo il britannico Adam Yates e lo sloveno Tadej Pogačar. Dopo la quarta tappa, che fa il verso alla prima (204 Km con partenza e arrivo fissate sull’isola artificiale di Al Marjan), si tornerà in montagna con la frazione che scatterà dalla località di Fujairah, sulle rive dell’Oceano Indiano, per concludersi sul traguardo della Jebel Jais, la “Cima Coppi” delle montagne emiratine la cui cima raggiunge i 1934 metri di quota, mentre per i corridori la fatica giornaliera si concluderà a 1466 metri d’altezza, affrontata un’ascesa di 21 Km al 5.4% caratterizzata da 8 tornanti. Si tornerà in pianura per le ultime due frazioni che, per i motivi più sopra ricordati, potrebbero non rivelarsi semplici passerelle: la prima prenderà il via da Dubai per ritrovare quello che era un tradizionale traguardo del Dubai Tour e che finora non era stato ancora proposto all’UAE Tour, quello disegnato sul ventoso lungomare in lastricato dell’arcipelago di Palm Jumeirah; da un’altra isola creata da mano umana, quella di Yas Marina, si ripartirà quindi alla volta dell’ultima meta, fissata ad Abu Dhabi.

Lo stesso giorno della tappa conclusiva dell’UAE Tour si tornerà  a parlare di ciclismo in terra di Francia con la Royal Bernard Drôme Classic, seguita ventiquattrore più tardi dalla Faun-Ardèche Classic. In quelle stesse date si risveglierà il ciclismo anche in Belgio con le prime due classiche della stagione, che tireranno idealmente la volata alla “campagna del nord”, l’Omloop Het Nieuwsblad Elite il 27 febbraio e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne il giorno dopo.

E intanto già comincia a spirare il venticello della Sanremo….

Mauro Facoltosi

I SITI DELLE CORSE


ÉTOILE DE BESSÈGES

www.etoiledebesseges.com

TOUR DE LA PROVENCE

www.tourdelaprovence.fr

TOUR DES ALPES MARITIMES ET DU VAR

www.tour06-83.com

UAE TOUR

www.theuaetour.com

ROYAL BERNARD DRÔME CLASSIC

www.boucles-drome-ardeche.fr

FAUN-ARDÈCHE CLASSIC

www.boucles-drome-ardeche.fr

OMLOOP HET NIEUWSBLAD ELITE

www.omloophetnieuwsblad.be

KUURNE-BRUXELLES- KUURNE

www.kuurne-brussel-kuurne.be

La spettacolare strada che risale la Jebel Jais, la salita degli Emirati Arabi Uniti che il gruppo affronterà allUAE Tour (www.drive.com.au)

La spettacolare strada che risale la Jebel Jais, la salita degli Emirati Arabi Uniti che il gruppo affronterà all'UAE Tour (www.drive.com.au)

MARSEILLAISE, PARET-PEINTRE INAUGURA IL CALENDARIO FRANCESE

febbraio 1, 2021 by Redazione  
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Quarantaduesima edizione del Gran Prix Ciclistico di Marsiglia vinto allo sprint dal giovane francese Aurélien Paret-Peintre della AG2R Citroen Team.

Corsa che inaugurava la stagione ciclistica in Francia, dove 119 ciclisti suddivisi in 17 squadre, tra cui moltissime del World Tour, si sfidavano per le strade di Marsiglia. Percorso movimentato di quasi 172 chilometri, dove si entrava nel vivo ad una trentina di chilometri dal traguardo quando venivano ripresi i fuggitivi di giornata. Una volta che il gruppo era compatto, partivano all’attacco sulla salita della Route des Crêtes Tim Wellens della Lotto Soudal e Simon Carr della Ef Education Nippo. Il gruppo riusciva a ricucire, ma si allungava pericolosamente con la perdita di molte ruote veloci per la strada.

A poco più di 10 chilometri dalla linea d’arrivo, sul Col de la Ginestre, dal gruppo principale composto da una ventina di corridori attaccavano Benjamin Thomas (Groupama FDJ), Odd Eiking (Intermarchè Wanty Gobert), Andreas Kron (Lotto Soudal) e ancora una volta Simon Carr. Anche questa volta però il gruppo ricuciva.

Il finale era scritto, tutto si sarebbe giocato allo sprint di gruppo. Molto attive erano la B&B Hotels e la UAE Team Emirates, che lavoravano per i loro capitani, rispettivamente Bryan Coquard e Matteo Trentin. Allo sprint invece la spuntava sorprendentemente il giovane transalpino Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroen Team) che al fotofinish la spuntava su Thomas Boudat (Team Arkéa Samsic). Terzo posto per Coquard, solo settimo Trentin.

Luigi Giglio

La volata che ha decretato il vincitore delledizione 2021 del Grand Prix Cycliste la Marseillaise (foto Eurosport)

La volata che ha decretato il vincitore dell'edizione 2021 del Grand Prix Cycliste la Marseillaise (foto Eurosport)

31-01-2021

febbraio 1, 2021 by Redazione  
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GRAND PRIX CYCLISTE LA MARSEILLAISE

Il francese Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team) si è imposto nella corsa francese, circuito di Marsiglia, percorrendo 171.6 Km in 4h24′29″, alla media di 38.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Thomas Boudat (Team Arkéa Samsic) e Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates), 7°.

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