A MONTRÉAL VAN AVERMAET BRUCIA ULISSI
Grand Prix Cycliste de Montréal ritorna dopo tre anni nel palmarès di Greg Van Avermaet (CCC Team), che precede allo sprint, nel finale in leggera in salita, un ottimo Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e lo spagnolo Iván García (Bahrain-Merida).
È vero che l’età, 34 anni, probabilmente inizia a farsi sentire, ma un corridore forte non sparisce da un giorno all’altro per un limite “biologico”. Il buon Greg già nell’antipasto di venerdì al GP del Québec si era visto pimpante, come testimoniato dal terzo posto finale, e oggi era uno dei maggiori favoriti, quindi si può escludere qualsiasi sorpresa per la vittoria del belga.
Il percorso del Gran Premio di Montréal era decisamente esigente, con una salita di quasi due chilometri al 7,7% e altri strappi che rendono la gara più selettiva rispetto a quella del Québec ed è anche più lunga dato che il chilometraggio finale sfonda quota 200 per giungere a 219 chilometri. Si parte anche oggi con la solita fuga che si forma subito dopo il via, composta da cinque corridor i- Ryan Anderson e Matteo Dal Cin (Rally Cycling), Charles-Étienne Chrétien e Nicolas Zukowsky (nazionale canadese) e Guy Sagiv (Israel Cycling Academy) – che riescono a guadagnare anche dieci minuti sul gruppo. Ma La reazioni degli inseguitori arriva e a sei giri dalla conclusione il vantaggio dei battistrada già precipita sotto ai cinque minuti, mentre alla quartultima tornata è già sceso sotto al minuto, mentre in testa alla corsa resistono i due giovanissimi rappresentanti della nazionale canadese, dimostrando talento e forza.
Dal gruppo non mancano i tentativi di chi vuole attaccare, come Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) che provano ad uscire dal plotone alzando l’andatura, senza avere troppo spazio ma creando una discreta selezione, così che i componenti del gruppo diminuiscono sempre di più. La situazione si normalizza a 30 chilometri dalla conclusione quando viene ripreso Zukowski e dal gruppo escono Jan Polanc (UAE-Team Emirates), Daryl Impey (Mitchelton-Scott) e Sep Vanmarcke (EF Education First), ripresi dopo una manciata di chilometri. Poco più tardi arriva il momento di Daniel Martin (UAE-Team Emirates), anche oggi al servizio della squadra, insieme a Jack Haig (Mitchelton-Scott), ma anche per loro il destino è segnato mentre il gruppo perde pezzi.
Si arriva così all’ultimo e decisivo giro, dove Nans Peters (AG2R La Mondiale) attacca sullo strappo più lungo portando via un gruppetto di 18 corridori, composto da nomi importanti: sono presenti, infatti, Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Adam Yates (Mitchelton-Scott). Sull’ultimo strappetto parte proprio Alaphilippe, che va a riprendere Benoît Cosnefroy (AG2R La Mondiale) andando a costituire una coppia tutta francese al comando. Prima Sagan e poi Haig lavorano alacremente per riprendere i due battistrada, mettendoli nel mirino all’ultimo chilometro e riassorbendoli definitivamente a 300 metri dal traguardo. È proprio in quel momento che parte Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) , il quale accelera sul breve tratto in salita che precede il rettilineo finale ma viene seguito come un’ombra da Van Avermaet, che prima lascia sfogare il toscano e poi lo passa negli ultimi settanta metri, aggiudicandosi la corsa per la seconda volta, dopo l’edizione del 2016.
La top ten si compone, oltre che di Van Avermaet e di Ulissi, che conferma la buona condizione in vista del mondiale, di Iván García (Bahrain-Merida),, il quale ha svolto alla perfezione il ruolo di vice Colbrelli, Tim Wellens (Lotto-Soudal), Michael Valgren (Dimension Data), un sorprendente Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy), Rui Costa (UAE-Team Emirates), Michael Woods (EF Education First), Peters e Bauke Mollema (Trek Segafredo). Si autoesclude dalla volata finale Sagan, giunto diciottesimo e ultimo del gruppetto di testa.
Paolo Terzi

Greg Van Avermaet vince la seconda corsa canadese di settembre davanti a Diego Ulissi (foto Bettini)