CLÁSICA DE ALMERÍA, ACKERMANN DI MISURA SU KRISTOFF

febbraio 17, 2020 by Redazione  
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La Clásica de Almería è vinta dal tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) che primeggia allo sprint precedendo, quasi al fotofinish, il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) e il campione europeo Elia Vivani (Cofidis).

Se si guarda l’albo d’oro recente di questa corsa si può notare come nulla sia cambiato rispetto al 2019, quando a imporsi nella Clásica de Almería fu il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), che quest’anno ha fatto il bis nella gara iberica. Invece, pur non cambiando il nome del vincitore, cambia il suo richiamo: nello spazio di un anno ritroviamo un Ackermann decisamente più consapevole delle proprie capacità, dopo le dodici vittorie conquistate nel 2019, tra le quali due tappe al Giro d’Italia.
L’inizio della corsa, 187 chilometri da percorrere in circuito attonro a Roquetas de Mar, è contraddistinto dalla fuga di cinque corridori – Joan Bou (Fundación-Orbea), Ricardo Vilela (Burgos-BH), Sergio Román Martín (Caja Rural-Seguros RGA), Rasmus Quaade (Riwal Readynez) e Daniel Viegas (Kometa-Xstra) – che riescono a guadagnare un vantaggio massimo vicino ai quattro minuti. Ma sono troppe le squadre interessate ad arrivare in volata per poter pensare solo un secondo che questi cinque coraggiosi corridori potessero farcela.
Non per niente il gruppo, forte del contributo di squadre come Bora-Hansgrohe, UAE-Team Emirates e Astana, va a riprendere i fuggitivi quando ancora mancano una quarantina di chilometri dal traguardo.
Si arriva così allo sprint e la volata culmina con il lancio dei prim’attori, ossia i velocisti. È Ackermann il primo a partire e lo fa sulla destra, vicino alle transenne, portandosi dietro due clienti molto scomodi come Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) ed Elia Vivani (Cofidis). Ackermann sembra fregarsene di essere partito forse troppo presto e la sua volata appare inarrestabile. Negli ultimi cento metri Viviani capisce di non essere in giornata e si ritrae dalla competizione mentre Kristoff prova a sopravanzare il tedesco e inizia una rimonta che sulle prime sembra inefficace, ma poi prende consistenza e spazio. Kristoff guadagna centimetro su centimetro e riesce a vedere la ruota anteriore di Ackermann. Ma arriva la linea del traguardo, a cui non gliene importa nulla della rimonta e che proclama Ackermann vincitore della Clásica de Almería per il secondo anno consecutivo, precedendo Kristoff e Viviani. Gli altri piazzati sono Danny van Poppel (Circus-Wanty Gobert), Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), Amaury Capiot (Sport Vlaanderen-Baloise), Clément Venturini (AG2R La Mondiale), Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation), Juan José Lobato (Fundación-Orbea) e Thomas Boudat (Arkéa-Samsic).

Paolo Terzi

Ackermann si impone per il secondo anno consecutivo nella Clásica de Almería (Getty Images Sport)

Ackermann si impone per il secondo anno consecutivo nella Clásica de Almería (Getty Images Sport)

COLOMBIA ASSO PIGLIATUTTO NELLA CORSA DI CASA: SEI TAPPE SU SEI E LA CLASSIFICA FINALE CON HIGUITA

febbraio 17, 2020 by Redazione  
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È Sergio Higuita il vincitore della 3a edizione del Tour Colombia 2.1. Il giovane colombiano della EF Pro Cycling ha preceduto il connazionale e compagno di squadra Daniel Martínez, vincitore dell’ultima tappa proprio davanti ad Higuita. Completa il podio l’ecuadoregno Jonathan Caicedo, anche lui della EF Pro Cycling. Per i corridori di Jonathan Vaughters si può parlare di un vero dominio: tre vittorie di tappa e podio finale letteralmente monopolizzato.

