20-09-2019

settembre 20, 2019 by Redazione  
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KAMPIOENSCHAP VAN VLAANDEREN

Il tedesco Jannik Steimle (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, circuito di Koolskamp, percorrendo 185.1 Km in 4h03′55″ alla media di 45.53 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’olandese Timo Roosen e di 4″ l’olandese Dylan Groenewegen. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Team Dimension Data), 8° a 4″.

OKOLO SLOVENSKA / TOUR OF SLOVENIA

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella quarta tappa, Ružomberok – Hlohovec, percorrendo 200.6 Km in 4h39′09″ alla media di 43.12 Km/h. Ha preceduto di 2″ il bielorusso Alexandr Riabushenko e il norvegese Alexander Kristoff. Miglior italiano Marco Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 18° a 16″. Il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) è ancora leader classifica con 3″ sull’elvetico Stefan Küng e 7″ su Démare . Miglior italiano Frapporti, 20° a 1′20″

GRAND PRIX ERCIYES

Il bielorusso Nikolai Shumov (Minsk Cycling Club) si è imposto nella corsa turca, circuito di Develi, percorrendo 142.3 Km in 3h28′06″ alla media di 41.03 Km/h. Ha preceduto allo sprint i turchi Onur Balkan e Ahmet Örken.

TOUR OF CHINA II

Giorno di riposo

TOUR DE SIAK (Indonesia)

L’indonesiano Yudho Sansoko (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Siak, percorrendo 84.8 Km in 1h51′31″ alla media di 45.63 Km/h. Ha preceduto allo sprint il filippino Aidan James Mendoza e il connazionale Abdul Gani. Il malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki (Terengganu Cycling Team) è ancora leader classifica con 2″ sull’olandese Stephan Bakker e sull’iraniano Mohammad Ganjkhanlou.

COPPA SABATINI, ASSOLO DI LUTSENKO

settembre 19, 2019 by Redazione  
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Alexey Lutsenko vince in solitaria la classica toscana. Alle sue spalle Sonny Colbrelli regola la volata per il secondo posto davanti a Simone Velasco

La corsa toscana si snoda in un circuito disegnato intorno al borgo di Peccioli e anche quest’anno vede un parco partenti di tutto rispetto. A dimostrarlo è la fuga di giornata, perchè ci sono corridori del calibro di Davide Formolo (nazionale italiana) ed Egan Bernal (Team Ineos) nel nutrito drappello che si forma al comando, composto anche da Sho Hatsuyama (Nippo-Fantini-Faizanè), Dmitri Grudzev e Alexey Lutsenko (Astana), Antonio Nibali (Bahrain-Merida), Simone Petilli (UAE-Team Emirates), Stefan Bissegger (nazionale elvetica), Simone Ravanelli (Androni-Sidermec), Lorenzo Fortunato (Neri – Selle Italia – KTM), Anthony Delaplace (Arkéa-Samsic), Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence), Evgeny Shalunov (Gazprom-RusVelo), Natnael Berhane (Cofidis), Fabien Doubey (Wanty-Gobert), Simon Pellaud e Anthony Rappo (IAM Excelsior).
Il gruppo, però, non lascia loro troppo spazio, controllando il vantaggio nell’ordine massimo dei 2 minuti. Quando il ritmo imposto dalla Bahrain – Merida sembra condurre al ricongiungimento ecco che davanti Lutsenko si gioca le sue carte in salita, facendo il vuoto. Alle sue spalle resistono soltanto Bernal, Bisseger, Doubey, Fedeli, Formolo, Nibali, Petilli e Ravanelli, i quali non trovano l’accordo e finiscono ben presto a quasi un minuto di distanza dal portacolori dell’Astana.
Dietro, intanto, c’è fermento in testa al plotone, causato dall’attacco a 3 giri dalla fine di un ispirato Alberto Bettiol (EF Education First): il suo tentativo porta via Jhonatan Narváez (Team Ineos), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida), Michael Albasini (nazionale elvetica), Andrea Vendrame (Androni-Sidermec), Mauro Finetto (Delko Marseille Provence), Nikolai Cherkasov (Gazprom-Rusvelo), Davide Cimolai e Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Simone Velasco e Giovanni Visconti (Neri-Selle-Italia).
Lutsenko, dal canto suo, continua a pedalare con un gran colpo di pedale e alle sue spalle i 2 gruppi inseguitori vivono di scatti e controscatti che ne favoriscono la fuga.
Nel corso dell’ultima tornata il suo vantaggio sui più immediati inseguitori è ancora oltre il minuto, margine sufficiente per permettergli di transitare in solitaria a braccia alzate alla bandiera a scacchi.
Alle sue spalle il drappello fuoriuscito dal plotone riesce a chiudere sul gruppetto di Bernal ed è un gioco da ragazzi per Colbrelli regolare la volata per il secondo posto, stesso risultato delle ultime tre edizioni dopo la vittoria nel 2014. Chiude il podio Simone Velasco.

