18-02-2014
febbraio 18, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF OMAN
Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella prima tappa, As Suwayq Castle – Naseem Garden, percorrendo 164,5 Km in 4h03′31″, alla media di 40,531 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Howard e l’italiano Nicola Ruffoni (Bardiani Valvole – CSF Inox), distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.
PÉRAUD BRILLA ANCORA SUL FARON… MA NON BASTA
La conosceva a menadito il breve ma ripido Mont Faron, l’ascesa simbolo del Giro del Mediterraneo. Dodici mesi fa ne aveva conquistata la cima e ieri si è ripetuto, ma proprio i pochi chilometri da percorrere all’insù non sono bastati al francese Péraud per scardinare la classifica, fermandosi a 4″ dalla cima, rimasta definitivo dominio del britannico Cummings, il più veloce nella crono dell’altro giorno e che sul Faron ha reagito agli attacchi con una tattica di difesa che ha ricordato il miglior Indurain.
Tutto come da copione nell’ultima tappa del Giro del Mediterraneo e, come all’Étoile de Bessèges, il vincitore della cronometro è anche il vincitore della generale.
Attaccano, come previsto, Péraud e Sepulveda all’interno di una generale bagarre sulla salita finale, ma la brevità dell’ascesa non permette di infliggere distacchi significativi. La tappa ha, quindi, portato ad un assestamento minimo nelle prime posizioni della generale, confermando di fatto la situazione che si era venuta a creare dopo la crono di ieri.
Quello di oggi era il traguardo più ambito della corsa ed infatti i tentativi si sono sviluppati già nei primissimi chilometri, quando si muovono in avanscoperta Omar Fraile (Caja Rural – RGA) e Mark Christian (Raleigh), i quali vengono successivamente raggiunti da altri due attaccanti, Rudy Kowalski (Roubaix Lille Métropôle) e Tom Dernies (Wallonie – Bruxelles), andando così a formare un quartetto in testa.
Il vantaggio massimo degli attaccanti, raggiunto dopo sessanta chilometri di gara, è di circa 6 minuti, ma il gruppo non mostra mai l’intenzione di lasciare che il tentativo prenda il largo sfuggendo al controllo. Anthony Roux (FDJ.fr) e Jérôme Pineau (IAM Cycling) tentano di evadere in discesa ma il tentativo si rivela ben presto velleitario e i due vengono riassorbiti dal gruppo che continua ad accelerare la marcia e, man mano, va a riprendere gli attaccanti del mattino, tra i quali l’ultimo ad arrendersi è Kowakski.
Il gruppo arriva quindi ai piedi della salita tirato da BMC, Wanty – Groupe Gobert e Bardiani – CSF, ma sin dalle prime rampe iniziano gli attacchi. A rompere gli indugi ci pensano Mirko Selvaggi (Wanty – Groupe Gobert) e Mickael Cherel (Ag2r La Mondiale) anche se, a dire la verità, il nostro corridore non sembra averne per proporre un attacco serio, tant’è vero che viene staccato da Cherel e ripreso dal gruppo in seno al quale, nel frattempo, si avvantaggia un drappello di una dozzina di unità che raggiunge anche l’altro attaccante.
Ai tre dall’arrivo inizia la battaglia per la generale e a scattare per primo è l’argentino Sepulveda che propone un’azione incisiva, riuscendo a guadagnare quasi venti secondi in poche centinaia di metri.