La 6a ed ultima tappa (183 km) era la frazione regina del Tour Colombia 2.1 con il suo arrivo in cima all’Alto Verjón, posto sopra Bogotà a ben 3274 m di altitudine. L’ascesa finale, 11,5 km al 5,4%, era preceduta da altre tre saliteM il doppio passaggio sull’Alto Sisga, affrontato da due versanti differenti (rispettivametne GPM di 3a e 4a categoria) e l’Alto Paitos (3a cat.) posto a poco più di 20 km dal traguardo.
Le fasi iniziali della tappa sono state animate dalla solita fuga di giornata, nata al km 28 grazie all’azione di 14 corridori: Álvaro Hodeg (Deceuninck), Matteo Jorgenson (Movistar), Etienne Van Empel e Umbergo Marengo (Vini Zabù), Lars Saugstad (Uno-X), Colin Joyce (Rally Cycling), Félix Barón (Team Illuminate), Māris Bogdanovičs (Amore&Vita), Fabio Duarte (Team Medellín), Byron Guamá (nazionale ecuadoregna), Juan Pablo Suárez (EPM-Scott) e ben 3 uomini della Equipo Orgullo Paisa, ovvero Johan Colón, Edison Muñoz e Sebastian Castaño. Il tentativo, che ha avuto un vantaggio massimo di 3′30″, è stato annullato a circa 30 km dall’arrivo, prima dell’inizio del penultimo GPM.
Sull’Alto Paitos il Team Ineos ha preso la testa del gruppo iniziando ad imporre il suo ritmo, evidentemente con l’intento di affaticare gli uomini della EF Pro Cycling. Da segnalare l’azione di Robinson Chalapud (Team Medellín) e Walter Pedraza (Equipo Supergiros), che sono partiti lungo la salita per poi essere ripresi in fondo alla successiva discesa.
Gli uomini della Ineos hanno approcciato in testa anche la salita finale imponendo un’andatura che ha prodotto una prima selezione del gruppo. Ai -9 un problema meccanico ha costretto Richard Carapaz (Team INEOS) al cambio di bici. Approfittando dell’improvviso calo di ritmo ritmo, Óscar Sevilla (Team Medellín) ha provato l’allungo, rimanendo in testa alla corsa per poche centinaia di metri prima di essere riassorbito.
Una volta rientrato Carapaz (ai -8), il team Ineos ha ripreso la testa del gruppo, neutralizzando un attacco di Hernán Aguirre (Colombia Tierra de Atletes). A questo punto è entrato in scena proprio Richard Carapaz, che si è sacrificato in favore di Egan Bernal. Il ritmo imposto dall’ecuadoregno ha selezionato il gruppo di testa che ai -6 contava ormai solo una decina corridori: Carapaz ed Egan Bernal della Ineos, Sergio Higuita, Daniel Martínez e Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling), Aguirre e Diego Camargo (Colombia Tierra de Atletas), Miguel Eduardo Flórez (Androni), Freddy Montana (EPM-Scott), il norvegese Torstein Traen (Uno-X) e Chalapud, che ai – 5 ci ha provato Chalapud, seguito da Flórez. Il duo colombiano ai -3 poteva vantare una ventina di secondi rispetto al gruppo dei migliori. Quando ai -2 un esausto Carapaz ha terminato il suo lavoro, è finalmente arrivato l’atteso attacco di Bernal, al quale hanno resistito solo i 3 corridori della EF Pro Cycling. I contrattaccanti hanno rapidamente ripreso Flórez e Chalapud, con quest’ultimo che poco dopo ha perso contatto dagli altri 5.
Egan Bernal ha continuato ad imporre un ritmo molto alto, seguito a ruota da Higuita, Martínez, Flórez ed un Caicedo che ha poi perso contatto ai -500m. Il capitano della Ineos così facendo ha finito per tirare la volata agli avversari. A scegliere i tempi giusti è stato Martínez che è partito ai 200 metri anticipando il compagno Higuita. Terzo uno stanco Bernal a 3”, mentre Flórez ha chiuso in 4a posizione (a 9”), poco davanti a Jonathan Caicedo (14”). Più lontanti gli altri: Chalapud è 6° a 52” davanti al duo della Colombia Tierra de Atletas formato da Aguirre, 7° a 1′08″, e Camargo, 8° ad 1′16″. Chiudono la top ten Montana (1′16″) e Traen (1′20″).
La classifica finale va a Higuita che mantiene il primato con 8” su Martínez e 34” su Caicedo. Bernal resta ai piedi del podio a 55”. Ottimo 5° posto (a 2′01″) per Flórez, già reduce dalla vittoria di tappa alla Vuelta a San Juan. Da segnalare il 7° posto di Esteban Chaves, che correva con la nazionale colombiana. Fuori dai 10 invece Fabio Aru (UAE-Team Emirates), alla sua prima corsa stagionale, che ha chiuso al dodicesimo posto con un passivo di 3′29″

Pierpaolo Gnisci

La vittoria di Daniel Martínez nella tappa regina della corsa colombiana (Getty Images)

La vittoria di Daniel Martínez nella tappa regina della corsa colombiana (Getty Images)

16-02-2020

febbraio 17, 2020 by Redazione  
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TROFEO LAIGUEGLIA

L’italiano Giulio Ciccone (nazionale italiana) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Laigueglia, percorrendo 202 Km in 5h10′27″ alla media di 39.04 Km/h. Ha preceduto di 32″ l’eritreo Biniyam Ghirmay Hailu (NIPPO DELKO One Provence) e l’italiano Diego Rosa (Team Arkéa Samsic)

TOUR DE LA PROVENCE

Il britannico Owain Doull (Team INEOS) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Avignone – Aix-en-Provence, percorrendo 170.5 Km in 4h07′32″ alla media di 41.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation) e di 2″ lo statunitense Ian Garrison (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Gianni Moscon (Team INEOS), 20° a 6″. Il colombiano Nairo Quintana Rojas (Team Arkéa Samsic) si impone in classifica con 1′04″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team) e 1′28″ sul kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Fausto Masnada (CCC Team), 12° a 3′15″