Lorenzo Alessandri

Lutsenko vince la Coppa Sabatini (foto Bettini)

Lutsenko vince la Coppa Sabatini (foto Bettini)

19-09-2019

settembre 19, 2019 by Redazione  
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COPPA SABATINI – GRAN PREMIO CITTÀ DI PECCIOLI

Il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Peccioli, percorrendo 195.9 Km in 4h22′57″ alla media di 44.70 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ gli italiani Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM)

OKOLO SLOVENSKA / TOUR OF SLOVENIA

Il rumeno Eduard Michael Grosu (Delko Marseille Provence) si è imposto nella terza tappa, Bardejov – Ružomberok, percorrendo 226.6 Km in 5h46′42″ alla media di 39.22 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e il francese Arnaud Démare. Miglior italiano Matteo Pelucchi (Androni Giocattoli – Sidermec), 14° a 6″. Lampaert è il nuovo leader classifica con 3″ sull’elvetico Stefan Küng e 13″ sul polacco Kamil Gradek . Miglior italiano Elia Viviani (Deceuninck – Quick Step), 11° a 31″

TOUR OF CHINA II

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto anche nella seconda tappa, circuito di Anshun, percorrendo 127.8 Km in 2h43′57″ alla media di 46.77 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Guardini (Bardiani – CSF) e l’algerino Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team), nuovo leader classifica con 1″ sul russo Artem Ovechkin e 7″ sul norvegese Sindre Bjerkestrand Haugsvær. Miglior italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF), 13° a 13″.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

Il malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Siak, percorrendo 59.1 Km in 1h17′08″ alla media di 45.97 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Mohammad Ganjkhanlou e l’olandese Stephan Bakker. Mazuki è il primo leader classifica con 2″ su Ganjkhanlou e 3″ su Bakker.

VISCONTI, IL “VECCHIETTO” LASCIA IL SEGNO IN TOSCANA

settembre 18, 2019 by Redazione  
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Giovanni Visconti vince la corsa toscana davanti ad Egan Bernal e Nikolay Cherkasov.

Settembre storicamente è mese di corse di avvicinamento a quelle ben più importanti di autunno, che chiudono la stagione. Una di queste è il comunque prestigioso Giro di Toscana, che ogni anno vede la partecipazione di nomi illustri.
Nell’edizione 2019 evade nelle battute iniziali una fuga composta da Zhandos Bizhigitov (Astana), Edoardo Zardini (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Alexis Guérin (Delko Marseille Provence), Simon Pellaud (IAM Excelsior) e Filippo Zana (Sangemini – Trevigiani), nonostante una prima ora di corsa a ritmi forsennati.
Dietro il gruppo lascia e i cinque in avanscoperta guadagnano fino 6 minuti, mentre dietro controlla la Neri Sottoli Nel corso della seconda ascesa al Monte Serra il ritmo sale in modo violento e il vantaggio si sgretola fino a soli 2 minuti, grazie anche all’importante aiuto messo in atto dal Team Ineos.
All’ultimo giro il gruppo inizia l’ascesa al Serra con meno di un minuto di distacco dalla testa della corsa. Prima dello scollinamento il lavoro viene concretizzato da un attacco di Diego Rosa (Team Ineos) che apre le porte a quello del suo capitano Egan Bernal, che se ne va portandosi dietro, in un primo momento, il solo Nikolay Cherkasov (Gazprom-RusVelo).
Sui due al comando riescono a rientrare in discesa Giovanni Visconti (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM) e Pierpaolo Ficara (nazionale italiana). Ai -20 Km si forma dunque un quartetto al comando che viaggia con circa 30” sugli immediati inseguitori, un plotoncino di una quindicina di unità che non riesce a trovare l’intesa.
È volata a quattro per la vittoria: il vincitore dell’ultimo Tour de Franxce parte lungo per provare ad anticipare gli avversari, ma Visconti è bravo a prendergli la ruota e saltarlo ai -50 metri, mentre alle loro spalle chiude il podio un arreso Cherkasov.
Per il “vecchietto” – come si è autodefinito il vincitore di giornata nel dopo gara – Giovanni Visconti si tratta di segnali incoraggianti anche in vista di una possibile convocazione ai mondiali di fine mese.