In una tale situazione non può più aspettare Péraud che si produce in una accelerazione che lo riporta sull’argentino ai 2 dall’arrivo. Il vantaggio sul drappello con Cummings è di 15 secondi. A questo punto, è il leader a muoversi in prima persona e a cercare di riportarsi sugli attaccanti andando in progressione. Il tenativo ha buon esito proprio sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Vistisi raggiunti, Péraud e Sepulveda lanciano un nuovo attacco e Cummings, che non può rispondere alle violente accelerazioni dei due, cerca di limitare i danni seguitando a procedere in progressione e aumentando il ritmo poco alla volta. Nella sua difesa Cummings ha ricordato molto lo stile di Miguel Indurain, quello di non rispondere agli scatti che fanno male, ma di aumentare con regolarita l’andatura in modo da limitare il ritardo. Sul traguardo la spunta Péraud ma il passivo inflitto all’inglese non basta per ribaltare il podio della generale, sul quale riesce a rimandere anche Zoidl, giunto al tragurdo con pochi secondi di ritardo. Da segnalare il decimo posto di Franco Pellizzotti.
La storia si ripete: per la seconda volta Péraud si aggiudica la tappa del Mont Faron e per la seconda volta manca la vittoria della generale per pochi secondi.
A dir la verità, la salita finale era sì impegnativa ma troppo breve per permettere agli attaccanti di mettere sulle ginocchia Cummings. La risposta agli attacchi c’è stata e già sul secondo scatto Cummings è sembrato maggiormente in difficoltà, ma poi è riuscito a difendersi bene. Forse una cronometro di diciotto chilometri in una corsa come questa era un po’ eccessiva e sarebbe stata più equilibrata una frazione come quella dell’Étoile de Bessèges, lunga 10 Km. Considerazione questa che non deve certo andare a detrimento della vittoria di Cummings che comunque ha meritato il primato battendo tutti a cronometro e riuscendo a resistere agli attacchi, anche se il vantaggio non era consistente.
Il podio finale vede quindi Cummings vincitore del Giro del Mediterraneo 2014 con un vantaggio di 4 secondi su Péraud, mentre sul terzo gradino troviamo Riccardo Zoidl che, con l’ottimo secondo posto di ieri e la buona difesa di oggi, riesce a restare sul podio lasciando il quarto posto a Sepulveda. La top five è completata dal vincitore dell’Étoile Ludvigsonn, che chiude con un passivo finale di 56 secondi.
Benedetto Ciccarone

Il transalpino Péraud bissa il successo ottenuto l'anno scorso sul Faron (foto AFP)
16-02-2014
febbraio 17, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
Il francese Jean-Christophe Péraud (AG2R La Mondiale) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Bandol – Mont Faron, percorrendo 192,7 Km in 4h57′53″, alla media di 38,814 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’argentino Sepúlveda e di 11″ l’austriaco Denifl. Miglior italiano Francesco Manuel Bongiorno ( Bardiani Valvole – CSF Inox), 8° a 24″. Il britannico Stephen Cummings (BMC Racing Team) si impone in classifica, con 4″ su Péraud e 10″ sull’austriaco Zoidl. Miglior italiano Bongiorno, 10° a 1′29″.
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il brasiliano Nilceu Aparecido dos Santos (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di San Paolo, percorrendo 66,5 Km in 1h28′43″, alla media di 44,974 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Sveshnikov e l’olandese Van Hummel. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 8°. Il brasiliano Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) si impone in classifica con 1′27″ sul connazionale Diniz Correia e 2′29″ sul connazionale Gaspar Pereira. Miglior italiano Matteo Di Serafino (Androni Giocattoli – Venezuela), 34° a 35′15″
DEGENKOLB LASCIA LA SCENA A CUMMINGS
Un Degenkolb sempre più in formissima firma anche il suo terzo ed ultimo successo al Mediterraneo 2014 prima di ritirarsi dietro le quinte e lasciare il proscenio ai favoriti della classifica finale, messi in riga dalla cronometro di Saint-Rémy-de-Provence. Il ruolo di primattore è spettato al britannico Cummings, ma sono state soprattutto le comparse dell’ordine d’arrivo a impressionare favorevolmente in ottica classifica finale, che si giocherà sul Mont Faron. In particolare, il vincitore della frazione contro il tempo dovrà guardarsi le spalle dell’austriaco Zoidl e dal francese Péraud.