CLÁSICA DE ALMERÍA

Il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Roquetas de Mar, percorrendo 187.6 Km in 4h24′04″ alla media di 42.63 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) e l’italiano Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits)

TOUR COLOMBIA 2.1

Il colombiano Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling) si è imposto nella sesta tappa, Zipaquirá – El Once/ Verjón, percorrendo 182.6 Km in 4h29′09″ alla media di 41.48 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) e di 3″ il connazionale Egan Arley Bernal Gómez (Team INEOS). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 16° a 1′53″. Higuita García si impone in classifica con 7″ su Martínez Poveda (EF Pro Cycling) e 33″ sull’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 12° a 3′29″

GP ANTALYA (Turchia)

Il russo Maxim Piskunov (Marathon Tula Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, circuito di Antalya, percorrendo 121 Km in 2h45′25″ alla media di 43.89 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Fortin (Team Felbermayr – Simplon Wels), unico azzurro in gara, e il bielorusso Alexei Shnyrko (Minsk Cycling Club).

TOUR DE LA PROVENCE: VITTORIA DI DOULL NELLA GIORNATA FINALE

febbraio 16, 2020 by Redazione  
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Una fuga di quattro ciclisti parte ben oltre il km 50 nell’ultima tappa del Tour de la Provence e resiste al ritorno del grupppo per una manciata di secondi. E’ Owain Doull (INEOS) ad imporsi in una volata ristretta su Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation) e Ian Garrison (Deceuninck-Quick Step). Dopo aver dominato ieri sul Mont Ventoux, Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) vince con merito la breve corsa francese.

La quarta ed ultima tappa del Tour de la Provence 2020, lungi dall’essere una semplice passerella finale, presenta un percorso non banale con tre GPM da affrontare e un finale in cui i ciclisti troveranno pochissima pianura. Si parte da Avignone e si arriva ad Aix-en-Provence dopo poco più di 170 km. Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) dopo l’exploit di ieri sul Mont Ventoux ha ipotecato la vittoria finale, dovendo difendere oltre 1 minuto di vantaggio su Alekandr Vlasov (Astana). Dopo la partenza da Avignone si segnalava Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) molto attivo e all’attacco. Il francese faceva suo il primo sprint intermedio di Pernes-les-Fontaines, posto al km 12.9. Il gruppo però non lasciava molto spazio al francese e la notevole andatura imposta creava selezione già sul Col des Trois Termes. La fuga vera e propria tardava comunque a partire e andava via soltanto dopo il km 50 grazie all’azione di Ian Garrison (Deceuninck-Quick Step), Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation), Romain Combaud (Nippo Delko Provence) e Owain Doull (Ineos). Dopo 60 km il quartetto aveva 4 minuti di vantaggio sul gruppo. Allo scollinamento del Col de l’Aire dei Masco il vantaggio del quartetto di testa sul gruppo restava invariato. Arkéa-Samsic ed EF tiravano in testa al gruppo inseguitore. Nel finale di tappa anche il Team Sunweb ed il Team Jumbo Visma si facevano vedere nelle prime posizioni del gruppo ed il vantaggio della fuga scendeva drasticamente. A 10 km dall’arrivo erano soltanto 50 secondi a separare fuga e gruppo inseguitore. Nonostante gli sforzi del gruppo, la fuga resisteva fino alla fine ed era Doull a battere in una volata anomala Brändle, mentre terzo era Garrison e quarto Combaud. Il gruppo veniva regolato dopo 6 secondi da uno scatenato Alexey Lutsenko (Astana), molto attivo e presente in questa edizione del Tour de la Provence e probabilmente già con la gamba giusta per le imminenti classiche del Nord. La classifica generale non subisce variazioni rispetto a ieri e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) può festeggiare la vittoria in classifica con 1 minuto e 4 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team Astana) ed 1 minuto e 28 secondi di vantaggio sullo stesso Lutsenko. Per quanto riguarda le altre classifiche, Lutsenko si aggiudica quella a punti, Vlasov quella del miglior giovane, Jonas Koch (CCC) quella dei GPM e l’Astana quella a squadre.

Antonio Scarfone

Il podio del Tour de la Provence 2020 (Getty Images Sport)

Il podio del Tour de la Provence 2020 (Getty Images Sport)

CICCONE CHIC A LAIGUEGLIA: CHI BEN COMINCIA…

febbraio 16, 2020 by Redazione  
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Giulio Ciccone (nazionale italiana) vince il Trofeo Laigueglia 2020 andando prima in fuga insieme a tre attaccanti a circa 25 km dall’arrivo poi e sfoderando l’attacco decisivo sull’ultima delle quattro scalate verso Colla Micheri. Al secondo posto si classifica l’eritreoBiniyam Ghirmay Hailu (Nippo Delko Provence) mentre terzo è un ritrovato Diego Rosa (Arkéa Samsic).

