BOASSON HAGEN-TERPSTRA, E’ FESTA PER DUE

settembre 26, 2016
Categoria: News

Vera e propria rivoluzione nella frazione conclusiva dell’Eneco Tour, caratterizzata da pioggia e diverse cadute, tra cui quella del leader della generale Rohan Dennis costretto al ritiro. A emergere sono il norvegese della Dimension Data e l’olandese dell’Etixx-QuickStep, che attaccano con altri corridori a 45 km dal traguardo e conquistano rispettivamente vittoria di tappa e classifica finale. 11° posto di giornata per Marco Marcato mentre Peter Sagan paga la debolezza della sua squadra e deve accontentarsi del 3° posto nella generale alle spalle anche di Oliver Naesen.

Per il secondo anno consecutivo, e quarto negli ultimi 5, è stato il muro di Grammont, salita simbolo del Giro delle Fiandre al di là del fatto che da qualche stagione non viene più inserito nel percorso della Ronde, a ospitare la conclusione dell’Eneco Tour, al termine di una tappa di 197,8 km con partenza da Bornem e caratterizzata nella seconda parte da altri 17 muri, tra cui il Tenbosse, il Bosberg e lo stesso Grammont scalato in totale in 4 occasioni. A rendere ancora più impegnativa e soprattutto più imprevedibile la corsa ci si è messa poi la pioggia, che si è abbattuta lungo tutto il tracciato come mai era accaduto nelle ultime stagioni al Giro delle Fiandre.
Con una classifica generale ancora piuttosto corta e i corridori che non avevano nulla da perdere gli attacchi si sono susseguiti uno dopo l’altro fin dalle prime battute finchè, dopo 65 km, non hanno preso il largo Roy Curvers (Giant-Alpecin), Carlos Verona (Orica-Bike Exchange), Brian Van Goethem (Roompot-Oranje), Marc Sarreau (Fdj), Ruslan Tleubayev (Astana), Lars-Petter Nordhaug (Team Sky), Simone Antonini (Wanty-Groupe), il due volte vincitore dell’Eneco Tim Wellens (Lotto-Soudal) e soprattutto Winner Anacona (Movistar), distanziato di soli 1′07” da Rohan Dennis (Bmc) nella generale, il che ha obbligato sia la formazione rossonera, sia la Tinkoff di Peter Sagan a tirare a fondo per annullare il gap, che comunque non ha mai superato i 2 minuti. Così, però, entrambe le formazioni hanno sacrificato diversi uomini che, invece, sarebbero risultati utili nel finale. Sia il plotoncino al comando, sia il gruppo si sono dunque selezionati notevolmente con il susseguirsi dei muri finchè, tra i -50 e i -45 al traguardo, non sono avvenuti i due momenti decisivi della corsa. Il primo è stata la caduta in un tratto di pianura apparentemente innocuo di Lars Boom (Astana), molto attivo nelle fasi precedenti, e soprattutto di Dennis, che riuscirà a ripartire solo dopo circa un minuto per ritrovarsi in un gruppetto di corridori staccati e abbandonare la corsa con il morale a terra molti chilometri più tardi. Il secondo è stato l’attacco portato da Bob Jungels e Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), Olivier Naesen (Iam Cycling), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Jasha Sütterlin (Movistar) e Chris Juul Jensen (Orica-BikeExchange), insieme ai quali c’erano inizialmente anche André Greipel (Lotto-Soudal), Boy Van Poppel (Team Sky) e Alexey Lutsenko (Astana), che però rimarranno a loro volta attardati per via di cadute.
Ormai privo di compagni di squadra al fianco Sagan non ha colto l’attimo giusto per rientrare ed è rimasto in un plotoncino, comprendente anche Marco Marcato (Wanty-Groupe), nel quale ha trovato una certa collaborazione solo da Tom Dumoulin (Giant-Alpecin). Inutiile è stata anche una sua sparata in coincidenza con il penultimo passaggio sul Grammont, anche perchè ZdenÄ›k Å tybar (Etixx-QuickStep) lo ha marcato strettamente; un altro atleta che avrebbe potuto dire la sua come Greg Van Avermaet (Bmc) è stato dal canto suo attardato dalla caduta di Boom e Dennis e solo in un secondo momento riuscirà a rientare sul gruppetto Sagan, insieme, tra gli altri, a Wilco Kelderman e Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), mentre gli uomini in testa alla corsa non si sono mai fermati. Tra questi ultimi, in particolare Jungels ha svolto un gran lavoro in funzione di Terpstra, che alla vigilia era distanziato di soli 27” da Dennis in classifica generale ed è andato a conquistarne altri 9 di abbuono passando in testa nei tre sprint intermedi del Chilometro d’Oro, posto in coincidenza con l’ultimo passaggio sul Bosberg, ai -20 dal traguardo.
