OMLOOP HET NIEUWSBLAD: LA SPUNTA STUYVEN SU LAMPAERT, BRAVO MATTEO TRENTIN

febbraio 29, 2020 by Redazione  
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Nella corsa che inaugura la stagione dei muri e del pavè nella campagna fiamminga, è andata in scena una gara con numerose azioni, favorite anche da pioggia e vento. Dalla girandola di attacchi, escono Stuyven e Lampaert che vanno a giocarsela in volata. L’azzurro Trentin prova a recuperare stoicamente i 12 secondi che pagava in cima al Muro di Grammont, ma deve accontentarsi della medaglia di legno.

La pioggia ed il vento hanno accompagnato i corridori lungo i duecento chilometri tondi tondi lungo la campagna fiamminga per la Omloop Het Nieuwsblad, corsa che, giunta alla settantacinquesima edizione, inaugura ogni anno la stagione del pavè e dei muri.
I primi coraggiosi che decidono di avventurarsi nelle intemperie sono Manuele Boaro (Astana), Matteo Jorgenson e Lluís Mas (Movistar), Senne Leysen (Alpecin-Fenix) e Matthijs Paaschens (Bingoal-Wallonie Bruxelles).
Il gruppo non reagisce e concede fino a 7 minuti e mezzo a questo tentativo, con il vantaggio che diminuisce quando si portano in testa gli uomini della CCC e della Trek.
Durante l’inseguimento il vento spezza il gruppo; restano davanti Zdenêk Štybar e Tim Declercq (Deceuninck-Quick-Step), Mads Pedersen, Alex Kirsch, Ryan Mullen e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Tim Wellens (Lotto Soudal), Lukas Pöstlberger (Bora-Hansgrohe), Nils Politt (Israel Start-Up Nation), Chris Lawless, Ian Stannard, Owain Doull, Luke Rowe e Ben Swift (Ineos), Pascal Eenkhoorn (Jumbo-Visma) e Nils Eekhoff (Sunweb), i quali riescono a guadagnare oltre mezzo minuto sul gruppo, che però si organizza e rientra, anche perché i chilometri per arrivare al traguardo sono ancora 130.
Più o meno contemporaneamente alla neutralizzazione del tentativo dei sedici, capitolano anche i cinque fuggitivi della prima ora.
Dopo un effimero tentativo nato per iniziativa di Michael Valgren (NTT), al quale avevano pure aderito nomi di primo piano come Trentin e Greg Van Avermaet (CCC), si forma una fuga più seria e strutturata con Tim Declercq e Yves Lampaert (Deceuninck-Quick-Step), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Frederik Frison (Lotto Soudal), Jonas Rutsch (EF), Mike Teunissen (Jumbo-Visma), Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) e Trentin.
Il gruppo insegue con la Ineos che cerca di organizzarsi, ma manca del tutto l’accordo e la situazione porta i battistrada a guadagnare rapidamente un margine che arriva sino ai 2 minuti.
Vista la situazione Pöstlberger prova a smuovere la acque, anche a costo di tentare da solo di riportarsi sui battistrada. La sua iniziativa è seguita da Heinrich Haussler (Bahrain-McLaren), Jenthe Biermans (Isrel Start-Up Nation), Pascal Eenkhoorn (Jumbo-Visma) e Dries Van Gestel (Total Direct Énergie). In un secondo momento, il gruppo dei contrattaccanti si infoltisce grazie all’aggancio operato da Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e Tiesj Benoot (Team Sunweb). L’avventura dei sette però finisce poco dopo con il gruppo che riacciuffa i primi inseguitori ma non riuscirà a riportarsi sui battistrada.
La battaglia tra questi ultimi esplode sul Muro di Grammont, da sempre momento topico di questa corsa.
A lanciare il guanto della sfida ci pensa Lampaert, ma Stuyven è lestissimo a prende la ruota del belga mentre qualche difficoltà in più evidenzia Kragh Andersen, che riesce comunque a riportarsi sui due. Matteo Trentin, invece, perde contatto e scollina 12 secondi più tardi.
Nei chilometri successivi è davvero lodevole il tentativo dell’italiano di annullare il gap, ma purtroppo davanti sono oramai lanciati con Lampaert e Stuyven che si scattano in faccia a ripetizione, sfinendo Andersen che già aveva mostrato segnali di cedimento e che alza definitivamente bandiera bianca lasciando gli altri due a giocarsi la vittoria in volata.
Lampaert riesce a conquistare la posizione ideale alla spalle di Stuyven, ma questi parte con una accelerata tremenda che non lascia scampo all’avversario, che deve accontentarsi della piazza d’onore. Uno sfinito Kragh Andersen conquista il terzo gradino del podio, mentre un Trentin comunque lodevole giunge quarto.
Si è tratto di una bella corsa, come sempre, di grande tradizione e caratterizzata un percorso decisamente interessante. Il vento e la pioggia hanno poi favorito l’esplosione delle bagarre già da molto lontano e la girandola di attacchi e contrattacchi ha offerto uno spettacolo emozionante.
Trentin è stato molto pronto nell’individuare il tentativo giusto. Aveva già provato a seguire Valgren, che però aveva promosso un tentativo privo della necessaria struttura e convinzione. Il momento era quello giusto ed infatti l’azzurro non si è fatto sfuggire l’occasione di inserirsi anche nel tentativo buono, partito poco dopo.
Peccato per il mancato coronamento di un inseguimento che, per la convinzione con il quale è stato condotto, avrebbe meritato un esito migliore.