Il Trofeo Laigueglia apre come di consueto il calendario professionistico italiano e presenta un percorso invariato rispetto allo scorso anno, con l’esigente circuito finale da ripetere quattro volte caratterizzato dall’ascesa di Colla Micheri, non impossibile ma comunque insidiosa al termine di 202 km che prevedono nella parte iniziale e centrale anche salite più impegnative come Cima Paravenna e Testico. Il finale strizza l’occhio a finisseur e attaccanti dell’ultima ora e conferma un certo equilibrio negli ultimi anni, con un albo d’oro che ha visto prevalere i ciclisti italiani. Sono 19 le squadre alla partenza, con il Team AG2R unico del circuito WT, mentre per il resto troviamo sette squadre Professional, dieci Continental e anche la nazionale italiana di Davide Cassani. Dopo la partenza il primo ciclista a tentare la sortita solitaria era Viktor Filutas (Giotti Vittoria) dopo 6 km, ma il gruppo lo riprendeva agevolmente. Nonostante altre azioni individuali subito riprese dal gruppo, soltanto al km 33 riusciva a formarsi la fuga di giornata grazie all’azione di Antonio Di Sante (Sangemini Trevigiani) e Matteo Baseggio (General Store). Dopo 40 km il vantaggio del duo di testa era di oltre 4 minuti. Al km 52 la coppia di testa aveva portato il proprio vantaggio ad oltre 6 minuti e mezzo. All’inizio dell’ascesa verso Cima Paravenna, primo GPM di giornata, Di Sante e Baseggio avevano aumentato il proprio vantaggio sul gruppo, che adesso inseguiva a quasi 9 minuti di ritardo. In testa al gruppo inseguitore, nonostante ancora un’andatura piuttosto blanda, si facevano vedere gli uomini della Vini Zabù KTM, dell’Arkéa Samsic e della nazionale italiana. Dopo 100 km il vantaggio della fuga era sceso a 8 minuti e 30 secondi. Pian piano il ritmo del gruppo inseguitore aumentava grazie al lavoro in particolar modo di Arkéa Samsic e di AG2R. A circa 85 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 3 minuti e 30 secondi. All’inizio dell’ascesa del Testico Di Sante e Baseggio avevano ancora 3 minuti e 20 secondi di vantaggio sul gruppo. Allo scollinamento il gruppo aveva ulteriormente ridotto il proprio ritardo sulla coppia di testa a 2 minuti e 40 secondi. A 65 km dal termine Di Sante e Baseggio avevano soltanto 1 minuto e 25 secondi di vantaggio sul gruppo segnalato in forte ripresa. I due di testa venivano ripresi nel primo dei quattro giri del circuito finale. Il gruppo iniziava a sfilacciarsi in conseguenza dei ripetuti attacchi che venivano portati costantemente sul secondo dei quattro passaggi da Colla Micheri, dove si staccava un quartetto formato da Diego Rosa (Arkéa Samsic), Giulio Ciccone (nazionale italiana), Marco Tizza (Amore & Vita Prodir) e Biniam Ghirmay Hailu (Nippo Delko Provence). A 30 km dall’arrivo i quattro in testa avevano un risicato vantaggio di 15 secondi su una ventina di inseguitori. Sull’ultima ascesa verso Colla Micheri Tizza perdeva il contatto con gli altri tre attaccanti mentre il ritardo su un gruppo sempre più spezzettato era ormai vicino ai 30 secondi. A 10 km dall’arrivo sembrava oramai fatti per Ciccone, Rosa e Ghirmay Hailu, che si sarebbero giocati allo sprint la vittoria al Laigueglia 2020. Ma circa 200 metri dallo scollinamento Ciccone aumentava il ritmo e se ne andava tutto solo, iniziando l’ultima discesa con un margine di una decina di secondi di vantaggio sui due compagni d’avventura. L’abruzzese dava tutto negli ultimi 10 km e si imponeva tutto solo sul traguardo di Laigueglia. A 32 secondi di ritardo Ghirmay Hailu vinceva lo sprint su Rosa per la seconda posizione mentre ancora più staccato Andrea Vendrame (AG2R) si classificava quarto anticipando Lorenzo Rota (Vini Zabù KTM). Ciccone conquista così la prima vittoria stagionale all’esordio, per di più in una corsa italiana, e si propone come uomo da seguire non solo per le classifiche GPM nei grandi Giri ma anche nelle corse di un giorno.

Giuseppe Scarfone

Ciccone inaugura il calendario italiano imponendosi nel Trofeo Laigueglia (foto Bettini)

Ciccone inaugura il calendario italiano imponendosi nel Trofeo Laigueglia (foto Bettini)

VUELTA A MURCIA, TRIONFO DI MEURISSE GRAZIE AD UNA FUGA BIDONE

febbraio 16, 2020 by Redazione  
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Luis León Sánchez vince la seconda frazione in solitaria, ma la generale va alla sorpresa Xandro Meurisse, già vincitore della prima tappa.