Lorenzo Alessandri

Giovannu Visconti vince il Giro di Toscana - Memorial Alfredo Martini 2019 (foto Bettini)

Giovannu Visconti vince il Giro di Toscana - Memorial Alfredo Martini 2019 (foto Bettini)

18-09-2019

settembre 18, 2019 by Redazione  
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GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI

L’italiano Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Pontedera, percorrendo 204.4 Km in 5h09′35″ alla media di 39.61 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Egan Arley Bernal Gómez e il russo Nikolay Cherkasov.

GRAND PRIX DE VALLONIE

Il lettone Krists Neilands (Israel Cycling Academy) si è imposto nella corsa belga, Blegny – Citadelle de Namur, percorrendo 209.5 Km in 4h56′07″ alla media di 42.45 Km/h. Ha preceduto di 2″ i belgi Jasper Stuyven e Jasper De Buyst. Miglior italiano Mattia Petrucci (Continental Groupama-FDJ), 49° a 55″

OKOLO SLOVENSKA / TOUR OF SLOVENIA

Due tappe disputate nel primo giorno di gara

Il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bardejov, percorrendo 138.2 Km in 3h21′48″ alla media di 41.09 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Michael Mørkøv Christensen e l’italiano Elia Viviani (Deceuninck – Quick Step). Kristoff è il primo leader classifica con 2″ su Mørkøv Christensen e 4″ su Viviani

L’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Bardejov, percorrendo 7.4 Km in 9′04″ alla media di 48.97 Km/h. Ha preceduto di 3″ il belga Yves Lampaert e di 8″ il lussemburghese Bob Jungels. Miglior italiano Viviani, 11° a 24″. Küng è il nuovo leader classifica con 3″ su Lampaert e 8″ su Jungels. Miglior italiano Viviani, 10° a 22″

TOUR OF CHINA II

Giorno di riposo

17-09-2019

settembre 17, 2019 by Redazione  
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TOUR OF CHINA II

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella prima tappa, Hewan – Jianghua, percorrendo 131.8 Km in 3h13′53″ alla media di 40.79 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Youcef Reguigui e l’italiano Nicolas Marini (Tianyoude Hotel Cycling Team). Il russo Artem Ovechkin (Terengganu Cycling Team) è ancora leader classifica con 6″ sul norvegese Sindre Bjerkestrand Haugsvær e su Reguigui. Miglior italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF), 12° a 12″.

VUELTA 2019: LE PAGELLE

settembre 17, 2019 by Redazione  
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Ecco le pagelle dell’ultima grande corsa a tappe della stagione 2019, conquistata senza tentennamenti da Primož Roglič, primo sloveno ad imporsi in un grande giro

TADEJ POGAČAR: La vera sorpresa di questa Vuelta. Ventun’anni fra qualche giorno e già vincitore di tappe e con un podio in un Grande Giro, se non è predestinato lui! Perde terreno nelle cronometro, ma riesce a vincere ben tre tappe, e che tappe, tapponi! VOTO: 9,5

PRIMOŽ ROGLIČ: Lo sloveno vince il suo primo Grande Giro in carriera, vince la crono con arrivo a Pau dove prende la maglia “roja” e non la lascia più. La Movistar prova in tutti i modi a metterlo in difficoltà, anche quando è a terra, ma Roglič non trema e non si lascia scalzare. VOTO: 9

ALEJANDRO VALVERDE: A 39 anni il murciano è ancora lì a lottare e ottiene un secondo posto che alla partenza poteva sembrare un’utopia; invece il tempo per lui sembra essersi fermato. Vince sul Mas della Costa, lotta sui monti finali, eterno. VOTO: 8,5

PHILIPPE GILBERT: Due tappe vinte strepitosamente, per lui ogni aggettivo sarebbe superfluo, è un grande che non smetterà mai di sturpirci. VOTO: 8

SEPP KUPP: Lo statunitense riesce a vincere una bellissima tappa al Santuario del Acebo, non disdice mai i suoi compiti di gregariato lavorando con tenacia e determinazione per il proprio capitano Roglič. VOTO: 7,5