Benedetto Ciccarone

Jasper Stuyven vince ledizione 2020 dellOmloop Het Nieuwsblad (Getty Images)

Jasper Stuyven vince l'edizione 2020 dell'Omloop Het Nieuwsblad (Getty Images)

FAUN-ARDÈCHE CLASSIC: RÉMI CAVAGNA IN SOLITARIA SOTTO LA PIOGGIA

febbraio 29, 2020 by Redazione  
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Rémi Cavagna conquista la classica francese al termine di una grande fuga solitaria. Alle sue spalle Tanel Kangert su Guillaume Martin

Corsa bagnata tutto il giorno e per questo ancora più impegnativa. Già dalle battute iniziali esce la fuga buona di giornata: a comporla sono Victor Lafay (Cofidis), Evaldas Siskevicius (Nippo Delko One Provence), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Julen Irizar (Fundación-Orbea) e Benjamin King (Team NTT), ai quali il gruppo lascia subito ampio margine di manovra. Forse troppo: il vantaggio supera i 5 minuti, nonostante fra i battistrada non ci sia molto accordo e col passare dei chilometri Cavagna riesce a lasciarsi tutti i compagni di fuga alle spalle.
Dietro il gruppo inizia a sospettare che il margine possa essere ormai non sanabile e così a provarci sulla penultima salita di giornata è Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), che si avvantaggia in solitaria ma viene raggiunto nel tratto pianeggiante seguente. Qui arriva la sortita dal plotone di un gruppetto formato da Tanel Kangert (EF Pro Cycling), Guillaume Martin e Nicolas Edet (Cofidis), Nans Peters (Ag2r La Mondiale) e Warren Barguil (Arkéa – Samsic).
Ormai i giochi sono fatti a favore degli attaccanti del mattino: Cavagna termina le asperità in programma con un margine di tranquillità e può godersi la passerella di trionfo sul traguardo.
Alle sue spalle la differenza fra gli inseguitori la fanno in due, Kangert e Martin: la volatina per il primo dei battuti è appannaggio dell’estone della EF mentre chiude terzo il portacolori transalpino.