Giornata agrodolce per l’ormai ex leader del Giro del Mediterraneo 2014 che ha trionfato per la terza volta nella semitappa del mattino, mentre ha dovuto cedere il simbolo del primato nella cronometro pomeridiana.
La crono ha ridisegnato la classifica generale, facendo vittime illustri come Sonny Colbrelli, che aveva sorpreso positivamente nella crono dell’Étoile de Bessèges centrando il terzo posto. Se però il ritardo di Degenkolb e Colbrelli era in qualche modo prevedibile, non ci si aspettava certo una prestazione negativa del favorito di giornata Taylor Phinney, addiritura fuori dai primi 10. Sesto a 35 secondi, il giunge il vincitore della crono e della generale dell’Étoile Tobias Ludvigsonn che non riesce a bissare il successo contro il tempo recentemente conseguito.
La semitappa del mattino, di circa 60 Km, aveva confermato lo stato di grazia di Degenkolb e il buon momento di Sonny Colbrelli. Sembra che, dopo un’Étoile stregata, contro il tedesco in volata non ci sia nulla da fare: alle spalle del fenomeno degli sprint si piazza un uomo di assoluto rilievo come l’ex campione del mondo Thor Hushovd (BMC).
La tappa del mattino, nonostante il ridotto chilometraggio, è animata da una fuga di cinque attaccanti, Arnaud Courteille (FDJ), Jarlinson Pantano (Colombia), Dimitri Le Boulch (BigMat Auber 93), Christophe Prémont (Wallonie Bruxelles) e Mikael Chérel (AG2R La Mondiale). Il gruppo, come già era accaduto nelle prime due tappe, si spezza in più tronconi, ma il leader attentissimo e la sua squadra non perdono il bandolo della matassa, restando in testa a controllare che la fuga non prenda il largo. In effetti, gli uomini della Giant-Shimano non concedono molto agli attaccanti che non riescono mai a conseguire un vantaggio superiore al minuto.
Quando mancano 30 Km all’arrivo e il vantaggio degli attaccanti è ridotto a 35 secondi resta in testa un terzetto poiché Courteille è fermato da una foratura, mentre Pantano si rialza e si lascia riassorbire dal gruppo. Se già in cinque l’impresa di portare la fuga al tragurdo appariva una chimera, dopo le due defezioni si infrangono anche le residue velleità e, ai venti all’arrivo, avviene il ricongiugimento. Sul secondo GPM si registra qualche timido tentativo di allungo da parte di alcuni corridori, ma gli uomini di Degenkolb chiudono su tutti facendo capire che il tedesco non è in vena di generosità. La volata è, quindi, inevitabile e Degenkolb centra il terzo successo in tre giorni battendo questa volta non solo il nostro Sonny Colbrelli ma anche un affermato velocista come Hushovd. Per Degenkolb è l’ultima gioia prima di dover cedere il primato nella tappa a cronometro in programma nel pomeriggio.
Nella prova contro il tempo, la BMC si vendica del secondo posto di Hushovd della mattina andando a vincere con il britannico Cummings, che copre i 18,2 Km in 24′27”, staccando un sorprendente Ricardo Zoidl di soli 4 secondi: davvero notevole la prova dell’austriaco vincitore della classifica generale dell’UCI Europe Tour nel 2013.
Terzo a 10 secondi si piazza un altro uomo importante come Sylvain Chavanel mentre, come si diceva, negativa la prova di Phinney giunto solo dodicesimo.
Non male, invece, Pirazzi che si è classificato sedicesimo, ma non poteva certamente vantare ambizioni maggiori in una prova contro il tempo.