FABIO JAKOBSEN e SAM BENNETT: Un duello bellissimo il loro: in volata si cercano, si scrutano e si combattono. Un duello che terminerà in parità, 2-2. VOTO: 7 ,5

NAIRO QUINTANA: Il colombiano lotta contro gli avversari e contro i compagni di squadra. Finisce in calando al quarto posto nella generale, sua una delle vittorie tecnicamente più belle nella tappa di Calpe. VOTO: 7

CARL FREDRIK HAGEN: Classe 1991, lo scalatore belga è alla prima partecipazione in un grande giro della sua carriera e il risultato è più che positivo. Dopo una vita nelle formazioni continental, con una regolarità da far invidia al miglior Zubeldia, arriva a Madrid con l’ottavo posto in classifica e un ritardo da Roglič di 12′54”. VOTO: 7

SERGIO HIGUITA: Il ventidueenne scalatore colombiano della EF Education First è una bella scoperta, lotta con grinta e classe riuscendo a vincere la dura tappa con arrivo a Becerril de la Sierra. Esce dalla top ten della classifica generale ma se il buongiorno si vede dal mattino…. VOTO: 7

GEOFFREY BOUCHARD: A sorpresa è il ventisettenne transalpino della AG2R La Mondiale a vincere la classifica degli scalatori. Sempre in fuga per prendere punti sui GPM, vince meritatamente il suo titolo più importante in carriera. VOTO: 7

JAKOB FUGLSANG: Il buon danese sta attraversando una stagione qualitativamente altissima e anche in terra di Spagna lascia il segno con classe. VOTO: 7

MIGUEL ÁNGEL LÓPEZ: Il colombiano è la prima maglia rossa della Vuelta, la perde e la riprende altre due volte. Ha a disposizione uno squadrone ma non sempre lo utilizza al meglio. Lotta ma non riesce mai a far male. Sul Puerto de la Morcuera prova il colpaccio, ha coraggio ma non le gambe. VOTO: 6,5

RAFAŁ MAJKA: Il polacco è il solito regolarista, finisce sesto nella generale grazie ad un grande acume tattico. VOTO: 6,5

NICHOLAS ROCHE: Indossa per tre giorni la maglia rossa, grazie alla cronosquadre e al secondo posto nella tappa di Calpe, poi la perde e il giorno dopo è costretto ad abbandonare la corsa a causa di una brutta caduta. VOTO: 6,5

MARC SOLER: Tra lavoro di gregariato e fughe impegnative, lo spagnolo della Movistar riesce a terminare la corsa nella top ten. VOTO: 6,5

ÁNGEL MADRAZO: L’esperto ciclista della Burgos-BH riesce a vincere nella prima fuga vincente della Vuelta, regalando al proprio team un risultato storico. VOTO: 6,5

JESÚS HERRADA: Vince con merito ad Ares del Maestrat. Lo spagnolo è un lusso per la Cofidis. VOTO: 6,5

MANUELE BOARO: Lavoro di qualità e sostanza per l’italiano dell’Astana. VOTO: 6,5

NIKIAS ARNDT: Il velocista del Team Sunweb, chiuso tra Bennett e Jakobsen, riesce a ritagliarsi la vittoria nella tappa di Igualada. VOTO: 6,5

JAMIE KNOX: Anche lui a sorpresa lotta per la classifica generale ed esce dalla top ten per un soffio. VOTO: 6,5

DARIO CATALDO: L’abruzzese si conferma grande gregario. L’anno prossimo la Movistar avrà una pedina fondamentale in più. VOTO: 6,5

MAXIMILIANO RICHEZE: Sfiora la vittoria quando ha il via libera, per il resto lavora per Jakobsen. Nella passerella di Madrid c’è molto di sua nella vittoria del buon Fabio. VOTO: 6,5

RÉMI CAVAGNA: Terzo nella cronometro di Pau, vittorioso nella tappa dei ventagli di Toledo. Talentino. VOTO: 6,5

MIKEL NIEVE: Doveva essere il gregario di lusso di Esteban Chaves, invece si ritrova capitano centrando la top ten. VOTO: 6

NICOLAS EDET: Lo scalatore della Cofidis riesce a trovare la “roja” sulla sua strada e la porta per una tappa. Vuole far classifica ma cala alla distanza. VOTO: 6

