PARIGI-NIZZA, ORA È LA VOLTA DI BONIFAZIO

marzo 12, 2020 by Redazione  
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Grazie ad una spettacolare e funambolica volata Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) porta a casa la 5a tappa della Parigi-Nizza, da Gannat a La Côte-Saint-André per un totale di 227 km. Il ligure batte piuttosto nettamente Iván García Cortina (Bahrain-McLaren), di nuovo protagonista dopo lo sprint vincente di La Châtre, e il 3 volte campione del mondo Peter Sagan (Bora-Hansgrohe).

La frazione odierna rappresentava l’ultima vera chance per i velocisti, alla vigilia della tre giorni conclusiva in cui saranno le salite a fare da padrone (coronavirus permettendo).
Il primo episodio di rilievo avviene già prima del via: Tejay Van Garderen (EF Pro Cycling) non parte per tornare subito negli USA anticipando il blocco dei voli, deciso dal presidente Trump, che entrerà in vigore da stasera.
Neanche 5 km dopo il via si forma la fuga di giornata: Alexis Gougeard (Ag2r la Mondiale), Ryan Mullen (Trek-Segafredo), Jan Tratnik (Bahrain-McLaren) e Anthony Turgis (Total Direct Énergie) ne sono i protagonisti. Il gruppo lascia andare e i 4 fuggitivi prendono subito il largo. Dopo una manciata di chilometri i battistrada viaggiano già con 3′ di vantaggio, mentre al km 19 il distacco raggiunge i 5′30″. Nel gruppo a lavorare è il solito Juraj Sagan (Bora-Hansgrohe), successivamente aiutato da Sander Armèe (Lotto-Soudal).
Il vantaggio massimo (7′20”) viene toccato dopo una quarantina di chilometri dal via. Il gap resta praticamente invariato (sempre intorno ai 7′) fino a metà corsa, quando in testa al gruppo diverse squadre, tra le quali la Cofidis di Elia Viviani, iniziano ad organizzare l’inseguimento.
Nel frattempo la giornata viene caratterizzata da diversi abbandoni, tra i quali spiccano quelli di Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), già segnalato in difficoltà in precedenza, e di Diego Rosa (Arkéa-Samsic) e Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), che invece hanno sofferto problemi di stomaco.
Il lavoro di Lotto-Soudal, Cofidis, Sunweb e altre formazioni inizia man mano a dare i suoi frutti, facendo scendere il distacco dai fuggitivi a 5′30 quando all’arrivo mancano ancora circa 100 km. I 4 continuano a perdere lentamente arrivando ai piedi dell’ultimo gpm (ai -50) con ancora 3 minuti e 20 di vantaggio sul gruppo.
Poco dopo il canadese Michael Woods è vittima di una terribile caduta mentre è impegnato in un tornante in discesa. Il corridore della EF Pro Cycling viene immediatamtente trasportato in ospedale, dove è confermata la frattura del femore che lo terrà lontano dalle corse per diverso tempo.
Il gruppetto di testa intanto transita sull’ultimo GPM di giornata con un vantaggio di 2′30″, quando al traguardo mancano ancora 43 km, vantaggio che diminuirà ad appena un minuto ai -20. A quel punto Turgis, evidentemente sazio dei 4 GPM vinti, e Mullen si rialzano lasciando in testa alla corsa il duo formato da Gougeard e Tratnik.
La Deceuninck-Quick Step, orfana di Sam Bennett, con l’avvicinarsi del traguardo cerca di trovare una soluzione diversa dallo sprint e lo fa con i suoi migliori uomini: prima con uno scatto di Julian Alaphilippe rintuzzato da García Cortina, poi con Bob Jungels e Kasper Asgreen che evadono assieme a Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Nikias Arndt (Team Sunweb) e Pello Bilbao (Bahrain-McLaren). Il tentativo viene annullato ai -10 dal gruppo tirato da Lotto-Soudal e NTT Pro Cycling, mentre davanti la coppia in testa resiste con una ventina di secondi di vantaggio.
Ai -7 un’accelerazione di Tratnik taglia fuori un’esausto Gougeard. Lo sloveno resta quindi davanti da solo, ingaggiando un testa a testa con il gruppo tirato dalla Lotto-Soudal. I belgi, però, ai -2 smettono di lavorare a causa di un salto di catena occorso al capitano Caleb Ewan.
Tratnik passa sotto la “flamme rouge” con circa 12” di vantaggio, ma viene ripreso proprio in prossimità del traguardo, quando mancano appena 70 metri alla linea d’arrivo. In contemporanea si assiste al capolavoro di Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie), che parte ai 150 metri passando in un pertugio a ridosso delle transenne e si leva letteralmente di ruota gli avversari, vincendo nettamente la tappa davanti a Cortina e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Fuori dal Podio Nacer Bohuanni (Team Arkea-Samsic), Hugo Hofstetter (Israel Start-Up Nation) e Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert).
La classifica generale resta immutata con Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) che mantiene 58” su Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) e 1′01” sul compagno Felix Grossschartner. Il più accreditato tra gli avversari, il colombiano Sergio Higuita (EF Pro Cycling), è 5° ad 1′05. Vincenzo Nibali, appena fuori dai 10, paga 1′18”.
Da domani si cambia scenario poichè saranno le salite le protagoniste del weekend. La 6a tappa, solo 161 km da Sorgues ad Apt, proporrà ben 6 GPM, di cui 4 di 2a categoria, e altri strappi non classificati come gran premio della montagna. Sull’ultimo di questi sarà posto un traguardo volante (a soli 3 km dal traguardo) che potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio verso la vittoria. Schachmann dovrà iniziare a difendersi dagli attacchi di un Higuita in gran forma ma che oggi ha perso ben 3 compagni di squadra causa ritiro.