Lorenzo Alessandri

Vittoria in solitaria con ampio margine di vantaggio per Rémi Cavagna nella Faun-Ardèche Classic (Getty Images)

Vittoria in solitaria con ampio margine di vantaggio per Rémi Cavagna nella Faun-Ardèche Classic (Getty Images)

29-02-2020

febbraio 29, 2020 by Redazione  
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OMLOOP HET NIEUWSBLAD ELITE (Belgio)

Il belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) si è imposto nella corsa belga, Gand – Ninove, percorrendo 200 Km in 5h03′24″ alla media di 39.55 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e di 6″ il danese Søren Kragh Andersen (Team Sunweb). Miglior italiano Matteo Trentin (CCC Team), 4° a 39″

FAUN-ARDÈCHE CLASSIC (Francia)

Il francese Rémi Cavagna (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa francese, circuito di Guilherand-Granges, percorrendo 184.4 Km in 5h13′10″ alla media di 35.33 Km/h. Ha preceduto di 2′51″ l’estone Tanel Kangert (EF Pro Cycling) e di 2′55″ il connazionale Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits). Miglior italiano Lorenzo Rota (Vini Zabù – KTM), 6° a 5′07″

CRAFT STER VAN ZWOLLE (Paesi Bassi)

L’olandese David Dekker (SEG Racing Academy) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Zwolle, percorrendo 179.1 Km in 3h59′38″ alla media di 44.84 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Olav Kooij (Jumbo-Visma Development Team) e Coen Vermeltfoort (VolkerWessels-Merckx). Nessun italiano in gara

GRAND PRIX VELO ALANYA (Turchia)

Il kazako Daniil Pronskiy (Vino – Astana Motors) si è imposto nella corsa turca, percorrendo 106.7 Km in 2h39′58″ alla media di 40.02 Km/h. Ha preceduto di 3″ il polacco Paweł Bernas (Mazowsze – Serce Polski) e di 5″ l’ucraino Anatoliy Budyak (Wibatech Merx 7R). Miglior italiano Danilo Celano (Team Sapura Cycling), 5° a 18″

TOUR OF RWANDA

Il colombiano Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto anche nella settima tappa, cronometro individuale Kigali – Mur de Kigali, percorrendo 4.5 Km in 6′32″ alla media di 41.33 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’eritreo Biniyam Ghirmay Hailu ( NIPPO DELKO One Provence) e di 5″ l’elvetico Patrick Schelling (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), 17° a 25″. L’eritreo Natnael Tesfatsion Ocbit (nazionale eritrea) è ancora leader della classifica con 1′30″ sul ruandese Moïse Mugisha (SKOL Adrien Niyonshuti Academy) e 1′49″ su Schelling. Miglior italiano Ravanelli, 7° a 2′31″

UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)

Le ultime due tappe della corsa araba sono state annullate dalle autorità degli Emirati Arabi a causa della positività al coronavirus riscontrata in due membri del seguito. La penultima si sarebbe dovuta disputare tra Al Ruwais e Al Mirfa sulla distanza di 158 Km, l’ultima da Al Maryah Island ad Abu Dhabi sulla distanza di 127 Km. Nella mattinata del 28 febbraio la giura ha convalidato come classifica definitiva quella stilata al termine della quinta frazione, disputata il 27 febbraio, con la vittoria del britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) per 1′01″ sullo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e 1′33″ sul kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 8° a 2′39″

28-02-2020

febbraio 28, 2020 by Redazione  
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UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)

Le ultime due tappe della corsa araba sono state annullate dalle autorità degli Emirati Arabi a causa della positività al coronavirus riscontrata in due membri del seguito. La penultima si sarebbe dovuta disputare tra Al Ruwais e Al Mirfa sulla distanza di 158 Km, l’ultima da Al Maryah Island ad Abu Dhabi sulla distanza di 127 Km. Nella mattinata del 28 febbraio la giura ha convalidato come classifica definitiva quella stilata al termine della quinta frazione, disputata il 27 febbraio, con la vittoria del britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) per 1′01″ sullo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e 1′33″ sul kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 8° a 2′39″

TOUR OF RWANDA

Il colombiano Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto anche nella sesta tappa, Musanze – Muhanga, percorrendo 127.3 Km in 2h08′19″ alla media di 39.61 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Patrick Schelling (Israel Start-Up Nation) e il colombiano Carlos Julián Quintero Norena (Carlos Julián Quintero Norena). Miglior italiano Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), 6° a 1′27″. L’eritreo Natnael Tesfatsion Ocbit (nazionale eritrea) è ancora leader della classifica con 1′08″ sul ruandese Moïse Mugisha (SKOL Adrien Niyonshuti Academy) e 2′07″ su Quintero Norena. Miglior italiano Ravanelli, 6° a 2′32″