WILCO KELDERMAN: Talento ormai conclamato, con la sua regolarità conquista un settimo posto finale. Delude, però, nella conometro con arrivo a Pau, dove ci si aspettava di più da lui. VOTO: 6

TONY MARTIN: Lavora molto per Primož Roglič nella prima parte di ogni tappa, finché una caduta non lo costringe al ritiro. VOTO: 6

PATRIK BEVIN: Il suo secondo posto nella crono si Pau salva il bilancio del CCC-Team, autore di una Vuelta molto negativa. VOTO: 6

TAO GEOGHEGAN HART: Nella seconda e terza settimana è sempre lì, in fuga, all’attacco nel tentativo di andare a vincere una tappa. Non ci riesce ma ci va vicino più volte. VOTO: 6

MIKEL ITURRIA: Prima vittoria in carriera per il basco in questa Vuelta, nella tappa di Urdax-Dantxarinea. VOTO: 6

DYLAN TEUNS: Va più volte vicino a vincere una tappa ma non ci riesce, prende la ”roja” che mantiene un sol giorno. VOTO: 6

ALEXANDER ARANBURU: Il giovane ventitreenne velocista della Caja Rural – Seguros RGA centra due secondi posti di tappa; brillante e aggressivo lo ritroveremo sicuramente tra qualche anno a festeggiare una vittoria di tappa in un grande giro. VOTO: 6

VALERIO CONTI: Cerca di entrare in fuga e ci riesce ma senza ottenere grossi risultati. Poi, allo sbocciare del talento di Pogačar, il laziale si mette a sua disposizione. VOTO: 6

GIANLUCA BRAMBILLA: Riesce ad entrare più volte nelle fughe di giornata, ma i risultati non sono eccellenti. VOTO: 5,5

MARK PADUN: Non lascia il segno nel suo primo grande giro. Si rifarà. VOTO: 5,5

THOMAS DE GENDT: Stavolta il funambolo belga non lascia il segno. VOTO: 5,5

EDVALD BOASSON HAGEN: Passaggio a vuoto per il norvegese, non riesce a lasciare il segno e manco si avvicina a farlo. VOTO: 5

ESTEBAN CHAVES: Il colombiano non riesce a trovare il ritmo che vorrebbe. Non regge il passo dei big e nemmeno a trovare lo spunto per entrare in una fuga vincente. VOTO: 5

MARC SARREAU: Qualche piazzamento in volata ma nulla più per il velocista francese. VOTO: 5

ENRICO BATTAGLIN: Per il veneto una Vuelta di Spagna da dimenticare, praticamente da ”Chi l’ha visto?”. VOTO: 5

WOUT POELS: Doveva essere il capitano del Team Ineos, ma non ha benzina nel motore ed esce presto dalle prime posizioni della classifica generale. VOTO: 5

VASIL KIRYIENKA: Il bielorusso è da sempre una pedina preziona nel team Sky/Ineos, ma questa volta stecca. Passaggio a vuoto anche nelle cronometro. VOTO: 5

TEJAY VAN GARDEREN: Sfortunato come sempre, ormai la jella e il corridore australiano camminano a braccetto. VOTO: 5

JOHN DEGENKOLB: Al via del suo unico grande giro della stagione 2019, il tedescone della Trek Segafredo, pur avendo alcune tappe ideali per le sue caratteristiche, non riesce mai a trovare lo spunto e a lasciare il segno con qualche azione degna di nota. VOTO: 4,5

LOUIS MEINTJES: Il sudafricano è un fantasma, un’altra grande incognita del ciclismo mondiale. Esce presto dalla lotta per la classifica generale, prova a fare qualcosa in fuga ma senza convinzione. VOTO: 4,5

PIERRE-ROGER LATOUR: Lo scalatore francese partiva coi gradi di capitano nell’AG2R La Mondiale, ma non sfrutta per niente questa ghiotta opportunità. VOTO: 4

FABIO ARU: Il sardo è entrato in un vortice dove uscirne appare assai difficile. VOTO: 4

Luigi Giglio

A MONTRÉAL VAN AVERMAET BRUCIA ULISSI

settembre 16, 2019 by Redazione  
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Grand Prix Cycliste de Montréal ritorna dopo tre anni nel palmarès di Greg Van Avermaet (CCC Team), che precede allo sprint, nel finale in leggera in salita, un ottimo Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e lo spagnolo Iván García (Bahrain-Merida).