Pierpaolo Gnisci

Seconda affermazione italiana sulle strade della Parigi Nizza: dopo Giacomo Nizzolo il successo arride a Niccolò Bonifazio (foto Bettini)

Seconda affermazione italiana sulle strade della Parigi Nizza: dopo Giacomo Nizzolo il successo arride a Niccolò Bonifazio (foto Bettini)

12-03-2020

marzo 12, 2020 by Redazione  
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PARIS – NICE

L’italiano Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie) si è imposto nella quinta tappa, Gannat – La Côte-Saint-André, percorrendo 227 Km in 5h18′02″ alla media di 42.83 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Iván García Cortina (Bahrain – McLaren) e lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe). Il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) è ancora leader della classifica con 58″ sul danese Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) e 1′01″ sull’austriaco Felix Großschartner (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), 9° a 1′15″

KRAGH ANDERSEN VOLA A CRONOMETRO, SCHACHMANN ALLUNGA

marzo 11, 2020 by Redazione  
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E’ Søren Kragh Andersen a sorridere al termine della 4a tappa della Parigi-Nizza, una cronomentro di 15,1 km con partenza e arrivo a Saint-Amand-Montrond. Il talentuoso danese in forza al Team Sunweb ha conquistato la prova contro il tempo disputata attorno alla città natale di Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) davanti ad un Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) sempre più leader della classifica generale e all’altro danese Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step).

La prima parte del percorso era complicata dalla presenze di due strappetti, il primo (1 km al 5,4%) posto appena dopo 2 km dal via, il secondo (1,7 km al 6,2%) poco prima dell’intermedio di La Tour (km 7). La seconda metà del tracciato era invece molto più semplice, con un primo tratto in discesa ed un finale pianeggiante.
Da segnalare tre non partenti, tra i quali spiccava il nome di Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step), coinvolto ieri in una caduta nel finale della 3a tappa ed evidemente ancora sofferente.
Il primo a scendere dalla pedana, alle 13:38, è stata la maglia a pois Jonathan Hivert (Total Direct Énergie). Pochi minuti dopo è arrivato il primo tempo significativo, quello fatto segnare da Ben O’Connor (NTT Pro Cycling) che ha chiuso la prova in 19′54”. Una decina di minuti dopo i due francesi dell’AG2R La Mondiale Alexis Gougeard e Pierre-Roger Latour hanno fatto scendere il miglior tempo prima a 19′36” e poi a 19′31”. I due transalpini sono stati poi scavalcati dallo sloveno Jan Tratnik (Bahrain-McLaren), che ha percorso i 15,1 km in 19′24”.