Non c’è stato nulla da fare, dunque, per gli inseguitori e gli uomini al comando, rimasti in tre per i cedimenti nell’ordine di Juul Jensen, di Jungels e Sütterlin, hanno tirato dritto fino all’ultimo chilometro, con Terpstra e Naesen, anch’egli interessato a scalare la classifica generale, che hanno dato impulso all’azione mentre Boasson Hagen, peraltro a sua volta in leggera difficoltà nel corso dei muri precedenti, ha badato a risparmiare energie andando a caccia del successo di tappa, anche perchè l’arrivo non era posto in cima al Grammont ma a metà dello stesso, prima del tratto più duro. La strategia del 29enne norvegese, già vincitore dell’Eneco Tour nel 2009 e nel 2011, si è rivelata azzeccata ed è stato lui a cogliere il successo parziale, il 9° in quella che per lui è stata la stagione del rilancio dopo che nelle precedenti era stato frenato da problemi fisici, mentre 2° e 3° hanno chiuso nell’ordine Terpstra e Naesen con Dumoulin e Van Avermaet, autore quest’ultimo di un gran finale, rispettivamente 4° e 5° a 42”, un Sagan comunque meno brillante del previsto 6° a 46” con in scia Kelderman e Van Emden 8° a 48”, seguito da Ion Izagirre (Movistar), Dimitriy Gruzdev (Astana) e dall’italiano Marcato che ha conquistato un discreto 11° posto ed è stato l’unico azzurro di giornata ad entrare nel vivo della corsa.
Il successo della classifica generale è dunque andato al 32enne Terpstra, che ha avuto un supporto determinante dall’Etixx-QuickStep, sia nella cronosquadre di Sittard che nella tappa conclusiva ma che comunque da anni è competitivo ai massimi livelli nelle classiche del Nord, tanto essersi aggiudicato nel 2014 la Parigi-Roubaix. Secondo a 31” ha chiuso Naesen, non più una sorpresa dopo il recente successo al GP Plouay, 3° a 1′00” un Sagan comunque grandissimo protagonista che ha conquistato due tappe e la classifica a punti e che sarà l’uomo da battere ai Mondiali di Doha, 4° a 1′02” il sempre presente Van Avermaet, 5° a 1′03” un Van Emden che si è dimostrato competitivo non solo nelle prove a cronometro, 6° a 1′11” un Kelderman che non ha probabilmente il motore per tenere con i migliori nelle montagne dei grandi Giri ma che nelle brevi corse a tappe può sempre dire la sua, 7° a 1′15” uno Stybar ritrovato dopo che negli ultimi mesi aveva combinato pochino, 8° a 1′19” il regolarista Ion Izagirre, 9° a 1′22” un Tom Dumoulin da elogiare per essere rimasto quasi costantemente ad alti livelli fin dall’inizio della stagione e 10° a 1′31” uno Jungels tornato protagonista dopo essere stato la rivelazione dell’ultimo Giro d’Italia. Altri uomini che hanno detto la loro in quest’Eneco Tour sono stati, oltre allo sfortunato Dennis, Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) e Luka Pibernik (Lampre-Merida), ambedue vincitori di tappa, e Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen) che ha conquistato la classifica degli sprint intermedi.

Marco Salonna

Il norvegese Boasson Hagen vince lultima e decisiva tappa dellEneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il norvegese Boasson Hagen vince l'ultima e decisiva tappa dell'Eneco Tour 2016 (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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