La due giorni in Murcia è un po’ il battesimo ufficioso della nuova stagione: basti dare uno sguardo all’albo d’oro degli ultimi 10 anni per capire che in questo angolo meridionale di Spagna si fa sul serio. Non è da meno l’edizione 2020, anche se questa volta la generale va appannaggio di una sorpresa che risponde al nome di Xandro Meurisse. Il 28enne di Courtrai in forze alla Circus-Wanty Gobert si è imposto nella prima delle due tappe in programma con una fuga da lontano, che il gruppo ha lasciato inspiegabilmente arrivare al traguardo con un vantaggio monstre di addirittura 16 minuti. Il belga ha così vinto la volata ristretta sul traguardo di Caravaca de la Cruz anticipando Adam De Vos (Rally Cycling) e Josef Černý (CCC), conquistando di diritto anche la maglia di leader.
Nel giorno seguente, visto l’enorme vantaggio accumulato sui tanti big presenti in corsa, la speranza di portare a casa anche la generale era più che concreta per la Circus-Wanty Gobert, che ha cercato fin da subito di tenere serrate le fila del plotone. La corsa, complice anche il percorso decisamente impegnativo, è esplosa fin da subito: sul Collado Bermejo, Cima Pantani della corsa iberica, Alejandro Valverde (Movistar) attacca con Omar Fraile (Astana) e Vicente García de Mateos (Aviludo-Louletano). Il gruppo della maglia gialla si spezza e dietro si susseguono i tentativi di riportarsi sui battistrada.
Meurisse dimostra una gamba buona mantenendo sempre il controllo delle operazioni con lucidità, nonostante non avesse più compagni di squadra. Il gruppetto con lui formato, nel quale era presente anche il nostro Matteo Trentin (CCC), trova una discreta collaborazione e riesce a rientrare sulla testa della corsa quando mancano 10 km al traguardo.
È nei pressi del triangolo rosso dell’ultimo chilometro che giunge l’attacco decisivo, portato da Luis León Sánchez (Astana): il murciano di Mula sente di nuovo odore di vittoria in casa come nell’edizione 2019, quando andò a vincere tappa e maglia.
L’arrivo in solitaria non gli permette, però, questa volta di strappare la maglia gialla dalle spalle di un ottimo Meurisse, quarto al traguardo dietro Fraile – doppietta Astana – e Černý, che si contendono le posizioni di rincalzo sul podio.

Lorenzo Alessandri

La vittoria di Meurisse nella prima e decisiva tappa (foto Bettini)

La vittoria di Meurisse nella prima e decisiva tappa (foto Bettini)

MOLANO SBANCA LA LOTTERIA DEGLI SPRINT IN TERRA DI COLOMBIA

febbraio 16, 2020 by Redazione  
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Ancora una vittoria per Juan Sebastián Molano Benavides che trionfa anche nella 5a tappa del Tour Colombia 2.1, 175 km con partenza da Paipa e arrivo a Zipaquirá. Il corridore del Team UAE Emirates, al terzo successo di tappa in questa edizione della corsa colombiana, ha battuto al termine di uno sprint a ranghi compatti Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) e Jhonatan Restrepo dell’Androni Giocattoli. Sergio Higuita (EF Pro Cycling) conserva il primato in classifica generale.