OK POGAČAR, STAVOLTA IL TEMPO È GIUSTO (MA POI IL CORONAVIRUS ROVINA LA FESTA)

febbraio 27, 2020 by Redazione  
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Stavolta Tadej Pogačar non ha commesso l’errore di partire troppo tardi, come aveva fatto due giorni fa salendo verso la Jebel Hafeet, e sulla medesima salita ha conquistato la vittoria bruciando letteralmente all’ultima curva il kazako Lutsenko. Il leader della classifica Adam Yates conclude dietro i due e vince la corsa araba a due tappe dal termine. Ma in serata irrompe la psicosi Coronavirus a rovinare la festa: ultime frazioni annullate e tutti a casa dopo i tamponi.

La quinta tappa dell’UAE Tour, con lo stesso arrivo di martedì sulla Jebel Hafeet, è stata messa in cascina da un ciclista che continua a far parlare di se: Tadej Pogačar (UAE Emirates). La tappa, lunga 162 km e partita da Al Ain, veniva animata nei primi chilometri da una fuga composta da cinque ciclisti, gli italiani Andrea Garosio (Vini Zabù KTM) e Christian Scaroni (Gazprom-RusVelo), il belga Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), il britannico James Knox (Deceuninck-Quick Step) e lo statunitense Larry Warbasse (AG2R La Mondiale). Il loro margine ha sfiorato i 6’30” attorno al km 70, mentre Team Ineos, Jumbo-Visma e Mitchelton-Scott da dietro provavano ad allungare il gruppo grazie al vento favorevole. Il lavoro non dava molti frutti poichè dopo una decina di chilometri solo una ventina di unità, nessuna delle quali di classifica, perdeva terreno. A 40 km dall’arrivo attaccava la Groupama-FDJ, con i transalpini che tentavano un ventaglio, anche questo senza esito positivo. Arrivati sull’ascesa finale con un margine di poco superiore ai 2 minuti, James Knox si sbarazzava dei compagni di fuga involandosi da solo ai meno 9.5 km. L’UAE Team Emirates di Pogačar prendeva in mano la situazione, prima con Sven Erik Bystrøm e poi, soprattutto, con Davide Formolo, che faceva selezione frantumando il gruppo dei big. Rientrati nei ranghi i primi fuggitivi di giornata, davanti restava solo Knox che iniziava gli ultimi 5 km con 45″ da gestire. Terminato il lavoro di Formolo, ai meno 4.8 km attaccava Pogačar, sulla cui ruota rimaneva Adam Yates (Mitchelton-Scott); sui due successivamente si portavano David Gaudu (Groupama-FDJ) e Alexey Lutsenko (Astana). Con un nuovo attacco ai meno 3.8 Km Pogačar, riprendeva il coraggioso Knox e rimaneva solo al comando, raggiunto poco più tardu da Yates, Lutsenko, Gaudu e Ilnur Zakarin (Katusha). Dopo una serie di scatti e controscatti Adam Yates prendeva il largo e solo Pogačar riusciva a raggiungerlo. I due, però, si guardavano in faccia favorendo il rientro a meno di un chilometro dall’arrivo di Gaudu, Lutsenko e Zakarin. All’ultima curva Lutsenko prendeva le redini in mano mentre Pogačar la imboccava sul lato più esterno. Il kazako partiva favorito ma veniva rimontato a sorpresa da un tenace Pogačar, che lo anticipava sul traguardo, mentre terzo era Adam Yates, qui vincitore l’altroieri. Quarto era Gaudu a 4″, quindi seguivano nell’ordine d’arrivo Zakarin a 7″ e Formolo a 23″. In classifica generale è ancora in testa Yates con 1’01” su Pogačar e 1’33” su Lutsenko. Una classica purtroppo definitiva perchè le autorità locali in serata decideranno di dichiarare conclusa la corsa con due giorni di anticipo a causa dello stato influenzale che ha colpito due membri della carovana: controlli per tutti e, se i tamponi evidenzieranno la presenza del Coronavirus, 14 giorni di quarantena prima di poter rientrare in patria.