Sono, invece, da segnalare le prestazioni del francese Péraud e dell’argentino Sepulveda, giunti rispettivamente quarto, con un ritardo di 15 secondi, e quinto con un passivo di 34. Viste le loro caratteristiche questi due uomini potrebbero tentare l’assalto alla generale nella tappa di domani, l’ultima, che prevede l’arrivo sul Mont Faron. In particolare, Péraud partiva come favorito ed ha già tentato di giocarsi le sue carte con una fuga senza successo, ragion per cui tenterà certamente domani, vieppiù considerando che oggi ha effettuato una ottima prova, contenendo il passivo dal vincitore
Attenzione, però, a Zoidl che, con le sue caratteristiche di passista scalatore, potrebbe tentare di dire la sua visto il suo stato di forma testimoniato dalla ottima prova di oggi.
Ci sono, quindi, tutti gli elementi per aspettarsi un finale emozionante con una battaglia tra i diversi aspiranti alla classifica generale che la cronometro di oggi ci ha svelato definitivamente.
Benedetto Ciccarone

Cummings punta con decisione al successo nella crono (foto Bettini)
DÉMARE ANTICIPA BENNATI: FRANCIA BATTE ITALIA IN QUEL DI DOHA
Nell’ultima tappa del Tour di Qatar Arnaud Démare (FDJ) infila tutti allo sprint, a partire Daniele Bennati (Saxo Bank-Tinkoff) e Bernard Eisel (Team Sky) giunti alle sue spalle. Altro corridore che può festeggiare è Niki Terpstra (Omega-Quick Step) che si aggiudica ufficialmente l’edizione 2014 della corsa qatariota.
Fino a 300 metri dall’arrivo sembrava che, ancora una volta, la volata fosse una questione per il solo André Greipel, ma proprio al momento buono il treno della sua Lotto ha deragliato favorendo i corridori che stavano pedalando sul lato opposto della larghissima carreggiata, tra i quali un caparbio Arnaud Démare che prima ha sfruttato il lavoro della Saxo Bank per Bennati, e poi ha sfoggiato una notevole potenza che gli ha permesso di ottenere la vittoria.
Per quanto riguarda questa sesta ed ultima tappa non c’è molto da commentare, se non che il percorso si chiude con un circuito disegnato sulle strade della capitale del Qatar, Doha, lungo 5,7 Km e da ripetere dieci volte.
Subito dopo 7 chilometri escono dal gruppo cinque corridori, l’italiano Bazzana, Westra, Chtoui, Burghardt e Sergent. I battistrada, corridori davvero ottimi in pianura, riescono a guadagnare velocemente due minuti sul gruppo e il massimo vantaggio tocca i 2′30″ ad una cinquantina di chilometri dal traguardo.
Le squadre dei velocisti, comunque, non stanno a guardarsi ancora per molto e, forti della loro superiorità, impiegano poco tempo per arginare l’azione dei fuggitivi, anche se per riprenderli dovranno sudare tutte le proverbiali sette camicie perché davanti nessuno desiste nel contribuire a mantenere un alto ritmo.
Il tira e molla tra gruppo e battistrada dura parecchio tempo, verrebbe da dire che il plotone aspetta appositamente l’ultimo chilometro per annullare il tentativo. Infatti, l’avventura dei cinque si conclude al passaggio sotto al triangolo rosso, cosicché la gara si va a decidere in una volata a ranghi compatti. Come detto, il treno della Lotto-Belisol si squaglia nel momento in cui il rettilineo si allarga favorendo i corridori che pedalano dalla parte opposta della strada, ed è così che il “trenino” della Saxo-Bank guidato da Morkov conquista la prima posizione. Ma, prima dell’entrata in scena di Daniele Bennati, è Démare che esce dalla ruota del toscano in maniera prepotente, al punto che nessuno riesce poi nell’intento di rimontarlo. Vince così il ventiduenne francese, il quale ottiene anche la sua prima affermazione della stagione, davanti a Bennati e ad Eisel.
Rimangono fuori dal podio Boonen, Haedo, Dillier, Guardini, Bennett, Lander e Ruffoni e per il giovane bresciano della Bardiani si tratta della prima top ten da professionista.