La 5a tappa rappresentava l’ultima occasione per le ruote veloci di portare a casa un successo. I primi 115 km erano caratterizzati da diversi strappi, 3 dei quali classificati come GPM: l’Alto Moral (4a cat) al km 46,5, l’Alto Ventaquemada (3a cat) al km 74 e l’Alto Sisga (3a cat) al km 115,5 km. Gli ultimi 65 km erano invece completamente piatti, favorevoli ad una volata di gruppo.
La fuga di gioranata, partita intorno al km 30, ha visto nuovamente la presenza di Simon Pellaud (Androni Giocattoli). Insieme allo svizzero vi erano l’italiano Mirco Maestri della Bardiani, i Colombiani Fabio Duarte e Robinson Chalapud (Team Medellín), Walter Pedraza (Equipo Supergiros), Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas), Juan Pablo Suárez (EPM-Scott) e l’ecuadoregno Byron Guamá (nazionale ecuadoregna).
I fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5 minuti prima che iniziasse la rimonta del plotone, conclusasi intorno ai -15 con il ricongiungimento. Si è così proceduti a ranghi compatti e senza particolare sussulti, con la Deceuninck-Quick Step a fare l’andatura in testa al gruppo per preparare la volata di Álvaro Hodeg, ancora a secco di successi in questa stagione.
Ai -3 si è consumato un tentativo degli uomini dell’Efapel, prontamente rintuzzato proprio dai belgi. Poco dopo è stato proprio il treno della Deceuninck a provare la sorpresa, quando un buco creatosi in una curva ha consentito a Julian Alaphilippe e Bob Jungels di avvantaggiarsi. Il vincitore dell’ultima Sanremo si è sacrificato in favore del lussemburghese, che ha resisito al ritorno del gruppo fino ai 500 metri dall’arrivo.
La volata che ne è uscita fuori è stata abbastanza disordinata. Edwin Ávila (Israel Start-Up Nation) ha provato ad anticipare lo sprint, desistendo però abbastanza presto. Ai 200 metri, una volta esaurito il lavoro di Bert Van Lerberghe, è partito Hodeg con il solito Juan Sebastián Molano alla sua ruota. Il corridore del Team UAE Emirates lo ha affiancato ai -50 e battuto al fotofinish grazie ad un perfetto colpo di reni. Per Hodeg ennesima amarezza in questo Tour Colombia. Completa il podio tutto colombiano Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli – Sidermec) davanti a due statunitensi, Travis McCabe (Israel Start-Up Nation) e Colin Joyce (Rally Cycling).
Sergio Higuita (EF Pro Cycling) resta al comando della classifica generale precedendo i compagni di squadra Daniel Martínez (a 12”) e Jonathan Caicedo (a 14”). Più distante il duo del team Ineos formato da Egan Bernal, 4° a 50”, e Richard Carapaz, 5° a 58”. Seguono i colombiani della EPM-Scott Freddy Montana e Aldemar Reyes, rispettivamente ad 1′14″ ed 1′28″ da Higuita.
Domenica si correrà la 6a ed ultima tappa, che con ogni probabilità sarà anche la frazione decisiva. La corsa si concluderà dopo 183 km in cima all’Alto del Verjón, poco sopra Bogotà, a ben 3274 m s.l.m. La salita finale, 9 Km al 6%, non è di quelle terribili però la fatica accumulata al termine di una settimana nella quale cui si è corso costantemente sopra i 2500 m di altitudine potrebbe farsi sentire più del dovuto, specialmente quando i corridori si troveranno oltre quota 3000.
Gli uomini della EF Pro Cycling saranno chiamati a difendere la leadership dagli attacchi di Bernal e Carapaz, forti di un vantaggio abbastanza rassicurante figlio della vittoria nella cronometro a squadre iniziale. Difficile l’inserimento di altri uomini nella lotta per il podio.

Pierpaolo Gnisci

Juan Sebastián Molano è il re degli sprint al Tour Colombia 2.1 (Getty Images)

Juan Sebastián Molano è il re degli sprint al Tour Colombia 2.1 (Getty Images)

QUINTANA GIGANTE SUL VENTOUX: PER LUI TAPPA E MAGLIA AL TOUR DE LA PROVENCE

febbraio 15, 2020 by Redazione  
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Il Mont Ventoux non perdona, specialmente a inizio stagione, e, anche se l’arrivo della terza tappa del Tour de la Provence era parecchi chilometri più sotto la classica cima della salita, Nairo Quintana (Arkéa Samsic) non perdona e vince nettamente per distacco, conquistando la prima vittoria stagionale. Il colombiano trova nuova linfa con la nuova squadra ed ipoteca la vittoria finale nella breve corsa a tappe francese

La terza e penultima tappa del Tour de Provence 2020 riveste caratteri di eccezionalità per una corsa ciclistica di inizio stagione visto che l’arrivo è posto allo Chalet Reynard, che gli appassionati di ciclismo conoscono molto bene visto che è una tappa del passaggio verso il Mont Ventoux. Non si affronta per intero il “Gigante della Provenza”, ma sono comunque 15 km di salita ad oltre il 7% di pendenza media che, per essere a metà febbraio, si faranno sentire sulle gambe dei ciclisti. La tappa prevede un totale di 140 km con partenza da Istres. Due semplici GPM di terza categoria faranno da antipasto alla ben più esigente salita del finale. Aleksandr Vlasov (Astana) ieri ha fatto vedere l’ottima gamba che gli ha permesso di vincere a La Ciotat e di partire oggi con le insegne del primato e ben 28 secondi di vantaggio sul secondo, Wilco Kelderman (Sunweb). La tappa è stata caratterizzata dalla fuga di Rémi Cavagna (Deceuninck Quick Step), Timothy Dupont (Circus Wanty Gobert), Johan Jacobs (Movistar), Jérémy Leveau (Natura4Ever – Roubaix Lille Métropole) e Bryan Alaphilippe (St Michel – Auber93), fratello minore di Julian. La fuga raggiungeva un vantaggio massimo di poco superiore ai 4 minuti, con Astana, Groupama-FDJ, Sunweb e Deceuninck-Quick Step che erano le squadre più attive in testa al gruppo inseguitore per controllare gli uomini di testa e non dare loro ulteriore vantaggio. I due GPM di metà percorso cambiavano le cose in testa alla corsa, visto che Cavagna restava da solo al comando. Il francese tentava l’impresa solitaria ed a 40 km dal termine aveva un vantaggio di 1 minuto e 30 secondi sugli ex compagni di fuga e di 5 minuti e 30 secondi sul gruppo inseguitore. Ai meno 25 Cavagna aveva ancora 5 minuti e 30 secondi di margine sul gruppo principale. Il francese iniziava la scalata verso Chalet Reynard con ancora 5 minuti sul gruppo inseguitore. Il Team Cofidis iniziava un deciso forcing già nei primi chilometri della salita ed il vantaggio di Cavagna scendeva progressivamente. Ai meno 9 il francese aveva 1 minuto e 55 secondi di vantaggio sul gruppo in forte rimonta. Anche gli uomini dell’Arkéa Samsic davano una mano in testa al gruppo per riportarsi su Cavagna. Infine il francese veniva ripreso a meno di 8 km dall’arrivo. Il lavoro dell’Arkéa per Nairo Quintana dava i suoi frutti visto che il colombiano partiva tutto solo a 7 km e 200 metri dall’arrivo. L’azione del colombiano sembrava efficace fin da subito e nessuno riusciva a stargli dietro. Quintana vinceva in solitaria con 1 minuto e 28 secondi di vantaggio su Alexey Lutsenko (Astana) e Hugh Carthy (EF Education First) mentre l’ex leader della corsa Vlasov chiudeva in quarta posizione. Più indietro, ad oltre 2 minuti di ritardo da Quintana, arrivava un gruppo di ritardatari con Eddie Dundar (INEOS), Sepp Kuss (Jumbo Visma), Wilco Kelderman (Sunweb), Jesús Herrada (Cofidis) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). In classifica generale Quintana è il nuovo leader con 1 minuto e 4 secondi di vantaggio su Vlasov ed 1 minuto e 28 secondi di vantaggio su Lutsenko. Domani è in programma la quarta ed ultima tappa da Avignone ad Aix-en-Provence. Non si può parlare di tappa da passerella finale poichè è prevista la scalata di tre GPM ed anche gli ultimi chilometri potranno creare diverse insidie visto che i ciclisti incontreranno pochissima pianura. Quintana non dovrebbe, comunque, avere comunque nell’ottenere la prima vittoria stagionale in una corsa a tappe.