Luigi Giglio

La vittoria di Pogačar sulla Jebel Hafeet nella quinta tappa della corsa emiratina (foto Bettini)

La vittoria di Pogačar sulla Jebel Hafeet nella quinta tappa della corsa emiratina (foto Bettini)

27-02-2020

febbraio 27, 2020 by Redazione  
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UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quinta tappa, Al Ain – Jebel Hafeet, percorrendo 162 Km in 3h48′53″ alla media di 42.47 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) e il britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott). Miglior italiano Davide Formolo (UAE-Team Emirates), 6° a 23″. Yates è ancora leader della classifica con 1′01″ su Pogačar e 1′33″ su Lutsenko. Miglior italiano Formolo, 8° a 2′39″

TOUR OF RWANDA

Il colombiano Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella quinta tappa, Rubavu – Musanze, percorrendo 84.7 Km in 2h08′19″ alla media di 39.61 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Cardis (Team Total Direct Énergie) e l’eritreo Natnael Tesfatsion Ocbit (nazionale eritrea). Miglior italiano Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), 22° a 7″. Tesfatsion Ocbit è ancora leader della classifica con 2′11″ sul ruandese Moïse Mugisha (SKOL Adrien Niyonshuti Academy) e 3′22″ sul sudafricano Kent Warwick Main (Pro Touch). Miglior italiano Ravanelli, 4° a 3′51″

IL LEONE OLANDESE TORNA A RUGGIRE

febbraio 26, 2020 by Redazione  
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Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) si aggiudica in volata la quarta tappa del UAE Tour, interamente disegnata sulle strade di Dubai, 173 km con partenza dallo Zabeel Park e traguardo presso il centro commerciale City Walk.

Si riparte con Adam Yates (Mitchelton-Scott) in maglia rossa. Il gemello di Simon ha conquistato ieri il simbolo del primato dopo il doppio attacco sulla salita della Jabel Hafeet.
La tappa odierna è cucita su misura per i velocisti. In fuga vanno immediatamente l’australiano William Clarke (Trek Segafredo) e lo sloveno Veljko Stojnić (Vini Zabù – KTM ).
Ai -85 avviene una caduta in gruppo, nella quale ad avere la peggio è Caleb Ewan (Lotto Saudal), il eader della classifica a punti, che riporta un’abrasione al gomito sinistro, infortunio che consente comunque al piccolo aussie di continuare senza particolari problemi.
Restringimento, spartitraffico ed altra caduta avviene ai -47,5 e stavolta, tra gli altri, finiscono a terra Adam Hansen (Lotto Soudal) e José Joaquín Rojas (Movistar), anche loro subito pronti a ripartire senza gravi conseguenze,
Ai – 40 Clarke vince l’ultimo traguardo volante di tappa e conquista tre secondi d’abbuono superando Stojnić, che con il secondo posto conserva comunque la casacca nera di leader degli sprint intermedi.
Il gruppo ormai “vede” i due fuggitivi: il primo ad essere risucchiato dal plotone è Stojnić ai – 36, mentre Clarke, non molla e torna a guadagnare vantaggio fino a superare il minuto; ma anch’egli è costretto a cedere ai 7 km e mezzo dall’arrivo.
Ora a lavorare sodo sono gli uomini della Deceuninck – Quick Step, ed in particolar modo Mattia Cattaneo, e della Bora,. che mantengono un’andatura alta nonostante il vento forte. Alle loro spalle la Sunweb è costretta a prendere un po’ di aria sprecando molte energie. Ai – 3 tocca alla Jumbo Visma con Tony Martin che cerca di tirare il più a lungo possibile per Dylan Groenewegen.
L’ultimo chilometro prevede un leggero dislivello e poi una curva a sinistra a gomito prima del rettilineo finale. Parte la volata con Sam Bennet (Deceuninck-Quick Step), Groenewegen, Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates). Quest’ultimo cerca di rimontare l’olandese della Jumbo, che però ha la meglio trionfando in una volata di pura resistenza. Solo quinto Ewan mentre il primo italiano dell’ordine d’arrivo è Jakub Mareczko (CCC Team), settimo davanti ad Attilio Viviani (Cofidis), fratello minore di Elia.
In classifica generale tutto immutato con Yates a comandare con 1’07” di vantaggio in classifica su Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e 1’35” su Alexey Lutsenko (Astana Pro Team).
Domani si tornerà ad affrontare la salita di Jebel Hafeet, stavolta al termine di una frazione di 162 km che scatterà dalla città di Al Ain e che prevede, come la tappa di ieri, una prima parte di gara completamente pianeggiante disegnata nel deserto.