È vero che l’età, 34 anni, probabilmente inizia a farsi sentire, ma un corridore forte non sparisce da un giorno all’altro per un limite “biologico”. Il buon Greg già nell’antipasto di venerdì al GP del Québec si era visto pimpante, come testimoniato dal terzo posto finale, e oggi era uno dei maggiori favoriti, quindi si può escludere qualsiasi sorpresa per la vittoria del belga.
Il percorso del Gran Premio di Montréal era decisamente esigente, con una salita di quasi due chilometri al 7,7% e altri strappi che rendono la gara più selettiva rispetto a quella del Québec ed è anche più lunga dato che il chilometraggio finale sfonda quota 200 per giungere a 219 chilometri. Si parte anche oggi con la solita fuga che si forma subito dopo il via, composta da cinque corridor i- Ryan Anderson e Matteo Dal Cin (Rally Cycling), Charles-Étienne Chrétien e Nicolas Zukowsky (nazionale canadese) e Guy Sagiv (Israel Cycling Academy) – che riescono a guadagnare anche dieci minuti sul gruppo. Ma La reazioni degli inseguitori arriva e a sei giri dalla conclusione il vantaggio dei battistrada già precipita sotto ai cinque minuti, mentre alla quartultima tornata è già sceso sotto al minuto, mentre in testa alla corsa resistono i due giovanissimi rappresentanti della nazionale canadese, dimostrando talento e forza.
Dal gruppo non mancano i tentativi di chi vuole attaccare, come Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) che provano ad uscire dal plotone alzando l’andatura, senza avere troppo spazio ma creando una discreta selezione, così che i componenti del gruppo diminuiscono sempre di più. La situazione si normalizza a 30 chilometri dalla conclusione quando viene ripreso Zukowski e dal gruppo escono Jan Polanc (UAE-Team Emirates), Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e Sep Vanmarcke (EF Education First), ripresi dopo una manciata di chilometri. Poco più tardi arriva il momento di Daniel Martin (UAE-Team Emirates), anche oggi al servizio della squadra, insieme a Jack Haig (Mitchelton-Scott), ma anche per loro il destino è segnato mentre il gruppo perde pezzi.
Si arriva così all’ultimo e decisivo giro, dove Nans Peters (AG2R La Mondiale) attacca sullo strappo più lungo portando via un gruppetto di 18 corridori, composto da nomi importanti: sono presenti, infatti, Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Adam Yates (Mitchelton-Scott). Sull’ultimo strappetto parte proprio Alaphilippe, che va a riprendere Benoît Cosnefroy (AG2R La Mondiale) andando a costituire una coppia tutta francese al comando. Prima Sagan e poi Haig lavorano alacremente per riprendere i due battistrada, mettendoli nel mirino all’ultimo chilometro e riassorbendoli definitivamente a 300 metri dal traguardo. È proprio in quel momento che parte Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) , il quale accelera sul breve tratto in salita che precede il rettilineo finale ma viene seguito come un’ombra da Van Avermaet, che prima lascia sfogare il toscano e poi lo passa negli ultimi settanta metri, aggiudicandosi la corsa per la seconda volta, dopo l’edizione del 2016.
La top ten si compone, oltre che di Van Avermaet e di Ulissi, che conferma la buona condizione in vista del mondiale, di Iván García (Bahrain-Merida),, il quale ha svolto alla perfezione il ruolo di vice Colbrelli, Tim Wellens (Lotto-Soudal), Michael Valgren (Dimension Data), un sorprendente Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Rui Costa (UAE-Team Emirates), Michael Woods (EF Education First), Peters e Bauke Mollema (Trek Segafredo). Si autoesclude dalla volata finale Sagan, giunto diciottesimo e ultimo del gruppetto di testa.

Paolo Terzi

Greg Van Avermaet vince la seconda corsa canadese di settembre davanti a Diego Ulissi (foto Bettini)

Greg Van Avermaet vince la seconda corsa canadese di settembre davanti a Diego Ulissi (foto Bettini)

BAUHAUS RITROVA LA VITTORIA A LEGNANO, TRIS CONSECUTIVO PER LA BAHRAIN-MERIDA ALLA BERNOCCHI

settembre 16, 2019 by Redazione  
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La Coppa Bernocchi è andata al velocista tedesco Phil Bauhaus, che porta a tre i successi consecutivi della Bahrain-Merida nella corsa di Legnano. Salgono sul podio Simone Consonni e Imerio Cima, usciti indenni dalla caduta che ha caratterizzato le prime fasi della volata finale.