Giuseppe Scarfone

Squillo di trombe di Nairo Quintana sulle prime rampe del Ventoux (foto Bettini)

Squillo di trombe di Nairo Quintana sulle prime rampe del Ventoux (foto Bettini)


Giuseppe Scarfone

15-02-2020

febbraio 15, 2020 by Redazione  
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TOUR DE LA PROVENCE

Il colombiano Nairo Quintana Rojas (Team Arkéa Samsic) si è imposto nella terza tappa, Istres – Mont Ventoux / Chalet Reynard, percorrendo 140.2 Km in 3h36′26″ alla media di 38.87 Km/h. Ha preceduto di 1′28″ il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) e il britannico Hugh Carthy (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fausto Masnada (CCC Team), 12° a 2′57″. Quintana Rojas è il nuovo leader della classifica con 1′04″ sul russo Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team) e 1′28″ su Lutsenko. Miglior italiano Masnada, 13° a 3′15″

VUELTA CICLISTA A LA REGIÓN DE MURCIA

Lo spagnolo Luis León Sánchez Gil (Astana Pro Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Santomera – Murcia, percorrendo 179.6 Km in 4h21′48″ alla media di 41.16 Km/h. Ha preceduto di 7″ il connazionale Omar Fraile Matarranz (Astana Pro Team) e il ceco Josef Černý (CCC Team). Miglior italiano Matteo Trentin (CCC Team), 9° a 20″. Il belga Xandro Meurisse (Circus – Wanty Gobert) si impone in classifica con 11″ su Černý e 17″ sul tedesco Lennard Kämna (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Trentin, 16° a 17′02″

TOUR COLOMBIA 2.1

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quinta tappa, Paipa – Zipaquirá, percorrendo 174.9 Km in 4h06′00″ alla media di 42.66 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step) e Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli – Sidermec). Miglior italiano Umberto Marengo (Vini Zabù – KTM), 31°. Il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 12″ sul connazionale Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling) e 14″ sull’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 11° a 1′31″

MALAYSIAN INTERNATIONAL CLASSIC RACE (Malaysia)

Il francese Johan Le Bon (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM) si è imposto nella corsa malese, circuito di Kuah, percorrendo 159 Km in 3h37′03″ alla media di 43.95 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) e di 5″ il connazionale Lucas De Rossi (NIPPO DELKO One Provence). Miglior italiano Francesco Manuel Bongiorno (Vini Zabù – KTM), 13° a 5″.

HIGUITA VINCE LA GRANDE BATTAGLIA DI SANTA ROSA

febbraio 14, 2020 by Redazione  
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La 4a tappa del Tour Colombia 2.1, 168,6 km da Paipa a Santa Rosa de Viterbo, è stata vinta da Sergio Higuita (EF Pro Cycling). Il fresco vincitore del campionato colombiano ha battuto in uno sprint ristretto Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) ed Egan Bernal (Ineos) al termine di una finale spettacolare. Higuita è anche il nuovo leader della classifica generale.