Ma pochi minuti dopo è stato Thomas De Gendt (Lotto Soudal) a prendersi la scena. Il belga è, infatti, passato al comando della classifica con un ottimo 19′04” e candidandosi seriamente alla vittoria di tappa. Nell’ora successiva nessuno è riuscito ad avvicinarsi a De Gendt: Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ) ha chiuso con un 19′18” mentre Bob Jungels (Deceuninck-Quick Step) ha fatto segnare un deludente 19′24”, un secondo meno di Richie Porte (Trek-Segafredo).
Il primo ad a dare filo da torcere a De Gendt è stato il suo connazionale Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), arrivato con soli 4” di ritardo. Poco dopo è stao Pello Bilbao (Bahrain-McLaren) a farlo tremare: il basco, dopo essere passato in testa all’intermedio, è arrivato al traguardo con 2 soli secondi di ritardo (19′06”).
In seguito Stefan Küng (Groupama-FDJ) ha fatto segnare un buon 19′17”, mentre Romain Bardet (Ag2r La Mondiale), partito proprio dopo lo svizzero, ha impegato 19′55” confermando una condizione non eccezionale.
A questo punto sono saliti in cattedra i danesi. Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), già splendido vincitore pochi giorni fa della Kuurne-Bruxelles-Kuurne, ha limato il tempo di De Gendt di appena 80 centesimi. Sono quindi arrivati Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) con un buon 19′42” e Alaphilippe (19′27”), quest’ultimo comunque ancora lontano dalla condizione mostruosa di 12 mesi fa.
Dopo il buon 19′09” di Michael Matthews (Sunweb) è stato un altro talento danese, Søren Kragh Andersen, a scalzare il connazionale Asgreen dalla prima posizione. Il corridore del Team Sunweb ha letteralmente abbattuto il muro dei 19 minuti, fermando il cronometro sul tempo di 18′51”.
Dopo la buona prestazione offerta da Tanel Kangert (EF Pro Cycling) in 19′24”, è stato il turno di un discreto Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), che ha tagliato il traguardo in 19′41, e del duo belga formato da Tiesj Benoot (Sunweb) e Dylan Teuns (Bahrain-McLaren), entrambi giunti a 36 secondi da Andersen.
Poco brillante la performance di Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) che alla fine ha chiuso in 30sima posizione a quasi un minuto dal vincitore. Molto bene, invece, il colombiano Sergio Higuita (EF Pro Cycling) che è giunto con un ottimo 19′37” che gli ha permesso di guadagnare su molti rivali della classifica. Non tutti, perchè c’era ancora da aspettare l’arrivo della maglia gialla Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) Il tedesco è partito a tutta, facendo segnare nettamente il miglior tempo all’intermedio, per poi calare alla distanza e chiudere comunque con un ottimo secondo posto a soli 6” da Andersen, alla sua prima vittoria stagionale
La classifica di tappa ha quindi visto primeggiare il 25enne della Sunweb con 6” su Schachmann, 12” su Asgreen, 13” su De Gendt e 15” su Bilbao. In classifica generale, grazie al secondo posto di giornata, Schachmann ha notevolmente rafforzato la leadership ed ora ha un margine di 58” su Kragh Andersen, 1′01” sull’Austriaco Felix Grossschartner, suo compagno di squadra, 1′05” su Nils Politt (Israel Start-Up Nation) e 1′06” su un bravissimo Higuita. Nibali è sceso all’11° posto a 1′18” da Schachmann, mentre Alaphilippe è salito in 19a posizione a 2′04”. Quintana, grande favorito della vigilia, naviga in 25a posizione ad oltre 2 minuti e mezzo da Schachmann.
Domani in programma la 5a tappa, la più lunga dell’edizione con i suoi 227 km da Gannat a La-Cote-Saint-Andrè. Il percorso sarà abbastanza ondulato ma comunque favorevole ad uno sprint finale, nonostante la presenza di uno strappetto, in cima al quale sarà posto l’ultimo sprint intermedio di giornata, a 17 km dall’arrivo.

Pierpaolo Gnisci

Søren Kragh Andersen in azione nella cronometro di Saint-Amand-Montrond (Getty Images)

Søren Kragh Andersen in azione nella cronometro di Saint-Amand-Montrond (Getty Images)

11-03-2020

marzo 11, 2020 by Redazione  
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PARIS – NICE

Il danese Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Saint-Amand-Montrond, percorrendo 15.1 Km in 18′51″ alla media di 48.06 Km/h. Ha preceduto di 6″ il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) e di 12″ il connazionale Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain – McLaren), 19° a 40″. Schachmann è ancora leader della classifica con 58″ su Kragh Andersen e 1′01″ sull’austriaco Felix Großschartner (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), 9° a 1′15″

ALLA PARIGI-NIZZA CALA CORTINA, ALLO SPAGNOLO LA TERZA TAPPA

marzo 11, 2020 by Redazione  
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Iván García Cortina (Bahrain-Merida) è il vincitore, un po’ a sorpresa, della 3a tappa della Parigi-Nizza. L’asturiano ha centrato la seconda vittoria in carriera grazie ad una potente volata che non ha lasciato scampo agli avversari. Battuti in maniera netta Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) ed un ottimo Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert). Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) mantiene la leadership nella classifica generale.