Prima vittoria tedesca nella più che centenaria storia della corsa legnanese: ad ottenerla è stato il velocista della Bahrain-Merida Phil Bauhaus al termine di una volata caratterizzata da una caduta nelle prime posizioni del gruppo che ha tagliato fuori, tra gli altri, due possibili pretendenti alla vittoria come Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) e Manuel Belletti (Androni Giocattoli – Sidermec). La seconda piazza è andata a Simone Consonni (UAE-Team Emirates), la terza ad Imerio Cima (Nippo-Vini Fantini-Faizanè), poi completano la TopTen Alexander Konychev (Dimension Data for Qhubeka), Damiano Cima (fratello e compagno di squadre di Imerio), Alberto Dainese (nazionale italiana), Yevgeniy Gidich (Astana), Edwin Ávila (Israel Cycling Academy), Riccardo Stacchiotti (Giotti Victoria – Palomar) e Umberto Marengo (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM). Per la formazione araba si è trattato della terza vittoria consecutiva nella Coppa Bernocchi dopo quelle messe a segno da Sonny Colbrelli nelle ultime due edizioni.
La conclusione in volata, abbastanza comune nella corsa legnanese, è stata messa in discussione fin dalle prime fasi di gara, quando al Km 23 si sono involati Nikita Stalnov (Astana), Mauricio Moreira (Caja Rural), Alessandro Covi (Colpack), Nicola Graziato (Sangemini-Trevigiani) e Marco Landi, stagista della Gazprom-RusVelo già visto in avanscoperta il giorno prima alla Coppa Agostoni. I cinque, nonostante un vantaggio massimo di 5’15″, hanno cominciato a perdere pezzi sul classico circuito della Valle Olona, caratterizzato dalle sei ascese al “Piccolo Stelvio”. I soli Covi e Stalnov sono riusciti a continuare la fuga, nonostante il vantaggio andasse rapidamente diminuendo fino ai meno 44, quando i due sono stati ripresi dal gruppo. Terminata l’azione dei primi fuggitivi di giornata, i vari team non si sono rilassati e, dopo una girandola di attacchi senza costrutto e cambi di velocitàm si è formato in testa un drappello “pesante” che comprendeva Marco Canola (Nippo-Vini Fantini-Faizanè), Alexey Lutsenko (Astana), Elia Viviani (nazionale italiana), Alessandro Bisolti (Androni Giocattoli-Sidermec), Giovanni Visconti e Davide Gabburo (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), Pierre Rolland (Vital Concept – B&B Hotels) e Fabien Grellier (Total Direct Énergie). Successivamente da questo drappello si involano in tre nomi grossi presenti in questo gruppetto, che avevano tutte le stimmate e anche l’intenzione di arrivare al traguardo, ovvero Lutsenko, Visconti e Viviani. I tre, di comune accordo, sono riusciti a tenere in scacco il gruppo inseguitore solo fino a 10 km al termine, quando la loro avventura davanti a tutti è terminata.
Dopo c’è stato solo spazio per qualche tentativo velleitario e per la preparazione della volata, con il treno della Bahrain-Merida a prendere in mano la situazione e con tutti gli altri, volenti o nolenti, a cercare di prendere la miglior posizione possibile alle spalle degli uomini in rossoblu. La cosa è costata cara a Bonifazio che, toccandosi con la ruota posteriore di colui che poi è andato a vincere, ha innescato una rocambolesca caduta ai meno 300, rimescolando così le carte tra le ruote veloci presenti nel plotone.

Mario Prato

Bauhaus sigla il terzo successo consecutivo per la Bahrain Merida alla Coppa Bernocchi (foto Bettini)

Bauhaus sigla il terzo successo consecutivo per la Bahrain Merida alla Coppa Bernocchi (foto Bettini)

16-09-2019

settembre 16, 2019 by Redazione  
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TOUR OF CHINA II

Il russo Artem Ovechkin (Terengganu Cycling Team) si è imposto nel prologo, circuito di Hewan, percorrendo 5.2 Km in 6′12″ alla media di 50.32 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’australiano Alastair Christie-Johnston e di 7″ il norvegese Sindre Bjerkestrand Haugsvær. Miglior italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF), 12° a 12″. Ovechkin è il primo leader classifica con 6″ su Christie-Johnston e 7″ su Bjerkestrand Haugsvær. Miglior italiano Maestri, 12° a 12″.

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