La frazione odierna presentava 3 GPM con il doppio passaggio sull’Alto del Moral (4a cat.), affrontato da due diversi versanti, rispettivamente al km 46 e al km 100, e l’Alto Malteiras (3a cat) la cui vetta era posta a 4 km dall’arrivo. Le pendenze dell’ultima salita, inferiori al 5% medio, e la lunghezza non eccessiva (poco meno di 4 km) non lasciavano, però, presagire una grande battaglia tra gli uomini di classifica e invece lo spettacolo negli ultimi 5 km non è mancato.
La fuga di giornata ha preso corpo dopo pochi chilometri ed ha visto la presenza di 7 atleti: il “solito” Simon Pellaud (Androni Giocattoli), leader della classifica dei GPM e in fuga anche nella 3a tappa, l’olandese Etienne Van Empel (Vini Zabù – KTM), i colombiani Sebastián Castaño (Orgullo Paisa), Kristian Yustre (Illuminate) e Omar Mendoza (Colombia Tierra de Atletes), il messicano Eduardo Corte (Canel’s) e Lauro César Chaman (nazionale brasiliana), quest’ultimo atleta paralimpico vincitore di una medaglia ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro del 2016.
Negli ultimi 40 km ad incaricarsi del lavoro in testa al gruppo è stata principalemente la Deceuninck-Quick Step, ancora a secco di vittorie in Colombia e desiderosa di portare al successo Julian Alaphilippe. Sotto l’impulso degli uomini di Lefevere il vantaggio dei fuggitivi è rapidamente diminuito, scendendo ad appena 1 minuto ai -20. Il tentativo è stato quindi ripreso a meno di 13 km dal traguardo, con il brasiliano Chaman ultimo ad arrendersi al ritorno del gruppo.
Dopo lo striscione dei -10, è stato il Team Ineos a prendere il comando delle operazioni in testa al gruppo, imponendo un ritmo abbastanza elevato in vista dell’Alto Malteiras. Da segnalare ai -7 un contatto tra Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli) e Juan Sebastián Molano (UAE-Team Emirates), che ha causato una caduta nelle prime posizioni del gruppo.
L’andatura degli uomini del Team Ineos ha prodotto la classica selezione da dietro, finchè ai -4 è stato Richard Carapaz a provare l’allungo, immediatamente seguito da Alaphilippe e Sergio Higuita (EF Pro Cycling). Nel giro di qualche centinaia di metri si sono riportati in testa anche gli altri big della classifica, tra i quali Daniel Martínez e il leader della classifica Jonathan Caicedo della EF Pro Cycling, Egan Bernal (Ineos) e Miguel Eduardo Flórez (Androni), recente vincitore del tappone dell’Alto Colorado alla Vuelta a San Juan. Ai -3 una distrazione ha provocato una grottesca caduta di Danie Martínez che, però, grazie al ritmo momentaneamente calato è subito rientrato nel gruppo di testa.
Ai -2 il colombiano Óscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas) ha provato a sorprendere i più quotati avversari, ma sulla sua scia si è mosso nuovamente Carapaz, autore di una progressione impressionante. L’ecuadoregno ha saltato facilmente Quiroz, lanciandosi in solitaria verso il traguardo ma, quando il vincitore dell’ultimo Giro sembrava ormai proiettato verso la vittoria, si è assistito al poderoso ritorno di Alaphilippe, che ha ripreso Carapaz a meno di 200 metri dal traguardo. Il francese ha, però, involontariamente tirato la volata ad Higuita, che si è imposto negli ultimi metri con grande scioltezza proprio davanti ad Alaphilippe e Bernal. 4° l’altro colombiano della EF, Martínez, davanti al sorprendente norvegese Torstein Traen (Uno-X). Completano la top ten di giornata Carapaz, Flórez, l’ex leader Caicedo, John Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Freddy Montana (EPM-Scott), tutti a pari tempo col vincitore. Da segnalare il 13° posto di Fabio Aru (UAE-Team Emirates), giunto a 21 secondi dai primi.
La nuova classifica generale vede in testa Higuita con 10” di vantaggio sui compagni Martínez e Caicedo. Egan Bernal è invece 4° a 50”.
Domani la 5a tappa, 180,5 km da Paipa – sede di partenza per la quarta volta in 4 giorni – a Zipaquirá, dovrebbe vedere nuovamente protagonisti gli sprinter. I corridori affronteranno una prima parte di corsa piuttosto nervosa grazie alla presenza di numerosi strappi, tra i quali si segnalano 3 GPM (due di 4a e uno di 3a categoria). Gli ultimi 60 km saranno, però, completamente piatti, offrendo ai velocisti l’ultima ghiotta occasione di questa edizione prima del gran finale di domenica, quando il Tour Colombia 2.1 si concluderà con l’arrivo in salita ai quasi 3300 metri di quota dell’Alto Verjon, sopra la capitale Bogotà.

Pierpapolo Gnisci

Sergio Higuita si impone nella battagliata tappa con arrivo a Santa Rosa de Viterbo (Getty Images Sport)

Sergio Higuita si impone nella battagliata tappa con arrivo a Santa Rosa de Viterbo (Getty Images Sport)

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