Vito Sansone

Groenewegen a segno nella quarta tappa della corsa asiatica (foto Bettini)

Groenewegen a segno nella quarta tappa della corsa asiatica (foto Bettini)

26-02-2020

febbraio 26, 2020 by Redazione  
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UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)

L’olandese Dylan Groenewegen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quarta tappa, Zabeel Park – Dubai City Walk, percorrendo 173 Km in 4h16′13″ alla media di 40.51 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Fernando Gaviria Rendón (UAE-Team Emirates) e il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe). Miglior italiano Jakub Mareczko (CCC Team), 7°. Il britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) è ancora leader della classifica con 1′07″ sullo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e 1′35″ sul kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), 8° a 2′06″.

TOUR OF RWANDA

L’eritreo Natnael Tesfatsion Ocbit (nazionale eritrea) si è imposto nella quarta tappa, Rusizi – Rubavu, percorrendo 206.3 Km in 5h34′46″ alla media di 36.98 Km/h. Ha preceduto di 1″ il sudafricano Kent Warwick Main (Pro Touch) e di 8″ il ruandese Moïse Mugisha (SKOL Adrien Niyonshuti Academy). Miglior italiano Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), 6° a 2′24″. Tesfatsion Ocbit è il nuovo leader della classifica con 2′11″ su Mugisha e 3′15″ su Kent. Miglior italiano Ravanelli, 4° a 3′44″

YATES SALE IN CATTEDRA SULLE MONTAGNE DEGLI EMIRATI

febbraio 25, 2020 by Redazione  
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Adam Yates (Mitchelton-Scott) domina la terza frazione dell’UAE Tour, tappa che aveva il traguardo designato sulla Jebel Hafeet dopo 184 chilometri percorsi dalla linea di partenza dell’Al Qudra Cycle Track di Dubai. Il britannico su una salita lunga 10.8 km con una pendenza media del 5.4% demoliva la concorrenza, lasciando ad oltre un minuto Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates). Per Yates tappa e primato in classifica