Oltre al francese, a festeggiare è un olandese, Niki Terpstra, che oggi si aggiudica in forma ufficiale la classifica generale del Tour del Qatar, davanti al suo compagno di team Tom Boonen e a Jurgen Roelandts. Primo degli italiani nella graduatoria finale è Jacopo Guarnieri (Astana), classificatosi diciassettesimo con un ritardo di 1′59″ e lo stesso tempo di Alan Marangoni (Cannondale), giunto diciottesimo.
Paolo Terzi

Parla francese l'ultima volata del Tour of Qatar 2014 (foto Tim de Waele/TDW Sport)
15-02-2014
febbraio 15, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
Due tappe disputate nel terzo giorno di gara.
Il mattino, il tedesco John Degenkolb (Team Giant – Shimano) si è imposto anche nella terza tappa, Lambesc – Saint-Remy-de-Provence, percorrendo 63 Km in 1h18′48″, alla media di 47,969 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Hushovd e l’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox). Degenkolb è ancora leader della classifica, con lo stesso tempo di Colbrelli e del francese Gautier.
Il pomeriggio, il britannico Stephen Cummings (BMC Racing Team) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Saint-Remy-de-Provence, percorrendo 18,2 Km in 24′27″, alla media di 44,662 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’austriaco Zoidl e di 10″ il francese Sylvain Chavanel. Miglior italiano Fabio Felline (Trek Factory Racing), 16° a 56″. Cummings è il nuovo leader della classifica, con 4″ su Zoidl e 10″ su Chavanel. Miglior italiano Felline, 15° a 56″.
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il colombiano Walter Fernando Pedraza Morales (EPM – UNE) si è imposto nella settima tappa, Atibaia – Monte Verde, percorrendo 97,9 Km in 2h33′57″, alla media di 38,155 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Calderon e di 3″ il brasiliano Jailson Diniz. Miglior italiano Nicola Testi (Androni Giocattoli – Venezuela), 26° a 3′25″. Il brasiliano Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) è ancora leader della classifica con 1′32″ sul connazionale Diniz Correia e 2′34″ sul connazionale Gaspar Pereira. Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 23° a 18′24″
14-02-2014
febbraio 14, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF QATAR
Il francese Arnaud Démare (FDJ.fr) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Sealine Beach Resort – Doha Corniche, percorrendo 113,5 Km in 2h45′06″, alla media di 41,248 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo) e l’austriaco Eisel. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 4°. L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) si impone in classifica con 17″ sul belga Boonen e 20″ sul belga Roelandts. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 18° a 1′59″
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
Il tedesco John Degenkolb (Team Giant – Shimano) si è imposto anche nella seconda tappa, Cadolive – Rousset, percorrendo 170,6 Km in 4h16′39″, alla media di 39,883 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Martinez e Fonseca. Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox), 4°. Degenkolb è ancora leader della classifica, con lo stesso tempo di Colbrelli e del francese Gautier.
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il brasiliano Jose Eriberto Silva Medeiros Rodrigues (Ironage – Colner) si è imposto nella sesta tappa, Águas de Lindóia – Atibaia, percorrendo 156,4 Km in 3h41′33″, alla media di 42,356 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Ferraz Affonso e di 1′13″ il connazionale Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos). Miglior italiano Nicola Testi (Androni Giocattoli – Venezuela), 10° a 1′20″. Il Prado Nazaret è ancora leader della classifica con 1′32″ sul connazionale Diniz Correia e 2′34″ sul connazionale Gaspar Pereira. Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 18° a 10′00″
SEMPRE PIU’ DEGENKOLB
E’ il grande protagonista dei giorni iniziali del Giro del Mediterraneo, che si deciderà tra domani e dopo con la crono e l’arrivo in salita al Mont Faron. Ma i primi giorni sono terreno di caccia per i velocisti e il carniere più pieno è finora stato quello del tedesco Degenkolb. Uscito scornato dall’Étoile de Bessèges, il corridore della Giant – Shimano si è ampiamente rifatto conquistando le prime due frazioni del Mediterraneo, ottenute in condizioni difficili, ieri dopo essere incappato in una foratura a ridosso del finale ed oggi al termine di una tappa decisamente intricata sotto il profilo altimetrico.