La terza frazione della “Corsa verso il sole”, 214 km da Chalette-sur-Loing a La Châtre, prevedeva un percorso prevalentemente pianeggiante vista la presenza di un solo GPM, la Côte de la Chapelotte (3a categoria), posto dopo 86 km. Ancora una volta, però, sono state le condizioni atmosferiche a rendere la corsa dura, anche se non così selettiva come nelle precedenti due tappe.
Ad animare la tappa è stato il belga Tom Devriendt (Wanty-Circus Gobert), protagonista di una lunghissima azione solitaria. Il 28enne fiammingo ha attaccato dopo 5 km e ha deciso di proseguire da solo una volta capito che nessun’altro aveva intenzione di seguirlo. Il gruppo lo ha lasciato andare e Devriendt ha raggiunto un vantaggio superiore ai 9 minuti dopo 40 km. A quel punto è stata la squadra della maglia gialla Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), la Bora-Hansgrohe, a prendersi l’onere dell’inseguimento grazie al lavoro di Juraj Sagan (fratello minore di Peter), riducendo lo svantaggio a 7’.
La corsa è proseguita per lunghi tratti con vento contrario ma ogni volta che i corridori svoltavano trovando vento laterale, si sono create le condizioni ideali per un tentativo di ventaglio. La prima accelerazione, ad 85 km dall’arrivo, è stata opera dalla Israel Start-Up Nation e ha ridotto di 1 minuto lo svantaggio dal battistrada; successivamente a provarci (timidamente) è stata la Trek-Segafredo (ai -71). Altre due accelerazioni, una ai -54 e l’altra poco prima dei -40, hanno ulteriormente ridotto lo svantaggio dal coraggioso corridore belga, che ha però resistito fino ai -26, quando è stato ripreso dal gruppo dopo ben 186 km di fuga solitaria.
Negli ultimi 20 km ci sono state altre accelerazioni, la prima delle quali ad opera della Deceuninck-Quick Step, ma nessuno è riuscito a creare un ventaglio. E così a fare la selezione è stata la tensione che ha prodotto qualche caduta, una delle quali ha coinvolto lo sfortunato Bryan Coquard (B&B Hotel-Vital Concept), che era appena rientrato da una foratura.
La Deceuninck a quel punto ha organizzato il suo treno per lanciare la volata a Sam Bennett transitandoi in testa sotto lo striscione dell’ultimo chilometro con 3 uomini a supporto dell’Irlandese. Gli ultimi 500 metri presentavano un tratto in leggera salita che ha fatto saltare i piani del ‘wolfpack’: quando Yves Lampaert si è spostato, sarebbe dovuto entrare in azione Michael Mørkøv, ma il campione danese ha fatto cenno di non averne più e Bennett è stato costretto a portarsi a ruota di Caleb Ewan (Lotto-Soudal).
Ai -300 Hugo Hofstetter (Israel Start-Up Nation) ha prima agganciato Ewan, incredibilmente rimasto in piedi, e poi colpito Bennett, caduto rovinosamente addosso le transenne.
Proprio mentre Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) stava per lanciare la sua volata, ai 150 metri è partito Iván García Cortina (Bahrain-Merida), che lo ha anticipato e battuto in maniera piuttosto netta. Il podio di giornata è stato completato da Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert) che ha preceduto Cees Bol (Sunweb) e Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic).
La classifica generale resta praticamente immutata con Schachmann che precede di 13” Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) e di 24” Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). Sergio Higuita (EF Pro Cycling) è 5° a 26” mentre Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) resta 9° con 31 secondi di ritardo dal tedesco. Più lontano Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), che è 25° ad 1’53”.
Oggi è in programma la 4a tappa, una frazione a cronometro che potrebbe dare un’altra scossa ad una classifica generale già uscita abbastanza sgranata dalle prime tappe. Saranno 15,1 km con partenza e arrivo a Saint-Amand-Montrond, città natale di Julian Alaphilippe. La prima parte del percorso sarà caratterizzata da due strappetti: il primo (1 km al 5,4%) posto dopo appena 2 km, il secondo (1,7 km al 6,2%) da superare poco prima dell’intermedio. Nella seconda parte, invece, la strada scenderà lentamente per poi diventare pianeggiante nel finale. È una tappa nella quale Schachmann potrebbe guadagnare su molti degli immediati inseguitori, rafforzando la leadership alla vigilia delle tappe più dure.