Tappa animata dalla classica fuga di giornata composta da quattro ciclisti, l’italiano Umberto Marengo (Vini Zabù KTM) e i belgi Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), Jasper De Buyst (Lotto Soudal) e Stijn Steels (Deceuninck-Quick Step). Il vantaggio degli attaccanti sfiorava i 6′ nei primi 40 chilometri di gara, con il gruppo che controllava senza fatica. Da segnalare nel gruppo solo alcune cadute, la prima delle quali coinvolgeva Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) e Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling), che sono comunque riusciti a proseguire la gara. La seconda caduta, sempre senza conseguenze, era provocata da un addetto al percorso e vedeva finire a terra Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) e Carlos Rodríguez (Ineos). Intanto calava inesorabilmente il gap dei fuggitivi, che venivano riassorbiti dal gruppo a 10.7 km dall’arrivo, in prossimità dell’inizio della salita finale verso la Jebel Hafeet.
Col gruppo compatto le formazioni dei favoriti di giornata, la Mitchelton-Scott di Adam Yates e il CCC Team di Ilnur Zakarin, scandivano il passo facendo tante vittime. Si staccavano dopo poche centinaia di metri i velocisti, tra i quali il capoclassifica Caleb Ewan (Lotto Soudal). Si staccava subito subito anche Chris Froome (Ineos), per il quale la condizione fisica migliore era ancora molto lontana. Dopo un tentativo innocuo di Quentin Jauregui (AG2R La Mondiale), riassorbito un chilometro più avanti, si staccava uno dei favoriti di giornata, Wout Poels (Bahrain McLaren), mentre all’arrivo mancavano 7.5 km. Víctor de la Parte (CCC Team) partiva all’attacco mentre tutti guardavano al suo capitano Zakarin, e qualche metro più tardi lo seguiva da Merhawi Kudus (Astana). Ai meno 6 km lo spagnolo aveva 10″ sull’eritreo e 25″ sul gruppo. Sfruttando un bel lavoro in testa al gruppo di Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Adam Yates (Mitchelton-Scott) piazzava uno scatto micidiale a cui solo Alexey Lutsenko (Astana) e David Gaudu (Groupama-FDJ) riuscivano a rispondere in un secondo momento. I tre andavano a riprendere e a staccare Kudus e De la Parte, mentre da dietro Alejandro Valverde (Movistar) andava in netta difficoltà non riuscendo neppure a tenere il ritmo del gruppetto inseguitore. Yates, in forma smagliante, attaccava nuovamente a 5 km dal traguardo guadagnando metri sui due inseguitori. Dal gruppetto all’inseguimento usciva in ritardo Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), che si portava su Gaudu e Lutsenko ai meno 4.5 km.
Yates continuava nel suo attacco spingendo forte sui pedali, mentre da dietro Pogačar guadagnava sugli altri due. La vittoria di giornata andava dunque ad uno strepitoso Adam Yates, che giungeva con ben 1’03” di vantaggio su Pogačar, il quale può recriminare di non essersi fatto trovare pronto al primo attacco di Yates. Terzo a 1’30” si piazzava Lutsenko, che precede con lo stesso tempo Gaudu e Rafał Majka (Bora Hansgrohe). Sesto a 1’56”, Diego Ulissi (UAE Team Emirates) si confermava migliore italiano della corsa vincendo la volatina di un gruppetto nel quale erano presenti Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), Gorka Izagirre (Astana), Jesús Herrada (Cofidis), Edward Dunbar (Ineos) e Wilco Kelderman (Team Sunweb). Con i 2’38” di ritardo accusato oggi Valverde e Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) dicono addio alla lotta per la classifica finale. A 3′54” si piazzava un deludente Wout Poels (Bahrein-McLaren) mentre ancor più alto era il distacco comprensibilmente patito da Froome, giunto al traguardo quasi 11 minuti dopo l’arrivo di Yates.
Tra due giorni ci sarà un altro arrivo al termine della salita affrontata oggi mentre domani si tornerà in pianura per la quarta frazione, interamente disegnata sulle strade di Dubai, 173 km con partenza dallo Zabeel Park e traguardo presso il centro commerciale City Walk.

Luigi Giglio

Adam Yates lascia la compagnia degli avversari risalendo la Jebel Hafeet (foto Bettini)

Adam Yates lascia la compagnia degli avversari risalendo la Jebel Hafeet (foto Bettini)

25-02-2020

febbraio 25, 2020 by Redazione  
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UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)

Il britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) si è imposto nella terza tappa, Al Qudra Cycle Track – Jebel Hafeet, percorrendo 184 Km in 4h42′33″ alla media di 39.07 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e di 1′30″ il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), 6° a 1′56″. Yates è il nuovo leader della classifica con 1′07″ su Pogačar e 1′35″ su Lutsenko. Miglior italiano Ulissi, 7° a 2′06″.

TOUR OF RWANDA

Il colombiano Jhonatan Restrepo Valencia (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella terza tappa, Huye – Rusizi, percorrendo 142 Km in 3h47′39″ alla media di 37.43 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritrei Biniyam Ghirmay Hailu (NIPPO DELKO One Provence) e di 9″ l’eritreo Henok Mulubrhan (nazionale eritrea). Miglior italiano Davide Gabburo (Androni Giocattoli – Sidermec), 11° a 51″. Ghirmay Hailu è il nuovo leader della classifica con 5″ su Mulubrhan e 12″ sul colombiano Carlos Julián Quintero Norena. Miglior italiano Gabburo, 12° a 1′18″

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