John Degenkolb è arrivato a questa corsa deciso a rifarsi con gli interessi dei mancati successi all’Étoile de Bessèges e non si può negare che stia andando anche oltre le aspettative. Ieri vittorioso dopo una foratura a dieci chilometri dall’arrivo, quando tutti tiravano come dannati per andare a riprendere il fuggiasco Premont; oggi, in una tappa con tre gran premi della montagna che hanno frazionato il gruppo, ha stretto i denti riuscendo a superare indenne anche il “Petit Galibier”, GPM Hors Caterogie posto a soli 24 Km dall’arrivo, ed a giungere vittorioso ancora una volta sul traguardo di Rousset. Ottima anche la squadra che lo ha scortato, specialmente in quei punti del percorso meno adatti alle sue caratteristiche
La tappa è stata resa ancor più difficile dal forte vento che ha spirato lungo tutto il percorso, circostanza che, unita all’altimetria non impossibile ma certamente complessa, ha reso dura la corsa, facendo sì che anche oggi giungessero al traguardo con il tempo del vincitore solo una cinquantina di corridori.
La tappa ha visto la classica fuga di giornata, partita dieci chilometri dopo il via. Dopo qualche vano tentativo, se ne vanno Jussi Veikkanen (FDJ.fr) e Jarlinson Pantano (Colombia) senza che il gruppo reagisca in alcun modo. I due riescono ad accumulare un vantaggio che supera gli 8 minuti.
Verso metà gara, il gruppo cambia decisamente passo e il vantaggio della coppia di testa diminuisce progressivamente finchè, a venti chilometri dall’arrivo, avviene il ricongiungimento. Non si può, però, parlare di gruppo compatto perchè, sulle salite di giornata, hanno perso contatto diversi atleti.
Nell’ultima salita prova la sortita Fabio Duarte (Colombia), poi raggiunto da Cyril Gautier (Europcar). Lo scatto dei due mette alla frusta il gruppo che si sfilaccia ulteriormente, ma non riesce a produrre un distacco significativo, tanto che gli attaccanti vengono ripresi poco dopo lo scollinamento, quando mancano circa 12 Km alla conclusione.
A questo punto è il momento dei finisseur. Ci prova Romain Sicard, che viene raggiunto dopo un paio di chilometri da Yuri Trofimov, ma il gruppo non è intenzionato a mollare e i due non danno l’impressione di poter sfuggire al ritorno del plotone che si è spaccato, in quanto il secondo troncone si trova ad oltre un minuto e non riesce a compattarsi proprio per le elevate velocità del primo.
A cinque chilometri dal traguardo viene neutralizzato anche quest’ultimo tentativo e le squadre dei velocisti superstiti si organizzano per lanciare lo sprint.
Riesce nuovamente ad imporsi John Degenkolb precedendo Yannick Martinez (Europcar) e Armindo Fonseca (Bretagne-Séché Environnement). Subito dopo incontriamo due italiani, l’ottimo Sonny Colbrelli – che continua ad offrire conferme del suo stato di grazia – e Mirko Selvaggi che anche ieri aveva centrato un discreto settimo posto.
Alla fine di questa frazione la maggiore soddisfazione per noi italiani è vedere Sonny Colbrelli in testa alla classifica dei giovani, davanti a Fabio Felline e al vincitore dell’Étoile de Bessèges Tobias Ludvigsson, e secondo nella generale dietro a Degenkolb. Colbrelli è secondo anche nella classifica a punti, mentre a guidare la speciale classifica del gran premio della montagna troviamo Pantano seguito da Duarte, che ha guadagnato ben 15 punti passando primo sotto lo striscione del gran premio della montagna HC.