Pierpaolo Gnisci

Lo spagnolo Iván García Cortina a segno nella terza frazione (foto AFP)

Lo spagnolo Iván García Cortina a segno nella terza frazione (foto AFP)

10-03-2020

marzo 10, 2020 by Redazione  
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PARIS – NICE

Lo spagnolo Iván García Cortina (Bahrain – McLaren) si è imposto nella terza tappa, Chalette-sur-Loing – La Châtre, percorrendo 214 Km in 5h49′55″ alla media di 36.69 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e l’italiano Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert). Il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) è ancora leader della classifica con 13″ sull’italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) e 24″ sul belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo)

CON NIZZOLO LA PARIGI-NIZZA PARLA ITALIANO

marzo 9, 2020 by Redazione  
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Dopo la tappa inaugurale anche la seconda frazione della Parigi-Nizza, la Chevreuse-Chalette sur Loing di 166.5 km, è stata caratterizzata da condizioni meterologiche avverse. A spuntarla, al termine di una volata a ranghi ristretti, è stato un fantastico Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) davanti a Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), vincitore pochi giorni fa della Omloop Het Nieuwsblad.

La seconda tappa era sulla carta una delle più semplici di questa edizione. Dopo un primo tratto che comprendeva 3 GPM di 3a categoria nei primi 75 km, si affrontava un finale interamente pianeggiante che lasciava presagire un volatone di gruppo. Ma il vento ha condizionato la corsa esattamente come nella prima tappa.
La classifica fuga di giornata si è formata poco dopo la partenza. A dare vita al tentativo sono stati lo spagnolo José Manuel Díaz (Nippo One Delko Provence) e il francese Jonathan Hivert (Total Direct Énergie), già ieri protagonista del tentativo di fuga. Il corridore originario di Tours, leader della classifica dei GPM dopo la prima tappa, è riuscito ad accumulare ulteriori punti vincendo tutti i traguardi della montagna di giornata.
Il distacco del duo di testa è stato, però, sempre tenuto sotto controllo dal gruppo, tirato dalla Bora-Hansgrohe, squadra del leader Maximilian Schachmann, che è andata a riprendere i due fuggitivi quando all’arrivo mancavano ancora 60 km.
Subito dopo il ricongiungimento, un’accelerazione ha prodotto un primo disgregamento del gruppo e tra gli staccati si faceva notare il ’solito’ Richie Porte (Trek-Segafredo). Il gruppo si è ricomposto pochi chilometri dopo, in vista del traguardo volante di Puiselet (-50) vinto da Schachmann davanti a Sergio Higuita (EF Pro Cycling) e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe).
Ai -33, aproffittando del vento, Sep Vanmarcke (EF Pro Cycling) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo) hanno impresso una decisa accelerazione al gruppo, frantumandolo in numerosi drappelli. A loro si sono aggiunte poco dopo Bora-Hansgrohe, Groupama-FDJ e Team Sunweb.
A 29 km dall’arrivo, quando l’andatura del gruppo di testa era ormai molto sostenuta, è arrivata la foratura di Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), che quindi è rimasto irrimiediabilmente staccato.
Nelle fasi successive il gruppo di testa ha continuato a perdere unità. Tra i corridori rimasti attardati in questo frangente c’è anche Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), favorito n°1 della corsa, rimasto coinvolto in una caduta e riassorbito dal gruppo di Alaphilippe.
Quando all’arrivo mancavano 15 km il gruppo di testa era quindi formato da una trentina di corridori, tra i quali Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), il leader Schachmann, Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Higuita. Dietro di loro un primo gruppo inseguitore aveva 30” di ritardo; più staccato il drappello con Quintana e Alaphilippe a circa 1 minuto.
Ai -11 una nuova accelerazione, stavolta promossa da Sagan, Pedersen e Schachmann, ha ulteriormente selezionato il gruppo di testa nel quale, oltre ai tre appena citati, erano rimasti solo Nibali, Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), Pascal Ackermann e Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe), Higuita e il trio della Israel Start-Up Nation formato da Krists Neilands, Nils Politt e Mads Würtz Schmidt. Staccati invece Bardet e Pinot.
Il lavoro di uno straordinario Mads Pedersen (Trek – Segafredo) è terminato solo ai -3, quando hanno fatto capolino in testa al gruppo Schachmann e Nibali, rispettivamente a supporto di Ackermann e Stuyven.
Si è così giunti alla volata finale con un gruppo di appena 11 corridori. A lanciare lo sprint è stato Ackermann, che però è partito troppo lungo e col vento contro, finendo per favorire la rimonta perentoria di Nizzolo, alla seconda vittoria stagionale. Ackermann e Stuyven completano il podio, davanti a Politt, Higuita e Wurtz Schmidt. 7° Vincenzo Nibali (a 3”) davanti a Schachmann, Grossschartner e Neilands.
Bardet e Pinot sono arrivati a 18” insieme ad un altro Bora-Hansgrohe, Patrick Konrad. Tiesj Benoot (Sunweb), Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), Dylan Teuns (Bahrain-McLaren) e Tanek Kangert (EF Pro Cycling) hanno perso 36”, mentre Alaphilippe e Quintana sono giunti addirittura a 1′25”.
La nuova classifica, uscita ulteriormente sgranata dalla tappa odierna, vede ancora in testa Schachmann con 15” su Nizzolo e 21” su Stuyven. Tra gli uomini di classifica da segnalare Higuita, 4° a 23”, e Nibali 9° a 28”. Teuns paga 40”, poco davanti a Pinot (15° a 43”). Ben maggiori i distacchi di Alaphilippe (1′32”) e Quintana (1′50”).
Domani la terza tappa, la più lunga di questa edizione con i suoi 214 km. Sulla carta sarà la penultima occasione per velocisti, vista la presenza di un solo GPM di 3a categoria posto dopo 86 km. Ma visto l’andazzo delle prime due frazioni, ci sarà da stare attenti dal primo all’ultimo chilometro.

Pierpaolo Gnisci

Nizzola vola a prendersi la seconda tappa della Parigi-Nizza 2020 (Getty Images)

Nizzola vola a prendersi la seconda tappa della Parigi-Nizza 2020 (Getty Images)

09-03-2020

marzo 9, 2020 by Redazione  
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PARIS – NICE

L’italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Chevreuse – Chalette-sur-Loing, percorrendo 166.5 Km in 3h49′57″ alla media di 43.44 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) e il belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo). Il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) è ancora leader della classifica con 15″ su Nizzolo e 21″ su Stuyven

08-03-2020

marzo 8, 2020 by Redazione  
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PARIS – NICE

Il tedesco Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella prima tappa, circuito di Plaisir, percorrendo 154 Km in 3h32′19″ alla media di 43.52 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Dylan Teuns (Bahrain – McLaren) e Tiesj Benoot (Team Sunweb). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), 7° a 15″. Schachmann è il primo leader della classifica con 2″ su Benoot e 4″ su Teuns. Miglior italiano Giacomo Nizzolo, 9° a 25″.

GROTE PRIJS JEAN-PIERRE MONSERÉ (Belgio)

L’olandese Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, Hooglede – Roeselare, percorrendo 196.8 Km in 4h41′27″ alla media di 41.95 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Timothy Dupont (Circus – Wanty Gobert) e Alfdan De Decker (Circus – Wanty Gobert). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM), 4°.

GRAND PRIX DE LA VILLE DE LILLERS – SOUVENIR BRUNO COMINI (Francia)

Il francese Florian Vachon (Team Arkéa Samsic) si è imposto nella corsa francese, circuito di Lillers, percorrendo 187 Km in 4h22′47″ alla media di 42.7 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Arjen Livyns (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e di 2″ il connazionale Thibault Guernalec (Team Arkéa Samsic). Nessun italiano in gara

DORPENOMLOOP RUCPHEN (Paesi Bassi)

L’olandese David Dekker (SEG Racing Academy) si è imposto nella corsa olandese, Rucphen – Sint Willebrord, percorrendo 201.4 Km in 4h36′30″ alla media di 43.70 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Brenton Jones (Canyon dhb p/b Soreen) e il britannico Matthew Bostock (Canyon dhb p/b Soreen). Nessun italiano in gara

TROFEJ POREČ – POREČ TROPHY (Croazia)

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella corsa croata, Parenzo – Torre, percorrendo 156 Km in 3h28′32″ alla media di 44.88 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli sloveni Gašper Katrašnik (Adria Mobil) e Tilen Finkšt (Ljubljana Gusto Santic). Miglior italiano Davide Rebellin (Meridiana Kamen Team), 11° a 4″.