Al termine della tappa di oggi non si possono che confermare le impressioni che si erano avute ieri, ossia di un Degenkolb superlativo e voglioso di riscatto dopo il flop dell’Étoile, capace di resistere anche su percorsi non adattissime alle sue doti di velocista o comunque resi difficoltosi dalle strade e dalle condizioni atmosferiche; ha dimostrato assoluta superiorità ieri andando a recuperare tutti dopo una foratura nel peggior momento possibile ed oggi, resistendo sulle salite. Quanto agli italiani, anche oggi abbiamo avuto la conferma di un Colbrelli che si trova meritatamente al secondo posto: anche il nostro corridore ha, infatti, dimostrato continuità e capacità di resistere alla bagarre scatenata da Duarte sul Petit Galibier e si è piazzato sia ieri che oggi nelle prime posizioni. In miglioramento è apparso Mirko Selvaggi che, dopo il settimo posto di ieri, è riuscito a centrare il terzo oggi.
Da domani si entra nella fase calda della corsa. Due le tappe previste, facile quella della mattina di 60 Km, importante invece quella del pomeriggio, una cronometro di diciotto chilometri con Taylor Phinney favorito d’obbligo. Domenica, invece, ai correrà la tappa conclusiva con il decisivo arrivo in salita al Mont Faron. La classifica finale si deciderà, quindi, in queste due tappe.
Benedetto Ciccarone

Vittoria da leader per Degenkolb (foto Bettini)
13-02-2014
febbraio 14, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF QATAR
Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto nella quinta tappa, Al Zubara Fort – Madinat Al Shamal, percorrendo 159 Km in 3h48′53″, alla media di 41,681 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lituano Kruopis e l’olandese Bos. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 4°. L’olandese Niki Terpstra (Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team) è ancora leader della classifica con 17″ sul belga Boonen e 20″ sul belga Roelandts. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Astana Pro Team), 18° a 1′59″
TOUR MÉDITERRANÉEN CYCLISTE PROFESSIONNEL
Il tedesco John Degenkolb (Team Giant – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Argelès-sur-Mer – Montagnac, percorrendo 223,5 Km in 5h34′01″, alla media di 40,148 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert) e Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox)
TOUR DO BRASIL VOLTA CICLÍSTICA DE SÃO PAULO – INTERNACIONAL
Il brasiliano João Marcelo Gaspar Pereira (Ironage – Colner) si è imposto nella quinta tappa, Brotas – Águas de Lindóia, percorrendo 191,6 Km in 4h41′20″, alla media di 40,862 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Diniz Correia e di 24″ il connazionale Da Silva Ramos. Miglior italiano Patrick Facchini (Androni Giocattoli – Venezuela), 17° a 2′33″. Il brasiliano Magno Prado Nazaret (Funvic Brasilinvest – São José dos Campos) è ancora leader della classifica con 1′25″ su Diniz Correia e 2′27″ su Gaspar Pereira. Miglior italiano Facchini, 18° a 9′08″
GREIPEL, VOLATA SINE QUA NON: FINALMENTE TRIONFA ANDRÉ
Nella quinta tappa del Tour del Qatar è Andrè Greipel (Lotto-Belisol) a dominare lo sprint conclusivo, precedendo nell’ordine il lituano Aidis Kroupis (Orica-Greenedge) e l’olandese Theo Bos (Belkin). Resta invariata la classifica generale sempre capeggiata da Niki Terpstra (Omega-Quick Step), il quale conserva un vantaggio di 17″ nei confronti del compagno di squadra Tom Boonen.