INTERNATIONAL TOUR OF RHODES (Grecia)

Il norvegese Søren Wærenskjold (Joker Fuel of Norway) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Rodi, percorrendo 163.4 Km in 3h54′45″ alla media di 41.76 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Christian Koch (Team Lotto – Kern Haus) e Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski). Due italiani in gara: Davide Orrico (Team Vorarlberg Santic) 5° con lo stesso tempo dei primi, Umberto Poli (Team Novo Nordisk), 76° a 10′16″. Wærenskjold si impone in classifica con 14″ su Koch (Team Lotto – Kern Haus) e 16″ su Bernas. Orrico 22° a 26″, Poli 68° a 11′19″

SCHACHMANN INAUGURA LA PARIGI-NIZZA, IN BARBA AL CORONAVIRUS

marzo 8, 2020 by Redazione  
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Maximilian Schachmann è la prima maglia gialla della 78esima edizione della Parigi-Nizza. Il tedesco della Bora-Hansgrohe ha battuto in uno sprint ristretto Dylan Teuns (Bahrain-McLaren) e Tiesj Benoot (Team Sunweb) al termine di una prima tappa molto spettacolare, corsa in condizioni meteo decisamente difficili.

La “Course au Soleil” è partita in tono minore, nel bel mezzo dell’epidemia di coronavirus che si sta diffondendo in tutta Europa. Dopo l’annullamento delle ultime due tappe dell’UAE Tour (con tanto di caos quarantena ancora non del tutto risolto) e la cancellazione di tutte le corse italiane in calendario da qui ai primi di aprile, anche la Parigi-Nizza ha subito le conseguenze di un clima di incertezza e timore. Nel corso della settimana, infatti, ben 7 squadre World Tour (Astana, CCC Team, Mitchelton-Scott, Movistar , INEOS, Jumbo-Visma e UAE Team Emirates) avevano annunciato il loro forfait. ASO, organizzatore della corsa, è corsa ai ripari invitando altre due squadre Professional, la Circus-Wanty Gobert e la B&B Hotels-Vital Concept, e ottendendo in deroga dall’UCI la possibilità di schierare al via 8 ciclisti per squadra al posto dei 7 previsti dal regolamento.