Un altro passaggio a vuoto di André Greipel sarebbe parso alquanto strano e misterioso, perché ci può stare perdere una volata come è successo ieri, e i demeriti del tedesco sono stati maggiori dei pregi di Boonen, principalmente per aver iniziato lo sprint troppo lontano dalla linea d’arrivo; oggi, invece, il velocista della Lotto, imparando dall’errore del giorno appena trascorso, non ha sbagliato nulla, aspettando il momento giusto per partire in progressione e quindi cogliendo la sua prima vittoria in quest’edizione della corsa qatariota.
I 160 chilometri da compiere in questa quinta giornata di corsa non sono impossibili, ma il vento, che da queste parti soffia costantemente data la vicinanza alla costa ed alla mancanza di elevazioni, può essere foriero di eventi di qualsiasi tipo, e nel tragitto tra la partenza dal forte di Al Zubara e l’arrivo posto a Madinat ash Shamal di spazio per provare ad attaccare ce n’è.
Oggi però il vento è per lo più contrario e a risentire di questo è la fantasia dei corridori; quindi chi aveva previsto un attacco di grosse proporzioni per ribaltare la classifica può starsene tranquillamente in gruppo attendendo la prossima tappa. Alcuni corridori tuttavia tentano di andare in avanscoperta, e alcuni di loro riescono in quest’obiettivo: dopo 50 chilometri di gara troviamo in testa alla corsa Devolder (Trek), Isaychev (Katusha), Schorn (Netapp-Endura) e Patrick Gretsch (Ag2r La Mondiale).
I battistrada non partono male e le loro speranze piano piano si accendono anziché spegnersi, anche perché vengono confortati dal cronometro, che a 44 chilometri dall’arrivo registra ancora un vantaggio di oltre 6 minuti sul gruppo principale. A questo punto le possibilità per i fuggitivi di giocarsi la vittoria di tappa sono alte, ma evidentemente la fatica e il vento contrario non sono buoni compagni di viaggio e, dopo una decina di chilometri, il gruppo – tirato soprattutto dall’Omega e comunque supportata da Lotto, Orica e FDJ – dimezza il vantaggio portandolo sui due minuti.
Ora l’inerzia morale si sposta dalla parte del plotone, il quale – ormai sicuro di aver ripreso in mano le redini della corsa – può effettuare l’inseguimento con un passo regolare. La corsa dei fuggitivi termina a 8 chilometri dall’arrivo, momento in cui vengono definitivamente risucchiati nella “pancia” del gruppo.
Negli ultimi chilometri si avvicendano molte squadre a controllare la situazione, impostando ancora un passo tutto sommato regolare. Il cambio di passo decisivo lo inserisce l’Orica-Greenedge che, grazie ai suoi passisti, riesce ad allungare il gruppo, passando l’ultimo chilometro ancora compatta.
Negli ultimi 500 metri, però, da dietro rimontano le maglie Lotto-Belisol, che con mestiere riescono ad impadronirsi delle prime posizioni e prima Sieberg e poi Roelandts lanciano al meglio il proprio capitano André Greipel, il quale prima di sprintare si gira leggermente per controllare la posizione degli avversari per poi alzarsi sui pedali ed esprimere tutta la sua potenza. Nessuno riesce ad opporsi al tedesco che oggi vince la tappa con apparente facilità davanti a Kroupis e a Bos.
Non male per i colori azzurri che vedono piazzati Bennati al quarto posto, Pelucchi al quinto e Viviani – anche in queste corse sempre troppo arretrato al momento decisivo – al decimo, Fortin all’undicesimo ed il debuttante Nicola Ruffoni al dodicesimo.
Per quanto riguarda la classifica generale, la maglia di leader si mantiene contesa sempre in casa Omega-Quick Step con l’olandese Terpstra davanti a Boonen per soli 17″.
Domani è prevista l’ultima tappa con partenza da Sealine Beach Resort e arrivo a Doha Corniche per un totale di 113 chilometri e con i velocisti ancora favoriti. Chi riuscirà a battere Greipel?
Paolo Terzi

Greipel si impone sul penultimo traguardo del Tour of Qatar 2014 (foto AFP)