Al via della prima tappa, 154 km con arrivo e partenza a Plaisir, si sono quindi presentate solo 17 squadre per un totale di 136 corridori. Tra questi anche diversi uomini (ad esempio Vincenzo Nibali e Peter Sagan) che avrebbero dovuto disputare la Tirreno-Adriatico, il cui annullamento ha costretto molte squadre a rivedere i programmi.
La frazione prevedeva un percorso prevalentemente piatto. Il primo tratto era un lungo giro di 70 km ad ovest di Plaisir con un GPM di 3a categoria posto dopo appena 8,5 km dal via. Conclusa questa fase, si entrava in un ampio circuito con il doppio passaggio sulla Côte de Neauphle-le-Château (1,5 km al 6.5%), posta rispettivamente ai km 82 e 149,5. Quest’ultimo rappresentava una possibile rampa di lancio per i finisseur, considerata la vicinanza dal traguardo ed un ultimo tratto dello strappo in pavè.
La corsa è stata subito animata dall’attacco di Romain Combaud (Nippo Delko One Provence) e Jonathan Hivert (Total Direct Énergie). I due, partiti dopo poco dopo il “km 0″, hanno rapidamente guadagato un margine consistente sul gruppo (5′30” dopo neanche 25 km dalla partenza), prima che la Deceuninck-Quick Step iniziasse a tirare, riducendo man mano il gap.
L’accelerazione imposta dalla squadra belga, unitamente alle condizioni climatiche avverse (pioggia e vento), ha letteralmente frantumato il plotone in più ventagli. Tra i corridori attardati anche Richie Porte (Trek-Segafredo) e Guillaume Martin (Cofidis). Nel frattempo il vantaggio dei fuggitivi si era ridotto al di sotto del minuto.
Nei chilometri successivi la situazione si è però ricomposta, coi vari tronconi che si sono ricongiunti fino ad avere nuovamente un gruppo compatto all’inseguimento del duo di testa quando all’arrivo mancavano 60 km. La fuga di Hivert e Combaud era però destinata ad avere vita breve: la coppia è stata ripresa al km 76, poco prima del primo passaggio sulla Côte de Neauphle-le-Château.
Al km 60 una caduta, che ha visto coinvolti anche Romain Bardet (Ag2r La Mondiale) e Warren Barguil (Arkéa-Samsic), ha nuovamente spezzato il gruppo in più tronconi. Nei chilometri successivi, grazie anche al vento, il ritmo imposto nel gruppo di testa da Deceuninck e Arkéa ha definitivamente fatto esplodere la corsa.
Ai -45 dall’arrivo il gruppo dei battistrada era formato da appena 16 corridori, tra i quali spiccavano Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) e Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Alle sue spalle, distaziato di circa 25”, cercava di rientrare un altro drappello, man mano sempre meno folto, tirato da EF Pro Cycling e Barhain-McLaren e comprendente tra gli altri anche Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo).
Ai -30, in prossimità dello sprint intermedio di Montainville, posto in cima ad uno strappo di 900 metri al 7,2%, è partito Tiesj Benoot (Sunweb), immediatamente seguito da Alaphilippe. I due hanno fatto il vuoto proprio mentre gli altri 14 compagni di fuga venivano ripresi dal primo gruppo inseguitore.
Alaphilippe e Benoot si sono così ritrovati al comando con un vantaggio (ai -26) di una trentina di secondi su un gruppo di una quarantina di corridori.
Per diversi chilometri è stato solo Iván García (Bahrain-McLaren) a lavorare per non far aumentare lo svantaggio. La situazione è rimasta inalterata finchè ai – 15, quando il distacco stava per sfiorare i 40 secondi, sono arrivati in testa al gruppo anche gli uomini della Bora-Hansgrohe e della Lotto-Soudal. L’andatura si è fatta così più sostenuta, portando il gap a 22” ai -6.
Sull’ultimo GPM di giornata il duo di testa è riuscito a conservare un margine abbastanza ridotto sul gruppo, dal quale in cima allo salita sono partiti al contrattacco Dylan Teuns (Bahrain-McLaren) e Maximilian Schachmann (Bora – Hansgrohe). Il duo inseguitore è riuscito ad avvciniarsi ulteriormente in fondo alla discesa, rientrando su quello di testa quando all’arrivo mancavano appena 2300 metri. Non appena rientrato, Schachmann è partito in contropiede, subendo però il rientro di Alaphilippe. Sotto lo striscione dell’ultimo chilometro è stata la volta di Benoot, ma anche su di lui è stato il francese a chiudere. Si è così arrivati alla volata, lanciata lunga da Teuns. Schachmann ha immediatamente preso la ruota del belga per poi superarlo negli ultimi 100 metri. Teuns si è così dovuto acconentare della seconda posizione davanti a Benoot e ad un esausto Alaphilippe, 4° a 3”.
Il gruppo inseguitore, forte di 25 corridori, è arrivato con 15” di ritardo, regolato da Cees Bol (Sunweb) davanti a Nils Politt (Israel Start-Up Nation) e Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling).
Pesanti ritardi per molti uomini di classifica: Bardet, Porte e Martin hanno lasciato per strada quasi 3 minuti, mentre Warren Barguil ha chiuso addirittura con 14′47” di ritardo, venendo poi anche squalificato dalla giuria per scia prolungata dietro alla sua ammiraglia.
Schachmann è ovviamente il primo leader della classifica generale con 2” su Benoot, 4” su Teuns e 7” su Alaphilippe. Nibali è 21° a 25”,lo stesso distacco di Quintana e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ).
Domani è in programma la seconda tappa, la più semplice di questa edizione: i 166 km da Chevreuse a Chalette-sur-Loing presentano 3 GPM di 3a categoria nei primi 75 km e un tratto finale interamente pianeggiante. Tutto lascerebbe prevedere un arrivo allo sprint, ma probabilmente bisognerà fare nuovamente i conti con il vento e con la pioggia.

Pierpaolo Gnisci

Maximilian Schachmann vince la prima tappa della corsa transalpina (Getty Images Sport)

Maximilian Schachmann vince la prima tappa della corsa transalpina (Getty Images Sport)

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